“Non c’è più religione”: la Uaar promuove e difende l’ora alternativa

Non c’è più religione, almeno a scuola. L’ora alternativa all’insegnamento della religione cattolica è un diritto e per difenderlo parte la campagna Uaar di informazione ai cittadini. E «Non c’è più religione. Per chi non la vuole» è lo slogan che campeggerà domani sui più autorevoli settimanali italiani. Oltre alla campagna pubblicitaria, anche banner su internet e cartoline distribuite davanti alle scuole informeranno studenti e genitori. Saranno inoltre disponibili a tutti i facsimile di diffida da inoltrare ai dirigenti scolastici che ostacolino il diritto all’alternativa alla religione cattolica.
«L’ora alternativa è un diritto troppo spesso negato nell’ignoranza dei più. – spiega Raffaele Carcano, segretario nazionale dell’Uaar – Ministero e istituzioni non informano adeguatamente e per questo ci muoviamo noi, perché non succeda ancora che le scuole del nostro paese non attivino i corsi alternativi, mettendo in atto, come riconosciuto dal tribunale di Padova il 30 luglio scorso, un comportamento discriminatorio illegittimo.»
Per informazioni sulla campagna.

La redazione

34 commenti

Alessio

Ma se le scuole non hanno nemmeno i soldi per spedire una lettera, come faranno a tappare le ore cosiddette “scoperte” per far fare qualcosa agli allievi “non avvalentisi” o semplicemente per sorvergliarli in una stanza, mentre si fanno gli affari loro?

crebs

Potrebbero sempre licenziare gli insegnanti di religione rimasti senza alunni. 🙂

rolling stone

con un bel risparmio di 650 milioni per gli stipendi dei 22 mila insegnanti dell’ora di religione (nell’ anno di grazia 2006).
Oltretutto, a parità di anzianità, questi “professori della scienza del nulla” guadagnano in media il 10% in più dei veri professori.

Ciccio

o semplicemente per sorvergliarli in una stanza, mentre si fanno gli affari loro?

quando frequentavo le superiori, negli anni in cui non mi avvalevo, non c’era nessuno a “sorvegliarmi” e studiavo autonomamente.
Un’altra alternativa è entrare un’ora dopo o uscire un’ora prima, mia sorella fa così per esempio e una volta arrivata a casa si porta avanti con lo studio.

Roberto Grendene

e’ una bufala quella che le scuole non hanno i fondi

i fondi per l’ora alternativa sono stanziati nel bilancio del MIUR: i dirigenti scolastici devono solo fare il loro dovere e nominare supplenti annuali, se non hanno docenti con ore eccedenti

Paul Manoni

Giusto una curiosità che mi vorrei togliere… 😉
Il prof. di religione, puo’ o no fare il “supplente” ad una classe con all’interno degli alunni che non si avvalgono dell’IRC???

paolo

Io stavo in un liceo privato non confessionale. Non mi avvalevo dell’IRC. Una volta ho avuto come supplente l’insegnante di religione. Non credo che nulla lo vieti.

Roberto Grendene

non certo per fare lezione

dovrebbe essere una eccezione, una sorveglianza alla classe che il docente fa per mancanza di docenti di materie non facoltative e legate alla libertà di coscienza come la religione cattolica

Sandra

Paul, sembrerebbe di si’ (da Contratto collettivo nazionale, anno scol. 2008/09)
“Negli istituti di istruzione secondaria il docente titolare di cattedra o posto di insegnamento, i docenti di sostegno nonché i docenti di religione cattolica che trovino nella scuola di titolarità una riduzione dell’orario obbligatorio di insegnamento fino ad un quinto, ove non completino l’orario nella scuola medesima, sono utilizzati nell’ambito della scuola di titolarità, per le ore mancanti, nelle attività specifiche della scuola e, prioritariamente, per lo svolgimento di supplenze temporanee. Il titolare di cattedra costituita tra più scuole completa l’orario nella scuola di titolarità, qualora nella stessa si determini la necessaria disponibilità di ore.”

