I vescovi italiani rilanciano la necessità dell’unità dei cattolici in politica

Il comunicato finale dell’assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana sottolinea come i vescovi abbiano “riscontrato nelle comunità cristiane un interesse crescente verso la dimensione politica dell’impegno pubblico”, e “ribadito con forza la consapevolezza dell’irrinunciabilità della rilevanza pubblica della fede”. La CEI ha anche espresso la convinzione che “il primato della famiglia deve tradursi sul fronte civile in politiche adeguate”. Nel commentare i lavori dell’assise, riporta l’Agenzia SIR, il presidente CEI, il card. Angelo Bagnasco, ha sottolineato come quella “sui temi, sui valori morali di fondo, che sono irrinunciabili” è “un’unità che tutti auspichiamo, come impegno irrinunciabile di tutti i cattolici che si impegnano in politica”.

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46 commenti

POPPER

Si, trasformate la Costituzione in Magistero del papa e, illegale e incostituzionale tuto ciò che è ateismo, pensiero libero, 194, manifstazioni radicali, Gay ecc…ecc. insomma il ritorno dell’inquisizione al posto del CSM e dei magistrati, l’uscita dalla UE e nuovo sacro romano impero. Praticamente alla fine ci dovrà essere una rivoluzione sociale e politica dei laici ancora liberi dalle influenze della chiesa cattolica.

FSMosconi

Non è che, più ottimisticamente, questo potrebbe essere l’inizio di un grosso colpo di coda? I sondaggi sulla fiducia dei giovani nella CCAR (o meglio nelle istituzioni, dove la CCAR è stata arbitrariamente compresa) non gli dà certo motivi per fare i salti di gioia…

POPPER

Si hai ragione, FSMosconi, ho estremizzato un po’ troppo le previsioni in base alle parole di Bagnasco, non sarà più così semplice ritornare al Medioevo, in effetti sono un po’ enfatico a volte nell’esternare possiibli scenari se quei rompico….ni dei vescovi realizzassero il loro sogno.

In realtà è proprio il comportamento dei giovani che deciderà la fine del consenso alla chiesa cattolica, perchè cambierà anche la politica se cambiano i giovani, quindi, non più soggetti alle influenze del vaticano, ci vorrà del tempo da noi, in altre parti è normale.

Otzi

FSMosconi, sarà proprio come dici tu e me lo auguro! I giovani laveranno l’Italia da ogni incrostazione di clericalismo e confessionalità. A meno che non ci sia un ritardo a causa di un’imprevista ondata di preti del quarto mondo nelle parrocchie italiane….

Satrapo

“ribadito con forza la consapevolezza dell’irrinunciabilità della rilevanza pubblica della fede”

Tradotto: L’Italia non dovrà mai essere laica.

In Italia, fare questi giri di parole, purtroppo, funziona.

Otzi

Vuoi dire che sti vecchi preti e vescovi italiani laveranno forzatamente con la fede il cervello delle giovani generazioni italiane? Impresa già persa….

Il Filosofo Bottiglione

Tradotto: L’Italia non dovrà mai essere laica.

no, no. Il Cardinal Bagnasco e la Santa Chiesa non sono contro la laicità, ma contro la laicità insana.

infatti vogliono che l’Italia sia positivamente laica, cioè clericale.

Otzi

I vescovi ed i preti col loro capo il papa sono contro tutti coloro che non rispettano le leggi della morale cattolica che è dogmatica. Punto e stop. Ed io sono contro quella morale e trasgressivo del loro senso di colpa e di peccato.
non mi vado a confessare da loro!
La morale laica è umana e non divina e delle chiavi di Pietro me ne fotto!
Per questo ritengo che la confessionalità cattolica (così come altre) siano un impedimento al progresso morale umano. Nociva e subdolamente traditrice della Laicità.

Stefano Bottoni

Bagnasco ha già messo le mani avanti. Quando incontrò casualmente Vendola in aeroporto (e Vendola ha confermato il fatto), gli disse: -Si ricordi quando sarà al potere (perchè lei un giorno arriverà al potere) di essere un cattolico!-.
Promessa e avvertimento in tipico stile vatican-mafioso…

FSMosconi

“Promessa e avvertimento in tipico stile vatican-mafioso…”

Chissà perchè quando si parla di Chiesa e Criminalità Organizzata mi viengono in mente quelli della Chiesa del Terrore (Black Lagoon, puntata 16 se ben ricordo)… 😆

Ad ogni modo: in effetti i metodi sono “stranamente” simili…

Batrakos

D’accordo all’80%.

