Anche se non invitata, anzi, anche se Ravasi, in passato, ha non molto gentilmente definito l’associazione “folkloristica” e “pittoresca”, anche “nazionalpopolare”, le sue iniziative “carnevalate”, i suoi soci “bigotti” e “talebani”, l’UAAR ha ritenuto indispensabile assistere alla prima mondiale del Cortile dei gentili, precisando poi alla stampa le proprie osservazioni.
Ravasi aveva inizialmente dichiarato di voler dialogare con le associazioni di non credenti e con quei non credenti che “vogliono avvicinarsi a Dio” e che credono che la teologia abbia “dignità scientifica e statuto epistemologico”. Sottolineammo subito che sarebbe stato difficile trovarne. L”evento di ieri mostra in questo il fallimento di Ravasi, che è in pratica dovuto ricorrere al solo Cacciari, l’unico relatore esplicitamente ateo presente al convegno: il filosofo era già l’unico punto di riferimento di Ravasi quattro anni fa (cfr. Ultimissima del 19 ottobre 2007), ed è del resto noto per aver fondato l’Università Vita-Salute al San Raffaele, presentato in Vaticano il Gesù di Nazaret di Benedetto XVI e aver partecipato al convegno Dio oggi della CEI, in cui peraltro espose le stesse tesi di ieri (cfr. Ultimissima del 12 dicembre 2009).
La presentazione del progetto ha quindi confermato le premesse: di fronte alla secolarizzazione avanzante e alla continua crescita del numero degli atei, il Vaticano, conscio che non è possibile fermarne la crescita sul “libero mercato religioso” (anzi), cerca di rappresentare gli atei e i non credenti come comunque subalterni al cattolicesimo: esaltatori delle radici cristiane e dell’autorità morale della Chiesa, allineati o quasi alla stessa sul testamento biologico, il crocifisso, l’insegnamento della religione a scuola.
Purtroppo per Ravasi, i non credenti, stimati (non da noi) in quasi dieci milioni di italiani, non si riconoscono in queste posizioni. E questo emerge da tutti i sondaggi disponibili. Ed è per questo che l’impresa vaticana di creare una sorta di “sindacato giallo” era perdente in partenza. Va anche detto che Ravasi ha finalmente ammesso che le posizioni atee da lui giustificate sono fortemente minoritarie: ma l’ha fatto dopo aver denigrato ancora una volta la maggioranza di non credenti. L’ateismo che piace a Ravasi non è mai esistito: quanto a sberleffi, i rimpianti Cioran e Nietzsche andavano ben oltre un’associazione come l’UAAR. Non è un caso che tutti i riferimenti citati ieri siano filosofi morti: un tempo l’ateismo era praticabile soltanto a una élite. E’ l’odierno ateismo di massa che fa paura al Vaticano, e il fatto che esistano realtà organizzate che difendono i diritti di milioni di non credenti.
Di fronte a una situazione così preoccupante per le sorti future del cattolicesimo, è semmai proprio Ravasi a ricorrere, come ultima risorsa disponibile, allo sberleffo, caricaturizzando atei e agnostici, attribuendo loro caratteristiche negative che ricorrono, secondo le inchieste disponibili, più frequentemente tra i credenti. Persino nella conoscenza della religione i non credenti risultano essere più preparati di coloro che si dichiarano credenti.
Il problema, per la Chiesa cattolica, è proprio questo: la maggioranza delle popolazioni occidentali non va più a messa se non per celebrarvi riti di passaggio, non conosce quasi più nulla della dottrina, non sa più nemmeno bene in cosa crede, ma continua a dichiararsi cristiana. Ravasi sarebbe molto più onesto, con chi non crede e con se stesso, se definisse “ateismo pratico” quello ‘praticato’ da costoro, e non dagli atei e dagli agnostici che si autodefiniscono per quello che sono, e che non costituiscono alcuna minaccia per gli autentici credenti (anche se non, ovviamente, per i privilegi di cui dispongono le confessioni religiose di cui fanno parte).
Certo, una massa così enorme di sedicenti cattolici è probabilmente l’unica e ultima residua motivazione usata per giustificare il confessionalismo di Stato. E’ un problema anche per chi non crede, e occorrerebbe sgombrare il campo da certi equivoci. Da questo punto di vista, è fastidioso rilevare come un’istituzione pubblica, l’Università di Bologna, si sia fatta complice del progetto vaticano. Per di più il 12 febbraio, Darwin day, giornata in cui in tutto il mondo le istituzioni culturali e associazioni come l’UAAR celebrano la scienza. Il rettore ha preferito promuovere un evento che, nel terzo millennio, aveva la finalità dichiarata di riportare nelle università la teologia cercando di assicurarle quello statuto di scienza che persino lo stesso Ravasi ha poi (involontariamente?) negato, paragonandola all’innamoramento. Una circostanza che conferma come il Cortile dei gentili non può funzionare, senza l’aiuto dell’establishment. Altro che “ateismo che avvolge la politica”, come sostiene Ravasi.
