Fini scrive su “Avvenire”: non convince, ma è “utile”

Dopo le accuse di “anticlericalismo” rivoltegli dal direttore di Avvenire, Marco Tarquinio (cfr. Ultimissima del 10 novembre). il presidente della Camera dei deputati e leader di Futuro e Libertà, Gianfranco Fini, ha inviato una lettera al quotidiano dei vescovi italiani. Fini vi scrive di essersi “sempre opposto ad ogni ipotesi di parificazione di trattamento tra matrimonio e unioni di fatto, specie di quelle omosessuali”, ma di non ritenere giusto “ignorare alcune legittime esigenze che meritano di essere prese in considerazione dal nostro ordinamento in virtù di quella idea di ‘laicità positiva’ intesa come punto di incontro tra diverse concezioni etiche presenti nella società”. La lettera si conclude sostenendo che “l’idea di giungere ad una nuova ‘dimensione etica e morale’ della società possa essere perseguita con il contributo fattivo ed intelligente di tutti i grandi ‘attori’ che operano nel nostro territorio, a cominciare dalla Chiesa cattolica che, per ragioni storiche e per la sua forte e radicata presenza, rappresenta un autentico caposaldo nella cultura della solidarietà e della giustizia sociale”.
Nella controreplica, Marco Tarquinio ha giudicato quelle di Fini Parole non convincenti ma utili, “rischiose argomentazioni a proposito di novazioni ordinamentali in materia familiare”, esprimendo il timore “che la strada sia scivolosa e rischi di finire da un lato nel burrone giuridico dei ‘matrimoni di serie b’ (pacs e dintorni), e dall’altro di sfiorare quello dei ‘matrimoni a tempo’ pure giustificati da qualche etica per noi esotica (nonché dai fautori del divorzio–lampo alla Zapatero)”. Tarquinio ha concluso ricordando che “la famiglia naturale fondata sul matrimonio” è per i cattolici “un valore non negoziabile”.

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52 commenti

Ciccio

mah, si sarà reso conto che alle nostre latitudini un programma vagamente laico non convince gli elettori a cui si rivolge Fini. O meglio, non convince i vari pseudogiornalisti ed editorialisti in area centrodestra a cui guarda l’elettore medio per scegliere chi votare, perchè si sa, pensare con la propria testa è troppo difficile.

bradipo

Tarquinio ha concluso ricordando che “la famiglia naturale fondata sul matrimonio” è per i cattolici “un valore non negoziabile”.

la domanda è… ma chi gliela toglie?

Ciccio

e soprattutto: in natura esiste il matrimonio? questi non si sono resi conto che il giusnaturalismo è robaccia superata da qualche secolo.

bradipo

i capi suppongo di sì… chi ancora gli va appresso suppongo di no…

Paul Manoni

Ottima osservazione bradipo…;)

Il fatto che per un cattolico, il matrimonio sia un valore non negoziabile, non giustifica certo che altri, non cattolici, non possano unirsi come meglio ritengono opportuno.

Io ho 3 figli. Una bimba e’ mia e gli altri due sono figli avuti da un precedente matrimonio della ma compagna. Viviamo felicemente e serenamente, sotto lo stesso tetto. Non siamo sposati, neanche con rito civile in municipio. Tutto questo non farebbe di noi una famiglia!?!?!?

bradipo

@paul
se c’è il “serenamente”, penso che sia più famiglia la tua di molte altre tenute insieme dalle convenzioni… 😉

Tra l’altro, quella che considero proprio una falla logica di tutto il discorso è il fatto di dover incentivare, economicamente e burocraticamente, quella che è (a detta loro) una scelta di religione, quando per un fedele l’adesione ai precetti del suo credo dovrebbe essere fonte di soddisfazione di per sé.
Qui invece sembra che la soddisfazione venga solo dal vedersi trattati meglio degli altri nelle cose terrene… e di fatto ciò che non vogliono negoziare è la discriminazione che porta loro convenienza… se questi sono esponenti del divino… dev’esser pieno di opportunisti ‘sto paradiso 😀

Federico Tonizzo

No, ora è solo l’ennesima riedizione del “democristiano tienibuonitutti”, cioè del politico della peggior specie, in attesa di andare al potere per poi smascherarsi come fascista.

Luciano Volpato

Con Fini a destra e Vendola a sinistra, questo disgraziato paese non sarà mai veramente laico.

Bruno Gualerzi

“(…) non ritenere giusto “ignorare alcune legittime esigenze che meritano di essere prese in considerazione dal nostro ordinamento in virtù di quella idea di ‘laicità positiva’ intesa come punto di incontro tra diverse concezioni etiche presenti nella società.”

