Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il presidente del Senato Renato Schifani, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il presidente del consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, il presidente della Corte Costituzionale Ugo De Siervo e il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Michele Vietti hanno partecipato oggi alla messa celebrata dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Angelo Bagnasco. L’omelia di Bagnasco, riprodotta sul sito di Avvenire, è cominciata rivolgendosi ai “Fratelli e Sorelle nel Signore”, e ricordando che l’appuntamento di oggi aveva lo scopo di “elevare a Dio l’inno di ringraziamento per l’Italia”. Bagnasco ha definito “un dono di Dio” la “grazia di appartenere ad un popolo”, affermando che “la Patria, nello stesso linguaggio comune, esprime una paternità, così come la Madrepatria esprime una maternità”. A dire del cardinale, “i 100.000 campanili della nostra Italia ispirano un sentire comune diffuso che identifica senza escludere, che fa riconoscere, avvicina, sollecita il senso di cordiale appartenenza e di generosa partecipazione alla comunità cristiana, alla vita del borgo e del paese, delle città e delle regioni, dello Stato”. L’arcivescovo di Genova ha colto l’occasione per attaccare l’individualismo: “solo uscendo dalla trappola mortale di un individualismo che ha mostrato chiaramente le sue falle e i suoi inganni, sarà possibile ritrovare un bene più ampio e a misura umana, che tutti desideriamo”, questo perché “l’uomo non è una monade gettata per caso nel caos, un caos abitato da innumerevoli altre che vagano come scintille nella notte, ma è relazione, come Dio-Creatore è relazione di persone nell’ intimità del suo essere”. “Allontanarsi” da questa relazione, ha proseguito il porporato, “vuol dire negarsi a se stessa, e perdersi in una libertà innamorata di sé: l’individuo è destinato a trovarsi solo con se stesso, e la società che ne consegue sarà tendenzialmente frammentata e insicura, diventerà progressivamente paurosa e aggressiva, ripiegata e autoreferenziale”. Bagnasco ha concluso l’omelia elevando “un’intesa preghiera per il nostro Paese”, e rinnovando con la Chiesa “il suo amore per l’Italia”.
Raffaele Carcano
l’Italia per unirsi ha fatto la guerra con lo Stato Pontificio
La Chiesa Cattolica si e’ opposta anche in armi alla nascita di uno stato italiani laico e di una democrazia liberale: su questo fronte direi che l’Italia ha perso
e hanno il coraggio di dire che anche loro hanno contribuito all’unità d’Italia. che barzelletta, che faccie toste ,sfacciataggine infinita sostenuta e sostanziata dall’ignoranza storica di molti Italiani.
ho finito di vomitare adesso,scusate il ritardo
150 anni di Unità sotto il Papa Re.
Si sono cocluse ieri con una messa solenne nella Basilica di Santa Maria degli Angeli le celebrazioni per l’Unità d’Italia. Presenti tutte le massime autorità vaticaliane che hanno assistito imperturbabili (qualcuno anche in ginocchio) al Te Deum finale di ringraziamento per la riconquista da parte del Papa Re dell’intero paese. Nel pomeriggio abbiamo assistito all’inutile appendice di una insignificante cerimonia in Parlamento, dove erano assenti molti leghisti, svalutando così il significato dell’Unità nazionale. Ma era presente e vigile sulla balconata del pubblico un noto personaggio in tonaca nera con berretta porpora, il presidente dei vescovi italiani Bagnasco, a testimoniare l’occhiuta presenza del Governo Ombra che guida e controlla Vaticalia. In serata ancora due tonache nere con ciuffo porpora sul palco presidenziale dell’Opera di Roma. Uno dei due, il cardinale Vallini, vicario del papa per la diocesi di Roma, addirittura appollaiato in prima fila con la signora Clio, il Presidente, Schifani e Berlusconi. L’altra tonaca porporata, il generale-cardinale Bagnasco, in seconda fila con Fini e le altre autorità. Prova visibile, definitiva e clamorosa che il gerarchi vaticani SONO istituzioni ufficiali nel Vicereame del Papa Re. Mai come in queste circostanze appare evidente che il vero potere politico e rappresentativo sull’intero territorio nazionale appartiene agli eredi di quel potere temporale che fino al 1870 era limitato al cosiddetto Sato Pontificio e che oggi domina l’intera Italia.
