Il Giornale di Vicenza dà notizia dell’arresto di due moldavi, accusati di aver rapinato e malmenato una prostituta. Uno dei due è un sacerdote ortodosso. Gli uomini avevano pattuito una prestazione per 50 euro, ma, quando dopo mezz’ora la ragazza ha detto basta, hanno preteso la conclusione del rapporto sessuale, l’hanno minacciata con un coltello e l’hanno presa a sberle. Quando questa è fuggita, hanno recuperato il proprietario della BMW (un altro sacerdote) e l’hanno inseguita, trovatola l’hanno nuovamente minacciata: solo l’allarme lanciato da un’altra prostituta li ha convinti a desistere. In seguito sono stati fermati dalla polizia. Il proprietario dell’autovettura è stato a sua volta segnalato.
Luciano Vanciu
Come sono caduti in basso, Addirittura ortodosso! Ma gli mancava proprio così tanto la topa fino a finire nella fogna? Che storie squallide!
stavolta è un ortodosso 😉 infatti non ha violentato un bambino hehehe
Ma… un ortodosso è per caso una di quelle montagnole di terra che rimangono nel campo dopo aver raccolto le patate? (mamma mia, che battutaccia!)
C***o Aldo, sarà anche stupidissima, ma ho riso per 5 minuti 😀
rapinata malmenata e non dimientichiamoci violentata: da come è scritto mi sembra di capire che fosse consenziente fino a un certo momento dopo il quale non lo è stata più. la pretesa di continuare se seguita dai fatti configura inequivocabilmente il reato di stupro
Ora mi faccio linciare: tirarsi indietro a metà di una prestazione professionale è però una rottura dei termini contrattuali, per cui come minimo avrebbe dovuto restituire il denaro incassato. A meno che il pattuito comprendesse un limite temporale chiaramente dichiarato e concordato tra le parti.
PS: Quanto sopra premesso che a mio avviso la prostituzione è un affare piuttosto squallido dall’una come dall’altra parte. Purtroppo, e non sono certo il primo a sostenerlo, molti di noi (me incluso) si prostituiscono ogni mattina andando al lavoro, anche se gli organi genitali non sono coinvolti nella faccenda, ed hanno a che fare con gente che non è poi molto migliore dei “clienti” citati nell’Ultimissima. Ad esempio… no, questa non ve la racconto, raccontatemene una delle vostre. 😉
Oppure a meno che il cliente non abbia avuto pretese di situazioni erotiche estreme o simili che esulavano dal normale rapporto pattuito. Peraltro nella prostituzione esiste un vuoto giuridico che rende tutto molto più complicato.
Sul lavoro in generale…in teoria esso non dovrebbe essere una prostituzione, ma ‘secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.’ (Costituzione art.4).
Che poi si sia ben lontani dall’enunciato della Costituzione sono perfettamente d’accordo.
Triste andare a prositute. Deplorevole che lo faccia un sacerdote. Criminale che si minacci, si picchi, si rapini e si vilenti un’altra persona.
W l’ortodossia…Ma anche no! 🙁
Sacerdote o meno poco importa. E’un uomo come tutti gli altri. Non indigniamoci, sacerdote non è un’aggravante. Per noi è un bel maialetto comune 🙂
Ed invece mi indigno eccome!
Gli uomini comuni non se ne vanno a spasso a predicare moralità, valori, principi, e soprattutto non si arrogano il diritto di autoeleggersi detentori di verità assolute. I sacerdoti lo fanno, e a quanto pare, sanno anche predicare bene e razolare male.