Il tribunale ecclesiastico di Còrdoba ha vietato a Josè Nicolàs Alessio, che aveva difeso il diritto delle coppie gay a sposarsi (cfr. Ultimissima del 5 agosto 2010), di praticare il sacerdozio e gli ha ordinato di lasciare la casa parrocchiale. Il sacerdote, nota la Nacion, afferma di non avere alcuna intenzione di impugnare il provvedimento, sostenendo che “la gerarchia della Chiesa si crede così padrona della verità tanto da poter dogmatizzare perfino sul piano civile, materia che esce dalla sfera religiosa”. In alcune dichiarazioni a Radio Mitre, il religioso ha infatti rilevato di essere stato punito nonostante non abbia mai messo in discussione il fatto che, per la Chiesa, il matrimonio deve avvenire fra sessi diversi: “Quello che ho detto è che le persone omosessuali hanno il diritto di sposarsi nell’ambito civile come qualsiasi altro cittadino”. Secondo Alessio, nella Chiesa “colui che la pensa diversamente viene punito: ed è la stessa Chiesa che predica ai politici sulla democrazia, la necessità del dialogo. Ma nei confronti di se stessa ha posizioni assolutamente autoritari”.
Luciano Vanciu
Ma già in seminario, con chi aveva a che fare non se n’ era accorto ?
Piu’ li cacciano via, piu’ mi sono simpatici! 😉
Pure a me! 😉
pensa un po’ capita anche in Italia a certi insegnanti di religione che sono pro gay (e già non sono preti).
Secondo Alessio, nella Chiesa “colui che la pensa diversamente viene punito: ed è la stessa Chiesa che predica ai politici sulla democrazia, la necessità del dialogo. Ma nei confronti di se stessa ha posizioni assolutamente autoritari”.
Anche questo in Italia è più che un cliché clerico-fascista, è una tradizione ormai consolidata e trova d’accordo i politici vaticaliani che si son fatti paladini dei valori della Famiglia naturale contro i Gay ecc…ecc…(molti di essi sono separati più volte e più di una volta divorziati).
La mia solidarietà, per quel che vale, al prete argentino pro Gay, che mi pare sia a rischio di lasciare la tonaca.
Occorrerebbe, secondo me, fare una grande distinzione,
tra ciò che fa la CCAR al suo interno, ed il fatto che le
sue opinioni diventino leggi, estese anche agli atei, che
sono cittadini italiani come i cattolici, e come loro, paga-
no le tasse. Non m’importa se hanno rifiutato a Welby il
funerale cattolico, o se negano la comunione ai divorzia-
ti. Sono affari loro interni, che a me, come ateo, non fre-
gano assolutamente.
Ma di questo non si accontentano: le leggi della loro reli-
gione devono essere imposte a tutti.
Eravamo arrivati al dicembre 1970 col matrimonio civile
indissolubile, seguito da un grottesco referendum con
cui hanno ritentato d’imporcelo.
Per fortuna l’hanno perso.
E’ inutile che qualcuno, tipo la Lega Nordafrica di Bossi,
lo utilizzi per difenderci dai musulmani.
La CCAR, come l’Islam, non distingue l’ambito religioso
da quello civile. L’Islam sembra più terribile, perché non
ha a trattenerlo, cinque secoli di avversari (protestanti,
illuministi, liberali, compagni), come ha la CCAR.
Mi rifaccio a una strofa di Fabrizio de André.
“Perché la gente da’ buoni consigli,
sentendosi come Gesù nel tempio.
Perché la gente da buoni consigli,
se non può più dare cattivo esempio.”.
Meditate, gente, meditate.
“Eravamo arrivati al dicembre 1970 col matrimonio civile
indissolubile, seguito da un grottesco referendum con
cui hanno ritentato d’imporcelo.
Per fortuna l’hanno perso”
E hanno perso , come anche nel 1981, perchè fortunatamente i cattolici non praticanti e/o progressisti hanno rigettato le tassative prescrizioni del vaticano.
