Suicida il prete bergamasco apparso a “Le Iene”

Il sacerdote di Bergamo, le cui attenzioni nei confronti di un ragazzo erano state riprese da una videocamera da un inviato della trasmissione Le Iene (cfr. Ultimissima del 14 giugno), si è lanciato sotto un treno in transito sulla linea Milano-Venezia, nelle campagne bergamasche, intorno alle 11.30 di ieri. Il cinquantunenne è morto sul colpo, a nulla sono valsi i soccorsi.
Il servizio era stato realizzato con un giovane attore con una telecamera nascosta, che si era presentato al religioso fingendosi minorenne e confessandogli inclinazioni omosessuali: l’uomo aveva reagito in modo improprio.
Nonostante nella trasmissione non fosse stata rivelata l’identità del sacerdote, il religioso era stato identificato e sospeso. Stava seguendo un percorso di recupero in una comunità di cura.

Silvia Righini

Archiviato in: Generale, Notizie

118 commenti

rik

Andate sul sito dei preti gay Venerabilys. Se la prendono con Le Iene, invece che con la loro ipocrisia pretesca.

Andate anche sul sito della Diocesi di Cremona e provate a cercare la scheda di don Sergio Recanati, il prete suicida. Scoprirete che è stata fatta sparire in fretta e furia. E non si parla nemmeno del suo suicidio.

Alfonso

Questa altro non è che l’ennesima vittima dell’indottrinamento sessuofobico cattolico. Un impriting DEVASTANTE per le piccole menti! Altro che prendersela con le iene!

Eco

Potrebbero fare lo stesso rumore quando uno stupratore, indiziato di reati sessuali contro minori si suicida in carcere, o a casa sua?

Dato che è un prete fa notizia, come una rarità… nulla più.

AndreA

Nessuno stupratore pretende di insegnarmi e di impormi la sua etica sessuale.

Eco

Dipende da cosa lo spinge ad agire.

Il mio appunto è che se uno qualunque si impicca, gli sta bene a tutti, per dire.
Invece se si tratta di un prete smascherato, allora è una povera vittima.

Non bisogna cadere nel tranello mediatico.

Noto anche che i soliti difensori della fede non ci sono, per una volta che sarebbe stato interessante sentirli…

Gio

In casi come questo (suicidio dopo che qualcuno ha scoperto delle malefatte) mi viene spontaneo chiedere:
ma possibile che non avesse mai pensato alla possibilità di essere colto sul fatto?
possibile che fosse così incosciente (oltre che depravato, ma questo è un altro discorso)?

nightshade90

certo che non ha mai sospettato di poter essere indagato o colto sul fatto: è un prete, contava sulle protezioni provenienti dall’alto che fino a più di un anno fà lo avrebbero reso intoccabile. purtroppo per lui però molti altarini sono saltati tutti insieme, e la chiesa ha visto un improvviso calo della sua capagità di garantire l’impunità ai suoi membri….

El Topo

Trovo il comportamento del prete coerente con l’insegnamento biblico, non si è messo una pietra al collo e gettato in un fiume ma il risultato è il medesimo.

nightshade90

credo che sia più coerente con l’ipocrisia ecclesiastica: autogiustificazione finchè si è coperti e/o protetti, senso di colpa solo quando si è beccati. il che equivale a dire “non è male fare il male ma è male essere creduti malvagi dalla comunità di cui fai parte”. cioè il giudizio che hai di te stesso non dipende dal giudizio che hai sulla moralità delle azioni che compi, ma dipende dal giudizio che hanno gli altri della tua comunità sulla tua moralità. quello che vorrebbe la chiesa per tutti: “tu non sei cattivo perchè fai male agli altri ma sei cattivo perchè lo dico io e con me la mia comunità di fedeli”.

Sergio

Ma un po’ di pietà no per questo poveraccio? Era anche lui vittima, non per niente era prete (suore e preti sono adescati dalla casta che ha ovviamente bisogno di nuove leve – anche io fui adescato, ma la scampai bella).
Ero un bambino timido. Quella schifosa della madre superiora del collegio mi fa: mi hanno detto che hai la vocazione, è vero? Io non dissi né sì ne no, probabilmente avevo l’espressione ebete. E quella santa donna continuò: Farò un triduo allo Spirito Santo per chiedere lumi. E così dopo il triduo mi ritrovai nella sezioni dei piccoli seminaristi… Madonna santa! Alcuni se la cavano, altri purtroppo restano nella rete.
Dite quello che volete, ma io un po’ di pietà per quel mio omonimo la provo.

nightshade90

non credo che sia il diventare prete a rendere pedofili, credo che sia l’essere pedofili a dare una valida ragione per diventare prete…

Rasputin

Io credo che ti sbagli. A chi ha fatto voto di rinuncia alla propria sessualità per tutta la vita prima o poi va fuori posto qualche rotella, esistono fior di studi al proposito che sebbene contrastanti su altri aspetti, concordano tutti su una cosa: se repressa, la sessualità diventa una mina vagante che può esplodere in qualsiasi momento e direzione.
Quoto Sergio.

Kaworu

no rasp, nightshade ha colto il punto.

il pedofilo è una persona estremamente lucida e capacissima di pianificare, intendere e volere. e di solito comincia (almeno nelle idee e fantasie) verso i 15 – 16 anni, quindi non è che uno a trent’anni si scopre pedofilo, di solito.

e il mestiere del prete è il top dei top per un pedofilo esclusivo.

Barbara

Ma a che età entrano in seminario? Se si comincia presto con la “sublimazione” del sesso può darsi benissimo che uno che prende la cosa seriamente a 16 anni si scopra pedofilo perché non ha avuto modo di vivere o sentire la sessualità normalmente.

Kaworu

i seminari minori cominciano pure prima dei 15 anni, se non ricordo male.

Barbara

Ecco vedi che il discorso potrebbe avere una sua logica. Proporrei a ratzi di farli iniziare con la laurea, così uno si è bell’e formato altrove e ci andrebbero solo quelli realmente consapevoli di quel che vogliono.

Kaworu

si ma il problema non è tanto che il farsi prete è la causa, quanto che è la copertura.

un pedofilo inizia con fantasie e magari anche agiti intorno ai 15 – 16 anni, ma “lo è”, non è che lo diventa. il 53% lo sono e basta, il resto lo diventano in seguito ad abusi (di solito ripetendo quel che è stato fatto a loro e concentrandosi come target su bambini che hanno l’età che avevano loro al momento dell’abuso).

proprio perchè lucido, e soprattutto essendo il disturbo del tutto egosintonico, il pedofilo si va a cercare mestieri “appositi”: prete, animatore, baby sitter, maestro, pediatra…

tra tutti i mestieri che non destano sospetti per il contatto coi bambini imho il prete è il migliore appunto per un pedofilo esclusivo

annina

Kaworu

Scusa cosa vuol dire “lo è e basta”: sembra che stai parlando dell’omosessualità!!!! Ma dico! Non vorrai mica dire che non c’è una qualche causa, no? Perchè se “lo si è e basta” non è neanche una colpa allora! E’ la loro “natura” che li spinge a fare quelle cose ai bambini…. ???? Mah!?

nightshade90

@annina
avere tendenze pedofile non è una colpa, EFFETTUARE atti di pedofilia lo è. una cosa non implica automaticamente l’altra

laverdure

Io modestamente credo che ogni individuo,nessuno escluso,abbia nella sua personalita
una serie di componenti che potremmo chiamare grossolanamente “oscure:pedofilia,necrofilia,sadismo,masochismo,piromania,cleptomania,violenza e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.
In alcuni individui si manifestano chiaramente fin dall’infanzia,nella maggior parte
fortunatamente sono destinate a rimanere latenti per tutta la vita,a meno che qualche
combinazione di eventi piu’ o meno traumatici faccia da “catalizzatore”.
L’esempio classico e’ la guerra:ci sono un’infinita di casi documentati di individui che in
questo contesto,dove cio’ che normalmente viene punito severamente viene tollerato o addirittura incoraggiato,hanno scoperto dentro di se’ una vena di violenza che loro stessi ignoravano di avere.
Stesso discorso per la pedofilia:se da un alto non mancano certo pedofili laici,benestanti,istruiti e sposati con tanto di prole,dall’altro e’ ragionevole pensare che la carriera ecclesiastica,con le sue assurde regole di condotta sessuale,possa costituire un eccellente “catalizzatore”,non vi pare ?
E la certezza dell’impunita,che solo ora comincia lentamente a intaccarsi,non ha certo migliorato le cose .

