Non è niente di speciale l’inaugurazione di una rotonda alla presenza di un cardinale. Forse, è vero, non era il caso di darsi tanto da fare, ci sono cose ben più gravi e onerose. Eppure per me, esserci stata, è stata un’esperienza particolare che proprio così non avevo mai provato. Tornando a casa ho ripensato a cosa mi avesse fatto tanto effetto. Non la presenza numerosa dei poliziotti che ci hanno subito individuato e direttamente intimato di non manifestare, di non distribuire volantini, di non “indossare” adesivi, di non eseguire alcuna azione che potesse essere interpretata come un’espressione di contrarietà all’evento. Non il fatto che i poliziotti ci abbiano accerchiato, seguito ogni nostra mossa, ripreso con una telecamera e alla fine della manifestazione fermato per visionare le foto che avevamo scattato. Non l’alta croce dorata che brillava al sole, tenuta da due ragazzini, che è stata la prima cosa visibile sul palco allestito. Neppure la sfilata di una dozzina di ragazze in tailleur, gonne corte e calze velate (con quel freddo!). Neanche l’arrivo in auto nera e di lusso del cardinale, con posizioni vicine al negazionismo e piuttosto restio a denunciare i preti pedofili, sorridente e tutto vestito di rosso. Neppure il fatto che il suo discorso sia stato più lungo di quello dell’assessora comunale che l’aveva preceduto e che sia stato suonato l’inno pontificio. Non per il discorso in cui ha ringraziato Dio per la nascita di Brusutti e ha benedetto la rotonda e le persone, e soprattutto garantito un angelo per ogni viaggiatore della rotonda per portarlo sano e salvo a destinazione.
Quello che veramente mi ha fatto effetto è stata l’umiliazione che ho provato come cittadina atea e non credente. Un’umiliazione che è divenuta palese nel vedere l’esile figura dell’assessora comunale con la fascia tricolore di fianco alla croce dorata tenuta dai bambini e con il cardinale rosso che benediceva una rotonda cittadina. Mi è sembrato di vivere una farsa, invece era reale e dal mio punto di vista piuttosto drammatica. L’umiliazione di aver assistito, di fatto, ad una manifestazione religiosa per l’inaugurazione di un’opera pubblica. Sì, una semplice rotonda, dove si stagliava un manifesto pubblicitario tutto bianco, censurato, così come i nostri volantini. Un manifesto bianco senza i colori, così belli, della laicità.
Cathia Vigato, circolo UAAR di Venezia
E così si è conclusa anche questa storia di cui avete letto l’inizio sulle Ultimissime del 16 gennaio, che ha visto come personaggi principali, una frettolosa rotonda stradale da inaugurare a tutti e con tutti i costi, le foto di due modelle sui cartelloni pubblicitari, un noto cardinale che non le deve vedere, una Assessora alla cultura che pensa di fare oscurare i cartelloni pubblicitari per 48 ore, le modelle che spariscono provvidenzialmente prima della cerimonia e nessuno dichiara di essere responsabile, la gelida cerimonia sormontata dall’esibizione di una macabra seppur dorata croce, la comunicazione alla Questura da parte del circolo UAAR di Venezia per avvisare che avrebbe aderito, con le sue riserve, all’invito pubblico che era stato rivolto alla cittadinanza per l’inaugurazione, la proibizione della DIGOS a qualsiasi tipo di esternazione contraria che potesse turbare gli animi degli inauguranti, le decine di poliziotti che hanno riempito tutti gli spazi vuoti di una vuota inaugurazione per braccare la manciata di atei intervenuti pacificamente.
Alla fine risultati positivi ne abbiamo ottenuti:
– distribuito 500 volantini con più profitto (perché censurati) in zone meno gelide della città;
– richiamata l’attenzione su una morale di facciata Take Away;
– posto sui quotidiani la questione se sia ancora necessario far diventare una cerimonia religiosa, l’inaugurazione di un’opera pubblica, realizzata con i soldi dei cittadini.
