In vista dell’arrivo alla Camera del ddl Calabrò sul fine vita, previsto per il 7 marzo, si riaccende il dibattito sul tema. In particolare sull’art. 3 che impedisce al singolo di decidere nella dichiarazione anticipata su idratazione e alimentazione.
Dalla maggioranza di governo e da parte cattolica se ne sostiene l’approvazione; Avvenire segnala il sì dei medici cattolici. Scende in campo anche l’opinionista Antonio Socci, che su Libero lancia un appello “non come giornalista o intellettuale cattolico, ma come padre di Caterina”, proprio la figlia entrata in coma per un’aritmia cardiaca e quindi ristabilitasi. Socci chiede di approvare “subito” la legge sulla dichiarazione anticipata di trattamento “così com’è”. Sostiene in particolare l’art. 4, che impedisce l’applicazione della dichiarazione anticipata “in condizioni di urgenza o quando il soggetto versa in pericolo di vita immediato”. E per farlo parla della tragica esperienza della figlia, che non si sarebbe salvata se i medici “avessero dovuto prima informarsi sul suo testamento biologico”. Senza questa legge, sostiene, nei casi di ricoveri urgenti “qualcuno potrà fare causa a un medico soccorritore perché ha rianimato un malcapitato che – pur salvandosi – così ha riportato danni più o meno gravi”, se questi aveva “scritto nel biotestamento ‘non rianimatemi'”.
Se un’eventualità simile diventasse un precedente in tribunale, i soccorritori da quel momento perderebbero tempo prezioso nel cercare di capire se la persona voleva o no la rianimazione, al fine di evitare possibile denunce. Il giornalista ritiene, paventando scenari tragici, che “la catena del soccorso d’emergenza” “andrebbe a ingolfarsi lì, sull’accertamento delle volontà” e ciò potrebbe avere conseguenze nefaste “anche per coloro che non hanno fatto testamento biologico o che hanno espresso la volontà di essere rianimati e curati”.
Valentino Salvatore
socci mente come al solito. i soccorritori in assenza di informazioni preventive certe non farebbero nulla di diverso da quanto fanno ora poichè agiscono in stato di necessità. per quanto riguarda sua figlia dubito che avesse redatto una dichiarazione ma in caso lo avesse fatto sarebbe stata una prevaricazione disattenderla
osservazione puntualissima. è incredibile con quanta disinvolta falsità questi personaggi attacchino un principio invocando un argomento non pertinente.
in questo caso la rianimazione d’urgenza con il fatto di tenere attaccato alle macchine per quarant’anni uno che non lo vuole.
i problemi cui purtroppo è andata incontro sua figlia non lo giustificano in tanta capziosità
Proprio così, Socci mente sapendo di mentire. Proprio non capisco perché si possa arrivare a tanta ottusità.
ci si arriva…ci si arriva, eccome !!
il problema è che è incoerente per natura non lo fa apposta…. sarebbe quasi meglio perchè almeno dimostrerebbe capacità intellettive superiori
“Proprio non capisco perché si possa arrivare a tanta ottusità.”
Forse per soldi?
Efficienza. Dovremmo avere un microchip sempre con noi. Ci si sta arrivando.
Ma allora secondo te Socci ha ragione, scusa? Tu parli di microchip con il testamento biologico? Io comunque do ragione a Socci: se uno non vuol diventare un vegetale non deve essere rianimato. Quindi i medici dovrebbero rianimare SOLO quelli che NON hanno il test, biol. altrimenti “salvano” anche chi preferisce morire. O sbaglio?
la butto lì: rianimare tutti nel dubbio e lasciar andare chi è diventato un vegetale una volta e non vuole vivere così una volta controllato il testamento?
non è che uno se la prende e fà causa se è stato rianimato, se la prende se dopo essere stato rianimato ed essere divantato un vegetale a vita NON LO LASCIANO MORIRE come chiede.
c’è un “una volta” di troppo nel mio post….
TUTTI VANNO RIANIMATI.
Nessuno chiede che in caso di incidente si venga lasciati morire.
Si chiede qualcosa di diverso, ovvero (lo ripeto solo per evitare che qualche troll continui a scrivere cose false) che se DOPO la rianimazione – nel caso specifico – le condizioni non fossero quelle compatibili con la dignità minima di una persona e quando ciò fosse in accordo con la volontà espressa dalla singola persona, sia permesso “staccare la spina”.
