Sakineh, sospesa sentenza?

Il responsabile della commissione parlamentare iraniana sui diritti umani, Zohre Elahian, ha scritto alla presidente brasiliana Dilma Rousseff, facendole sapere che la sentenza di impiccagione per Sakineh Mohammadi Ashtiani, comminata per asserite complicità nell’uccisione del marito, è stata sospesa. Tempo fa era stata sospesa anche la lapidazione, condanna subita dalla donna per aver avuto una relazione extraconiugale. La decisione, ha scritto Elahian, è stata presa dopo che i figli hanno perdonato la madre.

Raffaele Carcano

AGGIORNAMENTO DEL 18 GENNAIO. L’agenzia ufficiale IRNA ha smentito che la Repubblica islamica iraniana abbia sospeso la pena.

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10 commenti

Stefano Grassino

L’ho sempre creduto e sostenuto che una condanna a morte non sarebbe mai convenuta al regime Iraniano. Fanatici si ma fino ad un certo punto. chi manovra la politica comprende cosa gli conviene e cosa no. A meno di colpi di scena clamorosi (tutto è possibile) questa povera donna passerà qualche anno in carcere, probabilmente fino a che questo regime continuerà ad esistere.

MicheleB.

Mi aspetto che il mondo si muova anche per le prossime vittime della dittatura iraniana, compresi i prossimi omosessuali che vorranno impiccare.

Roby GOD

Pena sospesa. La impiccheranno con comodo tra qualche anno a riflettori ormai spenti.

Painkiller

Esatto. Oppure si “suiciderà” molto convenientemente in carcere.

@Michele B.
Di gay e atei condannati a morte frega solo a gente Amnesty International… Sakineh conveniva per fare pressioni politico\economiche. Battersi per gay e atei significa inimicarsi i religiosi di casa propria. Figurati se lo fanno.

daigoro

esatto due pesi e due misure, non solo tra le condanne alle donne e quelle a gay/atei, ma anche tra le vittime in iran e quelle in paesi strategicamente alleati quali pakistan, arabia e tribu varie afgane.

Paul Manoni

La domanda e’: Cosa gli frega all’Iran, (pseudo) Repubblica islamica e stato confessionale a tutti gli effetti, degli Atei!?
…E non certo solo per le inimicizie eventuali dei religiosi, ma anche perche’ un loro eventuale “salvataggio” dalle gru-forche, e’ sostanzialmente controproducente!
Gli Atei parlano, pensano, sono ribelli e scomodi per natura…tutto cio’, ma si concilia con chi detiene il potere, grazie alla perenne violazione dei diritti dell’uomo.

Paul Manoni

Guarda che ‘sta telenovela su Sakineh, va avanti già da un bel pezzo tra smentite, conferme, condanne imminenti e scarcerazioni presunte.
La propaganda del regime iraniano, ci stà andando a nozze perche’ tiene i riflettori accesi sul paese e sulla bontà/crudeltà delle loro istituzioni.
Probabilmente Sakineh morirà in carcere, oppure la uccideranno quando ci sarà un’altra condanna a morte che attirerà l’attenzione dell’opinione pubblica.

Giovanni Duovi

Sakineh è per l’opinione pubblica iraniana,colpevole e per questo va punita.

Ahmadìnejad lo sa,e gli riesce di far credere all’opinione pubblica interna che la pressione occidentale sia per liberare una persona colpevole di reato.

Ed in effetti per quel che ne sappiamo Sakineh è realmente colpevole.

Difendere Sakine non è strategicamente intelligente, anche se a noi sembra giusto chiedere che il processo sia equo e che non venga impiccata o lapidata,non era questo il caso nel quale far notare quanto ingiusto e antidemocratico sia il regime iraniano,perchè difendere una persona colpevole in quei paesi,equivale a mettersi contro la stragrande maggioranza della popolazione.
E se pensano che difendiamo i colpevoli,sarà più facile che ritenga ingiustificata la richiesta da parte di USA e UE di rivedere il suo programma atomico.

Mentre Ahamdi ricompatta il fronte interno,quando va all’estero (tipo quando è andato alla sede dell’onu a NY) gli riesce pure la parte del moderato,visto che che si pone come elemento di garanzia a finchè il processo a Sakineh sia equo. E riesce anche ad insinuare il dubbio nell’opinione pubblica mondiale che la cattiva stampa di cui gode in occidente è immeritata.

Altro che bene hanno fatto le organizzazioni umanitarie come Amnesty (che poi sono quelli che hanno dentro persone che inneggiano alla sharia),
e male hanno fatto i falchi dell’amministrazione americana a puntare su questo cavallo zoppo.

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