Dalil Boubaker, rettore della Moschea di Parigi e primo presidente del Consiglio musulmano francese, era stato inserito tra i potenziali obiettivi di un gruppo di sospetti jihadisti, ora detenuti. Il gruppo, composto da quattro giovani tra i 20 e i 25 anni, è stato accusato venerdì di “associazione a delinquere in relazione a un’impresa terroristica”. Uno dei sospetti, scrive Le Monde, avrebbe detto agli inquirenti di sperare, attraverso questa operazione, di poter aprire una cellula di Al-Qaeda “in franchising”, e di aver preso in considerazione l’assassinio di Boubakeur in quanto ritenuto “troppo moderato”.
Parigi, rettore moschea bersaglio di un complotto per assassinarlo
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Terrorsimo fai-da-te, come se avessero i talent scout in giro a cercare talenti naturali…
Siamo davvero ai limiti, stiamo trivellando sotto il barile.
Come avevo già scritto alcune volte, l’insieme della globalizzazione (con migrazioni varie), dell’esistenza delle religioni (e soprattutto dei loro fanatici) e delle guerre USA in Irak e Afghanistan (e altro) stanno incendiando il mondo: credo che non siamo che all’inizio 🙁
Concordo senza riserva.
Che si sia all’inizio è sicuro, che possa durare e quanto è da vedere. Certo è che conoscendo un poco la nostra natura e le leggi economiche che governano il mondo da quando la razza umana si è formata, sono anche io realista come voi. Uno storico di cui non ricordo il nome scrisse: – Prima del conflitto passato alla storia come “La grande guerra” che causò sedici milioni di morti e che fu esso stesso causa diretta della “seconda guerra mondiale” la quale provocò la più grande strage dell’umanità, nessuno dei regnanti o capi militari, prevedeva ciò che sarebbe costata la guerra di trincea, le sue immani sofferenze e le malattie e miseria che si ripercuoterono sulla popolazione civile. – Grazie….averci pensato prima no è!!! Purtroppo non sò se per incapacità o se insito nella natura umana, la guerra è la continuazione della politica con altri metodi, come disse il grande stratega Barone von Clausewitz. E’ anche il fallimento della ragione andrebbe detto, visto che è uso ad alzar le mani chi non pote far funzionar lo cervello.
In riferimento all’ultima frase di Stefano Grassino, cito Isaac Asimov:
“La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.”
(da “Cronache della galassia”)
Federico, purtroppo va anche detto che si deve essere in due a far funzionare il cervello. Dopo il patto di Monaco, la Germania di Hitler avendo ottenuto di tutto e di più poteva lanciarsi in una conquista politico-economica invece di scegliere la guerra.
L’Inghilterra e La Francia cosa altro potevano fare nel 39′ quando apparve chiaro che i Tedeschi volevano diventare padroni del mondo? Quando la loro sete di conquista si era dimostrata insaziabile?
Eh, lo so.
Il guaio è che quando qualcuno comincia, talvolta è giocoforza rispondere per evitare il peggio. Certo Francia e Inghilterra non avrebbero potuto fermare con la diplomazia i bombardamenti tedeschi che stavano subendo.
Il problema è ovviamente più a monte e riguarda il come impedire che dei pazzi o dei malfattori vadano al potere, ma non sono al corrente di nessuno stato che sia riuscito in questo, e in fondo è per questo che nel mondo ci sono ancora guerre tra gli stati e sopraffazioni di stati da parte dei governi degli stati stessi.
La maturità culturale ecc. degli elettori o dei cittadini in generale sarebbe essenziale allo scopo, ma è una delle cose più difficili da trovare, proprio perchè gli aspiranti despoti cercano di avere dei popoli facilmente manipolabili.
Vedi Federico, uno dei motivi per cui mi arrabbio fuor di misura è quando sento parlare gli “esportatori di democrazia” e i loro seguaci perchè risulta fin troppo evidente la malafede che esce da quelle bocche.
Se volessero esportare veramente la democrazia e non succhiar petrolio, dovrebbero finanziare tutti quei movimenti politici vicini al pensiero Illuminista che è stato alla base del nostro sviluppo.
Dovrebbero aiutare gli esuli a tessere la tela per organizzare movimenti, prima ancora culturali che politici, in quei paesi dove dittature e teocrazie la fanno da padrone.