Giulio C.Vallocchia
Concordo con te e sottolineo che essendo lo stato vaticano uno stato monarchico teocratico, non è soggetto neanche al voto popolare come i politici dello Stato Italiano, quindi hanno effettivamente più potere dei politici stessi, sia a livello nazionale e (tanto più) a livello locale!
Festeggiamo l’unità d’Italia, ma è ancora incompiuta, onoriamo i vari Cavour Mazzini Garibaldi ma la loro Italia non comprendeva la nascita di uno stato-chiesa nello stato italiano.
Non so da chi sia partito l’invito a partecipare alla messa. Penso anche che sarebbe stato difficile sottrarsi alla partecipazione ma, qui si vede quanto sia forte la chiesa nel nostro Stato che tende a sottomettere le cariche più alte; purtroppo.
era difficile sottrarsi? uno può sempre scegliere di andare a girare il cacciavite 8 ore al giorno se non se la sente di rappresentare le istituzioni
Tempo fa Zapatero si era rifiutato di andare all’incontro ufficiale (o alla messa? non ricordo bene) con Ratzinger, in “visita” in Spagna.
Non è per niente difficile sottrarsi, basta dire “No”.
io la vedo in un altro modo:
si vede quanto sono deboli le alte cariche del nostro stato.
che non ha esattamente lo stesso significato di quel che hai scritto tu 😉
Zapatero col cavolo che è andato alla messa di scarpette rosse….
Zapatero non ha neanche preso le distanze da chi durante la guerra civile violava l’eucarestia. Zapatero può fare quello che vuole anche negare le radici dell’europa ma la realtà del continente è questa.
Eh, violare l’eucarestia è una roba brutta brutta…
cavoli, guerra civile, sangue che scorre, fascismo al potere, e il problema e’… stigmatizzare vandalismo di ostie??? (le quali, per inciso, avrebbero per chi ci crede un protettore immortale dai poteri illimitati)
Ti ricordo che colui cheè realmente presente nelle ostie è già morto in croce una volta per noi, suo padre ci ama cosi tanto da lasciarci peccare anche contro di lui.
roberto è inutile, stai tentando di ragionare con uno che se non è un troll beh… come dire…
presente nelle ostie è frumento tritato impastato nell’acqua e fatto cuocere. è la fantasia malata dei visionari ad attribuirvi caratteristiche diverse.
Guarda che ci sono andati perchè gli faceva comodo .
Non e’ tanto la chiesa ad essere forte quanto il bisogno dei voti cattolici dei nostri politici.
giusto
il problema e’ che questa banda di politicanti volterà gabbana al cambiare del vento: se si renderanno conto che lisciare i vescovi non rende piu’ in termini di voti, diventeranno laicisti (avrebbero pero’ probabilmente scheletri negli armadi da far sparire)
le cariche dello stato al funerale dei sogni risorgimentali
che bel quadretto
Non credo proprio, il sogno di Mazzini che sognava un Italia libea e repubblicana si è realizzato, cosi come il principio di libera chiesa in libero stato vi consiglio di leggere l’intervista di Bagnasco al Corriere della Sera si parla di molte cose dal caso Berlusconi a cui Bagnasco risponde citando la costituzione ed anche una risposta indiretta alle accuse laiche di interferenze nella vita politica.
dove vivi?
siamo in libera chiesa in suddito stato
Bagnasco non dovrebbe essere una figura politica che discetta di Berlusconi e Costituzione: fanno continue ingerenze, e i nostri politicanti sono ai loro piedi
e del caso ratzinger protettore dei preti stupratori di bambini ha per caso parlato in quell’intervista?
bisogna sempre ricordare che il sig ratzinger deve chiarire la faccenda pedofilia. se no tutti fanno finta di niente e la gente se lo scorda e tutto passa in cavalleria
bisogna che spieghi che cos’è il crimen sollecitationis
ricordarlo sempre e ovunque quando viene fuori il nome di questa persona da quando è alla messa di natale, a quando dice l’angelus a quando manda gli auguri a Napolitano.