Raffaele Carcano
ho scritto sull’altro post dove sono in moderazione. Ho trovato grave, ancor più che fastidioso, l’ossequio dell’Alma Mater: quasi un millennio di autonomia (ricordiamolo che fu lo Studium felsineo a compilare i capisaldi giuridici per il Barbarossa e l’autorità imperiale) cancellato con una genuflessione.
Proprio un coacervo di folcloristici ipocriti! Credo, hexengut, tu abbia proprio ragione. E soprattutto quando individui la loro parola d’ordine: “Gli atei son tutti cattivi. Guerra agli atei. Got mit uns”.
Scriveva Nietzsche: “Colui che ha detto che dio è spirito, ha fatto il primo passo sulla terra verso l’incredulità”. Vorrei notare come saggiamente Nietzsche non dice “verso l’ateismo”, ma “verso l’incredulità. Cioè l’INFIDELES con la sua infedeltà, cioè la non adesione di fede-fiducia a RIVELAZIONI e/o dottrine che attribuiscono, tramite una pìstis-credo, metafisiche – cioè spirituali – qualità a ‘dio?’ per analogia dell’esperenziale umano. L’ateo o il credente non hanno niente da dire sul ‘c’è’ e ‘non c’è’ (7. Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere. Wittgenstein Ludwig). L’ateo è chiamato così da chi crede nella trascendenza come BISOGNO DI ODIO. Ergo i credenti sono razionalmente contradditori, negando a dio proprio quella qualità esperenziale umana che neanche sanno cosa umanamente sia sul piano del reale: l’amore.
Beh, con quelle premesse non poteva che essere un fallimento totale.
Personaggi come Ravasi e Ratzinger, lontani dalla realtà del mondo, invece di avvicinarlo allontanano sempre di più il cattolicesimo stesso dal mondo. Meglio così.
Si, cinicamente possiamo dire che sono i nostri migliori alleati. Sono sul Titanic, lo sanno, ma non prendono le scialuppe, non potevamo sperare di meglio.
L”ateo che vuole avvicinarsi a Dio’ altri non è che l’agnostico inteso come colui che ‘non sa’ se dio esiste o meno, ma non lo esclude e soprattutto – a livello esistenziale – non esclude che possa rivelarsi… insomma è tutto fuorchè un ateo.
Il quale non è che sappia o non sappia dell’esistenza di dio, mentre ‘sa’ che non lo si potrà mai sapere se non ‘inventandoselo’. Per cui non si vede proprio come possa trovare qualche ‘onesto’ punto d’incontro con chi conosce dio, e anzi se ne fa il portavoce ufficiale. L’incontro è possibile solo a livello personale (esistenziale), non certo su quello dottrinario.
Veramente ottimo il Commento UAAR… perfino sprecato per la miseria culturale dei vari Ravasi e compagnia ateo-devota.
Non ritengo “sprecato” un interessante commento.
Staremo a vedere come saranno i futuri incontri con i gentili ateo-devoti.
Se ci saranno………
….viste le premesse.
O meglio ci saranno anche ma bisogna vedere quanto dureranno e chi vi farà parte.
“””Persino nella conoscenza della religione i non credenti risultano essere più preparati di coloro che si dichiarano credenti.”””
Ed è per questo che una mente critica, con onestà intellettuale, non può accettare le fiabe religiose e tutto quello che ne consegue.
…. considera anche che le pere quando son mature, cadono da sole e monsignor Ravasi sta camminando sotto un pero. 🙂
Mi piace la definizione “ateismo pratico”.
Cerchiamo anche noi di modificare, come fa la chiesa con il “sano laicismo” la percezione di alcune parole e farle entrare nell’uso comune.
“Ateismo pratico” potrebbe contribuire ad allontanare – agli occhi di coloro che si considerano cristiani (discorso uguale vale per le altre fedi) solo perchè vanno alla messa di mezzanotte a natale – quell’aura di negatività che per molti circonda la parola ateismo.
Nello stesso modo sarebbe utile abbinare alla parola laicità qualcosa che ne esalti positivamente il significato classico e ufficiale.
Condivido in pieno.
Purtroppo il termino “ateo” porta con se un corredo di negatività che sarà difficile annullare nell’immediato.
Preferisco la parola “razionale” perche ritengo che chi pensa non può credere alle favole,
oltretutto brutte!
“Purtroppo il termino “ateo” porta con se un corredo di negatività che sarà difficile annullare nell’immediato.”
Capisco cosa intendi per ‘negatività’, e sarebbe certamente fuorviante ridurre l’ateismo alla pura negazione… ma se non sono gli atei stessi a ridefinire il termine in tutta la sua potenzialità (a- teo = rifiuto di tutto ciò che comporta alienazione della propria umanità verso qualcosa che la trascenda, non solo cioè riferito al dio delle religioni positive), non saranno certo i credenti a rivalutarlo. Del resto abbandonarlo significherebbe una sorta di presa di distanza da ciò che ha significato storicamente.
