Evocato Celestino V nell’ultimo film di Nanni Moretti

Dramma e ironia, come ai tempi de La messa è finita, questi gli ingredienti che condiscono l’ultimo film di Nanni Moretti, ancora in lavorazione, dal titolo fortemente evocativo Habemus Papam. Al film, L’Espresso, in edicola oggi, dedica la copertina. Come consuetudine, Nanni, che oltre ad essere regista è anche sceneggiatore del film insieme a Francesco Piccolo e Federica Pontremoli, entra nel cast nel ruolo di uno psicanalista chiamato per rincuorare un anziano e depresso papa (impersonato da Michel Piccoli) appena eletto dal conclave, che non se la sente di ricoprire il suo ufficio meditando finanche una fuga rocambolesca. Nelle more della crisi personale del neo-pontefice ci si industria per trovare una ‘controfigura’ che possa rassicurare le folle e il Vaticano, abbandonato dal papa, è in mano al dottor Brezzi
(Moretti) che deve provvedere ad occupare il tempo ai cardinali smarriti con improbabili tornei di pallavolo.
Il film, ambientato nel 2010, senza nessuna attinenza, ha precisato Moretti, con le vicende attuali del Vaticano e di papa Benedetto XVI, dovrebbe uscire in primavera. Scontata la sua partecipazione al Festival di Cannes, che ha già premiato Moretti per Caro Diario come miglior regista e per La stanza del figlio, miglior film.

Stefano Marullo

Archiviato in: Generale, Notizie

13 commenti

Diocleziano

Alquanto improbabile come storia.
Dopo la cantonata presa con Albino Luciani ora stanno più attenti.
E se anche ci cascassero di nuovo, altro che psicanalista, il rimedio è sempre la ‘cura Luciani’…

Eresiarca

Anche i papi possono scivolare nella depressione, nonostante la ricchezza, il potere, e, si presume, la fede, specialmente se si tratta di persone dotate di una certa sensibilità. I cattolici considerano il loro pater pastorum come un semidio illuminato da chissà quale benedetta saggezza, ma in realtà è soltanto un essere umano eletto da altri esseri umani…una persona qualunque, e in quanto tale (non in quanto capo di una religione) degna di rispetto da parte di tutti. Figure come Celestino V a me fanno tenerezza…capisco che Dante lo odiasse perché la sua abdicazione aveva spianato la strada a quel criminale del suo successore, ma non mi sento di condividere il suo pesante e crudele giudizio…”colui che fece per viltade il gran rifiuto”…mica tutti sono fatti per essere dei buoni pontefici romani, anche perché si tratta di una carica politica che richiede freddezza, astuzia, spregiudicatezza, e c’entra poco con la ritirata solitudine di un eremita che cerca di coltivare la propria fede nella purezza…
Io sono Pagano quindi potete immaginare la mia opinione sul cristianesimo, cionondimeno non posso fare a meno di separare nelle mie opinioni il principe della chiesa dal vecchietto acciaccato…detesto il primo, compatisco il secondo in quanto essere umano: “homo sum: humani nihil a me alienum puto” diceva Terenzio…beh, se i monoteisti facessero proprio questo principio sarebbero molto più rispettosi del diverso, omosessuale o musulmano che sia…ma forse non sarebbero più monoteisti…

#Aldo#

Io non compatisco nessuno, perché non si tratta di una carica coatta, ma di una carica ambita e perseguita per decenni. Inoltre, per arrivare anche solo ad avvicinarsi a quella carica (come a *qualsiasi* altra carica d’alto livello) si è selezionati preventivamente tra il peggio, seminando il percorso di “morti” in quantità, per cui escludo che una persona men che corazzata e men che totalmente priva di qualsivoglia scrupolo possa diventare papa, presidente, o chissà che altro. Se volete potete anche chiamarmi cinico, chissà che vi capiti d’azzeccarci.

stefano

per la cronaca celestino V venne deposto da bonifacio VIII inventore del giubileo, papa che non credeva nella storicità di cristo, scettico sull’immortalità dell’anima in quanto averroista…

