Il tribunale del lavoro di Ludwigshafen ha recentemente dibattuto il caso di una collaboratrice musulmana di un servizio di assistenza sociale cristiano licenziata perché non appartenente a nessuna Chiesa cristiana.
La sentenza emessa dal tribunale, riporta Der Spiegel, ha dato ragione alla collaboratrice: le Chiese possono sì legare l’impiego di collaboratori all’appartenenza a una Chiesa cristiana, tuttavia nella fattispecie il datore di lavoro era a conoscenza della non appartenenza della collaboratrice già al momento dell’assunzione, e non poteva pertanto licenziarla.
Gianluca Giachè
Hai capito il datore di lavoro?
Forse l’ha presa proprio apposta mussulmana così pensava di poterla licenziare più facilmente.
Comunque entrambi sono assurdi, sia il datore di lavoro, sia la stessa mussulmana. Poi vabbé il lavoro è lavoro…
Oppure lui ha tentato di convertirla ma lei non c’è stata.
conversione al cristianesimo o al culto di Priapo? 🙂
Alla base, sono assurde le religioni…
Meno male che è un centro di assistenza sociale! Non credevo potesse essere legale assumere in base alla religione. Quindi un’ateo sbattezzato non lo pigliano? Bono a sapessi.
Proprio così 🙁
Mi trovo in Germania in questo momento, vorrei tornarci a specializzazione finita (anestesia e rinaimazione), perchè il mio compagno è tedesco; sono convintamente ateo e stavo finalmente per sbattezzarmi ma . .per motivi di lavoro qua è meglio che non lo faccia. Gli ospedali tedeschi sono in massima parte privati, tantissimi dei quali religiosi, per lavorarci c’è bisogno di far parte di una qualche confessione cristiana e pagare le kirchsteuer, le tasse clericali, molto più alte del nostro otto per mille, sebbene molto più giuste perchè chiare e volontarie, non subdole. Se mi sbattezzassi mi precluderei la possibilità di lavorare in un ospedale facente capo ad un qualche ente ecclesiastico, cioè forse l’80% degli istituti.
Non pensavo che la situazione fosse così tragica anche in Germania.
@Michele
Ma sei proprio sicuro che in Gemania per fare il medico o l’infermiere negli ospedali religiosi è necessario appartenere alla corrispondente confessione religiosa? La cosa mi sembrerebbe contrastare con i principi di uno stato laico. Oddio, ormai non mi stupisco più di niente. Una volta ho letto da qualche parte che i kartoffeln ci hanno pure l’internamento a tempo indeterminato per i delinquenti abituali, indipendentemente dalla gravità del reato (un po’ quello che hanno fatto gli americani al tempo del mandrillo ); poi ci sarebbe la questione del “Berufverbot”.
E in Italia come siamo messi?Per esempio, un non battezzato può fare il portantino al policlinico Gemelli? Secondo me, sì.
Poi le “pressioni psicologiche” che si possono fare nei confronti di un lavoratore in Italia , in Germania o altrove, sono un altro paio di maniche.
che io sappia in italia non ci sono problemi anche perchè il nome dell’ospedale è una cosa, ma la dirigenza è un’altra e se è statale beh come dire, ‘sticazzi.
ma comunque anche al san raffaele per dire, mica ci lavorano solo credenti.
i soldi non puzzano, e se vuoi far soldi hai bisogno di persone competenti, non di inutili giaculatorie.
che io sappia in italia non ci sono problemi anche perchè il nome dell’ospedale è una cosa, ma la dirigenza è un’altra e se è statale beh come dire, ’stic az zi.
ma comunque anche al san raffaele per dire, mica ci lavorano solo credenti.
i soldi non puzzano, e se vuoi far soldi hai bisogno di persone competenti, non di inutili giacu latorie.
