Consiglio permanente Cei, card. Bagnasco su libertà religiosa, crisi economica e “disagio morale”

Tanti gli argomenti trattati nella prolusione del card. Angelo Bagnasco per l’apertura del Consiglio permanente della Cei ad Ancona, in corso fino al 27 gennaio. Presenti anche riferimenti all’attualità, accenni ricondotti da molti al caso Ruby che coinvolge il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Prima di tutto, Bagnasco accenna al “fascino benefico che la tradizione cristiana continua a far sentire ovunque nel nostro Paese”, nonostante “una de-cristianizzazione progressiva” che appare “ad alcuni ineluttabile”. La strage di cristiani copti ad Alessandria d’Egitto all’inizio dell’anno fa tornare d’attualità il tema della libertà religiosa: in questo clima, sostiene il prelato, “anche per gli osservatori e opinionisti laici si va, per fortuna, diffondendo la consapevolezza che la religione” “non va intesa in senso privato, e dunque isolabile, rispetto al quale assumere atteggiamenti apparentemente neutri, seppur in realtà indifferenti, quando non scettici”. Gli attacchi ai cristiani non devono portare a ritorsioni contro gli stranieri che arrivano in Italia, ma “si può e si deve urgentemente porre la questione della libertà religiosa nelle sedi internazionali” perché “nei singoli Stati vi sia un sistema minimo di garanzie reali per la libertà di tutte le fedi”. Come Benedetto XVI, anche il presidente della Cei sostiene che “subdole minacce ad un’effettiva libertà religiosa esistono anche nei Paesi di tradizione democratica”, citando la querelle sul crocifisso negli uffici pubblici. Caratterizzata a suo dire da “un argomentare infastidito sulla neutralità dello Stato che si rivela non poco capzioso”, da “un’aggressività laicista dalle singolari analogie con certe ossessioni ideologiche che ci eravamo lasciati alle spalle”. “Un male sottile” affliggerebbe l’Europa, “provocando una lenta, sotterranea emarginazione del cristianesimo”, con “discriminazioni talora evidenti” ma anche “con un soffocamento silente di libertà fondamentali”, come l’obiezione di coscienza che “si tenta ormai di ridimensionare”.
Passando all’Italia, il card. Bagnasco parla di “vincolo religioso” che “è stato realmente l’incunabolo da cui è scaturita la prima coscienza di una identità italiana”, prima dell’unità politica. “Non si può negare che” la fede “abbia una ricaduta nella vita comunitaria e pubblica”, perché “l’apertura al trascendente” “struttura la persona”, “dona quell’idealità e quella forza morale che la materialità non garantisce”. “Soprattutto, la rende capace di scegliere il bene anziché il male”: quindi Bagnasco critica il relativismo e parla di “stravolgimento del concetto di coscienza”, che confonde “l’opzione di coscienza con la pretesa di essere padroni di agire come ci pare”. “E’ lo stordimento attorno al falso concetto di autonomia ciò che incrina la cultura odierna”, ammonisce, “quella secondo cui la persona si pensa tanto più felice quanto si sente prossima a fare ciò che vuole”. Per questo “più di quanto non si pensi, oggi è avvertito – seppur non ammesso – il bisogno di un’educazione coerente e duratura”, che dia “ormeggi oggettivi”.
Dopo aver parlato della crisi economica che genera uno “spaesamento che perdura” e della recente contestazione studentesca, il presidente della Cei critica l'”ideologia del mercato”, che ha causato “desertificazione valoriale”. Per uscire dalla crisi bisogna “infrangere l’involucro individualista e tornare a pensare con la categoria comunitaria del ‘noi'”, con una nuova “alfabetizzazione etica” e una “sfida educativa” per rivedere gli stili di vita. “Adesso più che mai”, continua, “è il momento di pagare tutti nella giusta misura le tasse che la comunità impone, a fronte dei servizi che si ricevono”. “Nessuno è moralmente autorizzato ad autodecretarsi il livello fiscale” e “chi fa il furbo non va ammirato né emulato”, avverte citando il settimo comandamento.
La crisi economica ha portato anche ad una “riabilitazione culturale” dell’istituto familiare da “visioni ristrette e impacciate”. Per questo serve “una politica familiare preveggente, che mantenga la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, e aperta alla vita, quale base per rilanciare il Paese”. Venendo all’attualità recente, il cardinale auspica, con parole che sembrano far riferimento al caso Ruby, il superamento della “convulsa fase che” da anni “vede miscelarsi in modo sempre più minaccioso la debolezza etica con la fibrillazione politica e istituzionale”. “Si moltiplicano notizie che riferiscono di comportamenti contrari al pubblico decoro e si esibiscono squarci – veri o presunti – di stili non compatibili con la sobrietà e la correttezza”, segnala Bagnasco, “mentre qualcuno si chiede a che cosa sia dovuta l’ingente mole di strumenti di indagine”. Ne risente “l’equilibrio generale” e l’immagine del Paese, con una collettività che “guarda sgomenta gli attori della scena pubblica” e “respira un evidente disagio morale”.
Indispensabile quindi il “dovere educativo”, che “investe in primissimo luogo la famiglia”. “La Chiesa è consapevole di questo diritto, primordiale perché naturale, dei genitori quali essenziali educatori dei loro figli, e si concepisce anzitutto al loro servizio”, sostiene Bagnasco. Ma la Chiesa ha anche “un irrinunciabile mandato educativo”: la “società nel suo insieme” deve aiutare la scuola nella “sfida educativa”.

