La carica dei 143 teologi

In principio erano 143. Con il passar del tempo sono divenuti oltre 200. Si tratta di un gruppo di teologi cattolici delle università tedesche, svizzere e austriache che hanno sottoscritto un vero e proprio ‘memorandum’, pubblicato il 3 febbraio scorso sul quotidiano bavarese Süddeutsche Zeitung e dal titolo Kirche 2011: Ein Notwendiger Aufbruch (“Chiesa 2011: una svolta necessaria”).
Nel documento si chiede, tra l’altro, una maggiore sinodalità nelle decisioni, più democrazia all’interno delle strutture ecclesiastiche, l’istituzione di tribunali amministrativi per la Chiesa, la fine del celibato obbligatorio e l’ammissibilità dell’ordinazione sacerdotale per le donne, l’accesso nella vita delle comunità ecclesiali di divorziati risposati e coppie omosessuali. Tra i firmatari spiccano i nomi di Klaus Müller Dietmar Mieth, Otto Hermann Pesch, della teologa Judith Könemann.
Per i teologi e i movimenti tedeschi i memorandum non sono affatto una novità. In passato, precisamente il 21 novembre 1977, a Tubingen, almeno un centinaio tra teologi cattolici ed evangelici (tra i quali Karl Rahner, Johan Baptist Metz, Helmut Gollwitzer) firmò un analogo documento nel quale si denunciava “la campagna contro la teologia della liberazione”. Ancora nel 1989 famosa fu la Dichiarazione di Colonia, promossa dal medesimo Dietmar Mieth e Norbert Greinacher, sottoscritta da oltre 162 professori di teologia cattolica di lingua tedesca, a cui fece seguito una serie di analoghe dichiarazioni in Olanda, Francia, Belgio, Italia e persino Brasile e Stati Uniti. In quella circostanza si voleva rivendicare il diritto alla ricerca teologica, l’ecclesiologia del Vaticano II e l’eccessivo accentramento della Curia Romana. Nel 1995 è la volta del movimento “Noi Siamo Chiesa”, che nel documento fondativo rivolto al ‘Popolo di Dio’ chiede un rinnovamento profondo delle strutture ecclesiastiche e maggiore democrazia.
Il Memorandum dei 143 ha provocato notevoli malumori nell’episcopato tedesco, richiamato da Benedetto XVI, durante l’ordinazione di 5 nuovi vescovi il 5 febbraio scorso, ad assumere una presa di distanza dalle posizioni assunte dai
firmatari. Fu proprio lo stesso Ratzinger, da prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, a emanare nel 1990 una importante Istruzione (Donum veritatis) a proposito della missione della teologia nella Chiesa. Un documento che venne accolto con durezza da molti dei destinatari, che accusarono la gerarchia di voler mettere il bavaglio alla libertà di ricerca.
Questo nuovo promemoria dei teologi di lingua tedesca non è dunque un buon viatico per il prossimo viaggio di Benedetto XVI in Germania.

Stefano Marullo

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43 commenti

Kaworu

tesori belli, è una monarchia eh…

o dentro o fuori, non potete scegliere solo antipasto e dessert.

Sergio

Massì, perché non sbattono la porta? Alcuni lo fanno (i teologi Drewermann e Uta Ranke-Heinemann) e sono poi uomini liberi. Questi disperati tentativi di rinnovare la Chiesa dall’interno falliscono tutti.
Anche Ratzinger era un innovatore, quasi un rivoluzionario al Concilio, poi ha fatto carriera, ha messo la testa a posto. Com’era commosso quando l’hanno fatto papa! Dicono che fosse confuso. Lo Spirito Santo aveva scelto proprio lui, ma pensa tu!
!

Marco

Probabilmente perché ci tengono. Se io – metti caso – abitassi in una repubblica che di democratico sembra non avere più niente, troverei piuttosto vigliacco emigrare altrove lasciandola affondare per i fatti suoi, specialmente se fossi affezionato ad un luogo, ad un modo di vivere.
Probabilmente farei tutto il possibile, anche se non dovesse essere sufficiente, per farmi sentire, per trovare gente che la pensa come me, nella speranza di poter trovare un giorno abbastanza gente da costituire la maggioranza o almeno da fare in modo che diventi impossibile ignorare il movimento.