@ Fiertel91
la Germania è sicuramente molto più avanzata in quanto a laicità, per moltissimi aspetti; solo i cattolici pagano le tasse per la chiesa cattolica, i protestanti per i protestanti, i non credenti per nessuna di queste, non vengono estorti alle casse pubbliche somme per i preti; non è presente pretame vario all’inaugurazione di qualsivoglia opera pubblica; crocifissi nelle scuole pubbliche mai visti nemmeno da lontano etc etc etc
Gli ospedali religiosi però si comportano in Germania come in Italia, con la differenza che in Italia non andrebbero a controllare se uno si è sbattezzato o meno (dove guarderebbero?) mentre qui essendo il sistema diverso (chi non paga le tasse a nessuna chiesa è automaticamente considerato non credente e credo non possa nemmeno più frequentarla) ed implicando come già detto l’appartenenza ufficiale ad una confessione religiosa una diversa situazione fiscale, l’uscita dal gregge è ufficiale ed ha delle conseguenze precise; inoltre, come già detto, il sistema sanitario è diverso: la maggioranza degli ospedali è privata, vi accedono tutti i cittadini, tutti hanno una copertura assicurativa, talvolta privata, un po come quando da noi c’era la ‘mutua’; in una città come Colonia, dove sono ora, un milione di abitanti, l’unico ospedale che conosco è quello universitario, tutti gli altri sono evangelici, cattolici, protestanti, etc . .
Mi sembrava strano anche a me, ma è così; non so se valga per tutti i dipendenti (credo di si), sicuramente vale per i medici; ne ho parlato a lungo con un collega anestesista, che mi ha raccontato che anche lui voleva uscire dalla chiesa, ma così facendo avrebbe smesso di pagare le tasse e l’ospedale l’avrebbe licenziato; da noi non sono così rigidi perchè chiedono semplicemente di adeguarsi alla realtà dell’ospedale, ma non vanno a vedere se nel 740 l’8 per mille si da ai preti o meno.
Ovviamente in entrambi i Paesi, in un ospedale cattolico non si praticano aborti volontari (non so come siano messi quelli protestanti) e questa è l’unica differenza con quelli pubblici; da poco c’è una legge sul fine vita qua, i medici in accordo con i familiari possono sospendere alcune cure se la situazione fosse senza speranze, lo fanno anche dove lavoro io, in un ospedale cattolico. Non ci sono pasdaran col sondino nasogastrico stile roncella qua.
faccio notare che da noi le interruzioni di gravidanza le fanno anche in cliniche tipo “santa maria” o nomi affini eh.
non vuol dire.
(poi se sei in lombardia sei quasi fregato ma per motivi politici visto che c’è CL, ma è un discorso che esula un po’ da questo)
@Michele b
Un privato e’ liberissimo di assumere come gli pare,in base a qualunque criterio di sua scelta,compreso il segno zodiacale,il numero di scarpe o di reggiseno e la forma del naso.
Ma per il licenziamento deve rispettare le regole che impongono motivi riconosciuti
validi dalla legge.
Molto semplice.
“@Michele b
Un privato e’ liberissimo di assumere come gli pare,in base a qualunque criterio di sua scelta,compreso il segno zodiacale,il numero di scarpe o di reggiseno e la forma del naso.
Ma per il licenziamento deve rispettare le regole che impongono motivi riconosciuti
validi dalla legge.
Molto semplice.”
Molto semplice?
Sicchè, per esempio, in Italia un “cumenda” potrebbe legittimamente dichiarare che lui nella sua fabbrichetta negri, ebrei , terun, froci e ariani capricorno non ce li vuole, e dunque gli appartenenti queste categorie si astenessero gentilmente da eventuali domande di assunzione?
@Mistergrey
Tu avresti perfettamente il diritto di criticare il cumenda in questione,ma dato che si tratta di un privato e’ suo diritto scegliere la mano d’opera come gli pare e piace,
ci mancherebbe altro il contrario.
Se tu avessi bisogno per esempio di una badante per un famigliare,ti piacerebbe che ti venisse imposta da chissa quale autorita anziche potertela scegliere tu?
L’importante e’ che sia tu che il cumenda rispettiate le regole sindacali, e riuscire a farle rispettare sempre sarebbe gia un gran successo per un paese,visti gli abusi
di cui si legge nelle cronache.
Tanto per mettere i puntini sulle i:nel rispetto delle leggi scritte nell’apposito codice
chiunque ha il diritto di provare tutta l’antipatia che vuole contro qualunque persona,cosa o istituzione,e anche di manifestarla apertamente,sempre
nel rispetto di tali leggi.
Altrimenti ovviamente per esempio sarebbero giustificate le accuse di “cattolicofobia”,”islamofobia” eccetera che vengono rivolte agli atei,ti pare?
