In un articolo su Libero di oggi intitolato A Natale è Dio stesso che ci chiede di spendere, Antonio Socci si lamenta delle prediche contro il consumismo natalizio. Si tratta, a detta del giornalista, delle “solite lagnose recriminazioni moralistiche”, un “uggioso refrain in cui sono specializzati molti ecclesiastici, ma anche tanti laici, non credenti” che biasimano “il presunto paganesimo della ‘corsa ai regali'”. D’altronde le spese natalizie possono rilanciare l’economia, specie in un momento di crisi come questo. Ma se rivolge soprattutto ai parroci: “per favore, quest’anno evitateci queste geremiadi anticonsumistiche”. “Non c’è cosa più insopportabile (e acristiana) del sentire sacerdoti alla Messa di Natale” che “invece di consolare le nostre sofferenze, si mettono a strapazzare i fedeli che si sono scambiati i doni”. Questi preti, scrive Socci, “somigliano a quei farisei” che polemizzavano con Gesù.
“Voi sacerdoti di oggi che avete da dare la notizia più grande di tutti i tempi, la più commovente, la più inimmaginabile, consolante, cioè che Dio si fa uomo e viene ad abitare fra noi, che viene a guarirci, a salvarci”, continua il giornalista in uno slancio lirico riferendosi alla nascita di Gesù, “vi mettete a rompere le scatole sui regali? Quasi indispettiti dalla gioia della gente?”.
“Questa sì che è un’empietà!”, prosegue, “oltretutto, se proprio vogliamo essere evangelici, dobbiamo riconoscere che il primo Natale dei regali è stato precisamente quello di duemila anni fa: sono stati i pastori e i Magi a viverlo così”. E’ Dio stesso che “inaugura ‘il Natale dei regali'”, anzi è “il ‘Grande Consumista’, è Colui che ci ha regalato il cielo e la terra, l’universo intero”. Il Natale è “la follia di Dio”, segno della sua “irragiungibile umilità”. “Davanti a un tale Re che ti dona se stesso e tutto il suo regno, senza che tu lo meriti neanche lontanamente”, si chiede, “come si fa a non essere mossi spontaneamente, anche noi, a donare?”
Per questo “i sacerdoti dall’altare di Natale dovrebbero dire esattamente l’opposto della geremiade contro il consumismo: dovrebbero anzi esortare a donare ancora di più, a donare non solo ad amici, figlio o parenti, ma a riempire di doni e di amore anche tutti coloro che sono stati più sfortunati”. D’altronde, conclude Socci, “chi, sapendo tutto ciò, può essere così masochista da rifiutare questo stupefacente regalo: essere trasformati in dèi, essere divinizzati, partecipare alla signoria di Dio sull’universo, partecipare alla gioia di Dio?”.
Valentino Salvatore
le ultime tre righe sono fantasiche…. mi vien voglia di riconvertitmi a SRC
Anch’io quando ho ricevuto un PC in regalo per natale mi sono sentito divinizzato.
ma allora è vero che ai ciellini il soldo gli garba assai!
ben svegliato 😉
Questi ciellini si scordano che i doni possono essere anche fatti senza denaro…
Ad esempio il Papa ha fatto dono alle vittime dei pedofili di tutta la sua comprensione.
Cosa vogliono di piu ?
I “doni senza denaro “sono la specialita della Chiesa,quando si tratta di darli,beninteso,
non certo di riceverli.
Se non ricordo male, Gesù entrò nel tempio e cacciò tutti meno i mercanti, e anzi promise loro che avrebbe fatto un miracolo per farli passare, travestiti da cammelli, per la cruna di un ago.
(Temo di aver fatto un pò di confusione.)
no no, lo fece il miracolo, regalo’ a ogni mercante un bellissimo cappotto di cammello, e alle deputate un anello con il tricolore…(sto facendo confusione anch’io)
no era la spilla con la farfalla
no era proprio un cappotto di cammello e un anello ne sono certo. E ha promesso di tirare fuori dal carcere le prostitute minorenni che gli fanno lo sconto. Ha anche detto che i finocchi si danneranno perchè sono tutti sinistri anche se questa non l’ho capita perche’ io sono ambidestro. E’ gia tutto scritto sul vangelo basta ascoltare il suo profeta: Emilio Fido.