Veramente l’dea di ‘laicità positiva’ della ccar è piuttosto diversa da quella di Fini. Contempla sì le ‘diverse concezioni etiche’, le quali però trovano ‘il punto di incontro’… nell’etica cattolica.
Comunque si tratta di sottigliezze, e per adesso – come sottolinea FSMosconi – si tratta di dare un colpo al cerchio e uno alla botte.

Paul Manoni

Prof. Gualerzi!! 😉
Stavamo cominciando a preoccuparci!
…E’ stato in vacanza!?

Bruno Gualerzi

No, mi si è rotto il computer.
Però ‘staccare’ fa sempre bene.

Francesco

Possiamo, in maniera quasi blasfema, considerare Caino uno fra i primi eretici, riguardo all’etica familiare cattolica? Con chi procreò??

Luca

Fini non ha una “morale”. E’ soltanto il solito furbone che cerca di far contenti tutti (e nessuno). Il potere è l’unico scopo.

ignazio

Condivido.
Mi dispiace anche per le simpatie che sta suscitando nella sinistra, ma non do nessun credito a Fini, per me fascista era e fascista rimane.

Alfonso

@ignazio
ancora con ‘sta storia “destra” “sinistra” “centro” Ha detto bene Luca il potere per TUTTI è l’unico scopo e non da oggi.

Bruno Gualerzi

@ Alfonso

Concordo per quanto riguarda i partiti, la partitocrazia (utopia: invece di candidarsi per ricoprire cariche pubbliche… si dovrebbe essere costretti), ma ‘destra’ (conservatorismo intelligente) e ‘sinistra’ (riformismo intelligente), se fossero complementari invece che conflittualmente alternativi, potrebbero mantenere pur sempre una loro identità diversificata.
Utopia, naturalmente… ma cos’altro resta?

Batrakos

Gualerzi,
scusa ma non capisco che signifiKa ‘complementari’…se fossero complementari governerebbero assieme e verrebbe meno il dato basilare di ogni democrazia, cioè la possibilità di scegliere fra diverse piattaforme e revocarle poi eventualmente col voto democratico.

Se vuoi dire che destra e sinistra democratiche debbano essere antagoniste e alternati sulla base di valori di fondo condivisi senza se e senza ma (Costituzione e Diachiarazione dei diritti) allora sono d’accordo.

Bruno Gualerzi

@ Batrakos

Si tratta ovviamente di un’utopia, o quanto meno di un ‘idealizzazione’ del sistema democratico.
La ‘complementarità’ (non mi veniva altro termine) la intendevo come alternanza di ‘destra’ e ‘sinistra’ al governo… ma non in modo conflittuale, concorrenziale, bensì come risposta alle esigenze di volta in volta espresse dalla collettività. Esigenza di rinnovamento (necessità di apportare modifiche per rendere più dinamica una società priva degli stimoli necessari per progredire: sinistra), o viceversa esigenza di consolidamento delle strutture esistenti perchè poco fedeli ai principi costitutivi: destra).
Insomma, poco più di un gioco di fronte ad una situazione politica dove questi temi non sono più presenti nemmeno come modello teorico. Come utopia, appunto.

Batrakos

Gualerzi,
grazie del chiarimento su cui concordo e aggiungo che purtroppo è utopia ma solo per l’Italia; di suo non sarebbe affatto utopico, ma semplicemente democratico.
Buona giornata.

Stefano Grassino

Spiegatemi un cosa: nel suo schieramento le separazioni e le coppie di fatto sono molto alte ed allora perchè gli elettori di FLI dovrebbero dare tanta retta al clero?

Ciccio

dai è facile:
9 lettere, inizia con “i” finisce con “pocrisia”

denis

e dajee con sti “valori non negoziabili” MA…. NEGOZIARE SOLO IN ITALIA? DA ALTRE PARTI MAI?

bradipo

difatti l’assurdo è in quello che non dicono… ciò che non vogliono negoziare sono i privilegi civili concessi a una forma di matrimonio ottenuti penalizzando e scoraggiando le altre… ora, se proprio volessi impuntarmi sulla definizione di “naturale” penso la andrei a cercare in quelle tendenze che si manifestano a prescindere dal condizionamento sociale,. Innaturale, semmai, sarebbe quindi vedere un mancino che si sforza a scrivere con la mano destra per non essere penalizzato o declassato nei diritti.

Paul Manoni

Pare che in Finlandia, a seguito di svariate decine di migliaia di Apostasie (sbattezzi), abbiano negoziato ECCOME!! 😉

denis

Ma voi lo sapete che i diritti che caparbiamente si vogliono negare alle coppie di fatto, sono gia ampiamente goduti da deputati e ministri? Nello specifico, la pensione di un ministro quando arriva la sua ora, viene incassata da chi “conviveva”. Quindi o i figli, o la concubina o chi per lui o lei. Capite come va il mondo? si stracciano le vesti per i valori non negoziabili, che diventano valori “monetari” quando si tratta della cricca. Meditate… meditate..

