Firenze: sensibilità per messa e… permessi

Al Rettore dell’Università degli Studi di Firenze
Egregio Rettore, leggiamo dalla stampa che «la “Messa per gli universitari” da anni viene celebrata la mattina stessa dell’inaugurazione dell’anno accademico, ed è un’iniziativa promossa dalla Diocesi fiorentina come segnale di attenzione per la comunità dei cattolici presente nell’Università di Firenze. La circostanza che l’invito della Diocesi sia stato inoltrato dall’ateneo a tutto il personale e agli studenti può aver causato confusione sulla natura meramente informativa del messaggio e urtato di conseguenza la sensibilità di taluni» e che «per il futuro saranno adottate forme di comunicazione che non diano adito a dubbi circa il rispetto del principio di laicità che contraddistingue l’attività della pubblica amministrazione».
Da questo dobbiamo dedurre che l’Università di Firenze continuerà a patrocinare le iniziative della Diocesi nel presunto rispetto di una sola parte della “sua popolazione” di dipendenti e studenti e quindi rimaniamo in attesa, curiosi di scoprire quali nuove forme di comunicazione Lei adotterà.
Fra l’altro, visto che Lei è sensibile ai “segnali di attenzione” e si fa carico di informare “la comunità dei cattolici”, se ci comunicherà le modalità opportune approfitteremo della sua disponibilità perché possa dare comunicazione anche alle “comunità degli acattolici e dei non credenti” di iniziative a loro rivolte, non ultime quelle offerte dall’UAAR.
Mentre aspettiamo specifiche indicazioni, siamo però ancora in attesa di conoscere la risposta alla nostra domanda, ovvero quali provvedimenti prenderà nei confronti dei dipendenti che, per assistere alla Messa a cui Lei li ha invitati, dovranno lasciare il posto di lavoro. Si cautelerà con trattenute sullo stipendio o chiederà di recuperare il tempo impiegato? Oppure concederà permessi speciali ad personam? Anche in questo caso siamo curiosi di conoscere a quale soluzione ricorrerà per non incorrere nelle remore della Corte dei Conti a cui per conoscenza inviamo questo messaggio.
Non è una domanda da poco perché è rivolta ad un Rettore di una Università pubblica che, mentre si vede ridurre al lumicino i finanziamenti indispensabili per il funzionamento, assiste anche all’ulteriore sostentamento di università non statali promosse da soggetti privati con ulteriori 25 milioni di euro.
Università come Libera università Maria SS. Assunta, Libera università degli studi San Pio V, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università Campus Bio-Medico, Università degli studi Suor Orsola Benincasa, benemerite soprattutto per dipendere non dalle Diocesi ma direttamente dallo Stato Vaticano e già abbondantemente sostenute, oltre che dalle rette, anche da numerosi contributi di varie istituzioni.

Marco Accorti, per il circolo UAAR di Firenze

43 commenti

SilviaBO

Quando andavo alle superiori, verso Pasqua c’era la messa. Chi voleva andava, chi non voleva entrava a scuola due ore dopo senza bisogno di giustificazione. Nessuno si è mai lamentato, per gli atei era un’occasione per dormire un po’ di più. Immagino si possa fare qualcosa del genere anche all’università.

MicheleB.

Quando andavo alle superiori io se ci fosse stata una idiozia del genere avremmo occupato l’istituto. Del resto, all’università s’è fatto polemica e controinformazione ad ogni happening di CL e Movimento Per la Vita presso locali d’Ateneo.

Painkiller

E i professori? Retribuiti da tutti i contribuenti per 2 ore di fan.ca.z.z.ismo puro?

Alessandro Bruzzone

Temo che le occasioni per dormire non manchino mai ai cattolici, certo non agli atei.

Chi vuol intendere intenda.

Roberto Grendene

chi invece non ci sta a pagare con le proprie tasse due ore di lavoro a chi non lavora, intrattenendosi in passatempi non lavorativi?
paga e basta?

e chi invece voleva fare lezione?
aspetta fuori dall’aula che sia finita la messa?

e chi invece voleva andare il segreteria a sbrigare delle pratiche?
aspetta che i fedeli terminino il loro culto?

a messa ci possono andare alle sei di mattina, alle 21 di sera, la domenica e durante il loro tempo libero, cosi’ come tutti gli altri lavoratori si intrattengono con i loro passatempi al di fuori dell’orari lavorativo e del locali di lavoro

Barbara R.