Aiutare economicamente governi traballanti pronti a cadere nelle fauci del fanatismo religioso, sarebbe il dovere di noi occidentali e non piangere sul latte versato.
Ricordiamoci del Mahdi e dei suoi dervisci che significa “poveri, mendicanti” che a Kartoum distrussero una fiorente città e lo stesso Iran dove gli USA appoggiarono un corrotto Scià gettando nelle mani di un fanatico Ayatollah un grande paese.
Caro Stefano Grassino,
concordo con quanto dici.
Proprio a proposito di “esportazione di democrazia” e altre cose turpi: hai forse letto il libro di Loretta Napoleoni “Economia canaglia – Il lato oscuro del nuovo ordine mondiale”? Ne avevo accennato alcune volte in passato, è impressionante. Sul retro di copertina c’è tra l’altro il commento di Corrado Augias: “Ora sappiamo che le cose stanno molto peggio di come pensavamo”.
“Se volessero esportare veramente la democrazia e non succhiar petrolio, dovrebbero finanziare tutti quei movimenti politici vicini al PENSIERO ILLUMINISTA che è stato alla base del nostro sviluppo.”
Ti puoi immagini persone come i 2 Bush, o Berlusconi, o Aznar, o Sarkozy, o i passati Blair, Thatcher, Reagan, Nixon, Clinton, Kennedy, in qualità “esportatori di democrazia” con il pensiero Illuminista anzichè con le bombe? Nemmeno per sogno, ovviamente… E la statunitense Freedom House è il braccio non armato della stessa “esportazione di democrazia” che conviene agli USA, sempre senza alcunchè di illuministico nei suoi fini ultimi. E a questo punto ci stanno bene in fila anche Wojtyla e Lech Walesa, i “liberatori” di quella Polonia che poi lasciarono nelle mani del capitalismo selvaggio, anche se appena un po’ loro malgrado in quanto strumenti degli Stati Uniti…
Io vedo meglio come esportatori, o semplicemente portatori, di democrazia (anche se partono un po’ da lontano) stile “illuministi”, non certo gli “Stati”, ma tutti coloro che, invece di “imporre” la democrazia, aiutano semplicemente le persone a capire le cose e a maturare una coscienza critica sugli avvenimenti del mondo, come il regista Michael Moore, i giornalisti del Washington Post Bob Woodward e Carl Bernstein quando indagarono sul Watergate, il regista Alejandro Amenábar (Agora), tanti magistrati quali Falcone, Borsellino e Di Pietro (questo finchè fece il magistrato, perlomeno), oppure organizzazioni quali il CICAP e l’UAAR, fino a persone che semplicemente diffondono cultura, quali Piero e Alberto Angela (in contrapposizione a Giacobbo), o persone che semplicemente aiutano qualcuno a riflettere, come fu il buon vecchio Socrate con la sua maieutica…
“aprire una cellula di Al-Qaeda in franchising”
😯 :schock: 😯 :schock: 😯 :schock: 😯 :schock:
manco fosse uno starbucks
Anche la Jihad e’ vittima della globalizzazione.
Ci sarebbe bisogno di una Jihad per liberare la Jihad dall’oppressione dell’occidente.
o un Mc donald o un burghy
Chi apre un Blockbuster…Chi un McDonald…Chi un Supermercato…Chi una cellula di Al-Quaeda! 😯
A dare retta a questa gentaglia con l’amico immaginario di turno, questo pianeta durerebbe a malapena altri 3 mesi!!
Per gli integralisti non c’è nulla di peggio di chi sa moderarsi e ragionare con la propria testa… Troppo relativisti…
Ma no sei matto? Non esistono musulmani moderati, sono tutti “violenti islamici” con la bomba sotto il turbante!
La tolleranza e’ un concetto che deve andare e venire da entrambe le parti, altrimenti diventa un’escalation di barbarie, con gruppi, fazioni e parti diverse che continuano ad ammazzarsi come mosche.
Il concetto chiaro e semplice del “Non fare agli altri, cio’ che non vorresti che sia fatto a te”, oltre che essere il principio BASILARE sul quale si sono costruiti i piu’ fondamentali diritti dell’uomo, e’ anche alla base della tolleranza e del rispetto reciproco. Sembra che NESSUNO, ne stia tenendo conto…Men che meno il “franchising” della morte derivante da tutte le religioni, sebbene siano molte le religioni che subdolamente, provino a scippare questo principio e meschinamente farlo propio. Nella realtà dei fatti, questo principio UMANO e’ ben piu’ antico di qualsiasi Cristo, qualsiasi Maometto o qualsivoglia Ben Gurion, apparso su questo pianeta.