Kaworu…. mi spiace doverti comunicare che:
Il prezioso monile ricevuto da ogni deputata ha un valore di 1400 euro e sarebbe stato appositamente disegnato per l’occasione dal designer Recarlo. È composto da tre fedine a simboleggiare il tricolore: una di oro rosa tempestata da rubini, una di oro bianco con dei brillantini e una di oro giallo ricoperta di smeraldi.
Insomma, anche quest’anno Berlusconi non si smentisce e si dimostra generoso come sempre nei confronti dei suoi sostenitori. L’onorevole Alessandra Mussolini, del Popolo della Libertà, ha commentato così: «È un bellissimo regalo e sia io sia le altre parlamentari siamo molto grate. Lo scorso Natale ha regalato una croce tempestata di diamanti».
cavolo io ero rimasta ai monili a farfalla che venivano donati dopo le visite in sardegna 😉
all’anima! ma chi paga?
@ Angelo:
Chi vuoi che paghi? Alla fine, sempre Pantalone! 🙁
Pantalone ha già pagato:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/22/ipad-e-gioielli-a-spese-dello-statola-casta-si-fa-i-regali-di-natale/83240/
Mamma mia, questo esemplare di Homo sapiens var. megacatholicus mi sembra completamente suonato. Va be’ che alla chiesa sono sempre piaciute le ricchezze, ma giustificare in questo modo il volgare consumismo offende l’intelligenza. Il consumismo esasperato, con l’inquinamento che si trascina dietro e con l’impoverimento delle risorse terrestri che concorre ad aumentare, sta portando il nostro pianeta al collasso. O vogliono, lui e i suoi sodali, proprio questo per far realizzare demenziale apocalisse delle scritture?
Mi pare che non fosse un ode al consumismo sfrenato ma un auspicio che le spese di natale rilancino un po’ l’economia e una frecciata alla morale del triste=buono.
Non è che mi trovi proprio tanto in disaccoro: se l’equazione molto cattolica del triste=buono=giusto fosse falsificata na buona volta, molte anacronistiche posizioni della chiesa catt. cadrebbero in un batter d’occhio.
Il tono della predica non mi piace per niente. Ribadisco il mio no toto corde.
@Alessio
E’ semplicemente molto piu’ coerente del Papa,che predica l’umilta indossando abiti
di alta sartoria del valore di decine di migliaia di euro,con anelli preziosi al dito,
facendo la stessa figura di quel tizio che chiedeva la carita dal finestrino di una rolls royce indossando un abito di Armani!
Stiamo assistendo al delirio tra eccessivo moralismo degli ecclesiastici e apologia del consumismo di Socci, probabilmente la il buon senso è nel mezzo.
Nella parabola del figliol prodigo Socci ha ragione,infatti quando il fratello magigore chiedeva un po’ di autonomia nello spendere per i propri amici, il padre faceva il tirchione adducendo ad una ipotetica comunione di beni, “quello che è mio è anche tuo ma al memento sono troppo occupato a banchettare per il tuo fratello che si era perduto ed è stato ritrovato, dai vieni anche tu a banchetare”.
Si sta passando nella cbiesa cattolica un brutto momento, di delirio, di confusione dialettica, di scandali e raggiri delle norme europee (IOR), i fedeli inizino a riflettere sull’opportunità di uscire dal gregge, ci pensino al più presto.
essere trasformati in dèi, essere divinizzati, partecipare alla signoria di Dio sull’universo, partecipare alla gioia di Dio?”.
No, grazie! immagino la mostruosa frustrazione egogica che può avere questo dio a dimorare in teste di cavolo come Socci.
Suppongo piuttosto che la Confcommercio, sapendo che la crisi avrebbe fatto spendere di meno la gente per i regali natalizi, gli ha commissionato questo spot 👿
Nella parabola del “figliol prodigo” vengono contrapposte due figure. Una taglia il legame con il Padre, e così si perde. Diventa schiavo di qualcuno.
L’altro ha un rapporto di totale sottomissione al padre, comportandosi come un servo, al fine di riceverne un profitto. Pertanto è nella stessa condizione del figliol prodigo prima del suo ritorno (conversione).
Ha un legame morboso e conflittuale al contempo con il Padre, che giustamente vorrebbe un legame diverso da parte dei suoi figli.
E poichè la Chiesa esiste per annunciare il Vangelo, mentre le prediche moralistiche le possono fare tranquillamente anche gli atei, considero il pensiero di socci come una provocazione.
insomma, un padre incapace.
@ Federico:
“provocazione” diretta a chi e significante cosa?
