Danimarca, sventato attacco terroristico al quotidiano che pubblicò vignette su Maometto

Era il Jyllands-Posten, il quotidiano che nel 2005 pubblicò le caricature di Maometto che ancora oggi sono fonte di polemiche e violenze (cfr. Ultimissima del 12 dicembre e Ultimissima del 12 maggio), l’obiettivo dell’attacco terroristico che si stava preparando in Danimarca, riporta Repubblica.

Gli arrestati dai servizi di Stoccoloma sono quattro sospettati, residenti in Svezia e appena arrivati in Danimarca: un cittadino tunisino, uno svedese di origne libanese, un altro svedese di origine non nota, un iracheno richiedente asilo politico.
Un quinto uomo legato al complotto, uno svedese di origine tunisina, è stato arrestato in Svezia.

Ha spiegato il direttore dei servizi d’informazione danesi: “Questi arresti hanno impedito un attacco terroristico imminente, con diversi sospetti che si sarebbero introdotti nell’edificio a Copenaghen, per uccidere il maggior numero possibile di persone”.

Secondo il ministro della Giustizia Lars Barfoed, l’attacco sventato avrebbe dovuto essere simile all’attentato compiuto a Mumbai nel novembre 2006 (cfr. Ultimissima del 26 novembre 2006). Si tratterebbe del più grande complotto terroristico mai organizzato in Danimarca.

Silvia Righini

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28 commenti

Laverdure

E che c’e da meravigliarsi ?
Non diceva forse il grande bardo che “C’e del marcio in danimarca ?)
Naturalmente qualcosa di nuovo c’e’:il “marcio” arriva in sensibile percentuale dall’esterno.
Come da noi.
E se qualche “politically correct”non apprezza queste affermazioni gli suggerisco un rimedio infallibile:
SI GRATTI !
Cosi gli passa subito.

Stefano Grassino

In questi casi, visto il rischio che possano tornare in libertà, fattore possibile grazie ai molti “politically correct” che circolano in Europa, e provato al di là di ogni ragionevole dubbio che siano colpevoli, io sono per la loro eliminazione fisica. Non per vendetta, sia ben chiaro, ma per necessità. Questa è gente che non si arrende perchè non non ragiona. La pena di morte diventa legittima difesa in questi casi. A chi mi condanna, perchè di condanne mi pioveranno in testa a decine su questo sito, rispondo: meglio quattro di loro colpevoli oggi che quaranta innocenti domani, tra cui vecchi donne e soprattutto bambini, per una esplosione terroristica. Poi se per molti di voi è giusto, in nome di principi astratti, far pagare chi non ha colpe, si assuma le sue responsabilità. Per quello che mi riguarda vale il detto degli Antichi Romani: “Mors tua, vita mea”.

Roberto Grendene

la pena di morte non risolve, empiricamente dimostrato

contro dei fanatici che morendo per mani di miscredenti credono di conquistarsi il paradiso con 72 vergini, poi…

nightshade90

se fossero uccisi otteresti solo di trasformarli in martiri, facendo un favore alla loro causa (molti altri indecisi così deciderebbe di diventare terroristi). si peggiorerebbe solo le cose.

Stefano Grassino

La pena di morte, in questi casi e solo in questi, risolve eccome. Ti liberi di persone che una volta tornate fuori, ricominceranno ad organizzare le loro cellule e con le leggi che ci sono in Europa, accadrà sicuramente. Sono un’esercito e non capire questo vuol dire essere fuori dal mondo. Essendo un’esercito più soldati elimini prima vinci. Questa è una guerra, volenti o nolenti. E’ la stessa, con altri metodi e mezzi che culminò alle porte di Vienna nel 1683.
In Egitto Napoleone, dopo la prima battaglia, perdonò gli sconfitti e fece loro salva la vita con la promessa che una volta rilasciati non avrebbero ricombattuto contro i suoi uomini.
Alla seconda battaglia, li rivide tra le fila nemiche, come niente fosse; una volta sconfitti e rifatti prigionieri, li fece portare in riva al mare, i militari Francesi innestarono le baionetti e li spinsero a mere, annegandoli. Giustamente a parer mio.

