Germania, coordinamento laico denuncia: “ancora troppi soldi pubblici alle chiese”

In un suo contributo apparso sul sito del Frankfurter Rundschau, Carsten Frerk, co-presidente dell’associazione KORSO (consiglio di coordinamento delle organizzazioni secolari), ha dichiarato che diversamente da quanto comunemente si crede le chiese tedesche si fanno carico solo per un terzo delle proprie prestazioni.
Da un punto di vista puramente formale nel campo sanitario e socio-assistenziale le Chiese tedesche e le relative associazioni di solidarietà sembrerebbero essere i maggiori gestori non statali. In realtà, volendo fare un esempio, Frerk ricorda che dei 50.000 asili nido totali quelli a gestione non statale sono due terzi, e di questi due terzi solo poco più della metà sono gestiti dalle chiese. Ma non è tutto: non sempre un asilo di una Chiesa è da questa finanziato. In effetti nel 2009 lo Stato (dunque tutti i contribuenti) ha speso per gli asili nido confessionali 3,9 miliardi di euro in totale. Questo mentre le Chiese continuano ad affermare di aver bisogno dell’imposta loro destinata per i propri ospedali, asili nido e altri enti sociali.
Lo scorso anno alla Chiesa evangelica e a quella cattolica sono andati complessivamente 19,3 miliardi di euro, di cui tramite l’imposta ad esse destinata 9,3. Gli altri dieci miliardi sono costituiti da sovvenzioni, assegnazioni e assunzioni di spese da parte dello Stato. Non esiste settore della società in cui enti o prestazioni delle chiese, utili solo a queste ultime, non siano finanziati del tutto o in parte col denaro dei contribuenti. Gli esempi citati dal co-presidente di KORSO comprendono: le facoltà di teologia, gli istituti tecnici superiori delle chiese e i centri di formazione in musica sacra (510 milioni di euro); l’ora di religione nelle scuole (1,7 miliardi di euro); le scuole confessionali (2,3 miliardi di euro); la formazione religiosa degli adulti (circa 100 milioni di euro); le opere assistenziali e missionarie (270 milioni di euro).
Ulteriore esempio dello stretto legame fra Chiesa e Stato sono poi le feudali “prestazioni finanziarie statali”. Come spiega Carsten Frerk, dopo la fine della monarchia nel 1918-19 il programma “Libera Chiesa in libero Stato” prevedeva la fine della Chiesa (evangelica) di stato e con essa di qualunque legame, anche finanziario, fra la Chiesa e lo Stato. Il dettato costituzionale viene pertanto disatteso a questo riguardo sin dal 1919. È tempo dunque di un democratico chiarimento dei rapporti fra Stato e Chiesa in Germania, il cui primo passo, afferma Frerk, deve essere la cessazione dei trasferimenti dello Stato in virtù di presunti obblighi nei confronti delle Chiese, ovvero delle sovvenzioni alle spese per il personale e delle sovvenzioni edilizie per circa 3.000 chiese, entrambe risalenti alla passata unità di trono e altare.
Il co-presidente di KORSO ha inoltre citato un sondaggio condotto fra i fedeli circa la disponibilità di questi ad abbandonare la propria Chiesa qualora apprendessero che solo una piccola parte dell’imposta destinata alle Chiese viene riservata agli enti sociali. Ebbene, ha risposto di sì il 47% degli intervistati, con una punta del 60% nella fascia d’età 14-27 anni. Forse è per questo che le Chiese, ha sostenuto l’autore dell’articolo, tacciono o addirittura mentono sui finanziamenti pubblici e statali dei propri enti sanitari e socioassistenziali.

Gianluca Giachè

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28 commenti

Marco

Da notare come si spende quasi il doppio in musica sacra rispetto alle opere assistenziali e missionarie.

Batrakos

‘Non esiste settore della società in cui enti o prestazioni delle chiese, utili solo a queste ultime, non siano finanziati del tutto o in parte col denaro dei contribuenti.’

