L’amministrazione Bush non si aspettava l’elezione di Joseph Ratzinger: lo dichiara La Stampa, che sostiene di aver ottenuto diciotto documenti del Dipartimento di Stato americano sul successore di Giovanni Paolo II.
Un documento costituirebbe l’identikit preparato dall’ambasciata USA in Vaticano sulle caratteristiche e l’identità del futuro Papa: a Karol Wojtila sarebbe seguito un religioso dell’America del Sud o centrale, è la tesi che conterrebbe. L’elezione di Ratzinger avrebbe sorpreso il governo americano, che non avrebbe fino all’ultimo creduto alle voci che lo davano per favorito.
Gli altri documenti tratterebbero della direzione del pontificato di Benedetto XVI, della possibilità che la sua elezione portasse vantaggi alla Chiesa tedesca, e delle eventuali conseguenze del suo conservatorismo.
Silvia Righini
Ma non era eletto per intercessione dell’ingravidatore di vergini, meglio noto come spirito santo?
Se si va a riguardare la storia di molti papi ci si rende conto che l’ingravidatore di vergini qualche problema l’ha sempre avuto.
Dal che si deduce che anche l’elezione di un papa è attentamente seguita dall’impero americano – anche il papa è una pedina per dominare il mondo. Ovviamente il papa crede che è lui che deve dominare il mondo, avendo ricevuto il mandato dal medesimo Cristo che è Dio (vallo a raccontare agli ebrei e musulmani). Chi è più pazzo: il papa o l’Impero del Bene?
papato ed impero hanno da sempre cercato di sottomettersi a vicenda e di usarsi l’un l’altro come pedine. in questo caso però mi sembra che l’interesse americano sia un normale interesse per l’elezione di un capo di stato estero che è contemporaneamente capo di una delle lobby più importanti del paese (i cattolici. che in america non sono certo al livello dei protestanti, degli ebrei, degli avvocati e dell’NRA come capacità di lobby e di pressione politica, ma sono comunque da tenere d’occhio)
Ma è ovvio che qualunque governo con cittadini cattolici s’interessi all’elezione del pontefice. Sono voti! Per un governo conservatore come quello di Bush, era ancora + importante avere un papa che non rompesse con il pacifismo o si pronunciasse contro la guerra. Dubito però che gli USA possano influenzare un gran che l’elezione del pontefice.
Certo che gli Usa non possono influire più di tanto: come poter influire sullo Spirito Santo?
Scherzi a parte nemmeno io credo che, a parte monitorare, possano -almeno ad oggi, forse con Giovanni Paolo II era diverso o perlomeno i due interessi coincidevano- pesare sull’elezione del Papa.
“Dubito però che gli USA possano influenzare un gran che l’elezione del pontefice.”
Mah?
Personalmente suppongo che Wojtyla sia stato eletto per favorire le intenzioni anticomuniste degli Stati Uniti, oltre che del Vaticano stesso: Wojtyla e Lech Walesa insieme fecero infatti una doppia pressione, religiosa e sindacale, sulla Polonia, indebolendo Jaruzelski fino al suo ritiro (e si sa che Solidarnosc ebbe l’appoggio anche degli Stati Uniti). Peraltro, l’arcivescovo Paul Marcinkus già dagli anni ’50 si era già installato comodamente a Roma e in seguito alla Curia vaticana e allo IOR, e poteva comodamente influenzare diversi eventi (guarda che caso!) nella direzione auspicata dagli Stati Uniti. Interessante la pagina di Wikipedia su Marcinkus e anche questo articolo: http://www.ilfoglio.it/soloqui/567 . Con Wojtyla e Marcinkus si intravede quindi un facile drenaggio di soldi da IOR a Solidarnosc. Marcinkus fu sospettato (secondo me non infondatamente) di corresponsabilità nell’omicidio di Albino Luciani: ovviamente la morte di quest’ultimo era una premessa necessaria per l’elezione di Wojtyla (oltretutto, Luciani si era molto inimicato Marcinkus accusandolo di gestire disinvoltamente lo IOR – cosa che ovviamente Wojtyla non rifece).