In linea di principio penso che una società davvero avanzata non abbia bisogno di padroni , veri o fittizi che siano.
Volendo fare un ragionamento ,per così dire, più pragmatico, mi chiedo se per noi non sia meglio
avere a che fare con cattolici “incoerenti” come quelli di cui sopra o con docili strumenti della ccar, soprattutto in questa fase storica,
Personalmente mi sento più vicino a un cristiano “progressista” (non un cattocomunista alla Rodano, per carità) , pur non condividendone le illusioni religiose,che a certi atei che vengono qui a fare sparate degne del peggior filisteo berlusconianleghista (non parliamo poi dei filoislamisti!).
Josè Nicolàs Alessio ispira simpatia e un po’ di stima per il suo “coraggio”.
ma quando dice: “la stessa Chiesa che predica ai politici sulla democrazia, la necessità del dialogo. Ma nei confronti di se stessa ha posizioni assolutamente autoritarie” rischia il ridicolo
Non poteva non sapere di essere membro di una organizzazione non democratica, verticistica, assolutista, dogmatica, dominata da una casta di maschi celibi autonominata, che fa capo ad una monarchia assoluta teocratica.
C’e’ scritto chiaro e tondo nel catechismo, che viene insegnato anche ai bambini
1269 …il battezzato non appartiene più a se stesso … è chiamato … ad essere « obbediente » e « sottomesso » ai capi della Chiesa
Comunque ben svegliato.
Però qua lui non parlava di cose interne alla Chiesa ma di giurisdizione laica, quindi in quel caso non metteva bocca sulla concezione dell’omosessualità come ‘peccato’ ma diceva che potevano sposarsi con rito civile e non con rito religioso.
Diverso sarebbe stato se avesse sposato in Chiesa coppie gay.
Il Papa non può dogmatizzare al di fuori della Chiesa, i dogmi sono interni alla fede per cui non credo che abbia contravvenuto all’articolo citato, poi non so dico così a naso.
però avrebbe dovuto sapere che è la norma per la CCAR di imporre le sue leggi a tutti, tramite la legislazione di stato.
Tanto per dire: ricordiamoci che fino al 1919 la CCAR era assolutamente contraria al suffragio femminile. (probabilmente è ancora contraria al suffragio anche per i maschi, preferendo sempre le più comode dittature, ma solo con le donne ha avuto il coraggio di esporre e propagandare apertamente la loro indegnità a votare alle elezioni politiche)
e cosa sarebbe interno della CCAR e cosa no?
e’ la CCAR a deciderlo, e decide che “il bene comune” di cui lei e’ rappresentante divina non si concilia con il matrimonio anche civile di due omosessuali
non c’e’ da discutere
e un suo esponente che sostenga il contrario e’ ovvio che venga espulso
resta valido quanto scritto chiaramente nel Catechismo:
1269 …il battezzato non appartiene più a se stesso … è chiamato … ad essere « obbediente » e « sottomesso » ai capi della Chiesa
Non mi pare che la CCAR scomunichi latae sententiae tutti quelli che sono per il matrimonio gay, per capire ciò che intendo.
Grendene, per capirci e chiuderla qua:
anche a me fa ridere che uno si accorga dell’acqua calda, però non so se il catechismo, in quella prima proposizione che tu citi, sia valido anche per un’opinione diversa in materia esterna (cioè, per spiegarmi, che non riguarda la fede e i rapporti tra vertici e base, per dirla in termini laici).
Altrimenti avrebbero dovuto aver cacciato già tanti altri cattolici che la pensano diversamente su questo tema.
Bisognerebbe vedere qualche articolo più speci f i co che riguarda la vita e il contegno dei preti: non lo conosco nè ho voglia di cercarlo, si faceva per rifletterci su.
Come diceva il Bosticco , “La CCAR, come l’Islam, non distingue l’ambito religioso da quello civile” , pertanto non credo proprio che i suoi dirigenti siano disposti ad accogliere tali distinzioni giuridiche.