Valentino Salvatore

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28 commenti

Roberto Grendene

costui si sente superiore agli altri, pensa di avere “un irrinunciabile mandato educativo” e che nell’esercitarlo debba avere privilegi

e tralascio lo sciacallaggio sugli ortodossi morti per motivi religiosi: con un po’ più di laicismo, forse ci sarebbe meno sangue che scorre

POPPER

Non solo, ma addirittura ha criticato la magistratura, di cui l’autonomia nemmeno berlusconi potrebbe calpestare, anche se fino ad oggi l’ha insultata continuamente e per questo Vietti lo ha richiamato al rispetto della Costituzione.

Bragnasco non poteva attaccare Berlusconi, e sai perchè, nessuno se lo sarebbe aspettato, anzi lo davo per scontato che lo avrebbero assolto, anche se prima ci aveva pensato Sepe ad assolverlo.

Otzi

Chi è mai costui? Ha osato affermare una volta che non può essere un vero cittadino colui che non tiene in seria considerazione la dottrina della ccar.
Ho a schifo tutta l’enfasi che i media italiani, politicizzati o no, danno alla moltitudine delle sue infauste e dolose parole come fosse lui il simbolo ed il garante della democraticità laica ed il fondamento ultimo della Repubblica Italiana. Chi è costui? Cos’ha di diverso in dignità e libertà da ciascun cittadino, noto od ignoto, italiano?
Ve lo dico io: egli vuole essere IL termometro infallibile che misura in gradi la dignità umana di ciascun singolo cittadino ed il valore effettivo che deve avere l’esplicazione di ogni singola libertà! Cittadini come Bagnasco sono da equipararsi ai Tiranni di greca memoria, veri nemici di uno Stato Democratico laico ed indipendente che basa i suoi principi etico-sociali sull’Uomo. Timeo Angelos et dona ferentes.

bismarck

Nella parte sul laicismo e sul relativismo ecc. Bagnasco ci conforta nella (descrizione reale della condizione della ccar in Italia con parole velate come ad uso dei preti) convinzione che la chiesa sia finita (una chiesa di grandi numeri intendo), purtroppo per la fine politica della ccar ci vorrà ancora molto, una generazione almeno.
Il resto, oltre agli ossimori e la retorica, sembra un sussegursi di petizioni di principio che francamente già oggi che la chiesa dispone praticamente di tutto: insegnati di religione, influenza sulla televisione, notevole forza finanziaria, ecc. non riesce a far fare propri nella gente comune figuriamoci in un futuro dove il suo declino è, nei numeri, certo.

