Ora alternativa, Tar Lazio: “discriminati gli insegnanti”

Una sentenza del Tar del Lazio ha parzialmente accolto la richiesta di annullamento avanzata da numerose realtà laiche, a cominciare dall’UAAR, su proposta della Consulta romana per la laicità delle istituzioni, del nuovo regolamento (contenuto nel D.P.R. 122/2009) che, nel disciplinare la valutazione degli alunni, regola anche la presenza e soprattutto il peso degli insegnanti di religione all’interno dei consigli di classe. Le nuove norme, infatti , di creazione gelminiana, sembrerebbero tra le altre cose attribuire la possibilità all’insegnante di religione di concorrere a pieno titolo rispetto agli altri insegnanti, con funzione parimenti decisoria, in sede di attribuzione del punteggio per il credito scolastico ai fini dell’esame di maturità.
Fallito il tentativo della P.A. e dello SNADIR (Sindacato Autonomo degli Insegnanti di Religione) di far dichiarare il ricorso irricevibile perchè non notificato “ad almeno uno degli studenti frequentanti l’IRC”, cosa peraltro successa in passato (cfr. la scheda sull’ora di religione), e malgrado non siano state accolte tutte le censure proposte – non ultima quella di radicale incostituzionalità dell’intera normativa – un risultato importante può in ogni modo dirsi raggiunto. Se da un lato il Tar infatti non ravvisa alcuna discriminazione – in senso vuoi positivo vuoi negativo – per gli studenti frequentanti l’IRC e che quindi possono ottenere una nota di giudizio ulteriore rispetto ai non avvalentesi, dall’altra annulla la parte del Regolamento (nella fattispecie, art. 4 comma 1 e art. 6 comma 3) in cui si “determina un irragionevole trattamento deteriore dei docenti di attività alternative rispetto alla previgente normativa”, che contemplava correttamente un’analoga partecipazione ai consigli dei docenti che attuano l’insegnamento alternativo. Pari partecipazione, quindi, da intendere non troppo fra le righe come pari dignità dell’insegnamento proposto.

Adele Orioli, responsabile iniziative giuridiche UAAR

12 commenti

Batrakos

Credo che il ddl Gelmini causerà forti tensioni di piazza; è ora di alzare la testa e di reagire!

Batrakos

Lo so Fri; sono uno che in piazza, soprattutto ultimamente, ci scende spesso!
Aspetta però che passi il decreto legge e vedrai che la tensione salirà ancora; questo volevo dire e mi sono espresso in maniera superficiale.

Congo

Grazie all’UAAR e grazie ad Adele Orioli.
Io sono ormai ateo, ma conosco anche molti cattolici, miei amici e parenti, di grande onestà intellettuale, che storcono il naso di fronte a questa ingerenza da parte della CCAR, per cui, anche loro apprezzano questo tipo di iniziative.

POPPER

Questo è un buon segnale di risveglio laico e di sensibilizzazione dei temi laici forti anche da parte dei cattolici di cui parli tu, e il TAR dovrebbe prima o poi dire qualcosina anche sull’incompatibilità degli insegnanti di religione a svolgere altri ruoli didattici senza che questi abbiano vinto il concosrso, o addirittura senza avere alcun titolo.

Comunque è un bel risultato da parte dell’UAAR.

Giovanni Bosticco

Si sta discutendo dell'”ora alternativa” all’ora
di religione, come se questa cose una cosa
fissa, ineluttabile.
Ma perché quest’ultima dovrebbe esistere?
Perché questa fede avrebbe “fondato l’Europa”?
Tutto quel che si è fatto, fino al 1500, è vanuto
da pagani, o da cristiani che li hanno imitati.
I maestri di Dante sono stati Virgilio e
Aristotele.
Quanto poi ai fondatori dall’Era Moderna,
scienziati da Galileo a Darwin, e, più discuti-
bili, politici da Montesquieur a Marx, o hanno
avversato la CCAR, a ne sono stati comunque
avversati.
Restando alle “radici cristiane”, qui sarebbe
l’Afghanistan.

Roberto Grendene

battersi per l’ora alternativa non significa abbandonare la battaglia per rimuovere l’insegnamento dell’ora di religione cattolica dalle scuole statali (insegnata dai 3 anni di età, per 2 ore la settimana, da insegnanti scelti dal vescovo e pagati dallo stato)

significa solidarietà e aiuto concreti a genitori e studenti, e significa anche fare un passo verso l’abolizione dell’ora di religione cattolica

Giovanni Bosticco

Hanno istuito l’ora di religione, da cui si può
esentarsi. Sembra l’ora di educazione fisica,
che, come è ovvio, devono fare tutti gli indi-
vidui fisicamente normali.
Solo gli sciancati, come è giusto, ottengono
l’esenzione.
Ora, parimenti, sarebbero “normali” i cattolici,
mentre gli altri “sciancati mentali”, esseri
inferiori, tipo Freud e Einstein, che non erano
cattolici, sarebbero esentati, con un atto di
pietà.
Io, non cattolico, vi ringrazio a nome ti tutti
gli esseri inferiori.

Stefano Grassino

Mi permetto di inserire due righe estrapolate dall’intervista rilasciata da Fabio Fazio al quotidiano Repubblica

Più che un programma, siete stati il fenomeno sociale di queste settimane, insieme alla lotta universitaria. Anche la vostra era una specie di “occupazione”?

“Il parallelo mi piace e mi è piaciuto che gli studenti abbiano adottato nelle lotte lo strumento dell’elenco. Sono segnali che sta accadendo qualcosa di profondo nella società italiana, che parte dai due luoghi principali di formazione dell’opinione pubblica, la scuola e la televisione. E riguarda i valori, l’identità”.

Se dovesse citare due valori di questo cambiamento?

“Legalità e laicità. Sono le basi di partenza di ogni patto civile, i materiali con i quali si costruisce una comunità. In questi anni sono stati attaccati e derisi, hanno trasformato l’uno in giustizialismo e l’altro in laicismo. Eppure nell’opinione pubblica sono valori più importanti di quanto si pensi. Saviano è amato perché incarna il bisogno di legalità di un pezzo di Paese disgustato dalla corruzione, dal malaffare, dalla rassegnazione a convivere con le mafie”.

Commenti chiusi.