Dunque se un prete, non un semplice fedele ,si dichiara pubblicamente favorevole al matrimonio civile dei gay o al divorzio passa logicamente un guaio.
@Toni
Prego, la chiesa è contraria al concetto di sovranità popolare, non certo al suffragio universale , che nel mondo moderno si è visto convivere benissimo
con oppressione politica e religiosa ( solo tre esempi : gli U.S.A , l’Iran, la Russia).
C’è forse bisogno di ricordare che nel corso della storia unitaria l’influenza del vaticano è aumentata proprio con l’avvento del suffragio universale?
Costoro con le loro risorse e indubbie competenze hanno messo su una formidabile macchina di potere, chiamata D.C., attraverso la quale, per molto tempo, hanno soffocato il progresso civile del paese.
@ Batrakos
un conto e’ se le affermazioni contrarie al catechismo le fa un normale fedele, un altro se le fa un membro della chiesa: in questo vedo coerenza nell’espulsione di quel prete
Ragazzi, probabilmente avete ragione, non so; non conosco adeguatamente il diritto canonico.
Ma comunque era una sottigliezza, nel senso che concordo anche io che accorgersi così tardivamente che la CCAR non è democratica non è da svegli.
Forse, azzardo un’ipotesi, molti non si sono svegliati dalla speranza, tradita, di rinnovamento interno che mi dicevano aleggiasse tra i settori più civili dei cattolici alla vigilia del Vaticano II.
Magari anche quelli che sono nati dopo il Concilio, tantopiù in America Latina dove c’è sempre stato anche un cattolicesimo più progressista e che stanno fisicamente troppo lontani dal Vaticano per percepire meglio la situazione reale, non si accorgono che la Chiesa è rimasta la stessa.
Ma anche qua si fa per dire.
Voglio, per ipotesi, mettere da parte il mio ateismo,
e pensare di dar per buono il Vangelo.
I cattolici, ammiratori di Wojtila, vanno a Roma a
pretendere: “Santo subito!”.
Ma, recita il Vangelo, se merita la beatitudine, Dio
l’ha visto prima di noi, ed ha provveduto.
Cosa vanno a Roma a chiedere?
Poi ci sono le “Madonne multiple”.
A salvarlo dall’attentato, è stata “la Madonna di Fatima”.
Non quella di Lourdes, una Madonna diversa, che quel
giorno era in villeggiatura.
Gesù Cristo non aveva una madre, ma 10 o 20, sparse
per i santuari.
Amici in visita in terra santa.
La guida locale li ha portati a visitare la TOMBA DELLA MADONNA DEL ROSARIO.
Praticamente la guida locale, ebrea, li ha menati per il naso e loro, beoni ed ignoranti, si sono fatti infinocchiare.
Per la cronaca posto che non esiste una tomba per ogni santa madonna (del rosario, delle spine, dello swatch, della consolazione, del carmine…) la sola e unica Madonna non è morta ma è stata assunta in cielo.
Oltre all’assunzione di Madonna si sospetta l’assunzione anche di Michael Jackson che adesso siede alla sinistra del padre.
Ad un ‘vero cattolico nostrano’ puoi infinocchiare di tutto.
@ Spett. Sig. Bosticco. Capisco le sue perplessità: anch’io a cinque anni mi chiedevo quante fossero le Madonne, perchè non capivo. Posso tentare queste risposte:
1) La dichiarazione di santità non serve al benemerito defunto, che è già più che appagato dalla “visio Dei”, ma ai sacerdoti e ai fedeli, che possono prendere per esemplari le sue azioni e i suoi detti con un buon margine di sicurezza. Potrei fare il caso di Antonio Rosmini, il cui pensiero fu “censurato” dopo la morte ma che si comportò sempre con filiale obbedienza nei confronti dell’autorità. Santificarlo vuol dire ridurre in larga misura il sospetto contro la sua filosofia. Lo stesso avvenne a san Tommaso d’Aquino, precedentemente condannato dal vescovo di Parigi per il suo aristotelismo.