Nel mio intervento del 22 dicembre alle 8:45 non intendevo fare il minimo riferimento a motivazioni religiose (proprio perchè secondo me in questo caso sono inesistenti), e dicevo semplicemente che il motivo vero di questa uscita di Socci era fare uno spot pubblicitario secco per i commercianti e basta.
Se non condividi, attendo una risposta alla domanda che ti ho posto all’inizio di questo messaggio.
spendere per stimolare l’ economia? allora i cinesi sono scemi a risparmiare??
dio come testimonial di D&G?
Povero socci, è in pieno delirio mistico. Il natale gli fa veramente male.
Chissà perchè mi ronza in testa quella canzone di Charlie Marchino ”Faccia da p++++”?
Ma no, probabilmente la Confcommercio, sapendo che la crisi avrebbe fatto spendere di meno la gente per i regali natalizi, gli ha commissionato questo spot 👿
A metà omelia, il prete: “Ed ora, consigli per gli acquisti”.
Da http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Socci :
“Di famiglia proletaria, negli anni del liceo milita negli ambienti della sinistra per poi approdare nel 1977 a Comunione e Liberazione. Frequenta quindi l’Università degli Studi di Siena, dove segue i corsi di critica letteraria di Franco Fortini e dove, nel 1983, si laurea in Lettere moderne con una tesi in filologia romanza sulla Divina Commedia.
(…)
Dal 2004 è DIRETTORE – per conto della RAI – della SCUOLA SUPERIORE DI GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO DI PERUGIA.”
🙁 👿
Socci santo (padre) subito! hahaha!!!
“Il Natale è ‘la follia di Dio’” – che, com esappiamo, è sempre in ottima compagnia….
Comunque, in breve: Dio credo che non esista; Socci, spero solo che sia una delle mie traveggole da Nightmare – ditemi che non è vero!
E poi, tutta questa veemenza per scagliarsi contro la “discriminazione dei consumatori adoratori del Dio Grande Consumatore”! E le donne? E gli omosessuali? E i “diversamente eticamente sensibilizzati”? E chi vuol fare di testa sua? Sono più o meno discriminati sui pubblici altari rispetto ai feticisti dello zampone e dello Chardonnay?
Che MENTE-CATTO (traduzione: “cervello di papista”)!
Fatelo sparire dalla circolazione perché, se resta in giro, finisce che al primo rimpasto chiama-pretofili ce lo ritroviamo in parlamento… ci mancherebbe solo questa!
Purtroppo sarà difficile: dal 2004 è DIRETTORE – per conto della RAI – della SCUOLA SUPERIORE DI GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO DI PERUGIA.” 👿
se non ricordo male lo avevavo mandato a perugia per allontanarlo dalla rai vera, quella dei programmi tv, dove aveva fatto excalibur, un programma misero e presto dimenticato.
Quella di scambiarsi regali, in questa come in altre circostanze o ricorrenze tradizionali, pubbliche o private, è consuetudine umana che ognuno dovrebbe essere libero di praticare o meno, a proprio piacimento e disponibilità, senza sentirsi in colpa o in merito, e soprattutto senza scomodare alcun Dio che benedica o condanni.
Al povero Socci, sempre in stato di esaltazione mistica, io vorrei ricordare quel terzo comandamento biblico che mi andrebbe bene se fosse tradotto anche in legge umana: “Non nominare il nome di Dio invano”
l’ateo che sta scrivendo e rispondendo ora ti corregge solo sul numero del comandamento in questione. E’ il secondo, non il terzo. Il terzo è santificare le feste. E poi che vi dico? A me Socci mi sta antipatico. E dico pure che palle sto natale! Auguri di su, auguri di giù. Che significa? Mah !
I regali rilancerebbero l’economia??!!
Non sa Socci che per comprare regali ci vogliono soldi?
Semmai sarebbe un’economia in ripresa a consentire maggior acquisto di regali…
Ma forse chiedo troppo a Socci.
Concordo con Cassandra per quanto riguarda il terzo comandamento.
Per il resto penso che Natale sia solo il Cristo che viene in mezzo a noi.
E basta!!!
Un bel regalo per far felice Socci!
I PAPI E IL SESSO di Eric Frattini
“I papi non solo sono stati vescovi di Roma, vicari di Cristo, successori del Principe degli apostoli, principi dei vescovi, pontefici supremi della Chiesa universale, primati d’Italia, arcivescovi e vescovi metropolitani della provincia romana, servi dei servi di Dio (servus servorum Dei), padri dei re, pastori del gregge di Cristo e sovrani della città-stato del Vaticano, ma anche uomini sposati e pederasti, stupratori e omosessuali, feticisti e ruffiani, nepotisti e incestuosi, sadici e masochisti, simoniaci e zoofii, papi padri di papi e papi figli di papi, papi figli di preti e papi adulteri, travestiti e voyeur, e falsificatori e assassini. Tutti protetti da Dio e dallo Spirito Santo.
