E’ da oggi nelle sale italiane Hereafter, l’ultima pellicola diretta da Clint Eastwood. Curzio Maltese, su Repubblica, ha scritto che il film “è da sconsigliare a chi crede già nel soprannaturale, ai clienti della fiorente industria collegata e agli abituali spettatori di baggianate ai confini della realtà. Al contrario, lo si raccomanda agli scettici, agli atei, meglio ancora se ferrei. A coloro che sono ancora convinti che le religioni siano l’oppio dei popoli. Perché a loro il film è rivolto”.
La redazione
Allora non fatelo vedere ad Enrico! 🙂
beh ma qualcosina sulla trama si poteva scrivere, no? 😉
(io comunque “salvate il soldato ryan” non l’ho trovato così terrorizzante, per cui probabilmente ho un metro di giudizio decisamente diverso rispetto a chi ha recensito questa pellicola)
Se clicchi sul link di Repubblica c’è un accenno.
Sentendo anche al tg, ci sono alcune storie di persone vicine alla morte per avviare alcune riflessioni sul possibile aldilà…
Sinceramente non mi attrae molto (tra l’altro le near death experiences sono prodotti dell’inconscio non avvallano nulla) come non mi piace molto il panegirico di Maltese.
si poi ho letto 😉
Concordo.
Clint Eastwood è un mito, come regista e attore io trovo che combini capacità, intelligenza e sensibilità in modo unico. Lunga vita a Clint!
Come regista Eastwood è stupendo, però forse in questo ultimo film (v. trama) si potrebbe essere un po’ troppo lasciato attrarre dal mito della “vita dopo la morte”. Anche se il film può essere spettacolare per le storie umane.
Magari si tratta di un buon regista, che ha voluto cimentarsi in un film con quel preciso tema della vita oltre la morte, proprio come hanno già fatto migliaia di altri registi. 😉
Secondo me in quest’Ultimissima, piu’ che il film o la trama, andrebbe commentato il commento di Maltese. Non si capisce cosa ci dovrebbero trovare di interessante gli Atei o gli scettici in questo film, o perche’ dovrebbe essere rivolto a loro.
Se da Ateo mi vado a vedere questo film, non e’ certo per il tema di fondo, ma perche’ sono alla ricerca di un po’ di svago e relax.
E’ come dire che “Biancaneve ed i 7 nani” e’ rivolto agli Atei, perche’ Biancaneve, ad un certo punto della storia, si risveglia dalla morte e torna a vivere dopo il bacio del principe!
Ho guardato il trailer del film e ascoltato un paio di interviste a Clint Eastwood su yt, e non mi sembra proprio che la sua intenzione fosse quella di innescare un dibattito fra credenti o meno. Gli piace raccontare storie, e di solito sceglie storie con una certa dose di emotività, è molto bravo a rendere le emozioni con un distacco che gli permette anche di essere dettagliato nelle sfumature. Secondo me Eastwood non è affatto interessato al tema dell’aldilà, dice che non ne sa niente e come tutti si pone delle domande, ma poi la risposta sul tema si esaurisce li’. Gli era piaciuta la struttura della storia, con l’intreccio a tre. Lui stesso dice che il film non è sulla morte o sull’aldilà, quanto piuttosto sulla perdita, il dolore per la morte di qualcuno. In un’intervista poi l’intervistatore dice che è un film commovente dove si piange parecchio, e Eastwood ha assentito, per cui il commento di Maltese che si esca allegri e pieni di vita mi lascia un po’ perplessa.
I film di Eastwood li trovo molto poetici e bene fatti. Non mi sono mai dispiaciuti i film di paranormale così come quelli fantasy, non capisco perché si debba dire che è un film rivolto agli scettici, l’essere scettici verso il paranormale, il fantastico, e il trascendente non significa non poter apprezzare un’opera di fantasia per quello che è sotto il punto di vista estetico e contenutistico.
Ecco appunto…Concordo in pieno! 😉
sinceramente anch’io ho trovato l’articolo di maltese alquanto bizzarro, non capisco quali dubbi debba instillare il film, si tratta sempre di credere a qualcosa che non è stato dimostrato e su cui non c’è nessuna prova.
Si parla di al di là, è comprensibile che credere che ci sia qualcosa dopo la morte aiuti molte persone a supere delle perdite dolorose ma da qui a dire che un film del genere possa instillare dubbi ce ne passa.
