Pillola del giorno dopo: il CNB favorevole all’obiezione dei farmacisti

Il Comitato Nazionale per la Bioetica, organismo consultivo del governo, ha emesso oggi un parere in merito all’obiezione di coscienza dei farmacisti. Sollecitato dall’on. Luisa Santolini (UDC), il comitato si è alla fine spaccato in due: la maggioranza, riporta il sito del governo, ha espresso parere favorevole alla possibilità che i farmacisti rifiutino di vendere la pillola del giorno dopo. Perlomeno, ciò è quanto riporta Avvenire, perché il comunicato pubblicato sul sito del governo si limita in sostanza a evidenziare la spaccatura del comitato.

Raffaele Carcano

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37 commenti

Painkiller

A quando l’obiezione sui goldoni e quella sulla pillola “normale”?
I farmacisti fanno obiezione? Che allora i medici siano obbligati a fornirla invece di fare solo la ricetta.

andrea pessarelli

a quando la possibilità per i medici laici di esercitare il diritto all’obiezione di coscienza nei confronti dei pazienti clericali? quando mi sara consentito rispondere al prete col mal di pancia: guardi sono caz zi suoi dica una preghierina a san piloro?

P.C.

Non sono d’accordo. Un medico (se non ha scelto questa professione per denaro o per la posizione sociale) degno di questo nome non negherà un aiuto a qualsivoglia malato, anche a costo di sentirsi dire dal paziente, annunciando il buon esito di un’operazione lunga e difficile, il classico “grazie a dio”.

andrea pessarelli

ogni volta che mi dicono “ringraziando il signore” io replico “ringrazi piuttosto i medici, perchè sono loro che l’hanno fatta guarire. il signore se mai l’ha fatta ammalare”

emmebi

al peggio non c’è mai fine l’importante che i gonnelloni abbiano sempre la voce in capitolo, per loro il libero arbitrio è con noi e basta.
nessuna educazione sessuale, niente anticoncezionali, si scopa per procreare polli di sacrestia, orribile

Rothko61

Annarosa Racca, presidente di Federfarma, ha dichiarato che la farmacia e dunque il farmacista “hanno il dovere di dispensare, sotto prescrizione, ogni tipo di farmaco. Certo che se in farmacia fosse presente un obiettore di coscienza – aggiunge Racca – allora nella stessa farmacia ci dovrà essere un altro farmacista non obiettore, perché le nostre strutture non solo svolgono un servizio fondamentale sul territorio ma sono anche un terminale del Servizio Sanitario Nazionale. E in quanto tale – conclude – devono garantire un servizio, che è quello di dispensare tutti i farmaci che sono in commercio”.
In Federfarma qualcuno che usa il cervello c’è.

antoniadess

@rothko61 ore 19,18
mi conforti, c’è un barlume di speranza che ci sia qualche argine a tanta demenza e a questi natalisti a tutti i costi, che squallore

DeceptivePerception

anche il parere del comitato di bioetica pubblicato sul sito del governo è dello stesso avviso del presidente di Federfarma: “Presupposto necessario e indispensabile per l’eventuale riconoscimento legale dell’obiezione di coscienza è, dunque, che la donna debba avere in ogni caso la possibilità di ottenere altrimenti la realizzazione della propria richiesta farmacologia e che spetti alle Istituzioni e alle Autorità competenti, sentiti gli organi professionali coinvolti, prevedere i sistemi più adeguati nell’esplicitazione degli strumenti necessari e delle figure responsabili per la attuazione di questo diritto.”

andrea pessarelli

sì ma attento: prendi ad esempio il caso della mia asl, spalmata quasi sull’intera provincia di alessandria. basterebbe una farmacia in cima a una montagna con un farmacista non obiettore per soddisfare la possibilità di ottenere “altrimenti” la pillola.

Giuseppe C.