2) Si immagini marito e moglie che di volta in volta, per ottenere un ravvivamento sentimentale vanno a visitare i luoghi che segnano le tappe della loro “storia”: a Rimini dove si sono conosciuti, in Sicilia dove hanno fatto il viaggio di nozze, a Cagliari dove lui ha lavorato nei primi anni e dove sono nati i loro figli… Per chi ci crede, i messaggi della Madonna sono diversificati per ogni luogo di apparizione: a La Salette sulla santificazione della festa, a Kibeho sul pericolo di strage civile, a Fatima sulle prospettive storiche della Chiesa anche in relazione col comunismo… Papa Wojtila andò a Fatima perchè ritenne di essere scampato a un attentato ordiro dai servizi dell’URSS. Evidentemente la diversificazione dei luoghi serve al fedele, non alla Madonna.
@David Corsaro. Questa della tomba della Madonna del Rosario mi sembra strana. O è un bidone o c’è della confusione. Forse i suoi amici sono stati in visita sul monte Carmelo, dove ci sarebbe stata un’apparizione. In ogni caso il Rosario fu inventato dai Buddisti.Ci sono due tradizioni sul luogo di morte di Maria ( provvisoria: la”dormitio” ): Gerusalemme e i dintorni di Efeso in Asia Minore. Nel secolo scorso, sulla scorta delle visioni della mistica tirolese Anna Katharina Emmerich venne scoperto nel retroterra di Efeso un edicifio che fu ritenuto risalente al I secolo d.C, con tracce di culto a Maria. Oggi è una meta turistico-religiosa.
Non tutti ci tengono ad essere infinocchiati: esiste una “archeologia cristiana” della Terrasanta i cui cultori non se la bevono tanto facilmente. Ad esempio hanno appurato che le pietre della Santa Casa di Loreto, portata in volo dagli Angeli, sono palestinesi. Molto probabilmente la casa venne smontata e ricostruita sul suolo marchigiano dai membri della famiglia Angeli.
Tutta fuffa? veda lei! Saluti.
“Non tutti ci tengono ad essere infinocchiati: esiste una “archeologia cristiana” della Terrasanta i cui cultori non se la bevono tanto facilmente. Ad esempio hanno appurato che le pietre della Santa Casa di Loreto, portata in volo dagli Angeli, sono palestinesi”
Ho sentito qualcosa di simile.
“Ci sono gli pseudomedium, veri ciarlatani, e i medium autentici”
anche per loro vale la piazza per farsi ascoltare pubblicamente da dio, ma sono in errore se pretendono che dio faccia capire certe cose al Vaticano, perchè il vaticano non ascolterebbe dio neanche se esistesse, loro fanno solo politica sulla terra in nome del regno dei cieli sotto il cupolone (o cupola mafiosa), non si occupano più di anime, semmai se ne fossero occupati fino ad ora, e mi risulta che lo è sempre stato per controllare le coscienze e le preferenze consumistiche ad Hoc.
La produzione dei santi è consumistica, non ha nulla a che vedere con la valutazione oggettiva del coportamento pubblico e storico del personaggio proposto agli onori degli altari, il quale, tra leggenda costruita ad arte dal vaticano e vox populi (buoi, pecore e asini che ragliano), viene esageratamente sopravalutato e indicato come modello di santità, per chi poi? Adesso anche su Yara stan facendo propaganda, puro sciacallaggio a mio parere, ma non hanno in mano nulla che dimostri le loro tesi santificanti. Che tristezza quando la fede cieca canonizza in cerca di modelli di santità, si vede che il secolarismo ha messo in evidenza una reale e storica inconsistenza dei presunti santi e beati cattolici, che per me sono solo leggende e null’altro. Mi dispiace che ne vadano di mezzo ragazze come yara usate per la propaganda della nuova evangelizzazione.
Uh, ma come stati celeri a prendere provvedimenti (e che provvedimenti), in questo caso. Non l’hanno trasferito in sordina? Ma tu guarda…
Concordo con chi dice che c’ha messo un po’ di tempo questo prete a rendersi conto che la CCAR è autoritaria. Meglio tardi che mai.
