La fede di Sonia Gandhi è fonte di preoccupazione in India, riporta la BBC. La presidente dell’Indian National Congress è nata in una famiglia cattolica e suo marito Rajiv aveva madre hindu e padre parsi: i partiti di opposizione hindu mettono in discussione la sua idoneità a governare il paese, a maggioranza hindu. Un ufficiale di polizia ha presentato un’istanza ai sensi del Right to Information Act per conoscere la religione della signora Gandhi. La sua richiesta non è stata accettata dalla corte, che ha dichiarato la fede un fatto interamente personale.
Silvia Righini
Pensare che l’India è un paese tollerante quanto a religioni.
Speriamo che non saltino fuori focolai di intolleranza e violenza.
ci sono già focolai di violenza ed intolleranza, anche in India ci sono milioni di fanatici religiosi
durante la separazione tra Pakistan e India ci furono violenze religiose
gli hindu non vedono di buon occhio le persone che si convertono ad altre fedi e abbandonano il sistema delle caste
in India non c’è un miliardo di Gandhi ce ne fu uno e non l’hanno mai clonato
insomma la tolleranza Indiana è un mito ben propagandato
Concordo in pieno. Basta conoscere un minimodella storia recente dell’India per capire che non si tratta di una società nè laica nè tollerante. Come del resto tutte le società in cui l’ignoranza la fa da padrone. E in ogni caso l’esperienza gandhiana è da inquadrarsi storicamente nell’insieme delle lotte anticoloniali dell’epoca più che in un moto di tolleranza religiosa.
Mah…tollerante?
Guardate che i nazionalisti del Bjp sono fondamentalisti e violenti quanto il peggior leghista…
No, sono molto peggio dei leghisti, ma nonostante questo, al di là dei vari gruppi fondamentalisti violenti (presenti un po’ ovunque nel mondo) in India le minoranze religiose sono dallo stato piuttosto tutelate (molto più di quanto avvenga per esempio nei paesi islamici) ed esiste la separazione stato/religione.
Sono ATEA! Che ottima e quantomai appropriata risposta che sarebbe!
credo che la corte indiana che si è occupata della questione abbia qualcosa da insegnare ai nostri pseudo-politici.
comunquecredo che la risposta migliore sia sempre “sono fatti miei”
………………..la fede un fatto interamente personale.
Mi piace questa risposta laica e saggia.
già.
invece questo “i partiti di opposizione hindu mettono in discussione la sua idoneità a governare il paese” mi suona come “se non è hindu, non ci darà privilegi”
Eh si, certo! Ogni religione pretende privilegi, ovunque.
L’Induismo non è una religione, è la cultura nazionale e tradizionale dell’India. Non esiste nemmeno UN Induismo ma una pletora di culti locali, sistemi devozionali e sistemi filosofici che spaziano dal teismo al nonteismo all’ateismo, dal monoteismo al panteismo al monismo al politeismo.
Con tutto il rispetto per Sonia ma:
“Estiquatsi della fede che professa… dice… che non fa differenza”
-Estiquatsi spunta al momento opportuno
😉
“Estiquatsi” e’ la risposta che diamo noialtri, in linea di massima. 😉
Se c’e’ qualcuno che ha addirittura presentato un’istanza, per conoscere le sue intime convinzioni religiose e le sue credenze, evidentemente e’ perche’ sono assolutamente “interessati” a volerlo sapere…Purtroppo!
Ma la domanda da porsi a questo punto e’…”Cui prodest” un’eventuale risposta della Gandhi???
E’ chiaro che si tratta di un paese giuridicamente laico, ma nel quale il fanatismo religioso è largamente presente nella società.
Tanto di capello alla Sonia Gandhi se ha la forza e il coraggio di resistere alle pretese degli integralisti hindu. Ne avessimo anche noi dei politici che si rifiutano di rendere nota la loro credenza o non credenza religiosa, per tenere distinti i due piani della religione e della politica.
E invece…..
Lei Rutelli? Sono credente, sono credente…… e lei Vendola? Bacio le mani eminenza, bacio le mani……..Sig. Presidente del consiglio? Amo la vergine, sà a quattordici anni qualcuna ancora se ne trova……..
Speriamo che la sentenza crei un precedente saldo e giuridicamente affidabile, affinche’ mai piu’ nessuno, si permetta di “presentare istanze”, col preciso scopo di conoscere l’orientamento religioso altrui.
L’Induismo non è una religione (o, meglio, non è una FEDE ma è una RELIGIO), è la cultura nazionale e tradizionale dell’India. Non esiste nemmeno UN Induismo ma una pletora di culti locali, sistemi devozionali e sistemi filosofici che spaziano dal teismo al nonteismo all’ateismo, dal monoteismo al panteismo al monismo al politeismo.