Se vivessi in una monarchia probabilmente ci sarebbe bisogno di un’azione più decisa. Nel caso in cui avessi fiducia nel mio monarca, procederei in modo identico e alla luce del sole sperando in un allargamento dei suoi orizzonti. Se non ne avessi procederei a sua insaputa per progettare un colpo di stato che lo destituisca…

Se non tenessi affatto a tutto questo (e anche a tutto quello), allora sì, sbatterei la porta e me ne andrei da qualche altra parte. Non solo starei meglio e mi sentirei più libero, ma eviterei anche di innescare polemiche con coloro che invece, per un motivo o per l’altro, sembrano tenerci molto, e vivremmo tutti felici e contenti.

Oppure, se cercassi il conflitto, me ne starei dove sono, incapace di muovermi e di migliorare le cose, lamentandomi, aspettando di diventare vecchio e di farmi dare – finalmente – del rimbambito brontolone.

…perché se quello che sta tra l’antipasto e il dessert non mi piace, nessuno può impedirmi di cambiare ristorante…

nightshade90

già, ma tu in tale paese poco democratico ci saresti nato, non ci saresti entrato per scelta per poi decidere di cambiarlo.

questi sono cattolici per scelta: se non condividono le idee del cattolicesimo (di cui fanno parte anche il celibato, la misoginia (pardon: niente donne al potere spirituale) e l’assolutismo) non sarebbero mai dovuti diventare cattolici.
tra l’altro la scelta è piuttosto varia anche tra le sette cristiane: diventare cattolici e poi voler cambiare radicalmente il cattolicesimo mi sà molto di ipocrisia (nel senso di “siamo cattolici solo perchè i nostri genitori erano cattolici o perchè in paese tutti erano cattolici o perchè essere cattolici dà dei vantaggi, ma non condividiamo le idee del cattolicesimo, anzi siamo più vicini alle idee di altre sette quindi vogliamo che sia il cattolicesimo a cambiare invece di unirci noi a quelle sette”)

Barbara

Ma cosa importa all’associazione delle loro beghe? Non si vorrà mica spalleggiare il rinnovamento della chiesa?

Marco

Giusto Barbara, “divide et impera”, alla faccia del bene comune. Non sarai mica una catto-troll travestita? (Visto che il termine sembra essere di moda ultimamente 🙂 )

Barbara

Veramente fan tutto da soli! O sei il cattolico dal rinnovamento interno? Per quel che mi riguarda questi son peggio degli altri, sono i travestiti per eccellenza.

Roberto Grendene

queste posizioni suonano ragionevoli (e banali)

ma come possone essere conciliabili con l’essere sudditi e sottomessi alle gerarchie ecclesiastiche?

e’ scritto chiaramente nel catechismo, che i teologi dovrebbero conoscere bene:

1269 Divenuto membro della Chiesa, il battezzato non appartiene più a se stesso […] è chiamato […] ad essere « obbediente » e « sottomesso » ai capi della Chiesa

ai 143 teologi suggerisco come primo passo la coerenza: si sbattezzino

Marco

Una posizione ragionevole non è mai banale, per il fatto stesso che è ragionevole. Forse è banale il fatto di proporle ad un’istituzione che sembra non ascoltarla invece di usare sistemi più convincenti.

Del resto quando esiste un organo superiore, che sia di comando (come in una monarchia) o di rappresentanza (come in una democrazia), c’è sempre qualcuno di “sottomesso”.

Il problema sta nell'”obbedienza” secondo me. In una democrazia ci sono (o dovrebbero essere) gli spazi per esprimere pareri contrari e cambiare lo stato delle cose, come forse si illudono di fare i 143 teologi. In una dittatura evidentemente no.

Evito di entrare nel merito di questioni formali che non mi interessano, ma auguro ai teologi che trovino ascolto e apertura. Farebbe bene a tutti.

Io ero Sai

Ma il papa non era infallibile e in comunicazione diretta con dios?
I teologi cattolici dovrebebro capire che il papa (con l’aiuto di dio) sa cosa è meglio per la chiesa.

