La manifestazione che si è svolta l’altro ieri a Teheran, indetta a sostegno dei movimenti di protesta in Tunisia ed Egitto, si è conclusa con un bilancio di due morti. Il capo della polizia Radan ha attribuito la responsabilità degli scontri ai Mujaheddin del Popolo. Alcuni deputati della maggioranza parlamentare hanno chiesto in aula che i leader dell’opposizione al regime islamico (Mussavi, Karroubi e Khatami) siano impiccati. Il presidente del parlamento Larijani li ha a sua volta accusati di essere “sediziosi” in mano ad America e Israele. Nuovi scontri, scrive la BBC, hanno intanto avuto luogo durante i funerali di uno dei manifestanti.
Nel frattempo, le manifestazioni che stanno scuotendo i paesi del Medio Oriente si sono estese anche alla Libia: scontri violenti sono in corso a Benghasi.
Raffaele Carcano
Scusate una cosa.
Non sono un esperto di politica iraniana ma a me pare che l’opposizione ad Ahmadinejad riguardi alcune sue linee politiche (esteri, democrazia interna) e non il sistema politico su cui si regge l’Iran da Khomeini in poi.
Se la mia affermazione non è falsa mi pare difficile dire che l’opposizione sia opposizione al regime islamico e, se si tratta di uno scontro politica interna come avrei capito io, come laicisti e razionalisti questo scontro ci riguarda poco visto che nessuno propugna un sistema laicista.
Se invece da Khatami o altri è messa formalmente in discussione la ‘repubblica islamica’ stessa nei suoi presupposti sarebbe tutt’altro paio di maniche.
Khatami ed i suoi stanno cercando di avviare una politica di riforme e democraticizzazione del paese. Hanno scelto di no affrontare di “petto” gli Ayatollah per evitare la guerra civile, ma di procedere gradualmente con una progressiva erosione del loro potere e della loro influenza sulla popolazione.
Per questo il regime li teme particolarmente: stanno veramente cambiando il paese, ma non possono accusarli di sedizione perchè ufficialmente non violano le regole.
Conta che hanno un notevole seguito nel paese.
Cosa dovrebbero fare? Incitare alla rivolta armata? La politica dei piccoli passi di Khatami non è sbagliata, almeno se si vuole una transizione più o meno pacifica.
No no, io non dico che dovrebbero fare diversamente; semplicemente non ero così sicuro che le ‘riforme’ siano concepite, su lunghi tempi, anche in rapporto al sistema stesso della ‘repubblica islamica’ non avendo mai letto affermazioni che possano darmene conferma.
Se è come sostieni tu, e non ho motivi di dubitarne, è giusto che la notizia venga enfatizzata.
Il problema di Musavi, Karrubi e Khatami è che non sono per nulla facce nuove: non hanno credibilità per rappresentare una vera “rottura”. Sono ben inseriti nel sistema e organici alle istituzioni; oltretutto Khatami, politico e intellettuale di ottimo livello (pur essendo anche lui un alto grado della gerarchia religiosa) quando fu presidente, vide fallire il suo programma riformatore perché, a dispetto della sua buona reputazione internazionale (cosa che non impedì agli USA di inserire elegantemente l’Iran nell'”asse del male” quando egli offrì di aprire negoziati su tutte le principali questioni che dividevano i due paesi), gli strati della popolazione più dipendenti dalle sovvenzioni pubbliche, ma anche i contadini e i gruppi più periferici, cominciarono a percepire che il piano avrebbe messo in difficoltà proprio loro.
E’ stato il programma riformatore fallito da Khatami che “gettò fra le braccia” di Ahmadinejad, populista abile a sfruttare questa situazione presentantosi al clero conservatore come loro strumento più affidabile di stabilità, tanti elettori di estrazione più umile, in una elezione che, quella volta, non ebbe alcun sospetto di brogli. Un Ahmadinejad che, va sempre ricordato, è il primo presidente laico della storia della repubblica islamica, e non è certo un dittatore, ma solo un opportunista.
A mio parere l’opposizione, perché tale è: un’opposizione interna al sistema e non un movimento rivoluzionario, sta cercando di troncare il legame di legittimazione politica tra maggioranza al potere ed elettorato urbano di Teheran. Penso che sia l’unica cosa che può fare per accreditarsi: dimostrare in modo generico che la maggioranza conservatrice non rappresenta più il popolo e l’iraniano nuovo non può più riconoscersi in questo Majlis attuale e in questo consiglio dei guardiani. Se lo fa in modo specifico (economico, religioso) rischia di perdere credibilità.