Giorgio

Penso che Sergio abbia ragione e che la pietà sia giusta e necessaria davanti ad una vita conclusa tragicamente, anche se a seguito di errore proprio. Tanto più che, come osserva giustamente Rasputin, questo tipo di errore proprio è spesso un effetto perverso dei meccanismi repressivi consustanziali alla struttura ecclesiatica.

Resalvato

Stanno venendo a galla i problemi degli uomini della chiesa cattolica che avrà bisogno di purificarsi (come mi pare abbia detto Giovanni Paolo II) per poter aver un ruolo reale nella vita degli esseri umani. Oggi si cerca verità e coerenza di comportamenti. Ognuno può farlo con se stesso ma viene richiesto ancor più a chi a un ruolo religioso ufficiale. Meglio pochi ma buoni: è l’esempio, la testimonianza diretta che attrae. Le parole, le prediche (che “da quale pulpito vengono!”) ormai, per fortuna, hanno poco seguito.
Ma non dimentichiamo la pietà umana e la compassione. Non ergiamoci a giudici (giudichiamo prima noi stessi, se no facciamo come molti preti!). Cerchiamo di osservare bene i fatti, senza nasconderli, ma sviluppiamo la comprensione dei fenomeni umani. Le sole condanne non bastano. I fatti vanno anche compresi e quindi utilizzati come esempio.
Comunque è importantissimo che se ne parli, per capire e provocare dei cambiamenti veri.

Stefano Grassino

Sergio dice “un pò di pietà” e non “completa pietà”.
Per questo lo approvo ed anch’io dico che il prete ha pagato mentre i suoi padroni, quelli che il Belli ha ben descritto nelle sue meravigliose poesie, quelli frequentatori di “strani ambienti” e “sospetti personaggi”, quelli non pagano mai.

Rasputin

@Kaw tecnicamente so che sei addetta ai lavori quindi dal punto di vista tecnico devo ricredermi, inoltre mi sono espresso anche in maniera incompleta. Qualcuno qui sotto però (Antonino) ha scritto “non si deve inveire contro le vittime, ma contro l’istituzione”. Ecco, è proprio quello che ho omesso di scrivere io. La copertura la offrono le istituzioni, è logico che i delinquenti ne approfittino.

Kaworu

nel caso della chiesa sono perfettamente d’accordo 😉

nel caso di altre istituzioni (che ne so, un ospedale, una scuola, una casa di accoglienza) sinceramente non saprei, anche se comunque certo non si possono configurare proprio come “l’istituzione chiesa”.

Rasputin

Va bene. Colgo l’occasione per puntualizzare e quotare SG qui sopra: il prete ha pagato, ha pagato di sua tasca ed ha pagato di sua sponte. Non merita solo un po’ di compassione, ma anche un po’ di rispetto (Solo un po’ eh, se non lo beccavano col caxxo che pagava)

Federico Tonizzo

Cosa significa “Ha pagato”?
Pagare significa dare qualcosa a qualcuno in cambio di qualcos’altro, o dare un risarcimento a un danneggianto, o restituire una cosa rubata più i danni morali…
Invece le vittime non hanno ricevuto NIENTE; a meno che non si contentino di veder morto suicida chi ha approfittato di loro, cosa che comunque suppongo sia più una “soddisfazione” parziale e che non restituirà assolutamente alle vittime la serenità mentale precedente ai fattacci, non farà loro dimenticare il disgusto provato, e, nel peggiore dei casi – cioè nel caso in cui il trauma subitò non li farà diventare a loro volta inclini alla pedofilia – non li indurrà a non restituire ad altri gli stessi torti subiti da parte del pedofilo.

nightshade90

in tutta sincerità, avrebbe la mia pietà se si fosse suicidato PRIMA di essere scopreto. ad averlo fatto dopo, ho il dubbio che il suo suicidio sia più dettato dal desiderio di fuggire dalla perdita della faccia davanti a tutti che dal vero senso di colpa (che se fosse autentico non dipenderebbe dal fatto di essere scoperto o meno. se compare dopo, allora non è senso di colpa: è vergogna davanti al giudizio della comunità. che è tutta un’altra cosa, molto meno degna di pietà)

Barbara

Mah, sono abbastanza restia a credere che uno nasca pedofilo, cos’è genetica? Magari un giorno mi ricrederò davanti all’evidenza.

Federico Tonizzo

Da http://it.wikipedia.org/wiki/Pedofilia :
“In ambito psichiatrico la pedofilia è catalogata nel gruppo delle parafilie, ovvero tra i disturbi del desiderio sessuale, e consiste nella preferenza erotica da parte di un soggetto giunto alla maturità genitale per soggetti che invece non lo sono ancora, cioè in età pre-puberale. Il limite di riferimento di età varia da persona a persona (poiché ogni individuo raggiunge la maturità sessuale in tempi diversi), ma oscilla generalmente tra gli 11 e 13 anni.
Nell’accezione comune, al di fuori dall’ambito psichiatrico, talvolta il termine pedofilia si discosta dal significato letterale e viene utilizzato per indicare quegli individui che commettono violenza attraverso la sessualità su di un bambino, o che commettono reati legati alla pedopornografia. L’uso comune del termine è inesatto e può generare confusione. La psichiatria e la criminologia distinguono i pedofili dai child molester (molestatori o persone che abusano di bambini). Le due categorie non sono sempre coincidenti. La pedofilia è una preferenza sessuale dell’individuo o un disturbo psichico, non un reato. La pedofilia definisce l’orientamento della libido del soggetto, non un comportamento oggettivo. Vi sono soggetti pedofili che non attuano condotte illecite, come si hanno casi di abusi su bambini compiuti da individui non affetti da pedofilia.”
(…)
“Secondo alcuni studi, una rilevante percentuale dei condannati per pedofilia ha a sua volta subito abusi durante l’infanzia. «È stato osservato che i bambini che erano stati oggetto di attenzioni pedofiliche mostrano da adulti un comportamento analogo con maggior frequenza rispetto alla popolazione generale.»
Freud affermò che i traumi infantili in generale sono inguaribili e lasciano ferite che non rimarginano più e che provocano, negli adulti con una storia di abusi nella loro infanzia, una molteplicità di fenomeni a carico della sfera emotiva, relazionale, sociale, comportamentale di varia profondità.”

Da http://www.psychomedia.it/pm/human/crimin/aspetti.htm :
“Ancora oggi non sembra possibile attribuire l’eziopatogenesi della pedofilia ad un’unica classe di eventi, sia intrapsichici sia esterni, ma occorre prendere in considerazione una molteplicità di fattori, anche in funzione del fatto che non sembra esistere un’unica tipologia di pedofili.”

Federico Tonizzo

La religione fa malissimo!
Come ricordava il giudice Tosti nel suo intervento di sabato 27 novembre 2010 alle 11:03 in
http://www.uaar.it/news/2010/11/26/spagna-leo-bassi-querelato-per-derisione-della-religione/#comment-437530
, nella storia la religione cristiana cattolica ha fatto centinaia di milioni di morti, oltre che torturato, derubato, intimidito, svilito, circuito, imbrogliato, distrutto, umiliato, colpevolizzato, castrato fisicamente e mentalmente, ecc……….
Se poi sommiamo le vittime (non so contarle) di tutte le altre religioni nel presente e nel passato, arriviamo a dire che le religioni nel loro complesso sono la causa di una immensa catastrofe umanitaria.

