L’edizione elettronica del giornale francese le Parisien dà notizia della proposta di legge approvata in commissione al senato con 25 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astenuti, che prevede di legalizzare l’eutanasia. L’articolo 1 stabilisce che ogni persona maggiorenne e in possesso delle sue facoltà mentali, in condizioni di patologia o incidente gravi e incurabili che le procurino sofferenze fisiche o psichiche a suo giudizio intollerabili, può ottenere un’assistenza medica che le offra una morte rapida e indolore. Il voto, previsto per il 25 gennaio, dovrà essere preceduto dalla discussione della proposta. I senatori dell’UMP si oppongono indignati, considerandone il testo contrario al diritto francese, che richiede la protezione dei più deboli e l’assistenza per chi è in pericolo, e richiamano la legge Leonetti sulle cure palliative.
Maggiori particolari sono offerti dal servizio hostednews di Google: grande la soddisfazione del presidente dell’associazione per il diritto a una morte dignitosa ADMD, Jean-Luc Romero; al contrario, i membri UMP della commissione sono dispiaciuti per il voto e ritengono che la proposta di legge si scontri con la missione del medico, mettendo in pericolo il rapporto di fiducia fra medico e paziente. Per Romero, invece, di fronte allo scatenarsi degli estremisti contro l’eutanasia, il senato si sarebbe mostrato “più libero” dell’assemblea nazionale, dove un testo simile non è stato approvato. Dice Romero che si deve avanzare su due vie: l’accesso per tutti alle cure palliative, mentre oggi solo il 20% di coloro che ne han bisogno possono goderne, e la legalizzazione dell’eutanasia.
Al contrario il presidente dell’alleanza per i diritti della vita è insorto contro quella parte della classe politica che è disposta a lasciar perdere gli sforzi in sostegno delle cure palliative, per sostenere l’eutanasia, soluzione da lui ritenuta sbrigativa e indegna.
Ermanno Morgari
Intanto e’ stata approvata con una discreta maggioranza in commessione al senato… 😉
Dibattito interessante, condotto in termini che in Italia ce li sognamo. Certo le due strade , quella dell’accesso alle cure palliative e quella dell’eutanasia, non devono essere messe in contraddizione o in sostituzione l’una dell’altra; ma dovrebbero essere entrambe percorribili e sostenute, in modo che ognuno che si trovi nel grave dilemma, possa scegliere, secondo le proprie convinzioni e la propria forza.
Sono perfettamente d’accordo: palliativi ed eutanasia sono due metodi in cui non vedo contraddizione e nella cui scelta gioca in ultima analisi la scelta del paziente (e questo della scelta noto che è un concetto che molti cattolici in questo blog e non solo qua spesso non capiscono, confondendo ’scelta’ con ‘imposizione’).
forse perchè sono abituati alla loro religione, dove ogni “scelta” nasconde dietro di sè un’imposizione (certo che puoi scegliere quelle che vuoi, figliolo, ma se non scegli quello che io ho detto essere la scelta giusta allora finisci all’inferno)
In Francia l’eutanasia viene da tanto tempo praticata da molti medici . Lo sanno tutti ma nessuno ne parla .
Credo che in minor parte ciò avvenga anche in Italia.
Neanche tanto “minor parte” Batrakos
La battaglia non sarà facile. Già si muovono i contrari, schierando anche premi Nobel.
http://goo.gl/y4L9s
poichè il principio di autorità ha cessato di avere valore da secoli, l’opinione di un nobel conta comunque quanto quella della persona comune in queste faccende.
“ritengono che la proposta di legge si scontri con la missione del medico, mettendo in pericolo il rapporto di fiducia fra medico e paziente”
il rapporto di fiducia è inficiato prima di tutto dal divieto per il medico di rispettare le scelte del paziente. per quanto riguarda “la missione del medico” si tratta di un concetto anacronistico sul quale si fonda la medicina paternalistica, madre di tutte le ipocrisie e di tutti gli abusi
Infatti. Se io sospetto che un medico mi costringerà a subire cure per me inaccettabili, piuttosto che cadere in trappola scappo via, rinunciando anche a ricevere quelle cure che invece avrei accettato.
Ma non credo sia colpa solo dei medici se è così diffusa l’idea che il paziente non abbia la capacità, e di conseguenza il diritto, di decidere per sé. Purtroppo anche molti pazienti preferiscono delegare la responsabilità ad altri. Però non dovrebbero voler impedire a chi invece se la vuole assumere in prima persona di farlo.
in italia purtroppo la medicina paternalistica è il modello tuttora più diffuso. nonostante la legge sia molto esplicita nell’indicare il diritto del malato di conoscere ogni circostanza riguardante la sua salute e la natura delle cure, rischi e benefici inclusi, la mia esperienza quotidiana è incontrare persone malate alle quali è stata per anni censurata la diagnosi “per il suo bene dottore, le assicuro che x lui/lei è molto meglio così”: in queste condizioni è difficile ragionare sulle scelte di fine vita; è difficile dire a un paziente “le hanno raccontato per anni di avere un’ulcera invece era un carcinoma, ora che non possiamo più nasconderle la verità dovrebbe decidere se trascinarsi nell’agonia o scegliere una morte indolore”.