Nel senso che frasi come

“il primato della famiglia deve tradursi sul fronte civile in politiche adeguate”

Mi sembrano un tentativo di riunire i cattolici sotto una bandiera diversa da quella di Vendola, che onestamente sulle unioni civili si è detto a chiare lettere favorevole.
Insomma la Cei ha iniziato la sua campagna elettorale e Vendola non sarà tra i favoriti, per quanto lui si genufletta e faccia profusioni di cattolicesimo.

Stefano Bottoni

Però, quando uno come Bagnasco dice testualmente: -Un giorno lei arriverà al potere-, qualcosa vorrà dire. Non sono persone che parlano così per caso.

Batrakos

Hai ragione Stefano.

Leggendo qua sembra una dichiarata ostilità a Vendola e non sapevo il fatto dell’incontro che dici tu; a questo punto sì, credo sia come dici tu, sono indicazioni allusive su comportamenti da tenere del tipo ‘Chi ha orecchie per intendere, intenda’.
Vedi come contestualizzano i vangeli quando hanno voglia…

Otzi

Vendola serve più alla causa della ccar che alla laicità italiana. E’ in vecchio giovane!

Il Filosofo Bottiglione

a Vendola il Cagnasco potrebbe aver fatto qualsiasi complimento, ma ciò non toglie che sui loro cavalli di battaglia anti libertari, i preti, osteggeranno chiunque non si allinei. ciò che chiedono è sempre la stessa cosa: soldi e leggi coercitive dei diritti individuali.

ser joe

Hai ragione, anche a me sembra più un appello all’adunata generale per paura dell’ateismo che avanza e dei giovani che se ne sbattono della religione.

Cassandra testarda

E’ l’ulteriore conferma che il Partito Episcopale Cattolico Italiano, meglio conosciuto anche come CEI, Conferenza Episcopale italiana, è l’unico partito che sa quello che vuole in Italia, partito di governo e di opposizione a seconda delle convenienze, il cui segretario, cardinal Angelo Bagnasco, continua a dettare l’agenda con le istruzioni per il Governo e la classe politica italiana. E meno male che stavolta ha dato anche una bella lezione zeppa di rimproveri al governo Berlusconi, un tempo blandito e sostenuto come provvidenziale ( o ora in articulo mortis). Ma. a scanso di equivoci per il futuro, ieri su Avvenire, quotidiano organo del partito dei vescovi italiani, il nuovo direttore ha già cominciato a bacchettare anche Fini, troppo laico e “anticlericale” per i loro gusti, e ha sostanzialmente diffidato i cattolici, e in primo luogo l’UDC di Casini, dall’allearsi con lui. O nelle urne saran dolori per loro.
Nella confusione ideologico-morale che regna nei partiti politici a destra, come a sinistra e nei vari “centrini” filodemocristiani, nella diffusa mancanza di coraggio nel difendere i valori di una corretta laicità nel solco della Costituzione da parte di tutti, è inevitabile che il partito dei vescovi faccia la voce grossa e cerchi di esercitare la massima pressione sui cattolici per “governare” l’Italia attraverso essi.

Cassandra testarda

Magari ne avesse uno solo di partito di riferimento! Il guaio è che ha tentacoli dappertutto, e la sua influenza è trasversale, in tutti i partiti.

Ozymandias

Ed il fantastico contro titolo dovrebbe essere: “I politici italiani sottolineano la necessità dell’estraneità dei vescovi dalla politica.”
Ma…..no, vero?

MissXD

Ma che lo facciano un partito con tutti i loro punti programmatici da talebani, e poi facciano un bel dogma per cui chi lo vota è cattolico, gli altri fuori dalla CCAR. Solo che non faranno mai così, perchè sanno che se no restano in tre megere ultranovantenni (“si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio”, diceva De Andrè) a cantarsela e suonarsela da sole…. Faranno un’altra DC, e ci terremo in casa il carrozzone degli incoerenti ancora per mooolto, mooolto tempo….

ser joe

Devono armarsi di badili e scavare perchè i vecchi DC sono quasi tutti morti.

Volo alto

Purtoppo gli italiani non votano “per” ma “contro”.
L’agonia cerebrale di un popolo che ha sempre venduto la propria dignità al vincitore di turno, fa il gioco sporco della chiesa.

FSMosconi

Chissà adesso che cosa si inventeranno CIRENEO e Enrico per giustificare le loro fandonie… 🙂

Eco

Credo un emerito strumento del falegname… (non è il martello)

Adesso potranno andare negli ospedali piemontesi a sfogarsi 😉

Scherzi a parte, quando finisce sto sogno? ‘un mi garba più… qui torna Torquemada (già il nome è un programma).

kundalini444

I vescovi chiedono che i cattolici votino tutti per lo stesso partito?
Orpo, ma questa è una innovazione sconvolgente!!!!

