La recente circolare firmata dai ministri Fazio, Sacconi e Maroni, che definiva i registri dei testamenti biologici approvati dai comuni come privi di efficacia giuridica (Ultimissima del 20 novembre 2010), ha suscitato la reazione dell’Anci. In una nota l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, pur convenendo sul fatto che “la materia del ‘fine vita’ rientra nella esclusiva competenza del legislatore nazionale e non risulta da questi regolata”, contesta le conclusioni del governo. E’ vero che i comuni non possono intervenire nella disciplina del fine vita, ma l’istituzione di registri per la raccolta dei biotestamenti è ammessa in quanto i comuni “non hanno in alcun caso preteso di disciplinare in materia”, limitandosi a creare i suddetti registri “per la raccolta delle dichiarazioni anticipate di trattamento”.
L’Anci chiarisce che il presupposto di legittimità di tali registri può essere ricondotto “allo svolgimento delle funzioni amministrative del comune, riguardanti ‘la popolazione e il territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità’ (art. 13, comma 1, del d.lgs. n. 267 del 2000)”.
L’associazione segnala però che la raccolta del testamento biologico per l’eventuale consegna al fiduciario designato e la predisposizione di modelli di dichiarazione “in assenza di una specifica disciplina normativa”, potrebbero “essere in contrasto con discipline riguardanti altre materie e settori quali tutela della salute, della privacy e della famiglia”.
Invece i comuni possono raccogliere attestazioni di persone residenti, “che hanno redatto le proprie dichiarazioni anticipate di volontà con l’indicazione dell’avvenuta redazione” e “del luogo o dei soggetti presso cui sono conservate”. Questo “in difformità a quanto affermato dalla circolare ministeriale” e anche se non esiste una normativa specifica, perchè “la raccolta di dichiarazioni di volontà attestanti il luogo e il soggetto presso il quale è conservata la dichiarazione di fine vita” può essere ricondotta “allo svolgimento delle funzioni istituzionali proprie del comune nei settori dei servizi alla persona e alla comunità correlate al ricevimento di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà”. Se i registri si limitano a “contenere la notizia che tali dichiarazioni sono state prese”, si può parlare di “attività fondata sull’art. 47 del d.p.r. n. 450 del 2000 in materia di atti notori e comunque non essendo in violazione di alcuna specifica legge statale”. Sebbene di per sè “tali registri non possano esplicare alcun effetto giuridico”.
“Non si può tacere”, scrive l’Anci, “che l’azione svolta da alcuni comuni con l’istituzione di questi registri si fonda sulla volontà di offrire una risposta” ad una “diffusa domanda sociale” che anche “la Cassazione nel caso Englaro ha riconosciuto poter avere un valore giuridico e che purtroppo allo stato non trovano ancora alcuna compiuta disciplina nella legislazione nazionale”. Domanda che l'”approccio manifestamente burocratico, minimalista e disattento alle motivazioni generali” scelto dal governo ha eluso.
Valentino Salvatore
Da correggere, altrimenti si fa fatica a capire: “scelto DAL governo ha eluso.”
Grazie mille, ho corretto il refuso.
Grazie a te!
Possono benissimo essere entrambe vere, sia l’ affermazione che i “registri” sono legittimi, sia quella che non hanno valore giuridico cogente (rispetto a pratiche eutanasiche) o esimente (rispetto a reati eventualmente commessi nell’effettuare le suddette pratiche).
Saluti.
Quello a cui si deve attenere un medico è la legge emanata dal parlamento. In uno stato di diritto non esiste alternativa. Come ho detto sotto, in una democrazia compiuta, il legislatore è eticamente tenuto a valutare il consenso dei cittadini che lo hanno eletto ma non è giuridicamente obbligato.
Chi è vicino ai cittadini ha una visione diversa da colui che poggia le natiche sugli scranni di Montecitorio.
Coloro che legiferano avrebbero il dovere di stare sempre a contatto con i rappresentanti dei piccoli centri (in questo caso l’Anci) e non attendere ordini da confindustria, vaticano ed altre lobby……….ah già, qui siamo in italia non in una democrazia rappresentativa.
La circolare ministeriale dice che i registri sono privi di efficacia giuridica.
L’Anci contesta dicendo che “Sebbene di per sè tali registri non possano esplicare alcun effetto giuridico..”
CVD: l’ANCI è un organo politico alternativo ai partiti
Chapeau alla democrazia
Saluti
Al di là di tutto il testamento biologico è un atto di civiltà, e l’ANCI ha fatto bene a ricordare le sue prerogative.
Quel che mi disorienta è che la Circolare interministeriale parrebbe reagire (così, ad occhio) a qualche presunta promessa di efficacia dei registri vanalmente fatta da qualche Comune.
Per quanto riguarda il mio Comune, non vi fù alcuna dichiarazione sinile, anzi: mi ricordo bene (perchè ero presente) che, quando il registro venne presentato ai cittadini, la sua funzione di mera raccolta di dichiarazioni private fosse chiarissima.
Cattiva fede?
Perchè un testamento olografo, non depositato presso un notaio, ha piena validità giuridica mentre invece un testamento biologico depositato in Comune non dovrebbe averne?
Per il diritto vigente in materia. Per renderlo valido il Parlamento dovrebbe ridiscutere sul testamento biologico. Ma non lo fa; e non lo farà finchè gli attori principali saranno i 2 PD con o senza L.
La mia era una domanda retorica. In pratica i nostri governanti non sono ancora riusciti a superare il principio di non contraddizione.
Questa presa di posizione è molto importante e non era per nulla scontata , visto che anche molte amministrazini comunali di centro-sinistra spesso si sono rifiutate di istituire i registri comunali dei testamenti biologici . Credo che di fronte all’ impossibilità di fare approvare il DDL calabrò alla Camera il governo abbia deciso di muoversi autonomamente, anche per dare segnali ai cattolici conservatori in vista di probabili elezioni anticipate .
Credo che l’atteggiameto del governo abbia stimolato questo compattamento in senso laico di comuni italiani (una volta tanto ! )
Figurarsi! Questi non hanno ancora digerito la mazzata della Cassazione sul caso Englaro, ergo espettorano circolari INUTILI per farsi pubblicità presso i cattolicanti.
Ho già messo nero-su-bianco e di mio pugno le mie volontà in caso di malattia gravissima che mi portasse al coma vegetativo, e informato tutti i miei familiari vicini e no delle mie volontà. Giusto perchè non ci siano dubbi amletici a cui possano attaccarsi i fautori della tortura medicalmente assistita.
La Roccella e il Papa si attacchino al più vicino ciuccio e vadano a quel paese.