La società di sondaggi Gallup compie regolarmente dal 1957 un’interessante indagine volta a misurare la l’influenza della religione sulla vita negli USA. Come ben illustrato dal grafico, sette americani su dieci pensano che essa stia perdendo la sua influenza, il dato più alto dopo quello del 1970.
Contemporaneamente è stata sondata l’importanza della religione nella propria vita personale. In questo caso la tendenza risulta stabile nelle ultime decine di anni e circa il 50% degli americani ritiene che essa sia molto importante (ma continua ad aumentare il numero di chi non la ritiene importante).
È stata controllata infine l’adesione a qualche chiesa o sinagoga. I risultati mostrano un lento declino dal 1937 a oggi passando dal 73 al 61%.
Daniele Stefanini
Pian piano la ragione avanza. Anche in uno stato dove il 40% è creazionista e crede che la fine del mondo avverrà entro 50 anni.
solo perchè non hanno giacobbo. altrimenti la fine del mondo la crederebbero avvenire tra 2 anni. (nota: in america sono convinti che la fine del mondo arrivi ben prima: quelli che credono che la fine del mondo sia relativamente prossima sono tutti convinti che arriverà nell’arco della loro vita. e non si tratta generalmente di giovani.)
…e se continuano a tirarci dietro ogni guerra che hanno in testa forse avranno anche ragione. Ci estingueremo presto 🙁
Sette americani su dieci pensano che la religione stia perdendo influenza dunque la religione sta perdendo influenza? Ancora un esempio di come i sondaggi pongono le domande per ottenere determinate risposte, poi magari sarà anche vero che sta perdendo influenza (secondo me dipende moltissimo in che cosa perde influenza) speriamo ma i sondaggi secondo me si avvicinano spesso a un credo religioso al quale si dovrebbe più fare attenzione. Le urne poi ci riservano brutte sorprese.
Ottima obiezione, si confonde la percezione della maggioranza con la realtà.
Inoltre il secondo dato, quello di gran lunga più significativo (importanza attribuita alla religione nella propria vita) è stabile.
Concordo: “Sette americani su dieci pensano che la religione stia perdendo influenza” potrebbe anche significare soltanto, per esempio, che “Sette americani su dieci pensano che PER GLI ALTRI la religione sta perdendo influenza; e magari quei sette si sbagliano riguardo ai pensieri degli altri…”.
In altre parole, la domanda poteva anche essere interpretata equivocamente, ed infatti forse proprio per questo il grafico corrispondente è quello, fra i tre, meno coerente in sè stesso.
Più significative, e più incoraggianti, sono le risposte alle altre due domande.
Inoltre non è detto che la considerino una cosa positiva. Un fondamentalista tipico è sempre convinto che la (sua) religione non influenzi abbastanza la vita pubblica, persino in momenti in cui tale influenza dovesse aumentare. E poi a quale religione si riferisce chi risponde?
La domanda non chiarisce nulla.
Sì infatti, io penso che un credente tenda a dire che la religione non ha troppa influenza perché vorrebbe imporla agli altri, mentre un non credente tenderà a dire che se la vede ancora troppo imposta.
ecco stavo proprio scrivendo quello che Tito ha scritto qui sopra. L’unica domanda interessante ed utile è l’ultima, perché oggettiva. Il resto è fumo, non indica se la religione influenza o meno la quotidianità delle persone, ma se le persone ritengono che influenzi o meno. Si quantifica l’interpretazione del dato, non il dato stesso.
in un post precedente che riguardava la probabile scomparsa degli atei avevo affermato che non saranno gli atei a scomparire ma le religioni e concludevo il mio ragionamento dicendo: diamo tempo al a tempo.
Il tempo lavora a favore della scienza e della tecnolgia e contro le religioni – cui nulla possono – per cui pur fidandomi sempre poco dei sondaggi – vanno presi sempre con il beneficio dell’inventario – non mi meraviglia affatto che l’importanza delle religioni sia in calo – quindi: diamo tempo al tempo !!
una tempesta non può distruggere una montagna, ma il lento scorrere della pioggia col tempo la eroderà fino alle radici.
l’animismo si è quasi esitinto, il politeismo è oramai pochissimo diffuso (solo l’india fà numero a causa della sua numerosa popolazione), il declino dei monoteismi è già chiaramente iniziato da un paio di secoli. presto non resterà che affrontare i misticismi e l’era delle religioni avrà visto il suo tramonto.