Questa è la loro lunga storia.”
http://www.ponteallegrazie.it/scheda.asp?editore=Ponte%20alle%20Grazie&idlibro=6956&titolo=I+PAPI+E+IL+SESSO
Ne avevo già comprate alcune copie da regalare (ma non per natale, io non faccio regali di natale; sono per i compleanni)! 😆
@Tonizzo
neanche io faccio regali. Come ho scritto è solo per far felice Antonio Socci 😉
a me invece l’hanno proprio regalato per natale: vedo che i miei amici mi conoscono bene 😀
Sta delirando
“Il Grande Consumista”… :))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))
Argh, relativista¸orrore 🙂
Il suo dio ha detto “vendete tutto datelo ai poveri e seguitemi” e lui parla di consumismo?
Doppio orrore 🙂
A proposito di “uggiosi refrain”: dobbiamo proprio sentirci ripetere ogni anno (da quasi duemila anni, si dice, ma io non ero ancora nato e non so) tutta la tiritera su la genealogia di Giuseppe, tornando indietro fino ad Adamo e Dio, dicendo che Gesù “era figlio come si credeva, di Giuseppe”, Luca,3, 23, salvo il sogno dello stesso Giuseppe, con la concezione da parte dello Spirito santo (Matteo, 1, 20) (E Freud che ne dice di questo sogno?), fino alla adorazione dei magi? Non potremmo farlo solo negli anni bisestili, e accontentarci di un happy birthday?
Purché non mi regalino incenso e mirra.
Socci ha gia’ avuto il regalo, 50kg di Hashish che ha prontamente consumato
e mi sa che era di ottima qualità!!! ma come si fa a pubblicare cose simili!?! ammesso che uno le pensi davvero, non sarebbe il caso di tenersele per sé? e magari di vergognarsi anche un pò ad esternarle? adesso vado a rileggere il testo perchè voglio essere sicuro di aver letto bene
A Natale si festeggia la rinascita dell’Economia. Incarnazione del Dio Denaro.
ahah, Scherzo 😀
Illuminante questa interpretazione di Socci. Mi meraviglio che tanta acutezza sia incompresa dai frequentatori di questo sito. Dio, con l’esempio ci mostra come comportarci. I pastori, i re magi portavano regali al divino nenonato, e noi dobbiamo seguire l’insegnamento.
Le scritture ci spiegano anche che una vergine quattordicenne venne messa incinta (suo malgrado o, almeno, senza ascoltare il suo parere) e questo atto viene celebrato come uno dei più sublimi della chiesa. O stolti infedeli che siamo! Quello è il comportamento che va imitato: i preti pedofili hanno capito tutto e noi, assurdi, siamo lì a condannarli.
Socci ne sarà senz’altro entusiasta e orgoglioso: seguendo e proseguendo le sue indicazioni di folgorante evidenza, adesso esco di casa e zompo addosso alla prima quattrodicenne che incontro per strada (spero sia vergine, se no non vale!) e farò quello che posso (compatibilmente con l’età mia, non della quattrodicenne) per ingravidarla. Parola di Socci e del Signore!
I regali dei Magi erano simbolici: l’ora e l’incenso per la regalità e la mirra si usava per l’imbalsamazione (prefigurazione della morte in croce)…La consuetudine di scambiarsi doni deriva maggiromente, credo, dall’uso dei Saturnalia romani di scambiarsi appunto piccoli oggetti in dono. Anche la data del 25 dicembre è nata per mandare in congedo soldati pagani e cristiani in epoca tardo antica, perchè la festa concideva con quella del solis invictus…
Chiara
I regali dei Magi erano simbolici: l’ora e l’incenso per la regalità e la mirra si usava per l’imbalsamazione (prefigurazione della morte in croce)…La consuetudine di scambiarsi doni deriva maggiromente, credo, dall’uso dei Saturnalia romani di scambiarsi appunto piccoli oggetti in dono. Anche la data del 25 dicembre è nata per mandare in congedo soldati pagani e cristiani in epoca tardo antica, perchè la festa concideva con quella del solis invictus…
Chiara
I regali di natale sono facoltativi: chi li vuole fare li fa, chi non vuole no.
