Un cardinale “mephorios” (o “methorios”?)

Giulio Cesare Vallocchia*

Giulio Cesare Vallocchia

E’ appena passato da eccellenza a eminenza ma Gianfranco Ravasi, ora cardinale, si fa subito notare con un’intervista di alto livello culturale. L’elegante ed erudito prelato apre la sua intervista con l’approfondimento filologico di due definizioni, mephòrios appunto, e methòrios. Attribuisce alla prima il significato di “colui che sta sulla frontiera”, derivandola da Filone di Alessandria, un intellettuale ebreo del primo secolo che studiò e interpretò la Bibbia alla luce della filosofia di Platone, mentre quella di “methòrios” ha sicuramente il significato di “confinante”. Gianfranco Ravasi “sta sulla frontiera” della versione cattolica della Menzogna Globale (l’insieme planetario dei sistemi religiosi fondati sull’invenzione di un dio) ma getta lo sguardo oltre l’orizzonte e cerca il dialogo con quelli che non credono in nessuna versione di quelle fantasiose invenzioni. Del resto è suo dovere istituzionale rivolgersi anche a quegli interlocutori dal momento che ha conservato la responsabilità del Pontificio Consiglio per la Cultura di cui era titolare già da semplice monsignore. E adesso Sua Eminenza Ravasi si presenta sulle pagine de l’Avvenire rilanciando la sua più problematica ma promettente creatura, quel Cortile dei Gentili in cui intellettuali di altissimo livello internazionale spenderanno i loro neuroni nel confronto approfondito di opposte e secondo noi inconciliabili posizioni, la fede cieca in verità assolute, eterne e immodificabili e la ricerca continua e problematica di nuove e transitorie verità alla luce della ragione. Naturalmente il cardinale dovrà scegliere i personaggi giusti per arricchire la sua Corte, e fa capire che non mancano già candidati di tutto rispetto. In questo sito qualche mese fa ipotizzammo alcuni nominativi di atei italiani che per la loro “devozione” ampiamente e ripetutamente manifestata avrebbero potuto ottenere il visto per entrare in quel prestigioso Cortile, ma non ne abbiamo trovato i nomi nel primo elenco che appare su l’Avvenire in vista delle prime tre sessioni che si svolgeranno in prestigiosi ambienti culturali parigini. Invece sorprendentemente il cardinale lascia trasparire tre nominativi che per la loro notoria mancanza di “devozione” non ci saremmo mai aspettati di trovare. Dice il cardinale :  “… in futuro non mi dispiacerebbe affrontare il problema del nazional-popolare, della divulgazione tipo Michel Onfray, Piergiorgio Odifreddi (che già vorrebbe partecipare) o Christopher Hitchens.” Ma questi incontri sembrano essere volutamente distinti dal ristretto ambito del prestigioso Cortile, trattandosi forse di incontri di serie B, destinati cioè a quegli intellettuali atei di seconda fila che si dedicano alla “divulgazione nazional-popolare”, ben diversa dalle straordinarie acrobazie intellettuali, diciamo pure la navigazione nell’aria fritta della teologia, a cui si dedicano gli intellettuali di prima fascia. Non sappiamo se gli interessati accetteranno questa speciale collocazione fuori o forse anche dentro il Cortile, seppure ai margini. Ma riteniamo che un incontro per così dire separato rischierebbe di far rientrare i tre atei niente affatto devoti (e in particolare Piergiorgio Odifreddi, co-presidente onorario dell’Uaar) in quel parterre folkloristico a cui alluse tempo fa l’allora semplice monsignore Gianfranco Ravasi.

* Curatore del sito No God. NB: articolo aggiornato nel pomeriggio del 20 novembre.

NB: le opinioni espresse in questa sezione non riflettono necessariamente le posizioni dell’associazione.

