Torino, parroco sotto inchiesta per appropriazione indebita

Giovanni Ballesio, ottantenne, ex parroco della chiesa della Santa Croce nel quartiere Vanchiglia a Torino, è finito sotto inchiesta per appropriazione indebita. Pare infatti che il sacerdote abbia accumulato un patrimonio circa un milione e mezzo di euro, in parte grazie a ‘prelievi’ dalle elemosine lasciate dai fedeli. Ciò gli ha consentito investimenti nel mercato immobiliare e l’avvio di un’attività imprenditoriale. Un suo socio, scrive la Stampa, è indagato per riciclaggio.

Luciano Vanciu

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10 commenti

Alfonso

è il business della chiesa cattolica. leggere “Vaticano SpA” per avere una dimensione reale del fenomeno. i preti continueranno a fare affari, fintantoché ci saranno gli stolti a seguirli. Ma la saldatura tra politica e chiesa, soci da secoli nella criminale attività di estorcere soldi al popolo, impedirà di aprire le menti.

sauro

UN MILIONE E MEZZO DI EURO ?????
E poi pretendono l’esenzione ici,l’8×1000 e privilegi vari?

GIOACOLP

Il parroco, non ha fatto altro che mettere in partica una continuazione della situazione abnorme che nasce dal concordato del 1929 da Pio IX con Benito Mussolini, uomo della provvidenza.
Da allora è stato un susseguirsi di conferme repubblicane, (articolo 7 ), e via via con il buon uomo di Bettino Craxi, e Giovanni Paolo II.
Meravigliarsi, del presunto lestofante parroco, è come guardare il dito di chi indica la luna.
Il Vaticano è una palla al piede, il parroco, presunto ladro delle offerte dei beoti, altro non è che un uomo di sacrestia.

Andrea

Che tristezza per coloro che hanno creduti in una persona integra e vicina ai più bisognosi.

Diocleziano

La storia della chiesa è basata su questi imbeci||i doppiamente creduloni: considera la moltitudine di magnifiche chiese costruite in ogni epoca, da millesettecento anni in qua. E ora rifletti su quella che era la condizione di povertà del popolo nel momento in cui si costruivano quelle chiese, in quali spelonche vivevano, cosa mangiavano. Ma i soldi per i preti li trovavano ugualmente… E i preti non si facevano mancare nulla in chiesa, in tavola, a letto…

Ffrank

Questo invece e’ morto prima che si scopra come faceva ad accumulare: “Don Candido Micheli morto a Trento nel 2009 all’eta di 89 anni in un ricovero per religiosi. Ha lasciato una quindicina di appartamenti, una villetta, un terreno e del denaro a due dei sui 14 nipoti. (ndr.. che lo chiamavano zio). Alla chiesa invece una somma simbolica, soli 3 milioni di vecchie lire. E’ stato parroco in 2 paesi e poi economo dell’Istituto
sordomuti a Trento.”
Come abbia fatto… dio solo lo sa 😉 Aggiungo che i valori degli immobiili a TN sono MOOLTOO alti.

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