Il circolo UAAR di Venezia
rituali tribali.
‘ste benedizioni, dico.
ma e’ proibito anche sorriderne
ovvio, sia mai che si possa mostrare dissenso.
tutto va bene, gli atei non esistono, tutti sono cattolici, berlusconi è onesto, ruby ha 45 anni portati benissimo…
polizia che intima di “non eseguire alcuna azione che potesse essere interpretata come un’espressione di contrarietà all’evento”
agghiacciante
immagino che non rispondere “amen” alla benedizione fosse interpretato come espressione di contrarietà all’evento 🙁
tutti gli animali sono uguali, mon ami.
ma alcuni sono più uguali di altri
che pagliacciata: la croce il discorso, il cardinale e la misera figura dello stato italiano costretto a applicare metodi da regime per difendere uno stato straniero.
Che verogna, solidarietà ai soci uaar di venezia.
difendere da che poi… da un eventuale dissenso?
Certo che, se hanno paura del dissenso degli atei, la tensione nell’apparato statale per difendere il clero è altissima…
Una bella cerimonia stile Ventennio e degna del regime iraniano.
Ma i poveri poliziotti non avrebbero qualcosa di piu’ importante da fare?
Certo, i poliziotti avrebbero di molto meglio da fare: correre dietro agli evasori fiscali, per esempio…
….o manganellare a sangue chi pare loro, felici della loro totale impunità
“L’umiliazione di aver assistito, di fatto, ad una manifestazione religiosa per l’inaugurazione di un’opera pubblica. Sì, una semplice rotonda, dove si stagliava un manifesto pubblicitario tutto bianco, censurato, così come i nostri volantini.”
Katia, lungi da me il volerti indorare una pillola amara da ingoiare perchè oramai queste sceneggiate solo da noi accadono, ma se la chiesa è arrivata al punto di attaccarsi ad una rotonda…….bè, io una risata in faccia a monsignore ed al suo gregge gliela faccio di gusto.
Concordo con Stefano.
Mi pare che sono ridotti malino, se devono colorire fino all’indicibile un’innaugurazione di una rotonda. Peraltro, mi piacerebbe soffermarmi come al solito, sukl quadro economico…Quanti erano gli sbirri?…Chi li paga per una pagliacciata simile!?!?….Ah, si!Il solito Pantalone! 🙁
Sembra la trama di un film di fanta-horror. In un futuro lontano, buio e violento.
Un paese dilaniato dall’incertezza, dalla disoccupazione, dal precariato e dalla micro e macro criminalità.
Un popolo avvilito ed in cerca di certezze, di sicurezza, di una figura in cui credere.
Un capo del governo senza scrupoli, corrotto moralmente, corruttore, megalomane e dai valori e principi praticamente inesistenti, che fa sesso con le minorenni e che si sente il paladino della giustizia, il salvatore della patria e contemporaneamente la vittima perenne di attacchi nei confronti della sua persona e della sua banda di bastardi.
Una schiera di politici lecchini, delinquenti, mafiosi, fascisti disonesti e ipocriti. Un cerchio di prostitute, trans, viados, minorenni e ballerine ministre.
Una setta religiosa potentissima, influentissima, piena di soldi e che controlla tutto, dai media alla polizia.
…manca soltanto un super eroe in pieno stile Blade Runner. Non ci sarà: siete fregati. END
ma noi abbiam visto, [con la luce della ragione], cose che gli [altri] umani non immaginano…; no, non dobbiamo mai dire che è la fine ma che è il proseguo della ribellione e della lotta. E bravi i soci di Venezia.
Parliamoci chiaro : non vi sembra paradossale,come del resto hanno gia fatto notare
altri in questa sede,prendersela con il Cavaliere per una storia di donne,con tutti i gravi problemi attuali del paese che proprio Lui,teoricamente,dovrebbe affrontare ?
E con il suo curriculum ricco di performances molto piu’ gravide di conseguenze per il paese.