Marco

Il papa da un po’ di tempo è infallibile solo quando si esprime ex-cathedra su dogmi di fede. Si vede che sta perdendo il suo prestigio 🙂 In ogni caso non è infallibile sulla politica mondiale 😀 Di solito tra l’altro i dogmi di fede vengono proclamati per ratificare credenze già condivise dai fedeli.

A parte questa divagazione un po’ secchionesca, immagino che i teologi cattolici sperino PROPRIO che il papa sappia che cosa è meglio per la Chiesa. E che, nel dubbio, cerchino di suggerirglielo, se non gli è ancora giunta una voce dall’alto. 🙂 Le vie del Signore sono infinite… non è detto che la comunicazione diretta non decida di fare un dispetto al papa e parli invece alle orecchie dei teologi, ih ih ih

Batrakos

Ragazzi, talvolta faccio fatica a capirvi.

Chiaro che a noi di quel che credono i cattolici poco ci importa ma perchè dobbiamo sempre avere da criticare quando dentro la CCAR c’è gente che ne contesta i vertici?
Vabbè che poi i porporati sanno recuperare il dissenso su tempi, ma arrivare quasi a dispiacerci che ci sono cattolici che dissentono perchè li giudichiamo incoerenti con la loro dottrina mi sembra miope.

D’altronde a noi che ci interessa se sono incoerenti col loro catechismo se poi lo sono per istanze di miglioramento? Affari loro.
Stiamo qui ad essere contenti per il Coordinamento laico, poi vorremmo che i cattolici siano sempre o proni al Papa o escano dalla CCAR, quando la sinergia di lotte per la laicità da dentro e da fuori può forse fare un minimo di differenza.

Io penso che più c’è dissenso interno, unito a quello esterno, più la CCAR dovrà ridimensionarsi: è cosa molto più probabile e pragmatica del pensare che fuoriescano tutti dalla Chiesa; e argomentare che il dissenso possa essere peggio perchè fra un secolo la Chiesa si autoattribuirà i meriti mi sembra una circonvoluzione che non tiene conto dei tempi addietro.
Ad esempio: la Chiesa oggi si può attribuire falsamente i meriti che vuole sul Risorgimento ma se non ci fossero stati i cattolici liberali forse non ci sarebbe stata la fine dello Stato Pontificio.
Ripeto: sta poi alla memoria dei laici rimettere i puntini sulle i.

Io personalmente sono felice quando i cattolici tendono a ribellarsi; il resto mi sembra massimalismo, teoricamente anche giusto ma poco propenso a capire le sfumature che stanno tra il bianco ed il nero, come ogni massimalismo.

Marco

Grazie Batrakos! Avevo paura di essere finito in un forum irragionevole. Non riuscivo a capacitarmi che ci fosse qualcuno che aveva da ridire anche su questo 😀

Batrakos

Marco,
io non so se ho ragione o meno; questa è la mia idea, magari posso pure sbagliare e vedremo, nel caso, quel che emergerà dal dibattito.
Un saluto.

nightshade90

in realtà notizie sui dissidi interni alla CCAR non possono che farci piacere, visto che i primi sintomi della morte di un impero sono il suo disgregarsi. quindi ha senso che siano pubblicati.

poi, già che ci siamo, alcune considerazioni morali sui motivi (ma soprattutto sui modi) di tali dissidi si possono anche fare (del tipo: hai scelto liberamente di essere cattolico, allora accetta tutte le regole del cattolicesimo. se non sei daccordo con qualcuna di esse, ci sono un sacco di sette cristiane che di sicuro si approssimano meglio a ciò che credi tu. se non passi a tali sette anche se rappresentano meglio il tuo credo, vuol dire che sei cattolico solo per ipocrisia, perchè ad essere cattolici si fà bella figura con amici e parenti o perchè si hanno dei vantaggi)

Batrakos

Sai cos’è Nighshade90?

