Berlusconi e la scuola: “voglio aiutare le famiglie cattoliche”

Intervenendo telefonicamente a un convegno PDL, scrive l’AGI, il primo ministro Silvio Berlusconi ha precisato il suo pensiero in materia di scuole private, dopo che le sue parole al congresso dei Cristiano-Riformisti avevano suscitato numerose polemiche (cfr. Ultimissima del 26 febbraio). Il premier ha sostenuto di non aver mai attaccato la scuola pubblica”, ma di aver “semplicemente detto, parlando dei cattolici, che bisogna aiutare quelle famiglie cattoliche che si trovano ad avere un insegnante che cerca di inculcare nei loro figli dei valori e dei principi diversi da quelli in cui loro credono, con un buono scuola in modo che anche le famiglie meno abbienti abbiano la possibilita’ di mandare i loro figli a una scuola privata”.

Raffaele Carcano

Archiviato in: Generale, Notizie

114 commenti

forzalube

Per la serie “quando la precisazione è peggio dell’affermazione originaria”?

Luciano Volpato

In Veneto si dice : Xe pezo el taccon del buso.

#Aldo#

Questa è facile da smontare: se ti capita un insegnante di quel genere (cosa che prima andrebbe comunque dimostrata in modo incontrovertibile) puoi chieder d’essere spostato in un’altra classe.

La verità è duplice: 1. si vuole tagliare il più possibile la spesa connessa all’istruzione (come si fece e si fa nel campo della sanità e dei trasporti ferroviari); 2. sulle macerie generate si intende creare un giro di affari parallelo da usare come merce di scambio nei favori tra potentati (come accadde ed accade nel caso della sanità e dei trasporti). Il tutto ovviamente si risolverà in spese per la collettività e guadagni per pochi. In questo caso particolare, tra i pochi ci sarà anche o primariamente la Chiesa, quel potentato che predica la povertà (per gli altri).

Sergio

Breve e convincente disanima.

Lo stesso, per quel che riguarda la scuola, difenderei il diritto dei genitori a iscrivere i propri figli alla scuola di loro gradimento, dunque anche a una privata. Quel “senza oneri per lo Stato” è obsoleto. I genitori che mandano i figli alla privata pagano infatti il doppio: finanziano la scuola pubblica e la privata, il che non mi sembra giusto. Il “buono” mi sembra una soluzione equa.
Per carità, niente contro la scuola pubblica, anzi. Ma potrebbero esistere i due sistemi paralleli, pubblico e privato, come del resto anche nella sanità è sempre stato (tutti o quasi preferiscono le strutture private, se appena se lo possono permettere).

maria

vedi la clinica santa rita di milano!! ma che ca.zz.o dici?

nadia

proprio che c…o dici: non andrei MAI in una struttura privata, sai di cosa parli???

#Aldo#

Sergio, quanto pago per la scuola pubblica e privata io che di figli non ne ho? Se non è giusto che i genitori che mandano i figli alla privata paghino anche per un servizio del quale non usufruiscono, allora non è neppure giusto che chi non ha figli paghi per la scuola dei figli degli altri, così come non è giusto che chi ha due figli paghi tanto come chi ne ha uno solo. Dunque, se “buono” deve essere, allora lo voglio anch’io come rimborso di un servizio del quale non ho usufruito e non usufruirò mai e, in misura minore, potrebbe volerlo chi di figli ne ha meno. Se ci si incanala lungo questo tipo di concatenazioni logiche si finisce molto lontano. In effetti, si finisce per eliminare non tanto la scuola pubblica, quanto piuttosto la scuola pagata dallo Stato.

GIOACOLP

L’istruzione dei figli, in una scuola privata piuttosto che pubblica, è purtroppo dettata dalla scadente qualità di quest’ultima.
Che lo si voglia ammetere o meno, chi se lo può permettere, privilegia il privato, pur sapendo che nel maggiore dei casi si tratta di scuole confessionali cattoliche.
Da uno stato laico, dovremmo pretendere maggiore attenzione alla professionalità degli insegnanti, che gira e rigira per nostra sfortuna sono solo il risultato di quello che passa il convento.
Se volgliamo dare credito alla cultura, ben venga lo studio delle religioni, senza privilegiarne alcuna, men che meno la cattolica.

fiertel91

GIOACOLP, le scuole private hanno una pessima (e meritata) reputazione: sono diplomifici. Le frequentano chi non riesce ad avanzare nella pubblica ma vuole comunque un diploma, magari di liceo. Le scuole private prestigiose di cui parli tu stanno negli USA, forse.

Dovreste rimuovere il pregiudizio ‘privato è meglio di pubblico’. Non c’azzecca quasi mai.

spapicchio

un sacco di bugie cattoliche: io toglierei i romani cattolici dai finanziamenti ai privati (squole, ospedali, e tutte le strutture cattoliche finanziate con denaro pubblico) e li sostituirei con i cristiani evangelici, ossia finanzierei le sole struttture amministrate dai cristiani evangelici, togliendo quelle ad aministrazione romana cattolica vaticana .

scommettitore

Rispondo a Sergio e a Gioacolp:
Premetto che non cerco polemiche ma voglio dire chiaramente cosa penso anche a costo di essere un po’ brusco.Non siate ingenui , la gente sceglie la scuola privata solo per 2 ragioni:
1) Per avere la certezza di un diploma che dei figli negligenti nella scuola pubblica farebbero MOLTA fatica ad ottenere( ti pago , scuola privata , quindi il diploma
me lo dai senza problemi ,altrimenti vado altrove).
2) Perche’ tanta gente ipocrita che va a messa la domenica ha schifo se accanto al proprio figlio e’ seduto un ragazzo senegalese o albanese oppure se nella classe ci sono piu’ immigrati che italiani e allora viva la scuola dei preti , che gli immigrati magari musulmani non frequenteranno mai .
Caro giacolp ho conosciuto personalmente anch’io gli insegnanti delle scuole pubbliche frequentate da mia figlia e sono stato talmente colpito dalla loro professionalita’ , dal loro impegno e dalla loro preparazione che quando ho letto le tue righe mi sono sentito assolutamente in dovere di ribadire la mia totale fiducia nella scuola pubblica e , in qualche caso , la mia profonda stima e ammirazione per chi ne fa parte. Queste persone insegnando ai nostri figli come si vive la civilta’ e la tolleranza ( quella vera che vive nel rispetto dell’ altro e si nutre del confronto con altre culture) e non insegnando parole vuote di significato , forgiano il futuro della nostra nazione . Massimo rispetto quindi !
Consapevole che ognuno ha fatto le proprie esperienze devo supporre che voi siete stati meno fortunati di me nell’ approccio con la scuola pubblica, mi spiace.Vi saluto cordialmente .

thyestes

a Sergio non rispondo perché parla a caso…
@ Gioiacolp: ma stai scherzando?? Il livello della scuola pubblica è scadente mentre quello della scuola privata è migliore??

La scuola privata ha un solo fine: regalare il diploma a quelli che nella scuola pubblica sono stati pluribocciati facendo anche 2 anni in 1 con buona pace di quelli che invece si svegliano tutte le mattine alle 7 per 5 anni per ottenere un diploma.

La scuola pubblica può peccare in casi isolati ma i risultati e la passione di buona parte degli insegnanti sono eroici rispetto all’abbandono e alla delegittimazione da parte dello stato.
Di migliorie se ne possono fare parecchie, iniziando ad aggiornare i programmi, introdurre lo sport e valorizzare il merito senza scadere nelle demagogie brunettiane. Ma per farlo servono denari e convinzione.
La scuola è una sola, quella pubblica. Il resto possono essere corsi non riconosciuti dallo stato ai fini dell’istruzione obbligatoria, altrimenti quest’ultima non ha senso. Se voglio insegnare c…te a mio figlio gliele racconto a casa.