A chi lo capisce, e’ affidato il compito di recuperarlo e propagandarlo contro le sfide che quotidianamente ci vengono sottoposte. 😉
La notizia non mi sorprende neanche un po’, purtroppo. Me lo son detto ancora prima di leggere una riga, vista la fotografia del rettore, Sig. Dalil Boubaker:
http://lalibertedelesprit.free.fr/spip.php?article38
Volto glabro, ben rasato. Nessuna barba, già esteriormente quest’uomo esprime il rigetto dei dettami coranici più retrogradi e superficiali. Andando oltre, ho letto un paio di righe e il titolo dell’intervista:
D. Boubakeur : «L’islam ne doit pas refuser la modernité»
D. Boubakeur : «L’islam non deve rifiutare la modernità»
Si, vero: non può non essere un ovvio bersaglio dei fondamentalisti fanatici.
Altre due righe, l’inizo dell’ìintervista:
Il a plaidé en faveur d’un islam moderne fortement enraciné dans la République laïque.
Sostiene la causa di un Islam moderato fortemente radicato nella Repubblica laica.
Vous écrivez dans l’un de vos nombreux ouvrages que l’islam est confronté à des défis. Quels sont-ils ? La pensée musulmane est arrêtée depuis Averroès, au XII e siècle ! Elle stagne et a laissé échapper trois défis : les révolutions coperniciennes, darwiniennes et freudiennes. L’islam doit, en outre, dépasser l’enseignement religieux pour la rationalité. C’est ce que j’appelle le défi laïque. En d’autres termes, la religion ne doit pas s’impliquer dans tous les domaines de la vie. L’islam, hélas, en est loin. Le mal de l’islam est d’être un islam politique!
Scrivete in una delle vostre numerose opere che l’Islam è di fronte a delle sfide. Quali sono?
Il pensiero musulmano è andato indietro dai tempi di Averroès, nel XII secolo! Ha ristagnato e si è lasciato sfuggire tre sfide: le rivoluzioni copernicana, darwiniana e feudiana. L’Islam deve, in oltre, superare l’insegnamento religioso per la razionalità. È quello che chiamo la sfida laica. In altri termini, la religione non deve occuparsi di tutti i campi della vita. L’Islam, purtroppo, ne è lontano. Il male dell’Islam è di essere un Islam politico.
Quest’uomo è una perla rara. Gli auguro ogni bene, a lui e alla sua visione dell’Islam.
Non capisco perché il mio commento #comment-433420 non è stato pubblicato da ieri. Proverò a rifarlo; era una traduzione parziale di un’intervista al Sig. Dalil Boubakeur.
Traduzione dell’intervista a Dalil Boubakeur pubblicata su http://lalibertedelesprit.free.fr/spip.php?article38
Dalil BOUBAKEUR
rettore della Grande Moschea di Parigi
Giovedì 3 febbraio 2005 20:30
L’Islam e la laicità francese
Dalil Boubakeur sì è fatto conoscere innanzi tutto come promotore di una carte dEL culto musulmano In Francia ed è a questo titolo che interviene per l’islam in una società laica come quella francese.
5 febbraio 2005
D. Boubakeur : «L’islam non deve rifiutare la modernità»
Rettore dell’Istituto musulmano della moschea di Parigi, presidente del Consiglio francese del culto musulmano, Dalil Boubakeur è stato l’invitato, giovedì sera alla sala della Cappella-Rossa, della Libertà dello spirito. Ha perorato la causa in favore di un islam moderno fortemente radicato nella Repubblica laica.
D> Scrivete in una delle vostre numerose opere che l’islam si trova di fronte a delle sfide. Quali sono?