Perche’ di donne si tratta,a tutti gli effetti,minorenni solo ( e di poco) sulla carta di identita,
visto il loro curriculum e le loro performances.
Se proprio vogliamo sferzare i vizi degli onorevoli,io personalmente trovo molto piu’ grave il gran numero di personaggi drogati “fin sopra i capelli”che popolano Montecitorio.
Un vizietto che ha costi talmente elevati che puo’ dar fondo perfino a uno stipendio “da onorevole” .
Immaginate un po’ come gli interessati si procureranno i dinderi extra necessari ?
Eppure il rigore morale dei nostri magistrati sembra molto blando in questa occasione:ricordate come dopo l’inchiesta a sorpresa delle Iene furono proprio questi
ultimi ad essere soggetti a sanzioni giudiziarie?
Superfluo ricordare poi come, nel caso di minorenni (a volte al di sotto della puberta)
vittime della pedofilia clericale, il rigore della magistratura sembra ispirarsi come
severita dei provvedimenti, a quello della Curia stessa.
Quando non si può esprimere pubblicamente dissenso vuol dire che non siamo in democrazia ma sotto una dittatura.
Un plauso ai soci di Venezia.
Mi associo!
anche perche’ sarebbe stato dissenso espresso in forma civile
mi associo, bravi i soci della laguna
sarebbe bello se, durante il discorso del cardinale, qualcuno fosse scoppiato a ridere trascinando anche gli altri in una megarisata collettiva.
bastava una minima frase assurda (e questi personaggi ce ne forniscono a carrettate) e via! prima scoppia uno, poi tutti gli altri, mano a mano.
che provino a fermare questa forma di dissenso. magari sarà il futuro modo di protestare!
Vero, ottima idea! 🙂
E si potrebbe “catalizzare” la cosa ponendo (debitamente prima dell’inizio) nelle vicinanze un altoparlante che al momento opportuno diffonda una grassa e inteminabile risata, telecomandato da distante… 😉
mi piace da morire!!!
Intelligente, satirico…. e irrefrenabile!!! Grande!!
fantastico!!!! 😀
Cbe barba con tutte queste benedizioni. Mutatis mutandis i riti propiziatori nati con le prime forme di religione vengono riproposti all’infinito. Ma abbiamo proprio bisogno di tutte queste pantomime? A chi e a che cosa servono?
Servono a favorire e/o consolidare l’invasione dell’Italia da parte di una microscopica monarchia assoluta extracomunitaria che è pure un paradiso fiscale e un covo di difensori dei preti pedofili!
Roba da pazzi!
Mi ricordo di quando ero bambino ed i miei si recavano presso la parrocchia di Sant’Agostino in Siena, dove si svolgeva la famosa “benedizione” di ogni cosa che portavi.
Vedevo persone porgere al prete occhiali, orologi ed una infinità di oggetti che più che una benedizione era un’atto blasfemo.
Qualche anno dopo venni a sapere che un mio vicino cattolicissimo, porgendo tra le dita l’oggetto da benedire, teneva nella mano semichiusa dei preservativi…………. 🙂
Stupenda quella dei preservativi!!! 🙂
In pratica, lui cercava di procurarsi l’assoluzione preventiva per i “peccati di lussuria”! 🙂
Oppure… faceva benedire i preservativi per essere più sicuro che al momento dell’uso funzionassero? 😯
Faceva benedire i condom per essere sicuro che non si rompessero durante l’uso e fossero sicuri al 100%.
Alla faccia di quel cardinalone che assicurava della loro inefficacia contro le malattie veneree e bla bla bla.
