Marone (BS), trovato senza vita prete pedofilo

Il sito BergamoNews dà notizia che nella zona della Corna Trentapassi, sul territorio di Marone (BSa), sul lago d’Iseo, è stato trovato il corpo senza vita di don Matteo Diletti. Il prete bergamasco, scomparso da settembre, era stato condannato a quattro anni di reclusione per aver avuto rapporti sessuali con una tredicenne.

Luciano Vanciu

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47 commenti

POPPER

come si dice negli ambienti della chiesa, quel prete è all’inferno, ma noi non crediamo a queste cose e di solito ci affidiamo alle indagini della magistratura per saperne almeno un po’ di più, ma anche non è difficile intuire che sia stato un suicidio per eccessivo senso di colpa, che avrebbe potuto essere curato, anche se come sospettato pedofilo avrebbe dovuto essere processato e ritenuto innocente fino a prova contraria, ma anche se fosse stato condannato per pedofilia la sua mente avrebbe dovuto incontrare qualche esperto psicologo ad aiutarlo, per evitare di cadere in depressiioni suicide che la nostra giustizia non ha intenzione di indurre ma che appartengono alla sfera privata delle convinzioni religiose.

POPPER

in questo caso era già stato condannato, quindi, il senso di colpa non ha incontrato persone che lo hanno aiutato psicologicamnente e magari lui stesso non ha chiesato aiuto ed è rimasto solo con la propria condanna.

Florenskij

@. Apprezzo molto il suo senso di umanità. Comunque devo precisare che secondo la Chiesa nessuno può dire che ogni suicida sia necessariamente all’Inferno, anche se viene negato il funerale religioso, come un tempo di prasssi comune. A una donna disperata per il suicidio del marito, che si era annegato, il ( santo ) curato D’Ars diede consolazione dicendole che tra la spalletta del ponte e l’acqua avrebbe potuto essersi pentito. Rimane il fatto che quello dell’Inferno è l’argomento più ostico del Cattolicesimo.
Ricorderà che si distingue tra sentimento di vergogna perchè la propria immagine esterna è stata rovinata, e sentimento di colpa, perchè si è incrinata l’immagine che si ha di se stessi in foro interno. Sono argomenti da romanzo russo fine ‘800. Non sono da invidiare pubblico ministero e giudice, che devono imperversare su uomini di cui è facile appurare il reato esterno, difficilissimo definire il meccanismo interno che li ha portati a quell’azione. Quanto di impulso irresistibile e quanto di cattiva volontà?

rik

Don Diletti è stato condannato in Cassazione a 4 anni. Ma era scomparso (e probabilmente suicidato) una settimana prima della sentenza.

In questi giorni sono parecchie le notizie di preti (e affini) suicidi

1) Don Matteo Diletti
2) diacono Luca Seidita, a Orvieto, getttosi da una rupe dopo aver saputo che era saltata la sua prossima ordinazione a sacerdote.
3) don Franco Galizia, 43enne prete orionino da Palermo
4) don Franco Rossi, ieri, 75enne prete di Viareggio

Per tutti è stato fatto o si annuncia un funerale cattolico, celebrato dal vescovo.

Alla faccia di Piergiorgio Welby, che non aveva scelto di morire ma era stato costretto da una terribile malattia.

andrea pessarelli

e alla faccia della mamma novantenne di piergiorgio welby, che era cattolica praticante e si è vista negare, dopo una vita a essersi fatta illudere riguardo il conforto della fede, quel gesto di umanità che sarebbe stato nei SUOI confronti il funerale. ricordo che il funerale non è un sacramento impartito al defunto (i sacramenti riguardano i vivi e non i morti) ma un rito di preghiera e di benedizione. il fatto che questa celebrazione sia stata negata con motivazioni esplicitamente di opportunismo politico e non teologiche (il cardinale ruini disse che non si poteva fare a causa del clima generale) rende bene l’idea del livello cui può giungere la viltà degli ipocriti