Roberto Grendene

grazie per l’informazione

direi pero’ che l’insegnante di religione cattolica che fa supplenza non può in alcun caso fare lezione di relgione cattolica anche se c’è un solo alunno che non ha scelto di avvelersene
viceversa sarebbe lesa la libertà di coscienza (e di religione) della famiglia e dello studente

Paul Manoni

Grazie Sandra, sei stata gentilissima ed autorevolissima come sempre. 😉

Direi che in questi casi, una famiglia con il figlio che non si avvale dell’IRC, potrebbe tranquillamente denucniare la cosa al provveditorato o in un tribunale, vedendosi riconoscere facilmente le sue ragioni.
Se qualche alunno non si avvale dell’IRC, non vedo perche’ gli dabbano appioppare un’ora di religione sotto mentite spoglie..!

POPPER

E’ un’iniziativa efficace e centra puntulamente il problema Scuola e Diritti costituzionali, questa campagna di visibilità altamente laica è quello che più urge nelle priorità, ineludibile.

Azzeccata la frase “Non c’è più religione”, infatti non dovrebbe esserci in una sciola statale, solo nelle sacre sedi delle rispettive religioni e nelle manifestazioni pubbliche con le dovute autorizzazioni.

Stefano grassino

Con i soldi risparmiati eliminando dal pubblico bilancio i lauti ed inutili stipendi degli insegnanti di religione, visto che per questa materia ci sono le parrocchie dove fare catechismo per chi liberamente e giustamente vuol dare un’indirizzo religioso ai propri figli, ecco come potremo investire molto megio tali somme.

Da un’articolo publicato su il “Fatto Quotidiano”

L’istruzione cade a pezzi come gli edifici scolastici. Nelle elementari e medie del capoluogo lombardo è nato il coordinamento ‘Una crepa in Comune’, tra i genitori di sei scuole che hanno urgente bisogno di ristrutturazione. Nonostante gli istituti siano inseriti da dieci anni nel piano delle manutenzioni straordinarie del Comune, gli interventi non sono mai stati finanziati. Così, tra serramenti marci, aule umide e corridoi ghiacciati, la situazione continua a peggiorare e i genitori annunciano iniziative e proteste contro Palazzo Marino (articolo di Franz Baraggino). Il problema non riguarda solo Milano: in tutto il Paese i nostri figli trascorrono le loro giornate in strutture fatiscenti. Il 55% delle 32.712 scuole italiane sono state costruite prima del 1974. ‘Il Fatto quotidiano’ ha fatto tornare un gruppo di adulti in classe: si sono ritrovati a vivere il totale degrado in cui crescono i loro figli (articolo di Ferruccio Sansa). Eppure a settembre il ministro Gelmini annunciava un miliardo di euro per l’edilizia scolastica. Il guaio è che agli enti locali non è mai arrivato un euro (articolo di Augusto Pozzoli)

Ciccio

e pensare che han ridotto le borse di studio per il merito (l’articolo 34 Costituzione Italiana non sanno cos’è evidentemente, ricordiamolo: I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.) da 180 milioni l’anno a poco più di 25 e si permettono di sprecare 650 milioni, che sono il quadruplo di quanto è stato tagliato per le borse, per questi inutili e dannosi “professori della scienza del nulla”, come ha detto qualcuno prima di me.

Roberto Grendene

http://www.uaar.it/laicita/ora_di_religione#07
“Nel 2001, i circa 25.000 insegnanti di religione sono costati alle casse dello Stato oltre 620 milioni di Euro (1.200 miliardi delle vecchie lire).”

dopo 10 anni, e con la conferma in ruolo della maggioranza degli insegnanti di religione cattolica (scelti dal vescovo), il costo dell’indottrinamento infantile nella scuola pubblica si avvicina al miliardo di euro l’anno (considera anche il costo di aule, segreteria, iscrizioni, che lo Stato fa per l’insegnamento della religione cattolica)

Diocleziano

Sarebbe bello se su 25.000 insegnanti di religione almeno uno, in un sussulto di dignità, si dimettesse specificando le motivazioni. Se uno solo si sacrificasse per riscattare tutti i parassiti della sua combriccola… chiedo troppo? C’era uno che si dice che si fosse sacrificato per la salvezza di tutti, ma non credo che sia vero.