Spedisco una email alla Hatù per avvertirli.
io non capisco perchè “ci andiamo” come associazione… la prossima volta presentiamoci sparpagliati senza farsi riconoscere come associazione, ma come liberi cittadini e poi creiamo scompiglio tirando fuori volantini (senza scritto uaar… solo con il messaggio che vogliamo trasmettere) e cominciamo a distribuirli o a lanciarli in aria da vari punti della piazza…. se siamo anche solo in una ventina uno isolato dall altro gli agenti come fanno a fermarci??? e poi con quale scusa? così, come questa volta appena ci vedono ci riconoscono ci prendono di mira e ci fermano…
Una polizia che intima di “non eseguire alcuna azione che potesse essere interpretata come un’espressione di contrarietà all’evento”…
Siamo in Afganistan???
Peggio…..siamo in italia.
Brava Cathia, bravo il circolo di Venezia.
Il mio plauso e solidarietà al circolo di Venezia; è terribile questa violenza istituzionale che impedisce anche le più innocue manifestazioni di pensiero. Non sono atteggiamenti degni di uno stato civile e mi ricordano la Russia putiniana.
Cari amici, forza e coraggio.
Chi ha un po’ di pratica di manifestazioni sa che in Italia, se si contesta anche civilmente qualche iniziativa dell’asse politica/clero (tantopiù quando come qua agiscono in sinergia, o meglio la prima fa da ‘braccio secolare’), scatta l’identifi c azione poliziesca, a meno che i rapporti di forza numerici, ovvero la presenza di massa, non siano dissuasivi.
Visto che qua non siamo messi bene coi rapporti di forza bisogna ingoiare il rospo.
Massima solidarietà!
E troppi ne avremo da ingoiare. Io comunque voglio farmi stampare un necrologio con data da applicare a posteriori:
Oggi……..è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari STEFANO GRASSINO socio UAAR. Lascia questo mondo con l’unico dolore di essere morto prima dei tre grandi monoteismi.
Un’idea che mi è venuta leggendo alcuni commenti e che andrebbe sviluppata in altra sede.
Piazzare preventivamente ed in luogo difficilmente accessibile senza mezzi adatti un registratore e un potente amplificatore “a perdere”, da telecomandare al momento opportuno, per diffondere musica rock o risate o qualche altra cosa del genere durante cerimonie di questo tipo.
Oppure preparare “lenzuoli” con opportune e gigantesche scritte da innalzare nel cielo sollevandole mediante un numero adatto di normali palloncini per bambini (mi piacerebbe una cosa del genere una domenica a piazza san pietro, in territorio italiano).
Questo per rendere chiaro che le cerimonie religiose vanno fatte, salvo casi eccezionali, in chiesa e QUALUNQUE manifestazione pubblica può prevedere una contestazione.
Agghiacciante il comportamento prima dell’istituzione comunale, dei poliziotti poi. Forse sbagliando, ma avrei rifiutato di mostrare le foto.
Mi diverte molto la parte degli angeli, ora li immagino come dei casellanti che ad ogni macchina chiamano uno di loro che in motorino accompagna ogni singola auto ad affrontare una censurata nuova rotonda…
…e una volta che ti identificano, che ti possono fare? Cioè, una volta che gli do i miei documenti e vedono che mi chiamo Tizio Caio, residente in via Tale 46…. e non ho commesso alcun reato… poi che succede? (perdonate l’ignoranza).
Qui bisognerebbe sentire i soci di Venezia, e ho anche io alcuni dubbi.
Normalmente per fare una manifestazione va richiesta la piazza, altrimenti scatta la ‘manifestazione non autorizzata’ che è reato penale.
Non so se sia stata chiesta o se non ve ne fosse bisogno poichè la piazza era già stata data, anche se tecnicamente, andando a naso, mi pae che si tratti di due diverse manifestazioni.
(Lo stesso per un banchetto informativo: se le dimensioni del tavolo superano una certa metratura bisogna chiedere l’autorizzazione e pagare qualcosa).
Ma qua, appunto, bisognerebbe sentire i diretti interessati perchè potrei sbagliare.
Nel caso non ci siano ipotesi di reato non succede nulla: è un modo della polizia di monitorare gli aderenti a gruppi, in parte per intimidirli un po’, in parte per avere persone da cui andare nel caso, anche per manifestazioni diverse, si dovessero creare problemi. E’ sostanzialmente una prassi di routine.