POPPER

Caro Rik, esiste nell’educazione cattolica molta ignoranza sugli effetti psicologicamente devastanti per una persona a causa dei rimorsi morali di coscienza, alcuni come questo prete non hanno retto, di certo colpevoli di pedofilia, ma noi laici sappiamo che esistono pene e sanzioni che per giustizia non devono essere vendicative, ma avere lo scopo di curare psicologicamente oltre che correggere, certo non potendo comunque evitare una pena interiore per chè che il pedofilo ha fatto, ma non parlo di misericirdia laica in quel che dico, solo di una civile evoluzione dell’apparato di giustizia in tuti i suoi aspetti civili, giuridici e psicologici.

Non mi fa piacere che accadono queste tragedie nemmeno al peggiore dei miei nemici, ribadisco l’importanza per i cattolici di smetterla di parlare di morale (sensi di colpa precettistici) mentre è più psicologicamnente sano approfondire una coscienza etica.

Florenskij

@Popper. Mi permetto di obiettare: e il caso di Giuda, impiccatosi per aver tradito Cristo? Non le sembra abbastanza divulgato fin da subito perchè i Cristiani si rendessero conto di quale devastazione possa portare il senso di colpa? Bisognerebbe usare piuttosto il termine “compunzione”: senso di colpa che non giunge alla disperazione per la certezza di poter essere perdonati, se interiormente pentiti. Il precettismo può portare solo a una paura “esteriore” ( come la trasgressione in un campo di concentramento, che non colpisce la coscienza *), non alla compunzione. Paolo di Tarso si dice appunto convinto che con Cristo sia stato superato il precettismo.
Ad Auschwitz, proprio per colpire la coscienza, ciascun prigioniero era avvisato che in caso di fuga durante i lavori all’esterno, ad es. da taglialegna, sarebbero stati fatti morire di fame altri dieci prigionieri. Vendetta trasversale, come usano i mafiosi.
Comunque è un campo in cui occorre fare distinzioni sottilissime per la vastità della tipologia. C’è chi desidera la punizione per liberarsi ( il principe Nekliudov in “Risurrezione” di Tolstoi ) e chi si suicida per non subire l’onta della condanna.

POPPER

accolgo l’obiezione ma ti faccio notare che Giuda non si è mai suicidato se non nella convinzione di chi crede che il vangelo sia un testo storico oltre che spirituale.

Qualche altro fedele in cristo, e ce ne sono, potrebbe dirti: “io credo al cristo dei vangeli gnostici” E tu cosa risponderesti? No il papa ha detto che non sono le vere storie di cristo e della chiesa….ecc..ecc..?

Quindi, rispettosissima la tua citazione di Giuda suicidatosi seconod i vangeli canonici, ma io non ti credo, posso non crederti? è vero ugualmente quel che tu dici anche se non ti credo? Io sono nell’ignoranza e tu sai tutto su cristo?

Ok, ma sul senso di colpa tipicamente cattolico ne so almeno un po’, ho indagato la psicologia dei credenti e dei mistici nelle mie indagini sia del passato che al presente, e so che non possono fare a meno di un tipo di introspezione morale confessionale, cioè, in base alla lettura della bibbia si auto-inquisiscono introspettivamente per cercare le colpe in se e detestarle.

Questa è stata per molti l’educazione cattolica, tipicamente precettistica e lo è ancora oggi nel catechismo della ccar, anzi, non si fa menzione nel catechismo di una libertà di coscienza, al contrario essa deve uniformarsi al magistero del papa, oppure si sbattezza e inizia un altro percorso di conoscenza di se stesso e di approfondimento di una nuova coscienza etica che non preveda premi iultraterreni.

andrea pessarelli

@ Florenskij: “senso di colpa che non giunge alla disperazione per la certezza di poter essere perdonati”
ma come poteva giuda avere questa certezza se gesù proclamò “guai a chi mi tradirà meglio x lui sarebbe non essere nato”? diceva tanto per dire?