Laicismo no e’!? 🙁
Che senso ha il laicismo in una società tradizionale? Il laicismo (sempre che tu intenda la laicità) è nato come ideologizzazione/formalizzazione della volontà di mantenere distaccata dalla politica e dallo Stato l’influenza delle religioni monoteistiche. Il laicismo è nato in reazione e in antitesi alle religioni/ideologie monoteistiche.
Oh certo gli Hindu non hanno fede in Krishna, Visnu, Brahama ecc… l’induismo è fede (credenza in x divinità) e religio (apparto rituale e temporale). Fra l’altro esclude a priori il non teismo e l’ateismo, visto che prevede la credenza in divinità e vai esseri sovrannaturali.
Ha un corpus centrale unificato (vedi i veda ad esempio) più diverse aggiunte locali (venerazione di spiriti e semidei locali).
La laicità nasce in opposizioni alle società tradizionali europee, quindi dire che non ha senso in india è francamente ridicolo. Visto che l’ingerenza induista porta de facto all’esistenza di orrori come le caste divinamente imposte, ecc. La laicità come separazione fra stato e religione ha senso eccome.
Tu parli senza avere la benché minima conoscenza di ciò di cui stai parlando. Nelle religioni naturali/etniche NON ESISTE l’idea di un “soprannaturale”. Che il “Divino” sia “soprannaturale”, cioè esterno alla natura e al cosmo, è un’idea abramitica (religioni monoteistiche), nelle religioni naturali divino è ciò che è naturale.
Non si può e non si deve trattare di un mondo come quello indù, il cui nocciolo è indoeuropeo, utilizzando le strutture mentali e le categorie derivate dalle religioni abramitiche e dagli altri prodotti ideologici neo-giudaici.
Purtroppo molto dell’ateismo militante che si trova nell’Occidente post-cristiano è l’ennesimo prodotto giudaico, l’ennesimo dogma giudaico che si sta progressivamente elevando allo stato di pretesa Verità Assoluta.
Circa 2000 anni fa si proibì qualsiasi forma di pensiero e di pietas naturali imponendo di credere in un Dio-persona-ebreo-che-abita-sulle-nuvole. Oggi si sta cercando di proibire, o piuttosto svalutare, qualsiasi forma di pensare naturale nel nome di un ateismo che non si regge su altro che sul dogma dell’inesistenza di Geova (il Dio-persona-ebreo-che-abita-sulle-nuvole).
– http://en.wikipedia.org/wiki/Atheism_in_Hinduism
@ Anonymous:
Grazie della precisa puntualizzazione, io mi sono limitato a leggere la notizia sulla BBC:
The court said the religion of an individual was “entirely personal”.
Corte illuminata, che ha sentenziato in base agli elementari principi del diritto e nel rispetto della persona.
Cosa non scontata di questi tempi.
Sostanzialmente l’unica risposta valida a una domanda pubblica del tipo “tu in che cosa credi?” è
“sono fatti miei”.
1) Cercare di conoscere l’orientameno di un politico in qualsiassi aspetto un cittadino elettore ritenga anche soggettivamente gli interessi e’ legittimo.
2) Decidere di rispondere o non rispondere a simili domande e’ altresi’ legittimo ed importante che sia riconosciuto come tale. Ottimamante ha fatto la corte indiana a respingere la richiesta di svelare quella informazione se non desiderato.
3) Tenere conto di tale rifiuto da parte degli elettori e’ parimente pienamente legittimo.
4) L’India e’ un grande paese, e con tutta la simpatia per la sua sensibilita’ nazionale e religiosa “indu'” penso che metodi e principi moderni strattamente laicisti servano mille volte meglio l’India, il popolo indiano tutto e la cultura indu’ piuttosto che una esagerazione di diffidenza nei confronti dei politici di confessioni minoritarie.
5) Certo la societa’ indiana e’ ancora indietro per il problema delle caste, ma sta evolvendo.
6) Tuttavia stabilito quanto sopra come punto fermo di base prima di condannare certe tendenze (pur sbagliate e negative) bisognerebbe anche conoscere la storia recente ed antica, in cui ha avuto enormemente da soffrire a causa dei monoteismi esclusivisti ed intolleranti, e soprattutto da parte del jihadismo islamico per una decina di secoli. con immense distruzioni culturali e materiali a causa della iconoclastia, dello schiavismo, delle sopraffazioni, delle stragi programmate dal Corano.
Inoltre proprio perche’ l’induismo non e’ normalemente esclusivista, ne’ particolarmente proselitista, si sente (abbastanza giustamente) AGGREDITO dal proselitismo monoteista altrui, e purtroppo e’ tentata di limitare o almeno di sorvegliare le conversioni a religioni proselitiste. Il che entrerebbe in contrasto con il riconoscimento di massima liberta’ di religione (o di non religione individuale) ED E’ PERTANTO CERTAMENTE UN ERRORE ed una non soluzione.
Ma in tutto questo quadro io non dimenticherei che l’India e l’induismo sia adesso sia nella storia sono stati molto piu’ vittime di aggressioni piuttosto che aggressori.