POPPER

Bellissimo l’articolo su Blitz.
http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/single-figli-tasse-gregge-alemanno-sacconi-636369/

Dopo Sacconi, Alemanno: “Single e senza figli paghino di più”. Steccati di tasse per educare il gregge

Mi è piaciuto moltissimo, vedete anche voi se vi aggrada.

ad un certo punto l’articolo fa una una domanda:
A quando la “riflessione” su una tassa sui bimbi non battezzati?

ecco ancora un passo dell’articolo
Gli “islamici”? Solo loro? La destra italiana manifesta una grande e appena rattenuta voglia, ancor più un impellente bisogno di leggi, fiscali ma non solo, che premino la famiglia regolarmente sposata e dotata di regolari figli. Chiamano questa la “famiglia naturale” e già questa definizione contiene la “non naturalità” di ogni altro tipo di famiglia. Premi fiscali alla famiglia “naturale” e punizioni fiscali alla famiglia “immaturale”: questo scappa di bocca e trabocca dal cuore di Sacconi, Alemanno, Giovanardi e dei tanti che compongono la “destra devota”.

Il resto lo leggerete per vostro conto.

Ozymandias

Stupendo.
Reintroduzione della tassa sul celibato come sotto il Duce….e com’era nei paesi comunisti.
Con l’aggiunta delle coppie pianificatrici e/o sterili e/o disinteressate.
Ma questi da che fogna sono usciti?

busta

Non riescono a essere uniti nella vita, voglio proprio vederli in politica.
Ah, devono seguire il pensiero dell’uomo in bianco ALLA LETTERA se no non vale!

spapicchio

ho visto una foto di Bagnasco ritto e teso, severo … che dava istruzioni politiche, morali, eccetera, ma allora mi chiedo: perché non si riportano anche le comunicazioni delle Chiese Evangeliche? Forse che devono parlare agli italiani solo gerarchi cattolici? E dove è quella sana competizione e quel confronto edificante tra le varie chiese cristiane come si trova nel Nuovo Testamento? La romana era (ed è forse tuttora) solo una delle diverse chiese presenti. Perché non si trovano praticamente mai le testimonianze e gli interventi delle diverse altre chiese presenti in Italia nelle testate giornalistiche italiane? Perché sempre e solo romani cattolici nei telegiornali? Non è bastato all’Italia l’ultimo governo assolutista cattolico del cattolicissimo Berlusconi presidente del consiglio di ministri ultracattolici?

nicola007

bagnasco parla cosi,perche sente puzza di bruciato,parla con questi toni politichesi un po’ soft,quasi voler fare un ragionamento.il motivo di questo tono,è che non si puo’ spingere oltre.qui.ma se alle strette sicuramente i suoi toni cambiano,il suo soft diventa aggressivo,come quando in polonia durante i funerali di kazcinski e a 2 mesi dalle elezioni incitava i polacchi cosi’:”forza mi piace questo patriottismo”strincendo i pugni.2 mesi dopo la sonora sconfitta.li’.

Federico Tonizzo

Provate a rileggere l’articolo, che qui sotto riscrivo cambiando alcune parole, e dite se le parole cambiate vi sembrano molto stonate rispetto alla realtà italiana:
“Il pizzino finale dell’assemblea generale dei Capimafia Italiani sottolinea come i Vertici della Cupola abbiano “riscontrato nelle comunità mafiose un interesse crescente verso la dimensione politica dell’impegno pubblico”, e “ribadito con forza la consapevolezza dell’irrinunciabilità della rilevanza pubblica della mafia”. La Cupola ha anche espresso la convinzione che “il primato della “famiglia” (!) deve tradursi sul fronte civile in politiche adeguate”. Nel commentare i lavori dell’assise, riporta l’Agenzia SIR, il presidente della Cupola, don Angelo Bagnasco, ha sottolineato come quella “sui temi, sui valori morali di fondo, che sono irrinunciabili” è “un’unità che tutti auspichiamo, come impegno irrinunciabile di tutti i mafiosi che si impegnano in politica”.”