POPPER

bravo andrea, non ci avevo pensato, ma le parole di gesù rasentano l’aborto in questo caso, come se lo spiega il nostro amico Florenskij?

rik

La mia pietà per queste preti suicidi è fuori discussione. Come mi fa pietà anche un altro prete suicida che avevo scordato, don Sergio Recanati, quello delle avances all’attore de Le Iene.

Piuttosto quello che dovrebbe far riflettere è l’ipocrisia dell’etica cattolica sulla sacralità della vita, che impedirebbe anche di disporre della propria vita. E fa riflettere quanto disumanizzante sia la condizione del prete, uomo privo di affetti autentici che in un momento di sconforto è ancora più solo di chi ha una vita affettiva più o meno appagante.

stefano

non mi unirò al coro del politically correct, a me non dispiace affatto se questo individuo è morto.

Roberto Grendene

a meno che non sia stata una sua scelta pienamente consapevole, a me invece spiace che una persona si tolga la vita perche’ la società non gli concede la possibilità di riabilitarsi, anche dopo 20 anni di carcere, ad esempio (o di curarsi, non escluderei questo caso)

Rasputin

A me in genere non spiace che una persona si tolga la vita perché è sua e ne deve poter fare quel caxxo che gli pare. La società non dovrebbe benevolmente “Concedere” nulla ma andare a farsi fottere tutta intera. Se poi che uno si suicida possa fare, anche solo potenzialmente, del bene ad altri, tanto meglio come ho detto e tanto rispetto per il suicida.

GIOACOLP

Totalmente in accordo con Roberto. Una società, nel caso in esame, pronta a condannare senza appello, mi preoccupa.
Ognuno deve essere “libero” nelle proprie scelte.
Quanto poteva essere libero quell’uomo, condannato di pedofilia?
Quale bene avrebbe fatto agli altri il suicida?
Aspetto risposta.

fiertel91

Avessi almeno letto gli atti del processo per sapere se il rapporto con la tredicenne era o meno consensuale, non faresti la figura dello stupido.

CosmoGioioso un Giorno

forse qualcuno dovrebbe aprire un dizionario

Luigi Tosti

La notizia del ritrovamente del cadavere di don Matteo, prete condannato per pedofilia con sentenza passata in giudicato, ha trovato vasta eco nei TIGGI’ della RAI e di Mediaset. La RAI ha pensato di creare una fiction sul prete che andrà in onda su RAI 1 in prima serata. Titolo: Don Matteo 2.

cartman666

Di preti detective hanno fatto fiction a bizzeffe, mi ricordo pure Andrea Roncato. Mai una su un prete pedofilo, chissà come mai.
La “fiction” specchio deformante della realtà, mai esistiti preti detective, mentre di preti pedofili ce ne sono a migliaia, uno straccio di fiction ce la potrebbero pure fare, l’hanno fatta pure sul Barbarossa…

Painkiller

Pedofilo no, efebofilo di sicuro. Personalmente poi non riesco a provare pietà: un vigliacco si è suicidato per non affrontare le conseguenza giuridiche e sociali dei suoi atti.
Quanto alla tredicenne consenziente…. certo con una figura di autorità psicologica e sociale che aveva il triplo dei suoi anni.

Dalila

Bisognerebbe capire la tredicenne in questione sia stata consenziente o no.
Qualcosa mi dice di no…altrimenti non si spiegherebbe un gesto simile.

fiertel91

Il gesto si spiega con le pressioni che sentiva su di sé. Indipendentemente dai fatti.

Kaworu

la diagnosi di pedofilia ancora calza, con 13 anni.

la condanna pure, aggravata dal fatto che si trattava di una figura di riferimento.

Painkiller

Sei tu l’esperta di psicologia… dal basso della mi ignoranza pensavo si intendesse attrazione per soggetti pre-puberi con pedofilia e, mediamente, lo sviluppo è già cominciato a 13 anni (seno mestruazioni, ecc). Per questo parlavo di efebofilia.