Federico Tonizzo

@ Sergio:
La scuola e la sanità privata sono solo enti a scopo di lucro: tendono a dare il minimo chiedendo moltissimo (denaro). Gli ospedali privati, in particolare, tendono a gonfiare il n° di “prestazioni dichiarate” (o non fatte o inutili, se non addirittura dannose) solo per ottenere i “rimborsi” a spese della collettività. 👿
Lo stato, invece, ha il compito istituzionale di garantire le migliori possibili istruzione e sanità pubbliche, e dovrebbe investire molto denaro per il benessere dei cittadini (altrimenti che paghiamo le tasse a fare?): se non è così, lo stato sta regalando agli SQUALI privati i cervelli e i corpi dei cittadini, insieme con montagne di soldi dei cittadini stessi. 👿

thyestes

scusa Sergio, ho letto male e sono stato scortese, però il mio commento è riferito anche a quanto detto da te.
Parlo prevalentemente delle scuole superiori.
Scusa che senso ha dire che c’è l’istruzione obbligatoria fino a tot annis e poi questa istruzione è fatta a piacimento dei direttori delle scuole private?
Lo so che devono rispettare in linea di massima i programmi ministeriali ma voi ci credete? Istruire non significa far apprendere una serie di nozioni agli allievi altrimenti potrebbero stare comodamente a casa e studiare il libro e sarebbe lo stesso.
L’istruzione è il processo che giorno per giorno per 5-6 ore e per anni e anni forma l’uomo e la donna di domani. Non è la somma delle nozioni riassunte nel programma. L’enorme differenza è costituita dagli insegnanti, questi CREANO le menti degli uomini del domani.
E’ vero che ciascuno può insegnare ai figli ciò che vuole (e anche su questo non sono d’accordo) però non possiamo tollerare che la società riconosca gli insegnamenti di chiunque ai fini dell’istruzione obbligatoria. Altrimenti non ha più senso. Voi addirittura proponete di finanziarli.

Perchè i processi i cambiamento delle società sono così lenti nonostante una parte illuminata di esse preconizzi miglioramenti che si faranno largo soltanto nell’arco decenni nella cosiddetta opinione pubblica?
Perhè i “valori” e gli assunti dei ragionamenti che utilizzano per tutta la vita sono quelli forniti e interiorizzati attraverso l’istruzione di base e in misura minore l’educazione familiare, vogliamo veramente che il ruolo di formare le menti sia lasciato a preti, maghi e fattucchiere?

G.B.

Concordo con la risposta di #Aldo# di martedì 8 marzo 2011 alle 8:46 sul buono scuola. Anzi, all’affermazione di Aldo: ” Se ci si incanala lungo questo tipo di concatenazioni logiche si finisce molto lontano. In effetti, si finisce per eliminare non tanto la scuola pubblica, quanto piuttosto la scuola pagata dallo Stato”, aggiungerei: “E in generale lo Stato sociale con la sua funzione redistributiva”.
Per quanto concerne il confronto fra scuole pubbliche e scuole private penso sia opportuno distinguere. Negli asili nido e nella scuola dell’infanzia il ricorso al privato è spesso una scelta obbligata, vista la (voluta) carenza di posti nelle strutture pubbliche. Alle elementari e alle medie il privato offre non tanto docenti migliori, dal momento che quasi sempre ci insegna chi non è riuscito a trovare posto nella scuola pubblica, quanto un ambiente generalmente più tranquillo e ovattato, ed è comprensibile che molti genitori cerchino di evitare per i loro figli la compagnia di ragazzi provenienti da ambienti socialmente degradati e che pertanto rendono più difficile il lavoro degli insegnanti. Nelle scuole superiori, infine, la scelta del privato è motivata da varie ragioni che poco hanno a che fare con la qualità dell’istruzione: ad esempio l’ integralismo confessionale delle famiglie, lo scarso profitto degli studenti, che cercano una soluzione più facile per ottenere il titolo di studio, la lontananza da casa della corrispondente scuola statale (per carenza delle strutture pubbliche anch’essa spesso intenzionalmente finalizzata a favorire il privato, come spesso avviene in molte realtà locali, soprattutto in provincia).

GIOACOLP

fiertel91, se ti consideri appagato e concordi con quanto esposto da GB, non trovo nulla da aggiungere se non ribadire, in ogni caso, la mia personale valutazione circa la preparazione degli insegnanti conosciuti, (elementari e scuola dell’obbligo) sui quali stendo volentieri un velo di pietoso.
Bada bene, non ho alcun pregiudizio e mi riferisco ad un periodo storico che copre quarant’anni.
Alla prossima

Federico Tonizzo

@ #Aldo#: concordo perfettamente!
E’ in atto una predazione dello stato italiano e delle nostre risorse ad opera dei governi (in particolare questo di Berlusconi) e ad opera del Vaticano, colossali divoratori con lo stomaco senza fondo (oltre a Marchionne & simili, ma questa è un’altra storia).

Federico Tonizzo

Quasi incredibile: forse bisognerebbe prendere spunto dai paesi arabi…

Paul Manoni

@Federico Tonizzo

…Chi e’ quel bischero che si da fuoco in piazza per destituire il nano!? 😯

Federico Tonizzo

@ Paul Manoni:
probabilmente oggi nessuno; ma te la senti di predire che, se tutto continua a peggiorare orribilmente come negli ultimi tempi, anche tra qualche anno non ci sarà nessuno? 🙁

Paul Manoni

@Federico
No Fede. Semmai mi sento solo di autoescludermi, perche’ per un tipo simile, non mi ammazzerei mai. Auspico invece che “madre natura” faccia il suo corso, e ci liberi definitivamente da lui.

Federico Tonizzo

Anche io non mi ammazzerei mai per un tipo simile, e, come te, non me la sento di predire altrettanto da parte di altre persone.
Riguardo al corso di “madre natura”, purtroppo rimarrà il fatto che B ha già impiantato nella società un cancro di disonestà e corruzione (molto più virulento di quanto esisteva in precedenza) che sta già avendo molte metastasi e che gli sopravvivranno: è con loro che dovremo fare i conti “dopo”.
Se, inoltre, B riuscirà a fare la “riforma epocale della giustizia” di cui va parlando in questi giorni, saremo fritti. Anche perchè ben difficilmente un governo di sedicente “centro sinistra”, o un altro, abrogherà una simile legge-catastrofe: esattamente come il governo Prodi non abrogò la legge sulla “depenalizzazione del reato di falso in bilancio” fatta dal precedente governo Berlusconi.

Paul Manoni

Quando si parla di fare “leggi scomode” e sostanzialmente antipatiche, stai pur certo che un governo diverso da quello che le emana, non ci rimetterà mai piu’ le mani. Primo perche’ gli fa’ comodo che siano altri ad essersi fatti carico di legiferare delle evidenti leggi imbarazzanti. Secondo perche’ la patata bollente, una volta raffreddata, riscaldarla e’ controproducente. 😉

Cio’ che volevo dire con “madre natura”, e’ che prima o poi dovrà pur crepare ‘sto Berlusconi!…Ci lascerà pure degli strascichi che digeriremo e metabolizzeremo solo in altri 30 anni almeno, ma già il non vedere piu’ la sua faccia in ogni TG, in ogni TV, in ogni dibattito, notizia, giornale e quant’altro, sarà già un solievo. 😉

ANCIA LIBERA

Quando invece sono loro a voler inculcare le loro idee agli altri va tutto bene !
Ho 50 anni e me lo ricordo benissimo quando frequentando le scuole elementari la maestra all’inizio della mattinata ci faceva alzare in piedi e ci faceva recitare la preghiera del mattino !!
Da una parte però sono contento i loro metodi hanno provocato in me una reazione e a circa 12 anni sono diventato ateo (quando mio padre mi regalò un bellissima encicloperdia della fratellli fabbri editori di scienza e tecnica) !