Il problema è che, se costoro passassero ad altre organizzazioni cristiane, non sarebbero più cattolici, nel senso che comunque il sistema cattolico non si caratterizza solo per il predominio papale ma per altre grosse differenze teologiche: la verginità della Madonna, la presenza reale e corporea di Gesù nell’ostia, la venerazione dei santi, la stessa concezione trinitaria è spesso diversa.
Sono cose che per noi sono irrilevanti (visto che non ci crediamo), ma per un religioso, tantopiù un teologo, hanno la loro importanza.
Insomma, io non so cosa voglia dire la fede (non sono mai stato credente in qualche religione, anche da bambino mi è sempre parsa una cosa anche un po’ buffa a dire il vero) ma pretendere che uno di fede cattolica non lo sia più è come chiedere ad un mandarino di essere un’arancia: sono simili ma non possono essere eguali.
Che poi alcuni possano farlo per comodità, beh…il cattolicesimo in genera funziona che le cose basta farle senza farsi accorgere, per cui -almeno in teoria- avrebbero fatto prima a star zitti.
Per i semplici credenti vale in pieno quel che dici tu, ma qua si parla di teologi, quindi di gente che il cattolicesimo lo prende diversamente da mia zia che va a messa solo per funzione di buona società di paese.

nightshade90

ma guarda che ci sono moltissime sette che concordano su tutte queste questioni senza però la sottomissione assoluta al papa. non esistono solo cattolici, protestanti luterani (e calvinisti e anglicani) e ortodossi.
tanto per dirne una, i valdesi non vanno bene?

nightshade90

e anche se non ci fosse una tale setta, beh…..cosa costa a loro organizzarla per loro conto? sono già in 200, un buon inizio per una setta non ancora costituitasi (senza contare tutti i cattolici che si convertirebbero ad essa poichè asseconda meglio i veri umori del popolo dei fedeli), scientology (e il cristianesimo, ma erano altri tempi….) sono iniziate con molto meno!

Batrakos

Nightashade.
I Valdesi sono trinitari modalisti e non credono nella presenza corporea di Gesù nella comunione nè nei santi nè nel sacerdozio.

Peraltro, se ben ricordo, per il cattolicesimo il papa è infallibile solo quando si pronuncia su dogmi di fede e qua non c’è nessun dogma, quindi, se non erro, tecnicamente questi teologi sono perfettamente cattolici e non ha senso che debbano fondare una nuova organizzazione a meno che non siano le gerarchie a cacciarli anche se non vedo i motivi tecnici.

E’ normale, per uno che si crede cattolico, rimanere dentro la sua fede e provare a migliorarla e a me di questo non interessa.
A me interessa una società con meno privilegi clericali e meno assolutismo della Chiesa, e se l’assolutismo lo mettono in discussione loro stessi a me va bene, anzi se fondassero altre sette avrebbero ancor meno risonanza pubblica.
Peraltro, e cosa più importante, a me non interessa mettere il naso nella coscienza altrui (cioè stabilire se uno che si sente cattolico lo sia davvero e come si dovrebbe risolvere le sue contraddizioni umane) per cui umanamente non mi sento di prendere posizione.
Il resto, cioè il punto di vista politico/sociale, l’ho già detto e mi pare inutile tornarci.

Devo staccare il computer, risponderò semmai appena possibile.

Batrakos

‘meno privilegi e meno assolutismo’
Mi correggo: senza privilegi e senza assolutismo; quel ‘meno’ era un momento di triste realismo e si intenda come ‘più possibile prossimo allo zero’.

nightshade90

I Valdesi sono trinitari modalisti e non credono nella presenza corporea di Gesù nella comunione nè nei santi nè nel sacerdozio

capisco per i santi, ma dubito che questi 143 teologi credano VERAMENTE E COMPLETAMENTE a tutta la questione della transustanziazione (intesa come trasformazione sostanziale del pane e del vino in carne e sangue). almeno il 99% dei cattolici non sà nemmeno cosa sia la transustanziazione, questi essendo teologi lo sanno, ma dubito che questo sia per loro un loro caposaldo……..

quanto al sacerdozio, nel senso che non hanno sacerdoti o che non è un sacramento? perchè se è per il sacramento, credo che manco questo sia proprio un punto a cui tengano particolarmente (il fatto che il sacerdozio sia considerato un sacramento o meno, intendo)

Batrakos

Nighshade,
anche io, se devo dirla tutta, penso che alla transustanziazione non ci credano davvero in molti tanto è illogica, mentre per il sacerdozio credo che per i valdesi esso non sia sacramento e i pastori (uomo e donnna) siano semplici fedeli più stimati eletti dalla base e rimovibili, ma ora non saprei con precisione assoluta.
Comunque, era solo per dire che non è la semplice autorità papale a differenziarli.

