Secondo il risultato di un sondaggio realizzato on line e pubblicato da Le Parisien/Aujourd’hui, meno di 4 francesi su dieci credono in Dio. Sempre secondo questo sondaggio, ci sarebbero in Francia un 36% di credenti contro un 34% di atei. Il restante 30% si suddivide tra un 22% di dubbiosi, che però si pone il problema di Dio, ed un 8% che non sa se crede, ma non se ne cura. Inoltre, le donne risultano più credenti degli uomini ed ha fede il 36% delle “categorie professionali più avvantaggiate”, contro il 29% di quelle meno favorite. Tra quelli che non seguono alcuna religione, il 5% crede comunque in un Dio, mentre il 34% dei cattolici dichiarati dice poi di non credere in Dio. Il sondaggio è stato realizzato in occasione dell’uscita in sala di un film di Anne Giafferi in cui si parla della conversione di un quarantenne. Lo stesso Le Parisien, in un altro articolo, rivela pure che gran parte delle coppie francesi non credenti ricorre comunque al matrimonio religioso poichè considera la cerimonia laica “troppo rapida, non abbastanza personale, celebrata a catena, priva di fascino…”. Pertanto, molti comuni cercano ora di rinnovare il rito laico, rendendolo più attraente, personalizzandolo in vari modi e proponendo incontri prematrimoniali per “riflettere in maniera molto laica sul senso dell’impegno civile”, ma anche “d’amore, di comunicazione uomo-donna, delle tappe della vita di coppia, di sessualità” ecc..
Franco Virzo
Strabilianti i risultati! 😉 Tra chi crede e chi non crede, seppur con le dovute sfumature,
c’e’ rimasto solo un 2% di differenza.
La cosa bizzarra davvero, e’ che il matrimonio religioso, lo si faccia ancora, solo per questioni di estetica cerimoniale. 😉
Occhio ai sondaggi francesi che sono spesso fittizzi, mi domando se questa discordanza tra cattolici e credenti venga proprio dalla maniera poco rigorosa dei sondaggisti. Ogni anno le cifre cambiano i cattolici a volte sono il 64% altre volte il 49%.
Tino, da buon cattotroll gesuita, smantella con grande raffinatezza, tutta pretesca, le buone notizie che possano anche minimamente entusiasmare noi atei/agnostici/razionalisti, insinuando il dubbio anche in chi occasionalmente legge le ultimissime. Da notare, infine, come tale viscido individuo appare puntualmente quando c’è da difendere la sua santa romana chiesa, ora messa in pericolo dai sondaggi, ora mesa in pericolo dall’islam.
Viscido lo dici a tuo padre adesso basta con queste insinuazioni, a scuola dai gesuiti ci sei andato tu con la mentalità chiusa e irrazionale che ti ritrovi. Ti invito a lanciare queste accuse su ateismo, lista a cui partecipo. Ti faccio notare che nel sondaggio i poveri sembrano credere meno in Dio mandando con le gambe all’aria le teorie marxiste e i poveri in Francia sono all’845non musulmani. Ne approfitto per sottolineare che in Francia i vescovi sono schierati a sinistra in generale.
i poveri sono all’85% non musulmani
Spiacente, ma un sondaggio ONLINE non ha nessun valore statistico.
Non è possibile controllare la correttezza del voto, cioè eliminare i furbi che votano due o tre volte, e profilare i votanti.
Perciò Tino ha ragione: qui c’è più fumo che arrosto.
Agree, ma prima ancora un sondaggio online ha forte bias di selezione…
Gli resterà la sceneggiatura e passeranno sotto il ministero della cultura e spettacolo!!
Resta da sapere chi occuperà il vuoto che hanno lasciato, per adesso in pole position ci sono i musulmani e gli evangelisti, il cui proselitismo attivo è sotto gli occhi di tutti.
Quando ho scritto il mio commento sopra (delle 9:13) non avevo ancora letto questo ulteriore commento di Tino, che conferma ciò che avevo scritto. Mi auguro che ora, abbiate capito con chi avete a che fare.
Nel commento precedente non hai parlato di evangelisti. Ti rinnovo l’invito a venirmi a insultare su ateismo invece di farlo qui. Cosi scoprirò anche io con chi avrò a che fare.
Tino, a quanto pare la Francia è tutta diversa; qui in Italia non ho mai visto musulmani fare proselitismo. Anche perché con l’aria che tira finirebbero linciati.
Sia chiaro, sono ben lieto che non ne facciano, sebbene difficilmente otterrebbero risultati apprezzabili.
In Italia non esistono ancora quartieri musulmani dove ad essere linciati sono gli ebrei. Tra l’altro in Italia ci sono anche pochi ebrei, nelle scuole in particolare.
Questo per dire che molti problemi voi non li avrete mai magari, ve lo auguro di cuore.