Ponzio

Barbara

Infatti a Madre Teresa di Calcutta, Premio Nobel per la Pace, la religine ha fatto tanto male! Invece l’ateismo, a queli criminali di Lenin, Stalin, Mao e compagnia brutta ha fatto tanto bene! Ridicola!

Io ero Sai

“Nonostante nella trasmissione non fosse stata rivelata l’identità del sacerdote, il religioso era stato identificato e sospeso.”
WOW con i gay sono fenomenali.
Se si tratta di identificare i preti pedofili e i negazionisti invece…

Third Eye

L’ho notato pure io… Ma si vede sapevan già tutto, secca solo sia scandalo pubblico <_<; vogliamo dire niente del fatto che fosse in "comunità di cura" (per l'omosessualità, ovviamente) e di come questo possa averlo indotto al gesto?

Kaworu

più che altro, per che cosa? (dato che la pedofilia è rarissimissimamente curabile. non dico incurabile perchè non sono categorica e per me con certe categorie ci sono delle chances)

Barbara

ah ecco kaworu, ti ho risposto sopra sbagliando tasto, dicevo che non credo al pedofilo dalla nascita, quasi fosse una questione di geni! Più probabilmente è andato storto qualcosa durante la crescita, a parte quelli che ripetono ciò che hanno subito, ma magari dovrò ricredermi. Certo che sul caso specifico bisognerebbe sapere se lo stavano curando per omosessualità e in che modo e in che ambiente e con che concezioni! Un lavoro che comunque credo richieda anni ed anni di analisi.

Kaworu

non saprei, sono stata questo week end a una conferenza appunto sulla pedofilia dal versante giuridico e clinico, e il relatore ha chiaramente detto che oltre al fatto che solo un’infima minoranza dei pedofili si percepisce come malato, una percentuale ancora più infima “guarisce”, il resto rimane così com’è. indipendentemente, sembra, dall’origine della pedofilia (in seguito ad abusi sessuali o “innata”, passami il termine).

io sono dell’idea che nel caso di chi ha subìto abusi, ci possa essere un recupero se il tempo trascorso non è molto (ovvero “si a 15 – 20 anni, mentre a 50 anni la vedo decisamente più dura”).

il caso specifico però è quello di un prete omosessuale con una predilezione per ragazzi giovani ma non bambini, sbaglio? (pedofilia è quando si tratta di bambini minori di 13 anni)

laverdure

Io credo che l’unica ” cura” efficace ,allo stato attuale delle cose,siano i farmaci inibitori della sessualita,cura che in pratica costituisce ,diciamolo pure,una vera
“castrazione” chimica sia pure senza gli effetti collaterali di una vera castrazione.
E per un ecclesiastico ,che ha accettato fin dall’inizio la regola della castita,una cura
simile dovrebbe costituire un ben piccolo sacrificio,se ci pensate.
Il problema e’ che come ha detto kaworu anche la maggior parte dei preti pedofili
provano ben poco senso di colpa per i danni che il loro vizietto provoca al prossimo,
e che solo il fatto di perdere pubblicamente la faccia e di essere (era ora!) “scaricati”
dai loro superiori riesce a squoterli !

Barbara

Si certo Kaworu, il caso specifico riguardava l’omosessualità, è che abbiamo divagato inserendolo nel contesto degli abusi ecclesiali, qui per la chiesa deve essere stato molto più facile scaricarlo, proprio perché si trattava di omosessualità. Quoto Laverdure, l’ho già detto mesi fa, castrazione chimica il giorno dell’ordinazione, tanto più che la vita da casti è ciò che consapevolmente scelgono, o almeno dovrebbero, così si va tutti più sul sicuro.

Sandrino

Ottimo direi…giustizia terrena è stata fatta…l’unico rammarico è per chi era sul treno che magari ha fatto ritardo…

Nessuna pietà per le bestie…

antonino flammia

credo che si deve avere un pò di pietà per la vittima. non si deve inveire contro le vittime, ma contro l’istituzione. cosa fa lo stato per impedire che ragazzi e ragazze incorrano nelle infinite trappole tese dai responsabili della chiesa cattolica. purtroppo in italia comanda il vaticano e questo problema non viene neanche preso in considerazione. un povero ragazzo che si viene a trovare in seminario per una delle tante disgrazie che capitano nella vita (dette vocazioni) come può uscirne fuori?
chi è disponibile ad aiutare uno spretato? poveraccio chi si viene a trovare in queste tristi situazioni. per avere un’idea leggete la novella CANTA L’EPISTOLA di pirandello. per me preti o non preti, ognuno ha la propria sessualità da gestire. sarebbe ora che la chiesa concedesse un pò di libertà ai suoi adepti. del resto nelle sacre scritture non ci sono prescrizioni sessuali. anzi.

annina

“per me preti o non preti, ognuno ha la propria sessualità da gestire”

Anche a un PEDOFILO??? Ma un pedofilo non è mica uno represso che va con i ragazzini perchè non ha una donna!! E’ un malato, un depravato, uno che si fa trascinare da un desiderio di cui dovrebbe avere orrore se fosse sano!!!
Se uno è represso sessualmente va con una prostituta o un trans o che so io, non cerca di farsi i ragazzini, no?

davide

e sicuramente ha fatto pure arrivare a casa tardi quel povero macchinista…

RobertoV

Credo che non si possa individuare una sola causa perché vi siano parecchi preti pedofili. Per quello che ho letto in questi mesi, soprattutto sui giornati tedeschi e austriaci, ci sono:
– i pedofili convinti che scelgono l’istituzione chiesa come copertura. In effetti dall’analisi effettuata dalla Piattaforma Vittime della chiesa, un’associazione austriaca indipendente, spesso viene fuori l’arroganza di queste persone che si sentono intoccabili, agiscono allo scoperto perché convinti che le vittime non possano creare a loro problemi, sia perché hanno scelto degli individui deboli e poco tutelati, pesantemente trascurati dalle famiglie, sia perché contano sull’aura di intoccabilità dei preti (circa il 90% ne aveva già parlato prima con varia gente, ma non era stata creduta o aiutata, circa il 40% delle vittime segnalava di averne parlato con genitori e famigliari, ma non erano stati creduti e i famigliari si erano schierati dalla parte dei preti e chi era fuggito era stato spesso picchiato e riportato dai genitori in collegio);
– ci sono i pedofili che riconoscono il problema e che credono che entrando nella chiesa possano risolvere il loro problema. Questa è una visione tipica della chiesa che spesso ai pedofili scoperti faceva fare delle brevi terapie spirituali (e psicologiche) credendo di poter risolvere così il problema e poi li reinseriva in servizio. Non avevano capito che il pedofilo è un malato che non può guarire;
– ci sono poi quelli che lo sono diventati per i traumi subiti nei seminari, dove la pesante repressione della sessualità, il clima spesso violento e dove spesso accadevano abusi sessuali li portava da vittime a carnefici.
Quindi, spiace per la fine così violenta di un uomo, certo pensare di essere intoccabili e poi come si dice, cadere di colpo dalle stelle alle stalle deve essere un’esperienza pesante, ma vorrei sentire più pietà per le vittime di queste persone che si trovano spesso la vita rovinata e che in certi casi anche loro arrivano a suicidarsi. Purtroppo loro fanno meno notizia.

test

suicida, probabilmente perchè vittima di una scelta contro natura.

quella di farsi prete.

Mario 47

Ritengo che un prete possa avere comportamenti pedofili proprio per i condizionamenti del suo ambiente, in particolare:
– imposizione a priori della castità
– enormi problemi psicologici e pratici a rinnegare il voto ed esplicare una sessualità “normale”
– vita a contatto con bambini affidatigli con fiducia e assenza di controllo.