32 commenti

Otzi

La tua espressione, Diocleziano, la dice lunga sul fastidio che danno certe persone come Ravasi e compagnia della ccar con i loro insulsi, fantastici e impostori discorsi. Ravasi è un reinventore di dottrina religiosa, nocive fantasie del pensiero umano, così come Filone, Saulo di Tarso e via dicendo.
“Non è un caso che le persone di fede desiderino limitare la libertà personale di altri” (Sam Harris) e così facendo ricorrono al fastidio nauseante, quello stesso che l’irrazionale e demenziale Saulo/Paolo ha teorizzato come metodo rivelato dal suo dio.
Queste persone, se non fosse per un umano senso di compassione che ci porta a rispettare tutti indistintamente in questo evolversi dell’umanità, verrebbe da dire che sono inutili, invece sono semplicemente dannose, sono quegli scarti dolorosi dell’evoluzione e selezione naturale di cui ha trattato Darwin. E lo dimostra il loro incivile fastidio di… importi il loro dio. Importi cioè ciò in cui neppure loro sono convinti, salvo la convenienza del Potere da difendere, loro unica reale verità!

Volo alto

Grande Vallocchia, chiaro, preciso. piacevole, esaustivo,ironico,razionale.
Peccato si sia giocato così il cortile, dovrà accontentarsi della stalla o del fienile, non a Parigi
però, potrà scegliere, secondo le indicazioni di Ravasi, tra ……
Scusate la volgarità e la mia ignoranza (non occultabile) ma questi davvero l’unica cosa in cui sono maestri è il “mestiere del vivere senza fa un beato c.zo!

Alfonso

Wanna Marchi la metteranno al centro del cortile a moderare i gentili. Paolo Fox, con la supervisione di Branko, ad ogni sessione del cortile, leggerà l’oroscopo di ogni singolo partecipante. Il porpodorato S.E. Gianfranco Ravasi organizzerà una ricca riffa ad ogni incontro. Ricchi premi e cotillons!! Partecipate numerosi!!!! N.B.:Ogni incontro verrà trasemsso in mondo- vaticano visione (TV italiane).

rolling stone

sponsor ufficiale del Cortile è la birra Paulaner,
i cui rappresentanti tra i Gentili saranno due consiglieri della Lega di Opera

Danzatea

Preferisco l’aia della zia Assunta, almeno le sue di oche quando starnazzano non dicono fantasiose bugie

Rothko61

Un bell’articolo, non c’è che dire.
Ravasi la spara grossa perché si sente al sicuro.
Può anche essere che Oddifreddi, guascone com’è, voglia farsi due risate nel Cortile. Lo ha già fatto camminando fino a Santiago de Compostela.
Ma Hitchens e soprattutto Onfray (quest’ultimo, come noto, non solo ateo ma anche convinto assertore della necessità di un forte anticlericalismo militante) non si presteranno al giochino, anche se ci sarebbe da divertirsi un bel po’.

Lorenzo Galoppini

“Onfray (quest’ultimo, come noto, non solo ateo ma anche convinto assertore della necessità di un forte anticlericalismo militante)”

Come me, per inciso. 😉

Bruno Gualerzi

Di questo ‘Cortile dei Gentili’, di questa stravagante proposta di aprire un dialogo con non-credenti doc, cioè certificati tali dai gestori del Cortile (niente a che vedere con gli appartenenti ad un’associazione folkloristica come UAAR, ci mancherebbe!), Vallocchia mette benissimo in ridicolo, ragguagliando sui suoi sviluppi, sia l’iniziativa sia ciò che potrebbe accadere all’interno di questo Cortile.
Personalmente mi prefiguro questo: i partecipanti non credenti, se vogliono tenere vivo il dialogo, devono per forza dimostrare quanto profonda sia la loro cultura teologica, altrimenti se onestamente, come atei coerenti, dovessero esprimere il loro giudizio sulla teologia come tale, sui fondamenti di questa ‘scienza delle cose divine’ (definizione da vocabolario filosofico), il dialogo sarebbe subito interrotto. Immagino naturalmente che gli eventuali atei partecipanti invece non lo faranno (altrimenti avrebbero rifiutato l’invito)… e allora tutto il fumo che si alzerà dal Cortile riuscirà a coprire la più inutile, vuota, ipocrita accademia che quel presunto dialogo non potrà che diventare
Conciliare l’inconciliabile, almeno sul piano teorico, intellettuale, sarà sempre un’operazione disonesta.