Per quanto riguarda Socci, durante il periodo di coma della fglia mi informavo sulle condizioni dal suo blog, per umana solidarietà ad un dolore che ritengo il maggiore ipotizzabile e per conoscere direttamente come una persona come Socci reagisse ad una cosa del genere.
Molte volte ho avuto la tentazione, in alcuni commenti qui o in altri luoghi di discussione su internet, di esprimere il mio pensiero su quello che scriveva Socci e mi sono sempre trattenuto per rispetto alla figlia.
Evito tuttora di commentare quello che scrive ESCLUSIVAMENTE per rispetto alla figlia.
Chi non capisse cosa voglio dire legga quello che ha scritto Socci sul suo blog.
Hai fatto bene, crebs ,a specificare il concetto: ultimamente c’è chi si attacca a tutto per poter dire che l’ateismo è “istinto di morte”, sembra quasi una nuova moda…
La solita arroganza cattolica.
Ma perché questa legge sul fine vita non la applicano solo ai cattolici stessi?
Anche se alcuni proprio non se lo meriterebbero, sarebbe però un prezzo che siamo disposti a pagare.
http://autodeterminazione.nobavaglio.it/index.php
39.000+ persone non la pensano come Socci.
socci è uno squallido mentitore che dice sciocchezze perchè privoi di argomenti, di pudore e di senso del ridicolo
Ma chi parla di negare cure di emergenza ? Si parla di vietare l’accanimento terapeutico in nome di principi religiosi imposti a tutti invece di lasciare ai singoli la libera scelta per casi di non emergenza in base a volontà precedentemente accertate.
Ogni giorno muoiono trentamila bambini per malattie curabili, un miliardo di persone non mangia a sufficienza, due miliardi di persone hanno difficile accesso all’acqua potabile, chissà quante altre persone stentano per scarsezza di mezzi – e i cattolici s’impuntano sul mantenimento in vita a tutti i costi e sine die di esseri umani in stato vegetativo! Ma che vadano ammorì ammazzati
La Chiesa cattolica di noi tutti se ne frega nel modo più assoluto. I gerarchi vaticani vogliono solo comandare. Per la Chiesa conta il principio, non l’essere umano. In nome del loro Dio hanno ucciso e torturato un numero incalcolabile di esseri umani – Mastro Titta, il boia di tanti papi, ha esercitato il suo turpe mestiere per cinquant’anni in pieno Ottocento – e questi schifosissimi e puzzolentissimi preti vengono a parlarci della sacralità della vita!
E comunque vorrei vedere Bagnasco e Ruini a pulire il culo per vent’anni a una persona in stato vegetativo, non solo una volta per esibizionismo.
Bravo Sergio , è proprio vero, in africa e nel mondo ci VAI TU ad alleviare , la fame ,le malattie la miseria di popolazioni che se non ci fossero eroici missionari a rischio della propria vita sarebbero già morte. Prova a fare come fanno moltissimi cattolici le loro vacanze estive in africa “soggiornando” in villaggi che se va tutto bene riesci a mangiare una volta al giorno.
Scarne argomentazioni…
Non e’ che ci vanno solo i cattolici in Africa, a prestare opere di volontariato.
Tradotto in parole povere, non e’ che bisogna necessariamente essere cattolici per offrire il proprio altruismo verso i piu’ deboli…Non vorrei che si accendessero i riflettori sopra “i missionari”, e si spegnessero quelli su Emergency, Amnesty International, e via dicendo…!
dilemma: Soci si è o ci fa?
ops, dicevo: Socci ci è o ci fa?
in entrambi i casi, ciò che dice é falso
@Roberto Grandene Ho avuto il piacere di ascoltarlo proprio oggi 5 marzo 2011 all’ex Palamalaguti oggi Futurshow station di Bologna (circa 12000 persone).Oltre a lui hanno relazionato Chiara Amirante (Nuovi orizzonti)Annalisa Colzi, Suor Emmanuel Maillard, una veggente di Medugorje,(tanto i veggenti non li conoscete)Saverio Gaeta e il tanto odiato Antonio Socci. Se non credete in un Dio che salva dovete smettere di accanirvi contro una entità che non esiste. Fa male alla vostra salute, non è possibie fare colazione con odio, pranzo con risentimento e cena con disprezzo. Il giornalista Socci è abituato al vostro disprezzo e anche se lui e la sua famiglia vivono una croce terribile, sono sereni. (sicuramente alcuni di voi hanno figli) prima di scrivere sozzure pensateci.