Visto che gran parte dei politici italiani hanno come riferimento gli Stati teocratici perche’ non fanno, nel senso di tenere, qualche corso di aggiornamento in Iran?

Per coerenza, e per non far perdere tempo agli utenti, i farmacisti obiettori dovrebbero esporre un contrassegno all’esterno della farmacia (anche una croce in “campo” nero…).
Cosi’ nelle raccolte di punti d’interesse (POI) per navigatori satellitari ci sara’ la categoria FARMACIE BIGOTTE.

Giuseppe C.

E/C
…gran parte dei politici italiani ha come riferimento gli Stati teocratici…

andrea pessarelli

e badate bene si parla di null’altro che di contraccezione. un balzo all’indietro di 40 anni. poveri noi povera italia povera democrazia soffocata dalla mafia cllericale

Roberto Grendene

esatto!

tutte le evidenze scientifiche ad oggi dimostrano che la pillola del giorno dopo e’ un contraccettivo, non e’ abortigena!

andrea pessarelli

per confondere le idee e sollevare polvere e fare di ogni erba un fascio si sono inventati la balla della funziona antinidatoria (e quand’anche fosse così – e non lo è o per lo meno non è dimostrato che lo sia – la pillola non sarebbe abortiva in quanto la gravidanza inizia – secondo l’oms che fino a prova contraria in tale materia è più autorevole del papa – con l’impianto in utero dell’ovulo fecondato). a dimostrazione di come perfino il legislatore italiano sia pienamente consapevole della natura non abortiva di levonorgestrel ricordo che la sua dispensazione non è regolata dalla 194 e che quindi PER DEFINIZIONE l’obiezione di coscienza non può essere ammessa, essendo l’obiezione di coscienza un istituto previsto ad hoc per l’aborto, in deroga al principio generale che impone al medico l’obbligo di rispettare la volontà dei pazienti. diversamente anche quelle che io scrivo evidentemente come provocazioni ironiche (vedi mio commento 25 febbraio 18:48) diventerebbero questioni degne di essere dibattute

cesares

I farmacisti sono una lobby potente e sono riusciti finora sempre a difendere il loro status previlegiato, mantenendo contingentato il numero delle licenze. Questa è anche una delle ragioni per cui in Italia i farmaci costano più cari che nel resto d’Europa. A sentir loro vendono prodotti troppo delicati da poter essere gestiti da botteganti qualsiasi. Ma questo è proprio quello che sono le farmacie. Botteghe come le altre. E i farmacisti che stanno dietro il banco sono commessi come gli altri. Per la loro formazione basterebbe un corso di tre mesi. Tra l’altro non si preparano neache più prodotti galenici. Se l’Italia fosse un paese veramente liberale le licenze di aprire una farmacia dovrebbero essere liberalizzate. Allora finirebbero i previlegi di immagine, i previlegi economici, ci sarebbe un po’ più di concorrenza e tutti i farmaci si troverebbero a tutte le ore in tutti i posti. Con buona pace degli obiettori. Stesso discorso si dovrebbe fare per i taxisti, per i notai ecc. ecc. Da quasi vent’anni comanda uno che doveva fare la rivoluzione liberale. Ma va a………..

moreno03

Cesares non posso permetterti di dire tante cattiverie del genere sui farmacisti: ho un amico che se fatto un mazzo tanto per sei anni in farmaceutica e devo dire che mi levo tanto di cappello davanti a lui e tutti quelli che dietro il bancone mi danno consiglio ogni volta che vado a comperare un farmaco.
Il problema semmai sono i padroni della farmacie, che a volta manco ci sono a servire i clienti, che impediscono facendo lobby ai loro impiegati (tutti titolati) di potersi mettere in proprio e aprire proprie farmacie, desiderio che hanno in molto, credimi.