No non hanno parlato di un fatto non esistito.
capite cosa intendo quando dico che è un troll e che parlare con lui è come parlare con uno che si tappa le orecchie e dice “bababababababa non ti sento non ti sento non ti sento”?
@ Enrico
Ma sicuro, pasticcino mio, è proprio come dici tu! Pensa che il 17 febbraio del 2000, giorno in cui ricorreva il quarto centenario della mia morte in Campo dei Fiori a Roma, morte secondaria alle ustioni di 3° grado, che voi cattolici mi procuraste con una lampada UVA regolata male (anche nei migliori centri di fitness pare che a volte succedano inconvenienti simili) tutte le massime autorità civili e militari di questo paese si mossero e vennero a rendere deferente omaggio davanti alla mia statua. E pensare che c’è ancora qualcuno convinto che l’Italia sia solo una repubblica papale fondata sul potere del clero e della mafia, e che il suo nome, sulle carte geografiche, dovrebbe essere sostituito con GRAN PRETAGNA! Meno male che ci sei tu, orsacchiotto mio dolce, che con il tuo sano buon senso degno di una commessa dell’UPIM ogni tanto ci ricordi come stanno veramente le cose… Mi raccomando, non dare retta alle brutte cose, che scrive di te Kaworu: è solo una cattivaccia, per giunta invidiosa del dono inestimabile della fede che tu possiedi e lei invece no!
“non hanno parlato di un fatto non esistito”
quindi non avranno neppure parlato della resurrezione di gesù
@ giordanobruno
GRAN PRETAGNA è bellissima 🙂
@ giordanobruno
applausi !!!! 😀
La resurrezione è un fatto storico.
Infatti il Papa pregava tutte le sere perché si facesse quell’Unità. E la chiesa si rinnova… E han proprio voluto chiudere definitivamente l’antica questione.
Già mi vergognavo di mio dei nostri rappresentanti istituzionali.
Non c’era bisogno di questo ennesimo e schifoso atto di sottomissione.
Mai così in basso! Cosa c’entra una messa con i festeggiamenti del 150°? E’ ufficiale: l’Italia è ormai uno stato confessionale
Anche questo evento è stato una forma di imposizione religiosa, che di fatto ha negato la laicità dello stato.
Anche questo discorso è volto a negare in modo strisciante la laicità dello stato.
La religione viene diffusa tramite propaganda e imposizioni. È come il caso dei crocifissi nei luoghi pubblici: prima te ne impongono la presenza, e poi dicono che la presenza dei crocifissi è prova di apprezzamento della religione da parte del popolo.
Miracolosamente le discriminazioni clericali non discriminano nessuno :-/
È giusto che chi è notoriamente ateo presenzi ad atti di culto in cui s’invoca un Dio in cui essi non credono ? Che cosa pensavano Fini, Napolitano e Berlusconi mentre il Bagnasco metteva tutta l’Italia in riga, loro compresi? Guardavano di nascosto l’orologio, pensavano “adda passà a nuttata”, si sforzavano di non pensare, o pensavano “cosa non si deve fare per salvare le apparenze”?
Ma per la Chiesa non conta che i tre credano o non credano. Quel che davvero conta è l’atto di reverenza e di ossequio degli atei verso l’istituzione: tutti li vedono in ginocchio o compunti ascoltare l’autorità religiosa.
Ma se io fossi stato al loro posto sarei stato capace di sottrarmi a questo umiliante rito, come seppe fare Zapatero che fu poi aspramente rimbrottato per questo da Cacciari? I poteri non possono non puntellarsi a vicenda. I politici atei si appellano alla Chiesa, la Chiesa si appoggia sui politici atei più che sul popolo di Dio, volubile e infido.
“solo uscendo dalla trappola mortale di un individualismo che ha mostrato chiaramente le sue falle e i suoi inganni, sarà possibile ritrovare un bene più ampio e a misura umana, che tutti desideriamo”.