Massimo

Come rimpiango i tempi del “Non expedit” di Pio IX! – “Se il papa è andato via,/Buon viaggio e così sia!”… capirai… (:-(

PS: Possibile che siano così famecili da non accontentarsi mai? Hanno il Parlamento in mano, nessuno li contrasta/smaschera/sbugiarda, i mass media li corteggiano, gli “atei devoti” li osannano, non muove foglia che Bagnasco non voglia, perfino Vendola fa loro da mascotte, c’è una “nebulizzazione del pretume” da far paura da un ramo all’altro di Camera e Senato, tengono sotto scacco le libertà civili, hanno in mano l’istruzione, l’edilizia, la sanità, gli oneri di urbanizzazione secondaria, silenziano tutti come dive del cinema muto, non pagano le tasse, impongono i loro simboli per marcare il territorio, sono “forti” (fasci) quando serve e “sanamente laici” quando conviene… e sentono ancora la mancanza della DC-DOC, quella “specializzata”?

Federico Tonizzo

Chi è dedito all’ingordigia di soldi e di potere ne diventa dipendente e non perde la capacità di avere nella vita altri scopi che arricchirsi di più e comandare di più 🙁

Federico Tonizzo

Errata-corrige:
Chi è dedito all’ingordigia di soldi e di potere ne diventa dipendente e PERDE la capacità di avere nella vita altri scopi che arricchirsi di più e comandare di più 🙁

Volo alto

Massimo,sacrosante e tristi verità|
Perchè i miei commenti sono quasi sempre in attesa? Forse non c’è neppure una parolaccia o un insulto! funziona così?

Kaworu

possono esserci parole che vengono identi f i c a te comunque così (come per esempio appunto quella che ho scritto separata). oppure problemi di concordanza mail/nome, succede anche questo XD

moreno03

“il primato della famiglia deve tradursi sul fronte civile in politiche adeguate” già! infatti, come propone Alemanno di tassare maggiormente i single e le famiglie piccole per dare aiuti a chi fa figli senza criterio oltre le sue oggettive possibilità. Gran bella democrazia!

POPPER

http://temi.repubblica.it/micromega-online/piemonte-cota-allattacco-della-legge-194/

Piemonte, Cota all’attacco della legge 194
di Gemma Macagno, laboratorio politico “Donne per la Città – Città per le donne”

E’ difficile la libertà: ogni giorno bisogna confrontarsi con lei, desiderarla, difenderla, nell’interesse di tutti. La legge 194 rappresenta la libertà dal rischio di morire per setticemia, di finire nei canali dello sfruttamento economico, la libertà di godere del diritto alla salute, quando ci si trova di fronte ad una decisione che può essere solo della donna riconosciuta come persona, dotata di intelligenza e libero arbitrio, cittadina dello Stato, dal quale deve essere rispettata e difesa nei suoi diritti, che non possono essere svenduti agli integralismi di qualsiasi fede.

La lotta per la 194 è stata fondamentale nella storia delle donne e fu difesa anche con un Referendum popolare. Ricordo nei tempi precedenti la legge, i Consultori CISA (Consultori Italiani Sterilizzazione Aborto) che con Adelaide Aglietta, Emma Bonino e tante altre donne consapevoli della gravità della piaga dell’aborto clandestino svolgevamo a Torino, presso il Partito radicale. Ricordo i comizi fatti in difesa della legge in centinaia di paesini, dove le donne ci ascoltavano, sovente nascoste in casa, ma ben presenti poi al momento del voto referendario. Così come ricordo donne e ragazzine che, prima di essere tutelate, giungevano in Ospedale, dopo trattamenti disastrosi e crudeli, fatti da persone che le legavano in modo omertoso al silenzio e procuravano loro la morte o danni permanenti, estorcendo loro denaro od abusandole.

Tutto ciò, purtroppo, non appartiene definitivamente al passato: ancora oggi, per le straniere soprattutto, c’è un mercato che viola la 194. Occorre perciò facilitare l’accesso al Consultorio, offrire maggiori informazioni e tutele, specie alle giovani donne e a chi presenta condizioni di maggiore fragilità sociale.
E invece la Giunta della Regione Piemonte, in data 15 Ottobre 2010 con delibera n. 21-807, ha approvato un “Protocollo per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che richiede l’interruzione volontaria di gravidanza”, rendendo molto più arduo ricorrere alla tutela della legge.

