La notizia della presentazione di un quesito referendario sui finanziamenti comunali alle scuole comunali bolognesi, promosso dal circolo UAAR di Bologna, Assemblea Genitori e Insegnanti di Bologna, Comitato bolognese Scuola e Costituzione, Comitato genitori nidi e materne, Federazione Lavoratori Conoscenza – CGIL, Rete Laica Bologna e USB Bologna (cfr. Ultimissima del 5 marzo), è stato commentato con durezza dall’edizione locale di Avvenire. La nota di Stefano Andrini lo definisce infatti “giurassico”, “l’ennesima battaglia di retroguardia portata avanti da laicisti in via di estinzione”. L’autore ha anche retoricamente chiesto se i “fautori di un così brillante colpo di genio” debbano essere mandati “al confino, agli arresti domiciliari perpetui nella Torre Prendiparte o nelle bacheche del museo zoologico”.
Raffaele Carcano
Guai a mettere in discussione i loro privilegi economici…Si scatenano le ire funeste!
Se Avvenire commenta con durezza l’iniziativa referendaria, significa che il “Comitato Art. 33” e’ sulla strada giusta! 😉
ecco la loro vera natura cristiana “l’ira di dio” sui laicisti che non la pensano come loro, che non si lasciano piegare alle ragioni clerico-fasciste della ccar e dei comuni vaticaliani.
Ormai è battaglia a tutto campo nei nostri confronti, sono loro in realtà a volerci mandare nei gulag o nei musei, infatti ci dicono che siamo in estinzione, noi loro non li manderemmo mai in mudei delle cere ma devono capire che esiste un’esisgenza laica ormai a livello planetario e in particolar mondo in Italia, c’è un calendario peini di impegni laici in difesa della Costituzione e dei diritti fondamentali dell’uomo, quali il decidere liberamente con un testamento biologivo come terminare la propria vita dignitosamente.
ho notato un errore nella news:“al confino, agli arresti domiciliari perpetui nella Torre Prendiparte o nelle bacheche del museo zoologico” non viene riferito agli studenti ma ai promotori dell’iniziativa(rendendo l’articolo di avvenire ancora più squallido)
vero
il settimanale della Curia ha paragonato un quesito referendario perfettamente legittimo con misure dal sapore fascista che avrebbero voglia di applicare ai promotori del referendum
siamo oltre lo squallore
e però si decidessero… un giorno son lì, a tuonare che il male della società di oggi sono il secolarismo e l’allontanamento di Dio (il loro, quello che poi mungono) dalle nostre vite e blahblahblah… e contemporaneamente definiscono l’ateismo giurassico (lol, da che pulpito) e in via d’estinzione.
Ahh… le vie della diffamazione sono infinite, soprattutto quando non si è obbligati a dire la verità… dopotutto loro ce l’hanno in tasca, non sulle labbra…
Perchè la collettività deve pagare la scuola ai marmocchi cattolici. Se la paghino loro e , se non sono abbienti, vanno alla scuola pubblica come il restante 97% della popolazione. Scuola pubblica che è sicuramente di migliore qualità rispetto alle private cattoliche ( dagli ultimi dati §OCSE è emerso che le scuole private sono molto peggiori qualitativamente parlando).
Andare a scuola pubblica è un diritto di tutti , andare alle scuole cattoliche no.
concordo.
In sostanza, allo Stato ogni alunno di scuola paritaria costa annualmente 584 euro nell’infanzia, 866 nella primaria, 106 nella scuola secondaria di primo grado, 51 nella secondaria di secondo grado. Sono cifre ridicole, ancor più se paragonate al costo annuale di un singolo alunno di scuola statale: 6.200 euro per la scuola dell’infanzia, 7.300 per la primaria, 7.700 per la secondaria di primo grado, 8.100 per la secondaria di secondo grado (Dossier Agesc, 2007). A conti fatti, dunque, l’esistenza delle scuole paritarie garantisce allo Stato un risparmio annuo di oltre 6 miliardi di euro (praticamente una finanziaria…), che è quanto spenderebbe se tutti gli alunni che le frequentano passassero alla scuola statale.
se tutti invece rimanessero a casa a imparare il mestiere lo stato risparmierebbe secondo i tuoi conti 200 MIGLIARDI DI EURI!
è una bella proposta…
oppure vista nell’altro senso potrei proporre allo stato di non andare a scuola (risparmierebbe circa 7000 euro l’anno) però darmi 500 euro per il mio corso di parapendio…anche in questo caso ci risparmierebbe molto..
Ciao Paolo. Sei di Tarso?