E benissimo naturalmente il termine ‘razionalismo’, ma nel sentire comune se non lo si accostasse espressamente ad ‘ateo’ potrebbe essere considerato perfino una negazione dell’ateismo stesso.
E’ un tema che si ripete. Dawkins stesso ha cercato altri termini e si può cercare la conferenza su youtube, a riguardo.
Ma qualsiasi altro termine si porta con sé altri problemi.
Anche “razionale” per me non è adatto, perché indica già specificatamente qualcosa che c’entra poco con l’essere ateo.
E poi, sinceramente, non è detto che ci sia sempre questa biunivocità tra essere atei ed essere razionali. Una parte di comportamento irrazionale alberga in maniera diversa in ciascuno di noi. Banalmente, qualsiasi fobia (che può colpire atei come credenti) è di per sé irrazionale.
“E poi, sinceramente, non è detto che ci sia sempre questa biunivocità tra essere atei ed essere razionali. Una parte di comportamento irrazionale alberga in maniera diversa in ciascuno di noi. Banalmente, qualsiasi fobia (che può colpire atei come credenti) è di per sé irrazionale.”
Ma una razionalità non ‘sacralizzata’, cioè consapevole di muoversi entro i limti propri della condizione umana, non negherà mai tali limiti… mentre è proprio pretendendo di andare oltre questi linmti, come è delle religioni, che si diventerà veramente irrazionali.
Nel mio intervento precedente non auspicavo l’utilizzo di un termine diverso da ateo, ma solo di abbinarlo ad un aggettivo per provare a modificare la eventuale percezione negativa che alcuni abbinano alla parola.
Lo stesso tenta di fare la chiesa che non tenta di far dimenticare parole come laicità, ma prova ad abbinarle ad un aggettivo (“sana” laicità”) per far percepire la laicità come qualcosa di negativo; solo se è “sana” la laicità è accettata, ovvero la laicità come tale non è “sana”.
Per quanto riguarda la razionalità, concordo con chi ritiene che la parola NON possa essere utilizzata come sinonimo di ateismo, nel senso che un razionalista può essere un credente religioso, ma nella religione non applicherà mai la razionalità.
Oppure la applicherà in maniera distorta, come nel caso dell’unicorno rosa invisibile.
religione=ignoranza
equazione verificata dalla storia e dal presente. lo so non bisogna avere credi assoluti però l’esperienza è questa. possiamo girarci intorno possiamo essere aperti, flessibili nei ragionamenti, moderati corretti politicamente, aperti, lliberali etc ma alla fine o prima o poi si arriva alla formula di cui sopra. E chi dira che è diverso prima o poi lo imparera a sue spese
Religione = ignoranza o MALAFEDE, come hanno dimostrato gli interventi nel convegno di Ravasi.
Grazie a Raffaele Carcano per il resoconto e le puntualizzazioni finali.
bravo Raffaele, ottimo commento.
interessante notare che cercano il dialogo con chi non crede ma vuole avvicinarsi a dio e chi crede che la teologia abbia “dignità scientifica e statuto epistemologico”. Della serie “ti piace vincere facile??”
praticamente è come se gli atei cercassero il “dialogo” con i credenti anticlericali a proprosito del fatto che la chiesa cattolica è comunque un male…..
per di più decidendo di partenza di cosa potranno discutere e cosa potranno dire gli anticlericali in tale incontro.
un concerto di ari fritta dove si finge di dire qualcosa e ci si dà ragione e vicenda in modo da far credere al popolo di aver comunque ragione, tanta ragione che anche gli avversari al momento più temibili (facendo passare gli atei devoti per i rappresentati dell’ateismo in generale, un po’ come far passare i credenti anticlericali per i rappresentatnti dei fedeli cattolici) lo ammettono e sono sottomessi a tale autorità…
In italia il numero di cattolici praticanti (che poi sono i cattolici veri) è tra il 20% ed il 25% .
Gli atei sono circa il 15%.
Il restante 55-60% sono o cattolici non praticanti o appartenenti ad altre religioni.
(Che poi la definizione “cattolico non praticante” è una presa di giro. E’ semplicemente uno che ha preso i sacramenti da bambino e poi non è andato più a messa. Come dire, agli atti pratica è un ateo anche lui).
Teniamo poi conto che la percentuale di cattolici praticante è in costante diminuzione.
Quello che si ottiene è che il concetto di “religione di stato” a tutt’oggi è obsoleto e da abolire perchè significa fare gli interessi di poco più del 20% della popolazione italiana e calpestare i diritti della parte restante.