Peccato che che le vaccate ufologiche e complottistiche stiano generando vere proprie neo religioni. Vedi alla voce David Icke.
già, in effetti dovrei considerare un ultimo stadio dopo il misticismo: le pseudoscienze (complotti compresi, visto che i complottisti di solito parlano di ambiti a cui sono estranei: gli sciachimisti parlano di chimica e fisica senza capirle, i nuovo ordine mopndialisti parlano di questioni sociologiche senza capirle, i signoraggisti di economia senza capirla,…..)
per noi che abbiamo in casa il vaticano sarà dura non esserne influenzati perchè la loro capacità di insinuarsi nella politica è enorme!
alla faccia dello studio condotto in Gemania, che tanto piace a chi crede in dio! Qui le cifre parlano di un altra realtà e di certo non in via di estinzione, ma in aumento, gli atei saran quelli che abiteranno la Terra in maggiornanza entro un centinaio di anni, e la faranno fruttificare, andranno su altri pianesti, viaggeranno tar le stelle; se gli atei sono in aumento è pressochè inevitabile che si trasformi anche in eredità genetica e, soprattutto, di una nuova gerenazione educata in modo diverso da quella religiosa, anche molto più tollerante e non discriminatoria.
Se i credenti saranno sempre meno vuol dire che le loro generazioni future dovranno accettare inevitabilmente le leggi laiche che favoriranno una neutralità delle istituzioni e metteranno fine ai simboli delle religioni stesse imposte ancora oggi alle istituzioni democratiche, quindi, generazioni future di credenti che saranno sempre di mero e sempre meno problemnatici e meno influenti, oggi lo sono di certo ed in modo preoccupante per la sicurezza nelle aee sensibili, per esempio il Medio Oriente e l’Asia in Genere, per non parlare degli attacchi degli islamici si naziioni ex sovietiche.
Obama, per quanto siano fragili i rapporti con il Congresso e il Senato, ha riportato la speranza che in futuro gli USA terranno conto dell’importanza della neutralità laica nelle istituzioni nazionali, le sue leggi approvate da poco parlano di una modesta rovoluzione a favore della scienza e del rispetto dei diritti dei Gay. Ma ci sono altre novità, Obama ha rispolverato il discorso dei decreti attuativi e potrà riconoscere diritti al “sogno americano” anche ad altri soggetti discriminati ancora oggi.
I giovani si sa che sono più disincantati rispetto alle generazioni vecchie, quindi, è possibile che evadano dagli ambieti tradizionali per espressioni più new age all’inizio fino ad espressioni più laiche. A questo lento esodo dalla tradizione religiosa per approdare all’ateismo contribuisce l’gnoaticismo e il relativismo, non prima che ci sia stata una sorta di sincretismo filosofico-culturale che ha fatto abbracciare fin dagli anni “60 espressioni new age nei luoghi dell’India per esempio.
Oggi per esempio uno dei simboli di questo sincretismo new age ha spostato folle di credenti dall’Europa all’Oriente, ma questo sincretismo porta al relativismo, tutte le religioni sono uguali, si dice da molta gente, la quale afferma che vi sia una sola sopranaturalità per tutti, anche se le gerarchie discriminano sulle origini cosmgoniche e teologiche e non accettano che Cristo o Maometto possano essere paragonati a Krisna o a Buddha.
I tempi cambiano e anche il sincretismo religioso new age lascerà definitivamente il posto al relativismo e all’agnosticismo, l’ateismo sarà appena appena dietro l’angolo.
In fondo penso anch’io che Internet, permettendo la comunicazione fra gruppi di persone che prima erano religiosamente separati, indurrà prima al relativismo, poi all’agnosticismo, poi all’ateismo. (…aggiungo che spero di non sbagliarmi…)
Però la via da percorrere sarà tutt’altro che facile: la presa di coscienza sarà lenta, poichè la stragrande maggioranza della popolazione mondiale non ha l’istruzione generale, e scientifica in particolare, per capire in fretta le cose. Inoltre, molti governi (incluso quello italiano attuale) cercano di istruire la gente il meno possibile.
Quindi la via per arrivare (forse?…) all’ “ateismo mondiale” sarà ancora lastricata di morti a causa dei fondamentalisti “ammazza-infedeli”.
Alché mi fa sorgere una domanda grazie alla tua giusta osservazione
“In fondo penso anch’io che Internet, permettendo la comunicazione fra gruppi di persone che prima erano religiosamente separati, indurrà prima al relativismo, poi all’agnosticismo, poi all’ateismo. (…aggiungo che spero di non sbagliarmi…)”
Può essere che in futuro anche la genetica venga in aiuto alle nuove generazioni nel decidere un percorso più razionale?
