YWCA cancella il riferimento al cristianesimo dal suo storico nome

La Young Women’s Christian Association, associazione caritatevole inglese finanziata principalmente da sostenitori cristiani, ha sostituito dopo 156 anni la sua storica denominazione con Platform 51, perché “non è più sinonimo di chi siamo”. La notizia è reperibile su Capital Bay. La decisione di eliminare la menzione del cristianesimo dal nome ha attirato le critiche di vari gruppi religiosi e sembra abbia aperto una frattura tra la YWCA rinominata in Inghilterra e nel Galles e le altre consociate. Funzionari presso la sede della World YWCA a Ginevra hanno tenuto precisare che nessuna delle 124 filiali sparse in tutto il mondo sta cambiando il suo nome.
La YWCA è l’ultima di una serie di enti di beneficenza che hanno cercato di aggiornare la propria immagine, a volte nella speranza di ottenere più finanziamenti dal governo. La scozzese Churches Action for the Homeless, ad esempio, ha iniziato la ricerca di un nuovo nome nel 2009, dopo che il suo presidente si è convinto che un’identità religiosa rendeva più difficile ottenere sovvenzioni.
Anche se l’organizzazione fa ancora parte degli elenchi della Chiesa d’Inghilterra, nessuno degli amministratori o dirigenti è rappresentante della chiesa. Il suo presidente è un attivista gay per i diritti e la parità e il nuovo amministratore delegato, Penny Newman, è un ex manager Body Shop che fino a poco tempo fa ha guidato la Jamie Oliver Foundation. Nel biennio 2008-2009 la YWCA ha ricevuto 1,3 milioni di sterline in sovvenzioni statali.

Daniele Stefanini

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10 commenti

Macchianera

Quale sarebbe il nuovo nome?? Young Women’s Association?

😉

Paul Manoi

La YWCA ha cambiato il proprio nominativo, togliendo il riferimento al Cristianesmo, per ricevere piu’ sovvenzioni statali. Nel 2008/2009 aveva ricevuto 1,3 milioni di sterline dallo Stato. WOW! 😉
Quanti soldi sperano di ottenere stavolta!? 😯

Comunque e’ un’ottima notizia. E’ la dimostrazione pratica che il principio di sussidiarietà a cui si appellano spesso i gonnelloni per sostenere la necessità dello Stato a riconoscer loro i finanziamenti, e’ una bufala.
Si possono ben finanziare Associazioni laiche, che assolverebbero comunque gli stessi compiti, delle Associazioni para-confessionali.

Oltretutto mi pare che la YWCA, sia particolarmente attiva nella difesa dei diritti umani…Insomma, centra con la Chiesa, come il baccala’ a colazione. 😉

Eco

Il principio di sussidiarità “orizzontale” è buono.
Purtroppo l’implementaazione spesso insifficiente e truffaldina (alcune ass.ni potrebbero sparire che ne gioverebbero solo le casse delle Stato) non aiuta la cattidaninanza a comprendere fino in fondo il concetto di demarchia…

In pratica siamo sempre in mano a chi può tirare fuori i soldi “prima” e cuccarsi quelli dello Stato poi.

Le poche ass.ni che davvero assolvono questa funzione con successo di solito hanno dei risultati ottimi con mezzi all’osso o quasi, che poi quando prendono qualcosa di “forte” come finanziamento sono nel panico come l’uomo qualunque con un 6 al superenalotto 🙂

Quasi tutte queste entità hanno dei riferimenti religiosi, e tenderanno a prendere nomi meno espliciti per fare cassa nell’opinione pubblica, che ormai stenta a prestar fiducia a questa gente (non che siano tutti cialtroni, anzi…). Solo che la massa è influenzabile.

Paul, spero che a quest’ora sia chiaro quello che sto cercando di dire, in caso contrario integrerò alle domande. ‘nuit!

Laverdure

Prima o poi diventera :
“Young islamic Association” !
Non penserete che le donne allora avranno ancora voce in capitolo,vero ?

lucia

C’é da augurarsi che abbiano rimediato un po’ alla incuria e allo squallore che li caratterizzavano negli anni ’70:

gianfranco

in italia nn c’è rischio che si tolgano nomi cristiani per ottenere più soldi. Anzi…

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