Direi che se a questo punto venisse fuori un partito che difende i diritti dei non credenti avrebbe un successo ben oltre le aspettative. Mi auguro che questo accada presto.
gli atei dichiarati sono il 15%, ma i non credenti in generale mi sà che sono almeno il 20% (probabilmente anche molti di più)
e la religione di stato è stata abolita per davvero: nello statuto albertino era il cattolicesimo, ma nella costituzione della repubblica è stata tolta ponendo dichiaratamente lo stato in posizione neutrale nei confronti di TUTTE le confessioni
“e la religione di stato è stata abolita per davvero: nello statuto albertino era il cattolicesimo, ma nella costituzione della repubblica è stata tolta ponendo dichiaratamente lo stato in posizione neutrale nei confronti di TUTTE le confessioni”
In teoria sarebbe come dici tu.
Nella pratica la religione di stato continua ad esistere. La prova sono tutti i privilegi che ha la relgione cattolica nei confront degli altri credi.
e in teoria il clientelismo in italia sarebbe vietato. in pratica è uso comune. ma questo non lo rende legale. e un politico che afferema DICHIARATAMENTE di essere clientelista dovrebbe essere sbattuto in prigione prima ancora che termini la frase, in quanto autoaccusatosi (e quindi le prove del fatto non mancano)
mentre qui ci sono politici (lega & c.) che affermano dichiaratamente che (secondo loro, anche se non specificano il fatto che si tratta di un’opinione personale e non una dato di fatto) l’italia è un paese cattolico. il che dovrebbe quantomeno essere reato in qunato contrario alla costituzione: si autoaccusano di intraprendere atti politici illegali (in quanto incostituzionali nella loro stessa finalità).
sarebbe come se un politico dichiarasse pubblicamente che l’italia è un paese basato sul clientelismo o lo schiavismo e di avere come fine il potenziamento di queste attività……
E di questo 20-25% quanta parte è “mobilitabile” per iniziative politiche?
Per “mobilitabile” intendo che agisce non per interesse politico ma perchè veramente ci crede.
Tutti quelli che non hanno bisogno della badante, ovvero molto pochi.
io ho un fratello che lavora nel sociale,che dice sempre:” io sono un praticante non cattolico”.facile essere cattolici non praticanti!
bel commento 🙂
Detto questo, la diminuzione del numero dei cattolici veri e l’aumento dei non credenti o persone di altre confessioni non porterà mai alla distruzione della Chiesa.
Quello a cui porterà forse, in un futuro più o meno lontano, sarà l’abolizione dei privilegi della Chiesa nei confronti dello Stato italiano
Secondo me si dovranno fare leggi più eque. Ad esempio:
Se sei cattolico paghi l’8X1000 alla Chiesa
Ma se sei Islamico, Buddista o Ateo, devi avere il diritto di pagare l’8X1000 alla Chiesa Islamica, alla Chiesa Buddista o perchè no….all’UAAR.
E’ ora di finirla con il discorso che “noi italiani siamo un paese cattolico”. Questo era vero ai tempi di Mussolini, ma oramai le cose sono cambiate.
Probabilmente l’interlocutore tipo che Ravasi&C. cercano per dialogare, e’ sostanzialmente all’opposto di quel Giulio Giorello, che fa’ del suo Ateismo, un Ateismo di maniera. Un interlocutore Ateo, che pensa perennemente a cercare l’incercabile, anzichè prendere definitivamente coscienza del fatto che la faccenda su dio e’ totalmente indimostrbaile.
Tant’e’ che nel “Cortile della Fuffa forte”, non mi risulta che i partecipanti invitati non-credenti, siano DAVVERO Atei, ma Atei devoti e sostanzialemtne genuflessi.
In questa chiave di lettura, non mi stupisce nemmeno che tutti questi partecipanti, si prendano la briga di condannare un Ateismo “cattivo” paragonandolo al nichilismo, ed esaltare un Ateismo “buono”, ossia desideroso di dio tanto quanto gli stessi partecipanti.
Il “Cortile dei Gentili” e’ un fallimento dalla nascità perche’ si pone come obbiettivo di dialogare con UN Ateismo (quello che piace a loro) e nega totalmente il confronto con tutti gli altri tipi possibili di Ateismo.
Ottimo il comunicato dell’Associazione. Se vogliono dialogare con gli Atei o con l’UAAR, che comincino almeno col cambiare atteggiamento e opinione nei confronti di essa…Mpf!…”Talebani”e “Carnevalate”! 😆
Paul, come pensi che possano dialogare se da 1700 anni sono abituati a dare disposizioni ed ordini a mezzo mondo? Il libero e civile confronto è figlio della predisposizione ad accettare l’altrui pensiero, senza alcuna pregiudizievole. Ti risulta che una teocrazia possa fare ciò? Sanno benissimo che il dialogo sarebbe la loro fine perchè metterebbe a nudo il re.