POPPER

Caro Diocleziano, l’ora di religione, per un insegnante di religione, appoggiato dal vescovo e pagato dallo stato (cioè, anche noi non credenti che ne siamo cittadini a tutti gli effetti) è più che un dovere, è un dogma indiscutibile e ben consolidato in Italia ed oggi, con questa mozine contro la cristianofobia, anche solo avere qualche repulsione al cattolicesimo viene interpretatato come attacco alla libertà religiosa.

Tu considera solo il discorso del papa sull’educazione sessuale e hai già capito cosa in Italia vuol dire cristianofobia, cioè noi tutti, atei, agnostici e razionalisti, relativisti ecc..ecc.. e magari apparentemente anche la nuova campagna di informazione dell’UAAR sull’ora alternativa.

Dovremo in futuro spiegare anche che la campagna di informazione dell’UAAR non è “cristianofobia” ma battaglia civile contro la discriminazione da parte del governo clerico-fascista, il quale continua a dire che la rimozione dei crocifissi è cristianofobia e, così interpretata, vuole condizizionare le le scelte della Grande Chambre e farla apparire cristianofobica se confermasse la CEDU.

Siamo in un Italia che al solo essere repulsivi verso la religione si appare cristianofobici e si è in ualche modo equiparati a dei Nerone.

POPPER

Povero Nerone, le leggende metropolitane non gli rendono giustizia, la sua figura non era quella che hanno dipinto i cristiani e, francamente, della storiografia messa insieme dai cristiani non mi fido affatto, chissà quate volte nella storia avran girato la frittata della persecuzione cdei cristiani ed oggi si ripete l’oscuro inganno di Costantino e dei martorologi Medioevali.

Sospetto persino che siano stati i cristianacci di quel tempo a dar fuoco a Roma in preda a dei deliri fondamentalisti.

Stefano grassino

Per quelle che sono le mie conoscienze, Nerone pur tra tanti errori, si schierò a favore degli schiavi e contro la parte del senato più reazionaria ed attuò riforme per la plebe in senso moderno. Purtroppo per lui, non si seppe contenere nei suoi eccessi per i quali fu punito dalla storia oltremisura.
Resta il fatto che se anche avesse fatto magnà du cristiani da leoni, annerebbe denunciato alla protezione annimali.

luca t.

Ho un figlio al primo anno del liceo Fermi di Bologna, nel quale anche quest’anno (come sembra tutti gli anni) gli studenti “non avvalentesi” vengono costretti le prime settimane a rimanere in aula nelle ore IRC, venendo coinvolti nelle relative lezioni.

Gli insegnanti “IRC”, nei consigli di classe, si rivolgono a tutti i genitori chiedendo ai “non avvalentesi” ragione della loro scelta, in modo apparentemente piuttosto impertinente e provocatorio.

Gli stessi insegnanti IRC sembrano aver sviluppato varie strategie per coinvolgere tutti gli studenti, compresi i non avvalentesi, nelle loro attività di propaganda: per esempio organizzano mini-gite scolastiche che occupano tutta la mattinata per assistere ad incontri con esponenti della comunità di San Patrignano, sul tema delle tossicodipendenze, o per visitare luoghi di arte sacra della città (gli altri professori non si oppongono ed alla fine tutti gli studenti della classe sono costretti a partecipare).

Ho un’altra figlia che quest’anno deve iscriversi alle scuole elementari della 13° direzione didattica: ad un incontro con tutti i genitori interessati all’iscrizione il docente deputato dalla Direzione, alle domande sull’ora alternativa, ha parlato come se il problema riguardasse solo gli stranieri, dicendo che al momento non è previsto nulla ed invitando espressamente ad avvalersi dell’IRC “per evitare che i bambini si sentano discriminati” (coro di mugolii di consenso della solita quota di mamme adulatrici e adoratrici dello status quo).

POPPER

“per evitare che i bambini si sentano discriminati”

Certo che sono dei grandi chef con le parole nel girare le frittate, questi insegnanti di religione, adesso la discriminazione è nel non avvalesri dell’IRC.