Anche se non è pedofilo a priori, può cadere facilmente in comportamenti pedofili: analogamente a quanto accade – ad esempio – per comportamenti omosessuali nell’ambito di:
– prigioni
– caserme
– seminari
– marineria di un tempo, quando i viaggi duravano anche anni in ambiente esclusivamente maschile.

Alla base di questo c’è un condizionamento sessuale assolutamente contro natura di cui la ccar non vuole assolutamente rendersi e rendere conto.

mario

NB

Compassione e pietà per chi ha scelto di porre termine alla sua vita.
Non sia una scusa per cessare l’accanimento contro il fenomeno.

annina

“Anche se non è pedofilo a priori, può cadere facilmente in comportamenti pedofili: analogamente a quanto accade – ad esempio – per comportamenti omosessuali nell’ambito di:…”

Ma dico, questo è il classico ragionamento di chi accosta la pedofilia all’omosessualità!!! Non sono per niente d’accordo!
L’omosessualità è una variante naturale della sessualità umana, la pedofilia -come altre perversioni- sono, appunto PERVERSIONI, malattie!!!

O vogliamo dare ragione a quelli che mettono tutto sullto stesso piano?? Che vedono l’omosessualità come una patologia esattamente come, che so, la necrofilia o appunto la pedofilia o la bestialità?

Giulia

Pover’uomo, avrebbe potuto avere magari l’affetto di un compagno, invece di vivere indottrinato e represso. Ho visto il video su youtube, da vere iene hanno agito sui punti deboli.. però lui era molto più debole di tutti, a quanto pare.
Certo, un prete in meno è buona cosa sempre.. ma non così, fa molta tristezza questa vicenda.

Federico Tonizzo

“Pover’uomo, avrebbe potuto avere magari l’affetto di un compagno, invece di vivere indottrinato e represso”
Sono danni collaterali della religione (che si sommano ai danni primari)… 🙁

Batrakos

Detto cinicamente: un morto utile alla causa dei porporati: vedrete che caos monteranno contro ‘le iene’.

Devo però dire che sono contrario all’esibizione mediatica di questi fenomeni e ‘le iene’ mi stanno antipatiche per questo: un conto è sbugiardare i potenti intoccabili, un conto un prete pedofilo di bassa lega. La stessa logica di voyeurismo che investe la nostra società.

Quel filmato doveva essere mandato direttamente in questura; se e solo se la polizia non si fosse attivata doveva essere trasmesso.
Questo si chiama garantismo nel senso serio del termine; ciò che fanno le ‘iene’ è figlio del populismo alla Berlusconi che da da mangiare a questi guitti.
Ma anche alle iene piacciono i soldi e audience è uguale a soldi.

Batrakos

P.S.
Quella dell’anonimato, con cui loro si coprono è un’ipocrisia…chiunque, e parlo in tutti i casi da me notati, conosca anche poco le persone ‘schermate’ è in grado di riconoscerle.
Ma la gogna mediatica oggi è più in voga che mai.

Barbara

Mah, questa cosa la notavo anche in altre trasmissioni, su altri temi comunque gravi, mi chiedevo proprio come poteva fidarsi l’intervistato a parlare quando chi ti conosce sarebbe comunque riuscito a risalire a te.

Comunque questi servizi invece vanno diffusi, spiace per la soluzione finale di questa persona, ma è anche tempo che di queste cose si parli anche in trasmissioni “popolari”.

Batrakos

In uno Stato democratico non vanno diffusi: non è mia opinione, è contrario a qualsiasi concetto di Stato di diritto, tanotpiù per la presunzione d’innocenza sino al terzo grado di giudizio, inficiata da reazioni di linciaggio popolare da ‘sbatti il mostro in prima pagina’.

Ciò non signifiKa non dire alla gente quel che succede, ma farlo in questo modo non è utile a nessuno, nemmeno alla nostra causa, giacchè proprio il suicidio di costui causato reagionevolmente anche dalla ricerca di audience delle ‘iene’, sarà il modo di permettere ai preti una strumentalizzazione.

Del resto siamo un popolo idiota: e un popolo idiota ha bisogno di capri espiatori anzichè di serie riflessioni sui fenomeni, e le ‘iene’ sul popolo idiota ci mangiano, anche giustamente dal loro pounto di vista: tengono famigghia pure loro.

(Sul dispiacere…non lo conoscevo e non posso dire: parlando in generale di pedofili, anche se qua non si trattava di bambini, per me si possono suicidare tutti in massa.)

rik

Aspettiamoci un bel funerale cattolico, come quello del prete pedofilo suicida don Marco Agostini, detto “Il Cabana”, impiccatosi dopo un primo tentativo fallito in carcere.

Invece Welby non era degno del loro funerale

Roberto Grendene

ma siamo sicuri che Welby volesse il funerale cattolico?

a memoria ricordo che la stessa Mina dice che lui non lo voleva, lasciando a lei la decisione

e lei, cattolica, chiese il funerale cattolico

lonfetto

Devo dire che non mi viene affatto da piangere per la morte di quel prete. Ma avete visto come pensano di lavarsi la coscienza e di risolvere tutto pregando? Questo è l’attegiamento tipico della maggior parte di loro. Allucinante. Ed è questo che più mi fa schifo della religione (di quella cattolica in particolare).
Aggiungo poi che sono d’accordo con Batrakos. È abbastanza ripugnante il servizio delle iene.

#aldo#

Leggo che un giovane attore si è finto minorenne e omosessuale. Ora, dubito che il giovane attore (maggiorenne) potesse spacciarsi per un impubere, quindi richiamo alla memoria chi mi ha “fatto le pulci” sulla distinzione tra pedofilo e pederasta e invito i commentatori ad evitare di parlare di pedofilia.

Inoltre, osservo che l’adescamento è un reato, e mi sa che il “giovane attore” ha, nei fatti, agito a fini di adescamento (molto probabilmente era pure pagato).

Non nutro particolare stima per i preti, ma neppure nutro stima per gli sciacalli che LUCRANO sulle mancanze altrui. Lo staff de “Le iene” si è comportato proprio da sciacalli, più che da iene. (senza offesa per i nobili canidi citati)

Sandra

Ma è con l’adescamento che becchi certi criminali, anche Mani pulite parti’ da una bustarella-esca a Mario Chiesa. Se vuoi prendere in flagrante un pedofilo o uno stupratore, non hai scelta se non quella di ingaggiare un’esca.

annina

Credevo fosse pedofilo! Invece era solo un gay frustrato! Poveraccio, allora mi fa proprio pena!
si approfittava del suo ruolo ma non adescava bambini: è una bella differenza, no?

Festival_Vaticano

A parte l’aspetto umano tristissimo per tutte le parti coinvolte di queste vicende, viene da chiedersi quale elevazione spirituale e quale superiorità morale guadagnino mai coloro che accedono ai seminari per entrare a far parte degli ordini religiosi che si autopropongono come rappresentari del Creatore in Terra. Si tratta di una domanda più che legittima dal momento che sentiamo spesso e volentieri da parte della gerarchia ecclesiastica giudizi di moralità su altri, singoli o categorie. Senza dimenticare che i credenti cattolici si affidano ai tonacati per ricevere attraverso il sacramento dalla penitenza la “misericordia di Dio”, ovvero il perdono delle offese fatte a “Lui” e alla Chiesa stessa, alla quale hanno inflitto una ferita coi propri peccati. Da quanto sta emergendo con sempre più forza dalle migliaia e migliaia di casi in tutto il mondo appare sempre più evidente che siano le fondamenta teologiche della Chiesa stessa a infierire ferite, fisiche e mentali, a coloro che vi si avvicinano in cerca della promessa “salvezza”.

andrea del bene

Sarei curioso di sapere che tipo di “Recupero” e di “cura” stesse seguendo…

Ratio

Credo che il suicidio di questo preto prete sia un atto di coraggio per finirla dignitosamente.
Chapeau!