Congo

Cesares, spero solo che tu stia scherzando nel paragonare un farmacista a un commesso qualsiasi. Se sbagli la taglia di un vestito o aggiungi due etti di prosciutto non succede assolutamente niente, mentre se un farmacista vende un farmaco sbagliato o dà un’informazione sbagliata può anche portare alla morte del paziente.
3 mesi per diventare farmacista? Non scherziamo…

andrea pessarelli

i farmacisti sono certamente una lobby, come purtroppo lo sono tutte le categorie che possono permettersi di fare lobbysmo, ma nella tua analisi (che non condivido e che ritengo superficiale e qualunquista) dimentichi altri importanti fattori che influiscono sul prezzo dei farmaci: a) gli interessi delle case farmaceutiche (ti sei mai domandato ad esempio come mai i farmaci vengono venduti in confezioni con un numero fisso di compresse/fiale/supposte ecc.?); b) gli interessi dei politici che contrattano con le ditte produttrici il prezzo; c) l’elevato numero di passaggi – e tutti devono guadagnarci qualcosa) prima che il prodotto giunga all’utilizzatore finale cioè al paziente (come minimo produttore, distributore, medico specialista, medico di famiglia, farmacista, senza contare gli informatori del farmaco che devono campà pure issi). se ad esempio il paziente potesse ricevere il farmaco direttamente dal medico che glie lo prescrive (questo naturalmente non è possibile per tutti i farmaci ma insomma meglio alcuni che niente) e nella quantità giusta prevedibile per la durata della terapia (invece hai bisogno di 2-3 compresse perchè hai un problema passeggero beh devi beccarti tutta la scatola che butterai via pochi giorni dopo) ecco che almeno qualche eurino, rimarrebbe nelle tsche del contribuente anzichè finire in quelle sopraddette

StefanoM

quindi se uno vuole può rifiutare lì’insulina ad un diabetico perchè così vuole il suo dio presleyII che tutti adorano.
ottimo.

Southsun

Naah, perchè l’elenco delle specialità su cui si può fare “obiezione di coscienza” (cioè, bigottismo) sarà scritto approvato e rilasciato dall’apposito ufficio del Vaticano.

Paolo

Tre desideri vorrei veder realizzati prima di morire: vivere in una ben ordinata repubblica; vedere l’Italia liberata dalla lobby delle farmacie; e vedere il mondo liberato dalla tirannia dei preti di ogni religione.

emmebi

meno male che qualcuno ha ancora dei desideri; coi tempi che corrono e certe rivelazioni statistiche , sembra che i desideri(sessuali) siano in grande ribasso. che ci sai lo zampino di cl anche qui?

Batrakos

Noterei che l’uso del termine ‘obiettore’ per questi ginecologi e farmacisti è improprio e volutamente, credo, fuorviante.
Che succedeva a chi faceva l’obiettore di coscienza al militare?
L’obiettore di coscienza pagava, anche abbastanza duramente, per la sua obiezione: finiva al carcere militare. Perchè questi obiettori non devono pagare anch’essi penalmente come fu per gli antimilitaristi?

Essi semplicemente non forniscono un servizio (dunque a nocumento di terzi), pertinente tra l’altro al lavoro scelto mentre la leva era obbligatoria, sulla base di convinzioni ideologiche senza essere sanzionati in alcun modo, a differenza degli ‘obiettori storici’.
Per questo mi pare che il termine ‘obiettore’ sia fuorviante e in certo modo capzioso.

cesareTS

Concordo con il mio omonimo sul fatto che i farmacisti siano poco più che semplici commessi. Oggi in farmacia vengono venduti articoli come giocattoli, scarpe, occhiali, sfignomanometri, cosmetici, ah, dimenticavo anche farmaci. Il farmacista l’unico consiglio che da è quello relativo ai farmaci da banco, nessun farmacista vi consiglierà e venderà una specialità senza ricetta, quindi tutti medicinali che in altri stati si possono acquistare nelle rivendite di tabacchi. Credo che chiunque abbia la laurea di farmacista se lo desidera possa aprire una farmacia, altro che numero chiuso, lo sapete quanto costa la licenza di una farmacia piccola e disagiata in un paesello ? Almeno 1,5 milioni di euro. Obiettori i farmacisti, ridicoli.

ateo3

Volete obiettare? non vi iscrivete a farmacia e ginecologia.