E, punto centrale, io non posso pretendere che un cattolico sia non cattolico; pretendo invece che la CCAR stia nel suo e non egemonizzi la società in tutti i modi che fa; per questo non mi importa di dire cosa costoro dovrebbero fare del loro (più o meno verace questo non posso dirlo) credo e pensare che debbano uscire dalla CCAR vuol dire pensare che debbano divenire non cattolici, cosa che non mi sembra laico nè giusto pretendere verso un cattolico che mostra segni di dissenso interno e di apertura alla società .

mistergrey

“in realtà notizie sui dissidi interni alla CCAR non possono che farci piacere, visto che i primi sintomi della morte di un impero sono il suo disgregarsi. quindi ha senso che siano pubblicati”

Non per raffreddare certi entusiasmi, ma vorrei ricordare che i “dissidi interni” della chiesa cattolica sono antichi quanto la chiesa stessa.

vecchio laico

“”” Si tratta di un gruppo di teologi cattolici delle università tedesche, svizzere e austriache che hanno sottoscritto un vero e proprio ‘memorandum’… Nel documento si chiede … sinodalità nelle decisioni, più democrazia all’interno delle strutture ecclesiastiche, l’istituzione di tribunali amministrativi per la Chiesa, la fine del celibato obbligatorio e l’ammissibilità dell’ordinazione sacerdotale per le donne, l’accesso nella vita delle comunità ecclesiali di divorziati risposati e coppie omosessuali “””

Non comprendo perché non siano capaci di vivere onestamente al di fuori di una struttura ecclesiastica senza postulare un dio della loro mente e arrovellarsi il cervello in fantasiose esegesi bibliche a supporto e puntello di un potere religioso.

Batrakos

Questo non lo capisco nemmeno io, per chiarire bene quanto affermato sopra.

Ma la psiche umana è talvolta difficile, e penso che se l’irragionevolezza si estinguerà ciò potrà avvenire solo con piccoli passi e lunghi tempi: a questo punto io sto sempre per la parte più lontana dalla gerarchia e dall’autoritarismo, perchè la contraddizione interna è sempre l’apertura di un conflitto e il conflitto è il motore del cambiamento.

Se la Chiesa rimanesse sempre immutabile con sudditi devoti e compatti sarebbe un nemico ancor più impermeabile, ecco questo io penso.

Marco

Non vorrei che sembrasse una difesa stucchevole, ma io penso che sia normale – essendo atei – non comprendere i credenti, quasi un banale fatto linguistico.

A prescindere da questo (inutile discuterne, non si può fare altro che prenderne atto) rimane l’utilità o inutilità delle cose per un determinato fine. Ora se un credente marcia verso un’apertura che io giudico positiva, io lo sostengo non in quanto credente, ma in quanto ragionevole, e ne apprezzo gli sforzi.

Congo

Questi teologi mi sembrano come degli spettatori che hanno appena visto la magia della donna segata a metà e invece di concludere che è un trucco continuano a dibattere se la donna ha veramente prodigiose e inaudite capacità rigeneranti, o è il mago ad essere veramente capace di riattaccare i corpi.

Per il resto, la penso come Batrakos e tifo moltissimo per questi teologi, perché se avessero successo avvicinerebbero i cristiani a una visione più umana della vita. E sarebbe ben più facile convivere.

FSMosconi

Al di là del “mestiere”: sempre meglio di niente… 😉

Marco

La zia della buona società di paese non mi preoccupa più di tanto. Probabilmente – senza offese personali a Batrakos e a sua zia – se non avesse la Chiesa avrebbe un’altra istituzione equivalente. Non a tutti la buonafede risulta indigesta, e anche di questo, per quanto sia triste, si può solo prendere atto. Il problema è chi esercita il potere che la buonafede della zia, di fatto disinteressandosi, delega.

I teologi forse sanno che “cattolico” (καθολικός) vuol dire “universale”. Per questo, in linea puramente teorica, cercano il bene di tutti (chiamandolo Dio, eventualmente). Chiunque lavori per il bene di tutti, a prescindere dal fatto che sia cattolico, protestante, ateo, o animista, dovrebbe lavorare nella stessa direzione.

