Polemiche nel piccolo comune di Solarino, in provincia di Siracusa, per una presunta rimozione del crocefisso nelle aule scolastiche e il divieto delle preghiere in classe. Secondo L’associazione locale Solarino nella fede e nelle tradizioni, la dirigente dell’istituto comprensivo “Elio Vittorini” con una circolare avrebbe vietato la preghiera del mattino, il precetto pasquale e tolto il crocifisso dalle aule per non discriminare gli alunni non cattolici.
Subito è scattata la reazione, come riporta Il Giornale di Siracusa, dei deputati Vincenzo Vinciullo (Pdl) e Pippo Gianni (Pid) a difesa delle tradizioni religiose. Gianni, che fa parte della commissione Pubblica Istruzione, Cultura e Università alla Camera, ha ventilato la possibilità di una interrogazione al ministro Gelmini. “Nessuno si permetta di togliere il crocifisso”, ha dichiarato Vinciullo, sperando si tratti di una notizia senza fondamento, “perchè è davvero impensabile che in un piccolo paese come Solarino, dall’alta spiritualità religiosa, possa essere accaduto ciò”. Gianni dal canto suo ha affermato che è giusto garantire “il totale rispetto” per le tradizioni religiose altrui, ma non che è possibile “cancellare con un tratto di penna” “le radici culturali del popolo italiano che da due millenni si fondano sul cristianesimo e sul cattolicesimo”.
Anna Messina, la dirigente scolastica contestata, ha però respinto le accuse: “Non abbiamo tolto alcun crocifisso dalle aule e nemmeno vietato la preghiera del mattino e il precetto pasquale”. “Ci siamo semplicemente attenuti a quanto prevede la legge”, ha affermato riferendosi a disposizioni che permetterebbero di spostare le celebrazioni in ore extracurriculari.
A suscitare il polverone alcuni genitori degli alunni, che si erano rivolti don Vincenzo Cafra, parroco del posto. Come riporta RagusaNews, ne è seguito un comunicato dell’associazione, che denunciava: “con immenso dolore si apprende che la dirigente del primo istituto comprensivo di Solarino con una circolare ha vietato la preghiera in classe, il precetto pasquale ed è già stato rimosso un crocifisso in un’aula della scuola”. “Un atto, camuffato da pseudo-rispetto verso una minoranza di altra religione” ma che “non ha nessuna scusante se non quella di annullare tutte le nostre tradizioni cristiane, la nostra cultura e la nostra identità”. Lo stesso parroco sostiene su FaceBook che la notizia della presunta rimozione del crocifisso era stata riportata da un’alunna, ma esprime il suo “disappunto” verso la preside “per avere esumato leggi rivolte a eliminare la preghiera in classe e gli atti di culto per gli alunni nelle ore curriculari”.
Valentino Salvatore
Come se avessero bisogno di sue pezzi di legno per ricoradre chi sono… 👿
Chi dicono di essere, per essere precisi.
O ancor meglio: che dicono di essere ma stando ai fatti non sono tranne per poche cavolate (inutili) tipo questa…. 😉
se la scuola è pubblica, e tengono così tanto alle preghiere… che le dicano a casa prima di uscire.
il precetto pasquale che cosa sarebbe?
http://www.calogeromartorana.it/precetti_pasquali.htm
non ci arrivano proprio che la laicità dello stato non è un favore verso “altre religioni” eh…
cervello intasato dall’incenso mi sa.
Se fosse intasato dall’incenso farebbero spallucce. Sono le pecore che non dovrebbero fare lobbysmo per i loro pastori.
A questo Pippo Gianni urge ricordare (o forse lo apprende per la prima volta…) che il crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche italiane risale al fascismo (concordato del 1929) e che fino ad allora non esistevano crocifissi appesi nei luoghi pubblici dello stato liberale.