Esattamente come l’aborto, il divorzio e l’eutanasia: libertà di scelta per ognuno, no?
la prossima mossa di socci sarà l’interpretazione dei dieci comandamenti:
Non avrai altro dio fuori di silvio
Non nominare il nome di dio se non accostandolo ad un prodotto da vendere
Ricordati di santificare le feste spendendo il più possibile
Onora il padre e la madre, purchè ti comprino la playstation
Non uccidere. E’ sufficiente licenziare
Non commettere atti impuri, a meno che tu non sia un prete e la vittima minorenne
Non rubare ai ricchi
Non dire falsa testimonianza, a meno che tu non sia sotto processo o in tivù
Non desiderare la donna d’altri. desiderale tutte, meglio se minorenni
Non desiderare la roba d’altri: prendila e basta.
🙂 LOL 🙂
Condivido queste critiche a Socci.. e devo dedurre che vi sentiate anche voi dalla parte di quei preti che se la prendono con il consumismo ripugnante del Natale di oggi che a Socci nn piacciono…Per una volta almeno, dovete riconoscervi d’accordo con le prediche dei preti..Evviva! quale lieta novella!
e se avessi letto commenti sul fatto che l’acqua è bagnata avresti dedotto che si è dalla parte dei sacerdoti di Poseidone?
Alla faccia del relativismo!!
Credo che gli abbiano regalato della Vodka. Tanta.
Tutto si spiega: I preti o aspiranti tali (Socci per es.) sono sempre col potere, il cavaliere incita all’ottimismo ed ecco Socci che entra in ballo. Socci scrive anche sul Giiornale , e cio spiega meglio la sua uscita.Socci che condusse in modo disastroso Exalibur ,anche dal punto di vista tecnico, deve molto al potere, visto che dirigerà la scuola di giornalismo di Perugia. Inoltre il personaggio è di notevole narcisismo esibizionissta, fa la lezione anche a qualche prelato non abbastanza fanatico come lui, per fare la figura affermò in televisione che il cristianesimo è la religione più materialista, poichè prometta la resurrezione della carne( voleva fare lo spiritoso), mandando in bestia il cardinale Ersilio Tonini che lo avrebbe volentieri sbranato, ma non potè farlo perchè era in tv. Quando Ferrara che fu il suo mallevadore, gli chiese come mai appoggiasse Berlusconi, visto che costui aveva una nominata così poco pia , rispose che “molti peccatori ci precederanno nel regno dei cieli” ha preparato un posto per il suo padrone anche in paradiso, si vede che lassù ha le sue enrature e vuole disobbligarsi.
…ma da uno che sponsorizza Medjugorje ma che ti aspetti???????
in effetti…
Ma a me il fatto di scambiarsi i regali piace, fin dall’infanzia. Il mio concetto di Natale è: si sta insieme e si aprono pacchetti colorati sotto l’albero.. e poi si mangia 😀 !
Ma questo articolo sembra scritto dopo due bottiglie di vodka, eh.
Concordo sostanzialmente con socci, il natale è una buona occasione per far girare un pò di soldi.
Lo scopo dei preti e delle loro preediche vaque è infatti quello di impoverire il paese.
auspicarsi che crollino i consumi è da completi irresponsabili, ma forse chi lo fa non ha idea del giro di soldi (indotto e tasse ma non solo, molti prodotti “natalizi” sono culinari e made in italy) che ci sono intorno al commercio.
se ci sono tutti questi soldi che girano, a natale pasqua e ferragosto, io sono disposto a ricerverli 😉
A me le prediche sul consumismo lasciano indifferente e mi sembrano scusate, cretine.
Detto questo, siccome a parte essere ateo, sono un economista, mi permetto di fare alcune considerazioni:
1) il consumo interno è il prerequisito affinché le ditte assumano. Posso apportare un’infinità di studi fatti sulla base di numeri, che dimostrano la correlazione positiva tra il consumo ed il numero di assunzioni.
2) Quello che invece è esiziale e negli USA lo si è visto bene, è il consumo a credito. Mi spiego. Se i soggetti consumano utilizzando il proprio reddito prodotto, allora il sistema economico è in equilibrio. Ma se invece le entità finanziarie concedono il credito con frivolezza senza limiti, prima o poi le insolvenze diventano così frequenti che persino le entità finanziarie crollano ed il sistema economico rimane senza credito, e quindi come si è potuto ben vedere si hanno le crisi finanziarie. Quindi + che fare prediche contro il consumo in sè, è arci-necessario fare in modo che il credito si dia solamente a chi i debiti li può pagare.