Sulla base di questa considerazione giudico stupido rallegrarsi – come in questo caso – delle divisioni interne ai “cattolici” e sperare prima di tutto nella scomparsa della CCAR dal mondo. Al limite sarà conseguenza naturale, se continuerà a opporsi, ma non sarà mai un mio fine. Costringere (ad esempio abolendo un’istituzione) è pratico e veloce, ma convincere è più duraturo e dà più soddisfazione.

Invece, questo sì, cerco di contribuire alla disgregazione di tutti gli aspetti che contrastano con il proposito del bene comune, come ad esempio le limitazioni alla libertà e le superstizioni. Ma in fin dei conti non è la stessa cosa di un credente lavora per il “Regno di Dio” (bada: di Dio, non del Vaticano S.p.A.)?

Al di là delle polemiche, che lo voglia o no, anche il modo di intendere la religione cattolica è una tradizione, e come tale può subire delle modifiche nel tempo. Almeno io, cercando di spiegarmi le cose, le intendo così.

(@nightshade90)
E per inciso una tradizione si sceglie in assoluta libertà solo se ci arrivi da fuori, come se il paese in cui abiti (faccio per dire) non avesse il nome di un santo, come se in italiano non si dicesse “per l’amor del cielo!”: allora, se sei alieno, dopo esserti informato, puoi scegliere. In caso contrario ci devi fare i conti, o la rifiuti del tutto e non ti immischi proprio, o la critichi e ci dialoghi, o cerchi di migliorarla dall’interno e ne sei membro attivo, o la accetti supino e sei succube. Non è tutto bianco e nero…

Batrakos

Marco,

di mia zia poco mi cale; però la mentalità conformista ed esclusivista tipica della mia zia in questione deriva secondo me molto dalla ‘coscienza’ formata da secoli di cattolicesimo, per cui sì, una come lei se non avesse la chiesa avrebbe altro, ma non possiamo dire che lei (e gente come lei) avrebbero avuto la medesima mentalità senza 1700 anni di cattolicesimo.

Marco

Scusatemi, scrivo sempre troppo. Riassumo per comodità:

– Importante: libertà di tutti, pace e ragione
Sostengo i 143 teologi “da laico” perché secondo me vanno in questa direzione.

– Non importante: abolire la Chiesa
Soluzione semplicistica ad una problematica complicata e miscuglio indebito di religione e politica, ambienti che non sono preparato a discutere.

– Soprattutto: uso sempre la mia testa e non seguo le mode. Né religiose né irreligiose.

c.j.

In poche parole vogliono ciò che la chiesa proprio non è: la democrazia.

E cosa mai potrà esserci di democratico (nonostante le aperture a donne, omosessuali, divorziati eccetera) in una religione alla base della quale vige la totale venerazione, adorazione, prostrazione nei confronti di un Dio onnipotente, onniscente, onnipresente che ti costringe alla sottomissione, all’ubbidienza e alla inferiorità? Ma questo è il peggiore dei regimi totalitari, fascisti ed anti-democratici che si possa immaginare.

1. L’essere umano non potrà mai raggiungere il livello di Dio (dunque è condannato ad essere inferiore a Dio per sempre) motivo per cui non ci potranno mai essere principi di base come uguaglianza, reciprocità e rispetto così come accade in democrazia. Se l’uomo (o la donna) dovesse giungere paradossalmente agli stessi livelli di Dio allora avremmo due o più figure dallo stesso potere, autorità, potenza e forza. Ma questo è politeismo, che va contro il cristianesimo il quale si “spaccia” per monoteismo (anche qui ci sarebbe mooooolto da dire).

2. La parola di Dio è dittatura, non democrazia. Non è concesso all’uomo alcuna forma di contrattazione. Dio non concede il contraddittorio. Chi non segue alla lettera il volere di Dio va all’inferno. Democrazia?

3. Apertura a donne e omosessuali? Divorziati, preti sposati? Donne pretesse (??) sposate? preti gay e pretesse lesbiche? Ma è proprio tutto ciò contro cui la chiesa ha combattuto per secoli, per millenni. Adesso si rimangiano tutto?? Scusateci, abbiamo bruciato vivi milioni e milioni di individui… ma è stato tutto uno sbaglio? Azzz! Ma con quale faccia?!?