Infine, questi (pseudo)signori, parroco compreso, farebbero bene ad evitare di parlare a vanvera di radici e tradizioni varie, dal momento che la cultura di un popolo sedimentata nei secoli e divenuta tradizione, contiene tanti aspetti, anche opposti tra di loro. Le famose e ormai secche radici cristiane sono una parte, non esaustiva nè principale, della nostra civiltà (mi piacerebbe, ma non è qui la sede, spiegare a questi pseudo-signori quanto queste radici cristiane abbiano effettivamente contribuito alla civilizzazione…).
Inoltre le radici non si appendono ai rami: di qualunque natura siano le radici della nostra cultura, non c’è motivo di picchettarle per tutti gli edifici pubblici. Stiano dove sono: nel passato.
“Ieri è passato, domani è un mistero, oggi è un dono, per questo si chiama presente”
-Detto cinese
😉
Vuoi dire che l’ambiguità di significato di “presente” è anche in cinese?
@fiertel91
Può darsi. ma comunque questa è solo una traduzione, e neanche troppo letterale a mio parere… 😉
Ma il crocifisso non se lo possono portare al collo?
se lo portano al collo non possono marcare il territorio
la tua è una battuta ma dice davvero tutto. non serve altro commento…
non possono: se il loro dio esistesse davvero e loro lo portassero appeso al collo con una catenella, quello cercherebbe di strozzarli tutti per la figura di m… che gli fanno fare (ridotto ad una marcatura del territorio). di sicuro i credenti non vogliono correre il rischio.
Il Parroco si scandalizza perchè non si prega e non si fanno riti religiosi in orario curriculare? Ma siamo pazzi?
Già la scuole mette gentilmente i propri locali in orario extra-lezione perchè i cattolici facciano i loro porci comodi, non si vede valida ragione per sottrarre tempo all’istruzione per dedicarsi a rituali settari di qualsiasi tipo. A questo punto prchè non dedicare un paio di ore di lezione ai riti vodoo oppure a giocare alla playstation.
Sul crocifisso, si sa, la questione è ancora giuridicamente controversa, ma sulle preghiere non dovrebbero esserci dubbi: sono un atto di culto e pertanto la legge le vieta in orario curricolare. Quanto al precetto pasquale mi risulta che per pasqua le scuole siano chiuse e quindi non possano prescrivere o vietare alcunchè.
ma perchè ancora si fanno le preghiere in classe?
manco fossimo nella penisola arabica….e poi hanno anche il coraggio di lamentarsi…se vogliono che i loro pampini preghino in classe che li mandino alla scuola cattolica … la scuola pubblica dovrebbe essere un’altra cosa
“Non ha nessuna scusante se non quella di annullare tutte le nostre tradizioni cristiane, la nostra cultura e la nostra identità”.
La rimozione del crocefisso non annulla alcuna tradizione, se non quella inaugurata dal Fascismo. Non annulla la possibilità di mantenere le loro tradizioni nelle loro comunità o nel loro privato. (Così è per tutti.)
La nostra cultura non è un crocefisso, né si identifica in quel simbolo.
Non esiste un’identità collettiva. Non siamo una massa indistinta di persone.
Per di più mi chiedo, ma si prega ancora a scuola? Si tengono rituali cristiani in orario curriculare? Mi sorprende che questo sia compatibile con gli obblighi delle scuole. Nella mia non c’erano crocefissi (se non in portineria) e certo non si pregava (anche perché solo uno su 18 studenti faceva la comunione se andava in chiesa).
“preghiera in classe e gli atti di culto per gli alunni nelle ore curriculari”
questo e’ medioevo
mi sa che hanno smesso il semestre scorso di sacrificare agnelli…
Leggi come parlano sulla pagina facebook prete e altri, vedrai tutto confermato…
Tra l’altro prete IGNORANTE, perché dice che il suo gesù si sarebbe immolato “2000 e più anni fa” <_<…
scuola-parrocchia era il titolo del nr.6/2009 de L’Ateo
http://www.uaar.it/uaar/ateo/archivio/2009_6.html
azzeccato
Mamma mia che arretratezza! Ma ci rendiamo conto?