#Aldo#

Io, oltre alle preghiere mattutine ad inizio lezioni, dopo l’intervallo e prima di uscire, ricordo le addizioni spiegate nella forma «non si possono addizionare angioletti e diavoletti» al posto delle classiche mele e pere, così come ricordo le attività di disegno che riguardavano invariabilmente madonne ed affini (ho frequentato le prime due classi elementari in un istituto religioso ove le insegnanti erano tutte suore). Forse la cosa peggiore erano i compiti di punizione (i cosidetti “penso”): non ero solito ricevere punizioni perché son stato un bimbo mite, una volta ne presi una perché bucavo la gomma da cancellare col compasso; il testo da scrivere cento volte fu «Sono un bambino sprecone e faccio piangere Gesù». E’ passato tanto tempo, per cui ho solo qualche flash di quei miei anni lontani, ma sono assolutamente certo di quel che ho appena testimoniato.

POPPER

non mi dire #Aldo#! a se la chiesa è da quasi 2000 anni che addiziona angeli a diavoli, che poi ha afatto anche di peggio, le sante indulgenzse, IOR, Propaganda fide, Opus Dei, CL, Legionari di Cristo, ecc…ecc……

La loro bibbia disse anche “andate e moltiplicatevi”
solo una cosa, ma i discepoli erano già matematicamente all’opera quando gesù con pochi pani e pesci sfamò 5000 persone eccetto le donne e bambini che non contavano nulla, non venivato considerati numericamente, che spreco di risorse umane, già allora

E guarda bene che gli ebrei in fatto di matematica erano forti, anche oggi hanno in mano le banche di tutto il mondo, ma la ccar non è da meno, parla di casse in rosso ma intanto incassa ogni anno più di 6 miliardi di eruo, alla faccia delle addizioni degli angioletti e diavoletti.

POPPER

Ho 48 anni e mezzo e han tentato di farlo anche con me ma, mi sono opposto e la mia madre è stat chiamata dal preside. Gia in tenera età avevo le idee chiare, ma poi c’è stato il ricatto: o dice le preghierine o ti rimando all’asilo dal suor……

Oggi si vuole restaurare una tradizione che è anch’essa soggetta al secolarismo e certe cose alle sciuole elementari non sono più come a quei tempi, ma nelle scuole cattoliche lo sono di certo e Berlusconi vorrebbe lautamente foraggiarle penalizzando la scuola pubblica, questo è un comportamento anticostituzionale perchè non rispetta il supremo principio di laicità dello stato e così discrimina tra i suoi stessi concittadini, tra quelli che lo amano e quelli che lo detestano.

Abbiamo questo premiere che ormai è diventato la barzelletta del mondo, la tragicomica rappresentanza all’estero che bacia la mano ai dittatori e fa avance alle donne in circostanze diplomatiche e approfitta delle minorenni, oltretutto fa votare alla sua maggioranza che lui non sapeva che ruby non era nipote di Mubarak. (la legge non ammette ignoranza e soprattutto varrebbe per lui che aveva i mezzi per accertarsi della sua parentela, basta una telefonata dalla Farnesina in Egitto).

Poi ci sono i casi di mancata manutenzione e le scuole pubbliche ha bisogno di soldi per essere messe al sicuro e a norma, c’è il diritto all’ora alternativa e c’è una sentenza a riguardo, in soldi ci sono e devono sssere recepiti dagli istituti pubblici per pagare gli insegnanti più tutto il materiale didattico che serve all’ora alternativa, e inoltre ci sono presidi che non fanno il loro dovere a porposito di chi non vuole più avvalersi dell’IRC.

E’ tutto un insieme di gravi responsabilità da parte del Governo e del Parlamento.

#Aldo#

A proposito di sicurezza… con i nuovi parametri di formazione delle classi molto spesso si sforano i limiti di legge sull’affollamento massimo dei locali, quelli secondo i quali ogni persona (dunque contando anche l’insegnante o gli insegnanti) presente in una certa stanza dovrebbe avere a disposizione non meno di due metri quadrati di superficie (1,90 e qualcosa se minori di non ricordo più quanti anni). Sarebbe opportuno che i Vigili del Fuoco, all’inizio di ogni anno scolastico, procedessero a verificare che quei limiti vengano rispettati.

Da aggiungere che oltre che sulla sicurezza, l’eccessivo affollamento ha delle ricadute anche sulla salubrità degli ambienti, cosa che dovrebbe riguardare da vicino le ASL e dovrebbe spingerle a ulteriori ispezioni e controlli.

Ci sono poi quei gran distratti dei sindacati, che fingono di non sapere che la scarsa sicurezza e salubrità, oltre che sugli studenti, hanno un peso anche sui lavoratori che dovrebbero tutelare.

Insomma, un po’ d’attenzione non guasterebbe, ma i nostri organi di controllo, evidentemente, hanno cose più importanti alle quali dedicarsi. Ovviamente non certo perché cane non morde cane, né, cosa andate a pensare!

Federico Tonizzo

Sono completamente d’accordo con Popper.

In particolare “(…) Berlusconi vorrebbe lautamente foraggiarle penalizzando la scuola pubblica, questo è un comportamento anticostituzionale perchè non rispetta il supremo principio di laicità dello stato (…)”.

Aggiungo che riguardo alla frase di Berlusconi “bisogna aiutare quelle famiglie cattoliche (…)” occorre notare che lo stesso personale comportamento di Berlusconi non ha NIENTE di cattolico, a meno che si voglia far passare per “cattolica” la sua tendenza a far regali al Vaticano, sottacendo che sono regali che B fa a nostre spese e per la sua personale convenienza politica.

Ale

@Sergio
Il genitore ha tutto il diritto di iscrivere i figli dove vuole, ma non concordo sul “contributo”.
Perchè io cittadino devo finaziare con le mie tasse oltre la scuola pubblica (cosa giustissima), anche la scuola privata? Lo Stato deve garantire il diritto all’istruzione e lo fa tramite la scuola pubblica; se per un qualunque motivo la qualità del servizio offerto non ti soddisfa paghi e iscrivi il figlio dove preferisci. Non vedo perchè tutti i cittadini debbano sostenere un aggravio di spese o vedere ridotti i “servizi” offerti dalla scuola pubblica per i finaziamenti sempre più ridotti a favore dell’incremento dei finanziamenti offerti alla private.
Sarebbe giusto invece rendere la retta della scuola privata deducibile.

Sergio

Non so se ci sono davvero manovre in corso per demolire la scuola pubblica a favore della privata. Non lo escludo. La Chiesa è ovviamente molto interessata al finanziamento della scuola cattolica e sappiamo che Berlusconi intende “compiacere” la Chiesa. Ma non so di preciso quanto esteso sia il settore privato (cattolico compreso) dell’istruzione.
L’istruzione pubblica è garantita dallo Stato e tutti devono contribuire con le tasse, anche se non hanno figli (l’istruzione è nell’interesse di tutti). Va bene. Però ci sono persone che preferiscono la scuola privata a quella pubblica per vari motivi (e non sono tutte persone piene di soldi). Ripeto, il “buono” mi sembra in questo caso una buona soluzione: significa in fondo più libertà. È vero, con ciò si sottraggono fondi alla pubblica, ma mi sembra lo stesso giusto che i “privatisti” non siano penalizzati con “oneri aggiuntivi” (alle tasse che pagano).
Meglio (più giusto) il buono della deducibilità della retta.
Questa è la mia opinione. So che a qualcuno non piace, ma non è il caso di prendersi a pesci in faccia (non mi riferisco a te).

