Un’organizzazione islamica francese ha emesso il seguente comunicato stampa: “Con spirito di solidarietà interreligiosa, il portavoce del Collettivo Banlieues Respect, Hassan Ben M’Barek, chiede alle competenti autorità della Chiesa di Francia la messa a disposizione delle chiese vuote per la preghiera del Venerdì al fine d’evitare che i musulmani preghino per strada rimanendo ostaggi dei politici”.
Secondo un sondaggio realizzato da Libération, attualmente in Francia, a fronte dei cinque/sei milioni d’immigrati di religione musulmana, ci sono, di fatto, solo novanta moschee e 1800 sale di preghiera. Anche se i praticanti sarebbero meno di un milione, lo spazio a loro disposizione è comunque insufficiente, ovvero circa 300.000 mq, quando ne servirebbe almeno il doppio. Questa mancanza ha determinato il ben noto fenomeno odierno degli assembramenti per strada dei musulmani per la preghiera del venerdì, fenomeno già denunciato da Marine Le Pen come una vera e propria “occupazione” del territorio francese, “senza blindati e senza soldati, ma pur sempre un’occupazione”, simile, secondo il paragone fatto della Le Pen, a quella subita dalla Francia durante la seconda guerra mondiale.
Da più parti si tenta oggi di risolvere questo problema, ma: “Che cosa si può fare allora? – scriveva ancora recentemente Libération – Chiedere allo Stato di sovvenzionare la costruzione delle moschee? La legge del 1905 lo vieta. Tutt’al più le comunità possono […] concedere affitti in enfiteusi alle associazioni cultuali, ovvero piccole sovvenzioni. Far ricorso a finanziamenti non pubblici? Perché no? Ma allora compare lo spettro della mano straniera. Assai comodo ostacolo alla costruzione di luoghi di culto! Ci si è mai poste le stesse domande in occasione della costruzione di una sinagoga, di un tempio buddista, o quando abbiamo visto sale cinematografiche trasformarsi in chiese evangeliche, i cui fedeli sono popolazioni con mezzi ridotti?”
Franco Virzo
Dovessero ottenerle, chiederanno la rimozione dei crocifissi ??
🙂
E non ottenendola si dovranno rivolgere alla Corte Europea ??
🙂
gli metteranno un pannello davanti o un telo sopra per la durata della loro cerimonia
Se ne vedrebbero delle belle! Sì, sì, crediamo tutti nello stesso dio! Epperò questi per rivolgersi alla Mecca girano il deretano a nostro Signore! Epperò io non mi inginocchio avendo difronte un crocefisso, sarebbe blasfemia! Toglilo il venerdì! No, il crocefisso è mio e me lo gestisco io, e poi questa chiesa è consacrata per la cristianità. E io non ci prego in una chiesa consacrata a Cristo, ecc., ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
Volevo scriverlo io 😀 Sono assolutamente d’accordo! 😀
E pregare in casa propria, no?
Barbara scrive:
17 marzo 2011 alle 8:21
Se ne vedrebbero delle belle! Sì, sì, crediamo tutti nello stesso dio! Epperò questi per rivolgersi alla Mecca girano il deretano a nostro Signore! Epperò io non mi inginocchio avendo difronte un crocefisso, sarebbe blasfemia! Toglilo il venerdì! No, il crocefisso è mio e me lo gestisco io, e poi questa chiesa è consacrata per la cristianità. E io non ci prego in una chiesa consacrata a Cristo, ecc., ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
Tipico discorso da caffé, riduzionista, senza senso, vuoto di ogni riflessione logica. Ah….dimenticavo, siamo sul sito della uaar !