Infatti, mentre la 194 si pone a salvaguardia della dignità della donna, per garantirne le condizioni di rispetto della scelta, che è riconosciuta in capo solo a lei ed eventualmente, se lei lo decide, al partner, ponendola in rapporto solo col medico, sia di fiducia, sia del Consultorio, sia della struttura sanitaria pubblica, il “Protocollo” viola la privacy della donna, tende ad esautorarla dalla scelta, trattandola come “minus habens”, portandola addirittura davanti ad una specie di commissione, cui partecipano “il mediatore culturale e/o l’operatore del volontariato e del privato sociale, coinvolti nel percorso” dove deve essere interrogata (o inquisita?) rispetto ad alcuni punti precisi:

“a. circostanze che inducono alla richiesta di IVG
b. quadro attuale della situazione individuale, familiare e sociale della richiedente
c. consapevolezza della donna relativamente all’intervento abortivo
d. motivazioni indicate dalla legge per la richiesta di IVG: serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione al suo stato di salute, o in relazione alle sue condizioni economiche, o sociali, o familiari , o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsione di anomalie o a malformazioni del concepito
e. comportamento contraccettivo e precedenti interventi di IVG
f. analisi e ricerca delle soluzioni alternative all’IVG nella valorizzazione delle risorse della donna
g. intervento di counselling di sostegno alla maternità a cura degli operatori del Consultorio e/o del volontariato e del privato sociale convenzionati e coinvolti nel percorso”

E’ evidente la violazione della 194 nello spirito e nella sostanza.
Infatti scompare il ruolo del medico come interlocutore principale della donna, sostituito nel primo approccio, nonché eventualmente anche successivamente, da figure che non hanno alcuna competenza istituzionale né professionale per entrare in contatto con la persona che richiede ai sensi di legge una prestazione sanitaria. Riteniamo che la procedura indicata dal Protocollo in oggetto configuri una violazione della 194 ed una violenza psicologica sulla donna, tanto più se fragile per età, per cultura, per l’essere straniera.

Con l’introduzione delle figure di volontariato (ed è prevedibile quale orientamento avranno) all’interno del Consultorio, lo stesso viene ad essere snaturato nella sua funzione sanitaria, rivolta a tutte le persone, con compiti di informazione complementari a quelli che la 194 all’art.14 pone in carico al medico che ha effettuato l’IVG, il quale “è tenuto a fornire alla donna le informazioni e le indicazioni sulla regolazione delle nascite, nonché a renderla partecipe dei procedimenti abortivi, che devono comunque essere attuati in modo da rispettare la dignità personale della donna”.

Il Consultorio deve disporre di Kit per l’accertamento gratuito dello stato di gravidanza e deve esser in grado di espletare direttamente le pratiche burocratiche necessarie per la realizzazione degli interventi previsti dalla 194. (non “dovrebbe” come indica il “Protocollo”)

Si sottolinea poi che la stessa legge all’art.21 richiama autorevolmente all’obbligo del rispetto del segreto professionale, la cui violazione è punita a norma dell’art.622 del Codice Penale. Come si può pensare di introdurre convenzioni con chi, non avendo professionalità specifiche, non è tenuto al segreto? Dove sta il rispetto della privacy e della dignità della donna? Si deduce, dall’insieme delle procedure indicate, che il percorso, per la donna che ha deciso per l’IVG, viene reso più arduo e meno protetto, mettendo a rischio le finalità positive della legge 194.

Ed occorre aggiungere che ci si sarebbe atteso di meglio da un Governatore esperto di diritto: almeno un approccio alla situazione che – tenendo conto delle indicazioni stesse della legge 194, in particolare del contenuto dell’art. 8, comma 3, che prevede che l’intervento possa anche essere effettuato “presso poliambulatori pubblici adeguatamente attrezzati, funzionalmente collegati agli ospedali ed autorizzati dalla Regione” e dell’art. 15: “Le Regioni (…) promuovono l’aggiornamento del personale (…) sull’uso delle tecniche più moderne, più rispettose dell’integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per l’interruzione di gravidanza” – orientasse all’uso , finalmente!, della RU 486, da oltre venti anni utilizzata in tutta Europa. Tale scelta sarebbe risultata utile per un risparmio economico, vista la situazione in cui versa la Sanità pubblica, ma soprattutto avrebbe soddisfatto le indicazioni della 194, nella tutela della salute delle donne, limitando al massimo il ricorso ad interventi clandestini e rischiosi. Non possiamo ritenere di scarso peso l’omissione della Regione Piemonte in ordine a questo suo obbligo di legge, né passare sotto silenzio il tentativo di coercire ancora una volta le donne a passare sotto le forche caudine del volontariato clericale.

Invitiamo pertanto ad una attenta riflessione il Governatore e tutti gli Amministratori delle ASL e i responsabili dei Consultori e chiediamo loro di non fare alcuna convenzione, ritenendo improponibile in una società civile il “percorso assistenziale per la donna che richiede l’IVG” previsto dal “Protocollo” deliberato dalla Giunta Regionale Piemontese.
Difendiamo la 194 e la salute delle donne e la loro libertà consapevole.

(11 novembre 2010)

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