Painkiller

Insomma siccome i loro figli somari non vogliono studiare io devo pagargli il buono per il diplomificio? Perchè, diciamolo molto chiaramente, l’unico scopo del mandare i figli alle private cattoliche è quello di farli prendere un diploma pagando.
Ci sono ricerche OCSE che hanno provato che i peggiori studenti d’Europa escono dalle private cattoliche italiane.

Lo stato deve garantire istruzione tramite la scuola pubblica, non regalare soldi per fare andare i SOMARI nelle madrasse cattoliche.
Se preferisci il diplomificio oppure la madrassa perchè il giovin virgulto cattolico non deve essere contaminato dai cani infedeli te lo paghi da te.

Le ragioni per mandare i figli alla madrassa cattolica?

– figlio somaro
– razzismo

E lo stato dovrebbe finanziare simili delirii? Sopratutto dovrebbe farlo ignorando il dettato costituzionale in merito?

Non lo stato NON deve finanziare la “libertà” di razzismo ne tanto meno il somarismo.

giulio

@ Sergio
Non vedo proprio perchè lo stato debba pagare la scuola privata a chi PER SUA SCELTA rifiuta di iscrivere i figli alla scuola pubblica.
A questo aggiungiamo che molte scuole private sono diplomifici proprio perchè private e quindi interessate ad attirare clienti. Non solo, ma le scuole confessionali non garantiscono la libertà di insegnamento, licenziano o non assumono chi è di religione diversa, e sono lì essenzialmente per assecondare i capricci dei genitori che vogliono tenere lontani i loro figli da chi è diverso da loro.
Mi pare che di tutto abbiamo bisogno meno che di incentivare questo modello di scuola.

giulio

@ ale
Che differenza c’è tra buono scuola e deducibilità della retta della privata?
Sono sempre soldi pubblici che vanno alle scuole private, solo nel secondo caso sono meno soldi.

Ale

Non sono esattamente la stessa cosa, dovrebbe essere qualcosa che il singolo dovrebbe poter detrarre dalle tasse come tante altre ( le spese mediche, quelle del veterinario, ecc…).
In questo caso non si tratta di un finanziamento diretto.

Flavio

Il modo di B di ingraziarsi i cattolici e’ quasi piu’ viscido e umiliante dei suoi scandali sessuali.

Matteo

Concordo pienamente con Ale:

“Sarebbe giusto invece rendere la retta della scuola privata deducibile.”
VERO! Approvo!

Ma sapete perché non piace al Vaticano una soluzione così?
Perchè le sue scuole sarebbero costrette a FATTURARE REALMENTE QUANTO INCASSANO !!!!!

Col buono scuola, piangeranno sempre miseria dicendo che non basta a coprire le spese e riamngono in rosso.
Con la deducibilità, invece, saranno costretti ad ammettere quanto incassano

Ed allora VEDREMO SE la scuola pubblica costa veramente così tanto, o se quella privata ciuccia un’infinità di soldi.
Se l’istruzione è un business in rosso, perché ci sono così tanti che vogliono aprire scuole?

Roberto Grendene

Con la stessa logica dovrebbe dare buoni scuola alle famiglie musulmane, alle famiglie di leghisti, alle famiglie dei comunisti, ecc. affinchè portino i loro nella scuola-moschea, nella scuola-leghista, nella scuola-del-partito ecc.

Federico Tonizzo

Infatti.
La soluzione è elementare: lo stato deve finanziare (e ci mancherebbe che non lo faccia, come sta non-facendo in questi anni) SOLO la scuola pubblica, che è (ma guarda che combinazione!…) proprio la scuola dello stato!
Chi volesse che i propri figli imparassero “anche” altro, li iscrivano pure a quello che vogliono (come li iscrivono a scuole di nuoto o di lingue o di altro), ma senza oneri per lo stato e anche senza la pretesa che lo stato riconosca qualunque titolo di studio rilasciato da enti che non siano lo stato stesso!
Altrimenti lo stato che ci sta a fare? Sta ad abdicare ai suoi compiti istituzionali?

Roberto Grendene

“un insegnante che cerca di inculcare nei loro figli dei valori e dei principi diversi da quelli in cui loro credono”

e dove sarebbe il problema?

e’ dovere dello stato insegnare che l’omosessualità non e’ una malattia, che si può scegliere di essere diversi dai propri genitori, che i diritti devono valere per tutti, che la scienza dice che la vita si è formata attraverso l’evoluzione delle specie

stanno smerciando per “inculcamento” ciò che è l’educazione civile di una nazione

SilviaBO

Da naturalista, dico che la biodiversità è una ricchezza.
I principi in cui i genitori credono possono essere i migliori del mondo, ma possono anche non esserlo, chi lo sa? Chi può giudicare? Lo stesso vale per i principi in cui credono gli insegnanti o qualsiasi altro adulto che a qualsiasi titolo educa i bambini. L’importante non è impedire che i bambini vengano a conoscenza di idee diverse da quelle che un certo gruppo di adulti vuole che loro apprendano, l’importante è garantire che le idee, in particolare quelle più controverse, vengano presentate dagli adulti in modo corretto e onesto, ammettendo cioè che c’è chi la pensa diversamente, sitmolando nel bambino la curiosità, il desiderio di fare domande e pensare. Conoscendo la diversità delle idee esistenti riguardo un certo argomento e ragionandoci sopra, ognuno può crearsi nel tempo un’idea propria.
Ma per fare questo occorre che gli adulti non si considerino proprietari della mente dei propri figli e dei propri allievi, che li considerino persone diverse da sé, che hanno il diritto di pensarla come vogliono. E per un genitore o un insegnante pensarla così non è facile.

Dalila

C’è un interesse sempre più particolare a mettere i paraocchi ai giovani.
Comincio a credere che esista un diabolico piano per rendere le masse schiave ignoranti e soprattutto vittime di chi più HA.
Un’ottima puntata di Report di qualche mese fa su alcune nuove scuole private milanesi dalla retta di circa 1500 euro al mese ne metteva chiaramente in luce la struttura.
Cio’ che mi ha infastidito di più in quell’occasione è stata l’altezzosità ed il sorriso sprezzante con cui la direttrice spiegava che non c’era molta diversità (razziale o religiosa) in quel tipo di scuola perchè testualmente :”Eh, vorrei vedere quale extracomunitario puo’ permettersi una retta del genere”.

La signora partiva quindi dal pessimo pregiudizio extracomunitario=povero in canna.
Mai stata a Dubai o Abu Dhabi, mi verrebbe da dire ironicamente…

GIOACOLP

Egregio Grendene, già il solo assunto: “inculcare ciò che i loro padri….ecc.” mi preoccupa.
Ne padre ne madre, deve occuparsi dell’indottrinamento dei propri figli, ne tanto meno gli insegnanti, semmai ogni adulto, in rispetto alla verità, deve insegnare agli alunni a pensare con la loro testa, e a dissentire da ciò che non concordano, ma sopratutto mi auguro che l’adulto sappia valutare il futuro in base ad una scala temporale più lunga della sua.
Disquisire sui costi della scuola cattolica, sostenuti dallo stato italiano, è come sostenere che il fiume muore nel mare.
Se non si cambiano i patti lateranensi a che serve ribadire che la Chiesa è Padrona?

