“Uomini di Dio” film dell’anno ai César francesi

Agli Oscar francesci, i premi César del cinema d’Oltralpe, “Uomini di Dio”, il film di Xavier Beauvois (titolo originale “Des Hommes et des Diex”) ha ottenuto il riconoscimento per il miglior film dell’anno. Tra gli interperti Lambert Wilson e Michael Lonsdale, quest’ultimo premiato con la statuetta come miglior attore non protagonista. Il film è dedicato alla memoria di un gruppo di monaci benedettini del monastero di Tibhirine, nel deserto algerino, trucidati nel 1996 dai fondamentalisti islamici, durante la sanguinosa guerra civile che ha imperversato nel paese. In quella strage, due soli monaci riuscirono a salvarsi. Uno di loro, l’anziano padre Jean Pierre, rimasto in Algeria, ha dichiarato che la ricostruzione del film è molto fedele a quella tragica vicenda. Beauvois, regista ateo, ritirando il premio ha voluto ricordare il messaggio di libertà e fraternità di questi monaci che non si sono piegati alle minacce. “Uomini di Dio” aveva già ottenuto il gran premio della Giuria a
Cannes.

Stefano Marullo

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36 commenti

Federico Tonizzo

E’ a tempo che, quando parlo con qualcuno di religione, vado dicendo che se, un dio (creatore, ecc.) esistesse, sarebbe l’essere più sadico immaginabile.

Federico Tonizzo

Scusate, errata corrige:
“E’ da tempo che, quando parlo con qualcuno di religione, vado dicendo che, se un dio (creatore, ecc.) esistesse, sarebbe l’essere più sadico immaginabile.”

Laverdure

@Tonizzo
Se Stendhal (che non era un burino)diceva che “L’unica scusa di Dio e’ quella di non esistere” ,il motivo c’e’.

Semola

UOMINI DI DIO L’ho visto di recente, al di là delle immagini quello che più colpisce è il contenuto. Questo film dimostra ancora una volta come l’uomo , in questo caso un gruppo di monaci che vivono in terra straniera può essere amato da chi professa un altro credo. Poi subentra il fondamentalismo islamico….. Da vedere.

Paul Manoni

Da vedere per rimarcare per l’ennesima volta, come la religione sia fonte infinita di divisione tra gli uomini.

Alfonso

Un altro ateo devoto che evidentemente non ha nulla di meglio da fare che dedicarsi a “ricordare il messaggio di libertà e fraternità di questi monaci che non si sono piegati alle minacce”.

Stefano Grassino

Caro Alfonso, gli Inglesi a Dunquerke si piegarono alle minacce dei nazisti ed invece di restare a farsi ammazzare inutilmente, razionalmente si ritirarono salvandosi in trecentomila e con loro salvando la democrazia dell’occidente. Le esaltazioni religiose portano sempre a delle inutili morti; la ragione fa si che la morte sia contemplata solo quando non ci sia altra possibilità.

libero

A Dunkerque gli inglesi e anche parte dei francesi, poterono imbarcarsi anche perchè la Germania nazista temeva un’immediata entrata in guerra degli USA in caso di totale disastrosa disfatta inglese, per questo motivo le panzer-divisionnen evitarono di circondare l’esercito inglese, che avrebbe potuto facilemente essere imbottigliato e bombardato fino all’annientamento o alla resa.
Con l’Inghilterra era ancora aperta la possibilità di pace, in particolare con la Golden Dawn britanica filo-tedesca, poi le cose andarono diversamente, anche grazie a Churchill.

Enrico

La ritirata di Dunquerke fu una ritirata , se Hitler avesse fatto lo stesso con la sesta armata come sarebbe andata la storia?

Semola

@ Alfonso. Perchè secondo te libertà e fraternità sono da disprezzare ?

Batrakos

Un film può essere interessante anche quando tratta concezioni differenti e personalmente non mi faccio preclusioni a priori nè mi sento di accusare il regista, ateo, di ‘devozione’ senza prima aver focalizzato adeguatamente i contenuti del film e la storia di quei singoli monaci che non conosco neppure.
Potrebbe essere un film abbastanza interessante, soprattutto per l’ambientazione in un luogo e in un momento storico molto vicini a noi e di cui poco si parla, almeno qua in Italia.
Se capiterà di vederlo, solo dopo la proiezione esprimerò un giudizio; personalmente credo sia la cosa migliore da fare.

ateo3

l’unica cosa che mi infastidisce è che si esplicita l’ateismo di persone solo quando queste fanno qualcosa di positivo nei confronti della religione.
una cosa del tipo:
“guardate, lui è ateo. però non rompe mica le palle come quegli altri!”

