Spagna, l’ora di religione cattolica ha perso più di 500.000 allievi in 10 anni

Lo riporta il sito Cadena Ser. I dati ufficiali pubblicati dal Ministero dell’educazione spagnolo evidenziano una percentuale d’iscrizione all’ora di religione del 75,5% alle elementari e del 55,3% alle superiori: il caso più eclatante è la Catalogna, dove soltanto una terza parte degli alunni è iscritta all’ora di religione cattolica. Il vescovo di Siguenza-Guadalajara, Josè Sanchez, ha parlato di “discesa allarmante” e pensa che, se continuasse questa tendenza, l’ora di religione potrebbe sparire come materia.
Secondo la legge organica dell’educazione in vigore dal 2006 si può scegliere fra l’ora di religione (cattolica, evangelica, islamica o ebraica), storia e cultura delle religioni o l’ora alternativa. Il voto ottenuto non è computato nella media né come credito scolastico.

Alejandra Silbersztein

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31 commenti

Tino

Ora verrò nuovamente accusato di essere un sottomarino della chiesa cattolica 🙂 oppure semplicemente di guastafeste.
Ma io vorrei sapere alcune cose:
Qual’è la percentuale di scuole pubbliche in Spagna e di scuole private cattoliche?
In Catalogna rispetto alle altre regioni?
Cosa succede nelle scuole cattoliche è obbligatoria?
Insomma questi dati devono essere integrati con altri per avere un senso. Scusate la mia pignoleria.

Io ero Sai

Nah, queste domande sono legittime, ma io mi accontento di sapere che hanno perso più di mezzo milione di giovani menti a cui fare il lavaggio del cervello!

Tino

Sì ma questi 500.000 seguono tutti l’ora alternativa o di altre religioni? Giusto per sapere sono curioso 😉

Tino

Leggendo le info della cadena ser pare che le altre religioni rapprresentino l’1% però non si capisce bene se l’ora alternativa di altre religioni è veramente attiva e disponibile sempre, senza contare che la diminuzione è anche dovuta ad un calo demografico strutturale. Comunque senza dubbio la Spagna è più laica nelle leggi è quello che conta poi in fondo.

Roberto Grendene

prova a fare ricerche sui siti istituzionali spagnoli

le Ultimissime riportano notizie selezionate, anche incrociate, non (ancora) inchieste

Cesare b

Bisogna tener conto anche dell’andamento demografico: e’ probabile che da diversi anni le nascite di spagnoli autoctoni siano in calo e quelle di figli d’ immigrati islamici in aumento. Sarebbe altresi’ importante sapere in che cosa consiste l’ “Ora alternativa”: se avesse un rilevante interesse pratico (ad esempio lingua straniera o informatica), oppure se fosse particolarmente “ben vista” da alcuni professori e presidi, potrebbero essere molti coloro che per piu’ o meno nobili ragioni utilitarie, la scelgono. E bisognerebbe sapere anche se, per caso, la scelta dell’ ora di religione, in un contesto laicista come quello che si tenta di promuovere in Spagna, non funzioni (informalmente, ma efficacemente). almeno in alcune scuole, da pregiudiziale negativa agli occhi dei condiscepoli, o degli insegnanti, o del dirigente.
Saluti.

Massimo

“E bisognerebbe sapere anche se, per caso, la scelta dell’ora di religione, in un contesto laicista come quello che si tenta di promuovere in Spagna, non funzioni (informalmente, ma efficacemente). almeno in alcune scuole, da pregiudiziale negativa agli occhi dei condiscepoli, o degli insegnanti, o del dirigente.”

Traduzione:

“E bisognerebbe sapere se mai può esistere nel mondo occidentale un posto in cui qualcuno contenda alla chiesa cattolica il copyright nel far sì che una scelta ‘non funzioni (informalmente, ma efficacemente). almeno in alcune scuole, da pregiudiziale negativa agli occhi dei condiscepoli [già il termine spiega molto], o degli insegnanti, o del dirigente’.”

Ineffetti, sì: bisognerebbe proprio saperlo. Non lo credo probabile e nemmeno possibile, ma per curiosità scientifica/statistica verrebbe voglia di verificare se esistano simili “eccezioni alla regola”.

Tino

@ cesare b
In Spagna ci sono anche parecchi immigrati latinoamericani cattolici quindi dovrebbero andare a ingrossare l’ora di religione seguendo il tuo ragionamento, probabilmente il calo è in gran parte dovuto al precedentemente atteggiamento costrittivo nelle scuole a frequentare l’ora di religione cattolica. Che oggi ci sia libertà di scelta mi sembra una buona notizia, inutile trovare scuse. Detto questo non sono molto fan della scuola pubblica spagnola che trovo di bassa qualità rispetto a quella italiana o quella francese (anche se in Francia il livello sta scadendo da parecchi anni).

Wakko Warner

“Cosa succede nelle scuole cattoliche è obbligatoria?”