Federico Tonizzo

@ Roberto Grendene dell’8 marzo 2011 alle 10:01 :
Concordo assolutamente!
Se i genitori hanno un livello culturale basso e quindi delle convinzioni errate, è dovere istituzionale dello stato dare ai loro figli un’istruzione migliore di quella che ebbero loro.

ser joe

Naturalmente alla faccia delle autonomie locali saranno loro a decidere quali sono “le famiglie meno abbienti” come in Lombardia i buoni scuola dati anche ai figli degli agricoltori miliardari, evasori e truffatori delle quote latte protetti da CL e lega.

Federico Tonizzo

“agricoltori miliardari, evasori e truffatori delle quote latte protetti da CL e lega.”, cioè a quelli per colpa dei quali l’Italia è stata condannata dall’Europa a pagare una multa per lo sforamento delle quote-latte, multa che questo governo ha deciso, nel “decreto milleproroghe: http://community.soldionline.it/discussioni-consumatori-tutela/64653-quote-latte-ennesima-porcata-leghista.html ) di pagare con i soldi che prima erano destinati alla cura dei malati terminali: alla faccia del governo stesso che dice “No all’interruzione dei trattamenti ai malati terminali che desiderassero por termine alle loro sofferenze”, “No all’eutanasia” e “La vita va difesa fino alla fine”!

Roberto Grendene

se si “aiuta” le famiglie cattoliche si discriminano le altre

siamo al ridicolo, comunque: ci sono comuni dove l’unica scuola dell’infanzia e’ quella parrocchiale, finanziata dallo Stato, dalla Regione e dal Comune
i genitori non cattolici e pure quelli cattolici contrari a questo confessionalismo di stato sono costretti a consegnare i loro figli a tali scuole ideologiche
e hanno anche il coraggio di parlare di “aiutini” alle famiglie cattoliche

GIOACOLP

Come non essere d’accordo con la dissonanza di queste prebende che premiano il cattolico a scapito del laico.
Purtroppo a “subire”, queste ingerenze, sono loro malgrado le giovani generazioni, dopo tutto, è ciò che vogliono oltretevere per non perdere il potere sull’infanzia.

Federico Tonizzo

@ GIOACOLP:
“è ciò che vogliono oltretevere per non perdere il potere sull’infanzia”, e anche per arraffare sempre più denaro che era nostro: il danno e la beffa!!!

Federico Tonizzo

@ Roberto Grendene:
“siamo al ridicolo” non è esatto: siamo al tragico 🙁

stefano

il livello d’insegnamento nelle private italiane è infimo, molto peggiore che nelle scuole pubbliche che almeno richiedono studio e applicazione a livelli accettabili (per fare un esempio un mio cugino che si è diplomato in una privata non sa le tabelline ne’ fare le divione a 3 e 4 cifre) comunque siamo nelle mani di un governo che costituisce il braccio secolare della ccar e ogni giorno il prestigio di questo paese, già compromesso da scandali assortiti, scende sotto terra.

Roberto Grendene

ok
ma ricordiamoci che e’ stato il governo D’Alema, ministro Luigi Berlinguer, ad rendere possibile il finanziamento pubblico alle scuole private, e da allora governi di centrodestra e centrosinistra hanno fatto a gara per finanziare sempre più la scuola privata cattolica, sia a livello statale che a livelli regionale e comunali (forse anche provinciali), sottraendo risorse alla scuola della Repubblica

stefano

certo, e questo perchè tutti i partiti mirano ad accaparrarsi il voto dei cattolici che per quanto se ne dica sono milioni, a discapito della minoranza laica.

Dalila

D’Alema che si professava ateo dai tempi della scuola…che stima sperano di avere questi individui?
Puo’ la politica ed il potere trasformare gli individui in questo modo?

ANCIA LIBERA

naturalmente che nelle scuole pubbliche spesso gli edifici non siano a norma, manchi la carta igienica, quella per fotocopiare ecc. per il presidente del consglio mr. bunga bunga non conta nienete – spero che il popolo italiano la smetta di farsi infinoc…re da questo governo e da questa classe politica clerico fascista e di cialtroni che ci sta portando alla rovina !!!

Roberto Grendene

l’edilizia scolastica e’ di competenza comunale

i comuni versano milioni di euro per l’edilizia di culto mentre la scuola della Repubblica va in malora

Bologna ha versato circa 6 milioni di euro per edilizia di culto negli ultimi 10 anni
Soldi pubblici regalati a privati per il loro culto e per aumentare e migliorare il loro patrimonio immobiliare. E tra questi privati il più grande immobiliarista in circolazione.
http://www.uaar.it/uaar/campagne/oneri/

Federico Tonizzo

“che nelle scuole pubbliche spesso gli edifici non siano a norma, manchi la carta igienica, quella per fotocopiare ecc. per il presidente del consglio mr. bunga bunga” non è che conta niente, al contrario è proprio il suo scopo: rendere gli Italiani sempre più ignoranti e quindi sempre più plagiabili mediante le sue barzellette orride o volgari e mediante il suo bieco, falso e surreale manicheismo di quando dice “Chi non è con me è un comunista”.

Davide Corsaro

Ma io perché cacchio pago così tanto di tasse se i servizi pubblici sono alla smobilitazione generale?

Buche, ospedali, scuola e le tasse non diminuiscono. Sono stufo di lavorare per questa cricca.

Federico Tonizzo

E’ quello che si domandano tutti i lavoratori dipendenti con un po’ di sale in zucca; gli evasori fiscali, invece, non ne sono toccati 👿

Emanuele

Incentivi alla Scuole private sono, a mio avviso, accettabili solo la dove la creazione di una Scuola pubblica sarebbe troppo oneroso. (Un esempio potrebbero esse i paesini di montagna: aprire un asilo pubblico per 5-10 bambini potrebbe risultare non molto intelligente, mentre un’associazione di tipo privata potrebbe meglio organizzarsi). Ed in ogni caso non dovrebbero esistere le scuole medie superiori private: hanno frequentemente lo scopo di vendere il diploma (svendere non direi perché credo si facciano pagare cari).

Comunque anche se a livello di laicità il problema delle scuole cattoliche è rilevante, la loro incisivtà sul complesso dell’istruzione è, numeri alla mano, irrisoria (meno del 5%).

Questo bassa incisività mette in luce secondo me l’utilizzo strumentale della scuola che in entrambi i sensi viene fatto dalla classe politica: da un lato Berlusconi cerca di riguadagnare campo sull’elettorato cattolico, dall’altro la sinistra cerca di demonizzare qualunque tipo di riforma fatta dalla maggioranza con il solo scopo di opporsi a Belusconi, senza proporre realmente nulla per migliorare. (Quest’ultima parte forse è un’osservazione meramente politica, ma secondo me in chiave di laicità nessuno schieramente in realtà fa qualcosa)

Dalila

Non sono d’accordo con la prima parte del tuo commento in quanto il settore pubblico dovrebbe venire incontro alle esigenze di base di grandi città come anche dei paesini sperduti, nei limiti del possibile (con quel che gli italiani pagano in termini di tasse, non credo che manchi denaro, poi se qualcuno lo intasca è un altro discorso).

Invece concordo con il fatto che dalla sinistra non ci cia pars costruens ma, mi vien da dire, sarebbe forse questo il momento di presentare un programma serio ed alternativo a quello governativo.

La laicità dovrebbe essere un tema caro alla Repubblica, in molti paesi europei la destra è laica quanto la sinistra ed il fenomeno di “arruffianamento” del popolo cattolico è un problema che rimane oramai esclusivamente italiano (vedi Spagna di Zapatero).

Roberto Grendene

guarda che la “riforma” del finanziamento di stato alle scuole private cattoliche l’ha fatta un governo di centrosinistra

e il ministro Fioroni, che era ed e’ del centrosinistra, ha sostenuto e concessi i finanziamenti statali (e regionali, e provinciali, e comunali) alle scuole private cattoliche

Federico Tonizzo

Già; e sfortunatamente il Concordato di Mussolini fu confermato valido nella “Costituzione della Repubblica Italiana” su insistenza di Togliatti 🙁
Che autogol pazzesco!