Quando un’aeromobile viene consegnata all’aeroporto, i funzionari baciapile, che come tu sai si muovono per motivi politici, invitano il vescovo a benedirlo. Difatti l’aereo vola non perchè ubbidisce alle leggi della fisica e costruito secondo criteri tecnologici, ma perchè grazie ad un secchiello d’acqua spruzzatagli dal gonnellone, un angelo dalla mano invisibile, lo sosterrà durante ogni suo volo. Ma come è possibile? Mistero della fede o gregge di creduloni. Un vero confronto li farebbe a pezzi, vero?
Sembra che la “libertà di credo” accettata dal Concilio Vaticano II, sia solo una mega operazione di facciata. Gli Atei vengono trattati ancora come sono sempre stati trattati.
…e quando l’aereo precipita la colpa è del costruttore o del pilota 🙂 e dio dov’era? risponderà il prete che la teodicea della metafisica causa operante ecc.ecc. supercassola meno due uguale 4!!! ne deve passare di acqua sotto i ponti prima che la gente si liberi della paura della morte, vero capitale metafisico di tutte le religioni.
Dal bacio della pantofola a dover andare a elemosinare ai filosofi atei la loro partecipazione a mistificare la loro presunta superiorità per non dover scomparire….ne è passata di acqua sotto i ponti.
Hanno capito sche stanno scivolando verso il nulla e non sanno come fare per fermare la caduta.
La loro fine sarà secondo le loro operare. raccolgono ciò che hanno seminato. Bugie, mistificazioni inganni prepotenze ruberie persecuzioni e morti. Frutto di una religione inventata fantastica e miteriosa. Ora tocca a loro !
Non direi proprio che sono andati ad elemosinare dagli ateo devoti, quest’ultimi, pur di mettersi in bella mostra, pagherebbero perfino per andare nel Cortile.
In contrapposizione al “cortile dei gentili” cattolico, l’UAAR dovrebbe organizzarne uno con Wanna Marchi, il mago Otelma e Do Nascimiento, Paolo Fox…!
Quest’ultimo post mi è piaciuto molto più del precedente, che sapeva un po’ della storia della “volpe e l’uva”.
questo post e’ il commento uaar
il precendente era un resoconto dell’evento
non capisco come intravedere la storia della “volpe e l’uva”, se non nel fatto che, visto che si stava dentro l’università e non in vaticano, sarebbe stato dovere del Rettore curare la serietà dell’iniziativa
Per non perdere posizione, basta attenersi al Battista. Finchè il fonte battesimale la farà da padrone, sarà dura.
Ottimo commento che condivido completamente.
Ottima risposta.
Mi sa tanto che Ravasi mette in scena il crepuscolo degli dei.
Il loro mondo si avvicina sempre più alla fine e non sanno più cosa fare, non dobbiamo preoccuparci o temere niente da queste iniziative, tra qualche anno nessuno ne saprà più niente.
Riporto quanto ho scritto al precedente post:
Ma Ravasi non aveva detto che ci sarebbero stati solo atei a discutere in questa fondazione?
A leggere questo resoconto c’erano solo due (si fa per dire) atei: Cacciari e Barbera. Gli altri mi pare erano su ben altre posizioni ammesso che le posizioni di Cacciari e Barbera si possano definire atee.
Comunque dall’idea che mi sono fatto, per nostra fortuna, l’esperimento è fallito (per mancanza di atei s’intende).
Su Cacciari mi sento di dire una cosa molto semplice, sta facendo i conti senza l’oste; è la scienza-tecnologia che d’ora in avanti porteranno alla formazione di nuovi diritti, ma quando Cacciari si sveglierà dal suo mondo fatato sarà troppo tardi per capirlo.
Per il resto solo discorsi sdraiati, è andata meglio di quanto sperassi, non abbiamo nulla da temere.
non è il crepuscolo, magari, è il contrario, è l’apoteosi totale! in italia comandano loro, gli basta aprire bocca per avere i 3/4 del parlamento slinguazzante ai loro piedi consapevoli del loro enorme peso elettorale durante le elezioni ad ogni livello dal comune di 300 abitanti alla metropoli di 3 milioni! poco importa se si esprimono con non sensi, sotto il balcone la gente li ascolta, estasiata a bocca aperta come se b16 e gonnelloni assortiti dispensassero saggezza eterna! sottovalutarli è un errore enorme, il loro successo dura da 2 millenni e non sarà facile liberare la ns politica dai lacci metafisici del cattolicesimo…
Prego, correggere. Almeno 9/10 del parlamento. In quanto al popolino, come dicono a Napoli, la paura fa 90. Accettare con coraggio il corso naturale della vita è cosa di pochi e questo la chiesa lo sa come lo sanno tutte le religioni del mondo e con esse le varie sette, i cartomanti, maghi ed astrologi vari sparsi per il pianeta.
commento ottimo, come al solito!
mah…sarò il solito guastafeste…il commento è ineccepibile ma non capisco come si possa cercare il dialogo con gente che SA DI ESSERE DALLA PARTE DELLA VERITA’… questo paese non potrà cambaire finchè la maggior parte del poppolo sarà composta da genuflessi e ipocriti in larga maggioranza.