Paul

La chiesa non fa politica.
Potrebbero cortesemente spiegare i cattolici che frequentano questo sito come mai, allora, la terza carica dello stato (nonché futuro premier?) si sente in dovere di scrivere addirittura una lettera vagamente ossequiosa al quotidiano dei vescovi, solo per il fatto di esser stato criticato?

Rothko61

Io credo che in cuor suo Fini sia convintamente laico ma, in ossequio alla real politik, deve dire certe cose, soprattutto adesso: è il prezzo da pagare per l’alleanza siglata con Casini e Rutelli.

Paul

Soprattutto con tutti i soggetti politici, soprattutto se sono ricchi e potenti..

Angelo Ventura

Ma il matrimonio omosessuale non influirebbe un accidente sui matrimoni etero. La pretesa difesa dei valori della immaginaria famiglia tradizionale è solo ipocrito arroccamento sui propri pregiudizi

Massimo

Il fatto è che questa gente se non vede autostrade, strade, municipi, ospedali, scuole, bar, negozi, cinema e night club arredati come a casa propria si fa prendere dallo sconforto. Che scarsa simpatia per la Varietà del Creato e che scarsa autosufficienza nelle proprie convizioni… imboccate dall’alto!

Massimo

“Tarquinio ha concluso ricordando che ‘la famiglia naturale fondata sul matrimonio” è per i cattolici “un valore non negoziabile'”.

Assolutamente ineccepibile. “Non negoziabile PER I CATTOLICI”. Ora lo sappiamo, e non abbiamo ragione di non credergli.
Come si suol dire, però, a questo punto la domanda sorge spontanea: “Esiste qualche NON CATTOLICO, in Italia?”. E, se sì, che farne? Si apre il dibattito…

Paul Manoni

Quoto l’affermazione di Tarquinio. 😉
Se i cattolici vogliono usare il cilicio, e lo ritengono uno strumento il cui utilizzo non e’ negoziabile, si permetta a chi non e’ cattolico di non usare simili attrezzi maso. Se i cattolci vogliono preservare la loro verginità fino al matrimonio benedetto da iddiosantissimo e dai suoi faccendieri, facciano pure…Liberissimi!Non si pretenda che chi cattolico non lo e’ di conservarsi interiormente la libido. Così sia insomma per aborto, divorzio, eutanasia, testamenti biologici, ricerca sulle staminali, 8×1000 e via dicendo…
Anzi, vi diro’ di piu’!!
Auspico che la Chiesa, coerente con cio’ che propaganda ed impone ai suoi fedeli, SCOMUNICHI tutti coloro che disattendono i loro assunti, dogmi e precetti!! 😉

Mi sto peraltro rompendo le scatole di difendere Fini. Capita un po’ troppo spesso ultimamente…Sara’ per via del fatto che e’ rimasta l’unica ancora di salvezza per madare a casa chi so’ io…!
Comunque. Fini parla esplicitamente di una “nuova dimensione etica e morale”. Che comprenda anche quella della Chiesa, ma NON SOLO QUELLA. Parla liberamente e senza mezzi termini di riconoscimenti nell’ordinamento delle esigenze di coloro che vogliono unirsi e legalizzare il proprio rapporto. Parla di “Laicità positiva” e parla pure di punto di incontro tra diverse concezioni etiche presenti nella società.
Detto questo, non dico di prendere le parole di Fini, come se fosse egli stesso un nuovo messia, venuto per salvare i cittadini che si professano e che auspicano la laicità del paese, ma perlomeno rendersi conto che l’ultima volta che sono state proposte le unioni civili in Parlamento, hanno fatto cadere un governo (Prodi). L’ultima volta che un uomo politico ha parlato di punti di incontro tra diverse concezioni, lo ha fatto attraverso le pagine dell’Osservatore Romano, invitando queste diverse concezioni alla guerra contro la minaccia atea!…Insomma, la differenza si vede, no!?
Poi possiamo anche valutare la parole di Fini come puro cerchiobottismo, e saro’ il primo a farlo, visto che da lui (Fli) come da tutti gli altri, prima di esprimere la mia preferenza elettorale, aspetto quantomeno un programma nero su bianco, che proponga una laicità concreta e non campata per aria. 😉