Vi sono genitori e genitori, quelli che hanno le palle per dire no all’IRC (ed esigono di avvalersi dell’ora di religione) e quelli che mugulano e acconsentono acriticamente (le solite 99 pecore al sicuro) all’IRC come se non avessero altre alternative.

Le faccio buon anno Luca, tenga duro i suoi figli meritano il meglio.

luca t.

Grazie mille e ricambio, sperando che il 2011 sia un pò meno “anno domini”!

luca t.

Ok, mando una mail…

Sulla 13a direzione didattica ci sarebbe anche da ridire guardando il relativo sito web: vi campeggiano due documenti di esalatazione dell’IRC, come fossero documenti della Direzione, ma leggendoli con attenzione si scopre essere uno opera della CEI ed uno della curia arcivescovile di Bologna…

In altre pagine del sito si parla a caratteri cubitali del “Santo Natale”: ma, con tutto il rispetto, e pur apprezzando la festa tradizionale, penso che il Natale sia “Santo” solo per i credenti cristiani e per gli eventuali (più titolati) credenti mitraici…

Roberto Grendene

@ luca t.

ho visto, e’ una spudorata pubblicità per l’IRC nel sito istituzionale della scuola (anche se messo nella sezione “genitori”)

POPPER

OT. Spezzo una freccia a favore di Nerone mentre disapprovo e ritengo la storiografia cristiana affetta da un incurabile e ossessiva mania di ersecuzione.

Tutto era iniziato in una notte del 19 luglio del 64 dopo Cristo. Nei magazzini del Circo Massimo divampò il fuoco. In un attimo le fiamme si insinuarono nei vicoli angusti di Roma, inghiottirono le case di legno in cui abitava la plebe. La città bruciò per nove lunghi giorni.

Corse subito voce che il rogo fosse stato appiccato dallo stesso Nerone: c’era persino chi giurava di avere visto l’imperatore mentre intonava sulla cetra il suo poema sull’incendio di Troia. Era tutto falso, e persino Tacito, lo storico che più di ogni altro ha contribuito a costruire la leggenda nera di Nerone, deve riconoscerlo. Nerone si trovava ad Anzio: appena seppe dell’incendio tornò a Roma e fu formidabile nell’organizzare i soccorsi. Accolse i senzatetto nei giardini imperiali, ridusse il prezzo del frumento, allestì carovane di rifornimenti dal porto di Ostia.

Eppure neanche questa prova di dedizione al suo popolo è bastata a togliergli la fama di tiranno folle e piromane. Nerone, allora, aveva 27 anni: era diventato imperatore dieci anni prima. All’inizio conciliante con il ceto senatorio, aveva ormai cambiato politica. Ora si mostrava come un sovrano assoluto e limitava i privilegi dei senatori. Ma ai senatori, come Tacito, rimase in mano la penna: e poichè la storia la fa chi la scrive, Nerone è stato condannato a rivestire in eterno i panni del tiranno sanguinario. Panni che gli furono cuciti addosso dai cristiani, sempre per colpa dell’incendio di Roma.

Anche dopo l’incendio, comunque, Nerone si comportò con saggezza. Disegnò piani regolatori per una città cresciuta nel caos della speculazione edilizia. Ordinò che tra le case fosse osservata una distanza di sicurezza, per rendere più difficile la propagazione del fuoco.

La storia, però, non l’ha scritta la plebe di Roma l’hanno scritta i ‘grandi’, come Tacito, come Svetonio e l’hanno riscritta, poi, i cristiani che, da Tertulliano a Sant’Agostino, hanno visto in Nerone la controfigura dell’Anticristo. Così, per secoli, l’apprezzamento per Nerone è rimasto confinato fra pochi stravaganti.

Ai posteri l’ardua sentenza ma spero che indaghino sulla storia del passato confutando tutte le menzogne storiografiche dei cristiani e dei cattolici in particolare, fino a, non tanto riscrivere la storia, ma a svelarla per come è andata, ciò attraverso i futuri e moderni strumenti scientifici e tecnologici. Io sono certo che le cose sono andate nella storia in modo totalmente diverso da come le hanno raccontate i cristiani e la religione cattolica, sono certo che la verità verrà a galla, perchè la cristinità ha riscritto la storia e cancellato con palinsesti e incendi le biblioteche e documenti antichi, compresa la Biblioteca di Alessandria, ha perseguitato scrittori e liberi pensatori, ma ordinato eccidi di massa e distrutto popoli interi perchè si rifiutarono di adorare dio e di servire il papa e i gerarchi di allora nelle varie confessioni cristiane e cattoliche.