Riguardo all’elezione di Ratzinger, se si suppone che sia stato eletto papa per evitargli l’estradizione negli USA, dove era stato richiesto di essere processato per aver coperto la pedofilia del clero cattolico, ed evitare quindi a lui e alla chiesa rispettivamente un sacco di guai e un colossale danno di immagine, si perviene alla conclusione che “indirettamente” l’elezione di Ratzinger sia stata non certo voluta, ma probabilmente causata, da qualcosa che accadeva negli Stati Uniti.
Ma Wojtyla non fu portato anche da Reagan? Qualche influsso, discreto ovviamente, forse ce l’hanno. Un po’ di storia:
«Alla morte di Leone XIII nel 1903, Rampolla era tra i favoriti per la successione. All’inizio del conclave le sue opportunità si accrebbero ulteriormente. In effetti, dopo le prime due votazioni, la candidatura alternativa del cardinale Gotti era sfumata. Fu allora che, il 2 agosto, il cardinale Puzyna, arcivescovo di Cracovia sollevò il veto dell’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe contro il cardinale Rampolla, peraltro preannunciato discretamente già prima dell’apertura del conclave stesso. L’Austria-Ungheria era, in effetti, una delle tre nazioni cattoliche che godevano del privilegio del cosiddetto ius exclusivae. Il cardinale Puzyna fu poi ricompensato con l’attribuzione della più alta decorazione austriaca. Gli ambienti di estrema destra francesi, con in testa l’Action française – i quali non avevano mai accettato la politica di riappacificazione (“raillement”) di Leone XIII e di Rampolla con la Terza Repubblica francese – asserirono che l’opposizione austriaca fosse motivata nell’appartenenza del Rampolla alla massoneria, o meglio perché membro di un Ordine Templare. In verità ciò che l’Austria rimproverava al Rampolla era la politica filo-francese e anti-austriaca.»
I poteri civile e religioso sono kulo e camicia. A volte, come nel caso ricordato qui sopra, bisticciano fra di loro, ma le mire sono le stesse: tenere a bada i sudditi.
mi stupisce che la sua elezione fosse ritenuta improbabile… si sentiva chiaramente la voglia di reazione decisa e non velata come quella di giampaolo number 2!
L’elezione di Ratzinger ha comunque tolto un po’ di castagne dal fuoco agli USA. In qualità di papa e dunque capo di stato, ha potuto chiedere ed ottenere l’immunità diplomatica, mentre se fosse rimasto cardinale avrebbe potuto essere arrestato se avesse messo il piede sul suolo americano, e la cosa avrebbe potuto essere piuttosto imbarazzante…
ESATTO Stefano! E continuo a pensare che quella è la vera ragione per cui è stato fatto (Eletto non si dice, mica stiamo parlando di un paese democratico eh) papa.
Che sia stato nominato Papa per evitare il processo e di conseguenza uno scandalo che investisse alti porporati è molto probabile.
Ma non credo che per gli USA un processo a Ratzinger potesse essere un grave problema interno (i cattolici contano poco) nè estero (difficilmente una situazione simile e anche una forte protesta clericale avrebbe potuto mutare la situazione del blocco occidentale).
Altra era la vicinanza politica tra Giovanni Paolo e Reagan, ma allora c’era ancora il blocco sovietico e, cosa più problematica per gli USA e per i vertici della CCAR, i fermenti socialisti (o comunque non allineati al capitalismo americano) di molti esponenti delle Chiese latinoamericane.
A parer mio davvero gli USA non si aspettavano nè gradivano Ratzinger, ma era un’elezione (sempre di elezione tecnicamente si può parlare, giacchè viene eletto dai cardinali) di minore importanza rispetto a quella che portò al soglio papale il Polacco.
Batrakos, è vero che negli USA i cattolici non contano granchè, ma un eventuale arresto del cardinale Ratzinger (ora che è capo di stato il problema non più si pone) avrebbe portato a uno scontro diplomatico col vaticano, e di conseguenza con lo stato italiano ad esso succube. Non scordiamoci che i soldati italiani partecipano a parecchie “missioni di pace” nel mondo, e agli USA fa molto comodo.
In effetti i nostri soldati sono molto rispettati dai soldati della NATO, non altrettanto il governo. Fosse per me, comunque, li farei rientrare tutti.
P.S.: ho svolto il servizio militare di leva (all’epoca era obbligatorio, e non ancora semplice optare per il servizio civile) fra l’agosto 1989 e l’agosto 1990.