Anyways ha ragione chi dice che l’età legale del consenso è 14 anni fra coetanei aumentata di 3 anni se c’è sostanziale differenza d’età. Concordo anche sull’aggravante per via delle figura d’autorità…. pedofili ed efebofili NON si basano sulla coercizione fisica, ma su un sapiente lavoro di manipolazione mentale per ridurre la vittime in uno stato di dipendenza e auto colpevolizzazione. Meccanismo molto più facile se sei il genitore\prete\insegnante\ecc della vittima.

Kaworu

efebofilia sul dsm non esiste (mi sa nemmeno sul V in uscita prossimamente), è un disturbo ancora non codificato che io sappia.
quindi vuol dire che i criteri diagnostici ancora non ci sono e che la definizione è per lo meno vaga e fumosa…

mentre invece per la pedofilia i criteri sono “attrazione verso soggetti prepuberi di 13 anni o meno”, quindi purtroppo per il prete già ci siamo… chiaramente non so che aspetto avesse la ragazzina, quindi magari lui non sapeva l’età o pensava fosse più grande, qui non posso dir nulla, dico solo che per poco ma volendo è dentro al criterio.

legalmente comunque no, le cose stanno così (in italia): In Italia l’età del consenso è fissata a 14 anni, ma può salire o scendere a seconda dei casi. Infatti sale a 16 anni se uno dei due partner ha qualche forma di autorità o convivenza sul/la partner più giovane, ad esempio nel caso di insegnanti, catechisti, educatori, fratelli e/o sorelle maggiori, assistenti sociali, medici curanti e pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni. L’età sale a 18 anni (seppur con pene previste minori rispetto agli altri casi) se il fatto è compiuto dal genitore (anche adottivo), da un parente o dal tutore, o da una persona che convive con questi, nei confronti di un minore cha ha comunque compiuto 16 anni ed avviene abusando dei poteri connessi alla propria posizione; scende, invece, a 13 anni se i due partner sono entrambi minorenni, a condizione che vi sia una differenza d’età non superiore a 3 anni.

(by wiki, non avevo voglia di scrivere. ovviamente tutto quanto scritto sopra vale se c’è il consenso e se non è prostituzione eh)

Kaworu

sul fatto che i pedofili non usano la coercizione fisica però hai ragione, difatti se possibile (e chiaramente se il disturbo che hanno è la sola pedofilia, perchè se c’è pure una componente sadica per dire…) non ricorrono alla violenza a meno che sia “indispensabile” ma comunque non tutti.

diciamo che individuano la “gazzella malata” che è lasciata indietro dal branco: bambini con famiglie già abusanti magari, o con genitori assenti o che li picchiano, bambini soli e isolati dai coetanei e via dicendo… ai quali basta dare un minimo per conquistarsi la loro fiducia, purtroppo.

fiertel91

La diagnosi calza e non calza. Specialmente se si parla di persone, come me, che dimostrano un’età maggiore.

Kaworu

non conoscendo l’aspetto della ragazzina infatti, sulla carta ci siamo per una diagnosi.

di fatto, non lo posso sapere, come ho detto.

però legalmente stiamo in pieno dentro al reato, anche se di anni ne dimostrava 35.

Paul Manoni

Dura Lex sed Lex…Lei 13, lui 39. Aveva solo il triplo dei suoi anni!

fiertel91

Lo segnerò per la prossima legge iniqua di stampo confessionale.

Paul Manoni

Le leggi inique vanno cambiate, ma non ci vedo nulla di inuquo in questa.

fiertel91

Una legge che fissa arbitrariamente l’età del consenso senza considerare la maturità sessuale dell’individuo è una legge iniqua. Ma vista da lontano può non sembrarlo.