Leggendo bene vedo che c’era un invito pubblico alla cittadinanza, per cui la manifestazione non autorizzata non dovrebbe essere contemplata.
In Brianza a Lissone sono riusciti a far scappare la figlia di Craxi, lo stesso giorno, in occasione dell’inaugurazione di una piazza al padre Bottino. Non sembra proprio che la digos li’ abbia voluto o potuto intervenire, eppure la giunta che organizzava era leghista.
Sandra.
In quel caso però avrebbe potuto esserci una o più di queste varianti:
1) il numero dei manifestanti era tale da sconsigliare l’intervento diretto
2) il clima si sarebbe potuto surriscaldare ancor più anche se non fossero stati tanti
3) magari era gente già conosciuta, e in ogni caso li avranno di certo identi f i c a ti con foto segnaletiche
4) il questore ha un’altra linea rispetto alla Lega che comanda e al questore di Venezia e ha preferito non intervenire per i motivi sopra detti (e perchè no? anche per antipatie verso la famiglia Craxi).
Non sto difendendo la polizia, sia chiaro: dico solo che loro avrebbero identi f i c a to comunque anche senza intervento diretto i soci, e quest’ultimo è stato strategico anche per intimidire un gruppo pacif i c o e partecipante ad una manifetsazione autorizzata.
Fosse stato un gruppo di hooligans si sarebbe proceduto con identi f i c a zioni fotografiche o differite al momento dello sparpagliarsi non certo con la richiesta dei documenti.
Piaccia o meno, così opera la polizia.
non può essere che siccome la polizia era stata avvisata della presenza dei soci uaar e, temendo chissà quali provocazioni, li abbiano schedati/circondati fin da subito, mentre nel caso dei Lissonesi si è (forse?) trattato di una manifestazione non autorizzata, quindi non sono riusciti ad organizzarsi per tempo e a bloccare/schedare i manifestanti?
in ogni caso esprimo tutta la mia solidarietà a Cathia e gli altri soci UAAR del circolo di Venezia per il doppio sopruso subito: per l’indebita presenza dell’uomo in gonnella e per il trattamento subito dalla polizia.
PS: comunque ottima la protesta avvenuta a Lissone, dedicare una piazza a quella feccia di bettino craxi è veramente indegno per un paese civile ed onesto. Ancora più surreale è che a dedicargliela sia stata la sega nord, che all’epoca ne diceva di tutti i colori contro quel ladro latitante.
Ciccio,
solitamente anche le manifestazioni autorizzate riescono a prevederle ed intercettarle, anche perchè, non so il caso dell’ottima protesta dei lissonesi, solitamente vengono pubblicizzate attraverso volantini e manifesti e non organizzate in segreto.
Il discorso è che in quei casi spesso, temendo di far precipitare la cosa ulteriormente, non ti chiedono i documenti, ma chiunque ci va se fotografato e identi f i c ato rischia una denuncia per manifestazione non autorizzata e varie ed eventuali.
Di solito, e veniamo al caso nostro, loro temono anche il contraddittorio paci f i c o e legale perchè un contraddittorio in sè su argomenti caldi può sempre, secondo loro, finire in una colluttazione per cui bloccano la questione alla radice anche se non è giusto nè democratico, almeno a parer mio, tantopiù con un’associazione come l’UAAR che non è certo nota per i suoi attivisti facinorosi, tuttaltro.
Però turbare l’ordine con qualche scazzottata, seppur minima, in occasione di una visita cardinalizia era un rischio di facciata che non potevano permettersi nè la questura nè il PD anche se le possibilità erano molto remote anzi direi zero.