E il cavaliere avrebbe il diritto legale di intentare causa ai tutti i suoi critici !
Se si tratta di istituzione religiosa mi sembra legittimo assumere in base alla religione, purchè non diventi il grimaldello magari per fare la fabbrica di pentole religiosa, o il panettiere religioso, in modo da poter discriminare dappertutto. L’esenzione (dalle normative antidiscriminazione) delle istituzioni religiose deve essere ben circoscritta.
Nel caso specifico siccome sapevano ex ante che lei era musulmana, mi sembra giusta la decisione del tribunale.
Non lo trovo affatto legittimo. Siamo tutti uguali di fronte alla legge oppure no? Questi vogliono fare come pare a loro in tutti i settori, come se fossero una società apparte e superiore. Se avessi un’attività mia mi guarderei bene da assumere solo atei ed agnostici.
Una esenzione dalle leggi antidiscriminazione, oltre che che mostruasamente ingiusta, è anche pericolosa. Perchè non anche su base politica o d’orientamento sessuale, allora? Cosa avrebbe di così peculiare la fede, per essere trattata da tema discriminatorio?
Considerando tutte le attività gestite dalla Chiesa, sarebbe una bella mazzata occupazionale.
Mi pare che i diritti dei lavoratori siano un tema piuttosto sensibile, attualmente.
Secondo me è giusto che le organizzazioni che perseguono fini ideologici (chiese, partiti e sindacati) non siano costrette a prendere o a tenersi lavoratori che non condividono le finalità associative, sempre che le mansioni abbiano una diretta connessione con le finalità perseguite dall’organizzazione.
Non so se l’UAAR abbia dei lavoratori, ma tu te la vedi l’UAAR avere alle proprie dipendenze dei credenti? Come ci si potrebbe fidare di loro?
“le Chiese possono sì legare l’impiego di collaboratori all’appartenenza a una Chiesa cristiana” allora io posso legare “l’impiego di collaboratrice” a chi me la dà?
solo se sei un presidente del consiglio
Se non erro anche i partiti e i sindacati possono scegliersi il personale come vogliono. Vale per tutte le organizzazioni di tendenza.
Mi dispiace, ma ti sbagli. Un sindacato non può affatto rifiutare un collaboratore solo perchè senza tessera associativa. Ci mancherebbe altro!
@ Michele B
ho trovato questo
http://www.professioni.info/POVOL/1346.htm
vi si dice che per fare il funzionario di partito o di sindacato è necessaria una lunga militanza nel partito o nel sindacato.
Mi risulta inoltre che partiti e sindacati sono esenti dal reintegro obbligatorio del lavoratore licenziato senza giusta causa, per cui di fatto possono licenziare chi ad esempio aderisce a un altro partito o ad un altro sindacato.
@ Michele B
http://www.di-elle.it/index.php?url=/consultazione/300_risposte_3/licenziamento_742/organizzazioni_di_tendenza_752/view/752/
Vi si dice che le organizzazioni di tendenza sono esenti dal reintegro obbligatorio del lavoratore licenziato senza giusta causa.
Beninteso sempre che le mansioni del lavoratore abbiano una diretta connessione con le finalità perseguite dall’organizzazione.
Gne gne gne…..non mi importa se sai svolgere il lavoro….gne gne gne….se non tifi per la mia squadra ti licenzio….gne gne gne…
L’infantilismo religioso….
E l’infantilismo sindacale e politico no?
anche, ma non è tema dell’ultimissima 😉
Per michele : ho vissuto in Germania e la mia ex fidanzata medico e atea era uscita dalla chiesa (luterana ) e non pagava le Kirchenensteuer , ma riusci’ ad essere assunta da un ospedale cattolico di Düsseldorf. quindi le speranze ci sono anche se è reale la difficoltà a causa del potere sanitario delle chiese.
Ti ringrazio per l’informazione, mi rincuora!
Vorrei farti un’altra domanda, se posso: gli hanno fatto storie? Erano parecchio a corto di personale? Che sfiga, ero sul punto di mandare la lettera al mio parroco quando mi hanno spiegato questi problemi, e risulto ancora, mio malgrado, legato a santa romana chiesa 🙁
“…allora signorina lei è assunta! Però si ricordi che c’è la possibilità che Lei venga licenziata da un momento all’altro così… tanto per… di botto e senza una giusta causa…”
“OK!”