@semola: i tuoi santoni sono pericolosi per la società e godono di visibilità solo perché a libro paga del Bestemmiatore di Arcore, detto O’Pedofilo. Smettetela di imporci leggi oscene. Noi non siamo pecore come voi.
nessuno di noi strumentalizza la sofferenza dei propri figli come ha fatto socci.
pensaci.
Pur di imporre, per legge, il loro ideologismo, ricorrono pure al terrorismo psicologico. Mi fanno vomitare.
Le affermazioni di Socci non hanno nè capo nè coda!
massimo rispetto per i problemi della figlia, grande disprezzo per le falsità di cui si fa carico nel tentativo di imporre a tutti le sue farneticazioni
Ho già scritto in un altro post che socci è un pover’uomo in cerca di visibilità. In questo caso ha anche mentito (probabilmente sapendolo), poiché in stato di necessità e in mancanza di informazioni, i soccorritori fanno quello che devono. Semmai sarebbe utile che ciascuno avesse con sé un documento, come si usa negli USA e in altri paesi europei, in cui è indicato gruppo sanguigno, dati medici e, a quel punto, riferimenti del testamento biologico.
Insomma, come al solito chi si fa riferimento dei valori cristiani non esita a violarli raccontando bugie e cercando di imporre la propria visione agli altri, con il ricatto o con la forza.
dimenticavo:
colgo l’occasione per formulare i miei più sinceri auguri di guarigione per la figlia…… e anche per lui
Per la prima basterebbe un miracolo, per la seconda neanche quello sarebbe sufficiente.
Se fosse solo vergognoso nascondersi dietro una bambina basterebba madarlo a quel paese, invece è un atteggiamento a dir poco vigliacco. Farsi scudo di una figlia per dire cose tra l’altro completamente fuori dalla verità è indegno di tutti, ma di upadre ancor di più. Potrebbe essere tolta la patria potestà a questi individui senza scrupoli e indegni.
questi soggetti si fanno pure chiamare intellettuali, invece che sudditi baciapile impostori della storia
questi soggetti si fanno pure chiamare intellettuali, invece che sudditi baciapile impostori della storia
Spudorato mentitore!
Insomma, costui mente a spada tratta.
Una querelina non ci starebbe mica male…
In ogni caso il “testamento biologico” relativo al rifiuto di cure risolverebbe soltanto una minima parte dei casi, quelli di coloro che lo hanno redatto, essendo capaci di intendere e di volere. Quando fosse legge, e legge – supponiamo – ben piu’ liberale di quella attualmente in discussione, emergerebbero subito i molto piu’ numerosi casi di persone che non lo hanno redatto, per incuria, o perche’ non sono mai stati capaci d’intendere e di volere, o non lo erano piu’ al momento in cui la legge fosse entrata in vigore, o erano ancora minorenni quando hanno subito il trauma, o quando si sono ammalate. Emergerebbero altresi’ (anzi: sono gia’ emersi) i casi di persone in condizioni di grave sofferenza, desiderose, per questo, di porre fine alla propria vita, e nell’impossibilita’ di commettere suicidio, persone che, al fine di morire per cessazione delle cure mediche o dell’ alimentazione e idratazione, dovrebbero soffrire ancora di piu’, almeno per qualche tempo.
Da queste facilmente prevedibili “scoperte” conseguirebbe senz’altro la richiesta dell’ eutanasia “attiva”, anche nell’interesse presunto del’eutanasizzando, se bambino, handicappato psichico grave, o, addirittura, persona che il testamento biologico, evidentemente, non lo ha redatto per notoria ignoranza o superficialita’.
Non vi sembra questo un rischio grave?
Saluti.
@cesare b
“non vi sembra questo un rischio grave?”
no. è un caso che non sussite. se c’è morte celebrale, allora la persona è appunto morta (in vita c’è solo un guscio vuoto, sarebbe come tenere in vita un braccio od una gamba senza il resto, la persona ormai è deceduta di fatto). se non c’è morte celebrale, ma solo coma, allora, nel caso la vittima non abbia dato disposizioni contrarie, lo si tiene ovviamente in vita. solo il soggetto può scegliere di essere lasciato morire, mai altri (molto ovviamente, in quanto è IL SOGGETTO il proprietario della propria vita, mai gli altri, che non possono metterci becco nella cosa. e in caso di posizione non espressa si dà per scontato che si scelga la vita), e solo in caso di capacità di intendere e volere.
la tua preoccupazione non sussiste, è come essere contrari totalmente all’uso delle intercettazzioni da parte della polizia perchè “potrebbe essere il preludio della cancellazzione del diritto alla privacy”. una preoccupazione che non sussite, o che comunque è slegata dal fatto in questione.