Sandra

Aveva bevuto?
– Il “fascino benefico che la tradizione cristiana continua a far sentire ovunque nel nostro Paese”
E non si è messo a ridere nessuno? Ah, proprio un bell’effetto benefico….

– “subdole minacce ad un’effettiva libertà religiosa esistono anche nei Paesi di tradizione democratica”, citando la querelle sul crocifisso negli uffici pubblici.
Si chiama causa civile, le subdole minacce erano quelle dei preti per coprire porcherie.

– “con un soffocamento silente di libertà fondamentali”, come l’obiezione di coscienza.
Gli risulta che qualcuno sia stato obbligato a scegliere Ginecologia come specialità?

– la crisi economica che genera uno “spaesamento che perdura”
Boh, non sa della Germania, dei paesi emergenti, Bagnasco, non legge le notizie economiche?

– “Un male sottile” affliggerebbe l’Europa, “provocando una lenta, sotterranea emarginazione del cristianesimo”
Ciononostante nel nord europa si vive bene, il male, nemmeno tanto sottile, se lo stanno beccando i paesi piu’ “religiosi”, e si chiama rischio di default.

– “vincolo religioso” che “è stato realmente l’incunabolo”
Eh, fosse per Bagnasco staremmo ancora agli incunaboli, ché la stampa in effetti gli ha un po’ rotto le uova nel paniere, e adesso internet. Ricorda Jorge del nome della rosa.

– l’”ideologia del mercato”, che ha causato “desertificazione valoriale”
In Italia? Ideologia di mercato? Come si spiega che nessuno venga a investire in Italia?

– “Nessuno è moralmente autorizzato ad autodecretarsi il livello fiscale”
Si offre di pagare l’acqua e l’ici?

– “chi fa il furbo non va ammirato né emulato”, avverte citando il settimo comandamento
Giusto, non rubare, come i valdesi che non incassano la parte di 8/1000 non destinata!

– “Si moltiplicano notizie che riferiscono di comportamenti contrari al pubblico decoro”
Faccende di mutande? uhm tasto dolente, alla larga, bagna’….

– “mentre qualcuno si chiede a che cosa sia dovuta l’ingente mole di strumenti di indagine”
Forse noi contribuenti ce lo chiediamo, che tocca anche pagare, per sapere quanto siamo mal governati. Lo sapremmo anche gratis, poi, con certe facce non ci vuole neanche tanto. A meno che non fosse un controavvertimento a Bossi, con questi c’è poco da fidarsi.

– Indispensabile quindi il “dovere educativo”, che “investe in primissimo luogo la famiglia”
Nei paesi dove si sta meglio si investe in educazione e tecnologia, in nuove professioni, non si sprecano (=rubano) soldi per insegnare antiche favolette che all’atto pratico, vedasi Italia, non servono al benessere della gente, formano persone con poca individualità, poca personalità, poca iniziativa solo marionette incapaci, o capaci solo di allungare la mano verso una qualsiasi “categoria comunitaria”, raccattando le briciole.

POPPER

straquoto, brava Sandra.

In Italia, da alcune interviste sul caso Ruby, alcune famiglie naturali erano disposte ad affidare all’educazione berlusconiana (bunga nbunga) le proprie figlie minorenni per potersi pagare il mutuo. Che schifo questa specie di riabilitazione della famiglia da parte del Berlusconi patrono dell’educazione cristiana.