Kaworu

una legge deve essere generica, non si può farla ad personam.

se no è come dire che siccome tizio sopporta meglio l’alcol, per lui il limite può essere più alto di quello di caio, mentre sempronio che lo sopporta peggio…

tra l’altro non è esplicitato nell’ultimissima se questi rapporti fossero consensuali e quanto consensuali, e comunque l’età del consenso in italia è chiaramente fissata, la legge non ammette ignoranza.

ANCIA LIBERA

tanto per la cronaca anche dalle ns. parti un prete si è suicidato !!!

Roby GOD

Vocazioni in costante calo + decessi per sopraggiunti limiti di età + suicidi dei pedofili smascherati, vuoi vedere che è la volta buona che si estinguono?

Davide Corsaro

Se si estinguessero creerebbero subito una nuova figura laica di manovalanza.

Soqquadro

Legalmente un/una 13enne con un adulto, non può essere consenziente. Sotto i 14 anni è comunque violenza sessuale. E la legge vale anche per il prete.

Kaworu

con un prete o altra figura di riferimento, l’età legale sale a 16 anni.

faber

Legalmente e anche eticamente. Mi viene in mente il caso della donna violentata nella caserma di Roma. I poliziotti si sono giustificati dicendo che lei fosse consenziente. Ma come può una persona posta in arresto essere consenziente rispetto a 3 poliziotti,maschi,soli nella stanza con lei? L’autorità della persona che si ha di fronte pone una violenza che non sarà fisica ma è comunque psicologica.

Painkiller

@Kaworu

Non sapevo che sul DSM non esistesse l’efobilia…. un adulto attratto solo da adolescienti in fase di sviluppo qualche problemino ce l’ha imho.

Tornando in topic. Da un punto di vista legale quello che ha compito il parroco in questione rientra nelle casistiche legislative della pedofilia, c’è poco da discutere.
Sulle forme di coercizione come dici tu dipende se è un “pedofilo semplice” o se ha altri disturbi. Diciamo che la maggioranza quando caccia nel proprio territorio d’origine tende ad usare la manipolazione (e ti posso garantire per esperienza personale quanto sono geniali nel farlo), quando sono in territori esteri dove si sentono immuni alle leggi (brasile, tailandia, africa, ecc) si fanno molti meno problemi…. dopo tutto con 30 dollari puoi comprarti la vita di una bambino in certi paesi.

Kaworu

si può essere, dico solo che ancora che io sappia non c’è una codificazione ufficiale (e sinceramente ho trovato un solo articolo sull’efebofilia su pubmed, tra l’altro collegato proprio già dal titolo ai sacerdoti cattolici… però mi informerò anche altrove) e che è work in progress.

sisi son stata pochi mesi fa a una conferenza sull’argomento pedofilia e s’è parlato anche di questo, dei “metodi di caccia” diciamo, qui da noi. chiaramente in congo o in thailandia si fanno meno problemi…
poi ci sono quelli non esclusivi, quelli con altri disturbi in comorbilità…

Painkiller

Già. Purtroppo quello dei pedofili è un universo vasto e variegato. Un dei problemi è anche che la gente si aspetta il classico maniaco in impermeabile e bava alla bocca, non vuole vedere che il “mostro” è l’ometto\donnetta rispettabile: il genitore tanto gentile, l’amico di famiglia, il prete, l’allenatore.
E’ solo negli ultimi anni che in italia ho visto cambiare la mentalità e sorgere una maggiore protezione dei minori. Finalmente si è passati dal “ma perchè ti inventi queste cose cattive” al “portiamolo dallo psicologo che magari non sta dicendo corbellerie”.
Ti posso garantire, per esperienza mi e di altri, che 20 anni fà la mentalità sociale colpevolizzava le vittime. A 6\7\10 anni ti sentivi dire “se è successo qualcosa avrai pur fatto per provocarlo”…. il tutto non a Khabul, ma a Milano, Torino,ecc.

Tanto più la società colpevolizza la vittima e considera il crimine una ragazzata, tanto più questa tipologia di criminale si autogiustifica e alligna imho.

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