Il grande imam dell’università sunnita di Al-Azhar al Cairo, lo sceicco Ahmed El Tyeb, aveva già criticato Benedetto XVI per le sue “ingerenze negli affari interni dell’Egitto” (cfr. Ultimissima del 2 gennaio). Ora l’ateneo ha annunciato il congelamento del dialogo con la Chiesa cattolica a causa delle “ripetute parole d’insulto del papa verso l’islam”.
Raffaele Carcano
Non c’e’ che dire,il dialogo tra cattolicesimo e islam viaggia sotto i migliori auspici !
vero? come dire “nascondete i coltelli e gli oggetti taglienti” per la giornata mondiale del dialogo interreligioso 😆
Si stanno preparando per la settimana mondiale dell’armonia interreligiosa (ultimissima di ieri)
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! 🙂 🙂 🙂
L’armonizzazione tra le religioni? Si..certo…mah….a mi sembra una str……ata, semplice utopia.
Il vaticano deve abituarsi a sentirsi dire di no anche in Italia non solo dall’estero. Questo sceicco ha le …alle ma ora anche ad alcuni della maggioranza (PRI) sembrano spuntare all’improvviso, Nucara si è fatto cazzuto, sarà che la loro sopravvvenza dipenda dalla benedizione del cupolone?
Chi se ne frega! Comunque l’islam è un problema come la ccar.
Secondo me è un problema più grande della ccar. Ci sono troppi fanatici, e non hanno un Ratzinger che invoglia i propri fedeli ad allontanarsi.
Dialogo fra religioni?
Ma alla fine questi super-teologi di cosa si parlano quando dialogano?
Mi sembra una specie di performance surrealista.
Oppure possono sempre decidere ci vincerebbe a braccio di ferro in un incontro Dio vs. Allah.
Oppure, più realisticamente, parlano di soldi (quelli del contribuente).
Meglio che non si parlino del tutto.
Ci siamo noi laicisti da sgozzare a metterli daccordo!
Forse a qualcosa serviamo, “la pax interreligiosa”!
Forse hai ragione, come per esempio credo che ci sia la Palestina a mettere d’accordo i diversi regimi musulmani !
L’islam moderato….i cristiani devono saltare per aria in silenzio, senza lamentarsi.
Nella vita, per sopravvivere, devi imparare ad essere opportunista. Se cattolici e mussulmani se le danno tra di loro, lasciano in pace me.
Si è triste lo sò, ma cosa ci possiamo fare? Quando due entità mettono in atto il sentimento della vendetta attraverso la violenza, e ti accorgi che se provi a farli ragionare, non solo peggiori la situazione ma rischi di trovarteli contro, le cose sono due: stai lontano se puoi, o fai in modo che si azzannino tra loro. Il sottoscritto con queste due righe non fa altro che scoprire l’acqua calda dal momento che nel mondo, da che l’umanità esiste, questo è sempre stato il nostro comportamento. Se il Francese fa la guerra al Tedesco, lo Spagnolo se ne sta beato alla finestra a guardare e magari se vai a scavare, scopri che pure che ha messo lo zampino perchè guerra tra i due scoppiasse.
Una bella sensibilita’ strabica questo islam!
E pensare che se c’e’ qualcuno che il Vaticano ha semore trattato coi guanti e’ l’islam!
In fondo i teppisti sanno riconoscere al volo uno piu’ testardo e duro di loro dal quale rischiano solo di prendere sganassoni.
Pero’ non illudiamoci la prima preda per tutti e due adesso che non ci sono piu’ troppi pagani disarmati in giro siamo noi infedeli per entrambe le due religioni totalitarie ed espansioniste.
Noi preda, come li fermiamo? Con le belle parole di tanti che scrivono su questo sito? Io sono un’assertore del raziocinio e della democrazia ma se ti trovi di fronte un fanatico religioso od un’incallito criminale con un’arma spianata, che fai, ci parli?