Oggi la ccar vuole girare e rigirare la frittata e vuole lasciare per il futuro una testimonianza di questi periodi come cristianofobici, e vorranno convincere i posteri che noi siamo come gli Erode, i Nerone e altri imperatori che capirono la minaccia della corruzione cristiana agli alti vertici dell’impero, vertici fatti di politici patrizi convertiti al cristianesimo e, come oggi, politici genuflessi davanti al papa, anch’esso, come allora, apologo della corruzione dei suoi amati adepti in politica e nelle gerarchie vaticane.

In futuro, se ve ne saranno ancora, gli storici cattolici non vorranno dare la colpa agli islamici ma a noi, perchè sono tra loro molto simili in fondamentalismo e fomentazione dell’odio che discrimina coloro che non la pensano come il dio da loro interpretato e imposto, ma le cose saranno cambiate e la loro testimonianza catotlica verrà confutata e isolata nell’ambito delle nuove ricerche storiche, non li crederà più nessuno.

La ccar deve subire il giudizio della Storia e non si lamenti, le è andata ancora bene, ha ancora l’immunità diplomatica, ma non è un dogma per sempre neppure quello, anche i dittatori avevano l’immunità eppure sono caduti tutti inesorabilmente, la stessa cosa sarà per il papa e per gli attuali dittatori che Berlusconi corteggia e ha corteggiato.

Verrà un giorno!

hexengut

guarda, Popper, che gli storici da quel dì hanno benissimo evidenziato chi realmente fossero “i cattivi” e chi “i buoni” o, per dirla più correttamente, dove e da chi la realtà dei fatti sia stata pesantemente adulterata da una storiografia faziosa e da fonti di parte; e gli storici e gli storiografi settarii, compresi quelli senatoriali e quelli filoecclesiastici, sono stati, per quanto riguarda il passato, ampiamente sbugiardati. Il problema è l’odierno revisionismo sociopolitico, mezzo strumentale e supporto sbandierato di una classe politica prona, per meri fini utilitaristici, alle sempre più inattendibili, prevaricatrici e atemporali esternazioni della ccar; e pur sperando anch’io che “venga un giorno”, ho l’impressione che per destare il paese dal maleficio serva come minimo un elettrochoc

faidate

Ho già proposto ripetutamente che l’UAAR prepari anche materiale per riempire l’ora alternativa, in modo che per lo studente non sia solo un’ora per ripassare la lezione dell’ora successiva ma, chi vuole, si ritrovi qualcosa di diverso da leggere.
Si tratta di mettere insieme (sollecitando la collaborazione di M.Hack, P.Odifreddi, C.Flamigni, D.Mainardi e altri) del materiale didattico indirizzato agli studenti delle scuole superiori (tra i 15 e i 18 anni) che rifiutino l’ora di religione e scelgano l’ora alternativa. Il materiale potrebbe essere affidato a docenti della scuola in grado di presentarlo e commentarlo, ma potrebbe anche essere calibrato in modo da essere autosufficiente: quindi con materiali audiovisivi, collegamenti in rete appositamente segnalati, prevedendo anche periodiche riunioni locali per ulteriori spiegazioni e commenti.Credo che argomenti come il metodo scientifico, l’astrofisica, l’evoluzionismo, la bioetica potrebbero costituire l’impalcatura “razionalista” di questo corso. Il modello potrebbe essere quello della Teaching Company (4151 Lafayette Center Drive, Suite 100, Chantilly, Virginia 20151); http://www.teach12.com.

laura

Complementi, sono professionista della comunicazione e devo dire che la vostra campagna è perfetta sotto tutti gli aspetti: pertinenza del messaggio, visualizzazione, mix di strumenti, efficacia comunicativa ecc ecc.
Bravi bravi bravissimi continuate così!

Commenti chiusi.