Ruby minorenne fu affidata alla MInetti e questa l’ha lasciata sulla strada come una prostituta, già da qui puoi immaginare come sono ligi all’educazione cristiana questi del PDL, poi c’è la menzogna di Berlusocni che accusa la scorta di avere perquisito le ragazze e in ciò le ha violate nella loro dignità, ma la scorta doveva perquisirle anche per rilevare se le ragazze avessero materiale compromettente ma l’altra menzogna del Silvio è che i pm lo spiavano usando le ragazze e pagandole addirittura.

Se questo è il dietro le quinte del family day del governo berlusconi (Minetti compresa), allora è meglio che Bagnasco sia sincero e dica a se stesso: “non potevo attaccare berlusconi sul caso Ruby, quello ci da i soldi per la nostra educazione cristiana e anche altri bei regali durante l’anno”.

Quindi cara Sandra, La chiesa cattolica è nei fatti e nelle parole che dice come una prostituta ricattabile anch’essa, che si fa pagare e non può dire nulla contro il suo cliente privilegiato, cioè Berlusconi.

Markus

Vorrei solo aggiungere che fino agli anni 80 il cristianesimo era religione di stato, per cui hanno poco da criticare gli altri. Questi sono i frutti dei loro assurdi insegnamenti.

L’autocritica sarebbe un auspicabile indizio di salute mentale, ma non mi pare di vederne…

Otzi

Brava Sandra! Hai detto bene!
Cerchiamo, poi, con tutte le più sottili forze di ridurre quest’individuo a zero. Azione assai difficile con quest’altra: unum gestit ut ignoratum damnetur.

Ciccio

Sandara dimentichi questa perla di saggezza:
“la fede dona quell’idealità e quella forza morale che la materialità non garantisce”
si è visto quanta moralità ha donato la fede, sia oggi sia nei lunghi secoli bui passati sotto il loro dominio!

andrea pessarelli

il predicozzo sulle tasse, almeno quello, poteva avere il pudore di risparmiarcelo ma tutto il discorso trasuda ipocrisia e fascismo da ogni sillaba

POPPER

Prima di tutto, Bagnasco accenna al “fascino benefico che la tradizione cristiana continua a far sentire ovunque nel nostro Paese”, nonostante “una de-cristianizzazione progressiva” che appare “ad alcuni ineluttabile”.

é davvero ineluttabile, lui stesso lìha detto: “una de-cristianizzazione progressiva”, quindi, progredisce ed è anche ineludibile.

poi

Come Benedetto XVI, anche il presidente della Cei sostiene che “subdole minacce ad un’effettiva libertà religiosa esistono anche nei Paesi di tradizione democratica”, citando la querelle sul crocifisso negli uffici pubblici. Caratterizzata a suo dire da “un argomentare infastidito sulla neutralità dello Stato che si rivela non poco capzioso”, da “un’aggressività laicista dalle singolari analogie con certe ossessioni ideologiche che ci eravamo lasciati alle spalle”.

Non ve le siete lasciati alle spalle le cosidette subdole minacce, perchè non sono subdole, e lei Bagnasco le attribuisce al laicismo, il quale giustamente invoca la neutralità dello stato e che per sua natura non deve essere confessionalista, ma ove siete voi a predicare e a parlare alla politica ivi sono anche le vostre contraddizioni, le vostre discriminazioni, i vostri innunerevoli appetiti economici, e non vedo alcuna ragione concreta e dimostrata che si vuole ritornare alla religione di stato (a parte i catto-talebani in politica sia a destra che a sinistra e purtroppo anche al centro, ma solo per avere l’appoggio della cccar), religione pubblica e da imporre a tutti, credenti e non, ma nonostante le vostre interferenze clerico-fasciste, in 150 anni qualche sassolino dallo stivale l’italia se l’è tolto. Comunque siete voi in Vaticano ad essere ossessionati dalla “mole di attacchi mediatici e giuridici a Berlusconi” e tremate al pensiero che la magistratura faccia il suo lavoro fin in fondo. E poi la Magistratura non dipende dalla santa inquisizione, che fai Bagnasco, ti metti anche a predicare alla magistratura?

e poi.