Chiunque abbia memoria storica ricorderà tutto quello che accadde in quel lasso di tempo. Partii che esisteva la cortina di ferro e il muro di Berlino, mi congedai otto giorni dopo l’invasione del Kuwait…
Gli americani che gente! danno un papa “favorito” o “piazzato” come alle corse dei cavalli. Chissà se il religioso dell’America del sud o centrale sta ancora correndo con fuori la lingua.
Un Papa sudamericano? E quando mai: si metterebbe a parlare delle bravate del cattolicissimo Pinochet e compagnia… 😆 😉
….e del cardinale Pio Laghi che indicava ai militari gli studenti atei o di sinistra da incarcerare o da far sparire nei “voli della morte” sull’oceano. Eh si, quando si dice l’amore clericale cattolico per il prossimo….
ma daaaaiiiiii!!!!
ma se lo sapevano tutti che il successore di Wojtyla sarebbe stato Ratzinger! Il polacco ha modificato le regole del conclave e ha nominato decine di cardinali di destra apposta perchè venisse eletto uno che portava avanti il suo becero conservatorismo (cioè Benedetto 16)! Assurdo che gli americani non sapessero che col nuovo regolamento l’elezione di Ratzinger era blindata!!
Non è che se eleggevano un altro il cattolicesimo diventava sensato.
non dico questo. dico semplicemente che se Bush e company non si aspettava che eleggessero ratzinger, valgo più io di tutta l’amministrazione yankee!
Ho letto la replica di Stefano Bottoni e il commento di Puric, che mi hanno fatto riflettere.
In effetti era voce diffusissima quella che sarebbe stato eletto Ratzinger e, riprendendo Stefano Bottoni, un problema diplomatico con l’Italia non sarebbe stato il massimo per gli USA.
Quindi è vero: che gli yankees siano caduti dalle nuvole è quantomeno strano.
Probabilmente loro avrebbero gradito un latinoamericano conservatore per togliere via i riferimenti alla teologia della liberazione e normalizzare d’autorità il cattolicesimo latinoamericano.
Non mi intendo molto: per vedere se può essere ciò che dice wikileaks bisogna pensare se c’è un cardinale centro-sudamericano conservatore che avesse avuto i numeri per diventare Papa. Io non ne ho in mente nessuno ma, ripeto, non sono un conoscitore esperto di politiche della Chiesa.
da quanto ricordo il principale avversario di ratzinger era un cardinale argentino (di cui non ricordo più il nome), che però rappresentava “l’ala sinistra” della Ccar, e dunque minoritaria. Se non sbaglio era disponibile ad aperture verso la teologia della liberazione
Grazie Puric.
Beh se era aperto alla teologia della liberazione e rappresentava l’ala sinistra della CCAR non credo che fosse il candidato più adatto per gli USA.
un vero riformatore, aperto alla teologia della liberazione, che arriva fino in vaticano non ce le vedo proprio. forse, ma molto forse, quando la chiesa sarà ancor più nelle curve e in decadenza che adesso, e avrà più voglia e bisogno del sostegno dei poveri dell’america latina (se non saranno già fuggiti tutti in sette protestanti e robaccia varia o passati a un sano menefreghismo religioso…). non è tempo per lo spot: oh come siamo gnokki e progressisti, visto che abbiamo eletto un papa fautore della teologia della liberazione?
giovanni paolo primo è stato un incidente di percorso dovuto al ’68, e ora non siamo nel ’68
mah, penso che anche Giovanni Paolo I, se fosse vissuto, avrebbe mostrato il suo lato conservatore
Forse GPI avrebbe mostrato in seguito un lato teologicamente conservatore (anche se la sua frase “Dio è anche madre” era relativamente rivoluzionaria), fatto sta che avrebbe fatto piazza pulita (la sua intenzione era questa) dei vari Marcinkus e sodali. Per questo fu fatto fuori, prima di poter fare lui un po’ di pulizia.
Poi altri (Calvi, Sindona) lo hanno seguito. Infine Marcinkus fu mandato in un esilio dorato dove morì in tranquillità e soprattutto senza spiaccicare nessuna confessione.
Ite, processum est, veritas incognita.