Alle altre domande non ti so rispondere e non so se la stessa cosa vale oggi in Spagna, però ricordo bene che quando facevo le medie dai Salesiani (parliamo di 20 anni fa) c’erano due ragazzi, fratello e sorella, che erano Testimoni di Geova e che si avvalevano del diritto a non partecipare all’ora di educazione cattolica. Non so se partecipavano alle preghiere (ogni mattina le lezioni incominciavano con 10-15 minuti di preghiera) ma sicuramente non alla messa mattutina del venerdì (cosa che era fra l’altro vissuta con entusiasmo da più o meno tutti perché era un’ora scolastica in cui non si faceva lezione). Ricordo anche (questo è OT) che all’epoca c’era già qualche ora di educazione sessuale verso la seconda o terza media (non me lo ricordo proprio) che era però gestita da persone esterne e non dai Salesiani.

Tino

Questo in Spagna? Da noi in Francia l’ora di religione nelle scuole private cattoliche non è obbligatoria e trovo che sia una cosa molto giusta, perché se le private vogliono ricevere finanziamenti è giusto che accettino tutti gli alunni compresi quelli non cattolici.

Wakko Warner

@Tino

No, sto parlando dei Salesiani in Italia, della Spagna non so nulla (come ho scritto “non so se la stessa cosa vale oggi in Spagna”).

Anche da noi, come mostra l’esempio che ho fatto, nelle scuole private, almeno ai miei tempi, l’insegnamento della religione era facoltativo, pure nelle scuole gestite dai preti.
Immagino che in Spagna sia la stessa cosa, o almeno non vedo ragione per cui debba essere diverso.

Ricordo che quei due ragazzi TdG erano tollerati nella scuola ma non granché apprezzati (dovevano accettarli perché lo Stato glie lo imponeva ma credo che se avessero potuto scegliere ne avrebbero fatto volentieri a meno), soprattutto dagli insegnanti preti (che poi non erano la maggioranza).

Tino

Infatti come sospettavo i dati non sono per nulla incoraggianti per le scuole pubbliche che rappresentano meno del 70% contro il 90% italiano. Nelle grandi città le scuole private attirano sempre più gente con un’accentuazione della segregazione scolastica. La scuola privata infatti attira gli alunni della classe media mentre quella pubblica si cantona al ruolo di scuola per ragazzi in difficoltà. Ovviamente la mossa di Zapatero di togliere il privilegio alla religione cattolica è giusta, ma quello che conta poi è il numero di scuole pubbliche totali, laicizzare la scuola pubblica se poi ci va sempre meno gente è l’altra faccia della medaglia.

Tino

Stabile in leggera decrescita da quanto ho capito nel sito. Ma come ovunque del resto, comuque è riferito alle primaria almeno da quanto ho capito non so per la secondaria ora cerco meglio.

Lorenzo L. Gallo

Pauroso, Tino. Quindi c’è il rischio che un domani le scuole pubbliche terranno solo i poveri, immigrati o meno, mentre le scuole private, in cui si formeranno le nuove classi dominanti, saranno tutte cattoliche o quasi.

Tino

Non conosco benissimo la situazione spagnola, quello che so è che la scuola pubblica spagnola e sicuramente più scadente di quella italiana, religione a parte la scuola pubblica italiana ha una tradizione forte di copertura del territorio, a parte i paesi nordici credo sia quella più diffusa territorialmente.

fab

Ho avuto soltanto una studentessa dalla Spagna e la mia testimonianza è che in matematica era indietro di un paio d’anni sul programma italiano.
Dato che è una ragazza piuttosto sveglia, penso che dipendesse dal sistema e non da lei.

Tino

La Spagna a quanto pare insieme al Belgio e i Paesi Bassi appartiene ai tre paesi con il maggior numero di alunni fuori dal sistema pubblico, in Italia le scuole private sono solo il 6% contro il 30% in Spagna.

POPPER

Il vescovo di Siguenza-Guadalajara, Josè Sanchez, ha parlato di “discesa allarmante” e pensa che, se continuasse questa tendenza, l’ora di religione potrebbe sparire come materia.

beh, caro Josè, adesso anche basta!

ben venga il calo, segno che si sta uscendo un po’ alla volta dal gregge dell’IRC, ma anche qui in Italia mca si scherza, il calo c’è eccome anche se si continua a ostacolare l’ora alternativa.

c.j.

Una “Ultimissima” davvero interessante sarebbe:

Italia, la gente si è finalmente svegliata ed ha capito (con enormi ritardi) che la chiesa è una associazione di pretofili e pedopreti interessati ai soldi, al potere ed al controllo delle masse.

Bravi spagnoli! …per gli italiani…

MicheleB.

In quarta e quinta liceo, nella mia classe, erano in 6 a seguire religione. Tutti noi altri – tre quarti della classe – uscivamo dall’aula all’ingresso di quell’arrogante ipocrita (non lo dico perchè insegnasse tale materia) ed andavamo a studiare e/o chiacchierare nel sedicente (ma vuoto) laboratorio audiovisivo, perchè vi era un solo insegnante a portare avanti una materia alternativa (ascolto musicale guidato) e non poteva saltare le sue lezioni per tutti quelli che ne avrebbero necessitato.