🙁
Poveri bambini…
……e come mai la scuola è occupata da questi pretoni e non si vede uno straccio di “contraddittorio” di altre religioni o ateo-agnostico?
Sarà che vogliono parlare sempre loro? 🙂
Cosa volete farci con ste pecore addomesticate dalla chiesa e tenute nell’ignoranza dalla politica cattolica circa la Costituzione, la CEDU e altri trattati europei!
Mi dispiace per quelli che non sono tra ste pecore e che devono sopportare l’intolleranza cattolica in tutte le sue espressioni.
Li sono ancora nel Medio Evo.
una parola: medioevo.
Chi si comporta a scuola come se fosse in chiesa è un integralista, e niente altro.
Mantenere un atteggiamento corretto e consono è prima di tutto buon senso. Rimuovere i crocefissi dalle aule scolastiche è un atto dovuto oltre che un atto di rispetto verso di non è cattolico. Mantenere i crocefissi invece è solo un atto di arroganza e prepotenza.
Meta, mi duole riscontrare che purtroppo non si comportano a scuola come se fossero in chiesa. Infatti una percentuale rilevante di studenti (variabile in relazione alle singole realtà locali) tratta la scuola con molto meno rispetto di quello che riconosce agli ambienti religiosi. Difficilmente capita di vedere gli studenti dar luogo in chiesa certe a scene di bassissimo profilo come quelle che capita invece spesso di vedere a scuola. Non so cosa concludere da questo stato di cose, ma è quanto accade nella realtà. Che i crocifissi ci siano o meno non fa alcuna differenza.
P.S. Tralascio intenzionalmente l’atteggiamento deprecabile nei confronti della scuola tenuto anche (benché in forme diverse, da adulti) da un bel numero di genitori.
in Sicilia sono sono tutti molto credenti, anche i mafiosi lo sono!!!
non pensavo si fosse al livello della preghiera del mattino…. che schifo
pregare affinchè la malavita non soffochi più il territorio non è stiloso, eh?
en-ri non è pregando che eviti che la malavita soffochi il territorio…
Per quanto riguarda l’epsodio, in vaticalia non mi sorprende neanche. Anzi sarei stata piuttosto sorpresa dal contrario, soprattutto in un territorio (lo conosco perchè sono cresciuta in quelle zone) come quello, dove la fa da padrone la facciata di perbenismo religioso.
E’ stata rimproverata la dirigente per “aver esumato le leggi…” … cioè un dipindente pubblico viene rimproverato per aver rispettato la legge? Sono tutti pazzi
stasera a proposito di isteria religiosa striscia ha mandato in onda una registrazione su una matta che diceva di essere in comunicazione con dio e con la vera maria (…) e che tra due anni ci sarebbe stata la terza guerra mondiale.
vedi gli effetti allucinanti della religione? Ti convince di poter parlare col creatore dell’universo, ti convince che sia anche lui a parlare con te, e tra un inciucio e l’altro di comunica le prossime guerre.
Costringere i ragazzini alla preghiera a scuola significa non sono forzarli ad un indottrinamento religioso, ma anche prepararli ad abituarsi e a convincersi di poter parlare con l’invisibile (il che secondo me è una forma di pazzia)
Anno scolastico 1939-40, quarta elementare di una scuola di Faenza. Il maestro era un professore di filosofia degradato perché repubblicano – e miscredente -: non ci faceva dire le preghiere. E tutto finiva lì; no, anzi, l’ora di religione, per gli allievi di quel maestro, era tenuta da un prete. Nota per chi non avesse badato all’indicazione temporale iniziale: nel ’39-40 c’era il regime fascista…
Dalla Sicilia all’Alto Adige.
http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=128816&sez=NORDEST#IDX
guarda… ,,,secondo me l’italia è un caso perso, piu’ unico che raro.