Ed il personale docente e non docente come giustificava l’assenza dal posto di lavoro?!
Ognuno è libero di professare la religione che ha scelto e frequentare relativi luoghi di culto,ma non durante le ore in cui dovrebbe essere al proprio posto di lavoro!!

Massimo

È guerra di “Silenzi” vs “Parole” (comprese le fanfeluche) e di “Vuoti” vs “Pieni”.
Ovvero: “messa cattolica a scuola/in ufficio/in banca/alla posta/sul tram/in mezzo alla strada” (ovvero in qualsiasi luogo che non sia una… chiesa cattollica) vs “momento di raccoglimento [leggi: spazio lasciato in bianco senza note né commenti] per tutti i non cattolici a scuola/in ufficio/in banca/alla posta/sul tram/in mezzo alla strada (ovvero in qualsiasi luogo che, per definizione, apparterrebbe alla collettività senza distizioni né colore – ovvero, idealmente, all’ormai celebre assente di sempre: la laicità, l’identità “non specializzata” di una nazione, l’area neutra di tutti e di nessuno).
Già che silenzio dev’essere, perché non mettiamo sullo stesso livello, nei luoghi pubblici “super partes”, silenzio cattolico e silenzio non-cattolico? Perché non ve ne state un po’ zitti anche voi, cari esponenti della minoranza cattolica… tanto per ritemprarvi e riprendere fiato ed energia quando vi toccherà (ammesso che ne abbiate ancora voglia) andare a messa nel luogo deputato (in una chiesa cattolica – vedi sopra) per la funzione serale del 24 dicembre, dopo l’opportuna indigestione rituale?

Zaccheo

Marco Accorti è pure un po’ cafone: ad un Magnifico Rettore ci si rivolge con “Magnifico Rettore” o “Vostra Magnificenza”, non con “Egregio Rettore” come nelle lettere dei ragionerucci!

FSMosconi

Della serie: come dare fiato alla bocca spegnendo gli ultimi neuroni rimasti. Se mai fossero stati accesi.

Paul Manoni

Si sente lo stridore delle sue unghie sullo specchio…Non sa’ piu’ dove arrampicarsi e sta cedendo e cadendo nel baratro della scontatezza, della sconcezza mentale e della banalità.
Anziche’ argomentare sulla base del CONTENUTO della lettera del buon Marco Accorti, questo troll conclamato, si limita alla critica della FORMA.
Il re dei Babbei, l’Imperatore degli ottusi, il Principe della fuffa, proclama… udite, udite…Chiamatelo MAGNIFICO CATTOTALEBANO travestito da rettore!

Paul Manoni

@FSmosconi
Seeee….Magari 1600. E’ palese che non gli frega una mazza dell’articolo, della lettera e della problematica sollevata dall’UAAR di Firenze. Cio’ che gli interessa e’ creare “la rissa”, lo scontro e la provocazione, sulla base di un pregiudizio e di un odio che ha dentro a prescindere il poveretto. Ha un estremo bisogno di cure da parte di specialisti. Ho paura che nel suo intimo, non sia amato come e rispettato come si aspetterebbe, e viene a scaricare le sue frustrazioni contro il nemico preferito della “Santa Alleanza” frattiniana. Noi, o almeno io personalmente lo perdono…E’ un’altra vittima della sue religione “dell’amore”.

Kaworu

vostra magnificenza?

buahahhahahahahahahahhaa te sei rimasto fermo al medioevo.

fiertel91

Quando ho letto per la prima volta, tra il materiale informativo dell’università, “Magnifico rettore”, son scoppiato a ridere! Ma come si può! 😀

Massimo

All’estero ridono già – e a sufficienza – non preoccupatevi. Il vezzo italiano per il titoli roboanti, per le rodomontate terminologiche – chiaro riflesso del trionfo dei tronfi nel paese del cappuccino (che è poi caffelatte CON LA SCHIUMA = ARIA) – è qualcosa di ingiustificabile e penoso, soprattutto nel Nordeuropa – dove tutti si danno del tu perché non c’è tempo da perdere con queste fanfaronate spocchiose, tipiche delle società più arretrate e inefficienti, nelle quali quello che SEMBRA conta molto di più di quello che E’. Là c’è da lavorare, altro che salamelecchi!

Fri

Se il rettore non rispondera’ sara’ sicuramente per questo motivo! 😉

Diocleziano

Magnifico zaccheo, si scrive ‘ragionierucci’… 4- e bocciato!

Stefano

Questa mi era sfuggita (vedi più sotto). Propendo per i Salesiani….