Rasputin

Ah certo, in dignità ci ha guadagnato. Non era peraltro dificile dato il livello in cui si trovava.

laverdure

@ratio
No caro Ratio,il suo gesto e’ tutto fuorche coraggio !
Sarebbe stata una prova di coraggio ammettere pubblicamente la propria colpa e accettarne le conseguenze,che nel suo caso sarebbero state molto edulcorate:nella peggiore delle ipotesi la Curia lo avrebbe “relegato” in qualche monastero,lontano dalle tentazioni,a condurre una vita in fondo confortevole.C’e da pensare piuttosto che il suo orgoglio non ha retto al crollo della figura di “santuomo” riverito che era riuscito a costruirsi
nel corso degli anni,e che “clemenza divina” , “redenzione tramite la penitenza” e tutto
il repertorio di “valori della fede” da lui tanto decantati ai fedeli per anni, per lui significassero ben poco!

Lorenzo Galoppini

Io francamente non riesco proprio a dispiacermi per il suicidio di quel prete: era pur sempre un pedofilo. Poi è vero che un suicidio non é proprio il massimo per la nostra causa e che si presta ad essere strumentalizzato, e soprattutto é vero che, in un certo senso, era anche lui una vittima: della perversa macchina ecclesiastica e sessuofobica della ccar. Ma questo non può certo diventare un alibi o un attenuante, altrimenti si dovrebbero giustificare in qualche modo tutti i preti pedofili facendoli passare per vittime, mentre é evidente che le vittime sono altre: le loro. In generale, poi, mi ha sempre fatto abbastanza arrabbiare questo adagio che tutti i criminali sarebbero “vittime della società”. Un adagio alquanto ideologico, che non tiene in alcun conto la realtà dei singoli casi, che é quella che invece bisognerebbe andare a vedere volta per volta. E comunque, ripeto, non può in nessun caso diventare un’attenuante.
Sul servizio delle Iene…non so, é vero che andava prima portato dalla polizia e poi eventualmente trasmesso…però mi viene anche da dire: ma quando uno viene inchiodato da un filmato, di cos’altro c’é bisogno per dimostrare la sua colpevolezza?
Fermo restando l’obbligo del processo, questo é chiaro.

Lorenzo Galoppini

Non era proprio un pedofilo, é vero, in effetti, ho usato un termine improprio, ma é indubbio che fosse un pervertito, a prescindere da quello che si possa pensare del suo suicidio.

Sandra

Stava approfittando di uno stato confusionale, di un ragazzo disorientato. Non gli stava parlando per aiutarlo a fare chiarezza, al contrario stava cercando i punti deboli a usare come leva. Trovo che la questione dell’età sia in questi casi fuorviante, ci puo’ essere il 15enne maturo e equilibrato, e il 18enne manipolabile e fragile. Ci vorrebbe una carta di identità psicologica, non solo anagrafica.

Cesare b

Viene da chiedersi, leggendo molti di questi interventi, se sia vero che “l’etica non religiosa è più rispettosa dell’altro, in quanto non ha criteri escludenti basati su testi sacri, tradizioni da venerare o rappresentanti terreni della divinità che impongono la propria verità anche a chi non la condivide”, come si legge in altra parte del sito dell’ UAAR.
Caro @ Festival Vaticano, per parafrasare le tue parole, da quanto sta emergendo con sempre più forza da certi interventi compiaciuti per la mala morte d’ una persona umana (tra l’altro neppure colpevole penalmente, secondo il diritto italiano vigente), appare sempre più evidente che siano le fondamenta ideologiche dell’ ateismo e del preteso razionalismo a infierire ferite morali a coloro che vi si avvicinano in cerca del promesso “libero pensiero”.
Comunque, questo ed altri casi dimostrano quanto sia vero che l’ indegnita’ dei sacerdoti oggi viene severamente repressa dalla Gerarchia che, ben lungi dal sottrarre chi se la merita alla punizione dello Stato, va anche oltre questa colpendo casi di malcostume penalmente irrilevanti o rilevanti ma prescritti, con sospensioni “a divinis” (in volgare: “licenziamenti in tronco con privazione dell’ alloggio di servizio”), con relegazioni in convento, con la “damnatio” nell’ ambiente sociale di riferimento del colpevole.
E quando qualcuno, piu’ debole, non regge e si uccide, io dico: e’ una tragedia, per quanto conseguenza inevitabile di azioni volte al bene della Chiesa e della societa’.
Voi dite: “Uno di meno!”.
Bah!
Quando si seppe che il medico radicale abortista Conciani s’ era impiccato, a Firenze, in casa sua … Io mi guardai bene dal pensarlo.
Saluti.

Ratio

Mi sembra che il suo intervento sia superficiale in quanto non ha letto attentamente tutti i post.
Saluti a lei.

Sandra

Prima la sessualità viene repressa, ora l’indegnità. Quest’uomo si è sentito solo e disperato, e perché? Cosa ha fatto la sua chiesa per lui, prima che venisse scoperto? Ha potuto parlare del suo problema o ha avuto paura di confidarsi a un fratello o a un superiore? E se ha avuto paura perché? E cosa ha fatto la sua chiesa, la sua comunità, per sostenerlo, dopo? L’ha licenziato in tronco, gli ha fatto capire che non era gradito. E non credi che il povero prete, confrontando il proprio caso con quello di chi, solo perché è un cardinale, viene ospitato con onore e basilica e stipendio principesco a Roma, si sia disperato? Perché il card. Law è anche atteso in usa, e lo sarà a lungo: ma nel frattempo ha partecipato a un conclave, non è stato escluso, nessuna dannazione sociale. Eppure era molto piu’ sporco, e un prete lo sa, quanto è sporca la gerarchia, lo sa…. ed è per questo che si uccide. E’ che i cardinali sono meno sprovveduti e molto piu’ potenti. Chi sono, le iene?

Sandra

Ho un commento bloccato. Preti licenziati vs cardinali protetti a roma (card. Law)

annina

a Lorenzo Galoppini

“un pervertito”????? Ma, poveraccio, era solo un gay inibito!!! Come si fa a dire “pervertito”? E’ un termine omofobo al 100%!!! Non era un pedofilo, quello è essere pervertiti!! Un gay, represso, come tutti i repressi diventa viscido e squallido cercando di recuperare terreno come può. Ma non era un “pervertito”!

spapicchio

Questo è il risultato di troppe bugie ed eccessivo spirito di superiorità verso i propri simili, da parte degli ecclesiastici. Certo non è bello vedere queste cose, però bisogna trovare il modo di essere leali e di mettersi in relazione con chi non è della propria parte, politica, confessionale, eccetera, anche se sono tragedie non da poco… però come fai a conciliare e smuovere la convinzione profonda che non ci si può fidare di chi si reputa inferiore, per una verità di fede cieca ed assoluta, l’unica che può confortare un cattolico romano integralista, che ha preso i voti, l’inconcussione della propria superiorità altera… è quasi impossibile; notevole come situazione dello spirito umano. Solo la accettazione della propria depravazione personale consentirebbe a queste persone di evitare un fallimento assoluto; è notevole come situazione dello spirito, per un 51enne… accipicchia. Ovvio che dispiace, però… non ha ricevuto una evangelizzazione cristiana e nemmeno una informazione atea, dispiace, però è piuttosto comprensibile che succeda… cavolo. Fa bene l’UAAR a mettere queste notizie, importanti, che altrimenti verrebbero censurate e fatte sparire dalla circolazione. In fondo questo prete è una vittima della chiesa cattolica.

Sergio

Sinceramente leggendo voi e i commenti di chi simpatizza per voi non riesco a decidere se siano meglio i cattolici esaltati o gli “agnostici atei” esaltati.
Nel dubbio vi metto nello stesso girone.
Ah …… magari si sta parlando di una persona morta …. ma quello a chi interessa.

spapicchio

Ma sei o non sei anche tu presuntuoso, a volerti mettere sopra tutti per giudicarli? A me pare di sì. Usi la teologia tomistica con inferno purgatorio e paradiso: e tu dove timetti? Al posto di un dio?