Infatti, a conferma di quanto dici, Marco, è ottimo l’inciso ‘utili solo a queste ultime’ di questa parte del testo a cui seguono gli esempi.

Leggendo questo articolo e l’altro sempre sulla Germania…forse avevamo un po’ enfatizzato la laicità tedesca e, personalmente, il suo sistema di finanziamenti alle religioni (quando, come ho letto in un commento sull’altro post, si dovrebbe donare privatamente senza lo Stato in mezzo).
Ma si sa quando si è messi malissimo come noi in Italia è facile entusiasmarsi di fronte a chi comunque è messo meglio, visto che sia sui parassitismi economici sia, soprattutto, sulle leggi laiche (matrimoni e fine vita) sono comunque messi anni luce avanti.

Marcus Prometheus

Il sistema tedesco a parte casi vessatorii e persecutorii estremi come quello segnalato su altra notizia delle Ultimissime in contemporanea a questo, nei quali e’ falsata o forzata la volontarieta’ della adesione, potrebbe anche essere accettabile se, e dico solo _SE_, a fianco non vi fossero le elargizioni statali (e regionali – Lander) che lo raddoppiano da meno di 10 miliardi di euro a quasi 20), il che costituisce di nuovo il problema di falsatae forzata adesione volontaria per le contribuzioni.
Insomma in Germania coi finanziamenti statali si raddoppia l’entita’ della tassa.
In Italia col meccanismo di ripartizione fasulla delle preferenze anche di chi non firma nessuna preferenza si raddoppia la quota che va alla Chiesa cattolica, ed in piu’ ci sono tutte le altre tante ed enormi ulteriori elargizioni statali regionali, comunali e forse anche provinciali alla Chiesa Cattolica ed esenzioni (ICI) ecc e finanziamento di insegnamento cattolico ora di religione, e finanziamenti per i restauri e finanziamenti con quota degli oneri di urbanizzazione, insomma non finiscono mai di mungerc!

Federico Tonizzo

Ho come la sensazione che più si scopre che la chiesa si finanzia attraverso più vie di quante già sapevamo, più vie di finanziamento non abbiamo ancora scoperto… 🙁
E’ una mafia: fa tutto cercando di non farsi notare…

Stefano Grassino

Diceva una canzone di Giorgio Gaber: “la magistratura scopre quello che gli italiani già sanno”.
Che la chiesa faccia il suo gioco, è normale ed anche eticamente accettabile. Siamo noi che dovremo informarci e che invece facciamo orecchie da mercante come sulle stragi di stato, le morti bianche, i ladrocini vari e su tutto quello che è il malaffare che esiste in “Danimarca”.
Siamo noi (e non dico di me di te e di tanto soci che la loro parte la fanno) che ce ne laviamo le mani usando la famosa frase come alibi: “e che ce voi fa paisà!!!!! Tanto è sempre stato così e sempre sarà!!! sòòò tutti uguali quanno che se siedono sur seggiolone!!!!!!” Fatalismo, rassegnazione, speranza che qualcuno faccia una rivoluzione (al posto tuo, magari mentre sei all’estero) sopportazione, fede e preghiere. Popolo ignavo per vocazione ed ipocrita per clericale educazione.

Federico Tonizzo

“Popolo ignavo per vocazione ed ipocrita per clericale educazione.”
E anche conformista per disabitudine a ragionare, disabitudine concausata da clericale educazione e da scolastica condiscendenza verso la clericale educazione.
In effetti i credenti hanno nella mente come una “cisti” di convinzioni dura e difficilmente penetrabile dal ragionamento, una specie di “firmware” fisso nel “software” elastico cerebrale, che permette solo determinati pensieri sugli argomenti religiosi.
Poi, uno magari “impara”, per comodità di vita o meglio per ignavia, proprio da tale “cisti” di postulati inscalfibili per pigrizia mentale, ad essere conformista anche su altre cose della vita.