In una fabbrica di apparecchiature sofisticatissime ( elettronica, aviogetti… ) voi lascereste che gli operai dei singoli reparti cambiassero i piani costruttivi degli elementi a loro affidati, o li obblighereste ad attenersi a quelli messi a punto dallo staff centrale, che li fa “calare dall’alto”? Orbene, la dogmatica cattolica, per quanto a molti possa apparire “fuffa”, è sofisticatissima, e costituisce un sistema integrato: non se ne possono variare a piacere gli elementi. Quindi la sua proposizione non può basarsi sul principio democratico. Rimane il fatto che l'”autoritarismo” può reggere solo se c’è nei subordinati la valutazione di “autorevolezza” ( faccio come dice lui perchè so che è una persona coscienziosa e mi fido delle sue comprovate capacità ).
Quanto al prete dimesso, dati i tempi, è abbastanza probabile che la sua sia l’ultima e più clamorosa delle sue “trasgressioni”. Le gerarchie ecclesiastiche ritengono di detenere alcuni principi validi, anzi inderogabili per l’architettura sociale, afferenti a quello che chiamano il “diritto naturale” ( concetto ovviamente tutto da discutere ). Una legge dello stato non limita la sua efficacia a quanti se ne avvalgono: essa tende a modificare il costume perchè l’uomo è un animale gregario. A suo tempo ci venne detto che il divorzio sarebbe servito solo per alcuni casi “difficili”; a più di trentacinque anni di distanza possiamo dire senza tema di smentita che ha sbaraccato il modello di matrimonio tradizionale.
“Le gerarchie ecclesiastiche ritengono di detenere alcuni principi validi, anzi inderogabili per l’architettura sociale, afferenti a quello che chiamano il “diritto naturale” ( concetto ovviamente tutto da discutere). Una legge dello stato non limita la sua efficacia a quanti se ne avvalgono: essa tende a modificare il costume perchè l’uomo è un animale gregario. A suo tempo ci venne detto che il divorzio sarebbe servito solo per alcuni casi “difficili”; a più di trentacinque anni di distanza possiamo dire senza tema di smentita che ha sbaraccato il modello di matrimonio tradizionale.”
Vedi tu e la Chiesa partite dal presupposto che il divorzio o il matrimonio gay (civile) siano moralmente sbagliati… Beh questo lo posso accettare finchè rimane un’opinione… La legge di uno stato non dovrebbe basarsi su una concezione morale ma dovrebbe essere tesa esclusivamente alla difesa della libertà individuale…
Il matrimonio civile è un contratto fra 2 persone e come tale la sua limitazione alle coppie etero è pura e semplice discriminazione.
“Una legge dello stato non limita la sua efficacia a quanti se ne avvalgono: essa tende a modificare il costume perchè l’uomo è un animale gregario. A suo tempo ci venne detto che il divorzio sarebbe servito solo per alcuni casi “difficili”; a più di trentacinque anni di distanza possiamo dire senza tema di smentita che ha sbaraccato il modello di matrimonio tradizionale.”
E dunque era giusto e logico opporsi ferocemente al divorzio, istituto esistente in tutta l’Europa cristiana con l’eccezione della Spagna franchista dei thugs e dell’Irlanda bocchettona ( e forse della Grecia dei colonnelli e del Portogallo di Salazar)?
Anche sul fatto che il divorzio abbia sbaraccato il modello di matrimonio tradizionale ci sarebbe da dire.
Ma quale sarebbe questo modello di matrimonio tradizionale? Quello esistente nel medioevo?
Negli ultimi due secoli ci sono state alcune faccenduole come le rivoluzioni borghesi , la rivoluzione scientifica e l’industrializzazione.
Personalmente mi auguro il superamento anche del modello di famiglia borghese, tuttora vigente, verso forme di rapporti interpersonali più liberi,
ma è un lungo cammino, di cui alcuni circoscritti esperimenti degli anni settanta possono considerarsi sporadici precursori. In altre parole solo radicali trasformazioni politiche e sociali renderanno possibile tale cambiamento.