@nightshade90. Non dubito che questa sia la posizione di molti e – francamente – e’ anche la mia. La Costituzione sancisce il diritto di ciascuno a non essere sottoposto a “trattamento sanitario contro la sua volonta’ se non per disposizione di legge”. E’ chiaro che per “trattamento sanitario” si deve intendere qualsiasi azione volta alla conservazione della salute e della vita, compresi l’alimentazione, l’idratazione (in qualsiasi forma), l’igiene personale, e quant’ altro. Ed e’ anche chiaro che la “disposizione di legge” eventualmente derogante non puo’ essere se non nell’interesse di terzi (ad esempio evitare contagi), perche’ altrimenti vanificherebbe il diritto appena prima riconosciuto. Ben venga, dunque, una normativa che assicuri l’esercizio di questo diritto non solo in forma orale, immediata e diretta, ma anche mediante uno scritto a futura memoria, di certa autenticita’ e affidato a un fiduciario.
Ma titolare del diritto chi e’? Evidentemente soltanto la persona che – nel momento in cui esprime la propria volonta’ – e’ maggiorenne e capace d’intendere e di volere. E il diritto in che cosa consiste? Nel RIFIUTARE “trattamenti santitari”, non nell’ AUTORIZZARE chicchessia a dare la morte. E in concreto chi si avvarra’ del diritto? Certamente una fascia di popolazione piu’ colta e piu’ informata.
Dentro questi paletti – a mio parere invalicabili – una legge meramente procedurale sul documento detto “testamento biologico” (scevra dalle forzature dell’attuale proposta) si puo’ e si deve fare, anche al fine di prevenire casi assurdi come quello in cui si e’ desunta la volonta’ (di per se’ invalida) di una minorenne da testimonianze e “stili di vita”. Tuttavia permettetemi di dubitare che tutti, tra coloro che caldeggiano, oggi, un “testamento biologico” nei limiti suddetti, siano disposti ad accettarli come definitivi e non siano, invece, pronti ad invocare, tra breve, i casi di sofferenza inguaribile non coperti da tale documento, per chiedere di andare ben oltre.
Saluti.
su che giornale pontifica il socci? su “libero”?
ecco appunto, oltre il socci: belpietro,feltri, ecc., ecc.
E’ un problema che non si pone: come hanno scritto Pessarelli e Crebs, i soccorritori in ogni caso rianimano, che poi una persona subisca danni più o meno gravi è da vedersi in un secondo momento e non avrebbe neanche senso chiederselo all’atto del soccorso.
Suppongo che chiunque, pur non volendo esser mantenuto in stato vegetativo, vorrebbe innanzi tutto essere soccorso nel modo più efficace possibile. Comunque tale è il dovere degli operatori, medici infermieri o volontari che siano.
Rettifica a Libero?
adesso vogliono opporre la testimonianza di Socci come inno alla vita contro la testimonianza di Peppino Englaro che definiscono inno alla morte. E’ con questo spirito catto.talebano di antagonismo esaltato e delirante che questi intendono sostenere il ddl calabrò o melgio la legge di Torquemada sulla tortura di fine vita.
Ormai sono a queli livelli di insulto alla dignità e libertà altrui, soprattutto se l’altrui è non credente.
Socci è un ipocrita e un disonesto. Doveva dire ‘approvatelo in nome mio’.
Cosa c’entra sua figlia? Se sua figlia avesse così disposto, chi è lui per opporsi?
hai presente la concezione di figlio come proprietà del genitore? ecco…
Socci voleva dire che nel caso di sua figlia si può parlare di inno alla vita, ma così ha voluto inviare un messaggio (insulto) contro quello che lui e tanti altri definiscono la testimonianza di morte da parte dei laicisti, beh, cioè, noi asseme ai Peppino englaro, Mina Welbi e Coscioni e a tanti altri laici come Ignazio Marino, i radicali ecc…ecc….