3) Il consumo e molto necessario e per fare in modo che tutti possano consumare (se lo vogliono, s’intende), devono avere un reddito disponibile. Il problema è che molte persone in occidente (UE, USA) sono fuori dal circuito del lavoro, in quanto non hanno le competenze che il mercato loro richiede, dato lo stato delle conoscenze e della tecnologia. Questo è evidentemente grave, dal punto di vista umano in primis, ma anche economico. Infatti i disoccupati consumano poco. La chiave per portare al lavoro i disoccupati è l’educazione professionale, che nel + dei paesi, salvo Germania e paesi del nord Europa, fa pietà. Ciò che risulta stridente è la domanda di risorse specializzate da parte delle ditte, che non le trovano, e la quantità di persone disoccupate che non hanno gli skill necessari.
Per onestà intellettuale, dico chiaramente che sono favorevole al capitalismo, mentre sono contrario alla mala politica di destra o di sinistra (sono anche nichilista), che è la vera colpevole dell’assenza di educazione professionale che permetta a tutti di trovarsi un lavoro.
Prego gli amici atei di sinistra, anti-global e anticapitalisti di non iniziare dibattiti sul capitalismo, perché non m’interessano, ne’ risponderò.
La CCAR ed in generale il cristianesimo hanno predicato contro l’accumulazione del denaro (vedi la famosa parabola dei talenti o la farse circa i ricchi e la cruna dell’ago), prendendosela con gli ebrei perché certi scrupoli circa il prestito ad interesse non se li sono fatti. L’ipocrisia del cristianesimo su questo punto è patente: infatti quello che il cristianesimo voleva era semplicemente eliminare la concorrenza e dominare le coscienze con il senso di colpa. A questo aggiungi che se il denaro viene donato alla CCAR, allora è buono, quindi le prediche dei cattolici sul denaro, mi fanno veramente pena
Intervento apprezzabilissimo per chiarezza. Grazie.
Iging,
grazie per la dettagliata esposizione.
Vorrei, a questo punto, farti una domanda: posto che è normale che una circolazione monetaria dovuta ai consumi favorisce l’impiego (con tutti i problemi paralleli legati al credito da una parte e alla mancanza di competenza necessaria a superare la disoccupazione dall’altra, come tu dici in maniera facilmente comprensibile), non ti pare che il discorso di Socci sul consumo sia fuori luogo?
Nel senso, parlo da profano e per capire, che una concentrazione di acquisti solo nella settimana natalizia per poi tornare ad abbassare i consumi (Socci predica i regali di Natale, non un modo per rialzare i consumi in generale) sia inutile per aumentare le assunzioni? Potrebbe aumentare posti di lavoro a tempo, per così dire, determinatissimo (come già peraltro avviene in molte situazioni nelle due settimane delle festività) ma in termini di lunga prospettiva mi pare che serva a poco.
Ma, ripeto, è un’opinione da profano e se avrai vogli e tempo di rispondere sarei contento.
Come economista dico che il consumo sempre fa in modo che qualcuno debba produrre dei beni o dei servizi. Se il consumo è solamente natalizio, è poco probabile che le ditte assumano risorse a lungo termine, mentre invece è + probabile che coprano le loro esigenze con risorse temporali, che tornano probabilmente poco dopo nel giro dei disoccupati.
mah, in italia ci sono aziende che vivono quasi solo di natale, come i piccoli e medi produttori di di Pandoro e Panettoni, ad esempio la Battistero.
Solo un appunto. Da ateo. Critica al capitalismo a parte (a me interessano le sue contraddizioni, e come!, perchè prima o poi le pagano sempre i soliti… ma lasciamo perdere), l’appello al consumismo di Socci viene fatto in nome di una lettura del vangelo che, corretta o meno che sia (a me non interessa, se non come spunto ironico), sempre ad un testo sacro fa riferimento. In altre parole, si può essere critici o meno nei confronti del consumesimo, ma ricavare una sua difesa da una concezione religiosa a me sembra una corbelleria inserita nella corbelleria generale di ogni dottrina religiosa. L’importante è che difenda il consumismo indipendentemente da dove ricava tale difesa? Forse, ma così farebbe del capitalismo una religione, con tutto quel che segue, e la sua critica al pauperismo ipocrita della chiesa mi sembra, fatta da lui, altrettanto ipocrita.