Cassandra testarda

Certo un bell’articolo che presenta e spiega i dubbi dell’autore su chi saranno gli interlocutori atei, più o meno devoti, ammessi a Corte. Ma io ne ho anche degli altri dei dubbi, su come saranno impostati gli incontri di questa “Corte dei Gentili” già dal nome pretenzioso e ambiguo: a porte chiuse, solo per addetti ai lavori con almeno un paio di lauree, o a porte aperte al pubblico anche con solo la licenza media? Pubblico da conferenza di sala parigina, da stampa cartacea, da tribuna televisiva o da internet?
Staremo a vedere. Non vorrei fosse una ennesima iniziativa di facciata per mostrare finte aperture al mondo laico, tenendosi comunque ben stretta in testa la chiusura su tutte le istanze che da esso potrebbero venire. Insomma finirebbe per essere o un dialogo tra sordi, o una trappola per la componente più debole.

Sal

Credo proprio che lei abbia ragione. La chiesa sa bene che sta combattendo per la sua sopravvivenza e non ha mai fatto altro bene che per se stessa. L’interesse è concentrato su quelli perché deve trovare la maniera di neutralizzarli e ribaktare le posizioni.

Questi non si rassegneranno mai, sono sopravvissuto per secoli contrabbandando qualunque falsità, oscenità, truffa e ruberia facendola apparire come verità di fede, una misteriosa e trina. Facendo passare l’idea che si possa vive in cielo col corpo seza carta igienica che per stare bene bisogna mangiarsi fisicamente dio, che è un ma tre senza neanche avere tre teste, che la madre del figlio è figlia del padre e del figlio che è anche suo padre. Hanno fatto per secoli il contrario di ciò che volevano insegnare senza che nessuno dei loro capi sentisse il dovere di smentire il capo precedente. Una coltre di omertà continua e ininterrotta, che può essere definita la più grande bugia dell’umanità, senza che nessuno si sentisse in dovere di mettere in risalto questa, grande menzogna. La più grande impossibile verità che sia mai esisitita, uccidere a mucchi e nel modo peggiore, in nome del Dio dell’amore.

c.d.

Se vuole veramente discutere con Hitchens gli consiglio di lasciar stare il futuro e di sbrigarsi, non è che il cancro all’esofago aspetti i comodi dei porporati.

Sal

Leggendo il commento, mi sono chiesto perché mai la chiesa si sente obbligata di andare alla ricerca dei più colti e sapienti del mondo che le sono opposti, e hanno già detto di non credere “a un dio inventato e a quelle fantasiose invenzioni” per cercare di convincerli ?

La Scrittura dice a Ravasi e alla chiesa: “vedete la vostra chiamata, fratelli, che non furono chiamati molti saggi secondo la carne, non molti potenti, non molti di nobile nascita; ma Dio scelse le cose stolte del mondo, per svergognare i saggi; e Dio scelse le cose deboli del mondo, per svergognare le forti; e Dio scelse le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, le cose che non sono, per ridurre a nulla le cose che sono, affinché nessuna carne si vanti dinanzi a Dio” ( i Corinti 1.26-29) e prosegue dicendo: “ma andate piuttosto di continuo alle pecore smarrite” (Matteo 10.6).

Se poi aggiungiamo che: “ Dovunque qualcuno non vi riceva o non ascolti le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città scuotete la polvere dai vostri piedi.” (Matteo.10.4) – Risulta incomprensibile tutto questo impegno per cercare di convincere, facendo il contrario di ciò che il messaggio che vorrebbero diffondere indica loro di fare, rendendo ridicolo chi si impegna e fa il contrario di ciò che vuole insegnare.

Pensate che qualunque persona ragionevole possa dare credito a tale ipocrisia ? Sarebbe consigliabile suggerire a coloro che sono l’oggetto delle attenzioni del Ravasi, di incollare sul campanello di casa il motto : “ La Ragione non è in vendita”.