Roberto Grendene

confondi scuola con asilo
per “asilo” immagino tu indenda l’asilo nido, ossia da 0 a 3 anni di età: questo non e’ scuola

la scuola inizia con la scuola dell’infanzia, dai 3 anni di età, ed e’ un dovere costituzionale per lo Stato garantirla
A fronte di domanda per scuola pubblica laica lo Stato non può rispondere finanziando una scuola ideologica (cattolica? islamica? leghista? del PD?) e dicendo di iscrivere i figli a questa, che lo stato ha altro a cui pensare

Federico Tonizzo

BERLUSCONI E’ VENDUTO E CORROTTO E CORRUTTORE E COMPLICE DEL VATICANO E DELLA MAFIA, COME DA SEMPRE!!! 👿
Semplicemente, NON DOVREBBE ESISTERE ALCUNA SCUOLA PRIVATA!!! 👿
Così come NON DOVREBBE ESISTERE ALCUN OSPEDALE PRIVATO!!! 👿
Lo STATO dovrebbe garantire la MASSIMA E COMPLETA ISTRUZIONE PUBBLICA A TUTTI I LIVELLI e la MIGLIORE POSSIBILE SANUTA’ PUBBLICA!!!
Altrimenti si vengono a formare ORRENDE SCHIFEZZE come le scuole private e le cliniche private, di cui sappiamo benissimo che APPROFITTANO DEI FINANZIAMENTI STATALI PER SCROCCARE MONTAGNE DI SOLDI E PER INSEGNARE POCO E MALE e per CURARE PEGGIO E SPESSO DICHIARANDO DI AVER FATTO PIU’ ESAMI CLINICI DEL REALE PER CUCCARSI I COSIDDETTI “RIMBORSI”!!! 👿
LE SCUOLE PRIVATE E LE CLINICHE PRIVATE SONO UNO DEI CANCRI DELL’ITALIA, E LA DISSANGUANO FINANZIARIAMENTE ARRICCHENDO SOLO SE’ STESSE, A DISCAPITO DI TUTTI NOI!!! 👿

GIOACOLP

A quando il rogo?
Tristezza, …per favore va via…
Non c’è limite alle rivendicazioni, aspettiamo fiduciosi il seguito

Federico Tonizzo

Cosa intendi con “aspettiamo fiduciosi il seguito”?

FSMosconi

Ora quell’affermazione mi va ancora di più di traverso… 👿

Beatrice

Secondo me ci sono dei casi ragionevoli dove si potrebbe pensare di mandare i figli in una scuola diversa da quella standard messa a disposizione dallo stato, ad es. il caso di coppie miste che vogliono che i figli frequentino la scuola in una lingua diversa dall’italiano.
I figli avranno l’italiano gratis visto che frequentano altre persone e ascoltano la televisione, ma l’abitudine ad usare l’altra lungia della famiglia va coscientemente coltivata altrimenti si perde per pigrizia e mancanza di uso.
Questo è solo un esempio.
Quello che però vorrei aggiungere è che una simile scuola se riceve un contributo che viene dal bilancio pubblico, sia nella forma di un contributo diretto, sia nella forma di uno sconto fiscale, è un’esecuzione di bilancio pubblico, non un semplice contratto privato “liberi tutti”.
Cioè questa scuola che riceve il contributo dal bilancio pubblico oppure un contributo indiretto tramite un buono-scuola scontato dalle tasse dovrebbe essere obbligata ad seguire le stesse regole di contabilità pubblica che si applicano all’autorità che ha trasmesso il contributo o lo sconto, ed essere ispezionabile e responsabile davanti alla stessa corte dei conti che ispezionerebbe l’autorità pubblica, e conservare le pezze giustificative alla loro contabilita per lo stesso periodo di quella autorità pubblica.
Cioè affidare dei compiti da un’autorità pubblica ad un’organizazione privata mediante un contratto o un accordo prezzi di servizi si può, ma non ci deve essere trasferimento di autorità pubblica discrezionale e non deve diventare un sistema per aggirare gli obblighi di trasparenza e non discriminazione che dovrebbero regolare il ciclo della spesa di un bilancio pubblico.

Painkiller

Ti faccio notare che per le “lingue straniere” come private ci sono:

LAICHE:

– scuola svizzera (fanno inglese, francesco, tedesco e italiano)
– scuola americana (inglese, italiano)

RELIGIOSE
– scuole ebraiche (ebraico, inglese, italiano)
– scuole mussulmane (arabo, inglese, italiano)

Posto che se possono pagarsi la retta di una scuola privata possono anche pagarsi le lezioni di lingua private, non vedo perchè lo stato dovrebbe finanziare i genitori che decido di mandare i figi in tali scuole.

Io, personalmente, manderei i miei eventuali figli alla scuola svizzera sia per le lingue che per fargli imparare un po’ di storia e cultura della Svizzera (ho doppia cittadinanza), ma non pretendo certo che la collettività si faccia carico della mia voglia di extra. I miei eventuali figli potrebbero impararsi tranquillamente le lingue al liceo linguistico e studiare storia svizzera nel tempo libero, se voglio degli “extra” perchè li ritengo migliori sta a me pagarmeli. Pretendere che il resto della cittadinanza paghi per me è parassitismo puro.

A titolo di nota redazione: non sono miliardario come il B.

Beatrice

Alla sesta riga, volevo dire “l’altra lingua della famiglia”
Scusate l’errore di stampa.

Beatrice

Kaworu

il tutto si legge come “ho un disperato bisogno di voti”

Federico Tonizzo

Però noi avremmo un disperato bisogno di tutti i soldi che ci sono stati rubati un po’ da tutti i governi (ma dai governi Berlusconi in particolare) per darli ai profittatori 🙁

Federico Tonizzo

E avremmo anche bisogno di una scuola pubblica e una sanità pubblica che funzionino come si richiede in un paese civile, cioè bene e senza l’interessatissimo aiuto di “privati”.

Kaworu

ovvio, ma se tutte queste cose funzionassero, la gente non avrebbe più bisogno di “votarsi ai santi” quando si ammala e affini, e soprattutto se le cose andassero bene, non ci sarebbe bisogno di capri espiatori.

e come fai poi a governare le masse se non c’è un malcontento da strumentalizzare?

GIOACOLP

@tonizzo,
e me lo chiede anche?
lo metta lei, il seguito, non vorrei essere troppo tenero per i suoi gusti.

Federico Tonizzo

Fatto. Ho scritto miei commenti un po’ dappertutto. Contento ora?

Murdega

Quindi le scuole cattoliche possono inculcare?
Alla fine cosa cambia secondo lui ?

Federico Tonizzo

Lui fa un favore al Vaticano (con i soldi nostri e usando i bambini italiani) e il Vaticano non gli contesta i suoi reati sessuali e fiscali.

spapicchio

Le famiglie cattoliche rifiutano lo stato italiano e quindi sono contro la magistratura e contro la scuola pubblica e l’universita` pubblica italiane.

Aiutando le famiglie cattoliche Berlusconi fa un favore ai cattolici clericali intolleranti ed allo stato del Vaticano nella direzione della distruzione dell’Italia, della nostra democrazia e del suo stato di diritto.

Un insulto ai cittadini onesti che poagano le tasse e non delinquono, rispettando lo stato di diritto.