Potrebbero fare come in Giappone, matrimonio in chiesa, officiato da un finto prete cattolico, niente prediche, niente corsi prematrimoniali, e il costo della cerimonia e’ piu’ o meno lo stesso.
Tranne in Alsazia Mosella, è vietato sposarsi in chiesa senza prima essersi sposato in comune.
Forse che ci serve il sondaggio per confortarci nella scelta dell’agnosticismo più che l’uso della intelligenza della quale tutti dovremmo essere dotati?
Tranquilli; i sondaggi sono fatti ad uso e consumo delle masse, quasi a confermare che il branco è gregge, segue sempre la buona novella.
Purtroppo i questionari sulla religiosità si prestano bene ad essere manipolati (anche involontariamente).
Piccolissimi cambiamenti nella domanda posta all’interlocutore muovono importanti fette percentuali di intervistati da una parte o dall’altra.
Ciò che comunque emerge sempre più è la quota di atei, che è diventata fin troppo significativa.
L’aumento di atei non corrisponde però alla liberalizzazione dell’eutanasia fortemente osteggiata pure dalla lobby dei medici dei centri paliativi, compresi quelli atei e di sinistra che hanno scritto una tribuna: “L’Eutanasia non è un valore di sinistra”. Comunque meno male che c’è qualcuno che si rende conto che i sondaggi sono spesso manipolati soprattutto in Francia dove le statistiche religiose sono vietate.
A parte il discorso dell’eutanasia che non vedo cosa c’entri con quanto da me scritto, credo che non mi sono spiegato bene: eventuali manipolazioni possono venire solo da parte dei credenti, per motivi “tecnici”.
Mi spiego: un credente, anche all’acqua di rose, non dirà mai di essere ateo se effettivamente non lo è, mentre, se si fa la giusta domanda, è facile per esempio far diventare in un sondaggio gli agnostici come credenti.
Per esempio è notorio che Einstein fosse non credente, eppure i credenti dicono che invece no, era credente! e lo dicono stiracchiando a più non posso alcune affermazioni di Einstein.
Quindi, tecnicamente, è facile aumentare la percentuale di credenti, mentre, sempre tecnicamente, è molto difficile far aumentare artificialmente la quota di atei (a meno di vere e proprie falsificazioni nei dati).
OT: volevo chiedere a tutti di rispondere in maniera civile a Tino e agli altri (come Enrico). Ognuno deve essere libero di esprimersi. Deve essere la forza delle proprie argomentazioni e non la violenza del proprio linguaggio, a prevalere in una discussione. Chi leggerà trarrà poi le sue conclusioni.
E perché in Francia falsificazioni dei dati non ce ne sono? 🙂
Questo aumento dell’ateismo si fa comunque poco sentire nel boom d’iscrizioni nelle scuole cattoliche. L’eutanasia c’entra perché questo aumento di atei non corrisponde a una maggior distanza su temi etici dove gli stessi atei si occupano di osteggiarla. Gli atei devoti non esistono solo in Italia (siano essi devoti al cattolicesimo o all’islam). Comunque sono anche io convinto che gli atei aumentino in Francia solamente non mi convincono le cifre che hanno variazioni quasi del doppio da un sondaggio all’altro. Non sono però gli unici ad aumentare, ripeto evangelici e musulmani pure.
Tanto per farvi un esempio di come la situazione francese non può essere letta sempre con gli occhiali italiani, l’ateo Onfray ha ridicolizzato lo sbatezzo su Le Monde. Io non sono assolutamente d’accordo con lui perché credo che invece in Italia, dove è più diffuso lo sbatezzo sia un gesto politico forte al di là del fatto che io non sono stato battezzato. Non sempre è facile mettersi nei panni dell’altro e in questo senso Onfray e Alfonso sono due ottimi esempi di provincialismo.
“meno di 4 francesi su dieci credono in Dio”
Tutti i francesi? Anche i musulmani?
Boh come si fa a saperlo? I sondaggi in Francia sono come l’oroscopo, tra l’altro il sondaggio non specifica se sia fatto sui francesi o sulla popolazione che vive in Francia tenendo presente che la maggior parte dei musulmani sono o minorenni (quindi non compresi nel sondaggio) o senza la nazionalità.
Tino,
sulla correlazione povertà, o meglio ‘miseria’ che è concetto differente e non solo materiale, religione inviterei ad approfondire il concetto di sovrastruttura che in Marx è più complessa di una semplice dipendenza causale sempre immobile ed uguale dalla struttura; nemmeno il Marx, definito economicista del Capitale (in contrapposizione al Marx ‘umanista’ degli scritti giovanili, posizione per me nemmeno molto giusta) arriva a tanto e in ambito di rielaborazione moderna esistono diverse teorie sulla religione.