Non merita nemmeno più che si sottolinei la sudditanza dello stato italiano nei confronti del vaticano (personalmente mi sono già espresso nell’altro post)… perciò mi esercito solo isolare un campione della dottrina della chiesa e rilevarne l’insopportabile dogmatismo. Anche qui niente di nuovo, ma irrita che si attribuisca a queste litanie la dignità di pensiero e che vengano devotamente (che io sappia a messa vanno i devoti, o no?) ‘ufficializzate’ da tutte le più alte cariche dello stato. Di cosa si tratta?
In analogia con la condanna del relativismo per cui anche facendo i salti mortali non si può non considerarla per ciò che è, cioè un’esaltazione dell’assolutismo…
ecco la condanna dell’individualismo, che può significare solo una cosa, l’esaltazione dell’appartenenza supina, del gregge. Di cui i vari totalitarismi passati e recenti mostrano chi ha prodotto veramente ‘falle’ e ‘inganni’.
Ma pretendere da chi possiede la verità rivelata un pò di sana dialettica sarebbe come chiedere loro di provare veramente a pensare.
Pensate a cosa porta l’indivudualismo ateo amorale. All’aborto e questa significa milioni di morti.
I morti, per uno che crede nella vita eterna, non sono nulla.
capite cosa intendo quando dico che è un troll e che parlare con lui è come parlare con uno che si tappa le orecchie e dice “bababababababa non ti sento non ti sento non ti sento”?
@ Enrico
Ma chi te l’ha data la laurea? Oltre a quello che affermi, sul quale stendiamo un velo pietoso, come lo scrivi?
Come ti permetti di dire amorale?
Sei minimamente a conoscenza degli scritti filosofici e degli studi scientifici sulla morale?
La morale serve o no a vivere una buona vita?
Se si, deve essere comandata?
Ti comporti moralmente perché te lo comandano?
Ma cosa farfugli?
E basta stupidaggini!
E poi Batrakos se la prende con me… 😉
@ Kaworu
Capisco, capisco….
E’ che te le leva dalle mani.
Ma che venga qui a dire stupidaggini e voglia passare per uno che dice cose sensate proprio no…
@ Enrico
Ma pretendere da chi possiede la verità rivelata un pò di sana dialettica sarebbe come chiedere loro di provare veramente a pensare.
(Bruno Gualerzi)
qualche pixel più su del tuo intervento.
@stefano
è il solito copione: arriva, ne spara una, gli viene risposto un po’ come hai fatto tu (l’ho fatto anche io) e ne spara un’altra in un crescendo di affermazioni disgustose per mandare tutto ot e scatenare un flame.
è un troll.
e se non lo è, si comporta come tale e beh… tutto è molto più triste direi -.-
Caro Stefano,
io non me la prendo, pur non essendo individualista (almeno nel senso in cui si intende comunemente, e qua ci sarebbe molto da dire) è assurdo dire cose del genere, da parte di gente che nemmeno vuole il controllo demografico (oltre alle tragedie che le guerre e le persecuzioni di religione hanno detereminato e se non ci fossero state quelle forse nemmeno ci sarebbero state le repressioni anttireligiose di reazione), poi…
Anzi, mi spiace che l’hai presa come una critica personale…era un discorso più largo e forse ho sbagliato a dirla in qui termini.
Ti chiedo scusa :).
Peraltro, ci ripensavo, se è molto giusta la tua riflesione sulla risposta a determinate questioni filosofiche per evitare che alcuni lettori poco ferrati prendano il silenzio come un assenso, qua il livello è così basso che difficilmente una persona di media intelligenza, al di là delle sue posizioni di fondo, può pensare che una sparata del genere abbia un minimo di credibilità, anche se non la si confuta.
Ma, ripeto, io non sono nessuno per dire cosa è meglio fare, ho espresso un’opinione, peraltro anche molto discutibile!
Non ho mai detto che l’ateismo è obbligatoriamente amorale ho solo detto cosa causa l’ateismo amorale, vi coto 2 esempi Berlinguer a Napolitano di atei non amorali.
* Batrakos
Io non sono contro il controllo demografico dipende con che metodi e come è attuato.
A tutti io credo in quello che scrivo in questo forum e cerco di vivere applicando i principi che qui enuncio.