Vogliono mettersi al pari con la nostra epoca? il 2011?? Bene! Leggessero con attenzione:

MANDATE IN PENSIONAMENTO LE VOSTRE RIDICOLE IDEE PRIMITIVE LEGATE AL CONCETTO DI SUPERSTIZIONE, MIRACOLO, IDOLATRIA, VENERAZIONE E DIVINITA’

In poche parole… piantatela con il vostro narcisismo da megalomani e accettate la realtà:

GLI DEI NON ESISTONO, SONO FRUTTO DELL’IGNORANZA E DELLA STUPIDITA’. merci XX

cesareTS

Facciano pure quello che vogliono, a me personalmente , non me ne interessa un tubo, parlano, studiano, predicano, del NULLA, sono a loro volta nullità. Il papa può emettere dogmi in tema di fede ma anche di usi e costumi, in pratica su tutto, ma con me ci deve solo provare… il pastore tedesco.

tonii

chissà cosa insegnano nelle facoltà di teologia in germania!
questi chiedono “più democrazia” a una struttura gerarchica verticistica e monarchica.
Sarebbe come chiedere a un tavolino rotondo di essere “più quadrato”.

per il resto delle loro proposte la risposta è semplice: diventino luterani. Manterrebbero la fede nella eucarestia e avrebbero risolte tutte le loro richieste.
se non lo fanno è perché sono disturbati (d’altro canto che ci aspettiamo da chi ha scelto di fare 5 anni di teologia all’università??).

a me la chiesa cattolica mi piace così com’è: oscenamente mostruosa, priva di logica e morale, violenta coi deboli e debole coi forti, concentrata sulla sessuofobia e sulla ricerca del denaro a tutti i costi, sanguinaria e vendicativa.
Meno belletto si mette per dissimulare false aperture stile “vaticanosecondo”, più risalta la sua vera natura. Più è lampante la sua natura, maggiore è la possibilità che le persone perbene ne escano. Di quelli che scelgono di rimanerci…be’…. affaracci loro!

Batrakos

Io capisco il tuo discorso, ma ci sono alcune cose un po’ esagerate a parer mio.

Volere il nemico sempre più aggressivo e peggiore sperando che la gente si dissoci non tiene conto del fatto che più il nemico peggiora più ne risente l’intera società, dunque anche noi.
E’ come dire di volere il capitalismo sempre più brutale e violento perchè così la gente capisce e si rivolta: posizione non errata, ma per me massimalista che erra sia nel pensare di prevedere facilmente il futuro sia perchè si proietta troppo nel futuro stesso.

Sul resto, a me non interessa sapere se uno è disturbato o no: non mi pagano per fargli lo psichiatra.

Infine: scusate ma uscire dalla CCAR dovrebbe riguardare noi non credenti: qua leggo sempre che si vuole che la gente esca dalla CCAR.
Ma l’UAAR a quel che ho capito non vuole questo: vuole che la CCAR non goda di favoritismi: uscirne è una buona tattica per noi, non capisco perchè voler puntare tutto sul fatto che i cattolici smettano di esserlo.
E’ una posizione onesta pure questa (anche se un po’ veteropositivista) ma mi pare in contrasto con l’UAAR stessa.

Mi pare più semplice e lineare appoggiare chi vuole dei cambiamenti: che poi non siano in linea con l’assolutismo dei cattolici…ma a noi che ce ne importa?!

tonii

Batrakos, non posso certo parlare per la Uaar, ma per me stesso.
E dal mio punto di vista gran parte dei mali sociali che strangolano l’italia provengono dalla controriforma (coi cascami gesuitici e doppiomoralistici, oltre che il nicodemismo a rovescio di massa). Ovvero dallo strapotere della CCAR.
Per questo motivo la CCAR non è una “religione come le altre” perché condizona, qui e ora, le nostre vite e la nostra libertà come cittadini.