Per quanto riguarda i Mujaeddin del popolo, da quando si unirono a Saddam Hussein per combattere gli iraniani, penso che nessuno in patria (a parte qualche parente) li consideri qualcosa di diverso dai criminali. Si sono fatti un credito in Europa, dove adesso hanno le loro sedei, con i nomi più diversi, grazie alle pr che ha fatto loro Bernard Henri Levy e intellettuali falsari come lui. Se tornassero in Iran penso che anche il più giovane e speranzoso dei riformatori di Teheran li prenderebbe da portare alla polizia.
A questo proposito mi sembrano interessanti questi articoli
http://temi.repubblica.it/limes/repubblica-islamica-teocrazia/5284
http://www.ilcassetto.it/notizia.php?tid=1252
In particolare Antonello Sacchetti è sempre molto documentato e preciso sull’Iran. Conosce bene la realtà e i suoi articoli e libri sono molto chiari.
Batrakos, Ahmadinejad è soltanto il presidente dell’Iran, che può essere cambiato con un’altro del suo partito o di un’altro partito, basta che viene approvato dal clero.
I Mujaheddin del Popolo invece vogliono un Iran laico con la separazione di Stato e Moschea; la cosa ovviamente per il clero è inaccettabile, perciò quando vengono catturati vengono spesso giustiziati.
L’Iran ha una “dittatura e mezzo”. Quella vera di Khamenei (Guida Suprema dell’Iran) e la “mezza dittattura” di Ahmadinejad, per capire meglio:
Ahmadinejad non può far arrestare Khamanei, ma Khamenei può far arrestare Ahmadinejad.
Ahmadinejad può far arrestare una persona a suo piacimento, ma Khamenei deve essere d’accordo.
Con Mussavi al potere se ne va Ahmadinejad (quindi un lieve miglioramente verso il rispetto dei diritti umani), ma resta comunque Khamenei, cioè il vero Boss.
Forse era meglio aggiungere un “forse” all’inizio del messaggio; fate finta l’abbia fatto 🙂
“Se invece da Khatami o altri è messa formalmente in discussione la ‘repubblica islamica’ stessa nei suoi presupposti sarebbe tutt’altro paio di maniche.”
Se fosse così non potrebbe essere eletto.
Tra i pre-requisiti di un futuro presidente deve esserci “Deve essere fedele alla Repubblica Islamica.”
I Mujaheddin sono fuorilegge perchè vogliono abbattere la Repubblica Islamica.
Grazie della delucidazione!
Sul fatto che i mujaheddin vogliano un Iran laico, come dici più sopra, mi sembra possano esserci dei dubbi: http://controcorrente.ilcannocchiale.it/2009/01/28/i_sinistri_mujaheddin_del_popo.html
luca t. se hanno commesso dei crimini contro i civili non lo so.
Mi limito a riportare il fatto che nella loro ideologia c’è la separazione tra stato e moschea, e che perciò vengono uccisi.
Però, se mi permetti, riguardo al sito che hai postato, è un sito cattolico molto a destra e nazionalista, io non mi fiderei.
Guarda i vari banner nel sito che trovi sulla destra. E’ un sito cattolico, omofobo, ed estremamente islamofobo. Poi i mujaheddin sono di ispirazione marxista, il sito è molto anticomunista, dato che equipara comunismo e nazismo.
Io non mi fiderei… come non mi fido dell’opinione che ha un antisemita sull’olocausto, o un creazionista sull’evoluzione.
CMQ
http://www.youtube.com/watch?v=Dz90twnWLXk
In effetti hai ragione: mi fidavo del logo “Il Cannocchiale”, e non capisco bene la commistione dei siti…
@ Batrakos
io non direi che lo scontro non ci riguarda, perchè a prescindere dal gradualismo dell’opposizione e dal fatto che molti dei suoi leader sono interni al regime, vale il detto che da cosa nasce cosa. Teniamo presente che anche Gorbaciov era un comunista e inizialmente non metteva in discussione il regime dell’URSS.
