L’insegnamento della religione nelle scuole irlandesi sarà oggetto di esame l’anno prossimo da parte del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, rende noto il Belfast Telegraph.
Il motivo di questa indagine è una possibile violazione dei diritti umani dei bambini dovuta al ruolo di primo piano che la religione ricopre nella stragrande maggioranza delle scuole irlandesi (il 92% delle scuole elementari è controllato dalla Chiesa Cattolica); al governo è stato chiesto di riconsiderare il ruolo della religione e del suo insegnamento.
Nel fine settimana l’Irish Human Rights Commission (IHRC) ha prodotto un documento di discussione sollevando una serie di punti volti a chiarire se la legge e la pratica dell’insegnamento in Irlanda rispettino o meno i diritti umani. In questo documento è stato messo in evidenza che sebbene sia possibile per chi lo desideri rinunciare all’insegnamento della religione, questa permea a tal punto la vita quotidiana delle scuole religiose da sollevare la questione della possibile violazione dei diritti di chi non è religioso o segue altre confessioni, specialmente nelle zone rurali dove non è possibile trovare alternative.
Va ricordato che, se pure è vero che in Irlanda la maggioranza si dichiara cattolica, un sempre crescente numero di persone si definisce non credente, musulmano, ebreo, buddista, hindu o altro.
Manning, il presidente dell’IHRC, ha dichiarato che anche se internazionalmente il ruolo della religione in ambito educativo è una questione molto dibattuta, l’Irlanda è in qualche modo un caso unico a causa del grande controllo che gli ordini religiosi hanno sul sistema educativo nazionale. Entro la fine di gennaio l’IHRC sottoporrà al governo una serie di raccomandazioni sui provvedimenti richiesti per soddisfare gli impegni internazionali sottoscritti dall’irlanda in materia di tutela dei diritti umani.
Tommaso Marchioni
beh in un paese dove la religione è ancora motivo di morti ammazzati (in nome dell’ammmore chiaramente…), direi che “riconsiderare” l’insegnamento della religione nelle scuole è abbastanza sensato
Credo che tu ti riferisca all’Irlanda del Nord (dove comunque lo scontro religioso è parte di un conflitto più complicato) mentre qua si parla dell’Irlanda, dove la situazione è più morbida, perlomeno in quel senso.
La Chiesa pochi giorni fa ribadiva che destinare in Italia maggiori fondi all’istruzione privata (cioè cattolica) era garantire il diritto ad un’istruzione alternativa (cioè inferiore). La coerenza vorrebbe che allora allentassero i tentacoli vaticani (le famose radici cristiane) dall’istruzione irlandese, secondo il principio della libera scelta dell’educazione.
Non immagino la frustrazione di un ragazzo che viene istruito in una scuola anti-scientifica, anti-razionalista, anti-umanitaria come quella cattolica.
Da http://www.ihrc.ie/download/pdf/ihrctcd_conference_27_nov_10.pdf :
“The Irish Human Rights Commission (IHRC) and the School of Law, Trinity College Dublin (TCD) are delighted to host a joint conference which examines the human rights implications of religion in education.
The conference will facilitate contributions rom leading Irish and International academics, key stakeholders in the education system as well as speakers from the main religions in the State and speakers from a secular perspective. This forum will bring together an array of ideas on how religious and non-religious perspectives can be accommodated in the education system.”
Il fatto è che “religious and non-religious perspectives can be accommodated in the education system” solo raccontando per filo e per segno di come le favole, le bugie e le colpe della religione sono state, e/o possono esserlo in futuro, rispettivamente smentite, sbugiardate e incriminate rispettivamente dalla scienza, dalla storia e dalla magistratura.
Quando si dice una lettera: IHRC contro IRC!
Sarebbe io credo tutto più semplice se anziché parlare di diritti umani, parlassimo ogni volta dei diritti di quella particolare categoria di esseri umani: che in questo caso sono i bambini. Essi hanno diritto non solo di essere nutriti , ma anche protetti in famiglia e nella società. Protetti in particolare da ogni forma di indottrinamento che impedisca loro di sviluppare le loro immense potenzialità, sottraendo tempo prezioso alla conoscenza dimostrabile per instradarli su percorsi che non sono neppure di fantasia: tanto sono pervasi di gratuita colpevolizzazione e paura. La predicazione della speranza viene dopo, dopo che sono state seminate una quantità mostruosa di cose incomprensibili e false. Senza quell’insistente richiamo ad un Terzo che tutto vede e sa e punisce, ogni bambino si regola guardando in faccia il suo prossimo , cercando di capirne i comportamenti e le intenzioni e provvedendo a consentire o a dissociarsi e difendersi secondo un suo “sano” più o meno istintivo intendimento. Augh, ho detto. Chi sa farlo, contraddica.
Augh, concordo!
bisognerebbe fosse impedito anche il battesimo.
il pedobattesimo per la precisione: servono 18 anni minimo per una scelta consapevole!
Beh, anche il pedoindottrimamento, la pedoconfessione, la pedocomuniome, la pedocresima e la pedofilia.
Cavolacci! E come mai un cotal paese nelle complete mani della Chiesa cattolica è FALLITO economicamente e moralmente (con l’enorme scandalo della protezione ai preti pedofili)??
URCA! Quindi non sono solo i regimi comunisti a fallire economicamente e socialmente!
Buono a sapersi per quando i troll cattolici trolleranno ancora da queste parti.
Certo che insegnare religione ai bambini è violazione dei diritti umani, mica serve un’inchiesta. Il punto è se si accetta che esistano o no tali violazioni.
Già! Chi era quel “demonio” umano che, a proposito dell’indottrinamento, disse “Datemeli tra i 5 e i 10 anni e saranno miei per sempre”?