Crocifisso: il 18 marzo la sentenza di Strasburgo

La Grande Chambre della Corte europea dei diritti dell’uomo renderà nota venerdì 18 marzo la sentenza sulla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche. La Corte dovrà pronunciarsi in via definitiva sul ricorso presentato dal governo italiano contro la sentenza di primo grado, emanata il 3 novembre 2009. L’iniziativa giuridica è stata avviata da una socia UAAR con il sostegno dell’associazione.

L’associazione

43 commenti

c.j.

…purtroppo non ci conto troppo, sarebbe bello, ma ho i miei dubbi.

Sono in tanti, sia in Italia che in E.U. a non credere fino in fondo nella vera laicità.

Secondo me i crocifissi resteranno attaccati ai muri, sono troppi i cristiani pronti a dire: “Così gli atei ci impongono il nulla, il vuoto e l’assenza di ideali”. Comunque… staremo a vedere…

POPPER

Dai che andrà bene, altrimenti sarebbe come se la CEDU consigliasse di rivedere la Costituzione Europea per inserirle la questione delle radici cristiane, poi è un altro paio di maniche far rimuovere i crocifissi tutto d’un colpo, il che ci rimanda a ulteriori inviti dell’UAAR a rispettare la CEDU in sedi scolastiche e a questo punto, se la Grande Chambre sarà dalla parte della laicità dello stato, i giudici dovranno far rimuovere i crocifissi e non ci saranno ordinanze dei comuni che terranno.

Ma sarà ugualmente un terremoto culturale se la GC avrà confermato la sentenza CEDU del 3 nov, e molti italiani non sono ancora abituati alla laicità dello stato e già si erano rassegnati a vedere i loro rappresentanti politici a 90° davanti al papa, temo che non vi sia ancora una presa di coscienza laica da parte dit tuti i cristiani, la maggior parte ama lo “statu quo crocifisso”.

sono anch’io tra il realista e l’ottimista, ma se vincesse la laicità ne vedremo delle belle e aspettiamoci ritorsioni arroganti, prepotenti, violente, da veri catto-talebani, purtroppo sarà come togliere la naschera del vero motivo per cui impogono ancora il crocifisso e si vedranno anche le vere radici cristiane, cioè, la presunzione arrogante e prepotente e violenta fatta religione dell’Impero con Costantino fino allo stato attuale di clerico-fascismo anticostituzionale.

ilaria

il crocifisso ,caro filosofo, non serve per quello che tu dici (anche se non lo pensi..) serve per spaventare la gente e fare SOLDI
ormai questo fa la chiesa..e te lo dice una che ha bazzicato la chiesa, purtroppo,per molti anni..poi fortunatamente ho aperto gli occhi

massimo

Terrò inCROCIate le dita delle mani e dei piedi fino al 18 marzo

POPPER

sei forte! ma a questo punto un sano esercizio Stanga yoga risulta più ginnico e meno scaramentico, ma va bene anche la tua battuta.

Davide Corsaro

In qualunque modo andrà la battaglia sarà vinta.

Se ne sarà discusso per la prima volta.

Quanti “no” hanno incassato le persone in lotta prima di arrivare al cambiamento del costume e della società? Ci basti pensare alle battaglie del femminismo, a quelle degli omosessuali, a quelle per i diritti politici, per il voto, alle piccole battaglie quotidiane come aborto e divorzio… questo è solo un punto di inizio.

Tommaso W.

Qualche speranza c’è.

Strasburgo è più lontana dal Vaticano di Montecitorio !!

Luigi Tosti

Champagne già stappato. E da domani altra bottiglia, di giorno in girono, sino a Pasqua.

luca t.

Pare che il 18 marzo sia la chiesa cattolica che quella ortodossa festeggino San Cirillo, il quale, in una lettera all’imperatore Costantino, riferì che una grande croce era apparsa in cielo, tra il monte calvario e l’orto degli ulivi…

Meno male che non siamo superstiziosi…

nightshade90

quello era san bernardo da chiaravalle. san cirillo era il simpaticone che commissionò l’uccisione di ipazia e la distruzione della biblioteca di alessandria, con annesso rogo della stragrande maggioranza dei testi e delle conoscenze di tutto il mondo allora conosciuto.