Roberto Grendene

più o meno un miliardo di euro
circa 800.000 per gli stipendi degli insegnanti di religione cattolica, scelti dal vescovo e pagati dallo stato
poi ci devi mettere l’affitto dei locali per svolgere le lezioni di indottrinamento: sono due ore la settimana, dai 3 fino agli 11 anni, poi dalle medie e’ un’ora la settimana
piu’ le spese di segretarie e di recupero degli iscritti, attraverso una campagna che utilizza dati non accessibili ai provati, ossia l’anagrafe dello stato

crebs

Allora siamo fortunati!!!!!!!!!!
Ai tedeschi costa il 70% in più.
Noi sì che siamo uno stato laico!!!

Meursault

Vivo in Germania da più di un anno e, purtroppo, ho dovuto constatare che il salto di qualità che cercavo, trasferendomi all’estero, è stato un tonfo in un acquitrino.
La Germania è un paese sostanzialmente razzista, dove il nazionalismo sfrenato (fieri di cosa, poi, si deve ancora capire) spinge la gente ad un’omertà forzata sulla storia contemporanea che cela fantasie mai sopite (l’11% dei tedeschi auspica la venuta di un nuovo fuhrer che risolva il “problema” immigrazione, e solo il 48% crede in un sistema di governo democratico). La Chiesa ha un potere enorme, basti pensare che le facoltà di teologia sono pubbliche e, con evidenti forzature, presenti anche in poli tecnologici come quello di Aachen.
La gente è piegata da una parte alla tradizione cattolica, dall’altra allo strapotere del consumismo. Vige un gelido opportunismo che rende l’integrazione del volenterosi una meta ardua. Se pensavate ad un trasferimento (considerando anche le rigidissime norme sull’immigrazione in violazione palese delle direttive della Ue) ripensateci. Le cose in Germania funzionano semplicemente perchè sono di basso profilo, quindi la loro amministrazione è di gran lunga facilitata.

bismarck

Che visione inquietante. Un po’ troppo forse.
A parte il fatto che in Germania solo il 30% è cattolico rimane un 70% che non lo è oltre a non esserlo mai stato, quindi come faccia ad essere piegata solo dal tradizionalismo cattolico mi sembra ben strano. Se poi più o meno 100.000 persone l’anno lasciano la ccar e idem per gli evangelici mi pare che questo conformismo venga meno. Poi voglio proprio vedere le nazioni non conformiste se ne esistono s’intende. L’11% si aspetta un nuovo Führer? In Italia non c’era un partito msi con di media il 5% per poi superare il 10%?
Cosa significa che le cose funzionano solo perchè sono di basso profilo? Cosa significa “gelido opportunismo che rende l’integrazione del volenterosi una meta ardua”? Discorsi molto generici. Sembra quasi che l’Italia con 3 regioni sotto controllo della criminalità per non parlare delle altre, stato sociale praticamente inesistente, qualsiasi cosa richiede mesi di tempo in qualsiasi campo (basta poi pensare all’avvio del digitale terrestre quanto c’è voluto… mi pare che in Germania ci sia da un po’). In che parte della Germania sei finito giusto per sapere…

bismarck

ops non ho finoto la frase
Sembra quasi che l’Italia……..in qualsiasi campo, sia meglio o uguale alla Germania un paragone molto azzardato.

Meursault

Sono a Colonia. Con “gelido opportunismo che rende l’integrazione del volenterosi una meta ardua” intendo la diffidenza che hanno generalmente i tedeschi verso tutto quello che non è tedesco e verso chi non è tedesco. Il razzismo è pratica quotidiana, lo sanno bene le persone di colore. Prova pratica? Appostarsi in una grande stazione e vedere la percentuale di ragazzi di colore fermati dalla polizia per un controllo: 1 su 5 sarà bianco, gli altri di carnagione scura. Il basso profilo tedesco è presto detto: architettura, design, cucina, arti grafiche hanno un livello che è a dir poco imbarazzante, imbarazzante è la professionalità delle grandi personalità del campo a Dussel come ad Hannover come a Berlino. Le università hanno sistemi saldi basati su clientelismi e nepotismo sfrenato (sperimentato sulla mia pelle). L’impressione che se ne trae è che al culmine dello sforzo organizzativo la Germania rimane un carrozzone di plastiche, vetro e discount. In Italia l’enorme potenziale sprecato stringe il cuore, in Germania l’idea che questo sia il meglio del loro impegno riempie di desolazione.