Altra storia è la bravura di Eastwood, quela non è in discussione di sicuro … 🙂
Ben venga nella cinematografia un’opera d’arte. Non sono poi così frequenti. E poi Clint Eastwood è veramente piacevole!
Se poi uno si lascia influenzare alla prima occasione, allora può anche stringere amicizia con Enrico.
Scusate miei cari, ma due anni fa collegarono scientificamente le esperienze di premorte con il metabolismo di uno zucchero in condizioni cerebrali particolari.
Se sapete dove trovare lo studio, linkatelo, grazie.
Avevo letto qualcosa di simile, ma non saprei dove ritrovarti il link. 😉
ragazzi, esiste pubmed 😉
con near death experience e out of body experience trovate tanto di quel materiale che avrete si bisogno di una vita dopo la morte per leggerlo 😉
😆
Non credo che darò soldi per farmi raccontare scemenze al cinema.
Caro Clint, quando sai qualcosa di sicuro, torna e facci sapere…
Vorrei capire perchè, secondo Maltese, uno scettico dovrebbe farsi convincere sulla vita nell’al di là da un film. Agli americani sono sempre piaciute le storie di gente che muore e poi ritorna sulla terra per una nuova chance. Io le trovo insopportabili. Conosco un uomo che nel 2003 è morto per circa mezz’ora e, mi diceva, che secondo lui le luci e le impressioni soprannaturali che ha provato non erano altro che il sangue che ricominciava a circolare nel cervello.
A me piacciono i film americani in cui i morti ritornano (magari per concludere una sentimentale storia d’amore).
L’importante, da adulti, è saper distinguere le opere di fantasia dalla realtà; altrimenti, dopo aver visto Superman, c’è il rischio che qualcuno si lanci dalla finestra, credendo di saper volare.
E’ un pò che non sentiamo Enrico….. 🙂
Leonardo,
sentimentalone!
Lo andrò a vedere, a prescindere da tutto il resto, perchè mi é sempre piaciuto il genere, semplicemente.
Da quel che so il film dovrebbe affrontare il tema dell’ aldilà in maniera laica non confessionale nè predicatoria.
Che la più grande funzione delle religioni sia consolare gli umani davanti alla loro mortalità l’ho sempre pensato anch’io.
La religione è la più grande forma di consolazione davanti al terrore della morte, perciò temo che noi non credenti resteremo sempre minoranza.
Finchè esisterà la morte esisteranno sempre le religioni. Semmai si tratta di vedere in che forma. Fosse solo una “consolazione” e tutto finisse lì non ci sarebbe alcun problema, anzi sarebbe qualcosa anche di positivo. Ma é chiaro che una banale credenza da sola non poteva bastare: bisognava costruirci attorno tutto un enorme apparato di potere per sottomettere la gente dopo averle devastato il cervello con le loro fesserie ed atrocità morali. La religione, come si dice spesso qui da laici, dovrebbe essere un fatto privato dell’individuo, non dovrebbe avere il minimo rapporto con la vita pubblica del paese, e soprattutto dovrebbe essere come quella dei (non molti) cattolici più evoluti ed illuminati, di cui si può discutere l’appartenenza alla ccar, ma é indubbio il loro valore morale un bel pezzo superiore a quello di certi bigotti integralisti clerico fascisti che sappiamo.
Vorrei puntualizzare: ”la religione è la più grande forma di CONDIZIONAMENTO davanti al terrore delle morte”. Se una parete della popolazione venisse educata fin dall’infanzia alla logica e alla filosofia, credo che non svilupperebbe nemmeno il concetto di ”terrore della morte”. Certo che sarà difficile togliere di mano il giocattolino gratificante ai credenti senza una contropartita. La battaglia laica dovrà essere proprio su questo terreno.
e eastwood è un grande, comunque.
Metterei la salma sul fuoco che l’autore della recensione non ha capito una mazza del film. Non l’ho ancora visto, ma mi rifiuto di credere che colui che io considero il miglior regista vivente tratti discorsi del genere in modo superficiale.
Nonostante la pessima recensione di Maltese mi aspetto che si tratti di una pellicola godibile, curioso che un critico confonda realtà e finzione come ha fatto Curzio.
Quanto poi all’aldilà e alle presunte prove che le porti al CICAP che si fanno quattro risate.