Questo mi pare dovuto, perchè non è bene banalizzare mai il pensiero di nessuno, che sia Marx o che sia, per assurdo, Tommaso d’Aquino, e infatti spesso ho detto la mia quando non si prestava la giusta attenzione a diversi concetti, anche con pignoleria.
Ora questo è secondario.
Volevo capire una cosa: tu dici che l’85% dei poveri è non musulmano, non so da dove vengano questi dati ma mi fido.
Bisognerebbe però capire quanti siano in percentuale i musulmani in Francia e da lì il tasso interno di povertà per valutare il fenomeno con maggior attenzione e precisione, escludendo in prima analisi i convertiti perchè le cause di attaccamento alla religione in un convertito sono mediamente diverse da chi nasce in una religione.
Sarebbe poi da vedere la composizione sociale dei convertiti, e intanto vedere l’aderenza alle altre religioni delle fasce più basse per avere un quadro comparativo e da lì partire per alcune riflessioni.
Purtroppo i sondaggi peccano spesso nella precisione metodologica e ci si può trovare tutto ed il contrario di tutto e su questo ti do ragione in pieno.
Sul sondaggio in questione, sarebbe interessante capire quanti di questi non credenti adottino poi categorie razionali nel vivere (rifiutando il malocchio, le idee sulle reincarnazioni o robe simile, le medicine alternative ecc..) perchè se non è di impianto razionale l’ateismo non è per forza un modo di miglioramento della società. Anzi, magari molti convertiti all’Islam o ad altro abbandonano la religione base e, prima di convertirsi, passano un periodo di irreligiosità, ma non adottano il metodo razionale e infatti poi si convertono a religioni che li affascinano maggiormente.
E l’Islam con la sua fisicità sia di regole che di ricompense, come già dicemmo, offre ottime illusioni.
Batakros io non credo ai sondaggi in Francia che tra l’altro sono serviti per imporre una candidata fantascientifica come la Royal a sinistra con i risultati che tu ben sai. Ovviamente c’è da discutere anche sul dato dell’85% però è abbastanza attendibile perché risultato non di un sondaggio ma di una ricerca di Giully sulla povertà in Francia anche nelle zone rurali. Tieni presente che la banlieue riceve una miniera di aiuti da trentanni che poi vanno in fumo nel vero e proprio senso della parola visto che basta che un giovane si pianti con un motorino rubato durante un’inseguimento della polizia per dar luogo a una settimana di incendi di scuole e biblioteche pubbliche (e questo succede da molto prima delle sommose del 2005). Sull’ultimo tuo appunto hai sollevato una questione essenziale, un recente studio faceva atto della grande passione dei francesi per l’astrologia, tieni presente che sia De Gaulle che Mitterrand avevano il proprio astrologo personale.
Tino, non volevo entrare in una valutazione della politica francese verso la Banlieue che non conosco e di cui ti ringrazio per le informazioni, volevo solo mettere il punto sul discorso delle categorie marxiste, che tu dici sono state sbaragliate dai fatti, le quali non pongono l’equazione diretta ricchi=atei poveri=religiosi, poichè la sovrastruttura influisce di ritorno sulla struttura per cui un ricco che sente l’ingiustizia sociale ma è in una fase alienata di analisi potrebbe rispondere con la religione, perchè non è uscito dalla ‘miseria’ (in questo senso il concetto non è solo materiale) della risposta etico/religiosa per passari all’analisi fredda e oggettiva delle contraddizioni sociali per poterle cambiare anzichè rinunciare alla vita per proiettare le sue istanze sull’aldilà.
Poi Marx era un uomo del suo tempo e risentiva molto del riduzionismo positivista ma offre categorie molto duttili che spesso gli stessi sedicenti marxisti odierni non capiscono bene, conoscendo più la vulgata su Marx che Marx nei suoi scritti.
Che poi questa interpretazione non sia esaustiva, ma sia integrabile con risposte psicologiche, filosofiche che la vedono sotto altri punti di vista ogni materialista storico dovrebbe saperlo per non cadere in dogmatismi scritturali.
Sulla Banlieu, sapevo che il sindaco di Parigi (di destra ma non sono miope e lo elogio per quella che secondo me è una buona mossa) sta tentando di superare la Banlieue e mescolare le diverse famiglie nelle case popolari, comprando come Comune le case e utilizzandole come case popolari in cui far convivere gente diversa e non solo in periferia. L’avevo visto mesi fa sulla rai e magari sono stato impreciso o ho capito male.
