Un’innovativa sentenza del Tribunale di Firenze ha stabilito che la volontà del paziente, in caso di perdita di coscienza, può essere espressa dal suo tutore legale, che ha altresì la facoltà di interrompere le cure non volute, tra le quali la rianimazione o l’alimentazione e l’idratazione artificiale. Lo strumento individuato per garantire la libertà di scelta è stato fornito dalla legge 6/2004 che ha istituito l’amministrazione di sostegno. A ricorrere è stato un settantenne privo di particolari problemi di salute.
Raffaele Carcano
“Può avere la facoltà di interrompere le cure non volute”. Se il tutore legale “può avere la facoltà”, vuol dire che in pratica non ce l’ha. Cosa ci vuole per rendere attuabile questa possibilità teorica?Un testamento olografo da parte dell’ “interessato”, da far scattare in caso di perdita di coscienza? Sarebbe opportuno approfondire un pochino le parole di Carcano, che personalmente ringrazio per aver pubblicato la notizia.
Ho riformulato la frase sperando sia più chiara: secondo il Tribunale il tutore ha la facoltà di interrompere le cure, ma non è obbligato a farlo. Tenendo presente che la legge citata non disciplina specificamente questo caso.
Beh, la legge 6/2004 sul tutore legale aggirerebbe la legge di tortura di fine vita, la quale non è certo che sarà votata a maggioranza, ma l’obiezione di Alessio mi sembra logica, tuttavia vi è una sentenza di un tribunale a far rispettare la volontà del cittadino e ci vuole che anche altri tribumali si accodino a tale sentenza e l’applichino qualora chi ha fatto firmao il testamento biologico se ne vogliano avvalere.
Ma si può fare un testamento biologico senza passare per il notaio?
Teoricamente no, ma a livello pratico, se lo scrivi e lo fai firmare da fiduciari e testimoni, in un tribunale puo’ essere validissimo, anche senza il visto notarile. 😉
E’ solo piu’ lunga…!
Ma non dovrebbe bastare una dichiarazione olografa? Possibile che si debba sempre cadere nelle fauci del notaio? Honni soit qui mal y pense.
Non vedo l’ora di sentire qualche troll e i loro “arguti argomenti” sulla cosa… 🙂
Buona notizia, che va approfondita e chiarita nei particolari attuativi, in modo che chi voglia seguire questa strada sappia come fare per avvalersene senza sbagliare.
Troppo bello per esser vero.
Sono tutte velleità: «In Italia comandano e comanderanno sempre i preti.» (G. Leopardi). Vero ieri oggi e domani. A meno di un miracolo (ma come si può credere nei miracoli da razionalisti?).
Sono troppo pessimista?
Beh, hanno perso fior di battaglie importanti, mi sembra.
Prima il potere assoluto secolare (1870), poi la lotta contro i sistemi democratici, poi contro gli ebrei, poi contro le donne, contro il divorzio e contro l’aborto legale.
Gli rimangono i gay, il “laicismo”, il secolarismo, il relativismo e gli altri ismi di recente conio. Ma sono gli ultimi fuochi.
Sul breve periodo vincono perchè trovano politici pavidi e leccachiulo, ma prima o poi si sono sempre dovuti adattare LORO alla società civile, e non il contrario.
E questo, dal 1870. Ma guarda un po’ che “coincidenza”!
anche perché la società, la gente comune compresi i cosiddetti credenti, sono parecchio cambiati dal 1870 ad oggi, sono molto meno religiosi e più secolarizzati, a parole dicono di ascoltare i gonnelloni ma poi fanno tutt’altro. Il problema è che il pretume riesce a manovrare molto bene molti politici…
perdono continuamente consenso e capacità di condizionare la gente, ma li aumentano nei palazzi del potere! è questo il nostro paradosso contemporaneo!
Una semplice Scrittura Privata, controfirmata da due testimoni alla presenza di un avvocato e depositata presso il medesimo, ha valore legale in diversi casi anche senza passare dal notaio.
Ad esempio come rinuncia all’eredità o come delega. Per cui sono convinto che in un tribunale possa costituire prova.
E se me lo faccio da solo a casa mia scaricandomi il modulo di Veronesi e compilandomelo, senza passare per nessun professionista che mi si prende i soldi?
@ Soutnsun
“si sono dovuti adattare loro alla societè civile e non il contrario”.
Se non fossi ateo direi “parole sante”, ma in questa massima si riassume la loro fine.
Complimenti!