Il sit-in davanti Montecitorio (cfr. Ultimissima del 21 febbraio), l’articolo di Stefano Rodotà su Repubblica e la “discesa” in campo di Roberto Saviano (cfr. Ultimissima di ieri) non hanno lasciato indifferente il fronte contrario alla libertà di scelta nelle decisioni di fine vita. Ieri Avvenire ha pubblicato un articolo in cui ha parlato di “pressing laicista perché il PD dica no” al ddl Calabrò”. Avvenire riporta l’opinione di Giorgio Merlo, esponente di quel partito (“I cattolici nel PD non sono soprammobili o spettatori”), ma tralascia di ricordare che cattolico è anche il senatore PD Ignazio Marino, fortemente impegnato contro il ddl Calabrò. Contro il disegno di legge della maggioranza hanno preso posizione anche l’IDV (il responsabile sanità Antonio Palagiano ha parlato di “governo bigotto e illiberale che usa una morale a giorni alterni… il testo che sarà discusso in Aula è un obbrobrio legislativo che annienta la libertà di scelta, l’autonomia individuale e, soprattutto, inganna i cittadini’)’ e Sinistra Ecologia e Libertà (Nichi Vendola: “Ha ragione Roberto Saviano: si vuole affermare una concezione autoritaria che richiama l’ambiguo concetto di Stato etico. C’è bisogno, invece, di una battaglia di civiltà per la vita, affiché vi siano Istituzioni laiche e libere, capaci di garantire i diritti di ciascuno di noi”).
Il dibattito prosegue nel frattempo anche in parlamento. Ieri la commissione giustizia ha espresso parere favorevole al testo in discussione, formulando tuttavia quattro osservazioni, tra le quali la previsione della “vincolatività” delle dichiarazioni anticipate di trattamento.
Raffaele Carcano
Una curiosità, se qualcuno sa rispondere.
Marino è cattolico, ma per il discorso dell’aborto credo sia scomunicato latae sententiae.
A quel punto il suo parere è, tecnicamente parlando e se ho ben capito come funziona la scomunica, da considerarsi un’opinione cattolica?
Anche su Vendola ho i miei dubbi, nel senso che un omosessuale ‘praticante’ è considerato ancora appartenente alla CCAR o no?
Secondo la teologia cattolica, Marino in quanto scomunicato “latae sententiae” non fa più parte della chiesa cattolica, cioè non gode della “comunione dei santi” di cui si recita nel credo. Vendola, invece, al massimo è un “pubblico peccatore”, un morto alla vita della grazia, ma pienamente appartenente alla chiesa cattolica.
Questo secondo le idiozie di dio nella mente della chiesa docente!!!
Grazie Otzi.
@ batrakos e otzi
Non vorrei parlare di cose che conosco poco, però mi pare che in termini cattolici sia scomunicato chi fa o accetta che gli sia fatto un aborto, non chi si dichiara a favore del diritto di aborto.
Giulio, è esatto quello che tu dici. Quindi: stando a quello che tu dici (Se).
rettifico: leggo su internet che in alcuni casi è stata pronunciata la scomunica per politici che hanno votato leggi sull’aborto
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/04_Aprile/30/messico_aborto.shtml
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=242&ID_articolo=1624&ID_sezione=524&sezione
Però Marino non era in parlamento nel 1978, per cui magari non è stato scomunicato.
E’ scomunicato latae sententiae anche chi procura l’aborto, quindi in teoria il medico.
Non so se Marino abbia mai direttamente operato aborti, nel caso che lo abbia fatto è scomunicato pure lui.
Cos’è questa faccenda della “vincolatività”? Non oso immaginare che sia un passo sulla strada del far prevalere il buon senso e rispettare la libera scelta personale, ma allora che vuol dire?
Ah, Vendola s’è svegliato, sono contento. Meglio tardi che mai… 😉
Come ho già scritto altrove, bisogna prepararsi all’eventualità di un referendum abrogativo nel caso il ddl diventasse legge.
soprattutto impegnarsi affinché sia cassato per incostituzionalità
Come fanno a dire in comissione che il testo va bene, anche se poi osservano che probabilmente vi sono dei ma ineludibili, a proposito della previsione della “vincolatività” delle dichiarazioni anticipate di trattamento; cosa vorranno dire queste osservazioni?
Sarà qualcosa tipo le “convergenze parallele” di qualche annetto fà…. giri fumosi di parole per dire “facciamo quello che vogliamo e se non vi sta bene attaccatevi al tram”.
Tutto questo ciarlare, e’ causato da un’assenza di linea comune del PD, su certe questioni.
Posso pure capire l’intenzione del partito di lasciare una sorta di “libertà di coscienza” a ciascun deputato, ma la libertà di coscienza, dovrebbe esserci sul voto di una legge, e non sul voto di un obrobrio legislativo. ❗