bismarck

Allora sarebbe da chiedersi come facciano a rimanere una delle più grandi potenze esportatrici stante ciò che hai detto. Per quanto riguarda architettura etc. mi sembra ben strano visto che con chiunque abbia parlato (e naturalmente visto) di posti che non ho frequentato me ne ha parlato bene. Monaco un esempio, ma anche Bamberga (bellissima e tenuta veramente bene). Una cosa che ho notato sono i piani regolatori che vengono ben mantenuti, la città è città la campagna è campagna, almeno in Baviera. Per quanto riguarda il nepotismo e clientelismo sfrenati ti chiedo come in Italia o peggio? In ogni caso sono più abituato all’Austria e in quanto a pubblica amministrazione le cose funzionano e non possiamo dire che siano paragonabili all’Italia. Quanto al razzismo credo che ci siano delle costanti in ogni paese non facciamoci illusioni, non penso che in Italia le cose siano migliori su questo fronte come nemmeno nella laica Francia o Spagna etc. Vedo che hai concentrato però le tue critiche in un settore specifico e non su una visione complessiva del sistema. Per esempio lo stato sociale è paragonabile a quello italiano? E gli altri servizi erogati, trasporti ospedali etc.?
Siamo poi sicuri che le tue critiche su architettura design etc siano universalmete accettate, ognuno poi ha i suoi gusti… Poi se dobbiamo paragonare la situazione tedesca a quella chessò statunitense come la mettiamo. (Solo a titolo d’esempio 1.700.000 detenuti, niente sanità pubblica ovvero molto limitatata, solo per chi non ha niente, mentre la classe media viene sacrificata).

lucia

Coltivo ancora la fantasia che un certo tipo di educazione diventi inessenziale. Sogno di vedere scomparire quella inevitabile impostura che si accompagna ad ogni educazione religiosa e di veder scomparire l’opposta conseguenza che altri incarnano: quella sottomissione rassegnazione che fa porgere l’altra guancia a chi creda, grazie a quella stessa educazione, al mito di un mondo giusto. Mi accontenterei della giusta misura e correttezza nelle azioni quotidiane che solo chi non é un “divoratori di doni”, può coltivare con sufficiente costanza e persino felicità, malgrado le inevitabili sorprese negative.
Mi pare ancora e sempre che nelle enormi incertezze della educazione ovvero nella scarsa consapevolezza della propria storia individuale e famigliare, stia il punto forte e il punto debole, per ogni genitore che non trova di meglio che accettare e coltivare nei propri figli le falsità che a lui stesso sono state offerte e che certi ambienti educativi continuano ad offrire.
Siamo sempre nella mancanza di qualcosa di migliore che sia tanto diffuso e organizzato da darci serenità nel chiedergli di collaborare con noi a vantaggio dei nostri figli.
Dei metodi, degli stili educativi in sé, che sono nella sostanza conoscitivi, non si parla quasi mai.
Un ormai vecchio libro” La famiglia che uccide”, racconta assai bene quali erano i metodi e gli arnesi, veri e propri attrezzi di tortura (ad esempio per stare con la schiena diritta a tavola), che imperavano in Germania durante in Nazismo e che imperversavano sotto forma di salde convinzioni nella testa dei genitori di allora. Eppure chi ne parla? Sappiamo abbastanza della propaganda e delle grandi adunate e quasi nulla dei comportamenti pratici e delle idee che vigevano dentro alle case, attorno alla tavola che riunisce le famiglie.
Così come del nostro oggi e qui, sappiamo molto di tutte le possibili comunicazioni unidirezionali anche in materia educativa e quasi nulla di una liberatoria possibilità di comunicazione reciproca non dogmatica, plurima e sentita. Amen

Meursault

Grande commento.
Consiglio, sulla stessa linea di pensiero, il film di Michael Haneke “Il nastro bianco”. Utilissimo per capire cos’erano, e cosa sono ancora, le cattoliche famiglie tedesche.