#Aldo#

Rigetto a pie’ pari questi formalismi che vorrebbero sul piedistallo alcuni a scapito di altri. Il rispetto è sempre dovuto, a tutti, ma con il capo ritto e lo sguardo dritto negli occhi. E DEVE essere reciproco. Invece scommetterei che il “magnifico rettore”, dimostrando di essere un rettore e basta, non risponderà neppure a chi gli “parla” insieme, volando alto sulla sua nuvoletta. Così, d solito, fanno le dirigenze. Rispettare è un dovere civico, leccare gli stivali è una zerbinata controproducente.

Zaccheo

Michele B

Le superiori che frequentavi saranno state senz’altro dei covi di zecche rosse con professori ex sessantottini entrati nella scuola senza alcun concorso ma grazie a varie leggine. patrocinate dai sindacati. Luoghi dove intere generazioni di poveretti sono stati indottrinati senza imparare nulla se non il libretto del criminale Mao a memoria. Con frequenti occupazioni, passate a farsi spinelli e a rubacchiare. Questa è la scuola di Stato italiana, e i frutti sono evidenti! Tant’è che i vari compagnucci politici e sindacalisti si sono affrettati ad inviare i loro figli in collegi svizzeri o scuole più serie rette da religiosi. Lo sapevi che anche il partigiano ed ateo Pertini aveva studiato dai Salesiani e se ne vantava?

FSMosconi

Ho (e forse non solo io) abbiamo capito: sei un CLino, alias: caso umano… forse non c’era neanche bisogno di immettere il dato “CLino” per giungere alla stessa conclusione.

Kaworu

ah sono sempre deliziata quando vedo l’amore e il rispetto che trasudano da parole dolci e amabili, piene di vero e verificato amore come quelle di zaccheo.

del resto chi non considererebbe parole piene di amore “zecche rosse” per esempio?

oppure “scimmione”?

o anche “finocchi”?

ah tutto l’amore di queste persone, chissà da cosa è dovuto e perchè hanno bisogno di amare così tanto il prossimo…

(ovviamente, la parola che si deve sostituire ad amore è odio, sto cercando di scrivere in maniera tale che gente che ragiona col vocabolario invertito possa capire 😉 )

Stefano

“Zeccao” con tutta evidenza si riferisce alle chiese:

“Luoghi dove intere generazioni di poveretti sono stati indottrinati senza imparare nulla se non

* 1+1+1=3=1
* acqua trasformata in vino e questo in sangue
* moltiplicazioni impossibili
* camminate improbabili
* resurrezioni scopiazzate
etc, etc….

Grazie di avercelo ricordato magnifico Zeccao

“. patrocinate dai sindacati.”
Dopo il punto ci vuole la maiuscola.
“intere generazioni di poveretti sono stati indottrinati.”
Forse indottrinate.
“Questa è la scuola di Stato italiana, e i frutti sono evidenti!”
Meglio non mettere la virgola prima della “e”.
Hai studiato in un collegio svizzero o dai Salesiani?

fiertel91

Con la prima parte mi hai regalato una risata.

Ma riguardo alla seconda: dove non si sorveglia sul contenuto, si può anche stracciare la forma.

Batrakos

Fantastico, Stefano concordo.

Se il nostro Cireneo avesse studiato alle scuole statali avrebbe in parte ragione: se ne escono fenomeni (in entrambi i sensi del termine, quello scientifiKo e quello ironico) come costui, è sintomo che la scuola pubblica avrebbe parecchio su cui riflettere.
Speriamo abbia studiato dai salesiani o in un collegio svizzero; dubito del secondo.

Fuor di battuta: ma perchè non bannare uno apertamente fascista e offensivo?
Anche io, tanto per enfatizzare uno dei suoi tanti luoghi comuni, ho studiato alle scuole pubbliche, ho avuto compagni, ‘zecche rosse’ che ‘facevano assemblee’ e ‘fumavano spinelli’ come dice Cireneo: molti oggi sono gente di cultura notevole; il sottoscritto (anzi il sovrascritto) non è nel novero di costoro, ma mi consolo: Cireneo, come scarsezza argomentativa, straccia un po’ tutti qua nel blog!