Massimo Giorgi

Oddio, il 18 marzo è di venerdi, ma non mi pare che sia ancora il Venerdì Santo, perchè quest’anno la Pasqua cade altissima.
Certo che scrocifiggere il povero Cristo proprio di venerdì…e poi il giorno dopo la Grande Festa Nazionale del 17…ma no! Secondo me lo lasciano appeso un altro po’, magari il tempo di trovargli un sostituto in tempo per la prossima Via Crucis.
Saluto il tosto Tosti, vivo a Camerino anch’io ma sono astemio, forse un giorno avremo occasione di stringerci la mano, magari in galera e sotto un bel crocifissone. O ROMA O MORTE!

Luigi Tosti

Ho letto adesso il comunicato stampa n. 200 del 10.3.2011 pubblicato sul sito della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e mi sembra di poter arguire -da un “particolare”- che il ricorso del Governo italiano -pardòn, della repubblica pontifica italiana- sia stato respinto. Nell’esordio del comunicato stampa, infatti, si limita l’oggetto del ricorso della Lautsi Soile alla contrarietà del crocifisso al diritto dei genitori di impartire un’educazione conforme ai loro convincimenti religiosi e filosofici, ma si oblitera di considerare che la ricorrente aveva dedotto, anche la violazione del diritto di libertà religiosa e la violazione del diritto di eguaglianza e non discriminazione e che, poi, quest’ultima questione giuridica NON era stata decisa dalla DECU perché “assorbita” dall’accoglimento dei primi due motivi. Orbene, se ipoteticamente la Grande Camera avesse OGGI ritenuto fondato il ricorso del Governo della repubblica pontificia -sentenziando cioè che l’imposizione del crocifisso non lede il diritto dei genitori all’istruzione conforme ai loro convincimenti né iil diritto di libertà religiosa degli alunni- la Corte avrebbe però dovuto pronunciarsi sulla “terza” questione “oblieterata”, e cioè se è lecito IMPORRE agli alunni i crocifissi, vietando loro di esporre i propri simboli. Dal momento che che questa “terza” questione non risulti nemmeno menzionata nel comunicato stampa, sono indotto a ritenere che la Grande Camera non se ne sia nemmeno occupata: e questo può essere avvenuto SOLO perché ha ritenuto infondato il ricorso del Governo, o totalmente (cioè perché ha ritenuto che il crocifisso viola il diritto dei genitori ad un’educazione conforme ai loro convincimenti, nonché il diritto degli alunni alla libertà di religione, intesa in senso negativo) o parzialmente, cioè perché ha ritenuto (ad esempio) che solo il diritto dei genitori è violato, mentre non lo è il diritto di libertà religiosa dei minori. Quest’ultima ipotesi sarebbe, a mio avviso, aberrante: se è infatti vero che rientra nel diritto di libertà religiosa esporre simboli religiosi in casa propria e/o al proprio collo, è altrettanto indubbio che nessuno si può arrogare il diritto di esporli nelle case altrui o al collo altrui: e le scuole pubbliche -sino a prova contraria- appartengono a tutti gli italiani, e non ai soli cattolici.

POPPER

volevo farle una domanda, anticipatamente la ringrazio per la risposta che vorrà darmi:

Il suo caso, sig.r Luigi Tosti, lo porterà davanti alla CEDU? E quando le sarà possibile?
Ammettendo che la CEDU le darà ragione (io penso che lei abbia ragione), pensa già da ora che il governo ricorrerà anche nel suo specifico caso?

Sono con lei solidale e spero che ottenga dalla giustizia quel che è laico riconoscerLe, almeno dalla CEDU, visot che in fatto di laiciità l’Italia è molto discutibile. Buon pomeriggio!

Luigi Tosti

Lo porterò dinanzi alla CEDH, anche nel caso in cui le Sezioni Unite della Cassazione annullino la mia sentenza di rimozione. Per ipotizzare un ricorso del Governo alla Grande Camera nella causa che intendo proporre, bisogna prima ipotizzare che questo ricorso venga accolto. E in questo caso mi riesce difficile concepire per quali motivi si potrebbe richiedere l’intervento della Grande Camera.

neverclean

Il ragionamento e’ chiaro: cancellandosi una sentenza ‘parziale’ avrebbero comunque dovuto esprimersi sulla parte rimanente che era stata assorbita dalla prima sentenza, e che, come effetto dell’ipotetico annullamento della prima sentenza, veniva di nuovo ad essere oggetto del contendere (la dico come l’ho capita perche’ non sono un tecnico del diritto). Domanda (faccio la parte del diavolo ignorante in materia come sono): sarebbe questa la prassi della CEDU? Cioe’ esprimersi sulla rimanente parte “nascosta” sotto la prima sentenza? Oppure, se i vaticaliani avessero vinto il ricorso, non dovrebbe attivarsi un nuovo processo solo sulla parte ‘assorbita’ dalla prima sentenza?