I leader dell’opposizione devono certamente essere prudenti in questa fase e chiedere riforme democratiche, ma i manifestanti hanno chiaramento urlato che non vogliono una repubblica islamica e hanno lanciato slogan contro Khamenei. Come al solito il popolo è più avanti dei suoi rappresentanti.
C’è da aggiungere che l’opposizione popolare al regime iraniano, da sempre, è estremamente variegata: vi si trovano democratici convinti che la religione debba comunque avere un ruolo pubblico, democratici laicisti, neo monarchici (pochi), qualche comunista scampato alle epurazioni e tantissimi cittadini (delle varie fedi religiose) semplicemente stanchi della dittatura.
La rivolta, tutt’altro che una novità -in quanto l’opposizione attiva al regime si fermò soltanto durante la guerra contro l’Iraq- non è diretta soltanto contro Ahmedinejad, ma perlopiù vige l’idea diffusa che una cesura netta col sistema attuale non sia realistica e che si debba passare attraverso un riformismo guidato da leaders moderati: quindi nel suo insieme non è un movimento rivoluzionario, almeno non sui tempi brevi.
Mantengo comunque la mia stima e fiducia nei confronti degli iraniani che sono un grande popolo.
Speriamo che Allah, faccia finire Ahmadinejad come Mubarak! 😉
Speri che Allah lo faccia finire come Mubarak???
Mi congratulo per la tua moderazione.
Chissà come la pensano le vittime dell’infernale barbuto ( e i loro congiunti).
Purtroppo il problema della Persia non è soltanto un pinco peloso che va in America a fare battute sinistre .
La repubblica islamica dell’Iran appare un “unicum” piuttosto coriaceo.
In questo senso concordo con chi definisce “complessa” la realtà politica iraniana, a meno che non usi questo aggettivo per giustificarne la natura brutale e sanguinaria.
Un tigre potrà anche essere una meraviglia evolutiva, ma se te lo trovi davanti
e vuoi sopravvivere devi giocoforza impallinarlo.
Tanto per chiarire, ritengo tutti i regimi politici, persino i veri “stati di diritto”( un’esigua manciata in Europa Occidentale + Canada e Oceania), delle “macchine oppressive”.
Dunque non sono affatto un apologeta della Civiltà Occidentale.
Sembra , tuttavia, che, dopo un lungo e doloroso processo storico, nelle democrazie borghesi europee(colonialiste e in seguito neocolonialiste, off course) si sia formato, almeno a livello delle classi medie scolarizzate, un minimo comune denominatore su alcuni fondamenti della convivenza civile.
Libertà di pensiero
Libertà di religione e dalla religione
Libertà di associazione
Diritto alla vita
Diritto all’istruzione
Uguaglianza fra i sessi
Libertà sessuale
Proporzionalità della pena rispetto al delitto commesso
Questi “traguardi” non si devono considerare “acquisiti” una volta per tutte, anzi, negli ultimi decenni emergono segnali inquietanti, per via dell’indebolimento/involuzione dei movimenti politico-sociali che non solo avevano ottenuto tali conquiste, ma nel corso dei decenni vegliavano sul loro mantenimento.Infatti, solo una tenace volontà di dominio guida qualsiasi elite politica, comprese quelle che si ispirano ai “sacri” principi dell’ ’89 (o del ’17) e godono dell’investitura popolare (lo stesso suffragio universale è una modalità sopravvalutata, tanto è vero che c’è pure in Iran e -da relativamente poco tempo-negli U.S.A).
Pertanto , quando certi raffinati “relativisti” tirano in ballo i crimini(indiscutibili) del colonialismo e le nostre tare etnocentriche, oltre , ovviamente, ai gas di Saddam (prodotti in occidente), per giustificare la barbarie dei mullah, rimango punto impressionato da quelle che giudico stucchevoli e dozzinali manovre elusive.
P.S
Uno arriva all’età di 82 anni; fa per quasi 30 anni il bello e il cattivo tempo nella sua nazione;
alla fine , vecchio e malato, è atteso da un sontuoso pensionamento in qualche “buen retiro” .
Quanti vorrebbero fare la “fine” del nonno o dell’ amico di Ruby!
Due precisazioni fattuali:
1) L’Iran in nessun modo puo’ essere anche solo lontanamente paragonata ad una democrazia. E’ una dittatura BLINDATISSIMA costituzionalmente.
Basta saper leggere: E’ una teocrazia coranica e lo dichiara.