Otzi

Quell’impostore di Paolo ha scritto “Quando siamo deboli è allora che siamo forti”. In pratica essi sono sempre forti. Forza e Potere vogliono solo ragioni servili.

dinuzzo 56

LA CORTE DEI GENTILI: è già una dichiarazione di programma. Come nel miglior circo che si rispetti, esibiranno animali di bassa corte (gli Odifreddi ect) che faranno da contorno , nella tavola imbandita del signore, alle bestie nobili ( forse i cacciari-leoni piuttosto che gli zichichi-antropomorfi o i ferrara-ippopotami). Nella grande gabbia della retorica sarà un gioco da “ravasi” confutare il balbettio pseudo-laico dei convenuti con volteggi trascendentali e pseudo-sillogismi ossimoreggianti, esercizi per i quali i ravasi di turno si sono fatti venire i calli alla lingua (morbide le mani ,più idonee a languide carezze pastorali nel retrobottega) a forza di descrivere le magnificenze del nulla. Allestiscono un divertissement nel patetico tentativo di recuperare qualche pecorella distratta dal timido richiamo della ragione o ,peggio, dal relativismo. Se la suoneranno e se la canteranno, come da 200 anni a questa parte.

luigi

io fossi in odifreddi starei attento a quello che tocca quando va in sale vaticane che quelli sono esperti di veleni…

Paul Manoni

Anche a quello che calpesta, visto l’affollamento delle “Corte dei Gentili”!
Cio’ nonostante siano in molti, i superstiziosi a ritenere che porti fortuna! 😉

ATEONONTROPPO

La uaar che scalpita per entrare nel cortile fastoso di coloro che ogni giorno definisce “propalatori di fantasie” e “dissipatori di denaro pubblico immeritato” perchè finora ha fatto colloqui in anticamera?

Ma per favore…………………………

Roberto Grendene

sì, e la marmotta incarta la cioccolata

hai sparato un insieme di falsità mica da poco

1) l’uaar non scalpita per entrare nel Cortile del Gentili

2) l’uaar non ha fatto colloqui in anticamera con nessuno
(e’ stata audita in parlamento tre volte per la legge sulla libertà religiosa)

3) l’uaar non definisce “propalatori di fantasie” e “dissipatori di denaro pubblico immeritato” nessuno. Considerazioni del genere, con altri toni, possono essere rivolti ai nostri politici clericali

fabrizio

Tralascio commenti sull’idea del Cortile dei Gentili – tanto balorda quanto presuntuosa (come inevitabile, partendo da un organismo che si ritiene fonte autonoma di diritto e quindi non può accettare un dialogo alla pari) – e taccio anche sul profilo degli intellettuali scelti per il dialogo “alto” (basti la Kristeva, il resto vien da sé… e qui da noi fumosone Cacciari sarà fra i primi, immagino), però una cosina va detta per la precisione. Sarà colpa dell’intervistatore, di certo, però sia qui che nel’articolo dell’Avvenire in rete si scrive sempre “mephòrios”, quando è senz’altro “methòrios”, da metà “tra” e hòros “confine” (appunto con lo spirito aspro, come sotolinea il professor Ravasi). “Meforios” non esiste. E non è vero che l’aggettivo è stato coniato da Filone, visto che è normale già in Tucidide, Platone e Aristotele. Anche nel senso traslato (e filosofico) di “intermedio”, “che sta a metà”. Visto che Ravasi tende a fare terrsrismo culturale e ad abbagliare con la sua monumentale “biblitudine”, conviene segnalare tutto ciò, no? E direi anche di correggere nel titolo. A differenza di Beretta, dimostriamo di aver cura delle lingue classiche, tanto spesso usate dai preti per gettar fumo negli occhi.

MicheleB.

Il confronto dovrebbe essere normativo, giurisprudenziale, altro che filosofico! Chi se ne frega di intortamenti teologici nei quali si pretende che un ateo -per esser credibile- dimostri l’inesistenza degli gnomi: Quel che ci serve, che serve a tutti, è che si definisca il confine tra stato e religione, tra diritto penale/civile e diritto canonico. Ma su questo non c’è dialogo, vero pretacchioni?

