“Church of the First Born” è il nome di una delle tante sette cristiane operanti negli USA e i suoi aderenti credono nella guarigione dalle malattie attraverso la fede e la preghiera. Un suo membro, Susan Grady, è stata arrestata per la morte del figlio di 9 anni e trasferita nel carcere di Tulsa, Oklahoma. La notizia è riportata da Fox23.com.
I fatti risalgono al 2009. Il 2 giugno il figlio della donna, Aaron Grady, si ammala ma lei crede che sarebbe migliorato. Il 5 giugno il bambino non parla e non risponde, ma lei continua a pregare assiduamente per la sua guarigione. Muore lo stesso giorno. Si accerterà che il decesso è stato causato da complicanze da diabete.
Nei mesi e giorni precedenti i parenti e gli insegnanti notarono i sintomi della malattia e il padre del bambino cercò di convincere la madre a portarlo da un medico, ma lei gli rispose “di lasciare la questione nelle mani del Signore” e che “sentiva che Dio l’avrebbe guarito”.
La legge dell’Oklahoma consente ai genitori di fare affidamento sulla preghiera per guarire i loro figli a patto che non siano esposti danni fisici permanenti e non siano in pericolo di vita.
Daniele Stefanini
“La legge dell’Oklahoma consente ai genitori di fare affidamento sulla preghiera per guarire i loro figli a patto che non siano esposti a danni fisici permanenti e non siano in pericolo di vita.”
In pratica non lo consente, QED.
Sì appunto in fondo nel fare una legge s..t..u..p..i…d…a sono stati furbi.
Il guaio è che le persone potrebbero non essere assolutamente in grado di capire quando c’è pericolo di vita o di danni fisici permanenti; e questo rischio è tanto maggiore quanto più le persone sono “fortemente credenti”, perchè “credono fortemente” nell’efficacia salvifica della preghiera.
In altre parole, quella non mi pare affatto una buona legge.
@Tonizzo
L’unica cosa sbagliata in quella legge e’ che dire certe cose esplicitamente rischia di incoraggiare certi fanatici,ammesso che la conoscano.
E’ ovvio che in qualunque paese civile nessuno obbligherebbe i genitori a curare in
un modo piuttosto che in un altro un raffreddore,una piccola sbucciatura,un livido o altri piccoli malanni comunissimi.
Ma quando si capirà che le persone molto religiose non sono capaci di intendere e volere?
Che bel posto l’Oklahoma: ci manca solo un vaticano per essere perfetto.
E tu credi che i preti ci andrebbero? Be certo……..convincendoli con le buone 8) 8) 8)
E’ una gran brutta cosa essere bambini, si è in balia di qualsiasi cosa passi per la testa dei propri genitori.
Già: pensa anche alle mutilazioni genitali… 🙁
tanto per sapere, cosa pensa la signora di dio adesso?
Mi sembra ovvio: che dio è stato tanto buono da chiamare il suo bambino a sè, e ora è un angioletto con le alucce e l’aureola…
Le persone così invasate trovano una scusa per ogni cosa.
Probabilmente la signora penserà che dio ha voluto portare in cielo il bambino: si sforzerà di consolarsi con questo pensiero e con il pensiero che “ora il bambino sta bene” 🙁
Io ritengo invece che la madre penserà che il bambino è morto per colpa della cattiveria delle persone a lei vicine, i parenti e gli insegnanti che cercarono di allontanare il bambino (e la madre) da dio e a portarlo da un medico.
Questa cattiveria è stata giustamente punita dal Signore, che però è stato tanto buono da portare il bambino nel regno dei cieli.
Scommettiamo che è così?
@ Federico
La signora “penserà” mi sembra un concetto un pò forte, acrobatico oserei dire!
Ok: la signora “crederà”. O meglio: “delirerà”.
e poi urlano e strepitano per l’aborto… questa qua, con il suo folle comportamento, è responsabile della morte di suo figlio!
mica era un embrione, chissenefrega
tristemente lol
@Ciccio
Ma le offerte per il battesimo le hanno gia incassate,a suo tempo, come pure per cresima e comunione,e ora incasseranno le offerte per la celebrazione del funerale.
Capisci la differenza ?
(Da piccolo mi hanno regalato il “Gioco del piccolo cinico”!)
Forse bisognerebbe sbattere in galera i capi religiosi che dicono ai loro fedeli di non curare i figli. In casi del genere la libertà di espressione e di culto deve trovare un limite.
Siamo sinceri,un lato positivo c’e’:questo modo di fare garantisce qualche fedele futuro in meno a rompere le scatole.