Federico Tonizzo

Esatto: il tutto si concluderebbe con la distruzione dell’Italia, ad opera di governi come questo e del vaticano. Anzi, direi che l’Italia, a 150 anni dalla sua unificazione, è già stata ridotta in avanzato stato di decomposizione.

spapicchio

La scuola privata in Italia non funziona e mai funzionerà finché rimane intrinsecamente bugiarda, disonesta ed asservita ai dettami dello Stato del Vaticano.

Altrimenti anche Italia ci sarebbe potuta essere una scuola privata compatibile e dignitosa, come quella anglosassone, tedesca, svizzera…;

Invece no, a causa della cocciutaggine e dell’estremismo ideologico dei cattolici clericali, che vogliono egemonizzare la scuola privata trasformandola in grimaldello vaticanista cattolico da inserire nella società italiana senza il consenso dei cittadini, i quali comunque vengono pressoché violentati ad ammetterne la sacrosanta indispensabilità dei cattolici clericali nella scuola, per avere un pretesto per attingere ed assorbire altro denaro pubblico mandando a reddito statale gli educatori cattolici romani clericali (spesso protagonisti di scandali, depravazione, pedofilia, e reati gravissimi).

Siamo al livello di un colpo di stato clericale cattolico, volto a rapinare i cittadini italiani per imporre la dittatura delle coscienze cattolica romana clericale dello stato del Vaticano.

Una cosa oscena e da scongiurare, da esorcizzare cristianamente ed evangelicamente, prima che sia troppo tardi.

Possibile che non riusciamo a scongiurare questa sciagura che sta colpendo l’Italia, risanandoci da questa peste?

spapicchio

Un insulto ai cittadini onesti che pagano le tasse e non delinquono, rispettando lo stato di diritto.

Federico Tonizzo

E anche un danno colossale ai bambini, che dalle scuole cattoliche usciranno più ignoranti che dalle scuole statali.

alessandro

che glie li paghi lui i buoni .
Sinceramente non vedo perchè la collettività debba privarsi di soldi per far andare i marmocchi cattolici in posti dove usciranno più ignoranti di prima

Federico Tonizzo

Sfortunatamente siamo nelle mani di uno che ci ruba soldi e li usa in questo caso per farci un ulteriore danno: dare ai bambini un’istruzione sempre più infima e mentalmente asfittica. Come piace a lui e al Vaticano 👿
Quanto ai marmocchi, di per loro inizialmente non sarebbero cattolici: sono talvolta gli adulti cattolici che li fanno diventare cattolici.

Diocleziano

Se ne deduce che le scuole cattoliche inculcano i bambini come piace premier?…

Diocleziano

Se ne deduce che le scuole cattoliche inculcano i bambini come piace al premier?…

Federico Tonizzo

Se ne deduce piuttosto che le scuole cattoliche inculcano i bambini come piace ai preti e al Vaticano, e Berlusconi glieli fa inculcare volentieri e vuol dare più soldi al Vaticano perchè inculchi ancora più bambini di prima 🙁

Federico Tonizzo

Beh, sì, hai ragione anche tu: al premier va benissimo come il Vaticano inculca i bambini 🙁

Lorenzo L. Gallo

Dal momento che vado a lavoro in motorino, non usufruendo mai dei mezzi pubblici pagati anche con le mie tasse, pretendo dal comune un buono per pagarmi le spese del motorino.

Dal momento che ho un’assicurazione medica privata, non usufruendo mai della mutua pubblica pagata anche con le mie tasse, pretendo che lo Stato mi rimborsi con un buono apposito le spese per l’assicurazione.

Dal momento che ho assoldato dei vigilantes per sorvegliare il mio negozio, non usufruendo mai del servizio di polizia pagato anche con le mie tasse, pretendo che lo Stato mi rimborsi con un buono il costo dei vigilantes.

Dal momento che non sono povero e ho una casa di proprietà, non usufruendo mai dell’ostello per i senzatetto pagato anche con le mie tasse, pretendo che lo Stato mi rimborsi le spese della casa.

Quanti altri esempi potremmo fare, per dimostrare che il buono statale per le scuole private è antisociale, pretendendo che lo Stato paghi ai cittadini più di quanto riceve in tasse, così distruggendolo per sostituirlo con un’orda dove vale solo la legge del più forte (e del più ricco)?

Federico Tonizzo

@ Lorenzo L. Gallo:
Ragionamento perfetto, non fa una piega.

Sergio

Ho letto molti commenti interessanti, ma anche astiosi. Non conosco bene la situazione italiana. Comunque apprendo dai commentatori che le scuole private (solo italiane?) fanno schifo (sono diplomifici per somari) e non è dunque giusto foraggiarle. Però leggo spesso di “scuola pubblica italiana in sfacelo”, anche per mancanza di mezzi ma non solo, e di “malasanità”. Anche il pubblico, si direbbe, non va tanto bene.

Qui è tutto un inno alla scuola pubblica, alla sua insostituibile funzione, alla professionalità e persino eroicità degli insegnanti. Mah, non so. Negli anni Settanta si parlava di “descolarizzare la società” (Ivan Illich): questo discorso mi piaceva. Perché la scuola significava anche un mare di noia. E tante cose si potevano e si possono apprendere meglio e più in fretta fuori della scuola (e non è solo questione di soldi).
Leggevo un paio di giorni fa in un articolo di Citati dal titolo: “Perché i nostri ragazzi pensano che studiare sia inutile”:
“Nessuno, o quasi nessuno tra quei ragazzi perduti nella nebbia, ha voglia di andare a scuola. Nessuno si vergogna di questo rifiuto. Tutti detestano leggere o scrivere o ascoltare le lezioni.”

È un po’ anche la mia impressione.

A scanso di equivoci: non sono cattolico e non intendo promuovere il privato e men che meno le scuole cattoliche. Ma nemmeno proibire il privato come ha fatto qualcuno qui sopra. È chiaro che i privati vogliano anche o soprattutto far soldi, ma se offrono un buon servizio – magari migliore del pubblico – perché no?
Ma davvero le cliniche private italiane fanno così schifo? Qualcuno ha tirato fuori gli abusi del Santa Rita, ma non so se si possa generalizzare così. Perché ci sono allora così tante cliniche private in Italia?

Federico Tonizzo

@ Sergio:
Mi dispiace deluderti, ma prima di parlare dovresti conoscere molto meglio l’orrore che c’è in Italia.

Dalila

Sergio, io farei un distinuo, opererei una cernita fra la scuola ed il settore sanitario.

All’estero la scuola privata è sinonimo di prestigio e di elevato livello culturale (almeno questo è cio’ che si vorrebbe far credere e spesso è vero che la qualità è superiore alla scuola pubblica, sebbene io personalmente abbia molte riserve sul livello culturale proposto da molti paesi europei).
L’Italia, ancora una volta, rappresenta un caso a sè poichè raramente, risultati alla mano, gli studenti di una scuola privata si distinguono per eccellenza dopo il conseguimento del titolo (vedi i risultati di studenti universitari provenienti dall’una o dall’altra scuola).
Spesso sono piuttosto i professori e la difficoltà delle discipline proposte ad operare una vera selezione naturale in Italia, molto più delle rette da pagare.

Discorso diverso farei del settore sanitario (e so che qui in molti mi verranno contro) ma personalmente, seppure non manchino medici motivati e capaci in Italia, ci sono cliniche private efficienti e di tutto rispetto cosi’ come strutture ospedaliere pubbliche che poco hanno da invidiare ma, ovviamente, cambia, e di molto, il costo del servizio medico, l’assistenza al paziente, le diverse comodità offerte che non sempre il servizio pubblico potrà garantire.
Per non parlare poi delle liste d’attesa interminabili.