e’ stato Ravasi a cercare il ‘dialogo’, e alle condizioni poste ha trovato solo Cacciari disponibile
l’uaar non teme il confronto. Uno c’e’ già stato, molto soddisfacente per l’uaar:
Margherita Hack, presidente onorario dell’UAAR, e Giuseppe Zenti, vescovo di Verona. Auditorium della Gran Guardia mercoledì 20 gennaio 2010 ore 20.45, Verona.
il video e’ disponibile qui:
http://uaarpadova.altervista.org/video/
concordo con stefano. secondo me iniziative come queste meritano al massimo il dileggio. Per quanto mi riguarda certe argomentazioni sono talmente banali e fallaci da non meritare nessun riguardo. Lo ripeto: nel giardino dei gentili non saprei come smettere di ridere ad ogni frase del pallone gonfiato di turno che tenta di dare dignita’ al nulla tramite giochetti semantici e salti logici completamente fallaci.
La trovo un’ottima risposta: lucida, chiara, serena, pacata ma decisa…la condivido in pieno!
Ho apprezzato in particolare il passaggio in cui si sottolinea come gli atei e gli agnostici non siano una minaccia per i credenti, ma soltanto per i loro ingiusti privilegi, giacché esprime una posizione che dovrebbe essere di tutti gli atei e gli agnostici, laddove anche tra noi vi sono frange che mi spingo a definire “fondamentaliste” le quali vorrebbero annullare le religioni, per le quali un Mondo perfetto sarebbe un Mondo ateo, e rivelandosi così fin troppo simili ai monoteismi che dichiarano di voler combattere nella loro ricerca di proseliti, nel disprezzo delle posizioni differenti ma soprattutto nel punto cardine del loro pensiero, cioè a dire l’essere convinti di possedere La Verità. Come ho cercato di spiegare anche nel commento inviato al precedente articolo, né monoteisti né atei dovrebbero esserlo “completamente”, ma ammettere sempre la possibilità di aver torto: così si onora veramente la scienza, non elevandola a Vangelo, che anzi è il miglior modo di offenderla!!! Non credete? (Ehm…che non è una battuta!)
” Quanti pronunciano discorsi spirituali senza aver avuto il gusto e l’esperienza di ciò che dicono, assomigliano ad un uomo che, in tempo d’estate, in pieno caldissimo mezzogiorno, attraversa una pianura deserta e arida e, per la sete grande ed ardente, si raffigura con la mente, una fonte fresca, lì vicino, con acqua dolce e limpida, a cui egli senza alcun impedimento attinge fino alla sazietà: oppure assomiglia ad un uomo che non ha mai gustato nemmeno un pò di miele e cerca di spiegare ad altri la sua dolcezza.
Tali sono in realtà quanti, non conoscendo di fatto e con una personale piena certezza ciò che riguarda la perfezione, la santificazione e l’impassibilità, vogliono spiegarla ad altri: ma se Dio concedesse loro una piccola percezione delle cose di cui parlano, saprebbero certamente che la verità dei fatti è molto diversa dalla loro spiegazione. In effetti il cristianesimo corre, in certo qual modo, il pericolo di venire, come a poco a poco, frainteso e di conoscere l’ateismo”
( Macario l’Egiziano – Parafrasi di Simeone Metafrasto n.79 in Filocalia)
La CCAR in declino inesorabile le prova “tutte” per tentare di restare a galla, la difficoltà è però della chiesa europea ed in particolare italiana, sono queste che hanno molte poltrone da perdere in Vaticano, perché è ovvio che una forte diminuzione della pratica cattolica non può non intaccare e mettere in pericolo posizioni di potere consolidate da millenni.
In ballo non c’è la difesa della “fede”, bensì del “potere” della minoranza cattolica italo-europea, che l’UAAR non sia ingenua nel “credere” che in Vaticano “credano” in Dio, in Vaticano credono in sé stessi, perché si considerano loro delle divinità che devono esercitare potere, compiacersene e trarne benefici.
Ottimo commento.
OT, forse lo avete già visto, ma è a me ha fatto ridere abbastanza.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/02/13/berlusconi-telefona-al-papa-durante-langelus/91851/
é esilarante! Buona Ateodomenica a tutti.
tanti i vostri bellissimi interventi, l’articolo è stato molto chiaro anche ai catto.troll, la stituazione italaina non ammette ignoranza da parte dei suoi cittadini, è bene ricordare a tutti il Supremo principio di laicità dello stato, non è un orpello o facoltativo interessarsi della Costituzione e degli altri tratati internazionali a difesa dei diritti umani, in questo momento della dignità dlele donne, siano essse neonate, minori o maggiorenni.