Eresiarca

Deposto…diciamo che fu gentilmente spinto ad abdicare :-/

Comunque bonifacio VIII tra l’altro fu anche uno dei papi più spregiudicati della storia, quasi all’altezza (direi “alla bassezza”) di alessandro VI…

hexengut

ma povero Caetani! raffinato decretalista, superbo signore feudale, accanito sostenitore della supremazia del trono di Pietro nel quale si unificavano potere temporale e spirituale (da qui la sua ideazione della duplice tiara con la quale amò farsi rappresentare; poi l’avignonese Giovanni XXII, altro vecchietto tosto e di gran lunga peggiore del Caetani, avrebbe aggiunto il terzo diadema, propagandando il tutto come rappresentazione delle virtù teologali). Povero Bonifacio, faceva il suo mestiere, lottando costantemente contro comuni, diocesi, case regnanti, signorotti ostili, eretici, ghibellini e umori delle folle; quest’ultime prima sputano odio e insulti per le faccende di Celestino e dei Colonna e poi inneggiano al giubileo e corrono a Roma in massa. Povero Bonifacio; si becca pure, se non lo schiaffo di Anagni -non provato-, il vilipendio dantesco e il processo e la condanna post mortem voluta dallo stesso sovrano distruttore, per esclusive ragioni economiche, dei Templari. Certo, oltre ad essere un pontefice e per di più autocrate e accentratore, il Nostro aveva qualche difetto: una leggera superbia, ad esempio, secondo quanto testimonia Arnaldo di Villanova quando lo prega: “noli, pater amantissime, cum Deo contendere”…

Diocleziano

Un papa depresso e spaventato da cosa? Conduce una vita di straordinaria agiatezza, accudito come un fuco: l’unico impegno contrattuale è quello di esternare periodicamente le sue elucubrazioni teologiche…
Bisognerebbe domandarsi chi è veramente la mente che gestisce una macchina organizzativa e una finanza tanto enorme.
Il papa non è altro che una specie di mago di Oz, un ventriloquo mistificatore…

Batrakos

Depresso e spaventato perchè, papa o non papa, a quell’età si comincia a sentire la morte vicina e non c’è nemmeno una moglie, o un’amica o un amico al tuo fianco a condividere la vecchiaia.
Con questo non giusti f i c o nulla della chiesa e del papato, ma insomma, parafrasando una vecchia telenovela…anche i papi piangono!

Sandra

Non credo, solo se prendi Ratzinger per esempio, ha suo fratello, con un fratello nella stessa organizzazione secondo me si è piu’ sinceri che con la moglie!

A me invece fa un po’ riflettere e dubitare questo film cosi’ comprensivo verso la figura del papa che è sicuramente una figura di potere, e un potere assoluto. E mi viene da fare il confronto con Il caimano. Strano no? che di una figura di “dittatore” vivente Moretti abbia avuto il “coraggio” di fare un ritratto oltremodo critico, mentre verso l’altra figura di potere usi toni di umana comprensione. Anche i “dittarori” piangono, allora. Ma su qualche dittatura si esercita l’autocensura. Forse perché criticare certe dittature è troppo pericoloso? Perché su certi poteri il tabu’ e la paura sono troppo forti?

Batrakos

Sandra, ho capito quel che dici ed indubitabilmente ha uno spunto critico su cui pensare.
Premesso che è comunque una dimensione diversa quella degli affetti adulti del quotidiano, rispetto all’avere un altro fratello nello stesso giro e ambiente (almeno nelle persone normali) perchè poi gli affetti quotidiani sono altri (sempre nelle persone normali) nel senso che hanno un’altra emozionalità rispetto al rapporto con un altro fratello anziano, mi riserverei di vedere il film prima di capire il giudizio di Moretti.
Mi spiego meglio: il fatto che il papa sia triste o depresso non è detto che ne faccia in automatico una figura positiva: se oggi, per esempio, si facesse un film su Hitler si potrebbero presentare i suoi ormai quasi assodati problemi mentali senza per questo assolverlo, giacchè non inficiava il senso della realtà (dunque non lo rendeva incapace di intendere e volere).
Però penso anche io che la visione che Moretti ci darà del clero sia più edulcorata rispetto al Berlsuconi del Caimano, sia per motivi di marketing ma anche perchè Berlusconi ha instaurato un nuovo modo politico che forse Moretti aveva previsto, la Chiesa alla fine è sempre uguale a se stessa, oppure per i motivi che tu dici o per una combinazione di tutti questi e di altri, non saprei.

Con questo comunque non intendo dare ragione a priori a Moretti o robe del genere, vedremo il film se ci va; volevo solo dire perchè secondo me anche un iperprivilegiato come il papa (o magari anche come Berlusconi) possa avere le sue fasi cupe, senza che questo rivaluti il personaggio.
Chi è causa del suo mal pianga se stesso, come si dice.

Commenti chiusi.