Noi siamo la morte loro sono la vita, è questo che vogliono dirci, quindi, si..insomma, dobbiamo morire soffrendo le pene dell’inferno. Si..insomma ce lo hanno detto più volte sfacciatamente e adesso ce lo vogliono mporre per legge privandoci del diritto di scegliere se ripondere o no alle loro arroganti e prepotenti evangelizzazioni.
La differenza tra l’ateo e il credente si chiama AMORE ,io pur di avere mia moglie, mia figlia, mio figlio anche in condizioni disperate sarei disposto a donarmi completamente per loro. Esperienza in parte già vissuta.
non posso essere d’accordo con te Semola, anche noi atei amiamo ed è in noi innata mentre tu fai delle differenze che non hanno alcun fondamento antropologico e meno che mai naturale.
mi dispiace che ragioni così con noi, con te io stesso non avrei fatto questi paragoni che discriminano tra essere umani in nome della fede e della propria religione.
Semola, si può arrivare a vette di straordinario orgasmo emotivo nel cristiano, fino al punto di commuovere le persone con storie di sacrifici e privazioni in nome di Cristo, ma dimentichi che vi sono state nella storia dei non credenti storie altrettanto eroiche ma con innate capacità naturali di amare, di vivere e di morire per gli altri, anche prima che cristo fosse nato fino ai giorni nostri.
C’è una nutritissima bibliografia UAARINA sull’aargomento, devi solo smettere di fare paragoni con noi, non siamo in competizione con te e il tuo cristo, non ne abbiamo bisogno per amare, amiamo anche senza dio.
@semola
il vostro amore di solito equivale a quello che una persona normale chiama “odio”, a giudicare dagli interventi dei vostri boss.
comunque le tue supposizioni implicite sul fatto che un ateo non sia capace di amare (amare nel senso vero eh, non nelle distorsioni sopra dettte che fate voi) sono del tutto errate e prive di fondamento.
com’era la storia della trave e della pagliuzza e del non giudicare?
Amore cristiano: 70% condizionamento + 30% ipocrisia.
@Popper Hai detto una cosa bellissima, apprezzo il tuo commento e se lo hai interpretato come penso ti chiedo scusa,questo deve fare riflettere ognuno di noi ,non ci possono essere divisioni se ognuno di noi amasse con il cuore e non con la mente.
sono d’accordo Semola, è questo il dialogo che mi piace di più, infatti, sono io stesso molto emotivo; il dialogo tra il cuore e la mente (figurativo) credo sia un canale attraverso il quale gli uomini possono sentire di avere in comune una capacità naturale di amare, ovviamente esistono anche altre forme di dialogo, spero che i credenti siano disposti a non discriminare tra cuori e cuori in nome di diverse apartenenze religiose o filsoofiche, per esempio la difficile situazione tra islamici e cristiani è una piaga che lacera il tessuto sociale in molte società, questi sono i porblemi che si presentano anche in Europa a proposito dell’integrazione tra culture religiose diverse.
Grazie per la risposta Semola.
La mente e il cuore nell’arte figurativa sono stati interpretati in diversi modi e con diverse arti pittoriche e scultoree (eros, pneumos e psiche), quello che però ha trattato lmaggiormente a relazione tra cuore e mente è la “parola e i gesti”, linguaggi che hanno contribuito, sia nel teatro greco-romano e nella filosofia, che nel romanticismo più recente, a scaldare le emozioni e far riflettere la mente sull’importanza del dialogo in se stessi (mistico o razionale) e con gli altri (argomentativo e rispettoso della sensibilità altrui).
Nelle mie esperienze eremitiche ho esperimentato la conoscenza di me stesso e alcune latenti capacità naturali di amare senza suonare le campane davanti a ame), questo mi ha aiutato a vedere la mia realtà psico-somatica in simbiosi, per questo che alcune parabole dei vangeli li ho interpretati naturalmente, cioè, se prendete la parabola dei talenti io lo interpretata come un iter razionale in me nello sforzo di conoscere sia i talenti naturali sia le proprietà emotive in me che possono motivare una migliore conosscenza di me stesso e un rinnovamento interiore. Eh si perchè non basta essere razionali, prima si è uomini e donne, naturalmente, che sanno amare, come si dice in senso figuratico, con il cuore.