Halftrack

Nella nostra società la famiglia viene messa al centro dell’universo.
Il risultato che ci ritroviamo è una società che fa schifo ed una famiglia che scoppia.
Esagerando l’importanza attribuita alla famiglia se ne esagera le responsabilità.
D’altra parte si genera un disinteresse nei confronti della società in generale e della politica in particolare.
Se da noi la politica è stata ridotta ad un letamaio non possiamo prendercela con la politica che non è altro che il modo con cui noi (come singoli o come associazioni di individui) ci rapportiamo con gli altri nell’ambito della società.
Auspico anch’io “una liberatoria possibilità di comunicazione reciproca non dogmatica, plurima e sentita”.

Southsun

Ma, allora, di tutta questa valanga di denaro le Chiese che ne fa, se solo una piccola parte va in opere di assistenza e carità?

Domandina ingenua e retorica, la mia….

nadia

accumulo accumulo accumolo..quante nuove proprieta’…un esempio: la specola in vaticano spostata in altra zona e poi “trasferita” in Arizona in una tenuta immensa, detiene il telescopio piu’ potente e piu’ moderno in assoluto: quante volte ne abbiamo sentito parlare? quanti gesuiti stanno studiando il cielo, cosa scoprono?

Federico Tonizzo

“quante volte ne abbiamo sentito parlare?”.
Io nessuna, se non recentemente.
Comunque non sapevo del trasferimento in Arizona e della sua collaborazione con altri istituti astronomici internzionali (l’ho letto confermato poco fa da Wikipedia, dove ho trovato anche le altre cose che dirò qui di seguito).
Interessante il fatto che Galileo pubblicò il suo “Dialogo (…) sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano” il 21 febbraio 1632, il suo processo iniziò il 12 aprile 1633 si concluse con la condanna il 22 giugno. In precedenza, la Torre dei venti o Torre Gregoriana venne fatta costruire da Gregorio XIII nel 1578 per studi astronomici (ovviamente senza telescopi) per la riforma del calendario, avvenuta nel 1582; nella torre proseguirono gli “studi astronomici”, ma solo il 14 marzo 1891 Leone XIII fondò l’Osservatorio sul colle Vaticano, dietro la basilica di San Pietro per “contrastare le persistenti accuse fatte alla Chiesa di essere contraria al progresso scientifico”. ” Nel corso dei secoli che seguirono la Chiesa modificò la propria posizione nei confronti di Galilei: nel 1734 il Sant’Uffizio concesse l’erezione di un mausoleo in suo onore nella chiesa di Santa Croce in Firenze; Benedetto XIV nel 1757 tolse dall’Indice i libri che insegnavano il moto della Terra, con ciò ufficializzando quanto già di fatto aveva fatto papa Alessandro VII nel 1664 con il ritiro del Decreto del 1616. La definitiva autorizzazione all’insegnamento del moto della Terra e dell’immobilità del Sole arrivò con un decreto della Sacra Congregazione dell’inquisizione approvato da Papa Pio VII il 25 settembre 1822. Nel 1968 papa Paolo VI fece avviare la revisione del processo.”
Dunque solo “Nel 1757 la Congregazione del Sant’Uffizio riabiliterà la figura di Galileo riconoscendo vere le teorie galileiane. Solo nel 1992 papa Giovanni Paolo II, che aveva chiesto nel 1979 la revisione del “Caso Galilei”, ritirò la condanna della Chiesa cattolica allo scienziato; pubblicamente riconobbe la validità e verità scientifica delle teorie di Galileo Galilei e chiese scusa, da parte della Chiesa, per avere ingiustamente condannato non solo il fondatore della scienza moderna ma indiscutibilmente una delle menti più brillanti, geniali e acute dello scorso millennio.”

