I “sarti dei papi” chiedono 290.000 euro alle amministrazioni venete

Stefano Zanella, titolare della X Regio, la sartoria di fiducia della Santa Sede, ha chiesto alla Regione e alle Province venete “un segno tangibile di vicinanza al Santo Padre”, che visiterà il Veneto il 7 e l’8 maggio. Per la precisione, scrive il Corriere del Veneto, ha inviato una lettera (firmata come “Sarto dei Papi”) a cui ha allegato preventivi per 290.400 euro, corrispondente al costo dei vestiti che Benedetto XVI e il suo corteo (ottante vescovi, mille sacerdoti e duecento diaconi) indosseranno durante la visita. Le province hanno declinato: Gianpaolo Bottacin (Lega Nord), presidente di quella di Belluno, ha affermato che, “di questi tempi, una lettera del genere è quanto meno inopportuna”. Il governatore Zaia non ha ancora risposto.

Raffaele Carcano

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51 commenti

Italiandudeship

Dovessimo farlo noi Dudeisti se la caverebbero con qualche fusto di birra. Non saremo la religione/filosofia più complicata del mondo ma almeno siamo a buon mercato. Anzi, probabilmente la birra ce la porteremmo noi. 🙂

Painkiller

290.000 € per vestiti? Siamo pazzi? Pensate investendo quei soldi nel microcredito cosa si potrebbe fare!!!!!

nightshade90

fortuna che il loro dio predicava l’umiltà, di donare tutto ai poveri e la difficoltà per i ricchi ad entrare nel regno dei cieli…..e il suo rappresentante in terra che fà? il califfo nel suo stato dove è dittatore assoluto a vita, magari spillando soldi allo stato confinante usando0 la scusa della “beneficienza” (vedi 8×1000) ma di fatto usandoli per vivere da re (letteralmente. anzi, in un modo in cui nessun’altro reale europeo ormai si sognerebbe: come un monarca assoluto avvolto nell’oro!)

Roby GOD

A ben guardare non è affatto esosa la cifra richiesta. Da quanto riportato si tratta di abiti per parecchia gente: 80 vescovi + 1000 preti + 200 diaconi + 1 papa fanno 1281 persone quindi la cifra procapite corrisponde a 226,70 €. Non è poi molto. Il punto semmai è ma questi il resto dell’anno vanno in giro nudi? Da quando in qua uno va in visita da qualche parte e i vestiti li deve fornire l’ospite? Risulta a qualcuno che, ad esempio, per i vari Gn i capi di stato arrivino in mutande e si debba provvedere in loco all’abbigliamento? Mi sembra semplicemente ridocolo (nonché offensivo) avanzare simili richieste.

anonimo

Si dovrebbero vergognare, se avessero un minimo senso del pudore, a chiedere soldi per una lobby (cricca) tanto potente quanto ingorda, come parecchi ormai da tempo hanno incominciato a capire, soprattutto all’estero! Altro che povertà evangelica, diventata pura retorica!!

bradipo

Per il Santo Padre si dovranno realizzare casula, mitra, dalmatica pontificale e quattro dalmatiche per i diaconi celebranti. Costo preventivato: 32 mila euro.
Per gli ottanta vescovi sono previsti mitra, casula, croce pettorale, camice, amitto e cingolo. Costo: 105 mila euro. Per i mille sacerdoti, per metà celebranti e per metà addetti alla Comunione, occorrono altrettante stole dritte. Costo: 70 mila euro.
Per i duecento diaconi, duecento stole diaconali traverse. Costo: 14 mila euro.
Infine, per i cinquecento chierici addetti alla Comunione ed i duecento chierici dedicati al servizio all’altare ed alle «altre incombenze» bisognerà cucire settecento cotte. Costo: 21 mila euro.
Il totale è di quasi 2 mila 400 pezzi ed il conto finale recita 242 mila euro. Più Iva, e si sale a 290 mila 400 euro.

ma lavare quelli che ha, no?

bardhi

GPII durante la sua carriera si fecce circa 100 capelli, costo medio di ogni una 1500 €, un completo papale costa circa 35.000€, soltanto il vestito che utilizzo per la settimana del giubileo dei giovani costo la misera cifra di 3000€.

bradipo

ebbeh… in qualche modo dovranno pur spendere quello che va alla voce “sostentamento del clero”…

Ernesto

Ma quel parruccone se ne va in giro con una corte di 1300 persone in sottana? Ammazza oh!

Volo alto

Mi ha colpito la delicatezza del commento del consigliere leghista Bottacin “inopportuna”.
I suoi elettori avrebbero emesso un “rutto collettivo” capace di schiodare tutti i crocefissi del veneto!

daigoro

approfittano dell’occasione per rifarsi il guardaroba a spese dei contribuenti veneti, ed ovviamente non guardano a spese.