Roberto Grendene

giusto, al centro i diritti e le leggi: tutelare i diritti civili per i cittadini atei e agnostici, primo scopo sociale uaar

io sono anche disposto a confrontarmi su questo con dei ministri di culto: l’ho fatto proficuamente con i metodisti valdesi di Bologna, con i quali abbiamo condotto la battaglia per il registro dei biotestamenti (e pure con associazione cattoliche anticoncordatarie). E anche la Comunità Ebraica di Bologna e’ stata con noi in questa rivendicazioni laiciste.

Esempio sul campo.
Con a fianco esponenti della Comunità Ebraica, della chiesa Metodista Valdese e con un parroco cattolico ho anche discusso, in Sinagoga!, della sentenza della Corte di Strasburgo sui crocifissi in classe. Il parroco cattolico si e’ trovato abbastanza solo (anche se, ad onor del vero, altri miei “alleati” portavano anche ragioni teologiche)

Lorenzo Galoppini

Quella é gente con cui si può ragionare. Con gli integralisti non si può di certo. Se la religione fosse tutta così è chiaro che dell’Uaar non ci sarebbe alcun bisogno (infatti é stato detto, non ricordo da chi, che in un paese civile un’associazione come l’Uaar non dovrebbe nemmeno esistere).

marilena maffioletti

proprio questa sera ho visto in televisione ravasi che mostrava l’anello regalatogli per la nomina a cardinale “è identico a quello di san carlo borromeo”ha dichiarato con orgoglio. Poi ha ripetuto la sua disponibilità a parlare con tutti, anche con i suoi amici non credenti che egli stima e da cui è amato. Ora mi chiedo come l’uaar possa accettare di discutere con gente così, odifreddi non dovrebbe farlo! Loro gongolano vantandosi della nostra disponibilità e fanno intendere che sia una quasi apertura alle loro convinzioni.Io non sono d’accordo. proviamo a pensare: loro accetterebbero di venire nella nostra sede a discutere di ateismo? Non lo farebbero mai! Spero tanto che odifreddi e altri rinuncino, altrimenti comincio a dubitare che essi ritengano una questione di prestigio il poter accedere alle alte sfere vaticane come se fosse un onore, io lo reputo un DISONORE! Grazie

Ratio

Già, proprio così! Chissene frega di andare a discutere con dei venditori di fumo? E discutere di che cosa?
Secondo me né l’UAAR né alcun suo esponente devono abbassarsi a discutere con qella gente.

Ermanno Morgari

Non vedo proprio l’utilità d’un confronto fra chi è convinto d’avere una fede e chi non sa neppure cosa questa possa essere. Non c’è la base per un dialogo onesto, si possono solo scambiare vacuità.
C’è infatti una dissimmetria evidente: naturalmente i lavoratori della fede considerano un loro compito fare proseliti, ma per chi sia convintamene autonomo, libero da pregiudizi inculcatigli da altri, non c’è alcun interesse intellettuale che giustifichi la perdita di tempo che comporterebbe il rimettere in discussione la propria libertà.
Anche sotto l’aspetto pratico, di difesa di posizioni di prestigio o di potere la dissimmetria delle posizioni è evidente: per una parte si tratta d’affermare una superiorità fondata sulla tradizione dei costumi e sulle strutture economico-organizzative accumulate nei secoli, di cui l’altra parte difetta totalmente.
Resta solo l’aspetto politico, in cui alla nostra parte non resta altro che svolgere un’assidua opera di difesa della laicità, che porti nel tempo a convincere una quota sufficiente della pubblica opinione della necessità di togliere alla Chiesa i privilegi di cui gode e di impedirne le prevaricazioni. Vale a dire che i nostri sforzi non devono disperdersi in discussioni inutili ma volgersi tutti alla testimonianza laica nella società, la quale poi, se vediamo p. es. le statistiche dei matrimoni civili, già adesso nei suoi comportamenti non è così lontana da una buona laicità.

milacas

I sostenitori della Terra Piatta possono benissimo fare un convegno sul tema ma un fisico ancorchè invitato non dovrebbe andarci. Vanno semplicemente ignorati.

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