Luigi Tosti

Hai perfettamente colta, sintetizzandola, l’argomentazione logica (e giuridica) che ho desunto dalla circostanza che nel comunicato stampa non si fa riferimento alla TERZA violazione di diritti umani dedotta nel ricorso. Se la Grande Camera avesse accolto (per ipotesi che ritengo fantascientifica) il reclamo del Governo, non si sarebbe potuta esimere dall’affrontare e decidere la TERZA questione prospettata dalla Lautsi Soile perché, altrimenti, vi sarebbe un’omessa pronuncia s un ricorso e, quindi, una denegata giustizia da parte della CEDU.

andrea pessarelli

con tutti i crocefissi che verranno staccati dai muri e utilizzabili per la stufa il prossimo inverno potremo fare a meno sia di gheddafi che di putin

POPPER

si possono avere su prenotazione? Mi rivolgerò al bidello della scuola qui vicino a saca mia, “mi tenga via qualche quintale di crocefissi”. Bella questa!

Luigi Tosti

Suggerisco un nuovo motto per i cattolici: STACCA E STUCCA!

POPPER

si ricordi se vorrà darmi una risposta, grazie.

il motto può anche andare bene ma penso anche alle reazioni della Lega e di La Russa, questa volta finiamo sul rogo della RAI e della sua mefistofelica grgliata clerico.fascista.

POPPER

ok, Grazie mille per la risposta, sig.r Tosti, lei è molto gentile, scusi, l’ho vista appena ho postato il commento precedente. adesso la sto leggendo……..h16:18

ore 16:22- ok, allora, chiedo venia, le posso chiedere se tutto ciò avverrà entro pochi anni o dovrà subire effetti di eventuali riforme della giustizia in Italia? Grazie.

Luigi Tosti

Per Popper: se sarò definitivamente radiato dalla magistratura subirò un danno rappresentato dalla perdita di quasi sei anni di stipendio, dalla perdita del diritto al pensionamento, dalla perdita del diritto al lavoro e dalla perdita del diritto ad un pubblico impiego. Credo, pertanto, che chiederò una trattazione rapida del mio ricorso, che si fonda peraltro su pronunce favorevoli della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale italiana, oltre che della CEDH. Non so quali saranno i tempi (la Lautsi ha dovuto attendere sei anni, anche se non ha prospettato urgenza di definizione del giudizio). Non so a quali “riforme della giustizia italiana” tu faccia riferimento: se è quella -“epocale!- preannunciata dal Premier, credo proprio di no. Tra l’altro dubito che vada in porto questa riforma, che non ha nulla di epocale ma tutto di demenziale. Che la giustizia vada riformata -e che i giudici debbano rispondere dei danni secondo la stessa responsabilità per la quale ingegneri, medici e altri professionisti sono oggi condannati a risarcirli- è innegabile. Ma prima di riformare è necessraio CAPIRE QUALI SONO i motivi per i quali la giustizia non funziona. Purtroppo siamo governati da inetti, ipocriti e disonesti che non hanno mai voluto che la giustizia funzionasse. E l’aspetto tragico è che per farla funzionare non occorrerebbe spendere danaro, ma soltanto razionalizzare il funzionamento della “macchina” giudiziaria per fare in modo che la “domanda” di giustizia (= numero delle cause che vengono introitate di anno in anno) dei cittadini sia soddisfatta in modo sollecito. Separare le carriere, istituire addirittura 2 CSM (anziché prevedere la nomina di tutti i membri per estrazione a sorte, per evitare la politicizzazione), e varare il cosiddetto “processo breve” non serve a nulla: anzi, peggiora una situazione a dir poco fallimentare e catastrofica.

