In un comune montano della provincia di Parma, il dirigente scolastico ha interrotto il contratto scadente il 30 giugno con un docente di attività alternative alla religione cattolica, senza fornirgli alcuna motivazione. I sindacati stanno valutando la vicenda, che si colloca in una più generale difficoltà da parte del ministero ad assicurare i fondi per questi docenti. La notizia, data dall’Informazione di Parma, è stata ripresa dal sito dell’ANIEF.
Raffaele Carcano
Mi piacerebbe sapere quanto viene speso per gli stipendi degli insegnanti di religione.
Molte fonti lo stimano a circa 1 miliardo di euro (10^9).
Ad esempio http://www.uaar.it/news/2009/08/06/laicita-della-scuola-pubblica-croce-della-religione-cattolica/ riporta:
durante la crisi colpiscono la laicità dello Stato nelle sue diverse forme istituzionali, ma lasciano intatto la religione cattolica che in pratica è ancora interpretata come identitaria dell’italia e nella realtà ha l’appoggio degli schiaramente politici sia di destra che di sinistra.
Ne fanno le spese docenti e ragazzi, che per la sentenza sull’ora alterantiva non dovrebbero avere problemi, perchè i fondi ci sono e devono essere erogati dal ministero dell’istruzione.
La mia solidarietà al docente licenziato in questione.
Mai che si risparmi sugli insegnanti di IRC, quelli sembra che li ha ordinati il medico!
😯
Se non gli forniscono una motivazione plausibile per il suo licenziamento, saranno costretti a risarcirlo abbondantemente.
Quel che non sopporto è l’esistenza di problemi
assurdi ed inutili, fatti solo per complicare la vita
agli altri.
Ma, scusate, per fare l’ora della loro religione, non
hanno chiese e conventi, parrocchie e oratori?
Nessuno gli e li vuole togliere.
Ma questo non gli basta. Cattolico viene dal greco
“Katà olen ghen”, che significa: su tutta la Terra.
Chiamano “uguaglianza” il loro dominio su tutti,
e, quando questo viene messo in discussione da
individui moderni, loro chiamano “prevaricazione”
le nostre legittime istanze, ed incominciano a fare
i “martiri”.
loro si autonominano “martiri”,