Un prete è sempre un prete.
Non provo nessuna compassione per questo tizio.
Se c’è voluto un processo canonico perchè capisse cos’è la ccar allora ha vissuto con le fette di prodciutto sugli occhi, svegliarsi prima no?
quoto @Bismark. se il tipo non sa fare il prete e non sa cosa significhi, trovo che sia stato meglio per tutti la dimisione dallo stato clericale. Comica la difesa del prete, che sembra dire moralmente lecita la relazione omosessuale tra uomini (dunque la possibilità del matrimonio civile), ma non quella tra cristiani, come se la morale fosse una questione confessionale…mi sembra abbia anche problemi di logica.
In ogni caso non credo che la sanzione canonica gli sia stata inflitta per aver espresso una occasionale opinione, altrimenti saremmo senza sacerdoti e certo teologi, ma perchè nonostante i richiami deve aver mostrato la volontà pertinace di sostenere e diffondere tesi in conflitto con l’antropologia cristiana.
Teologo cattolico
Matrimonio religioso per la CCAR= sacramento
Matrimonio civile per la CCAR cosa diversa da sacramento, anzi relazione peccaminosa per il sesso fuori del sacramento.
A puro rigore di logica che chiami in causa, date le premesse, non capisco perchè un prete riguardo ad un contratto civile che non è un sacramento -cioè il matrimonio in Comune- non possa essere favorevole alle coppie gay, giacchè in ogni caso il matrimonio civile norma quella che per la Chiesa è una relazione anche sessuale al di fuori del matrimonio religioso, dunque un peccato anche per gli eterosessuali; per la Chiesa minore di quello gay perchè quest’ultimo non orientato in alcun modo alla procreazione, ma pur sempre peccato.
Dunque perchè un prete, parlando di materia non di competenza ecclesiasitica ma di giuridizione civile, dovrebbe essere contrario, visto che la relazione non tocca terzi e magari potrebbe garantire diritti e doveri a coppie di fatto e far uscire molte persone da un vuoto giuridico che con la Chiesa nulla c’entra?
Non distinguere tra Stato e Chiesa in ordine ad un assolutismo morale è tipico dell’integralismo: ora io non so cosa preveda nel caso in questione il diritto canonico e magari la CCAR ha pure le sue regioni interne per cacciarlo, ma dire che per logica sbagliava dimostra di non aver capito il concetto di laicità dello Stato o di rifiutarlo, nel qual caso basta dirlo.
‘ragioni’, non ‘regioni’.
@Batrakos: Non ti seguo, non sono all’altezza della tua logica. Non capisco perchè se per la Chiesa qualcosa è peccato, un prete dovrebbe invece dirlo non peccato, anzi forse anche dichiarasi a favore (al di là delle distinzione di gravità, comunque non irrilevanti e altre considerazioni). Non capisco la tua logica.
Parimenti – prendendo spunto dal tuo esempio calzante – sarebbe problematico se un prete si dichiarasse a favore dei rapporto prematrimoniali, che anche tu ricordi essere peccaminosi per la Chiesa (come i rapporti omosessuali)…se è prete e se deve predicare la dottrina cattolica, ci si attende che critichi i rapporto prematrimoniali (come quelli omosex), almeno in quanto prete.
Può fare tanti altri mestieri ovviamente.
naturalmente dò per scontato che per la prospettiva cristiana la tematica sessale non riguarda una morale confessionale, in quanto la sessualità appartiente all’uomo in quanto tale (..tipo leggi noaiche), ma lo avevo già precisato sopra, dunque non vi ritorno : per un prete/chiesa il peccato omosessuale è tale sia che lo pratichi un uomo cristiano sia un uomo non battezzato, o ateo, o di altre religioni, ecc..
Ma al di là di convenire sulla posizione morale cristiana, ci si attende che almeno il prete la conosca (..non pretendo che la pratichi..)