Secondo me è stata coerente con la sua superstizione.
Se credi in un dio onnipotente perchè devi perdere tempo in inutili cure ospedaliere?
Tu prega.
Se vorrà intervenire lo farà,se non lo farà è perchè ha deciso che quello dovrà essere il tuo destino.Non serve opporsi.
Solo coerenza.
Quella che manca alla maggior parte dei credenti.
Possiamo solo sperare che la signora applichi la preghiera guaritrice anche a se stessa e vinca presto un bel darwin.
(Anch’io da piccolo giocavo col “piccolo cinico”)
Speriamo che nella prigione in cui l’hanno messa si ammali di una malattia lancinante e a lento decorso. Unica cura: giaculatorie.
Se urla dal dolore, un calzino in bocca e 4 pater ave gloria per essere più vicina al suo dio della tortura e della sofferenza.
No, sapete, perchè nell’Oklahoma sono tutti Bibbia e “occhio per occhio”. Ci vuole coerenza.
Io saprei come comportarmi con gli abitanti dell’Oklaoma………………….
Io comincerei dal padre però, la moglie è pazza è va internata ma il padre uno sforzino per portarlo al pronto soccorso poteva pur farlo… Una vita spezzata per niente, niente, niente, niente, NIENTE.
In casi come questo emerge in tutta la sua barbarità primitiva il fatto che gli ordinamenti giuridici considerano la prole ancora a totale disposizione dei genitori se tale disponibilità è esercitata attraverso il cavallo di troia religioso. Un paradigma teologico anche quando indossa uno pseudonimo laico. E’ diretta discendenza delle pratiche ancestrali dei sacrifici infantili alle divinità. Di fatto, la difesa isterica dell’embrione in ottica antiabortista è funzionale a tale impostazione. Infatti, un IVG rappresenta la sottrazione di una disponibilità futura da gestire per aggraziarsi la volontà degli dei (e dei “rappresentanti” in Terra degli dei). Ancora oggi, pure negli ordinamenti dei paesi industrializzati, il bambino è il soggetto senziente più indifeso che esista giuridicamente parlando in ambito religioso (e non solo!). E’ ancora una “cosa”, proprietà privata dei genitori. Quando la potestà genitoriale viene sospesa ecco che essa deve essere sostituita con suo simulacro: il rapporto rimane sempre di tipo autoritario. Nella visione teologica l’embrione è considerato “persona”, mentre il bambino no. Questa allucinazione avulsa da ogni considerazione fisiologica ispira ancora il diritto pubblico. Essa nella sua accezione originaria, consiste nella considerazione pratica che mentre all’embrione non si può insegnare il timore di dio al bambino si. Anche perchè egli rappresenta il titolare futuro del patrimonio familiare. Il suo inquadramento ideologico è funzionale ad una successione che garantisca la continuità della riverenza verso le burocrazie confessionali.
Come erano belle quelle righe di Wilhem Reich sull’educazione sociale dei fanciulli, un’educazione impostata sul superamento collettivistico autogestionario dei perimetri familiari, perimetri identitari e competitivi, non a caso esaltati dalle burocrazie confessionali come “dono di dio”. Ed esaltati dal potere politico come baluardi molecolari delle formazioni sociali autoritarie e classiste.
In un certo senso la religione sta facendo ciò che il darwinismo pone alla base dell’evoluzione, la selezione dell’esemplare forte per la prosecuzione della specie.
Quindi la religione fa ciò che è definito da una teoria cui non crede e che non rispetta.
Trovo questo terribilmente difficile da capire, a meno che non si definisca la religione come una forma di deficienza, che è tautologico, quindi tutto fila, evviva evviva.
“il padre del bambino cercò di convincere la madre a portarlo da un medico”
Mi pare che non sia esente da responsabilità nemmeno il paparino. “Cerco’ di convincere” mi pare alquanto insufficente come metodo per dissuadere la moglie, dai sui festival e parate mentali con le mani del signore!
già.
se vedo che mio figlio sta male ed evidentemente anche mia moglie non sta troppo bene (il bambino di corpo, la donna di testa) prendo e li porto entrambi in luoghi adeguati (il bambino al reparto di pediatria, la donna a quello di psichiatria).
# Massimiliano
A conclusione del tuo importante intervento che condivido totalmente si potrebbe aggiungere quel detto
” non inseganre cosa pensare, ma come pensare”.
Con i miei figli ci ho provato!
E pensare che questa idea del figlio-oggetto ce la ritroviamo anche quì. Con un “caro” vecchio troll. Bleah!
Uno meno.