Stiamo parlando pero’, dell’Italia, il paese in cui lo specialista ti chiede 500 euro (e non 50 fra l’altro rimborsate dalla mutua, come accade ad esempio in Belgio) senza darti una ricevuta che tu, paziente (in tutti i sensi), probabilmente non richiederai mai sapendo bene che il bravo dottore non dichiarerà quel denaro al fisco.
Questo è il vero guaio!
Di un pessimo medico possiamo lamentarci, contro di lui possiamo ancora agire (forse).
Cosa fai invece con un pessimo professore di scuola privata che hai profumatamente pagato e che non ti ha preparato a dovere (ma questo lo scoprirai solo dopo, quando sarai confrontato con un livello culturale differente)?
Nulla, incasserai la bufala ma potrai sempre vantarti di essere uscito da una prestigiosa “scuola privata”…

Federico Tonizzo

@ Sergio:
“(…) “descolarizzare la società” (Ivan Illich): questo discorso mi piaceva. Perché la scuola significava anche un mare di noia. E tante cose si potevano e si possono apprendere meglio e più in fretta fuori della scuola (e non è solo questione di soldi).”
Scusa, non hai mai visto il quintale di libri che si devono studiare per diventare, per esempio, un medico? Per non parlare della pratica che si deve fare nei vari reparti degli ospedali. E poi, dopo la laurea in medicina, per chi desidera ci sono le specializzazioni. In tutto, quindi, almeno 10 anni di intenso studio delle cose che sono state scoperte quasi tutte negli ultimi, diciamo, 100 anni.
Come puoi pensare che uno impari tutto questo senza andare a scuola?
E quindi: COME FAREMMO SENZA MEDICI? E senza tutte le altre professioni che si imparano solo con anni di studio?

Sergio

Scusa, Federico: ma è chiaro che medici, scienziati ecc. hanno bisogno di un lunghissimo apprendistato, estremamente impegnativo. Ma la “massa”‘? Sono tanti, tantissimi, troppi che a scuola oltre a non imparare quasi nulla (per disinteresse, scarse doti, magari anche pessimi insegnanti) si annoiano a morte. Tempo perso, a parte la “socializzazione”. Ma oggi, nell’era di Internet, ci sono tante altre possibilità di socializzare.
Insomma, ho più di qualche dubbio sull’utilità della scuola dell’obbligo fino a 18-20 anni. E te lo dico da ex insegnante della scuola pubblica. Non abbiamo bisogno solo di medici e scienziati, ma anche di tanti altri e utilissimi mestieri per cui non è necessario né un diploma né una laurea. Che le università siano giganteschi parcheggi anche per gente con scarsa voglia di studiare è arcinoto (quanti gli abbandoni!). Laureati e plurilaureati che non trovano un impiego! E ovviamente poco inclini a fare mestieri “umili”. Come se fare lo spazzino fosse un disonore! Ovviamente lo spazzino ha diritto a una paga non solo dignitosa, ma sopra la media perché è un lavoro pesante e non proprio gradevole.
Il gesuita (ma credo spretato) Ivan Illich continua a piacermi.

Dalila

Sergio, sono proprio queste le grandi riserve che ho sul tanto decantato”modello europeo” di studi.
Tanta ignoranza gratuita, lauree regalate praticamente a tutti anche dopo un paio di annetti trascorsi più al pub che a lezione (basta guardare l’altissima percentuale dei laureati negli altri paesi europei…e poi magari scambiare due chiacchiere con loro per capirne lo scarso livello) per poi conoscere a fondo gli strumenti di un mestiere qualunque (dignitoso certo, ma tant’è) ed “abbasso la cultura”, sia essa scientifica, filosofica, letteraria o altro.
In altre parole, creare dei robot anaffettivi, perfetti soldatini acritici pronti per essere usati a dovere e spremuti dall’azienda di turno.
Gente che lavorerà senz’altro ma che si sentirà pienamente realizzata con i soli soldi ricevuti e che ambirà ad un tristissimo grigio conformismo il quale non conoscerà mai una realtà altra ma solo l’ hic et nunc (scandito da casa, lavoro, dormire, riprodursi e forse curare il giardino).
Per ma la cultura da sempre nobilita l’essere umano al di là del mestiere che si svolge, che puo’ essere anche molto umile ma sempre dignitoso.
Fra l’altro che manchi la voglia di studiare ai giovani non mi sembra affatto veritiero, ci sono ancora giovani pieni di passioni che vivono letteralmente per la cultura, ben consapevoli che, ahimè non sarà con quella che guadagneranno il pane.

Federico Tonizzo

@ Sergio:
Un altro fattore importante di cui tenere conto è che l’istruzione non va considerata soltanto come un mezzo per trovare un lavoro, ma anche come strumento di crescita e maturazione personale. Per esempio, ci sono statistiche che dicono che il livello di istruzione è inversamente correlato con la credulità in superstizioni, magie e superstizioni: ne segue che più cose vere uno conosce, meno si lascerà turlupinare da qualche disonesto che ne sa più di lui.
Come caso limite ti posso citare un esempio di una persona di mia conoscenza, di livello culturale basso, che ha tentato di compensarlo leggendo molto libri: il risultato è stato che questa persona ha letto molti libri pseudo-scientifici di astrologia, pseudo-medicine, “medicine alternative” (false) come fiori di Bach, omeopatia, filosofie pseudomediche “orientali” e un sacco di altre fesserie, ed ora, a circa 45 anni, si ritrova a credere a un pot-pourrì orrendo di cose che, oltre ad essere deliri di chi li ha inventati, sono anche stati inventati in zone del mondo ed epoche diverse, senza alcun legame tra di loro, ma a questa persona non importa: si “beve” tutto acriticamente, e spende un sacco di soldi per pseudo-farmaci che non danno alcun beneficio.
Come secondo esempio, ti posso ricordare quante persone perlopiù “incolte” sono state imbrogliate da Wanna Marchi, o credono alla liquefazione del sangue di san Gennaro, o danno retta a chi gli propone di fare testamento in favore della chiesa!!!
Ma anche questi esempi, mi rendo conto, sono “utilitaristici” (non farsi imbrogliare). Allora posso citarti un verso di Dante: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza!”.
Per te l’amore per la conoscenza non ha significato? 😯
Mi viene in mente ancora un esempio particolare: Hitler, a 23 anni, dichiarò che ormai aveva imparato tutto quello che gli sarebbe servito nella vita. E sappiamo tutti che fine ha fatto la sua folle vita.

Ale

Per quanto riguarda la situazione italiana, la scuola privata, in buona parte dei casi (soprattutto per quanto riguarda le scuole superiori) come ti hanno già detto sono in effettti dei “diplomifici”, all’estero la situazione spesso è differente.
La scuola pubblica in Italia è in sfacelo grazie algli insensati “tagli” e alle riforme operati da questo e da passati governi. Sai quanti tagli sono stati fatti in questi anni sul personale docente e ata (gli unici non toccati dalla scure sono stati gli insegnanti di religione), sai che le classi sono diventate sempre più numerose a discapito dell’attività didattica e della sicurezza?
Io non concordo con la descolarizzazione. Sicuramente si può imparare molto anche al di fuori dalla scuola, non lo metto in dubbio, ma temo che buona parte dei ragazzi non sarebbero neanche interessati a quel minimo di cultura base garantita dall’ambiente scolastico. E una popolazione più “ignorante” si controlla meglio. La maggior parte delle persone qui non vogliono “proibire il privato” , ma vogliono che se qualcuno “preferisce” il privato (che sia un servizio migliore o peggiore non importa) per un qualunque motivo se lo paghi con i propri soldi, senza infierire ulteriormente nella spesa pubblica già ormai al collasso. Per quanto riguarda la sanità poi il discorso è troppo esteso per affrontarlo qui.

Commenti chiusi.