Batrakos

Su questo concordo Ateo3 e infastidisce anche me, ma col film in sè c’entra poco, tutto ciò fa parte del contorno

Semola

@ Batrakos Fino a questo momento è l’unico commento secondo me giusto, oltre a quelli che danno cenni storici fuori tema . Mi piace chi usa il buon senso. Grazie

Paul Manoni

Fu’ presentato come un film che “piace agli Atei”, per il semplice fatto che nel film, vengono rappresentati i motivi per i quali, gli uomini si ammazzano tra loro…Quelli di natura puramente relgiosa. E’ infatti la mancanza totale della libertà di credo, che fa’ da protagonista in questa vicenda. E’ una differenza di convinzioni religiose che porta alla strage di esseri umani, quella che risalta nella vicenda.
L’ennesima dimostrazione che “Le relgioni dividono”.

Diocleziano

Paul Manoni.
Sciropparsi un paio di ore di un film per capire che le religioni creano dissidi? No, grazie, lo sapevamo. Se una famigliola di gazzelle decidesse di stanziarsi nel territorio dei leoni, con tutte le migliori intenzioni, farebbero ugualmente una brutta fine. I leoni non sono cattivi, ma sono fatti così… Noi lo sappiamo e, di solito, lo sanno anche le gazzelle. Morale: per andare nel territorio dei leoni bisogna essere leoni.

Batrakos

Diocleziano,

Vabbè, un film è un film non è necessariamente un’opera didascalica (peraltro potrebbe farci comunque conoscere aspetti della società algerina dell’epoca a noi poco noti); un film va valutato per mille aspetti: le inquadrature, i personaggi, i dialoghi, la capacità di suscitare emozioni ecc…
Altrimenti sarebbe come dire che poichè sappiamo già dell’Olocausto o dello sterminio dei nativi americani o delle persecuzioni dei cristiani ai pagani (qua penso al film Ipazia) non vale la pena di sciropparsi altri films sul tema, quando un film è ogni volta una cosa a sè.
Tutto sta nella qualità dell’opera e da questa dovremmo trarre giudizi.
Poi chiaro che vedere un film è scelta libera e volontaria; parlo io che magari manco lo vedrò… però, ecco, la tua mi sembra un po’ troppo una stroncatura a priori.

Diocleziano

Batrakos,
È chiaro che non è e non può essere una stroncatura del film, dal momento che non l’ho visto. È problematico capire e farsi capire utilizzando un mezzo come i post, a meno che di non comporre messaggi chilometrici, e io odio i post lunghi… In questo caso è escluso a priori che lo veda perchè non mi piacciono i film di ambientazione religiosa, come quelli ambientati nel mondo dello sport o nelle prigioni, non sopporto i film dove qualcuno muore e ritorna in vita per una seconda chance: sdolcinati e pallosi. Insomma, scelgo secondo i miei gusti e i miei pregiudizi… 😉 (e questo comincia a essere un post lungo)… 🙂

Diocleziano

Batrakos, c’è un post in attesa dalle 10.59… abbi pazienza.

Batrakos

Diocleziano: somma blasfemia!
A me i film ambientati nello sport o nelle prigioni di solito piacciono un sacco!
Quelli religiosi ne ho visti pochi, quelli con le ‘resurrezioni’ o fantasie simili non piacciono nemmeno a me.
Passo e chiudo, così non allunghiamo il post. 🙂

Paul Manoni

Diocleziano, e’ ovvio che lo sapevamo che le religioni creano inevitabilmente dissidi…Ma vuoi mettere che finalmente questi aspetti vengano esposti, rimarcati, evidenziati e divulgati, con tanto di premio cinematografico.
Personalmente poi, preferisco film simili, piuttosto che cinepanettoni, sparatutto americani o simili. 😉
Ciao, ciao

Semola

@ Batrakos-Diocleziano. Signori miei ,non abbiate paura che questo film vi turbi,se siete sicuri del vostro credo non dovete minimamente temere che causi una vostra conversione. Se fossi in voi andrei a vederlo.