Anke mio cuggino mi ha raccontato che lui, da pikkolo, una volta è morto…
Mio cuggino malamente, ma è un prodotto della mente. Anzi: ha prodotto della menta, ma non era autorizzato, così l’hanno imprigionatooooooooo yeah! (solo di basso di Faso)
😉 🙂 😀
Pardòn:
“Per cui l’hanno imprigionato…”
Chiedo venia, o maestro Elio. 🙂 😉
Effettivamente, quando vidi “ghost busters” qualche dubbio metafisico mi venne.
Recensione pessima: come se non fossimo in grado di distinguere un buon film dal suo eventuale messaggio. E’ la CCAR a voler censurare i film che non sono “allineati”. Nel caso di Eastwood, data la grandezza dell’uomo, giudicherò il film solo dopo averlo visto. Ma che la visione di un film, quand’anche sia un capolavoro, possa farmi credere nelle favole, è una cretinata.
Forse che chi ha visto Blade Runner crede negli androidi?
L’esempio di Blade Runner è poco pertinente, perché la realizzazione di androidi sempre più sofisticati è ormai alle porte. Adesso ci sono già dei discreti prototipi.
Qualcuno è anche al Governo.
Non mi pare affatto che Maltese non abbia affatto criticato il film e neanche lo abbia scambiato per una apologia spiritistica; lo definisce anzi un grande film che stimola il dubbio, una storia originale sul rapporto fra l’umanità e la morte e mi pare un’ottima recensione ed un incoraggiamento -almeno per me- a vederlo.
Consiglio a tutti di leggere l’articolo con attenzione.
Sarà un caso se Eastwood presta la fisionomia al buon Don Zauker :D?
Ho visto il film.
Eastwood prende le distanze dalle religioni e dalla quasi totalità dei sensitivi, che in realtà descrive come ciarlatani. Però abbraccia l’idea di un aldilà, che non dà per possibile, ma per certo. E fa dire che esistono anche delle prove scientifiche sull’aldilà che delle lobby religiose vogliono insabbiare.
Il film è ben fatto e commovente.
Come credo un po’ tutti mi piacerebbe che fosse così, cioé che esistesse veramente un aldilà, come del resto mi piacerebbe che esistesse realmente Superman.
Purtroppo, a conti fatti, è ragionevole pensare che non è così.
Le uniche “prove” a conforto dell’aldilà che porta sono queste:
1- L’esistenza di sensitivi genuini in grado di parlare con i morti. Benissimo, se ci siete, battete un colpo! Ah, già, quelli veri sono troppo sensibili e non vogliono straguadagnare e aiutare gli altri… Mah… un po’ come gli gnomi, che chiaramente esistono, ma si nascondono agli umani.
2- Le esperienze premorte, genuinamente comuni, ma che sono state spiegate in maniera molto più prosaica senza dover scomodare l’aldilà.
3- Coincidenze straordinarie, quali quella che capita a Marcus, che viene salvato dalla morte proprio dal gemellino defunto. Vabbé, io su questo argomento ho iniziato a stilare una serie di coincidenze straordinarie, ma del tutto inutili e insensate. Che penso sia il modo più diretto per rispondere a quelle coincidenze straordinarie alle quali invece, retrospettivamente, si può associare un qualche significato e che fanno dire “può essere solo una coincidenza?” E io rispondo: “Sì, può essere solo una coincidenza.”
Insomma, un po’ poco per smuovere un ateo minimamente istruito su queste genere di cose.
@ Congo
Anch’io ho visto il film, è fatto bene, piacevole, ma non vedo perché debba essere consigliato agli scettici. rimane sempre un film e comunque non merita le 5 stelle del Sole 24 Ore di domenica.
Ah, beh, lo consiglia agli scettici perché evidentemente lo trova molto persuasivo nell’infondere almeno il dubbio dell’esistenza dell’aldilà.
Purtroppo non si rende conto che il film non è affatto persuasivo se lo scettico, come ho detto, è almeno un po’ ferrato sull’argomento premorte, etc.
Appunto!
L’attore-regista Clint Eastwood, già pistolero ed ispettore Callaghan dai modi spicci, sarebbe ateo?
Ho appena visto il film e condivido le opinioni di Congo. Il film è comunque ben fatto, come tutti i film di Eastwood dialoghi e scene sono misurati al punto giusto.