Strategia vaticana consolidata è presentarsi come “aperta e accogliente” mentre in realtà sappiamo tutti qui come stanno le cose. Gran parte della popolazione si dice “cattolica” ma pratica altrimenti, e così facendo sostiene un ristretto gruppo sociale molto pericoloso.
Nessuno si sogna di non fare sesso prematrimoniale, ugualmente ci sono cattolici divorziati che vanno a messa, et similaria. Ora, finché la CCAR chiude un occhio per convenienza, questi sosterranno la CCAR. Ma voglio proprio vedere qualora la CCAR si ponesse in diretto contrasto con le vite private della stragrande maggioranza.

In parte l’offensiva partita con Woitila è stata mascherata dalla propaganda comunicativa pervasiva, ma ora, col tedesco molto meno telegenico (e molto più incapace di pensiero razionale), sta emergendo sempre più. Il mio auspicio è quello di lasciarli fare. Mi sembrano i loro peggiori nemici. Tutto qui.

(ps: no, non sono positivista e nemmeno hegeliano per quel che concerne il “senso” della storia, mi spiace averti dato questa impressione, sono semplicemente anticattolico, ateo per i monoteismi e agnostico per tutte le altre forme religiose)

dinuzzo 56

Sono d’accordo con tonii, la ccar per conservare il suo despotismo guanta di velluto ( o meglio cerca in tutti i modi) la sua ferocia antilibertaria. Questa antica ” tecnica della caramella” confonde l’animo infantile di chi cerca un non meglio definito ( ovvero multidefinito) agente ultraterreno. Noi conbattiamo lo strapotere dilagante della ccar, ma dobbiamo sperare , se vogliamo ipotizzare l’obiettivo raggiungibile, che solo una ccar la più assurda ipotizzabile per violenza sull’intelligenza degli interlocutori , possa dare frutti di rinsavimento su quella massa che non è cattolica, pur dichiarandosi tale , e per questo dà linfa al leviatano. Anzi più cresce il ” mar dei sargassi” di cattolici in stanca , non disturbanti , ne disturbati, più il mostro si accomoda per i suoi affari. Al di la degli enunciati altisonanti alla ccar va bene tutto ( eutanasie silenziate, bunga bunga rumorosi, riciclaggio di denaro sanguinolento, pedofilie- purchè-non -diano-scandalo).
Il popolino è sonnecchiante per sua natura, preoccupato più per i suoi rumori digestivi che per la sua libertà di scelta. Se la ccar non lo prenderà a sonori calci nei denti, quando nel ” mar dei sargassi” potrà tornare un refolo di vento?

Batrakos

Dinuzzo,
dunque venendo giù di logica dalle tue premesse bisognerebbe sperare che la CCAR torni ad allestire i roghi: con un nemico così bestiale ci sarebbe ancor più speranza che la gente prenda atto…
A me non piacerebbe, magari ci finirei insieme a tanti di noi…
(ecco perchè dico che più il nemico è feroce più ci rimette la società intera)

Batrakos

Caro Tonii,
alla fine anche io sono per il ‘lasciamoli fare’, probabilmente ho capito male e semmai me ne scuso.
Poi personalmente sono contento se alcune voci dell’ambito cattolico più vicine alla laicità (come facciano poi personalmente a conciliarsi le due ‘anime’ non lo so nemmeno io, ma non è un problema mio, questo) riescono a portare un dissenso interno e penso così proprio perchè concordo con quel che dici tu sui pontificati Woytjla-Ratzinger e credo che le crepe, quando è ora emergono. E credo altresì bene che emergano (va a finire che sono io l’hegelo/positivista). E’ questione di sfumature di opinioni su cui è difficile discutere in termini oggettivi.
Le considerazioni che fai in quest’ultimo commento le condivido peraltro tutte, però, ecco, a me sembra che ‘tifare’ moderatamente per il dissenso interno non sia in contraddizione con queste tue ultime valutazioni, come poi non lo sono nemmeno quelle dei commenti che non concordano con la linea che io seguo su questa questione. Opinioni, appunto.
Il tempo magari ci farà vedere che succederà e può darsi che ce lo diremo in qualche prossima discussione; ciao!

Paul Manoni

“accusarono la gerarchia di voler mettere il bavaglio alla libertà di ricerca”

Kiakkiericcen! Kiakkiericcien! 😆

Barbara

Va beh, ma del resto, cosa vogliono cercare? Non gli è già stato tutto rivelato?

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