Paul Manoni

Semola, te lo ripeto per la terza volta. Questo film va visto eccome!…E non perche’ potrebbe causare un’eventuale conversione (figuriamoci!!), ma proprio perche’ il film evidenzia che tra religioni diverse, non esiste certo un cosidetto “buon rapporto”. Il film rimarca come la religione sia un motivo piu’ che sufficente per ammazzarsi a vicenda.
Le religioni dividono. Fattene una ragione. 😉

Diocleziano

Semola, ma quale conversione!? Semmai una crisi di rigetto…

Batrakos

Semola,
ma se sono stato tutto il post a dire che è un film che può valere la pena di cosa dovrei aver paura? Figurati.
Il problema è se ho voglia e tempo di andare al cinema questa settimana (e valutare cosa offre il cinema complessivamente di questi tempi, visto che ha un suo costo), nessun altro; altrimenti me lo guarderò sicuramente su DVD: anche se ho una lista di film in sospeso lunga come le gonne delle nonne cercherò di trovare il tempo.
Bene così? 😉

Semola

Chiedo cortesemente alla direzione perchè i miei commenti vengono inseriti in coda ad altri arrivati dopo.

Paul Manoni

Clikka sul “Rispondi” che trovi in coda al commento sul quale vuoi replicare… 😉

Semola

@ Paul Manoni credo di averlo fatto ,però non ne sono sicuro . Grazie.

Diocleziano

Semola, perché ti lamenti? Non sai che gli ultimi saranno i primi? 😉

Semola

@Paul Manoni . Religione, profitto, politica , donne,(intendiamoci, non in senso dispregiativo) hanno sempre condizionato il profilo della storia. Come Darwin aveva notato osservando le specie di natura, esiste una legge, appunto naturale, che regola il soccombere del più debole. Non penso che in questo caso si possa imputare alla religione la colpa della violenza e della sopraffazione presenti nell’uomo, dato che queste appaiono più come sue caratteristiche connaturate. La religione è una sovrastruttura da scegliersi liberamente che fa sempre e comunque riferimento all’essere umano in quanto individuo. Per me è curioso (in senso buono) leggere che la religione è abbandono della ragione perchè io l’ho sempre vista come un qualcosa di diverso, in realtà è un sollievo poter fare affidamento su qualcosa di più grande. Ma mi rendo perfettamente conto che se ci fermiamo al piano delle cose che possiamo toccare e vedere, allora forse in effetti diventa difficile non definire la religione come motivo di divisione. Lo è solo per fanatici e fondamentalisti che con questa hanno ben poco a che vedere.

Paul Manoni

“Un sollievo fare affidamento su “qualcosa” di piu’ grande”

Dio, quel qualcosa di piu’ grande a cui ti riferisci, e’ un concetto indimostrato ed indimostrabile…Quindi fare affidamento sul credere in lui, equivale in sostanza a fare affidamento in qualcosa di totalmente illusorio, come gli asini che volano. E’ lecito credere che ci sia un dio, ma il tuo ragionamento ristabilisce immediatamente i suoi giusti parametri ben ridimensionati, nel momento in cui pensi a quel sollievo che si porta dietro la credenza in un dio, come ad una sorta di effetto placebo. Come il placebo infatti, ti da sollievo perche’ ritieni che sia una medicina che cura, quando in realtà, non e’ nemmeno medicina. Detto cio’, non vedo perche’ dover credere in qualcosa di superfluo o illusorio, quando si potrebbe benissimo credere in qualcosa di concreto, come per esempio l’uomo stesso. 😉

La religione si fonda sulla fede del singolo e sui suoi dogmi. Questi dogmi sono principi fondamentali della religione, da non potersi mettere in dubbio da chi si reputa loro seguace o fedele…In cui un fedele che vuole considerarsi davvero tale, deve credere necessariamente. Fanatico e motivo di divisione conseguente, e’ il credere in cose totalmente assurde come gli indiscutibilissimi dogmi. Dalla “rivelazione divina”, all’ assunzione della Madonna, passando attraverso infallibili papalità, resurrezioni e miracoli vari, per il caso cristiano, basta il non credere ad una di queste cose, per non essere considerato fedele ed essere considerato un eretico.
Se non e’ già sufficente questo, come motivo di divisione o fanatismo o fondamentalismo, cosa allora!?
E’ ovvio che se si parte dal presupposto di essere i depositari di verità assolute ed indiscutibili, tutti coloro che non credono a queste presunte verità, e tutti coloro che credono in verità piu’ o meno diverse, diventi automaticamente una sorta di antagonista o nemico da abbattere o contrastare in qualche modo.
Concordo che la religione al giorno d’oggi, non sia certo la causa primaria di guerre tra gli uomini, ma e’ certo un motivo valido in piu’ per ammazzarsi. In quasi la totalità dei conflitti, la religione era motivo aggiuntivo di odio e di divisione tra chi già non andava certo d’accordo. Il concetto di “Guerra Santa” e’ una delle migliori motivazioni per avvicinarsi all’Ateismo secondo me. 😉

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