Nessuno obbliga gli altri a intraprendere queste carriere mediche.
Da ciò, l’obiezione è da abolire.

Batrakos

Infatti: se non sbaglio mi pare che la legge sull’obiezione medica fosse stata pensata come transitoria, per quelli che si trovavano la nuova legge sull’aborto (mentre in questo caso perlatro si parla di contraccezione, come sottolineato sopra) a professione già avviata, e si pensava di toglierla col ricambio generazionale, perchè chi si sarebbe iscritto a facoltà come medicina/ginecologia, o farmacia nel nostro caso, dopo la formulazione di legge doveva essere ovviamente al corrente degli oneri che quel mestiere imponeva.
Non so se sbaglio o ricordo male, ma mi pare che solo in quel contesto l’obiezione del medico può avere un senso.

MicheleB.

Bene, continuiamo così: la mia religione m’impone di portarmi il cane sempre dietro, dovunque, anche in ospedale ed in biblioteca. Sempre meglio un cane al guinzaglio, dello stupido pugnale sikh!

Eosphoros

Siamo fortunati che nella bibbia non c’è scritto:
“…e gesù, salendo sulla croce, si lamentò per il gran mal di testa che gli infliggeva la corona di spine…”
Altrimenti in farmacia non potremo comprare liberamente neanche l’aspirina…

Belisario80

Notoriamente nel mio ambiente religioso vengo considerato abbastanza “eretico”,ma vi consiglio di non parlare di obiezione di coscienza se non avete conoscenze giuridiche, tra i commenti ho letto mostruosità che a qualsiasi esame di diritto avrebbero comportato la bocciatura….

andrea pessarelli

beh in compenso se come dici frequenti ambienti religiosi sentirai (e con ogni probabilità dirai) ogni giorno mostruosità che a qualunque esame di logica comporterebbero la bocciatura

Belisario80

No, non sono mai stato bocciato in nessun esame che ho fatto, neanche di logica. Anzi poichè in tali esami sono stato interrogato da docenti atei fino al midollo e ho sempre preso il massimo dei voti, ho sempre pensato che la vera divisione non è tra atei e credenti ma tra atei e credenti integralisti e tra atei e credenti laici. E della prima categoria quanti ne conosco…temo l’integralismo anche quando si traveste da progresso scientifico e quando ad un idolo ne sostituisce un altro.

andrea pessarelli

“poichè i docenti erano atei e ho preso il massimo dei voti allora penso che la vera differenza sia ecc. ecc.” è un non sequitur quindi all’esame di logica ti boccio io

paolino

Ragazzi, è inutile stare a protestare così: ormai l’Italia è una teocrazia in mano alla CCAR, abbiamo 3 possibilità: trasferirsi all’estero; ribellarsi come in Libia; obbedire e tenere pronto il breviario.
Non vedo purtroppo nessuna altra via. 🙁

Belisario80

Mi dispiace, ma tu non hai alcuna potestà sulla mia ormai passata carriera universitaria, aggiungo meno male. In ogni caso, qualora tu non voglia rimanere nesciente sulla materia dell’obiezione di coscienza ti consiglio di leggere la voce “obiezione di coscienza” sulle principali Enciclopedie giuridiche edite in lingua italiana. Capirai dunque la distinzione tra obiezione di coscienza originariamente intesa e l’obiezione di coscienza come sviluppata negli ordinamenti costituzionali europei. Qualora non riuscissi a capire tali articoli (lo dico sine ira ac studio) puoi leggere la nota pubblicata a commento della sentenza della Corte costituzionale del 1988 sull’obiezione di coscienza del magistrato del tribunale dei minori.

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