A riprova di come la Chiesa Cattolica tratti coi guanti l’islam a scapito di giustizia e verita’
(e maltratti invece i piccoletti come i cosiddetti fratelli maggiori ebrei, troppo democratici e liberali per farsi rispettare a colpi di politica di potenza):
23.01.2011 La faccia tosta di Padre Pizzaballa
Il commento di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta
Data: 23 gennaio 2011
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «La faccia tosta di Padre Pizzaballa»
La faccia tosta di Padre Pizzaballa
di Deborah Fait
Deborah Fait
In un forum dal nome “Il MedioOriente cristiano” un articolo dal titolo
“i cristiani in medio oriente, un rapporto difficile”, di cosa si parla? Voi penserete, amici, e pensereste giusto, che l’articolo debba raccontare i rapporti difficili tra cristiani e islam. E’ cosi’? Da dove scappano i cristiani? Dove vengono ammazzati i cristiani? Dove si vogliono convertire colla forza i cristiani? nei paesi islamici. E’ vero o no?
Invece, guarda un po’, non lo avreste mai pensato, dite la verita’, l’articolo parla di Israele e lo fa in termini ovviamente critici sulla proclamazione di Gerusalemme a Capitale di Israele.
I cristiani in medio oriente? L’articolo non ne parla, nemmeno un accenno alle sofferenze e ai pericoli che corrono nei territori palestinesi, indovinate un po’ cosa scrive l’autore, riporta una frase di Moshè Dayan, generale tanto democratico da lasciare, dopo la liberazione di Gerusalemme nel 1967, nelle mani di cristiani e musulmani tutti i loro luoghi sacri, senza il minimo sentimento di rivalsa che sarebbe stata legittima visto che per 20 anni era stato impedito agli ebrei persino di avvicinarsi ai loro luoghi santi, quelli non distrutti dall’occupante giordano che aveva raso al suolo tutto il quartiere ebraico e scacciato gli abitanti.
Ecco la frase che sarebbe attribuita a Dayan:
«E ora cosa ci facciamo con tutto questo Vaticano?».
Frase tremenda vero?
E l’articolo continua:
“È il 5 giugno 1967, la Guerra dei sei giorni è appena cominciata e di lì a poco si concluderà con una schiacciante vittoria dell’esercito israeliano contro l’alleanza araba formata da Egitto, Giordania, Iraq e Siria. Il generale israeliano Moshe Dayan è di fronte alla chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme e con questa domanda dai toni sprezzanti si rivolge ai suoi soldati. Da questo momento la Città Vecchia è sotto il controllo di Israele. Il cuore dell’ebraismo, la culla del cristianesimo e al tempo stesso il terzo luogo sacro per l’Islam – dopo La Mecca e Medina – sono passati nelle mani del governo all’epoca presieduto da Levi Eshkol.”
http://ilmediorientecristiano.wordpress.com/2010/11/09/cronache-di-un-viaggio-difficile/#comment
Ecco, dunque, tutti i problemi dei cristiani sarebbero qui, in Israele, dopo che tutti i luoghi santi delle tre religioni sono passati nelle mani del governo israeliano diventando quindi liberi come e’ libera ogni espressione di culto in questo paese.
Mentire mentire mentire, parola d’ordine quando c’e’ di mezzo Israele. Mentire perche’ alla fine la menzogna diventa verita’. Lo diceva anche Goebbels che era un esperto in materia!
Ed ecco un altro esempio di menzogna donatoci graziosamente da Peacerepoter, sito che definire antisionista sarebbe una gentilezza, che, per informarci che in Israele era scappato, dalla Serbia, un certo Aklexander Cvetkovic (tipico nome ebraico vero?), un serbo ricercato per genocidio commesso in Bosnia nel 1995, titola il suo pezzo in questo modo:
“A ciascuno il suo Eichman” .
http://it.peacereporter.net/articolo/26384/A+ciascuno+il+suo+Eichmann.
Cosa puo’ significare un simile titolo? Che anche Israele ha, perdio lo sapevano tutti che mai fidarsi di sti ebrei ….., dei criminali ricercati per genocidio come se questo Cvetkovic fosse un ebreo israeliano e non un serbo cristiano che ha ottenuto la cittadinanza quando in Israele arrivavano camionate di gente dell’est europeo, moltissimi non ebrei, che ricevevano la cittadinanza senza troppi controlli perche’ non era ancora scoppiato lo scandalo dei documenti falsi usati per diventare israeliani.
Dunque malafede mista a menzogna e a una buona dose di cattiveria, Un serbo viene trovato in Israele, by the way e’ stata gia’ concessa l’estradizione in Bosnia Eregovina, e lo si definisce ” a ciascuno il suo Eichman”? Come se fosse un ebreo colpevole di genocidio? Come chiamereste questo tipo di propaganda? Come chiamereste il solito patetico tentativo di accusare gli ebrei di nazismo per poter giustificare l’Olocausto e per poterli accusare di genocidio dei palestinesi che in mezzo secolo sono aumentati di dieci volte?