P.S. “contro dei fanatici che morendo per mani di miscredenti credono di conquistarsi il paradiso con 72 vergini, poi…”

Mi fa specie che uno che arriva a comprendere questo pensi di risolvere le cose con questi pazzi con lo stato di diritto.
Lungi da me augurarti del male e tanto meno alla tua famiglia, come non lo augurerei a chiunque altro con cui abbia letigato su questo sito, sia ben chiaro e scolpito a a caratteri cubitali, ma ho l’impressione che molti, lo ripeto, in nome di principi troppo astratti per certe situazioni, rischiano di condannare a morte se stessi ed i propri figli. Scusa la durezza, non me ne volere se puoi ma amo la chiarezza. Non ho certo la verità assoluta in tasca, sia chiaro ma alternative non ne vedo e fino ad ora non leggo da parte di nessuno, quali tattiche e soprattutto strategie seguire, oltre che condannare quello che dico. Ciao Stefano

Felix

Giorni or sono ho avuto una discussione molto simile con degli amici sulla
opportunità o meno della pena di morte.
Ti confesso che in un primo momento mi ero schierato anche io, come molti,
sull’ opportunità della pena capitale.
Beninteso non come dissuasivo, in quanto é ampiamente dimostrato che non
dissuade proprio nessuno, bensi come forma di autodifesa.
Successivamente, riflettendoci su, mi é venuto il pensiero :
“con questi giudici chissà quanti innocenti sulla forca e quanti colpevoli a piede libero”.

Stefano Grassino

@ nightshade90

“se fossero uccisi otteresti solo di trasformarli in martiri”

Caro, questi si sentono già martiri. Questi non vedono l’ora di morire per Allah. Questi non sono come i terroristi nostrani tutti pronti a fare i “pentiti” appena sentito l’odor di galera. Questi sono già stati “trasformati”. Comprendi?

Stefano Grassino

@ Felix

“con questi giudici chissà quanti innocenti sulla forca e quanti colpevoli a piede libero”.

Questo è già un elemento da non sottovalutare ma io ho parlato di tribunali estremamente seri, preparati e che vengano portate prove inoppugnabili, con tutte le garanzie possibili e senza mettere borghezio tra i giurati, naturalmente.
Se dopo al posto della pena di morte mi metti un 41 bis ancora più duro possiamo vedere. Però allora ti rigiro la frittata: con questi politici, il petrolio che ci vendono gli arabi, le amnistie che ci sono di frequente……….il “volemose bene”, quelli che si faranno cristiani baciando l’anello al papa (su ordine dei loro capi, come tattica, dico) non è che dopo qualche anno li ritroviamo sotto casa in uno scantinato a confezionare tritolo?

Giovanni Duovi

Ma guarda che non c’è bisogno di condannarli a morte,basta rimpatriarli e farli processare nei loro paesi di origine dove questi reati nel migliore dei casi si concludono con la morte del detenuto per la vita di stenti condotta in prigione.

Con una bella lavata di mani pilatesca da parte nostra (occidente) sul destino dell’attentatore,daremmo un segnale di fiducia verso i paesi arabi che combattono il terrorismo,e non dovremmo starci a perdere nei soliti bizantinismi con i soliti moralisti contrari a prescindere alla pena di morte.

nightshade90

@ stefano grassino
hai frainteso: loro si considerano già martiri, ma se li uccidi, essi diventano martiri anche agli occhi degli altri loro connazzionali e correligionari, anche agli occhi di coloro che prima erano sciettici nei confronti della via del terrorismo ma che dopo un’esecuzione sommaria fatta con leggi ad hoc si convincono che anche le democrazie occidentali non sono diverse dai terroristi. in questo modo, per ogni terrorista ammazzato, si otterrebe la conversione di decine di “indecisi” e “moderati” alla via del terrorismo. la via più sicura per fermare il terrorismo è sbattere in galaera a vita i terroristi: un morto diventa un martire (agli occhio degli altri), un carcerato no.

Stefano Grassino

@ nightshade90

“un carcerato no.”

Condivisibile, certamente da prendere in considerazione ma allora lo deteniamo in Germania od in Inghilterra o meglio ancora in Egitto o Giordania.

ΔΙΩRAMA

Se sicuramente la pena di morte non risolve il problema, può solo arginarlo il carcere (in Germania o Inghilterra, come propone Stefano). È un fatto culturale: per estirpare questi mali bisognerebbe rendere edotte le popolazioni. Come si fa?