Che poi all’interno dei suoi meccanismi costituzionali esistano anche delle fasi elettive
non conta proprio niente ad avvicinarla alla idea di democrazia (che presume prima ancora di un certo tipo di regime politico uno stato di diritto e dei diritti per i cittadini, cosa del tutto assente nella teocrazia iraniana).
Si consideri comunque che A) possono essere candidati SOLO persone ACCETTATE come buoni mussulmani dal tiranno in carica (Kamenei) e nelle ultime elezioni sono stati bocciati piu’ candidati di quanti candidati sono stati ammessi
B) Il presidente cosi’ eletto NON conta niente se non ha la ratifica e l’approvazione del tiranno principale (Kamenei che non e’ certo eletto dal popolo).
2) Zarco ha scritto una balla megagalattica affermando che “la Germania” ha fornito il all’Iraq di Saddam, il gas nervino, usato per gassare i curdi.
Riformulo io: Alcune ditte private tedesche e certo non ditte del campo armamenti, perche’ non esistono ditte che producano armi chimiche in Germania (e non la Germania o tanto meno l’Occidente) hanno fornito a Saddam macchinari e tecnologie per produrre veleni antiparassitari agricoli ed altri prodotti chimici che con alcune modifiche sono state utilizzate dall”Irak per produrre gas.
Dunque non ha senso nessunissima colpevolizzazione dell’Occidente per i crimini di Saddam nei confronti di Curdi e Sciiti.
Semmai Saddam e’ stato per TUTTA la sua storia di dittatore sempre in rapporti preferenziali con l’Unione Sovietica ed il 90% delle sue armi e specialmente la potentissima artiglieria erano di fornitura sovietica.
@mistergrey
Se Ahmadinejad (o il suo capo Kamenei) finissero in pseudo esilio, conciati per le feste da una piazza di manifestanti e con un bel cancro al pancreas, francamente non mi dispiacerebbe affatto.
A quanto mi è stato riferito anni fa, quando M. Khatami era presidente, esso avrebbe detto al parlamento ” Dobbiamo concedere più liberta alla popolazione se non fra alcuni decenni, tanti saranno atei ”
Non posso verificare se questo è vero ma l’ho sentito dire all’ambasciata italiana di Teheran durante un ricevimento diversi anni fa .
Ho fatto diversi soggiorni in questo paese anni fa e l’impressione che mi fece era quella di una repubblica bolscevica ( Televisione di stato con continua propaganda di regime, statali che non volevano sentire parlare di cambiamento visto che non facevano un tubo ma venivano pagati lo stesso, gente che non viveva male ma senza liberta etc ) ma di caratere religioso .
Forse è l’aspetto bolscevico che piace tanto a Zarko….
@Zerco
Guarda che le elezioni le aveva vinte Khatami….. Almanadinejad è andato al poter per brogli organizzati da quei simpaticoni degli Ayathollah. Le utlime elezioni iraniane sono state democratiche come quelle dell’Iraq si Saddam o della Russia di Putin (è sarcasmo per chi non lo avesse capito). Altro che “la paura che spinge fra le braccia”.
Sarò molto, molto brutale: se impiccheranno Khatami ed i suoi, che ora come ora sono il “volto” delle proteste democratiche, ne faranno un martire e sarà guerra civile.
@Gerard
Da quel che mi dice chi in Iran ci vive sotto Khatami non si finiva in galera per il rossetto, per le magliette a maniche corte o per aver detto ciao ad un amico per strada.
Khatami non era certamente la perfezione, ma il pease è tornato 30 anni indietro con Almenadinejad.
La maggioranza degli iraniani in realtà è religiosa come un muro di mattoni.
@ painkiller
Tu parli delle elezioni del 2009. E le elezioni, senza brogli, le avrebbe vinte Musavi. Non certo Khatami
In quelle del 2005 non si è mai parlato di brogli: Ahmadinejad ottenne sorprendentemente la vittoria a causa, soprattutto, ma non solo, dell’astensione dei giovani.
“Dodici uomini impiccati a una gru da costruzioni – morte efferata per lento strangolamento – sono stati mostrati al telegiornale della sera sulla tv nazionale un mese fa. Un quarto d’ora dopo un’annunciatrice ha detto che l’esecuzione era stata messa in onda “per errore”.”
Hai capito…..