Quindi si sono rivolti verso la parte più debole e che rompeva l’armonia dell’amicizia clero/potere politico, attraverso una prassi di intimidazione che sapevano non avrebbe essa stessa generato scontri, a differenza probabilmente dei lissonesi che erano più determinati e la cui situazione ha favorito un’altra scelta da parte della questura. Inoltre a Lissone non c’era un prelato straniero di fronte a cui ‘ben figurare’ secondo i loro schemi e questo è tutto dire…
Questa perlomeno è la mia opinione sulla base delle mia esperienze, poi posso benissimo sbagliare.
plaudo all’iniziativa del circolo di Venezia, ma se dovessimo presenziare a tutte le inaugurazioni di opere PUBBLICHE con relativa benedizione e preghiera di preti, vescovi o cardinali, i soci dell’uaar non basterebbero: purtoppo è pratica ricorrente, con giunte di destra e di “sinistra” , per inaugurare biblioteche, scuole, ospedali, strade e quant’altro 🙁
però questa iniziativa potrebbe essere l’inizio di una nostra presenza visibile in tali manifestazioni laicamente poco opportune
Concordo con antoniadess. Purtroppo questo delle “benedizioni” religiose alle inaugurazioni di qualsiasi edificio o targhetta pubblica è un costume radicatissimo, a cui nessun politico vuol rinunciare, per motivi elettoralistici, ma anche, credo, per una sorta di atavica superstizione , che attribuisce all’aspersione di un’acqua “santa”, poteri magici di chissà quale protezione.
chissà se un giorno si potrà arrivare ad avere un’autorità civile che invita il prelato della parrocchia o della diocesi territoriale , semplicemente come rappresentante della sua comunità o associazione di fedeli, al pare dei rappresentanti di tante altre associazioni, senza concedergli il privilegio della cerimonia religiosa e della predica?
Esiste qualche politico laico che ha il coraggio di fare una proposta del genere?
… poliziotti che “ci hanno fermato per visionare le foto che avevamo scattato”?
Qualcuno mi spiega con quale autorita’ questi mi possono fermare per visionare delle foto che scatto in luogo pubblico? Io posso scattare tutte le foto che voglio, anche in un luogo pubblico. L’essenziale e’ che non le pubblichi se ci sono persone riconoscibili o siano evidenti dati sensibili della Privacy. E se io mi rifiutassi di mostrare le foto? Finiamo in questura per reato di “omessa dichiarazione fotografica” o che diavolo? Quale legge mi obbliga a far visionare le foto che scatto?
Per quello che ne so io, questi hanno solo il diritto di chiedere un documento di riconoscimento, ed io sono si’ obbligato a mostrarglielo, ma lui mi deve far vedere un tesserino di riconoscimento. Che ne so io se si tratta di un poliziotto vero o fasullo?!?
Conoscevo uno spagnolo, con un padre militare, che si rifiutava di mostrare il documento anche se quello che glielo chiedeva era un poliziotto in divisa. Il padre militare, appunto, gli spiegava che una divisa puo’ essere rubata. Io stesso, una volta in caserma, da militare, avevo aperto al colonnello (che era in divisa) alle due di notte, il quale mi diceva che avevo fatto male a non chiedergli il documento. Io gli avevo fatto notare che lo avevo riconosciuto di persona.
Questa mi da’ veramente fastidio, scusate. Proprio perche’ ci vedo un abuso enorme.
Basta con la presenza della chiesa cattolica alle inaugurazioni.E’ anticostituzionale e quella cattolica non èpiù religione di stato ma uno dei tanti credo esistenti.
Non si riesce a far rispettare ciò???!!!
ma poi mi domando…
che senso ha inaugurare la rotonda?
è come inaugurare gli stop, i semafori o le strisce pedonali.
non è che quando ripassano il colore dello stop c’è il sindaco che taglia il nastro Oo
(tanto tendenzialmente la gente non sa usare le rotonde, e poi ci piazzano in mezzo un sacco di schifezze che le rendono completamente inutili dato che ostruiscono la visuale, quindi i botti ci sono in ogni caso -.-)
Oggi il Sommo Impostore Benedetto XVI ha detto Ubi et Orbi su TUTTE le tv e su TUTTI i giornali, di non usare falsi profili sui social network, oltre ad altre “raccomandazioni”. Nei prossimi giorni dirà quante volte bisogna andare al ces../so, come e dove. Turiamoci il naso
Berlusconi elevato a simbolo vittorioso, popolare, del vero cattolicesimo romano e del partito cattolico per eccellenza, il PDL, votato dalla maggioranza dei pensionati.
” Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! “
M sconvolge tutto… ma…. l’inno pontificio? :shoc
ma una nazione il cui inno recita: che schiava di roma iddio la creò ” come fa a dichiarasi laica e democratica ?
io avrei in mente un’altra parola che può sempre essere affine a “schiava” ma è più attuale, di questi tempi
be’ in fondo è andata bene, nessun arresto. mi ricordo a campo de fiori il 17 febbraio 2001 la polizia non aveva nessunissima intenzione di scherzare… e la piazza era minacciata da un gruppone di celoduristi con caschi e manganelli pronti a scattare in carica. per non dire dei sequestri di striscioni etc… ed era una manifestazione autorizzata!!
Io e Toni, siamo sulla stessa lunghezza d’onda.
Pensare che in Italia la polizia, soprattutto nelle occasioni di piazza, usi misure democratiche e si attenga alla legge è un po’ da iperuranio.
La storia italiana dal dopoguerra in poi (del fascismo è inutile parlare) è piena di abusi polizieschi, e proprio di oggi è la notizia che una leggina ad hoc permetterà ai poliziotti maganellatori del G8 di non risarcire nessuno.
Per cui non è più di tanto un abuso verso l’UAAR, è un abuso verso la democrazia che stavolta è toccato all’UAAR.
Il dissenso alle manifestazioni non è mai gradito: avesse parlato un politico e ci fosse andata una delegazione dell’altra parte a fargli il contradditorio, 99 su 100 di probabibilità che glielo avrebbero impedito, sempre se i rapporti di forza, ci torno perchè è fondamentale, fossero stati dalla loro e non da quella dei manifestanti.
Chiudo con un consiglio, per chi ha voglia di ascoltarlo e non è pratico di piazze: quando ci saranno altre manifestazioni filmate sempre i poliziotti magari con un telefonino e se ce la fate senza farvi accorgere: è un ottimo elemento in mano per contestare le loro procedure arbitrarie; senza un filmato è difficile poi avere ragione in un eventuale ricorso in tribunale quando farebbero tutti quadrato a negare o a cambiare i termini della questione.
Ciò che hanno fatto, dall’accerchiamento all’intimidazione (sempre quando non è per loro rischiosa) è prassi usuale, filmare i manifestanti è anche abbastanza comprensibile…dovesse succedere qualcosa hanno i filmati, così come è bene averli anche noi per stabilire poi come vanno le cose. Per questo loro odiano essere ripresi e fotografati.
Solidarietà al Circolo di Venezia!
Ma che preti girano da quelle parti!? 😯
http://www.corriereadriatico.it/articolo.php?id=135900
dedicato agli agenti mastini anti-Uaar (posso dire anche “sbirraglia” tanto dalle parti dei loro uffici politici mi conoscono…): così forti, così armati, così potenti e così “coraggiosi” per….inchinarsi ad un druido con la gonna, mantenuto dai contribuenti italiani e che partecipa alla gestione della più grande banca di riciclo di denaro sporco che esista nel sistema solare!
scommetto che adesso vi sentirete più vicini alla santità e al paradiso…
Le seguenti proposizioni postate da chi mi ha preceduto:
“non è più di tanto un abuso verso l’UAAR, è un abuso verso la democrazia che stavolta è toccato all’UAAR….quando ci saranno altre manifestazioni filmate sempre i poliziotti magari con un telefonino e se ce la fate senza farvi accorgere: è un ottimo elemento in mano per contestare le loro procedure arbitrarie”
sono oro colato in forma di indirizzo operativo.