Vista l’enorme “fatica” (o meglio: la non volontà) dimostrata dalla chiesa nel “digerire” la tesi di Galileo, DIGNITA’ vorrebbe che lo stato del Vaticano si sciogliesse da solo, dichiarando urbi et orbi che ha sempre insegnato il falso e lasciando tutti i suoi possedimenti allo stato Italiano.
Non lo fa.
Anzi porta il suo osservatorio nei posti migliori per usarlo.
“La gestione della Specola Vaticana è affidata alla Compagnia di Gesù. Suo direttore dal 1978 al 2006 è stato padre George Coyne, noto anche per il suo intervento nel dibattito sull’evoluzionismo [appoggiò il darwinismo!!!]. L’attuale direttore è padre José Gabriel Funes.” il quale “Nel 2000 è entrato come ricercatore alla Specola Vaticana occupandosi di studio di cinematica e dinamica dei dischi delle galassie, formazione delle stelle.” (sempre da Wiki)

Di più non ho cercato, quindi non ho idea di cosa cerchi dipreciso il Vaticano nel cielo, e soprattutto che interessi ne abbia.
Ma, essendo abituato da moltissimi fatti a pensar male del Vaticano, azzardo l’ipotesi (di cui domando conferma a chi ne sapesse qualcosa) che il Vaticano assorba fondi statali (intendo italiani o di altri stati) per le sue “ricerche”.

Ovviamente non posso credere che i Gesuiti scrutino il cielo per cercare Gesù asceso al cielo o amenità del genere 😉

Se qualcuno ne sa di più e lo scriverà qui, sarò curioso di leggerne l’intervento.

Painkiller

Alberghi di lusso per preti e cardinali, gioielli e tuniche di cachesimire e non dimenticarti le spese per spostare e nascondere all giustizia i preti pedofili e quelli ricercati per genocidio (ogni riferimento ad un certo prete emigrato dal Rwanda a firenze è puramente voluto).

nicola007

il capitalismo e i cartoni animati.trovate un nesso?si.allora avete avuto una risposta.

Marcus Prometheus

il capitalismo di stato ed il gulag. Trovi un nesso? si’? allora hai avuto una risposta.

bismarck

Una riflessione s’impone ed è a nostro vantaggio (amaramente a nostro vanatggio), se nonostante tutta questa valanga di soldi lì come qua la gente si allontana sempre di più dalla religione, qualsiasi cosa facciano perderanno comunque.

Federico Tonizzo

Pensa se tutta quella disponibilità economica e mediatica ce l’avesse l’UAAR, e magari anche altre associazioni atee e/o cmq di libero pensiero…

Volo alto

Se alla grande illusione religiosa togliamo “l’anima” e rimangono solo soldi e potere, allora siamo salvi.Credo i nostri figli e nipoti, almeno!
La storia ce lo insegna, è già scritta, basta saperla leggere.

Federico Tonizzo

Diventare atei dopo essere stati “credenti” è come svegliarsi da un sogno, o un incubo, e vedere il mondo reale e la vita reale; è come uscire da una gabbia mentale, e chi esce da una tale gabbia mentale in genere non ci rientra più.
Il “risveglio” iniziato con l’Illuminismo ecc. fu rianestetizzato dalla Chiesa e dagli Stati che la appoggiavano perchè queste entità avevano il monopolio della comunicazione di massa (e la voce grossa), mentre le masse potevano comunicare ben poco tra di loro. Ora però c’è Internet, che permette la comunicazione “orizzontale” tra persone e gruppi di persone che prima non potevano parlarsi: penso che questo potersi parlare sarà lo strumento principale della “salvezza”, lo strumento che pian piano permetterà di togliere “l’anima” alla grande illusione religiosa, la quale alla fine si sgonfierà come un palloncino.

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