Roberto Grendene

da quel che so, quest’uomo ha la mia pietà

non mi sembra fosse un pedofilo, ce stuprasse bambini: era uno squallido tipo che approffitava di giovani che si rivolgevano a lui in stato di disagio emotivo/esistenziale.
cosa indubbiamente grave, visto che si fregiava di una carica che gli dava influenza verso chi si rivolgeva a lui. Ma da qui a compiacersi per la sua morte ce ne corre

Sandra

No, non mi compiaccio né mi dispiaccio. E’ la conseguenza di una serie di eventi, e anche prevedibile.

Sandra

Sono un po’ perplessa di fronte alla comprensione per certi reati: certo c’è sempre l’aspetto umano, ma allora deve valere anche per il piu’ sadico degli assassini – un’infanzia infelice, un trauma, un incidente, un genitore abusivo… Ho un timore, non so quanto sia condiviso, che in fondo lo stupro non sia considerato un vero reato, e per chi lo compie si possa sempre trovare delle attenuanti: siccome ha a che fare con la sessualità, la responsabilità nel produrre sofferenza è in parte condonata. Un omicidio è spesso dovuto a un impulso. L’abuso su minore è non solo premeditato, ma costruito a tavolino, le vittime vengono scelte e “lavorate” a lungo. Non ci si improvvisa un ruolo cosi’, sono dei seduttori. La seduzione prevede due individui alla pari, altrimenti è un atto vigliacco, se si approfitta dell’inferiorità dell’altro.

Il video ha spostato i ruoli: con il video un prete è colpevole e indifendibile dalla sua stessa chiesa, senza video è il prete la vittima del chiacchiericcio, merita sostegno e il trasferimento, anche piu’ volte, anche se tra i ragazzi venuti a contatto con il prete c’è un’insolita frequenza di suicidi, suicidi dei quali non mi sembra sia mai stato molto spazio sui giornali. Il video ha incastrato chiesa e prete. Se ha un valore questo video, è che in futuro ogni potenziale vittima potrebbe avere una videocamera e il prete dovrà pensarci due volte.

Il video alla polizia avrebbe portato a poco: si sarebbe mosso qualche alto prelato, e sarebbe stato messo tutto a tacere. Stava alla chiesa controllare meglio il problema, noto da decenni. Chi è causa del suo mal ….

Lorenzo Galoppini

@ Sandra

Quoto tutto, ad eccezione dell’ultimo capoverso sulla polizia: lì andava comunque portato (anche se é vero quello che dici dopo), poi, in caso di loro inerzia o altro, si portava alla televisione.

Sandra

Se è assimilabile alle intercettazioni, non scatterebbe l’obbligo di avvisare il vescovo? Nel caso di inerzia o altro, secondo me non arrivava niente in televisione…

alda g.

Purtroppo le incoerenze,le coperture,le ipocrisie ci sono anche nella chiesa e qui non sono poche e quando si verificano fanno molto male,tolgono tanta credibilità all’istituzione.Qui però c’è un pover’uomo che si è tolto la vita. Almeno su questo e su il tormento che l’ha preceduto un pò di pietà, che non vuol dire coprire,ma neanche inveire o strumentalizzare. Per chi ci crede sia il Padre Eterno a giudicare. Certo che la rettitudine e l’autenticità pagano sempre, costruiscono! Il resto demolisce,ma chi è senza peccato scagli la prima pietra. Il rispetto dell’uomo,misero,vigliacco,povero che sia, non deve essere azzerato. Cerchiamo di conciliare sempre rispetto e verità. Penso che le motivazioni delle “iene” siano state d’altro genere!

Massimiliano Ortolani

“uno squallido tipo che approffitava di giovani che si rivolgevano a lui in stato di disagio emotivo/esistenziale….si fregiava di una carica che gli dava influenza verso chi si rivolgeva a lui” precisa puntualmente il sig. Grendene.

Di operatori ecclesiastici di siffatto tessuto psico-sociologico la chiesa cattolica ne è piena: si rivelano tra i preti, tra i frati, tra le suore….
Di episodi come quello riportato quì ce ne sono tantissimi. E spesso coinvolgono assieme ai chierici giovani immigrati al limite della regolarità con il permesso di soggiorno, e quindi ancor più ricattabili o disagiati. C’è un aspetto che a mio modesto modo di vedere avrebbe merito di essere valutato con maggiore attenzione: i trattamenti cui sono sottoposti coloro che si trovano in tale stato giuridico ecclesiastico è compatibile con i diritti umani legalmente e giurisprudenzialmente acclarati? La chiesa esercita su queste persone un potere che può contare, di fatto, su una “zona franca” giuridica rispetto gli ordinamenti generali, nazionali ed internazionali. Questo potere che può imporre isolamento sociale, astinenza sessuale, obbedienza acritica ai vertici confessionali, routine amministrativa, mortificazione della soggettività ecc., tutto questo potere, dicevo, è legittimato dalla rivendicazione dell’autonomia dei regimi confessionali come ordinamenti speciali, autonomia ratificata da concordati, intese ecc. ecc. Ma il problema resta: è legittimo che l’agibilità ecclesiastica preveda la piena disponibilità della salute psichica e fisiologica dei suoi operatori?
Sarebbe interessante inquadrare l’esercizio del clero cattolico (ma pure di altre confessioni dove esiste il clericalismo esclusivo) anche sotto questo aspetto.

Signorapina

Non ho visto il video, quindi mi è difficile esprimere giudizi circa la gravità del comportamento del sacerdote. Però non parlerei di pedofilia, non credo proprio che un attore maggiorenne, per quanto magari di aspetto efebico, possa essere assimilato ad un bambino. La pedofilia è l’attrazione sessuale verso i soggetti prepuberi, ovvero verso chi normalmente non è ancora sessualmente attivo e non ha sviluppato i caratteri sessuali secondari. Approfittare del proprio ruolo di guida spirituale e della confusione di una persona giovane e confusa è certo un comportamento spregevole, ma il provare attrazione per un ragazzo o una ragazza ancora minorenni, di per sé, non è certo indice di malattia mentale.

Zacchi

Per questi ateisti dell’UUAR, quando un prete fa sesso con un adolescente è automaticamente un pedofilo ? E’ l’ateismo a farvi perdere ogni buon senso e giudizio ? Che bella grande confusione qui ma penso che di trattenere questo modo di fare fa parte della strategia degli atei dell’UUAR ?

Kaworu

se l’adolescente ha meno di 16 anni il prete può tranquillamente essere denunciato dato che fa parte sicuramente delle figure che hanno autorità, quindi compie un abuso.

che non è pedofilia ma sempre abuso è.

Batrakos

E insomma questo non era nemmeno un pedofilo vero e proprio… c’è da rifletterci su.

Sandra

Si potrebbe riflettere sulla diversità di trattamento riservato dalla chiesa ai suoi uomini.
Per don Cantini vi fu “l’obbligo di dimora vigilata in spirito di preghiera e penitenza in una residenza stabilita dall’Ordinario di Firenze, sotto pena di scomunica riservata alla Sede Apostolica in caso di disobbedienza.”
Sopra Cesare B. ci dice che “l’indegnita’ dei sacerdoti oggi viene severamente repressa dalla Gerarchia … con relegazioni in convento, con la “damnatio” nell’ ambiente sociale di riferimento del colpevole. E quando qualcuno, piu’ debole, non regge e si uccide, io dico: e’ una tragedia, per quanto conseguenza inevitabile di azioni volte al bene della Chiesa e della societa’.”