Se è vero che da genitori religiosissimi possono nascere figli e figlie ben disposti alla religione, può anche avvenire che da genitori atei, agnostici e razionalisti nascano in futuro generazioni di uarrini, in tal caso non vi sarà alcuna estinzione degli atei ma una prolificazione demografica.
Caro POPPER,
veramente non penso che il “senso critico” e quindi la presa di coscienza dipendano tanto dal DNA quanto dalla cultura personale e dall’ambiente sociale.
Per esempio, in: http://www.uaar.it/news/2010/12/04/predica-alla-casa-pontificia-natale-risposta-cristiana-allo-scientismo-ateo/#comment-439692 , Bruno Moretti Turri dice sabato 4 dicembre 2010 alle 20:39 :
“I credenti in superstizioni, scaramanzie, oroscopi & religioni sono:
il 99 % degli analfabeti
il 94 % dei V elementare
il 90 % dei III media
il 74 % dei diplomati
il 35 % dei laureati in materie scientifiche
il 15 % degli scienziati ad alto livello
lo 0 % dei premi Nobel italiani viventi”
Dalla trasmissione “White Rabbit” by Bruno Moretti Turri, Radio Varese, 1978.
N.B.: i dati sono relativi all’Italia del 1978. Oggi, a livello mondiale, gli scienziati ad alto livello che sono credenti, sono il 7% (fonte: Accademia Americana delle Scienze citata da Odifreddi).”
Peraltro, le modificazioni genetiche complesse non appaiono tanto in fretta, e per di più una volta apparse non si diffondono molto velocemente nella popolazione; non in poche generazioni, intendo: per diffondersi a tutta la popolazione umana occorrerebbero innumerevoli generazioni, in cui tra l’altro le coppie si formino soprattutto tra persone geograficamente molto distanti (e ho anche semplificato).
Decisamente, conterei più su una capillare diffusione dell’informazione antireligiosa e su un intenso proselitismo ateo.
Giacobbo I° papa sarebbe meglio o peggio di Benedetto XVI° ?
E adesso vediamo se stanotte riuscirete a fare sonni tranquilli, cari signori razional-troppottimisti. Uahuahuahuaaahhuahhh !!!!!!!!!! 8) 8) 8) 8) 8)
Beh, “Giacobbo I° papa” sarebbe un “papa” che non impartisce religione ma fantascienza/pseudoscienza: la gente lo prenderebbe in parte come un pazzo e se ne distaccherebbe, ma in (suppongo piccolissima) parte sarebbe anche capace di credergli. E se lui perdurasse in vita per abbastanza anni, il cristianesimo cattolico forse poi non esisterebbe più.
Quindi la ma risposta alla domanda è: preferirei (strumentalmente) Giacobbo.
Però non credo che la curia lo lascerebbe sparare le sue scemenze più di una settimana (causerebbe la perdita di troppi fedeli), e in qualche modo lo farebbe fuori per sostituirlo con qualcuno che “dica cose cattoliche”.
l’ala conservatrice dell’alto clero sta già prendendo le contromisure e sta preparando una candidatura al soglio in continuità con l’attuale papa. al momento il ballottaggio più probabile appare quindi quello fra otelma e platinette. non appena lo spirito santo li avrà ispirati sulla scelta verrà dato ordine a george di preparare il caffè – quello “buono” mi raccomando – al santo padre
AMEN! 😉
Che bell’articolo! Se non sbaglio, è la prima volta che vengono inseriti grafici. Ci stanno proprio bene!
OT.
Il TG5 da dell’enciclopedia ideologizzata a La Malefica, alias Wikipedia…
http://www.youtube.com/watch?v=RygPOmuTBc0&feature=topvideos
L’arretramento della religione negli Stati Uniti va di pari passo con il loro declino economico, demografico e politico, l’aumentare della povertà e delle disparità sociali.
Che ci sia un nesso?
Il declino demografico non c’è.
Il declino politico è relativo: non sono gli Stati Uniti a contare meno, sono Cina, India e Brasile a contare di più.
L’aumento della povertà si ha soltanto dall’inizio della crisi economica; ma in ogni caso anche ora il PIL cresce, credo.
Aumento della disparità sociale? Mi sa che risale alla Guerra di secessione.
In ogni caso, è possibile che ci sia un nesso: vista la mala parata, forse è il caso di cullarsi meno in fanfaluche e diventare un po’ più oggettivi.
@Andrea
Piuttosoto, è un caso che dove c’è arretratezza culturale c’è più religione? Vedi Africa?
Per il resto t’ha già rispodto fab…