La crisi economica ha portato anche ad una “riabilitazione culturale” dell’istituto familiare da “visioni ristrette e impacciate”.

Ops Bagnasco, la crisi economica e il suo governo vaticaliano (berlusconi) hanno tagliato i fondi alle famiglie, altro che riabilitazione, e poi c’è il discorso non meno grave degli sfatti alle famiglie, attuati da voi in questi anni per dare immobili a prezzi stracciati ai politici che vi facevano comodo (propaganda fide). Inoltre si arriva anche a discriminare tra cattolici e cattolici quando alcuni di questi sono indignati per il vostro appoggio a Berlusconi e preferiscono prendere le distanze dal PDL (molti giovani sono stati rinnegati e allontanati dal pdl solo per aver criticato la Minetti e Berlusconi). Le coppie di fatto non sono visioni ristrette e ipacciate, non lo sono nemmeno le coppie omosessuali, tanto ho capito che parlava di questi con disprezzo moralista. avanti così e anche i cattolici di base la sbertucceranno.

Sull’educazione della ccar vorrei contestare il papa, soprattutto quando parla di educazione sessuale come minaccia alla libertà religiosa, poi anche sulla questione dell’educazione da parte dei genitori che non necessariamente devono seguire i parametri educaviti della ccar, meno che mai da parte dello stato quando questo impone l’ora di religione pagata dallo stato ma imposta dalle diocesi.

Non ci siamo proprio caro Bagnasco, nemmeno lontanamente vicini nel concepire la democrazia, figuriamoci sulla laicità delle istituzioni come la scuola e la famiglia, ma non chiamiamola natura per favore, sono solo le sue fregnacce da frittata girata e rigirata.

hexengut

un colpo al cerchio, uno alla botte, il solito giochino della demonizzazione del laicismo, il marchio di capziosità alla rivendicazione della sovranità dello Stato, il ridicolo del “fascino benefico”, la falsità dell’appello all’equità fiscale, l’accaparramento delle istituzioni scolastiche, la nuova chicca delle radici cristiane quale incunabolo dell’identità nazionale; più che ad una reale incapacità di sintesi siamo di fronte ad un’affabulazione esasperata e strumentale; e alla base di tutto il segno distintivo dell’odierna politica cattolica e il principale motivo del contendere: l’affermazione della supremazia dell’altare contro un trono di laicità negativa, laddove vera e giusta sarebbe quella ideata, prima di tutti, dalla chiesa; non volendo riconoscere che l’affermazione positiva della laicità, così come quella degli altri valori che hanno dato origine all’europa moderna, nasce storicamente non all’interno e non per opera della chiesa ma quale reazione contro di essa.

Batrakos

Dopo questa disamina, caro Hexengut, non avrei nulla da aggiungere tanto mi pare calzante.
Chapeau!

Markus

Caro lei… il problema non è il cristianesimo… sono i preti e le loro gerarchie… le manie di potere e l’ipocrisia.

marco.g

Fino a ieri si pensava che i vescovi avessero difficoltà a farsi ascoltare soprattutto dai cattolici considerati progressisti. Adesso si scopre che neppure con i conservatori le cose vanno meglio.

marco.g

Fino a ieri si pensava che i vescovi avessero difficoltà a farsi ascoltare soprattutto dai cattolici considerati progressisti. Adesso si scopre che neppure con i conservatori le cose vanno meglio.