Il problema è sempre a monte. Non ci si trasforma in pedofili stando in convento, si va in convento perché sono già presenti alcune “caratteristiche potenziali” che porteranno poi alla pedofilia, e che potrà svilupparsi grazie alle condizioni di omertà e di protezione di cui il clero ha beneficiato finora.
La tragedia non è “conseguenza inevitabile”, affatto, fa comodo alla chiesa farci pensare cosi’, insinuando magari anche che è colp della deriva della spettacolarizzazione dei media del progresso del relativismo bla bla bla….

Barbara

In convento non ci vanno solo i potenziali ma anche quelli già beccati, prima che la faccenda faccia troppo scandalo nella società. Non è quella fase del convento a provocare la pedofilia ma il vissuto precedente al convento. Bella l’analisi di Spapicchio sopra. E con che volevano curarli? Con la penitenza e le preghiere? O con 3 sedute psicologiche? La chiesa non vuole affrontare seriamente il problema e del resto come potrebbe? Loro devono preservare la superiorità divina.

RobertoV

In realtà la chiesa reprime oggi severamente ciò che non può più nascondere. Anche in Germania all’inizio dello scandalo la chiesa dichiarava solo un centinaio di casi, poi sotto la pressione dei media ne riconosce oggi quasi 3000, cose analoghe in Austria. E comunque continua a credere che basti un po’ di terapia spirituale o psicologica per risolvere il problema, quando invece un pedofilo non può guarire. E continua a credere che il problema sia temporaneo e non strutturale: lo stesso papa nel suo libro intervista dice che negli anni ’50 erano più severi, poi hanno lasciato un po’ andare (quindi in sostanza è colpa del Concilio Vaticano II). Anche in questo caso il prete è stato scoperto da altri, non dalla chiesa, ed era diventato indifendibile. In altri casi abbiamo visto che è stata molto meno solerte o addirittura il prete pedofilo è stato strenuamente difeso.
Nel mio intervento di ieri delle 15.58 avevo riassunto ciò che è emerso dall’analisi in Germania ed Austria sui preti pedofili e su quanto le stesse famiglie e la società in generale sia succube della chiesa e contribuiscano a rendere difficile l’emersione delle violenze subite.
In questo caso il prete non è tecnicamente un pedofilo, ma sembra attratto da minorenni, però vorrei far notare che non potrebbe essere eticamente accettabile utilizzare un ragazzino (per esempio di 12 anni) per “adescare” un pedofilo come in questo caso e che, quindi, si può ricorrere solo ad un maggiorenne che si finge minorenne (ed ovviamente non può certo simulare di avere meno di 14 anni): perciò non sappiamo quale sia stato abitualmente il suo target di riferimento. Comunque per me si tratta sempre di abuso (certo non di pedofilia) anche se il suo range fosse tra i 16 e 18 anni.
Quello che, però manca è la pena per le vittime, ci si concentra a discutere sui carnefici e si trascurano le tante vittime di queste persone: anche loro si suicidano e soffrono spesso nel silenzio e non fanno notizia.

Batrakos

Quoto tutti i vostri commenti, ci mancherebbe altro

Resta solo il discorso che, per me, da parte delle iene si è strumentalizzato un discorso che non c’era, la pedofilia, a fini esclusivi di audience; e questa -a parer mio- non è la via per ristabilire e ottenere giustizia: il linciaggio pubblico verso un singolo individuo, nemmeno pedofili, non porta -a parte noi- a riflettere sul problema a monte, anzi non porta proprio a nulla, semplicemente dà modo alla CCAR di strumentalizzare questa morte.
Io almeno la vedo così.

Sandra

Forse la chiesa tedesca, la chiesa italiana e il vaticano non mi sembra. Oltre al protettore di preti pedofili che ho citato sopra, card. Bernard Law, comodamente alloggiato a Roma nonostante la richiesta pendente negli stati uniti di comparire in relazione agli abusi già condannati, non credo che la strategia della chiesa sia cambiata, a meno che non sia strettamente necessario. Ma anche no, notizia di ottobre 2010:

“Il Parroco di San Giorgio che a luglio fu trovato dalla polizia con una 15enne risulta ancora in attività religiosa. Dal sito internet della Chiesa non è stato cancellato neanche il suo nome. … nel Luglio scorso era stato scoperto dalla polizia con una 15enne nel pieno di un rapporto sessuale in una piazzola della Tangenziale di Napoli – denunciano il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ed il Presidente dell’ associazione antipedofilia Vincenza Calvi – risulterebbe ancora in servizio come sacerdote.
Diversi fedeli, infatti, ci hanno segnalato che attualmente opera in una chiesa di Napoli dove celebra Messa e addirittura matrimoni. Se la notizia fosse confermata la vicenda sarebbe di una gravità incredibile, per questo abbiamo chiesto chiarimenti alla Curia anche perchè il nome del Sacerdote risulta ancora inserito nel sito internet ufficiale della Chiesa di Napoli.”

Sull’abuso sono assolutamente d’accordo. E’ un confine sottile. Si puo’ fare violenza in modo brutale e in modo subdolo, approfittando della debolezza fisica o mentale, indipendentemente dalla data di nascita. Il pedofilo desta una reazione di orrore immediata, ma chi abusa di un debole non è molto meno perverso.

Anche sul silenzio per altri suicidi sono d’accordo con te. Gli altri peccano togliendosi la vita, e questo invece è vittima della persecuzione. Se era vittima di qualcosa, lo è stato proprio della chiesa: ha semplicemente deciso che la sua vita non valeva piu’ la pena di essere vissuta. Un bravo si fa per dire prete o ex-prete si sarebbe caricato la croce di vergogna, costruita con le sue mani peraltro, e avrebbe vissuto facendo assistenza ai bisognosi, per desiderio di espiazione. Invece lui ha scelto, e dal mio punto di vista ha fatto bene, cosa gli rimaneva?, una vecchiaia certo non come se l’era immaginata. Fossi la chiesa lo condannerei ancora, e invece, strano no? per dei pro-life, pregano per lui.

RobertoV

Infatti intendevo dire che dove ha subito pressioni è c’è stata l’attenzione dei media, della gente e della politica dopo un’opposizione iniziale si è data da fare. Infatti negli stralci pubblicati in Germania del libro intervista il papa lamenta che la stampa lo abbia fatto con un certo gusto, ma riconosce che non si aspettava che ci fosse così tanto di nascosto. Il commento dello Spiegel è stato: quindi ammette che avevamo ragione (e basta ricordare le ben differenti dichiarazioni della chiesa fatte invece nei primi mesi in Italia). Dice che lo scandalo non era del tutto inaspettato perché aveva visto nascere quello negli USA e poi anche quello in Irlanda: quindi si era limitato a fare da spettatore. E nella stessa intervista il papa si chiede se fosse poi compito di Roma di chiedere alle varie chiese nazionali di controllare se anche da loro fosse così. E dice: “Forse dovevamo farlo”. Quindi non l’hanno fatto, hanno aspettato i nuovi scandali, e poi sono intervenuti solo quando lo scandalo è scoppiato e allora dovevano correre ai ripari. E si nota che adesso che si sta allentando l’attenzione dei media in Germania ed Austria la chiesa si sta muovendo con molta più lentezza. E nessuno dei vertici ha pagato, come minimo per la loro incapacità.
Ma dove le pressioni non ci sono state, o non ci sono ancora, ben poco accade perchè non stanno ancora indagando, probabilmente accadrà tra qualche anno. Nelle altre nazioni lo scandalo pedofilia è scoppiato dopo che da decenni queste nazioni si occupavano di pedofilia e violenze sui minori, dopo che erano già stati raggiunti risultati lodevoli (ma purtroppo insufficienti visto che si riconosce un elevato sommerso): negli USA il picco delle denunce era stato negli anni ’80, in Germania a fine anni ’90 e gli scandali dei preti pedofili sono avvenuti con 10-20 anni di ritardo. In Italia, invece, nel ’90 le denunce erano prossime allo zero e stanno progressivamente crescendo perché sta aumentando l’attenzione al problema, ma siamo ancora ben lontani dall’aver affrontato il problema, anche a livello culturale, come le altre nazioni. Lo dice l’associazione Arcobaleno che si occupa delle vittime, lo dicevano nel 2009 anche dei siti cattolici che si occupano delle violenze sui minori (forse oggi dopo i nuovi scandali sarebbero più cauti perché ne consegue riconoscere che anche tra i preti c’è parecchio di sommerso).

rik

Dall’Avvenire di oggi, che invece di prendersela con la loro criminale sessuofobia se la prende con chi la smaschera.