Massimo

@Paul Manoni

In questo contesto, mi pare opportuno riproporre alcune osservazioni che ho già fatto riguardo all’interrograzione parlamentare richiesta da Turco ed altri deputati radicali. L’occasione mi è offerta dal tuo riferimento a Fini – che, personalmente, avrei comunque grossi problemi a votare, ma a cui, in effetti, riconosco/-evo meriti assai simili a quelli di cui parli tu. Tanto è vero che, a commento di quell’Ultimissima, dicevo:
……………………………………..
A voler essere freddi e distaccati – secondo il tono giustamente formalissimo e ineccepibile dell’interrogazione promossa dai radicali, i quali, com’è ovvio, al contrario della controparte, si sono attenuti ai fatti senza abbandonarsi a valutazioni, sentimenti o, tanto meno, “sensazioni” personali – chi potrebbe sostenere seriamente l’iniziativa “in chiaro” e con autorevolezza – penso ovviamente a Fini – ha purtroppo ogni convenienza a non sbilanciarsi. Se nell’affrontare questioni di principio sono sempre necessari lucidità e autocontrollo, la politica politicante rappresenta di per sé il campo di prova più specifico del calcolo ponderato. E Fini sa benissimo che, sganciatosi irrimediabilmente da Berlusconi – il “bestemmiatore contestualizzato”, il viveur da sacrestia, il divorziato eucaristico – non può far altro che appoggiarsi al così detto “Centro” – che non è “Grande” come pretenderebbe, ma che costituisce comunque l’ultimo scampolo del braccio armato della chiesa in forma concentrata, con una specializzazione clericale non concessa ai mille collusi col Vaticano che popolano il nostro parlamento sotto scacco. Quanto alla sinistra, è stata sacrificata dai dirigenti – in nome di un bipolarismo fallimentare e da noi improponibile – sul sedicente altare della “governabilità”, del “dialogo”, del “riformismo (?)” e (quindi) della marginalizzazione dei temi laici – non è un caso che, se Nichi Vendola ha riacquistato qualche punto nei sondaggi, lo deve solo alle sue prese di posizione “anti-anticlericali”. Morale: gli intenti sono nobili, ma – se non mancano, magari, tra la popolazione – tra gli scranni del potere non ci sono i numeri per portare avanti il progetto di trasformare in concreto l’Italia in quel paese laico che sarebbe sulla carta.
È molto triste constatarlo, ma temo che le cose stiano proprio così.

Paul Manoni

@Massimo
Io Fini lo difendo sulla base di cio’ che ha detto in questo articolo. Mettere una croce sul suo nome in cabine elettorale, e’ tutto un’altro paio di maniche. 😉
La sua dialettica politica e’ così efficace che sono purtroppo in molti, quelli che abboccano al suo amo…Per questo aspetterei qualcosa di concreto che segua il discorso riportato nell’articolo, prima di compiacermi del tutto.
Per ora mi limito a constatare come Fini, non sia il tipo che si lascia mettere i piedi in testa dalla CCAR o dai suoi scagnozzi e risponda per le rime. 😉

Temperamatite

Fini si è preso quattro ottimi schiaffi da Tarquinio.
Preludio degli schiaffi che prenderà dagli elettori.
Che, grazie a Dio, sono cattolici a grande maggioranza.

Massimo

E, sempre grazie a Dio, com’è noto, sono di quelli che “porgono l’altra guancia”. Basterebbe solo quest’affermazione – e non 1500 anni di storia – per spiegare eloquentemente di che pasta siete fatti. “Dio ne scampi e liberi”, è il caso di dire!

Kaworu

quindi il fatto che i cattolici votino Papi indica che i cattolici sono incapaci di distinguere “papi” da “papa” e quindi sono analfabeti, oppure indica che i cattolici preferiscono un ladro p u t t a ni e re sposato un paio di volte e con associazioni mafiose varie?

quale delle due?

c.j.

Il vero problema della politica italiana non è rappresentato da politici che promettono arcobaleni e cioccolata calda quando vogliono essere eletti e diventare i nuovi potenti di turno.

Il vero problema della politica italiana di questi signori pareeeeecchio furbacchioni è che una volta al potere si azzeccano alla poltrona con la colla extra strong, non mollano la presa, e per finire ribaltano tutto a loro favore e si rimangiano tutte le promesse.

…sono solo sottigliezze… …fini…

nicola007

secondo me il vero problema della politica italiana sono gli elettori.

Temperamatite

@ nicola007

In effetti….
In fondo Mussolini disse di non aver inventato il fascismo, ma di averlo tratto fuori dagli italiani.

Kaworu

non è “esattamente” un’argomentazione a favore di quel che hai scritto nel commento del 14 novembre 2010 alle 14:05.

perchè è come dire che gli italiani sono in larga maggioranza cattolici E fascisti.

brikko89

Se qualcuno pensa che Fini possa errere un laico vi sbagliate di grosso in quanto egli punta ad una alleanza centrista con UDC e API insomma vecchi baciapile democristiani……
Fini è solo uno dei tanti profittatori voltabandiera………..Mastella ha fatto scuola

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