Secondo me a questo punto per i giovani studenti non particolarmente religiosi converrebbe fare buon viso a cattivo gioco, ignorare i simboli religiosi e diplomarsi – laurearsi e prendersi la rivincita una volta arrivati in cima alla scala sociale. Forse mi sbaglio, ma se devi fare la guerra, assicurati che la controparte non sia rappresentata da una maggioranza schiacciante, violenta e parecchio vendicativa.
concordo (o in alternativa, a quegli studenti conviene impararsi bene l’inglese o un’altra lingua, prendere il sacco e scappare)
beh io l’inglese l’ho imparato da mia madre, ho studiato anche il francese e lo spagnolo (e lo svedese a tempo perso) ho preso una bella valigia e me ne sono scappato a gambe levate nel 2004. pero’ a volte penso che in Italia si starebbe bene se si potesse spostare il vaticano chesso’ tipo in siberia o antartica. Certo rimarrebbero mafia camorra ndrangheta abusivismo edilizio corruzione malasanità lavoro precario stipendi e salari da terzo mondo immondizia misoginia razzismo omofobia fascismo… ma forse gran parte di queste cose sono comunque causate indirettamente dal lecchinismo tipico di chi ha la colossale palla vaticana al piede da mantenere (dalla bellezza di 1700 anni).
non sono così ottimista (sul fatto che tutto quello che hai elencato derivi dal giogo vaticano)…
Concordo con Kaworu. Fare le valigie e andarsene! Io la considero una sorta di esilio, ma dato che anche rimanendo mi sento abbastanza esiliato culturalmente e moralmente dal resto della società, tanto vale seguire le proprie passioni da un’altra parte. E citando l’ultima intervista di Monicelli :”che vada pure tutto alla malora!”. Per l’idea che mi sono fatto, il popolo italiano non merita una vita impegnata a cercare di cambiarlo. E lo dice uno che si considera tutto tranne che qualunquista.
siamo in due ad essere profondamente disillusi sulla faccenda allora.
spero solo di riuscire ad andarmene, possibilmente in maniera definitiva
..leggendo l’articolo sul Gazzettino circa la mozione in Alto Adige, trovo il testo che segue:
Secondo Julia Unterberger (Svp), «il crocifisso viene sempre più utilizzato come baluardo verso altre culture, inoltre la sentenza della Corte Europea da cui ha preso spunto la mozione è stata annullata»
Cos’è questa storia ? Di quale sentenza annullata sta parlando ?
La Grande Chambre non deve ancora pronunciarsi sul ricorso ?
…ma avete visitato il sito di Solarino?????? roba da mettersi le mani nei capelli!!!! Nei link utili la Chiesa Madre,la Chiesa Madonna delle Lacrime, Sanpaolo org. e accanto al nome del Comune la faccia di un santo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Che idioti!!!!!!!!!
Nel mio paese c’è un sindaco titolare di un impresa edile che fa AFFARI (tipo ristrutturazioni chiese in Italia e all’estero) con la chiesa SpA.
Gli scambi di “favori”, tra quest’uomo ed i rappresenanti della chiesa sono anoti a tutti, ma la gente tace e acconsente. Certamente sarà anche così per il sindaco e per gran parte dei drigenti del comune di Solarino. Tutti sono in AFFARI con la chiesa SpA.
Tutti i denari che la chiesa RAPINA al popolo italiano attraverso le innumerevoli “elargizioni” “statali”, a partire dall’8xmille, vengono in parte investiti dal Vaticano in attività di lucro ed in parte utilizzati per comprarsi i politici, ma soprattutto i funzioinari di “Stato”. Nota bene: i politici cambiano, ma i funzionari sono sempre gli stessi. Nell’ultimissima sulla recensione del libro “La lobby di Dio” si parla di “una rete di più di 34.000 imprese, un fatturato complessivo di almeno 70 miliardi di euro”. Abbiamo idea di quanta gente dell’apparto “statale” è coinvolta direttamente o indirettamente negli AFFARI di queste creature del Vaticano???? Ecco perchè l’Italia è piena di gente che difende le “radici cristiane”, sono radici molto, molto redditizie. Difendono i loro AFFARI altro che “fede” o “spiritualità” o Gesù Cristo!!!!
conosco la mentalita’ di quei posti,è diversa dalla sicilia tradizionale,diciamo il lato greco di una sicilia piu’ libera da certe oppressioni religiose.chi fa casino,sono i soliti quattro gatti,messi nel posto giusto.il parroco,il deputato,l’associazione,i due test di caz che si trovano a passare di li’.questi sono gli unici informati di quello che sta per accadere in una certa citta’,strasburgo.
e poi,quale idendita’ si toglierebbe loro?quale tradizione?da li’ sono passati e fermati,greci arabi,fenici,spagnoli,normanni,francesi,barbari e pirati.