Sono a favore dell’eutanasia e del suicidio assistito (quest’ultimo anche in assenza di patologie). Detto questo, temo che il dibattito in corso serva a preparare il terreno per un uso distorto del mezzo. Più crudamente, in un angolino della mia mente cova il timore che in un futuro recente, quando i malati terminali saranno troppo numerosi rispetto alla popolazione attiva, si passi dalla volontarietà vera dell’accesso a quelle possibilità a forme mascherate di coercizione. Per “liberare” letti e “risorse”, sapete…
Mah, finché continueremo a venerare il Dio uno e trino Produzione, Consumo e PIL, credo che il pericolo non esista. Un malato terminale è un formidabile consumatore di servizi sanitari e farmaci, fa arricchire un bel po’ di gente, quindi non conviene che muoia.
Se poi con l’esaurimento delle risorse arriverà una bella crisi economica come si deve, con un bel po’ di gente che muore di fame, le cose cambieranno, ma saranno cavoli amari per tutti, non solo per i malati.
Niente di nuovo sotto il sole, chi avrà soldi potrà pagare cure e assistenza, chi non le avrà ciccia. Non che adesso sia diverso, chi puo’ farsi curare in privato e all’estero (vedi Bossi o berlusconi e figie che vanno in svizzera) lo fa. Chi puo’ pagare analisi immediate puo’ scoprire di avere un tumore e quindi avere maggiori probabilità di farcela di chi deve mettersi in lista d’attesa. E’ sempre un questione di costi, alla fine. Tra le vittime della clinica santa rita di Milano (50 operazioni indebite e una ventina di morti sospette), dove si operava per avere rimborsi togliendo organi sani, soprattutto gente semplice, di quella che difficilmente pensa a fare causa al medico: il tasso di mortalità era dieci volte superiore rispetto ad altre cliniche, eppure nessuno si è fatto meraviglia in regione. Il dibattito serve a sviare il discorso dal vero problema, cioè la malasanità, la scarsa igiene in corsia (che provoca migliaia di morti per infezioni nosocomiali, ma certo risolverla sarebbe costoso…), la dubbia nomina di primari e luminari….
Anche se Bossi è andato a farsi curare nelle famosa clinica di Brissago non mi sembra si sia così “riabilitato”. Per il cervello non c’è clinica ne in Italia ne in Svizzera.
Io ho le mie riserve sul suicidio assistito in assenza di patologie. Secondo me il suicidio assistito deve essere praticabile solo per patologie che procurino sofferenze e non siano guaribili. Di qui a elevare il suicidio a diritto soggettivo ce ne corre.
Bravi francesi. Vi auguro che l’eutanasia venga approvata e diventi legale. Beati voi che non avete il Vaticano tra i piedi. Per noi sarà dura, molto dura, temo.
La “soluzione” è ritenuta sbrigativa indegna?
Pazienza, nessuno lo obbliga ad usarla…
ma vaglielo a spiegare che nessuno impone loro di usufruire del diritto all’eutanasia. Non ci arrivano, basta legge i commenti dei cattotalebani su questo sito, o ascoltare quelli di molti politici…
la Francia è avanti di noi nella democrazia, ma grazie anche al fatto che da Avignone il papa si era spostato in Italia, altrimenti ……..??????
Comunque ottima legge che invocherei anche in Italia, e poi il rapporto di fiducia tra paziente e medico non può essere oggetto di legge in alcuno stato, ma è legato alla professione medica che non deve essere impedita dal rispettare le volontà del paziente, qualora chiedesse l’eutnasia.
Ottima notizia.
“i membri UMP della commissione sono dispiaciuti per il voto e ritengono che la proposta di legge si scontri con la missione del medico, mettendo in pericolo il rapporto di fiducia fra medico e paziente.”
Ma se è, per legge, proprio il paziente a poter richiedere l’eutanasia, dove sta il pericolo per il rapporto di fiducia fra medico e paziente? 😯
L’unico “pericolo” sarebbe se tutti i medici francesi facessero “obiezione di coscienza”, ma …in coscienza non la ritengo un’ipotesi verosimile.
Sicuramente hai ragione non c’è pericolo, di medici disposti a praticare l’eutanasia ce ne sono mentre invece per quanto riguarda l’aborto terapeutico autorizzato sino al 9 mese di gravidanza sono pochissimi, credo addirittura Israël Nisand sia l’unico a Straburgo ed è già stato minacciato con insulti antisemiti nella sua abitazione.
In Francia a fare ostruzione è la lobby medica non necessariamente di stampo cattolico legata all’UMP. Comunque in questo caso il voto del senato non conta quello che conta è l’Assemblea nazionale in seconda lettura. Speriamo vi sia una maggioranza trasversale perché chi hai soldi può andare in Svizzera o in Belgio, come per il resto in Belgio per l’utero in affitto e fecondazione per single e coppie di donne.
Vi dico solo una cosa: a preferenza di far la fine orrendissima di tre miei zii morti di cancro in un letto di ospedale tra dolori pazzeschi con gli occhi fuori dalle orbite e la bava alla bocca, io mi butterò dalla finestra Monicelli-style.
Oppure, utilizzerò una delle tante “exit-strategy” disponibili in rete, asettiche e indolori.
Alla faccia del Vatic-ano e delle pazze del sondino tipo Roccella, (ga)Binetti & Company.