R> Il pensiero musulmano si è fermato ai tempi di Averroès, nel XII secolo! Ristagna e si è lasciato sfuggire tre sfide: le rivoluzioni copernicana, darwiniana e freudiana. L’islam deve in oltre superare l’insegnamento religioso in favore della razionalità. È quello che chiamo la sfida laica. In altri termini, la religione non deve occuparsi di tutti i campi della vita. L’islam, purtroppo, ne è lontano. Il male dell’islam è d’essere un islam politico! La sfida da superare è quella della modernità, in un certo modo… I musulmani, in effetti, non ne verranno fuori fintanto che rifiuteranno di vedere il mondo per quello che è. Prendete la condizione della donna: i musulmani devono smettere di considerare la donna un essere bizzarro. La poligamia, il matrimonio delle ragazzien e la lapidazione sono degli scandali. I musulmani devono capire che ci sono delle tradizioni che devono abbandonare! Questo deve passare attraverso un rafforzamento dell’insegnamento laico… In questo campo, la colonizzazione è stata una regressione terribile. I colonizzatori si sono accontentati di formare quache quadro di élite lasciando da parte l’immensa maggioranza del popolo delle campagne. Senza dubbio non avevano i mezzi finanziari per fare di più. Ma anche il periodo post-coloniale è stato terribile. In Algeria, per esempio, il governo, a partire dagli anni 60, si è rivolto ai paesi musulmani. Grave errore. Dei barbuti si sono allora introdotti nel sistema scolastico. Il rifiuto dell’Occidente, la perdita della fonte culturale francese hanno portato alle tragedie che sappiamo… Come spiegare, ad esempio, il successo dell’islam radicale? Durante gli ultimi 50 anni il mondo musulmano è passato per tutti i prismi politici: dal nazionalismo al marxismo rivoluzionario, senza successo. La vittoiria di Khomeni in Iran nel 1979 è stato un punto di svolta storico. La tentazione di estendere il modello all’insieme del mondo arabo che soffriva era forte. È stato in questo periodo che i Fratelli musulmani, decapitati all’epoca di Nasser, hanno ripreso saldamente in pugno la situazione, a partire dalle moschee. Un po’ dappertutto gli ayatollah d’operetta hanno prosperato: «Venite con noi, vi promettiamo dei domani che canteranno!» In somma, [grazie ad] un accordo tra gentiluomini con gli islamisti, il mondo occidentale ha comunque avuto una parte di responsabilità. I responsablili occidentali hanno effettivamente a lungo creduto di poter garantire la loro sicurezza lasciando i terroristi tranquilli. Questo accordo illusorio è stato rotto l’11 settembre 2001. Le democrazie occidentali sono afflitte da abulia, mancano di volontà. I musulmani fondamentalisti in Francia sono molto minoritairi, il 3% circa, ma molto permeabili a discorsi irresponsabili tipo quelli di Tariq Ramadan. Madrid ha dimostrato che fanno quello che vogliono quando vogliono. Dico ai giovani: non seguite quella gente, vogliono condurvi a dei movimenti islamofobi…
Ma che se ne fa della religione costui? Anche da noi si è visto da noi come è andata a finire dopo il Conc. Vat II.
Toh, una volta che hanno davvero un moderato, tentano di farlo fuori?
Oh, finalmente!
Che gran bel personaggio che è il Sig. Boubakeur. A lui va tutta la mia stima, i sinceri auguri di ogni successo e la speranza che non resti solo e che anzi riesca ad attirarsi l’interesse attivo delle autorità francesi e non solo perché possa felicemente realizzare la sua visione di un islam moderno, laico e moderato.
Dalil Boubakeur rettore della grande moschea di Parigi e’ molto piu’ laico di certi personaggi,
per fortuna minoritari, atei devoti all’islam (nell’illusione che faccia da detonatore per la rivoluzione proletaria) che infestano forum, liste, e commenti delle Ultimissime UAAR.
Codesti fautori dell’immigrazione islamica illimitata ed incontrollata e dell’estensione di privilegi cattolici agli islamici, nonche’ del comunitarismo separatista per gli immigrati invece che fautori del laicismo e dello stato di diritto che garantisce liberta’ individuali a tutti, sono stati sonoramente battuti al recente congresso triennale UAAR di Varese che ha votato tre a uno la tesi UAAR contraria alla invocazione del privilegio religioso nel caso dei veli integrali burqa e niqab, vere prigioni ambulanti per donne e pericolo di ordine pubblico, ed in appoggio alla interpretazione laica della legge uguale per tutti che afferma il divieto di girare col volto non riconoscibile (legge del 1975).
Cordiali saluti a tutti i liberi e laici
Marcus Prometheus.
Accogliere solo i profughi laici dall’Islamismo.
Espellere tutti gli islamisti.
Combattere il masochismo antioccidentale,
che mina liberta’ e democrazia.
Interessante: Al Qaeda in franchesing; chissà che prospettive di mercato aprirebbe. 🙂