Anche qesto non interessa? A me, ateo, interessano le contraddizioni che ogni fideismo (culto del capitalismo, del socialismo, del comunismo e ideologie varie) reca con sè quale che sia l’ggetto del culto. Cioè quando queste ideologie – capitalismo ctra le altre – sono vissute ‘religiosamente’.
Grazie Iging; era proprio quel che volevo apire.
Senza volere entrare in dibattiti ideologici, che a me come nichilista ateo non interessano, credo che si possa affermare che per ora, tra tutti i sistemi economici conosciuti, dal feudalesimo, alla società greca e romana, per ora il capitalismo è il sistema che numericamente è riuscito a creare la classe media ed in generale a diffondere tra i + la prosperità intesa questa come la possibilità di fare delle scelte economiche. Detto questo, vi sono poi degli obiettivi che una società e di riflesso i suoi governanti debbono avere, consci delle conseguenze che ogni sistema di valori ha. Esempio: prima di arrivare in Spagna, ho vissuto in Germania molti anni, dove ho anche una parte della mia famiglia. La Germania ha scelto un capitalismo con un modello distributivo diffuso. Evidentemente facendo questa scelta, ciò implica anche molte tasse. Singapore invece ha scelto un capitalismo dove ciascuno è responsabile della propria vita, si pagano poche tasse, l’educazione è alta e tutti lavorano. Comenichilista, mi astengo dal dire quali dei due sistemi è più giusto, perché la giustizia è un concetto per me relativo e non assoluto. Infatti è relativo alle scelte di valori che si fanno: per la Germania far pagare tante tasse è giusto per potere redistribuire, mentre per Singapore sarebbe molto ingiusto, perché va contro la responsabilità personale di taglio confuciano, quale vige lì.
Poi hai tutto il diritto di criticare un qualunque sistema di valori. Sicuramente critico e sono avverso a quello della CCAR. Personalmente + che un tema di principi, come nichilista mi limito ai risultati. Se debbo giudicare quali sistemi hanno creato prosperità diffusa, sicuramente i paesi nordici, la Germania, il Canada, l’Australia e la nuova Zelanda e mettici pure il Giappone ci sono riusciti. Gli USA hanno molta ricchezza, ma anche molta disuguaglianza, che noi economisti calcoliamo con l’indice di Gini tra altre cose.
Come vedi ciascuno dei paesi citati ha diversi sistemi di valori: l’Australia rispecchia il sistema capitalista anglosassone che premia l’iniziativa individuale, mentre la Germania con il suo capitalismo renano, preferisce redistribuire.
Neipaesi dove vi è stato il socialismo reale, l’iniziativa individuale è andata a farsi bendire, il consumo è scarso, e la povertà è molta. Tirando le somme: un sistema è buono o cattivo (almeno per me) solamente in funzione dei risultati ottenuti rispetto a degli obiettivi e a dei valori relativi che una società in un determinato tempo della propria storia si prefigge.
@ iging
Replica, la tua, senz’altro più che valida per le interesanti puntualizzazioni. Che però, per qunato mi riguarda, si prestano ad almenno due considerazioni.
Il riferimento che fai ai paesi più sviluppati per merito del capitalismo, mi sembra non tenga nel dovuto conto cosa questo ha comportato, e a mio parere continua a comportare, nel resto del pianeta. E naturalmente anch’io giudico pragmaticamente dai risultati. Dirai che si tratta di vetero-marxismo, che il capitalismo non c’entra, ma dal momento che lo consideri comunque il sistema migliore, marxismo o non marxismo, la mia lettura della condizione attuale del pianeta è tutt’altro che ottimistica. Ho cercato altrove di argomentare questo ‘pessimismo’ (un soio dato: siamo di fronte a conflitti sempre meno componibili e fuori controllo, e con la disponibilità sempre più estesa di armi ‘definitive’…) che ritengo comunque tutt’altro che ideologico.
E a proposito di ideologie (seconda considerazione) ci tengo a precisare che il mio non vuole essere un ‘dibattito ideologico’ (ho detto cosa penso delle ideologie se vikssute in un certo modo), a meno che non si consideri l’ateismo un’ideologia. Cosa tutt’altro che da escludere, ma per me ateismo è sinonimo di libero pensiero (sono tendenzialmente anarchico), tale soprattutto quando cerca di rifuggire, per quanto è possibile, proprio da ogni ideologia più o meno totalizzante. O comunque vissuta come tale.