“Un terribile suicidio Preghiera. E riflessione

Noi non diamo notizia dei suicidi. Lo prescrive una sana e antica regola del giornalismo e lo impone la pietà umana. Ma possono esserci motivate eccezioni. E questa è un’eccezione. Domenica si è tolto la vita un sacerdote. Lo ha fatto nella campagna lombarda, buttandosi sotto a un treno. Aveva già tentato di morire. Da alcuni mesi viveva in una casa di cura, seguito da uno psicologo, dopo essere stato filmato e accusato in tv come corruttore di minorenni, capace di abusare anche del sacramento della confessione. Non c’erano denunce, oltre a questa mediatica. Ma lo avevano azzannato con clamore ‘Le iene’ di Italia1, ultimo di una feroce serie. E su Avvenire avevamo detto: se non è squallido teatro tv, ma violenza grave e vera fatene il nome e, d’ora in poi, fateli sempre e non infangate più la tonaca, le mani, le vite spezzate per gli altri di tutti i nostri preti. La Chiesa aveva conosciuto e riconosciuto il sacerdote e il problema, aveva difeso i fedeli e i piccoli, e s’era fatta carico dell’uomo. Che drammaticamente non ha retto, e s’è terribilmente spezzato. Noi continuiamo a pregare per lui. Le iene, almeno, riflettano.”

Anacleto

Bè, io provo pietà per questo prete a cui è stato preparata una trappola per farci passare un’ ora di virtuosa indignazione in TV. Aveva mai realmente abusato di qualcuno? Non lo sappiamo.
Se no, se aveva questa inclinazione ma non aveva abusato, allora alle Iene avranno molto su cui riflettere.
Sono le vittime che devono denunciare i carnefici, mai si deve indurre in tentazione qualcuno per vedere se commetterà un reato.
E in generale è meglio non fare casino nella vita degli altri.

nightshade90

” Aveva mai realmente abusato di qualcuno? Non lo sappiamo.”
come non sappiamo se i truffatori che striscia la notizia smaschera hanno mai truffato qualcuno.
ora non arrfampichiamoci sugli specchi: se hanno chiamato le iene è perchè quanto ripreso dalle iene si è già verificato in precedenza, non è che “le iene passavano di lì, hanno deciso di fare un’indagine su un personaggio a caso e per caso hanno beccato il prete nell’unica occasione in cui ha cercato di confortare un ragozzo in modo ambiguo”. e se simili cose si sono verificate in passato, è quanto meno poco credibile asserire che in tutti quei casi cirquisca il ragazzo come nel caso mostrato e poi “finisca in un nulla di fatto”. è come dire che uno che è stato beccato a drogare ragazze con il GHB e portarsele a casa potrebbe magari farlo solo per poi metterle a dormire sul divano senza toccarle…..

Wakko Warner

Mi sai dire qual’è il reato che avrebbe commesso questo prete? Dove sono le prove?
L’unica cosa che puoi contestargli è di non essere stato coerente con il giuramento di astensione dal sesso, ma altro non puoi contestargli. Ha forse obbligato qualcuno ad avere rapporti con lui? A me non sembra, non appare nemmeno dal video delle Iene.
Posso anche ricordarti che qui in Italia l’età del consenso non è a 18 anni ma a 14 (salvo casi particolari in cui sale a 16)? Quindi anche ammesso che questo ragazzo di 17 anni abbia ricevuto delle avences da questo signore quale sarebbe il reato? Il ragazzo si è forse sottratto? Mi sembra invece l’abbia provocato e sia stato al gioco.

La superstizione cattolica da fastidio a me come da fastidio a te, ma l’ipocrisia non la tollero nei confronti di nessuno.
Qui hai un uomo, omosessuale, che si è suicidato perché una trasmissione televisiva ha messo in bella mostra il suo orientamento sessuale, cosa che gli è costato “il posto” e la vita… e tu e i tuoi amichetti qui ve ne rallegrate solo perché è “il nemico” che va distrutto ad ogni costo?

Mi dispiace, ma non condivido affatto questo modo di ragionare bieco e perverso, decisamente peggiore del male che si ha la pretesa di curare. Un omosessuale si è ammazzato perché il suo orientamento, per lui ragione di vergogna, è stato reso pubblico e visto il mondo in cui viveva si è trovato immediatamente emarginato, e ne siete contenti semplicemente perché era un prete, addirittura tirando in ballo questioni, come la pedofilia, che con questo caso non hanno nulla a che fare. Direi che questo comportamento ha del disgustoso.

rik

A proposito, qualcuno sa dirci che fine ha fatto il prete a luci rosse padre Salvatore Marseglia, quello di Napoli scoperto da Le iene mentre metteva le mani addosso alle parrocchiane con la scusa di “guarirle”?

Le ultime notizie disponibili (fine dicembre 2009) lo davano spedito in un monastero nel basso Lazio a “meditare”.

E dopo meditato lo hanno messo di nuovo a contatto col pubblico o lo hanno spretato?

Sandra

E quello del napoletano che aveva adescato una minorenne facendosi passare per professore, e che beccato dalla polizia disse “vi prego, non MI rovinate?”

rik

Non, quello è Don Michele De Masi, da San Giorgio a Cremano che attualmenbte dice regolarmente messa in una chiesa di Chiaia, quartiere “bene” di Napoli. Don De Masi fu denunciato per atti osceni con una 15enne adescata in chat, nella sua macchina in tangenziale: http://laici.forumcommunity.net/?t=38826292

Padre Salvatore Marseglia, parroco a Poggioreale, periferia orientale di Napoli, è invece scomparso dalla circolazione da quasi un anno. La storia e i video di Marseglia: http://laici.forumcommunity.net/?t=33216795

Alfonso

@rik
Ma lui non guariva! A detta dei parrocchiani e delle parrocchiane che lo difendevano a spada tratta, (trova il video su you tube), quel prete impartiva benedizioni in mezzo alle gambe delle loro figlie. Loro erano molto, molto contenti di ciò…. Costui era un uomo ispirato da DIO!!!!
Roba da TSO!!!!

Lorenzo Galoppini

@ annina

Ma quale termine omofobo al 100%, ma che c’entra! “Pervertito” non é riferito automaticamente ai gay, ma a chi abbia delle turbe psico-sessuali che sfoga sugli altri, in questo caso ragazzini di 17 anni. E’ omofobia definire i gay pervertiti e anormali in quanto tali, non lo é usare il termine per chiunque abbia tendenze da maniaco come il prete di cui sopra, omo o etero o pedofilo o altro che sia. Mi pare che ci sia la sua differenza.

Signorapina

Se questo prete è pedofilo, lo è pure il nostro beneamato presidente del consiglio, vista l’età delle sue partner sessuali… ma in realtà la pedofilia non c’entra nulla, un ragazzo o una ragazza diciassettenni normalmente sviluppati sono, dal punto di vista fisico, un giovane uomo o una giovane donna e infatti è normale che a quell’età i ragazzi siano sessualmente attivi. Che poi sia bene che abbiano esperienze sessuali con persone più o meno coetanee, e non con vecchi arrapati è senz’altro vero, ma è un altro discorso: si può considerare riprovevole il comportamento di un sessantenne che va con una diciassettenne, ma certo non lo si può considerare malato per il fatto di trovarla attraente.

Lorenzo Galoppini

@ Signorapina

Trovarla attraente é un conto, andarci é un altro.

Commenti chiusi.