Qualche parroco in Italia ha già messo a disposizione spazi per la preghiera, ad esempio a fine ramadan. In teoria, condividendo lo stesso Dio, qualche profeta e racconto biblico, addirittura Gesù e Maria come sacre figure, molte idee sulla morale, la convivenza ci potrebbe stare. Potrebbe essere pericoloso per noi, un’alleanza tra le due teocrazie, una ben radicata ma in perdita di accoliti l’altra in crescita di accoliti ma a cui serve il territorio. A livello di base cattolica però c’è una certa diffidenza, un “dagli amici mi guardi Iddio”. Certo, se il “nemico” ateo dovesse costituire una seria minaccia, non è difficile prevedere strategie politiche che accomodino preziosi alleati.
qualche parroco ci avrà provato, ma il vescovo e’ intervenuto per proibire:
http://www.ladige.it/news/2008_lay_notizia_01.php?id_cat=4&id_news=96029
A Gallarate il parroco accoglie i musulmani già da qualche anno, e non è stato fermato:
http://archiviostorico.corriere.it/2008/settembre/01/Ramadan_all_oratorio_Meglio_cosi_co_7_080901028.shtml
http://archiviostorico.corriere.it/2009/agosto/13/parrocchia_Gallarate_ospita_preghiera_islamica_co_7_090813911.shtml
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache_e_politica/Islam-Gallarate-Ramadam-parrocchia/10-08-2010/1-A_000118797.shtml
Non passano i link… A Gallarate l’oratorio è stato messo a disposizione dei musulmani per il ramadan dal 2008, senza interruzioni.
E te pareva, mi pare di leggere nel pensiero di questa gente! Le esatte parole di cui sopra. E i commenti sotto l’articolo poi! E del resto si sa, ogni religione è più vera dall’altra, chissà perché pretendono di credere nell’unico dio.
La richiesta, di cui sopra, dovrebbe trovare accoglienza in ogni paese, non fosse altro per dare ai fedeli l’opportunità di confrontare il proprio dio con il dio dell’altra fede. Se mai fosse accettata, potrebbe essere il principio della fine delle religioni. Vuoi mai che i poli si annullino e lascino prevalere la ragione?
Hanno messo a disposizione gli ambienti parrocchiali, non le chiese.
D’accordo, hanno messo a disposizione spazi, nel caso di Gallarate l’oratorio, perché è tradizione della chiesa italiana (foraggiata dallo stato) di disporre di questi spazi. Credo che in Francia non ci siano molti oratori, perciò i musulmani reclamano le chiese.
In altri paesi, nord europa e usa per esempio, ci sono stati casi di chiese acquistate da comunità musulmane. Se caleranno i fedeli, potrebbe anche succedere in Francia che chiese semivuote vengano convertite in moschee.
lo spazio urbano destinato al culto e’ già immenso
e sono spazi sempre più vuoti
colare nuovo cemento per nuovi luoghi di culto mi sembra assurdo: che facciano scambi, oppure condividano i luoghi di culto
in Italia dovrebbe per me dovrebbe essere obbligatorio: con tutti i soldi delle nostre tasse dati per i luoghi di culto, i beneficiati come minimo dovrebbero garantire gratis o a rimborso spese certificato l’apertura a tutti i culti riconosciuti (e pure alle associazioni filosofiche non confessionali per cerimonie laiche, ad esempio)
Quanti problemi creano queste necessità religiose!
Nella a me vicina Austria, in Carinzia non si può costruire una centrale elettrica a Klagenfurt perché il partito del defunto Joerg Haider nel 2008 ha fatto la legge-boomerang del “Divieto di costruzione di moschee”.
http://diblas-udine.blogautore.repubblica.it/
E tutto per pregare/adorare Uno che certamente in quei termini lì non esiste. Robe da matti !
“Necessità” è una parola grossa, decisamente inopportuna visto il contesto.
secondo me vanno anche considerate le cifre: su 5 a 6 milioni d’immigrati mussulmani solo meno di un milione pratica la preghiera del venerdì (ho letto da qualche parte la cifra di 850.000) …certo, se i media focalizzano su quel milione scarso, si ha un’idea abbastanza falsa del fenomeno francese (che dà poi il via alle strumentalizzazioni ed esagerazioni della Le Pen)… senza nemmeno volerlo prendere sotto gamba.
E con tutti i capannoni sfitti che lasciano le aziende in crisi devono pure cementare altre porzioni di territorio per costruire nuovi luoghi di culto?
E’ dire che basterebbe poco ai mussulmani per risolvere la situazione: mandare a quel paese la loro religione.
questo tipo di problemi li creano solo i musulmani, altre comunità religiose si comprano affittano o costruiscono i loro luoghi di culto senza rompere le scatole a nessuno
poi nessun musulmano ha a disposizione un bel giardino o un campo in cui mettere un tendone dove pregare, se lo fa Gheddafi lo possono fare anche gli altri
Le chiese al venerdì sono già vuote! 🙂
Chi ha mosso la richiesta dovrebbe però rispondere onestamente a questa domanda: lui presterebbe la domenica la moschea ai cattolici se ve ne fosse bisogno?