Batrakos

Spiegatemi se ho capito bene: questi sarti vogliono soldi, e tantissimi, dalle province per i costi (inconcepibili per noi mortali) dei vestiti coi quali il papa andrà a visitare il Veneto?
Insomma, pure tirchia questa CCAR: almeno se li pagassero loro i vestiti e se costano troppo ne ordinassero di meno costosi!
Per quale ragione il papa deve vestirsi come un esarca bizantino ancora non l’hanno contestualizzato a dovere, o forse sì e non lo so…
Si dovrebbero vergognare: uno schiaffo alla povertà e alla modestia che tanto decantano!

FSMosconi

Per una volta la Regione Veneto ne ha fatta una giusta, anche se limitata da quel “in tempi come questi”: significa che in altri tempi l’avrebbe fatto? 👿 😯

Diocleziano

Mi domando: ma l’infallibile si presenterà in Veneto in mutande?

Chi mai sarà stato il mandante di questa demenzia|e iniziativa? Una qualunque ditta privata chiede soldi alle amministrazioni italiane per una fornitura di abiti carnevaleschi ad uno stato estero?…

Ciccio

“un segno tangibile di vicinanza al Santo Padre”

un calcio in c u l o?

Io ero Sai

* riga 6 ottantA.

290 mila euro? Ma scusate, per risparmiare non può farsi prestare i vestiti da Lady Gaga? Tanto lo stile è uguale ^^

Roberto Grendene

la notizia e’ trapelata, e c’e’ stato il rifiuto pubblico

mi preoccupano le volte in cui invece non e’ accaduto

e mi preoccupa il fatto che i politici possano sanare sottobanco questo rifiuto pubblico

c.j.

…al costo dei vestiti che Benedetto XVI e il suo corteo (ottanta vescovi, mille sacerdoti e duecento diaconi) indosseranno durante la visita…

Ma anche in questa occasione parleranno di CARNEVALATA???????????????

MA CHIAMATELO BETTY PRIDE! 😉

Natale Pellizzer

Consiglio a tutti di visitare il sito della preziosissima sartoria papale. Si chiama “DECIMAREGIO” (http://www.xregio.com/). Lo visiti anche il Berluska, che dice di organizzare feste “assolutamente eleganti” (potrebbe imparare finalmente come ci si veste in certe occasioni, prima di aprire le danze del bunga-bunga!).
… Inoltre: ho letto -ma si leggono tante cose!- che uno dei due stilisti era stato ordinato sacerdote. Se qualcuno ha conferma me lo dice?

alessandro

“con il sudore della fronte guadagnerai il pane”…in vaticano sudano molto….

c.j.

…beh… quando stanno da soli con i bambini, in camera da letto, mezzi nudi…

…sì, penso proprio che sudano parecchio.

Sandra

I vescovi veneti dicono di non saperne nulla, i sarti replicano con una frase che lascia intendere che fosse prassi dell’amministrazione veneta rivolgersi a loro per omaggi alla santa sede.
Sarebbe interessante spulciare tra i conti delle varie amministrazioni regionali, o tra i conti della sartoria papale. Ho sempre sospettato dei veri motivi che portano il vaticano e la cei ad avversare il federalismo, piu’ controllo e piu’ responsabilità sui conti pubblici, meno soldi per loro. Questo sembrerebbe proprio un caso in cui il cambiamento tanto avversato ha scoperchiato l’affare.

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/5-febbraio-2011/papa-sarti-contributo-vescovi-non-sapevamo-nulla-181404349460.shtml

Barbara

E Bagnasco dove lo lasci? Mi pare che lui non lo avversi affatto.

Sandra

E, ma lui vuole il “federalismo solidale”, per sè, ovviamente, mette le mani avanti. in teoria non dovrebbe nemmeno metterci becco su come uno stato si vuole amministrare, fino a che si tratta di aborto o matrimonio, capisco che intervengano ma in questo caso se parlano è manifestatamente per il loro interesse economico, nel torbido hanno sempre pescato bene.

Barbara

No, in teoria secondo loro potrebbero parlare su tutto, perché trattano un sistema di idee che coinvolgerebbe tutti gli aspetti della società, salvo poi dire che loro non fanno politica ma pensano allo spirito!!! La sussidiarietà da dove vuoi che sia partita?

#Aldo#

Sandra: «I vescovi veneti dicono di non saperne nulla»

In questo caso la regola del “non poteva non sapere” non vale? Un dirigente DEVE sapere cosa fanno i suoi “sottoposti”, poiché ne deve SEMPRE essere responsabile. Se non gli va, non faccia il dirigente, no? Mica incassano quel che incassano per beneficenza! (almeno, così dovrebbe essere in teoria)

Sandra

Credo che tu abbia capito male, che l’aver riportato che i vescovi dicano di non saperne nulla non equivale a crederci…

#Aldo#

Sandra, la mia critica non era verso di te che hai riportato la cosa, ma verso i vescovi se davvero hanno avuto la vergognosa sfacciataggine d’affermare che non ne sapevano nulla.

Sandra

ops, scusa, credevo mi avessi preso per un cattotroll.. scusa ancora.

MicheleB.

Mi pare che il Veneto sia diventata la Nuova Gerusalemme. O sbaglio?