Mi sono commosso oggi nell’ascoltare le tante dichiarazioni di donne, da tutto il mondo, un’anticipazione di ciò che sarà l’8 marzo e spero che questi due giorni si ripetano a livllo planetario ancora con più forza e incisività sulle politiche sociali ed economiche, sanitarie e del mondo dei MEDIA.
Ravasi non è riuscito e non riuscirà a fare molto, al massimo si ritroverà Ferrara con le mutande in mano e Cacciari che arriverà con la sua gondola, Di certo ci saranno anche Renzi, Dalema, Veltroni, e altri pseudo atei ma molto devoti, mi dispiace solo che abbiano usato l’università di Bologna per la loro nuova evangelizzazione.
sono d’accordo sulle frasi dell’articolo: Certo, una massa così enorme di sedicenti cattolici è probabilmente l’unica e ultima residua motivazione che giustifica il confessionalismo di Stato. E’ un problema anche per chi non crede, e occorrerebbe sgombrare il campo da certi equivoci.
Forse Ravasi è solo in cerca porprio di questa massa per rievangelizzarla.
scusatemi, la mia tastiera mi ha fatto degli scherzi.
tanti i vostri bellissimi interventi, l’articolo è stato molto chiaro anche ai catto.troll, la stituazione italaina non ammette ignoranza da parte dei suoi cittadini, è bene ricordare a tutti il Supremo principio di laicità dello stato, non è un orpello o facoltativo interessarsi della Costituzione e degli altri tratati internazionali a difesa dei diritti umani, in questo momento della dignità dlele donne, siano essse neonate, minori o maggiorenni.
Mi sono commosso oggi nell’ascoltare le tante dichiarazioni di donne, da tutto il mondo, un’anticipazione di ciò che sarà l’8 marzo e spero che questi due giorni si ripetano a livllo planetario ancora con più forza e incisività sulle politiche sociali ed economiche, sanitarie e del mondo dei MEDIA.
Ravasi non è riuscito e non riuscirà a fare molto, al massimo si ritroverà Ferrara con le mutande in mano e Cacciari che arriverà con la sua gondola, Di certo ci saranno anche Renzi, Dalema, Veltroni, e altri pseudo atei ma molto devoti, mi dispiace solo che abbiano usato l’università di Bologna per la loro nuova evangelizzazione.
sono d’accordo sulle frasi dell’articolo: Certo, una massa così enorme di sedicenti cattolici è probabilmente l’unica e ultima residua motivazione che giustifica il confessionalismo di Stato. E’ un problema anche per chi non crede, e occorrerebbe sgombrare il campo da certi equivoci.
Forse Ravasi è solo in cerca porprio di questa massa per rievangelizzarla.
agli amministratori del sito: cancellate pure “POPPEReudo atei-d”, sono sempre io.
A tutti noi, alla gente che ha aperto gli occhi, a coloro che hanno riflettuto sulla cultura che ci hanno inculcato sin dall’infanzia mi sento di dare un mio personale segnale:
Se vogliamo puntare alla laicità dello stato, se ci teniamo al nostro edificio, il primo mattone che dobbiamo porre per erigere la nostra casa, la casa di una società nuova, dobbiamo scegliere con cura il terreno. Dobbiamo essere certi che il trave portante sia a prova di terremoto. Dobbiamo partire dalle nostre mura domestiche. E’ li che si possono registrare i primi scricchiolii, le prime reazioni contrastanti, le velate avversioni, le sempre più frequenti incomprensioni. E’ proprio li, nella esaltata e magnificata unità della famiglia cattolica cristiana che troviamo la opposizione più difficile da superare.
Dobbiamo essere pronti a superare questi ostacoli. Se sapremo fare a meno degli affetti più cari, se sapremo superare i voltafaccia dei poteri finanziari, se sapremo camminare a testa alta guardando fisso negli occhi gli elemosinieri della balaustra, se sapremo essere fieri della nostra scelta a prescindere, ebbene avremo veramente messo il primo mattone su una trave solida certi di costruire l’edificio della laicità dello stato.
“Dobbiamo essere pronti a superare questi ostacoli. Se sapremo fare a meno degli affetti più cari,….”
su molte cose che hai detto sono d’accordo ma sugli affetti all’interno della famiglia, coppia convivente, ecc…ecc..non si può negoziare o sindacare qui nel sito, sono interpersonali, non sono argomenti da ricondurre a modelli filosofici o politici, è così e non si può interferire, anche se si hanno ottime intenzioni laiche.
Anche come uarrino convinto, non sacrificherò gli affetti più cari a qualsiasi propaganda, anche la migliore nelle sue intenzioni.
Può darsi che io non ti abbia capito, caro GIOACOLP, ho i miei limiti e non me ne vergogno, accetto spesso di essere persino ignorato, non ho un problema con il mio ego, ma le tue frasi mi han ricordato una proposta fattami dei testimoni di geova tanti anni fa che diceva proprio di sacrificare gli affetti più cari. Non è così che si deve proporre le battaglie laiche a mio modesto parere.