Se la risposta fosse sì e lo dicesse nero su bianco magari organizzando qualche iniziativa per confermarlo sarebbe una richiesta legittima e che, a naso, appoggerei.
Se non fosse disponibile beh…
Poi per me, sehrzandoci su, dargli lo stesso luogo di culto ci tornerebbe a favore: per me finirebbero alla lunga per litigare e litigando tra loro lascerebbero maggiormente perdere noi miscredenti.
Ma perchè ogni confessione religiosa non si compra dei fondi propri per farne templi e simili, senza chiedere qualcosa agli altri (tipo ad enti pubblici)? Perchè chiedere addirittura gli edifici altrui? Perchè andare a pregare nei Cinema?
Le confessioni religiose sono sempre piene di soldi (anche se poi piangon miseria).
Perchè i religiosi ritengono le loro menate prioritarie rispetto alle reali necessità (cibo, alloggio, sanità, istruzione, ecc) e quindi esigono che la collettività si faccia carico di pagare per le loro corbellerie.
ma tirare fuori due spicci e affittarsi un campo da calcio?
Ha ragione Le Pen.
Il problema non è che le moschee sono poche, ma che gli islamici sono troppi. Le altre religioni non hanno l’invadenza e l’arroganza e prepotenza di questa, quindi non si può stabilire un confronto col buddhismo, l’ebraismo e simili. Mi viene naturale una considerazione: se per gli islamici il luogo di culto non è così importante (andrebbero addirittura in una chiesa o in un cinema), perchè non possono fare le loro devozioni a culo per aria in casa, in gabinetto o simili? La risposta è ovvia: perchè non li vedrebbe nessuno e mancherebbe l’effetto occupazione a cui loro aspirano.
Verissimo, e’ una provocazione jihadista ebbasta.
Io ho frequentato per lavoro paesi islamici e perfino in Arabia Saudita dove la preghiera e l’interruzione delle attivita’ lavorative (con chiusura dei negozi ecc durante le 5 preghiere giornaliere) e’ obbligatoria (ed affidata ad apposita polizia religiosa islamica), la maggior parte degli uomini fanno le loro preghiere e prosternazioni presso il luogo di lavoro (o a casa) NON andando in moschea.
Matelda, non posso dimostrarlo, ma mi sa che hai ragione.
A contenere quanto si destina/dissipa per ‘il religioso’, è un’ ottima proposta:
condividere ‘momenti’ comuni, per ‘economia’ e per consolidare un costante confronto in un reciproco rispetto. Disponiamo abbondantemente di locali per il culto… e se ne costa il mantenimento! Dovrebbero essere spazi poli-funzionali, a disposizione della Protezione civile come della Croce Rossa, della Pro Loco come della società sportiva locale, …
Sino a quando ci si dovesse indignare per un impiego non convenzionale del ‘mare’ di luoghi solitamente riservati alla preghiera, si è semplicemente discriminatori, persistendo nel ritenere i ‘propri valori’ appartenenti ad un livello maggiormente degno di quello dei valori di persone non religiose. Un conto è la destinazione d’ uso di uno spazio privato, un conto quella di uno spazio pubblico: non dovrebbe essere un costante momento di graduazione di valori, di discriminazione.
/// in teoria pregano lo stesso dio….
Ma anche no.
Quando cercava di fare adepti cristiani o ebrei Maometto accreditava la tesi dello stesso dio di Abramo e di Gesu’, ma quando cercava adepti alla Mecca o fra gli Arabi pagani parlava di Allah cioe’ un dio lunare maschile supremo ma ozioso che rivalutava come dio unico, trascurando le 3 figlie del dio e gli altri dei riconosciuti dai pagani.
In vari paesi Asiatici in cui esistono minoranze cristiane c’e’ battaglia legale politica e terroristica a suon di Fatwe, bombe e leggi civili per il diritto o meno dei cristiani di chiamare ALLAH il loro dio in lingua locale (arabo o altro, per esempio Malese, Pakistano ecc)