POPPER

era davvero un bel problema il vostro, oggi, nonostante la sentenza sull’ora alternativa il grado di boicottamento è molto molto alto, non so se basta un ariete giuridico per abbattere questo portone di S.Pietro, ma il problema è ancora la disinformazione e molto timore per i propri figli che non vengano discriminati, insomma, a volte mancano i co….oni per farsi sentire dal direttore/trice della scuola/ liceo ecc…ecc..

Tino

Da quanto ho capito prima non era per nulla un problema dato che la religione cattolica non faceva media, magari sbaglio, ma i problemi sono venuti con la storia dei crediti o no?

bismarck

No, no il problema si trascina già da ben prima. I crediti hanno solo aggravato la situazione aumentando l’ingiustizia per chi non vuole avvalersi.

stefano

l’era Zapatero ha liberato la Spagna dal controllo religioso delle scuole e dei pubblici uffici, risistemando un paese fino allora abbastanza arretrato in linea con l’Europa civile (noi siamo ancora molto indietro) certo permangono problemi gravi come una disoccupazione altissima e un dissesto idrogeologico forse peggiore di quello nostrano ma una cosa alla volta 😉 intanto pensiamo alla laicità.

POPPER

La palla al piede è ancora la CCAR in Europa, una volta che ci si è liberati da vecchie simbiosi clerico-fasciste, e niente più soldi al Cupolone, vorrà dre più soldi ai servizi essenziali per i cittadini e senza più discriminazioni religiose, che di solito erano promosse dal papa e dai suoi gerarchi.

I probelmi ci saran sempre, anche di carattere religioso, sia per quelle che un giorno saranno le minoranze cattoliche, sia per quelle più di natura laico-democratico-rappresentativa, petchè nessuno si sognerebbe mai di dire che la laicità sarà il paradiso in terra, ma certo può migliorare la condizione di molte persone che prima erano discriminate perchè non credenti o credenti in altre filosofie.

Non siamo perfetti, certo, ma siamo perfettibili, una volta non potevamo vantare dei diritti, oggi ci sono le Costituzioni Democratiche, ne parliamo speso qui nel sito, ci sono dei tribunali, c’è la CEDU, vi sono movimenti per i diritti umani un po’ ovunque anche se ostacolati da intolleranze religiose, ma comunque, come dici tu, iontanto pensiamo a far progredire laicità nel nostro paese.

Silvio Manzati

Il Ministero italiano, vergognosamente, non fornisce nessun dato.

Federico Tonizzo

“Il vescovo di Siguenza-Guadalajara, Josè Sanchez, ha parlato di “discesa allarmante” e pensa che, se continuasse questa tendenza, l’ora di religione potrebbe sparire come materia.”
WOW! 😀 AVANTI TUTTAAAAA! 😀

spapicchio

I cattolici clericali possono sicuramente perdere fedeli (o allievi, ma l’allievo lo perde casomai la scuola) quando dimenticano che, mediamente, il livello di istruzione e consapevolezza raggiunto dalla cittadinanza difficilmente regredisce per accettare le argomentazioni confessionali più conservatrici, che presuppongono una noncuranza od una mancata considerazione del progresso scientifico e della separazione della società civile dalle istanze dell’organizzazione confessionale di tipo feudale eccetera;

questo succede nei paesi occidentali più sviluppati civilmente, ossia in quelle realtà socioeconomiche che hanno recepito o sono state partecipi dello sviluppo socioculturale e delle grandi conquiste della civiltà, dei diritti umani fondamentali;

l’Italia farebbe eccezione, a causa della deriva confessionale da cui è afflitta ultimamente, e della regressione dalla quale ampie sacche di sottosviluppo e arretramento sociale del nostro paese sono interessate ultimamente, anche al nord: fenomeni preoccupanti, che sarebbe opportuno venissero tempestivamente affrontati dalle istituzioni con adeguate politiche correttive e preventive;

ma anche le istituzioni statali italiane tuttavia sono indebolite e varie volte corrotte e deteriorate nelle loro funzioni, che in teoria dovrebbero essere a sostegno del mantenimento delle regole deontologiche e dei valori civili che costituiscono lo stato di diritto, e sono le uniche ancore contro il dilagare del degrado e della corruzione, ed a favore della coesione sociale e dei diritti civili conquistati fino ad ora, con grandi fatica e sacrificio, dai nostri compatrioti.

l’Italia farebbe eccezione, se non fosse per la testimonianza di gruppi come l’UAAR, delle chiese cristiane evangeliche, delle organizzazioni politiche che difendono i valori della laicità, un punto di riferimento fondamentale per ricordare agli italiani con le menti annebbiate dagli spot governativi e da quelli confessionali cattolici, i processi civili storici che hanno portato alla formazione degli stati moderni: dalla concessione delle prime carte costituzionali laiche, fino alle forme di organizzazione democratiche più avanzate raggiunte dagli stati occidentali attuali, attraverso la sconfitta degli stati confessionali o dell’alleanza tra trono e altare, dei vincoli feudali, con l’affermazione del suffragio universale e dei diritti di cittadinanza.

marco.g

Se 1/3 degli avvalentisi è eclatante, allora la provincia di Bologna lo è quanto la Catalogna.

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