Io ho solo un paio di parole per questo:”malattia mentale ossessiva” .
E adesso veniamo a un altro argomento delicato che riguarda sempre il problema dei cristiani in MO: l’atteggiamento del Vaticano nei confronti di Israele e degli arabi palestinesi, lo esamineremo analizzando alcuni commenti del Custode di Terra Santa, Padre Pierbattista Pizzaballa.
C’e’ un’intera letteratura sui sentimenti non esattamente amichevoli dei frati nei confronti degli ebrei (vedi Inquisizione) e Israele (ricordiamo l’accoglienza fraterna e affettuosa dei frati di Assisi ad Arafat quando questi ammazzava italiani) ma non e’ accettabile che un rappresentante del Vaticano arrivi a paragonare il governo israeliano a Hamas, gruppo di terroristi tagliagole e assassini suicidi.
In un’intervista ad Avvenire del 2006, il giorno successivo a un attentato terrorista in Israele con morti e feriti, Pizzaballa, dice «L’unica testimonianza che noi cristiani possiamo dare in Terra Santa è il perdono. I nostri sforzi devono essere tutti rivolti a fare in modo che la logica della violenza non entri nelle nostre case».
Cioe’, secondo lui, i cristiani devono perdonare gli assassini degli ebrei? Un kamikaze fa strage di ebrei in Israele e lui lo perdona? Bella faccia di bronzo, padre!
e continua a proposito della barriera salvavita :«Il muro è una sconfitta: il simbolo della situazione di incomunicabilità fra ebrei e palestinesi. Trasmette una tristezza infinita. Non si può giustificare per alcun motivo. ”
Sconfitta? l’aver evitato il 90% degli attentati e’ una sconfitta? Non si puo’ giustificare per nessun motivo? Nemmeno per salvare vite umane? Guarda un po’, a noi faceva molta piu’ tristezza morire bruciati col corpo pieno di biglie di acciaio, caro padre Pizzaballa!!!
Ancora:”Io capisco il bisogno di sicurezza di Israele, ma non posso accettare che la risposta sia una resa come il muro. Non posso condividerlo: invece che accettarlo dobbiamo lavorare per abbatterlo”.
Dunque lui capisce il bisogno di sicurezza di Israele ma vuole abbattere l’unica cosa che al momento ce la da questa sicurezza, ci salva dai kamikaze e dalle bombe nei bar e negli autobus e per le strade ..«Il muro voluto dal Governo israeliano ha spezzato in due proprietà e comunità cristiane”, nemmeno una parola sugli attentati: «Dal 2000 al 2005 abbiamo vissuto anni veramente molto difficili (il perche’ non lo dice?). Abbiamo provato un senso di abbandono e di solitudine a causa dell’assenza di pellegrini”. Questa e’ una dichiarazione di una crudelta’ spaventosa, in Israele si moriva ogni giorno, stragi e massacri di innocenti per mano dei palestinesi e l’unica cosa che preoccupava Pizzaballa era l’assenza di pellegrini.
Riguardo agli stupri, rapimenti, omicidi nei confronti dei cristiani da parte di musulmani , il commento e’ addirittura da premio Nobel per l’ipocrisia:«Occorre un’investigazione più approfondita, caso per caso; bisogna non generalizzare…….” per poi lanciarsi in una sperticata lode di hamas “Se vogliamo parlare di Hamas, parliamone. Segna un’alternativa netta rispetto al vecchio establishment; è un movimento molto attivo sul territorio con scuole, dispensari, centri di aiuto per i più poveri. Non tutti coloro che votano o voteranno Hamas sono fanatici musulmani che vogliono un islam duro, radicale…..” si, e’ vero, hanno ogni tanto il fucile facile….dice…dimenticandosi di accennare anche ai missili facili contro le citta’ di Israele, ai kamikaze facili, alle stragi facili….