Ma le radici non vanno messe sottoterra?
Complimenti ad Anna Messina, fedele allo Stato italiano (o a quel poco che ne resta) anzichè alla direttive dello Stato estero Vaticano.
Noto con piacere, in molte ultimissime, che sono spesso le donne (le quali per i monoteismi abramitici hanno sempre avuto un status quantomeno di serie b rispetto all’uomo) ad opporsi con determinazione alle richieste di privilegi clericali: dalle donne e dalla loro determinazione dovremmo prendere esempio per provare a costruire un futuro migliore.
La polemica sul crocifisso non è cosa nuova, e ultimamente se ne discute anche di più, perchè la cosa è all’attenzione di organismi europei.
Ma, al di là di qualsiasi discussione e polemica (all’interno della quale sappiamo già bene tutti come la pensano), la legge è legge. E va rispettata. Sul crocifisso stiamo ancora aspettando la sentenza europea, ma per quanto riguarda le preghiere in orario scolastico ci sono fior di sentenze e precedenti. Non c’è molto da discutere: non si può fare.
Non posso che essere d’accordo con la Preside Anna Messina,per essere stata rispettosa delle leggi dello Stato Italiano,e non dei Vertici Vaticani. Le esprimo la mia solidarietà,nel caso ce ne fosse bisogno. Ho più volte scritto che è un dovere civile di ogni Cittadino,sia esso di religione Cattolica,Ateo,Agnostico,Mussulmano,Evoluzionista,Materialista,Laico,ecc,affermare il reale principio della laicità dello Stato,nelle Istituzioni pubbliche.
Se hanno bisogno dello Stato per diffondere la loro
religione, è segno che, essi stessi, non ne sono così
convinti. Diversamente, perché non crederebbero
che il loro discorso potrebbe convincere gli altri?
Perchè mentono anche a sè stessi…
Il prete dovrebbe essere pesantemente redarguito dal sindaco, che è tenuto a far rispettare la LEGGE ITALIANA e non quella dello Stato estero teocratico a cui il prete obbedisce.
La Legge italiana vieta di tenere atti di culto a scuola. Punto, fine.
Il prete vuole riesumare un clericalismo sepolto nel 1870. E’ ora di finirla e di dirgli di andare a lavorare in miniera, invece di spadroneggiare e vivere alle spalle altrui.
Le radici cristiane sono solo un pretesto per ostacolare l’autentico progresso umano. Sono condizionamenti identitari, scarti evolutivi, che ancora si vorrebbero ritenere selettivi della miglior specie. Sono pretesti della staticità di un potere condizionante che combatte contro il vento dell’evoluzione e del progresso delle menti….
Se gli uomini avessero rispettato le tradizioni non ci sarebbe stato progresso. Le tradizioni cambiano perchè l’uomo e la società cambiano, si confrontano con nuove esigenze e nuove situazioni. Il rispetto delle tradizioni vuol dire rifiutare il progresso e volere una società immobile: non per nulla il papa proprio pochi giorni fa raccomandava un ritorno all’agricoltura, cioè un ritorno ad una società pre-industriale, più facilmente controllabile di una società industriale, dinamica e più libera che le religioni che si rifanno a dei libri sacri scritti con una cultura antica non sono in grado di comprendere e gestire. Ovviamente questo non vuol dire che il nuovo è sempre meglio.
quoto.
Ancora queste radici?
Chi ha una ruspa?
qui’,ancora nessuno,pero’ stiamo scavando con le mani.