Il Dalai Lama rinuncia al suo ruolo politico

Sinora sovrano temporale e spirituale insieme del Tibet (un po’ come il papa nella Città del Vaticano), il quattrodicesimo Dalai Lama, Tenzin Gyatso, ha annunciato di voler rinunciare alle proprie prerogative politiche, che saranno affidate ad assemblee elettive. D’ora in poi, ha affermato, lui e i suoi successori saranno soltanto guide spirituali del popolo tibetano. L’annuncio ha avuto luogo in occasione della ricorrenza della rivolta contro l’occupazione cinese. Il governo di Pechino ha definito la comunicazione “un inganno della comunità internazionale”.

Luciano Vanciu

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23 commenti

Tommaso W.

Il Dalai Lama è di gran lunga più onesto:

Nel libro:

Dalai Lama, Incontro con Gesù, (Mondadori – 1997)

a pag. 73 si legge:

“””In Tibet è credenza comune che intorno al VII secolo, durante il regno
di re Lha Tho-thori, certe scritte buddiste siano cadute dal cielo.
Alcuni studiosi hanno affermato che non era così, che tali testi,
in realtà, furono importati dall’ India.
Ma se all’ epoca fosse stata rivelata la loro autentica origine indiana,
la gente non le avrebbe venerate !!!”””

“Qualcuno” dovrebbe prendere esempio !!

Roberto Grendene

meglio tardi che mai

comunque stabilire che “lui e i suoi successori saranno soltanto guide spirituali del popolo tibetano” rimane una affermazione fuori dalle righe: il popolo tibetano sarà pur libero di scegliere altre guide spirituali o di non averne alcuna?

POPPER

Caro Roberto, è difficile rinunciare a secoli di guida spirituale di coloro che eranno suoi sudditi, lui li sente ancora suoi, e al momento altre guide spiritualli non le vedo in circolazione da quelle parti, meno che mai vorrei vedere cristiani e mussulmani, meno che mai i testimoni di geova, allora tanto meglio il buddismo.

Anche il regime comunista non è stato porprio un esempio di democrazia, oltre ad avere preso in giro il dalai lama sul porprio candidato alla guida del buddismo tibetano.

Roberto Grendene

@ Ciccio e POPPER

sono convinto che abbia fatto un passo avanti

a volte pero’ si considera il Dalai Lama su posizioni ‘avanzate’, mentre invece sarebbe meglio definirlo come meno peggio

Ciccio

sì lo so… purtroppo cose che dovrebbero essere prassi comune, come separare Stato e religione, sembrano eccezzionali quando avvengono…

Paul Manoni

Sta mettendo in atto una chiara separazione tra Stato e Religione o sbaglio!?
Vista così sembra comunque una buona notizia. 😉

enrico matacena

L’ avesse fatto anche pio IX !. Del dalai Lama ho letto qualche libro. E ‘ uno di quei religiosi con i quali si può dialogare. Fosse stato cristiano sarebbe stato valdese .

Painkiller

Ci puoi proprio dialogare col dalai lama…. sopratutto per quanto riguarda i diritti degli omosessuali e delle donne, ha idee degne di Savonarola.
Per favore non offendere i valdesi.

Alfonso

Finalmente il signor Tenzin Gyatso ha gettato giù la maschera. Che continui pure a collezionare orologi…che è ora.

Diocleziano

Meglio il contrario: abbandonare il ruolo spirituale e difendere gli interessi politici dei Tibetani.

stefano

l’unico buddismo praticabile e relativamente concepibile per uno scettico rimane quello hinaianico ovvero la forma più antica attestata dl 6 secolo a.c. , ascetico e non sacerdotale, sopravissuto in forma blanda nel rituale giapponese del na-mio-re ed presente in forma sincretica con lo zen e varie altre discipline tantriche, riguardo il dalai lama come il suo emulo benny altro non è che un teocrate arrogante vestito prada e straricco.

FussyPenguin

Secondo me la notizia andava data con molta piu’ enfasi.

Il governo di Pechino si prende la briga di smentire la comunicazione bollandola come propaganda occidentale? Uno degli arci-nemici del regime auto-limita la propria influenza, e la Cina dice che non e’ vero?

Credo la sua sia ‘ una mossa molto importante e coraggiosa.
Il suo abdicare, la riduzione del proprio potere e del potere di *tutti i Dalai Lama a venire* a mere guide spirituali e’ stato fatto per rendere inutile il tentativo della Cina di imporre il suo successore, che ovviamente dovrebbe essere un agente del regime, per cercare di controllare il “problema Tibet”:

http://news.yahoo.com/s/ac/20110308/lf_ac/8020090_china_insists_dalai_lamas_successor_must_be_chosen_through_reincarnation
(abbiate pazienza, trovo solo risultati in inglese)

Detto questo, i parallelismi tra Dalai Lama e ‘patriarchi’ di altre religioni a me sembrano un po’ provincialotti, specialmente perche’ il potere in mano a Tenzin e’ molto limitato, in paragone.

stefano marullo

Qualche precisazione. In senso tecnico chiunque può essere un Buddha se raggiunge l’illuminazione, incarnare il Buddha non è da riferirsi al “buddha storico” cioé Siddharta Gautama, vissuto nel 560 a.C. L’attuale Dalai-lma è ritenuto invece l’incarnazione del bodhisattva Avalokiteshvara. I bodhissatva sono delle persone eccezionali, nel buddismo mahayana, che rinunciano al nirvana per amore dei simili e per insegnare loro la via della ‘buddhità’.

GIOACOLP

No fosse altro per la rinuncia alle prerogative politiche, il Dalai Lama, ha dato un saggio esempio a Ratzingher.
Temo che ne prenderà atto. Anzi si arroccherà sempre più sulle posizioni di predominio tipiche di questa religione, convinta come afferma di possedere la verità e l’unico vero dio.
Contenti loro, figuriamoci noi che non abbiamo nulla da spartire con questi elargitori di sagezza.
L’immagine dimessa del Dalai Lama, ben diversa dalla immagine del Papa e del suo entourage, (potenza e ricchezza straripano nelle funzioni religiose, ostentando ori e argenti nelle cattedrali, nei paramenti, nelle reliquie, in ogni dove), mi induce a dare al Buddismo, diversa attenzione di quanto non ne abbia mai dato: appare così distante dai cultori della fede cristiana cattolica apostolica romana, che a me ateo, il Dalai Lama mi fa persino tenerezza.

MicheleB.

Si, certo, meglio tardi che mai. E’ una consolazione. Diremo così anche quando finirà la dittatura religiosa in Iran.

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