3,3 milioni di dollari di microprestito da parte degli atei USA

Kiva.org è una organizzazione non-profit americana che fa da tramite tra finanziatori e beneficiari di micro-prestito di tutto il mondo, la quale ha raccolto negli ultimi due anni 3,3 milioni di dollari da parte della comunità degli atei, agnostici, liberi pensatori, umanisti laici e non religiosi, AASFSHNR. La notizia è riportata da Secular News Daily. Nei cinque anni dalla fondazione Kiva ha prestato quasi 175 milioni dollari in tutto il mondo coinvolgendo oltre mezzo milione di finanziatori privati. Nella speranza di costruire una comunità tra i finanziatori, Kiva nell’agosto del 2008 ha introdotto la possibilità di formare associazioni o team di prestito. Tra i gruppi costituiti a quel tempo c’erano AASFSHNR e i cristiani Kiva, attualmente al primo e secondo posto per totale di prestiti elargiti e numero di iscritti. “Questo è ancora l’inizio per noi”, ha dichiarato Peter Kroll, leader e fondatore della comunità AASFSHNR. “Crediamo che il prestito peer-to-peer sia in grado di fornire agli imprenditori poveri le opportunità economiche attualmente precluse dal sistema bancario tradizionale.”

Daniele Stefanini

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15 commenti

vecchio laico

Non mi sono chiare tante cose. Chi gestisce la raccolta? Chi sono i prestatari? Hanno questi dei programmi? Quali sono i tassi praticati? Come vengono seguite le insolvenze?

bender

anche in italia esisteva fino a poco tempo fa un istituto di credito P2P si chiamava ZOPA che la banca d’italia ha prontamente bloccato perchè si stava espandendo troppo per i gusti dei propri azionisti. Tuttavia sembra che tale istituto stia per ripartire a breve. Lunga vita a zopa.
Volendo rispoondere alle tue domande ti rimando al sito dove potrai trovare le risposte
http://www.zopa.it/ZopaWeb/

Ffrank

Io sono un “socio” di Kiva. Ques’attivita’ non ha nulla a che vedere con Zopa che intendeva fare intermediazione finanziaria con remunerazione (ha fatto bene Banca d’Italia a chiuderla).
Kiva e’ no profit (“beneficienza”), non c’e’ remunerazione, anzi rischio di insolvenza e di cambio sono a carico di chi presta. Pero’ fin’ora devo dire che su 27 prestiti io non ho avuto alcun caso negativo (la media di Kiva e’ pero’ intorno all’ 1%,. di fatto “selezionano” meglio loro i debitori rispetto a quanto fa invece il sistema bancario..).

Stefano Grassino

Farlo da noi potrebbe essere estremamente pericoloso.
Qualcuno in un quartiere che stà oltretevere, potrebbe telefonare ad un’amico che abita alla borgata della Magliana…………….

claudio udine

quando leggo che anche il mondo laico si attiva nel concreto per provare a dare risposte, parziali, ad esigenze varie, in questo caso forme di credito alternativo, mi si apre il cuore.
così come ero entusiasta della raccolta di fonsi a favore di scuole laiche nel sud del mondo o quando leggo degli interventi a sostegno dei malati terminali come a torino.
credo anche queste siano strade da battere per un’associazione come la nostra.

luigi

la cosa che attira du questi sistemi è la trasparenza e la semplicità. mica come gli strumenti finanziari delle banche che non si capisce niente, sono pieni di costi nascosti e tentano sempre di fregarti!!!

Alfonso

3,3 milioni di dollari raccolti in due anni. Se penso ai 765 milioni di euro delle quote inesepresse dell’8xmille rapinati ogni anno dalla chiesa cattolica, mi si torcono le budella! Senza pensare alla loro destinazione d’uso e a tutti gli altri miliardi di euro “regalati” dallo Sato italiano al Vaticano

bismarck

Ci vorrebbe anche da noi un sito di informazione come il Secula News Daily.
Per il resto anche noi atei dovremmo cominciare a pensare di dotarci di strutture finanziarie come le banche di credito cooperativo che sono però cooperative bianche.

Rudy

Sono più di due anni che sono registrato su Kiva (naturalmente nel gruppo atei e agnostici!) e con il piccolo investimento iniziale (circa 50 euro) ho contribuito ai microfinanziamenti. Naturalmente nella scelta si va, come dire, a intuito o “simpatia”. Regolarmente si viene informati dello stato di ogni singolo progetto finanziato ed il denaro viene sistematicamente restituito, in modo da poterlo reinvestire per altri progetti. Chiaramente non ho il dogma della divinità, figuriamoci delle finanze!, ma mi sembra un’operazione trasparente ed efficace.

Ffrank

Ma che domanda e’ ? Ognuno fa beneficienza secondo le proprie disponibilita’. D:
Gia’ Rudi e’ stato bravo ad aderire volontariamente.
Perche’ non aderisci anche tu invece… ?
FFrank, (socio Kiva).

pastafarian

pensa se tutti gli atei etc… “investissero” 50€ cosa succederebbe!!!

Rudy

Ho solo riassunto brevemente la mia “esperienza” con Kiva, non avendo il cattolico pudore che vieta di quantificare verbalmente il denaro (atteggiamento in genere sconosciuto in società “anglo-protestanti” per così dire). La logica di quel sistema è appunto questa: con un modesto, per noi, contributo si innesca un piccolo circuito di prestito-restituzione, quindi è ovvio che quella cifra “torni indietro” pronta per essere prestata ad altri.
Non mi vergogno poi a dire che 50 euro sono una percentuale non modestissima del mio stipendio 🙂 …. Sò tempi duri!

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