Busta

Ho un strano prurito…
Temo che in un modo o nell’altro alla fine dovremo ricorrere ad abbondanti dosi di vaselina.

Paul Manoni

Contiamo i giorni, i minuti ed i secondi che ci separano da questa storica sentenza a prescindere dall’esito. Sono ottimista per un motivo in piu’…L’analisi del comunicato stampa della CEDU, fatta dal GIUDICE Tosti alle 15.42. 😉

lucia

Al dott.Tosti. Ho potuto conoscere lo svolgimento di due processi: uno per un diritto di transito negato, all’interno di un bosco dove andare per legna; il secondo, più recente, per accusa di ingiurie da cugino a cugino. Il primo processo é durato dieci anni ed é terminato con una sentenza giusta; il secondo é in piedi da quattro anni e sarà compito di un Giudice di Pace concluderlo fra qualche giorno.
Negli incartamenti dell’uno e dell’altro, ho riscontrato falsità, travisamenti, errori , non solo di numeri, date e simili ma anche di ortografia e sintassi nelle Memorie di taluni avv,ti. Riassumendo: inutili lungaggini, disorganizzazione sostanziale: voglio dire che se fossero stati compiti da correggere, ci sarebbe stato veramente tanto da emendare… Dentro le aule poi, gente che interroga e risponde a voce bassa, per cui il processo non risulta per niente pubblico. Oggi nessuno scrittore potrebbe, come pare facesse almeno uno, Gogol, andare, invece che a teatro, a seguire la umana commedia e tragedia dentro ad un Tribunale. Non é spocchia quella che mi fa dire che c’é troppa ignoranza nel sistema: laddove dovrebbe essere invece, un Tribunale, il luogo dove c’é più aderenza sia alla realtà perché molta lì ne confluisce, che a tutta la possibile molteplice dottrina, attinta da un sapere giuridico millenario e aggiornato. Ho detto la mia magis audacter quam parate, in base ad esperienza: é facile intuire come io la pensi circa simboli imposti, a coronare più o meno esplicitamente il Sapere. Un sapere fatto di conoscenza che dovrebbe essere o scientifica o storico-letteraria : e dunque ben più vario di come lo vorrebbero alcuni.
Vogliamo proporre, senza esagerare, una storia delle religioni o anche la testimonianza (rispettosa) della religiosità o non religiosità (mentalità, interessi) delle tre generazioni che in ogni famiglia risultano conoscibili? E allora, in classe, il piccolo “museo temporaneo” dei simboli , dei santini, delle medagliette dei souvenir coi relativi raccontini di accompagnamento?

Luigi Tosti

Penso che le tue esperienze con la cosiddetta Giustizia siano state relativamente fortunate. Lo scenario -e lo affermo e l’ho sempre affermato al di là dele mie esperienze come cittadino utente della Giustizia- è molto più fosco di quello che hai dipinto, al punto tale che ho sempre affermato -ed affermo- che l’amministrazione della Giustizia non merita fiducia. Sono molto più fiducioso nell’amministrazione della sanità, ad esempio, piuttosto che di quella della Giustizia. Quello che affermo sono in grado di documentarlo in qualsiasi sede pubblica. Ciò che meraviglia è l’pocrisia degli “addetti ai lavori” che nascondono le inefficienze, gli errori, gli abusi e i soprusi degli operatori di giustizia.
Basterebbe citare il delirante caso di Elisa Claps, il cui “raddrizzamento” tardivo è soltanto opera meritoria della caparbietà e del puntiglio della madre e del fratello Gildo.
E nessuno si vergogna e nessuno chiede scusa e, anzi, si seguitano ad usare riguardi di favore a vescovi e prelati….

Sandro

Cacchiarola, che attesa! Sembra di aspettare la stagione inedita di una serie TV.
Personalmente sono pessimista ma, come dice il saggio, a volte è bello sbagliarsi.

mistergrey

Ma davvero credete che il giorno dopo un’eventuale sentenza favorevole all’ Uaar i crocefissi sparirebbero dalle scuole e dagli uffici pubblici?

Secondo me lorsignori non se ne darebbero per inteso e tutto continuerebbe come prima.

Tanto che ci potrebbero fare? Cacciarci dall’ Unione Europea ? Dare all’Italia una multa che poi, in definitiva ,pagheremmo pure noi?