Da noi “per errore” non va in onda il gol di Cassano in Nazionale.
In quel civilissimo ed evolutissimo paese, dove parlò Zaratustra(quanti “madoi” sanno chi era colui?) e vige un’originalissima versione di stato di diritto , “per errore” può capitare di vedere in tv sì edificanti spettacoli.
Ma poi perchè considerarlo un errore? Che il buon popolo persiano, ancora relativamente
indenne dalle seduzioni peccaminose dell’occidente materialista (e giudoplutobolscevicomassonico), possa godersi , dall’alto delle sue islamiche virtù, la giusta fine di turpi trafficanti di droga ( e che ca…dovremmo farlo pure da noi, invece di dar retta a quattro scribacchini invertiti e ai “drugà” dei centri sociali!).
Perchè mai noi, sazi e vili etnocentristi, dovremmo arrogarci il diritto di considerare barbariche le leggi distillate da una cultura tanto antica e raffinata ( gli ignoranti potrebbero magari avere
una certa difficoltà nel rintracciare il filo rosso che lega Ciro il grande al Khomeino, Surena a Bani Sadr, ma queste sono pinsillacchere.)?
Che razza di tracotanza laicista ci spinge a guardare con ripugnanza e senso di superiorità un universo politico che da sempre fa a meno delle corbellerie messe in giro da un pugno di imbrattacarte massoni e/o giudei?
” le barricate in piazza le fai per conto della borghesia, che crea falsi miti di progresso”
Da ignorante qual sono, spero mi si perdonino le mie citazioni “pop”
Le elezioni presidenziali del 2005 furono esenti da brogli?
E mecoj…(autocensura)
Le mie scarsissime conoscenze sull’argomento – che dichiaro fin da subito – per paradosso possono aiutarmi a concentrare l’attenzione su quello che si vede ad occhio nudo.
Se si muove qualcosa nel Nordafrica, molti occidentali paventano scenari “da rivoluzione (teocratica) iraniana”; se si muove qualcosa in Iran – dove non mi sembra dubbio che la teocrazia viva e trionfi, al di là delle sottigliezze strutturali e formali (anche durante l’impero romano, il senato era ancora lì, pur contando come il due di briscola) -, cosa si dovrebbe paventare… una “rivoluzione ‘stra-iraniana’ ” ovvero “stra-teocratica”? Davvero i sommovimenti del 2009 e quelli attuali possono far pensare che il popolo si ribelli al grido di “più sharia! Così è troppo poco!”, dimostrandosi furibondo perché, che so, se nomini il nome di allah in vano, ti mozzano una mano sola e sarebbe tanto meglio che te le mozzassero entrambe? Come mai – e questo credo possa dirlo anche chi non è esperto di cose iraniane – tutte le volte che si agita qualcosa nel così detto “mondo islamico” si teme sempre il peggio, anche quando i segnali non sembrano tutti unidirezionalmente foschi?
È davvero sostenibile che i valori civili universali, i diritti umani, il rispetto per la persona siano ignoti fino a questo punto in così larghe parti del mondo nell’epoca della globalizzazione? Non è un po’ presuntuoso da parte nostra? La protesta in Nordafrica è volata sulle ali di internet; in Iran – è una delle pochissime cose che so – all’università studiano più donne che uomini; cinematografia e musica che arrivano in occidente mostrano una faccia dell’Iran che non è certo quella degli ayatollah… Se poi per la popolazione sarà difficile trovare una sponda politica su cui poggiarsi per far valere le istanze democratiche senza ricorrere alla forza, è un altro discorso. Ma non sarei così scettico sull’idea che il popolo voglia più libertà. E, semplificando, se libertà è democrazia, democrazia è fine della dittatura teocratica. O no?
Viva gli iraniani che cercano la libertà! Viva chi cerca di ottenerla da sé, ché quella puzzolente che si autocontraddice a suon di bombe è MOLTO meno credibile.
Bravo Massimo!
Una sola piccola correzione:
Per le rivolte di Tunisia e di Egitto internet che contato poco e solo in fase iniziale, anche perche’ poi e’ stato spento.
Chi con molta determinazione e propaganda esagerata ha piu’ infiammato che informato dall’esterno le masse e’ stata la televisione satellitare Al Jazeera che e’ molto ma molto la longa manus del regime teocratico iraniano anche se trasmette dal Qatar.