@ Batakros
Il sindaco di Parigi è di sinistra, detto questo a queste politiche ci credo un po’ poco perché Parigi è sicuramente una delle città dove ci sono meno alloggi popolari, non credo riuscirà a far convivere i cinesi con le altre popolazioni viste le tensioni che regnano tra di loro, ma anche gli antillani che di maghrebini e africani non ne vogliono sentir parlare, comunque per carità non conosco la situazione di parigi intra-muros. Su marx che dire, che aveva un profondo disprezzo per l’islam e fondamentalmente non considerava la categorie del marxismo a questo tipo di popolazioni. E poi diciamocelo chiaro il cristianesimo è decisamente più compattibile con il marxismo rispetto all’islam, tanto è vero che l’importazione del marxismo nel mondo arabo-musulmano è avveunta spesso grazie agli arabi cristiani che influenzavano nasser.
Certamente, il marxismo è un sistema di pensiero sostanzialmente occidentale, sia nei precedenti filosofici che nelle analisi economiche.
Peraltro le popolazioni islamiche devono sostanzialmente avere l’Illuminismo per cui era normale e giusto che Marx non potesse tenere troppo a conto un popolo che non aveva passato la sua fase liberale, perlomeno era coerente soi suoi presupposti.
E, sul cristianesimo, il cristianesimo lo è sicuramente perchè ha avuto il contraltare dell’illuminismo e dunque è stato in molte parti moderato.
Sull’Islam non saprei dire come e perchè ciò in larga parte non sia avvenuto o dove semmai sia avvenuto.
Direi che non c’è niente da meravigliarsi se il cattolicesimo è in declino, specie nelle grandi città.
Si tratta di una cosa che si attagliava bene alla società di un tempo, quando si viveva nei paesini di campagna e il prete era un punto di riferimento e la messa serviva anche come punto di incontro per il villaggio.
Ma oggi questa situazione non esiste più. O se esiste la troviamo solo in qualche paesino dell’entroterra.
Ragazzi, fare della domande all’uscita di un cinema non è certo selezionare un campione rappresentativo.
Comunque è meglio di niente.
😉
Sono d’accordo: pur essendo anche io non credente so che se un campione non viene scelto con regole precise l’indagine fatta su di esso non dà risultati significativi.
Quando qualcuno farà dei sondaggi con criteri statistici precisi allora si potrà trarre qualche conclusione sensata.
dio è solo una degenerazione dell’io individuale (Freud docet) il resto è noia, pascolo e pecorame teologico.
“[…] la maggior parte dei musulmani sono o minorenni (quindi non compresi nel sondaggio) o senza la nazionalità.”
Certo, fortuna che Tino le sa tutte altrimenti sarebbe una catastrofe… 😀
Mah, contento lui… 😀
Ma io non le so tutte in realtà in Francia non si sa un bel niente a livello globale (a livello locale le cose si sanno fin troppo), non si sa neanche veramente quanti musulmani ci siano, quello che si sa è che il consumo di halal è in aumento esponenziale. Comunque l’unica demografa un po’ interessata alla questione ha fatto una ricerca e il 30% dei musulmani hanno età inferiore ai 18 anni e solo un altro 30% è maggiorenne con nazionalità francese. Poi chissà se si tratti di dati affidabili, senz’altro più di quelli di un sondaggio on line, se poi a te piace credere all’oroscopo contento tu 😉
Figurati, il primo a metterli giù come dati affidabili eri tu nel tuo intervento. Ad ogni modo ti leggo sempre con piacere, anche se fazioso. 🙂
Sono più affidabili di un sondaggio on line, poi con tutti i limiti del caso, sono stati prodotti da una demografa dell’Ined. Fazioso ma di quale partito? Forse sei un po’ troppo abituato a dividere la gente in caselle. La critica dei sondaggi viene soprattutto dall’estrema sinistra che cii vede un complotto della destra per mettere in scena candidati social-liberisti pure a sinistra come l’attuale presidente dell’FMI che è in testa nei sondaggi 😉
Mi sembra comunque poco credibile, che vuol dire che un 34% dei cattolici dichiarati non crede in dio? sono schizofrenici!
magari lo dice per “non dare dispiacere ai parenti” o varia similia, che ne sai?
Beh ma i francesi sono un po’ schizofrenici, sono un popolo reicida ma che non se ne è ancora rimesso eleggendo un falso re ogni 5 anni.
Preferivi il re che se gli girava ti mandava i gendarmi a casa e che se fregava se morivi di fame?
Ma dai era una battuta portoghese, i portoghesi dicono: siamo tutti e due due popoli reicidi ma noi ci siamo ripresi voi continuate a eleggere farsi re 😉
@Tino
Oh, non la conoscevo… Errore mio. 😉
Esistono dei dati statistici affidabili che riportano la percentuale di non credenti (atei, agnostici) sulla popolazione modiale? Mia figlia mi ha fatto vedere sul suo libro di geografia che era riportata una percentuale del 16% (almeno così ricordo), ma la fonte non era citata.