Kaworu

@batrakos
usa anche tu la mail della moderazione. per delle ultimissime più pulite 😉

purtroppo hanno molto lavoro e sono pochi, quindi interventi lampo sono poco fattibili

San Giovese

@Batrakos @Kaworu

Per favore, non fate bannare questa gente.
Non fatelo per almeno due motivi:
1) per non ridurci come quelli di Pontifex e simili, lasciamo a loro le censure
2) con queste uscite che si fanno(ma se non sbaglio, Marco Accorti è dottore, o no?)ci danno una mano, sono “conferme sperimentali in più” utili a dimostrare la validità della tesi.

Painkiller

Chissà perchè TUTTI i rilevamenti OCSE hanno trovato che gli studenti più ignoranti d’europa sono quelli delle private cattoliche Italiane. Note universalmente come diplomifici dove paghi e passi.
Ripeto zaccheo tu esigi rispetto ma non ne dai. Bene d’ora in avanti raccoglierai quel che semini

Le zecche bianche che infestano la scuola senza alcun merito entrate in ruolo solo perchè raccomandate da un vescovo per insegnar il nulla più totale, percepiscono uno stipendio più alto dei oro insegnanti. Non parliamo poi dei bei licei di destra (vedi il Leonardo Da Vinci di Milano) dove quando le sanguisughe cattoliche di Gioventù Studentesca (leggi CL per i minori) organizzano una delle loro occupazioni i danni sono da contarsi dai 30.000 € in su. Per non parlare dei bei passatempi come “pesta l’immigrato”, “bastona il f.r.ocio”, ecc.

Ti piace essere tratto come tu tratti gli altri, caro il mio vermiciattolo amico dei pedofili?

Paul Manoni

Marco, facci sapere subito, se il “magnifico” risponde, va’… 😉
Mi sta facendo morire dalla curiosità…Sara’ un’opera di autentico cerchiobottismo la sua!

Osvaldo

Sacrosanta richiesta di spiegazioni al rettore di un’ universita’ pubblica. Se vuole essere considerato una persona seria, il rettore dovra’ rispondere alla lettera.

Federico Tonizzo

STUPENDA LETTERA! 🙂 Bravo Marco Accorti! 🙂
Stupenda anche la comunicazione di aver mandato per conoscenza la lettera alla Corte dei Conti! 🙂

Emanuele

Non capisco: a me sembra tanto chiaro e lineare che le istituzioni pubbliche non debbano far svolgere atti religiosi, ne in orario d’ufficio ne in altro modo: chi vuole può andarci tranquillamente in provato….ma non di certo come una cosa organizzata dalle istituzioni pubbliche….perché la cosa non è chiara atutti? mah….

BJ90

Sinceramente me lo sono sempre chiesto anch’io, sin da bambino (e andavo a messa e tutto non ero certo un mangiapreti a 6 anni!). Le occasioni per andare a messa in italia certo non mancano, messe e riti vari si sprecano, c’è davvero bisogno di questi patrocini istituzionali? Poi crescendo mi sono dato una risposta: malafede, ipocrisia e menefreghismo, ecco come mai.

Federico Tonizzo

E’ una violenza: perdendo “fedeli” e non essendo capace di capire che la gente non si lascia più tanto facilmente imbrogliare dalle parole, il clero e i clericofili si ingegnano a strombazzare le stesse parole di prima ma più forte e in più luoghi, pensando che la gente si stia allontanando dalla chiesa perchè è un po’ sorda e non perchè le parole del clero sono deliri.

Batrakos

Fri

Dato che ho ringraziato Kaworu sopra e son qua, ringrazio anche te. Sono piuttosto scettico su questi appelli ma provarci è sempre bene e non costa nulla!

Roberto Bellassai

Ma siamo tornati agli ordini dello Stato Pontificio? Centocinquant’anni non sono bastati a fare chiarezza per dividere la Chiesa Vaticana,dallo Stato Italiano,quindi dallo Stato Laico degli Italiani?

Kaworu

siamo purtroppo uno stato laico sulla carta agli ordini di uno stato laido.

grazie per la precisazione zaccheo 😆

San Giovese

A proposito di:
“visto che Lei è sensibile ai “segnali di attenzione” e si fa carico di informare “la comunità dei cattolici”, se ci comunicherà le modalità opportune approfitteremo della sua disponibilità perché possa dare comunicazione anche alle “comunità degli acattolici e dei non credenti” di iniziative a loro rivolte, non ultime quelle offerte dall’UAAR”.

Si potrebbe mandare un comunicato al magnifico rettore per le iniziative relative ai Darwin Day? magari sarà così sensibile0 da permettere al personale docente e non docente di partipare a dette attività anche in orario lavorativo e senza trattenute in busta paga….
Par condicio, che diamine!

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