Sol

siete troppo gentili ad argomentare. A me viene solo un bel vaffa. La mia misura è colma, e mica da adesso. >:(

FSMosconi

A Bagnasco, tappate quella fogna pe’ ‘na bona vorta! (scusate: leggere troppe idiozie mascherate da ragionamenti me le fa girare… specie se sono la solita tiritera)

Losna

Dal blog di Luttazzi:
1. Bagnasco: “Si moltiplicano notizie che riferiscono di comportamenti contrari al pubblico decoro e si esibiscono squarci, veri o presunti, di stili non compatibili con la sobrietà e la correttezza, mentre qualcuno si chiede a che cosa sia dovuta l’ingente mole di strumenti di indagine.”
2. Bagnasco: “Si moltiplicano notizie che riferiscono di comportamenti contrari al pubblico decoro e si esibiscono squarci, veri o presunti, di stili non compatibili con la sobrietà e la correttezza, però se i magistrati imparassero una buona volta a farsi i cazz.i loro adesso non sarei costretto a leggere tutte queste stron.zate inutili che saranno certamente strumentalizzate da entrambi gli schieramenti politici.” (Giacomo Giaconi)

Maurizio_ds

Visto che b., uguale all’altro b., ha detto che le tasse devono pagarle tutti, mi aspetto che la chiesa rinunci all’esenzione sull’ici, e la paghi tutta fino all’ultimo.

ANCIA LIBERA

le quattro b della vergogna: bagnasco, berlusconi, bossi, b16 !

Maurizio Gorni

… “La Chiesa è consapevole di questo diritto, primordiale perché naturale, dei genitori quali essenziali educatori dei loro figli, e si concepisce anzitutto al loro servizio”, sostiene Bagnasco. Ma la Chiesa ha anche “un irrinunciabile mandato educativo”…

Si molto educativo signorino Bagnasco:

http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2011/01/24/ANkMWzeE-proiettati_parrocchia_rosse.shtml?url=/p/savona/2011/01/24/ANkMWzeE-proiettati_parrocchia_rosse.shtml&offset=0#comments

Preferirei non commentare. Benedetto il giorno che sono uscito dal seminario e anche quello che mi sono sbattezzato.
Maurizio

Giuseppe C.

Il generale Bagnasco puo’ dire impunemente:
“qualcuno si chiede a che cosa sia dovuta l’ingente mole di strumenti di indagine”.

A p.18 dell’edizione odierna del Fatto Quotidiano un magistrato spiega
Come si fanno le indagini</b di Bruno Tinti

[…]
Quindi B. ha proprio ragione:
è un’indagine che richiede un
sacco di tempo, di uomini e di
mezzi, proprio come le inda-
gini per mafia o camorra
. An-
che perché la prostituzione è
un affare tipico di mafia o ca-
morra. Di indagini di questo
tipo se ne fanno molte, in tut-
ta Italia, sempre con questa
metodologia. E questa, co-
minciata a gennaio 2010, è
una delle tante.
[…]
Dalle intercettazioni. Si è par-
titi con un’informativa di po-
lizia
: quella e questa si pro-
stituiscono ad Arcore; si sono
messi i telefoni sotto control-
lo e si è accertato che questa,
quella e tante altre si prosti-
tuivano.
[…]
Quanto al disprezzo per la di-
gnità ecc., la polizia di per-
quisizioni ne fa qualche cen-
tinaia al giorno; sono cose de-
licate e l’attenzione è massi-
ma. Se poi qualcuno si è com-
portato male, sia denunciato
e sarà punito. Qualche volta è
capitato.
Insomma, B. è un bugiardo
pericoloso: perché non dice
proprio palle (veramente an-
che, ma quelle sono innocue,
non ci crede nessuno); però
racconta le cose in maniera
distorta. E i disinformati, po-
co intelligenti, accecati dal
culto della personalità
(anche
se comincia a essere dura)
trovano di che abbaiare in gi-
ro (specialmente in Tv) le lo-
ro salde e infondate convin-
zioni.

Volo alto

Parlano un linguaggio strano, in codice direi, forse anche loro si vergognano delle loro affermazioni.
Si augurano, in cuor loro, che nessuno li capisca e li insulti senza reticenze.
Preferiscono il ridicolo!
Gli è rimasto il potere economico,ma forse solo quello ormai, ma con un governo decente e non ricattabile perderanno, un pò per volta, anche quello.
Così spero!

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