Potremmo tagliare alla CCAR e alla Santa Sede, 6 miliardi si recuperano facilmente.
le bacheche del museo zoologico non sarebbero male
Io li manderei semplicemente nelle scuole pubbliche.
io li lascerei lì dove stanno.
a pagare rette astronomiche perchè le private si autosostengano, com’è giusto che sia.
tra l’altro, poveri studenti, non è neanche colpa loro quando si parla di scuole elementari, medie o superiori. di solito sono i genitori a scegliere.
Vedo che, come sempre, appena si toccano i soldi ed i privilegi partono le prediche dal pulpito.
Osteria come si inc…no quando c’è di mezzo il soldo!
se togli loro la possibilità di arraffare soldi altrui li privi della sola ragione per cui sono cattolici!
Guai a toccargli i valori ……..
…non negoziabili…
bollati
Toccare la tasca del prete equivale a pestare la coda del gatto: la reazione è identica.
😆
Se li volessimo mettere nelle bacheche del museo zoologico non saremmo tanto in via d’estinzione, nevvero? Altrimenti sarebbero già occupate, quelle bacheche, carissimo Andrini. Guarda come se la fanno nelle braghe, avanti così!
ma se è “giurassico”, hanno smentito loro stessi la teoria dei creazionisti…. 🙂
Giusto: mandiamoci lui ad uno zoo, o ad un museo sul giurassico. Ce lo vedrei (avanti: uno che crede che i laici-“sti” siano in via di estinzione non può che venire da lì 😉 )…
Dopo aver letto il vergognoso trafiletto dei vescovi, mi trovo a dover precisare l’ultimissima. Non si chiede infatti l’estensore se i proponenti il questito referendario vorrebbero relegare gli studenti delle paritarie “al confino”, ecc.
Molto peggio. Iniziano ad augurasi questa sorte per chi non crede. Volgiono riattivare Ventotene e Ustica? A questa cosa qua bisognerebbe rispondere. Riporto di seguito la frase fraintesa:
“[…] se la loro iniziativa passasse e il Comune di
colpo si trovasse a dover sistemare i circa duemila bambini che
frequentano le «paritarie» dove vorreste[lettori de LAvvenire, n.b.] mandare i fautori di un
così brillante colpo di genio [i proponenti il quesito referendario, n.b.]? Al confino, agli arresti domiciliari
perpetui nella Torre Prendiparte o nelle bacheche del museo
zoologico? La raccolta delle firme, la nostra, è aperta” S. Andrini
Se il tono della replica è questo, vuol dire che temono di perdere il referendum, che a quanto pare è giurassico soltanto nelle loro parole.
Come è già stato fatto notare, l’attacco del giornale della Curia e’ molto violento:
«lanciamo anche noi un referendum: … dove vorreste mandare i fautori di un così brillante colpo di genio [i promotori del referendum] ? Al confino, agli arresti domiciliari perpetui nella Torre Prendiparte o nelle bacheche del museo zoologico? La raccolta delle firme, la nostra, è aperta.»
non c’è che dire: odio misto a provvedimenti dal sapore fascista riversato dalle colonne dell’Avvenire sui 330 cittadini di Bologna sottoscrittori del quesito referendario e sulle associazioni e sindacati che lo promuovono
Ho corretto l’articolo. Chiedo scusa per l’errore. Evidentemente la mia mente si era rifiutata di prendere per quello che purtroppo realmente era un attacco fascista in piena regola. Inutile minimizzare: è proprio un’intimidazione dal sapore fascista.
notare anche il messaggio trasversale rivolto al braccio secolare:
“nell’acquiescente silenzio di qualche «no comment» di troppo”
insomma, la Curia sta esortando i politici a fare qualcosa contro i promotori del referendum, e visto quel che prospetta (retoricamente?) dopo (confino, arresto), la faccenda e’ piuttosto grave
Io, per loro, vedrei bene una collocazione sotto formalina nel museo Lombroso: arricchirebbero la sezione ‘Deformità Psichiche’.
Quando il lupo mostra i denti vuol dire che inizia ad aver paura…
🙂 🙂 🙂 Quanta acrimonia! Evidentemente scatenata dall’aver toccato il loro punto debole:
il Dio Denaro!
Benissimo, avanti così!
”…e se mi toccano dove è il mio sensibile una vipera sarooooooooooooooooo…” 😉
“…e cento trappole, prima di cedere, farò giocar
farò giocaaaar”
😀
Nella piccola città in cui abito, esiste una scuola privata gestita dalle suore.
Ci vanno i figli dei ricchi o ,presunti tali, quelli insomma che vogliono darsi un tono.