Se ho capito bene per “puntare alla laicità dello Stato” bisogna costruire una trave portante a prova di terremoto. Ma “E’ proprio li, nella esaltata e magnificata unità della famiglia cattolica cristiana che troviamo la opposizione più difficile da superare”
Difficile districarne il senso. Ci provo: la famiglia cattolica cristiana costituirebbe, per la trave portante, materiale ideologicamente decadente. Come ideologia di famiglia cristiana cattolica indissolubile e unica, potrebbe essere. Perchè questo non è il solo concetto supportato da una Natura stabile e permanente come vorrebbe B16 facendocene credere l’esistenza certa (Verere Francesco Remotti, Contro Natura.). Ma come coppia di fatto monogamica che va felicemente daccordo, prescindendo da qualsiasi ideologia, vedo invece materiale buono per la trave che ben lega con altre diverse concezioni e situazioni di famiglia.
Quanto all’indebita invasione nelle emozioni e sentimenti privati da sacrificare, non solo non vedo che centra, ma come sacrificio costituisce una terma reale e non solo ideologiche per la trave.
Egregi amici, penso piuttosto a un mio limite lessicale, che a un vostro esame affrettato, o se vogliamo fuorviato da una scadente mia esposizione. Sia quel che sia, provo a spiegarmi meglio:
La laicità deve fondare sulla ragione, ovvero l’antitesi della fede. Sovvertire l’assunto ella fede, è cosa difficile. L’ambiente familiare non è certo il miglior campo da seminare.
Gli affetti familiari, genitori, figli, nipoti, fratelli, a volte, confliggono con la realtà che gli si presenta. Posto che nulla ci porta a fidelizzare altri alla nostra assunzione della verità, nella migliore delle ipotesi se ne esce da folli. (Erasmo docet)
Allora va bene GIOACOLP, credo che ognuno di noi in qualche modo, dialogando con i parenti e amici sulla laicità – fatti salvi i sentimenti interpresonali – si sia trovato davanti ad un contraddittorio naturale, nessuno di noi penso voglia fare del proselitismo, piuttosto si vuol proporre una riflessione laica, magari anche insistendo sull’importanza del consocere gli aspetti laico-costituzionali della nostra riflessione.
Io ho provato con i miei parenti con un approccio indormativo, cioè, per esempio: vi informo che esiste l’UAAR, l’Unione degli Atei, Agnostici e Razionalisti, a cui sono iscritto dal 2010, è associazione porta avanti alcune campagne di informazione e difesa dei diritti dei non credenti, ecc…ecc….. non sto qui scrivere tutto quello che h detto loro.
Il mio rapporto con loro è stato anche teso in passato per il fatto che, oltre al mio lavoro, me ne andavo in giro ad indagare nei luoghi di culto per esaminare il caratere mistico, un po’ ribelle a tratti verso il cupolone, mi piaceva sentire tutte le campane all’interno della chiesa cattolica, non volevo fare di tutti i cattolici un fascio o un clerico-fascismo, molti preti e cattolici di base non sono affatto d’accordo con ciò che dice la gerarchia in vaticano, un diacono, a Camaldoli (ero ospite una settimana) per un ritiro spiriruale, mi ha persino detto che era favorevole ai preti sposati e alle donne preti e ad altre cose che l’attuale papa non sottosriverebbe mai.
Ecco perchè, secondo me, forse nel cortile dei Gentili ci dovrebbero essere anche i cattolici di base come naturali contraddittori in un ipotetico dialogo con i non credenti, magari anche i 9 preti che han scritto su Micromega un po’ dissidenti con il vaticano. Ravasi non divrebbe essere il mediatore ma si deve dare quasto incarico a chi è neutrale, io lo darei ad Augias per esempio, è una mia idea.
Perchè non invitare i cattolici dissidenti nel dialogo con i gentili? Perchè finiremmo per andare d’accordo su molte cose.
“il pollaio dei cretini”
Trovo molto interessante il dibattito aperto qui sul tema e trovo condivisibile l’impostazione data dall’UAAR nella sua analisi sul convegno di Bologna. In presenza di una stragrande maggioranza di italiani che si dichiarano credenti di nome e poi si comportano come atei di fatto, e pure di fronte alla confusione ideologica creata dai cosiddetti atei-devoti, considero preoccupante e non positivo il fatto che l’Università di Bologna si sia prestata a questa operazione di sostanziale proselitismo mediatico che favorisce propagandisticamente ancora una volta la gerarchia ecclesiastica cattolica e quasi ne consacra la sua superiorità morale, ignorando bellamente tutte le argomentazioni della laicità vera, non devota, le contraddizioni all’interno della Chiesa, le sue colpe, le voci dissenzienti, ecc. ecc. Dietro la gran cortina di fumo colorato e appariscente, nella ex Chiesa sconsacrata di S. Lucia, la recita di un vecchio copione e la stessa predica fuorviante.