Per fortuna, per rimettere le cose al giusto posto, c’e’ chi smentisce il buonismo ipocrita, come ogni tipo di buonismo, di Padre Pizzaballa:
“Samir Qumsieh, direttore di al Mahdeh, una televisione locale diventata la voce dei cristiani di Betlemme, si è battuto contro la diffusione delle moschee in città: “I muezzin gridano più forte vicino alle chiese. Dove una volta suonavano le campane ora si sentono soltanto le preghiere musulmane con gli altoparlanti a tutto volume. Tra vent’anni Betlemme non ci sarà più un cristiano”. La sua abitazione è stata colpita dalle molotov lanciate dai miliziani islamici. Recita uno slogan in voga fra i terroristi palestinesi: “Dopo esserci occupati del Popolo del Sabato, ci prenderemo cura di quello della Domenica”.
Due parole sui pellegrini tanto cari al Custode di Terra Santa, vanno in Israele e non lo sanno, i viaggi sono in un paese , in una nazione non specificata. Scendono al Ben Gurian, aeroporto di un paese innominato e innominabile, tornano a casa e dicono di essere stati in “Terrasanta”. Israele? cos’e’? Un paese che non esiste. E le loro guide? sono una meraviglia di pura propaganda, tutte palestinesi, l’unica cosa che fanno e’ scagliare accuse contro Israele, diffamare Israele, un paese che non si sa bene dove sia, anche se ne stanno calpestando il suolo, ma che e’ molto cattivo. Personalmente ho avuto una testimonianza di un amico anni fa, la racconto come l’ho avuta: un gruppo di pellegrini passava casualmente davanti al Kotel per recarsi al Santo Sepolcro. Di fronte al Kotel c’e’ un grande candelabro con sei candele sempre accese che ricorda i sei milioni di ebrei ammazzati dai nazisti. La guida ha spiegato, senza vergogna, che quel candelabro e’ la’ …perche’ gli israeliani sono dei guerrafondai e quelle sei candele ricordano la guerra dei 6 giorni quando Gerusalemme e’ caduta in mano israeliana.
I pellegrini dunque vanno in Terrasanta e tornano a casa odiando quel brutto paese di nome Israele che non sanno esattamente dove sia.
Tutto questo per arrivare al famoso documento firmato dai vescovi mediorientali guidati da Monsignor Sabbah, famoso soltanto per il suo odio contro Israele e la sua “affettuosa amicizia” con Yasser Arafat. Il documento e’ un’accusa totale a Israele e tace sulle persecuzioni ai cristiani nel mondo arabo, tace sul terrorismo, sui delitti di cui sono oggetti i cristiani in tutto l’islam. Nell’intervista di Paolo Rodari dice Pizzaballa: “Il messaggio finale è quello ufficiale. Ma non è la voce del Vaticano e nemmeno della chiesa. E’ semplicemente la voce dei padri sinodali”.
Se il messaggio fa testo ma non è la voce ufficiale del Vaticano, gli interventi dei singoli vescovi durante il Sinodo cosa sono? “Sono interventi personali. Vanno presi come punti di vista di singole persone e assolutamente non come la voce comune”.
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=8&sez=120&id=37039
Mah, amici, potrei continuare all’infinito, la mia impressione e’ che questo padre Pizzaballa sia un gran furbone e che esprima le sue opinioni a seconda dell’intelocutore che si trova davanti.Quello che io so e’ che ne’ lui, ne’ il Vaticano hanno mai detto una parola di condanna contro la violenza palestinese , ne’ hanno mai espresso un minimo di cristiana pieta’ per tutti gli attentati sofferti da Israele durante la seconda intifada, durante quei 5 anni che lui definisce anni difficili perche’ nonarrivavanemmenounpellegrinointerrasanta.
Credo, anche alla luce delle reazioni del Vaticano tese solo ad ingraziarsi l’islam, che chi prova piu’ pieta’ per i cristiani perseguitati siamo proprio noi ebrei che sappiamo cosa significhi, loro, i vari Pizzaballa & co., sono troppo impegnati ad asservirsi al comune nemico . Non lo sanno che piegarsi di fronte alla violenza e al razzismo islamico non paga? Non lo sanno che quando l’islam deve uccidere uccide senza guardare in faccia nessuno, nemmeno il Papa? Non lo sanno che il loro sogno e’ far sventolare la loro verde bandiera su San Pietro?
Del resto, cosa ci si puo’ aspettare, amici, da chi ha riconosciuto l’esistenza di Israele come nazione dopo 45 anni dalla sua fondazione e indipendenza. Quarantacinque anni, mica un quarto d’ora! E lo hanno fatto solo dopo la firma di pace coi palestinesi, se no saremmo ancora qui ad aspettare.