(Scusa queste ‘tirate’, ma la questione mi interessa).
@Bruno. Certamente Bruno hai 100% ragione quando dici che il capitalismo non ha risolto i conflitti, e quanti altri mali affliggono il nostro caro pianeta. La mia tesi semplicemente che il capitalismo ha risolto alcuni problemi almeno in alcuni paesi. Altri paesi il capitalismo non l’hanno nemmeno visto, per esempio l’Africa con l’eccezione del Sud Africa. L’Africa per citare un continente particolarmente afflitto, ha visto solamente la rapina, il colonialismo, governanti corrotti e la distruzione dell’ambiente (per esempio in Nigeria).
Il capitalismo in sè da buoni risultati quando è accompagnato dallo stato di diritto dove la legge è uguale per tutti. Sto parlando di cosiddetta giustizia commutativa, che è diversa dalla giustizia distributiva propria delle social-democrazie o dai paesi che si dicono socialisti.
Il capitalismo causa quello che in termini tecnici si chiamano le esternalità negative, quali ad esempio l’inquinamento. Pertanto nella mia esperienza ho visto che la combinazione che storicamente ha creato la prosperità + diffusa è lo stato di diritto con il capitalismo di mercato.
Anch’io come te amo l’anarchia, ma quella metodologia e relativista. Alla Nietzsche per intendersi.
Siccome il natale non appartiene + a noi, ti auguro un prospero anno nuovo.
dupalle……
Ma socci era quello che si lamentava che gli cancellavano le trasmissioni in rai? Senza rendersi conto che gliele cancellavano perché non le guardava nessuno? Proprio un bel pirla…
Tanto lui di soldi ce ne ha in abbondanza,grazie anche alle sovvenzioni dello stato all’editoria,alla faccia dei poveracci che tirano la carretta.
Antonio Socc…
ogni commento è superfluo fin da qui
Ciò che veramente trovo squallido, in tutto ciò, è il pensiero che ci sia gente che debba affidarsi alle parole di qualcuno che gli dica: “Dio mi ha detto di dirti di fare questo, perché è giusto”… conosco marionette meno propense a farsi manovrare.
GREGGE…Appunto! 😉
E’ troppo tardi per girare a Socci le nostre lettere a Babbo Natale?
Qui ci si é sbizzarriti in risposte molto umoristiche, assai piacevoli da leggere.
Socci, che vuole andare controcorrente, (come ha fatto anche contro lo storico Sergio Luzzatto circa padre Pio), qui si affida al concetto di gaudium cristiano: agli effetti propagandistici forse è opportuno imboccare questa via. Ho conosciuto virago bon ton orfane di un proprio figlio, gaudiosamente impegnate nel volontariato, immuni dal male di vivere. Sono persone non solo utili, ma indispensabili alla (ad ogni) conventicola.
Voglio dire però anch’io qualcosa controcorrente e circa il consumismo. Un autore francese dell’Ottocento ha giustamente affermato che anche l’amore é un lusso. Ebbene, se paragoniamo gli acquisti che sotto Natale vengono fatti per il pranzo e i regali, agli infiniti ammennicoli che ancora possiamo ammirare nei palazzi e nei dipinti del passato, ci viene il dubbio che i potenti di quel tempo fossero i veri consumisti. E magari, se vogliamo parlare di cul-tura, ci viene il dubbio che più che i committenti i veri capaci di realizzarla, di con-cretarla, fossero gli innumeri artigiani che li attorniavano (alla larga) in cambio di poco più che il pane (Brecht ha pensato questo prima di noi)..
Dunque vorrei guardarmi dall’essere troppo moralista cieca i comportamenti consumistici (semel in anno) della maggior parte, la maggior parte, dei miei concittadini. Avere coraggio e chiarezza circa le nostre idee, ci faccia evitare la spocchia, il sussiego, el sosiego, circa i comportamenti degli altri comuni mortali, sempre difficili da giudicare. Ciò non toglie che ognuno sia libero di dire, anche a Natale:” Quante cose di cui non sento la necessità!”Augh!
Chi decide di votarsi al consumismo per me è libero di farlo, il problema però è che siamo in una società che in qualche modo ci obbliga ad essere consumisti che è un’altra forma di privazione della libertà, tralasciando anche il concetto di qualità della vita che sicuramente non si misura con il pil, senza poi contare le contraddizioni del capitalismo per cui alla fine il minatore non ha il carbone per riscaldarsi.