Federico Tonizzo

E, poichè Dio non esiste, coloro che credono in Dio hanno idee un po’ confuse sull’amore 😉

Paul Manoni

“Si tratterebbe del più grande complotto terroristico mai organizzato in Danimarca.”

😯

Federico Tonizzo

Tutte le componenti CIVILI del mondo dovrebbero diffondere il più possibile informazione antireligiosa e propaganda antireligiosa e istruzione scientifica; non c’è altra speranza, altrimenti le religioni incendieranno il mondo con conseguenze imprevedibili.

Ratio

Gli arrestati sono agenti sionisti pagati dalla Cia per screditare tutti i musulmani che sono brave persone bla bla bla bla bla……………….;-)

Roberto Grendene

le organizzazioni islamiche in Danimarca condanneranno fermamente e pubblicamente gli attentatori, difendendo la libertà di espressione anche sulla loro religione

o no?

Stefano Grassino

Io dico di no e se lo faranno sarà solo di facciata. Sotto sotto, credo di non sbagliare, ci odiano e se non ci odiano, hanno comunque la convinzione di doverci combattere. A modo loro, sono pure innocenti se ci pensi bene. Sono in buona fede, credono veramente di agire per una buona causa, questo è il dramma, ed il grosso guaio è che non riesci a farli ragionare.
Inoltre, altro dramma nel dramma, la crescita della xenofobia. Pensa solo un’attimo a dove possiamo arrivare. Non è meglio un numero minore di morti oggi che un’ecatombe domani? Ragioniamo alla Darwin (non sò se riesco a spiegarmi) e non come i sociologhi.

matelda

Gli islamici, in Danimarca o in qualsiasi altro paese, non hanno alcuna idea dei valori della libertà e odiano la satira. Si esprimono solo con gli attentati, la morte, le stragi. Per Stefano Grassino: sono in buona fede? Non lo so e non m’interessa, ma le stragi e gli attentati commessi in buona fede le rendono forse più accettabili?

Stefano Grassino

Matelda, certo che no, ci mancherebbe. Dico solo che proprio perchè si sentono nel giusto (buona fede) sono terribilmente pericolosi e duri da combattere.

nicola007

NO.questi sono discorsi sensa senso.ogni uomo RICEVE quello che sa’ in base dove nasce e vive.la stessa persona se nasceva in finladia era sicuramente diversa,perche’RICEVEVA DIVERSO.se tu stefano nascevi in arabia eri diverso da ora.mi veniva duro farti uccidere.capisci?invece,prendiamocela con chi DA’ E NON CON CHI RICEVE.QUESTO E’ IL PUNTO.e’ vero che si è evitata una strage.grazie all’intelligenza.QUINDI:INTELLIGENZA 1
STRAGE 0.

Stefano Grassino

O capito male o stai dicendo che dal momento che io ho avuto la fortuna di nascere in Europa, devo comprendere e giustificare chi compie delle stragi, solo perchè non ha avuto la mia fortuna? Stai dicendo che sono solo le circostanze che contano? Spero di no perchè allora qualsiasi persona può commettere un crimine e dire che nessuno gli ha insegnato le buone maniere. Aberrante. Spero solo ti sia spiegato male od io non abbia compreso.

nicola007

certo che dobbiamo essere noi a comprendere(giustificare non e’ compito nostro) e chi se no?aberrante?aberrante è solo uccidere,in qualsiasi situazione.anche quando mi difendo.vuol dire che non ho saputo aggirare l’ostacolo.poi.si è una fortuna nascere in certi posti.se io ero nato in svezia o in danimarca,pensa quanti azzz in meno avevo,a partire dal vaticano ecc ecc ecc molto ecc ecc .ancora.la uaar è una associazione umanista.

matelda

Se il posto dove si nasce, e quindi la cultura e i valori che si apprendono, sono così determinanti, allora è giusto pensare (come penso io), che non è nè possibile, nè augurabile una integrazione del mondo islamico col nostro.

#Aldo#

Dal post: «uno svedese di origne libanese, un altro svedese di origine non nota, […] uno svedese di origine tunisina».

E con questo dovrebbero essere serviti i sostenitori della cittadinanza facile spacciata come mezzo di integrazione. La cittadinanza facile è un vincolo che non farà altro che rendere ancor più irrimediabile il danno deliberatamente provocato da dieci anni di politiche sbagliate di gestione dell’immigrazione.

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