-DUE MESI DOPO-
“Allora signorina Lei è licenziata, prenda le sue cose e se ne torni a casa sua, non è gradita qui da noi, il nostro amico immaginario è incompatibile con il suo amico immaginario”
“Ma come??? Non me lo sarei mai aspettata…?!! Vi faccio causa per discriminazione!!”
IL TRIBUNALE DEL LAVORO DI LUDWIGSHAFEN:
“State tutti fuori, dal primo all’ultimo. Lei non può licenziare questa donna senza giusta causa, solo perché quest’ultima non crede nel suo amico immaginario che tra l’altro non esiste; e Lei signorina può tornare a lavorare nel servizio di assistenza sociale cristiano nonostante il suo amico immaginario le proibirebbe di lavorare per degli infedeli, secondo il suo amico immaginario”.
Beh che dire… viva la logica!
🙂
Bisogna prenderla con filosofia, anche scherzandoci sopra, la religione per me è una barzelletta e merita di essere ridicolizzata, sminuita, sbriciolata nel ridicolo e nella sua totale assurdità. Anche con sarcasmo, cinismo, malizia o addirittura perfidia. rendere le convinzioni religiose ciò che effettivamente sono: delle cagate intergalattiche, inesauribile fonte di intrattenimento tragicomico.
Trovo questa storiella alla “Perry Mason” in salsa interreligiosa piuttosto ridicola.
@C.J.
Il fatto è che le barzellette non uccidono……
Hai sbagliato mira mistergrey…Ritenta piu’ sopra! 😉
“@ Fiertel91
la Germania è sicuramente molto più avanzata in quanto a laicità, per moltissimi aspetti”
Forse non sono così tanti questi aspetti , se davvero un medico ateo non può lavorare in un ospedale gestito da relligiosi.
E mi sta venendo in mente che ,fino all’unificazione, in Germania Ovest l’aborto era illegale.
Anche su questo fatto di esorcere ai fedeli gravosi tributi ci sarebbe molto da dire. Da un lato ciò potrebbe essere un notevole incentivo all’ outing agnostico di tutti quei “fedeli” alquanto tiepidi che si dichiarano religiosi per conformismo. Da un altro lato si potrebbe considerarlo una colossale opera di schedatura dei cittadini , tanto è vero che alcuni atei abbozzano per non avere pasticci. E poi non era stato detto “no tass without representescion”? I tedeschi, cattolici e luterani, non hanno nessuna voce in capitolo su come vengono gestite le organizzazioni cui devono pagare la tassa per il culto.Figuriamoci, la ccar è una delle poche monarchie assolute (de iure oltre che de facto) del pianeta, al pari della civilissima Arabia Saudita!
Si deve comunque riconoscere che la faccenda sarebbe ben congegnata : ” vuoi risparmiare una bella sommetta non pagando la tassa per il culto? Ok, ma così perdi un discreto numero di possibilità di impiego.”
Cosa c’entri tutto ciò con i solenni e inderogabili principi sanciti dalle costituzioni democratiche non saprei dire. Ad ogni modo non è un mistero che gli immortali principi affermati dalle rivoluzioni democratico-borghesi saranno forse immortali ma non sono poi così “inderogabili” .
“Tu avresti perfettamente il diritto di criticare il cumenda in questione,ma dato che si tratta di un privato e’ suo diritto scegliere la mano d’opera come gli pare e piace,
ci mancherebbe altro il contrario.”
Dunque, secondo te, il suddetto cumenda potrebbe legittimamente far pubblicare un annuncio di tal fatta, magari ricorrendo a termini un po’ meno pittoreschi?
Ora, io non sono un giurista, ma secondo me verrebbe denunciato.
Guarda che ,almeno sulla carta, la libertà di impresa trova(finora) un limite nell’interesse pubblico e nei principi costituzionali riguardanti i diritti e i doveri dei cittadini.
Se è diritto dell’imprenditore scegliere la manodopera come gli pare e piace, ignorando persino il dettato costituzionale, perchè non dovrebbe essere suo diritto licenziare chi gli pare e piace?