E poi non sarei del tutto sicuro sull’esito negativo del ricorso presentato dal governo vaticaliano.

Ho già scritto che anche da quelle parti dominano cinici mercanti che fanno giurare sulla bibbia ed invitano il Papa al parlamento europeo.

fab

Immagino che, dopo una sentenza favorevole, se fai filare un crocifisso fuori dalla finestra e qualcuno attua ritorsioni, il risultato è che quel tale ti deve risarcire a puntino. Servirebbe la consulenza di qualche giurista.

Massimo

A me è venuto in mente questo: se, in Italia, si è voluto tenere appeso il crocifisso al muro delle scuole in nome di una legge anteriore alla proclamazione della repubblica (l’eufemismo, in questi casi, è d’obbligo), perché non essere coerenti fino in fondo, e prendere più sul serio quel vecchio ordinamento? Volete il morto attaccato? Bene: tenetelo pure lì. In cambio, io voglio più coerenza: voglio che reintroduciate anche un’altra legge pre-repubblicana, quella che fissa a 21 anni il raggiungimento della maggiore età. Penso che questo risolverebbe tutta una serie di problemi in corso, sgombrando il campo dai problemi personali di un solo tristo figuro e permettendoci di riservare qualche attenzione anche ad alcuni dettagli del momento: tipo la guerra alle porte, il mondo che sta esplodendo, la giustizia oggetto di una svolta autoritaria, la disoccupazione senza sbocco, la corruzione imperante, la deriva leghista/xenofoba, lo smantellamento della scuola, lo sperpero di denaro pubblico, l’evasione dei miliardari come sistema, l’assenza di credibilità internazionale e poco altro. Cose così… Sarebbe un baratto equo, mi sembra: un morto appeso contro un vecchio pedofilo fuori dal parlamento. Ogni allusione al nostro riveritissimo “premier” e alla definizione di maggiore età/maggioranza è puramente voluto.

mistergrey

Dimentichi che le leggi non possono essere retroattive.

Inoltre , a parte il fatto che confondi l’età del consenso con la maggiore età,
devi sapere che fino all’inizio degli anni ’70 si diventava maggiorenni a 21 anni.

Massimo

Era una battuta/paradosso (le battute, se si spiegano, perdono un po’ di verve, ma a volte è necessario…)

Alessandro Baoli

Io ho un pò paura della lobby cattolicista, la sua influenza (che qualcuno chiama corruzione…) arriva un pò dappertutto. Vedremo.

Luigi Tosti

Non è proprio il caso di “trepidare” per l’esito del ricorso, per un semplice motivo. Se il ricorso viene respinto -come credo sia inevitabile- i cattolici dovranno togliere i crocifissi. Se dovesse essere accolto, queto significherebbe che TUTTI avrebbero il diritto di esporre i loro simboli a fianco del crocifisso, sussistendo il diritto all’eguaglianza e non discriminazione. E allora ve lo immaginate che cosa farebbero i cattolici? Toglierebbero i crocifissi per non vedere altri simboli a fianco del loro.

Giovanni Bosticco

C’è un fatto estremamente grave.
Si è deciso, a Strasburgo, che i locali
pubblici, come le scuole, debbano, in
quanto tali, essere di tutti, di qualsiesi
ideologia religiosa o antireligiosa.
L’Italia, nel suo insistere con l’obbligo
di un simbolo cristiano imposto a tutti,
rifiuta ciò che è europeo, e può andare
nella Lega dei Paesi Arabi.
Quanto alle presunte “radici cristiane”,
che imporrebbero a tutti questo strumen-
to di tortura, non sono cristiani l’alfabeto
e le cifre, l’ipotesi atomistica e la geome-
tria dimostrativa, per non parlarne di
molte altre geniali intuizioni.
Certi vogliono, contro l’integralismo
islamico, rispondere con quello cattolico,
secondo loro “simbolo dell’Europa”.
Se ci fu qualcosa che mi fa vantare
d’essere europeo, è lo Stato laico, non,
beninteso, antireligioso, ma neutrale sulle
dispute da relegare alla vita privata dei
cittadini.
I Valdesi rifiutano il crocifisso in luoghi
pubblici.
I Valdesi vogliono convincerci a Cristo.
I Cattolici vogliono costringerci.
Penso di essere stato chiaro.

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