Io continuo ad insistere sull’importanza filosofica ma anche piscologica di conoscere meglio se stessi, perchè così anche i credenti possono interpretare le parabole e le metafore evangeliche (insegnamenti gnostici esoterici) di cui il loro cristo aveva riservato la comprensione solo ai suoi primi discepoli (gnosticismo esoterico), disse infatti “a loro parlo in parabole” (essoterico) mentre a voi spiego il significato e senso di esse (esoterico).”
Ecco cosa propongo alla riflessione interiore dei credenti:
In voi c’è l’ego educato al catechismo che si fida della fede perchè costruita psicologicamente dai vostri genitori e dalle autorità religiose, perchè ignorate ancora molto di voi stessi, dei talenti che dite di aver ricevuto da dio come nella parabola evangelica, ma vi vedo spesso molto essoterici, in superficie, spettatori di come vi trattano, come chi si fida delle autorità religiose perchè non ha altre alternative e migliori conoscenze di se stessi, e poi perchè continuate a dire in voi stessi: “ecco nella bibbia dio maledice chi confida in se stesso”, ma non è una scusa né razinale né psicologicamente sana, perchè è ancora vittima di interpretazioni bibliche in cui l’uomo viene spesso ridotto a puro sacrificio ritualistico che ripiego su se stesso opera una errata introspezione solo in funzione del confesisonale, quindi riduttiva della vera identità del credente, che ad un certo punto smette di essere la scimmia di dio nell’eden dei sacramenti (banane gratis) e inizia a camminare con le proprie gambe, scoprire anche che la mela tuttavia è parte della natura umana, curiosa, che vuole conoscere ed evolvere, camminare retta e non curva a 90° davanti alle proprie autorità religiose.
se passerà il ddl calabrò, lascerò per testamento ai miei parenti di portarmi all’estero come ultimo mio desiderio, se dovessi rimanere in stato vegetativo, allegherò l’assegno: soggiono in una clinica, viaggio parenti andata e ritorno e l’eredità, poi la cremazione.
Ammettiano che passi, non possiamo poi fare un referendum abrogativo?
beh, adesso è slittao ad aprile ma potrebbe ancora slittare ulteriormente.
@Popper. Un testamento non ha alcuna validita’ prima che sia constato il decesso del testatore. Casomai potresti stipulare con qualcuno un contratto.
Ma io rinnovo la domanda che altre volte vi ho rivolto, quando si e’ discusso di questo argomento: all’opinione pubblica “laica” basterebbe una legge che normasse in modo onestamente liberale il diritto a rifiutare le cure, anche per il futuro (mediante atto scritto sicuramente autentico), da parte di chi sia, quando esprime la sua volonta’, adulto e capace d’intendere e di volere? Vi basterebe o comincereste a chiedere anche anche l’eutanasia attiva, per i sofferenti non “vegetativi”? E magari anche per chi non avesse ancora o non abbia avuto mai la capacita’ giuridica? In altre parole: di consentire, ad esempio, alla domanda di suicidio assistito da parte di un tetraplegico, o di provvedere “pietosamente” a un bambino malformato?
In sintesi: una buona legge sul testamento biologico sarebbe per voi un punto d’arrivo o un primo passo?
Saluti.
intendevo un testamento non biologico ma ordinario, quello che si fa quando si lascia l’eredità a qualcuno.
Non parlare di suicidio assistito, non è così che devi intenderlo, si tratta di rifiutare sia un accanimento terapeutico che l’idratazione e alimentazione via sondini.
Perchè devi metterala sempre sul discorso del suicidio? a parte il fatto che la volontà verrebbe spressa prima ma al momento in stato vegetativo non si ha l’intenzione del suicidio, non si ha proprio più nemmeno la coscienza per pensarci, c’è solo il corpo che vegeta, quindi, c’è oggi il registro del testamento biologico mentre siamo lucidi e in forze e non è comunque una richiesta anticipata di suicidio assistito.
Il tuo parere non ha sufficienti asserzioni particolari per indurmi ad una ssserzione generale che valga anche per altre persone, io parlo per me quando dico queste cose, ma non voglio che la legge calabrò diventi per induzione una legge generale per tutti senza aver tenuto conto del diritto di tutti quei cittadini che han lasciato scritto nel registro che non volevano essere costretti a cure non da loro richieste.
Socci non sa piu’ cosa inventarsi, per imporre la propria ideologia a tutti…!