In quella scuola, particolarmente esosa, non ci sono poveri e extra comunitari.
In parole povere, una vera scuola cristianamente intesa!
Mi chiedo se i poveri fessi debbano contribuire a queste forme di istrruzione,
discriminanti e razziste?
L’unica cosa positiva è costituita dal fatto che le giovani che usufruiscono dell’insegmamento
delle suore, sono le più vivaci….!
non ci sono praticamente mai nemmeno ragazzi con problemi (a parte l’assenza di voglia di studiare, dalle medie in poi) o handicap, hai notato?
Quelli non possono neppure sostare davanti alla scuola, negli spazi previsti per i
disabili, ci sono i suv!
ciao
Ho sentito spesso il proverbio”le figlie di Maria son le prime a darla via…”
La presentazione di un quesito referendario è legittima, costituzionale e soprattutto QUANTO DI PIU’ DEMOCRATICO ABBIAMO (a parte che nei referendum nazionali andrebbe assolutamente abolita la limitazione costituita dal “quorum”).
La reazione spropositata di Avvenire alla presentazione di questo refrendum è ANTIDEMOCRATICA e FASCISTA, oltre che MOLTO VOLGARE! 👿 Sarebbe da denuncia!!!
I rappresentanti della chiesa, ed anche i mezzi di comnicazione dei cattolici, quando vengono toccati si drizzano in alto come fanno i serpenti quando colpiti sulla schiena alzano in alto la testa per mordere ed avvelenare chiunque. Ma questi (sanguisughe) non capiscono che il nostro stato, secondo la Costituzione (per la quale non hanno combattuto) è laico. Per giunta il sitema del referendum è un dispositivo prevista dalla Costituzione Italiana e non dello Stato del Vaticano. Fanno bene a Bologna,…e basta.
Nella seconda riga c’è scritto “comunali” anziché “paritarie”.
I cattolici romani sono educati e ragionano in questo modo e dicono: noi al potere e sui posti decisionali, del resto se ne puo` parlare, mai pero` senza il nostro placet o consenso.
E` chiaro a questo punto che avviene immediato un cortocircuito tra le parti a confronto, perche` viene a mancare il dialogo alla pari,e si rompe la coesione sociale, lasciando il campo al pregiudizio ideologico, bello e buono.
Per cui: “o cattolici o fuori” e` gia` un rischio per la democrazia e ci si deve lavorare sopra, volenti o nolenti, su questo aspetto pregiudizio nella mentalita` italiana, per scongiurare le apparentemente preferibili sonnolente anestetizzanti derive dittatoriali e discriminatorie che questo profondo pregiudizio ideologico porta con se`, come gia` e` successo per esempio nelle fasi prenazista e prefascista (“asse” italo-tedesco), per le quali la religione Cattolica Romana e` stata il principale mezzo ideologico del potere per preparare le masse popolari e borghesi a lasciarsi andare liberamente con fiducia all’autoritarismo antidemocratico con sistemi analgesici ed ipnotici tipici di quelle forme plebiscitarie, ed alla dittatura delle coscienze, per cui il preassunto diverso era gia` fuori, estraniato e colpevolizzato.
Un ben fatto ai bolognesi promotori del referendum. Avete colto nel segno.
A parte i soliti laicisti, moralisti, sono molto istruttive le mezze frasi di stampo mafioso a pag.4 del foglietto della diocesi bolognese. Gli brucia molto che qualcuno ficcanasi nei loro santissimi affari, perche’ per loro il volgo deve essere gregge, letteralmente.
[…]Basta aprire il vocabolario per capire che il termine «pubblico» non significa solo dello Stato ma è estendibile a chiunque eserciti una funzione pubblica. Avviene per i negozi dei privati: figurarsi se a maggior ragione non deve accadere per la scuola.[…]
Certo, i negozi dei privati svolgono la loro funzione di esercizi pubblici grazie alle insensate elargizioni di enti statali…
Ma quanto sgangherato sarcasmo trasuda la rubrichetta che dovrebbe titolarsi, piu’ appropriatamente, Che tempo fa, signora mia!
Patetica la drammatizzazione finale:
[…]se la loro iniziativa passasse e il Comune di colpo si trovasse a dover sistemare i circa duemila bambini che frequentano le «paritarie»[…]
Nella prima del succitato foglietto campeggia la “marchetta”:
Federalismo, il caso lombardo
Romano Colozzi. «La nostra bussola segna la sussidiarietà»
E allora faccio mie le considerazioni del link qua sotto
http://www.noisefromamerika.org/index.php/articles/Il_male_del_Nord