Barbara

E va bene per le spese, chessò, della sicurezza (ma non dovrebbero andare disarmati in mezzo ai lupi?), al limite l’offerta del pranzo (ma non dovrebbe pensarci dio a fargli scendere la manna?), ma nemmeno alle mutande ed hai vestiti sanno pensarci da soli? E non tralasciamo nemmeno i calzolai… Che poi da soli vuol dire ancora soldi degli italiani allo stato vaticano. Ma se non fosse stato per il presidente provinciale leghista volete dire che questa sarebbe la prassi normale?

moreno03

Ma i vesti degli altri non gli vanno mica bene? o forse in onore delle maestranze locali si vestiranno di verde padano, da cui la necessità dei nuovi paramenti?

Barbara

“Stefano Zanella e Gianluca Scattolin, titolari di X Regio, non sembrano però della stessa idea: «Vero che l’iniziativa “non è stata promossa, né autorizzata dal Comitato Organizzatore” – scrivono al Corriere del Veneto -. Altrettanto vero che l’azione non sarebbe mai stata intrapresa se la sartoria X Regio non avesse avuto piena e certa cognizione che, giunta a buon fine, non sarebbe risultata gradita e il dono accetto».”

Eh eh eh! Anche se non ci sarebbe proprio niente da ridere.

Marjo

Le notizie che appaiono qui, dovrebbero essere pubblicate anche da qualche giornale compiacente. Sarebbe una bella iniziativa!

tonino

ma che avete consumato oggi? siete tutti di un’ironia straordinaria. vabbè che a leggere certe cose come si fa a non ironizzarci su?

Barbara R.

Non solo questa gente non lavora ma fanno pure i mantenuti a spese di TUTTI i contribuenti!!

michele

E poi si stagliano contro le frivolezze, e dicono che i gay pride sono manifestazioni ‘carnescialesche’ . . ahahahah, che personaggi ridicoli, il gusto del kitsch della chiesa vaticana non ce l’ha nessuno altro!

Southsun

Nazinga XVI ha bisogno di un altro sfiziosissssssimo cappellino di ermellino.

Quindi, invece di telefonare a zia Bessie a Londra perchè gliene mandi uno dei suoi, si rivolge direttamente a Pantalone per averne uno nuovo.

Però mi sa che stavolta Pantalone lo manda a defecare senza carta igienica.

Paolo Turco

Intanto per il vaticanista della Stampa, Giacomo Galeazzi (ma penso in buona fede, imbeccato dalla CEI del Triveneto), la notizia passa così:
Fedeli autofinanziano visita papale in Triveneto
Una colletta tra i fedeli delle Diocesi del Triveneto servirà a finanziare la visita del Papa del 7 e 8 maggio ad Aquileia e a Venezia. «In tempo di crisi – spiega una nota della Conferenza Episcopale Regionale – la Chiesa ha scelto di non chiedere contributi agli enti pubblici, ma di far leva sulla sensibilità dei fedeli. Ciascuno secondo le proprie possibilità, potrà offrire un contributo alla preparazione della visita di Benedetto XVI». Come sarà fatta la colletta, verrà deciso nei prossimi giorni.«Il criterio decisivo – per i vescovi del Triveneto – è quello di offrire una calorosa, curata e semplice accoglienza al Santo Padre, ma senza chiedere speciali finanziamenti alle istituzioni pubbliche». Le spese non mancheranno – si legge ancora – ma le diocesi del Nordest, liete del dono della visita e in attesa del Papa come una persona cara di famiglia, hanno scelto di sostenerle con il supporto di tutti i fedeli, che saranno invitati a partecipare liberamente e secondo la propria disponibilità a una colletta straordinaria o a offerte libere.

JJ

Le sartorie per transgender sono molto care, affatto sobrie e qui si sta parlando di un raduno con circa milletrecento travestiti che indossano sottane, fili d’oro, seta, cappellini fatti a mano, così come le scarpine, gli accessori… non è un cifra folle, vedremo se i fedeli veneti daranno prova di servile ciecità ed a capoccione basso pagheranno, come un gregge di pecore che ubbidisce al loro pastore, che intanto predica povertà ed umiltà.

Marco

No, io non mi lamento: è che la Santissima Romana Chiesa nasconde tra le sue pieghe (neanche troppo riposte) tanti aspetti di quel “pensiero selvaggio” che antropologi e etnologi hanno studiato e studiano presso le civiltà del passato o presso i popoli cosiddetti primitivi. 290 mila Euro in abiti di culto? ma nelle culture pre-moderne è normale investire quantità colossali di beni profani nella sfera del sacro: pensate ai dispendiosissimi sacrifici vedici, che potevano durare anni, o agli sforzi immani costati agli abitanti del’Isola di Pasqua per erigere le loro immagini sacre… Insomma, ribadisco: “No, io non mi lamento”, ma concludo con una battuta dell’ imdimenticabile Ugo Tognazzi: “No, io non mi lamento, pero’ qualche volta m’incazzo”.

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