@enrico: se vi sono atei non amorali ciò significa che l’ateismo non conduce all’amoralità (specifico peraltro che proprio ai 2 esempi da te citati io non riconosco una statura morale particolarmente degna di lode) quindi non permetterti più di tacciare gli atei di immoralità e pensa piuttosto a cosa ha determinato l’acquiescenza all’odio e all’ignoranza predicati dai cattolici per esempio nei confronti degli ebrei (questo sì che ha ispirato secoli di pogrom fino al grande pogrom meglio conosciuto come olocausto).
Non ho mai tacciato gli atei in toto di amoralità, ho definito amorale quell’ateismo che supporta l’aborto, il matrimonio omosessuale ed altro in quanto non ammette che esista una morale comune in grado di decidere nei nostri comportamenti privati.
Ma ci sono andati come privati cittadini o come rappresentanti istituzionali? Solo per sapere, perchè se ci sono andati come privati cittadini non mi sembra ci sia niente di male, sono fatti loro… mi pare che il problema sia solo se ci sono andati come figure istituzionali… o sbaglio?
se fossero andati come privati cittadini avrebbero trovato posto in 37^ fila prenotando 6 mesi prima oppure avrebbero guardato da casa in tv
In nessun altro paese civile si assiste a una simile vergogna, la festa della nazione umiliata, costretta a messa dal capo della conferenza episcopale a fare la predica. Preti arroganti, prepotenti, avidi e senza rispetto per gli altri, vogliono che si faccia come vogliono loro nelle feste religiose e si intrufolano nelle feste che non lo sono rubando la scena al festeggiato.
L’italia è ormai abituata a farsi schiaffeggiare da partner indecenti: Gheddafi, Bagnasco…
Anch’io ho provato una grande amarezza.
Sul momento non volevo crederci, ma poi mi son dovuto rassegnare, quello che
vedevo era un episodio che si sarebbe adattato all’anno mille quando, Gregorio vii,
in piena lotte per le investiture, umiliava Enrico iv.
Ma i nostri politici sono andati a elemosinare, non un impero, ma una fetta di salame.
Senza dignità!!!!!!!!!!!!!!!
Salame? Ho tanta fame … che vedo Bagnasco!
Volo alto. col piccolo particolare che l’apparente umiliazione di Canossa segnò la vittoria dell’imperatore, cui venne revocata la scomunica e potè così riottenere la sottomissione di tutti i suoi nobili, sedare la rivolta dei Sassoni, riappropriarsi del potere su i suoi conti-vescovi e, tre anni dopo Canossa, deporre Gregorio, nominare un antipapa, scendere in Roma, imprigionare Ildebrando, consacrare in san Pietro il suo Clemente e farsi da questo incoronare…Oggi, purtroppo, nulla di ciò: solo una vergognosa sottomissione e peccato che manchino i piedi nudi e la neve.
…passavano di li per caso e si sono fermati 🙂
Quello che a me ruga è che parlano sempre di “nostro paese” subdolamente e nessuno gli rinfaccia che il loro paese è il vaticano e non l’Italia fatta da italiani che loro hanno fatto ammazzare dai mercenari ben prezzolati.
@ ser joe. Il formaggio “Bel paese” ( da mangiare ) porta sulla confezione il ritratto di Antonio Stoppani, abate-geologo di Lecco, che offrì al grande pubblico la prima opera divulgativa sul territorio italiano. Leggo su Wikipedia che fu uno dei fondatori del Museo di Storia Naturale di Milano ( oggi vi si trovano mappe dell’evoluzione delle specie in gigantografia ); scrisse “Il dogma e la rivelazione mosaica” ( segno che era consapevole del problema dello scarto scienza – fede ); durante le Cinque Giornate del ’48 costruì palloni aerostatici per lanciare messaggi tutt’intorno; una sua illustre nipote fu Maria Montessori, antesignana della pedagogia non costrittiva.
Spiegazione: era un CATTOLICO-LIBERALE di orientamento “aperturista”e “conciliatorista” nei confronti della modernità, mentre i CATTOLICI “INTRANSIGENTI” seguivano la formula della stretta alleanza fra il trono e l’altare.
Nel Risorgimento la tendenza cattolico-liberale ebbe un ruolo importante, se non altro come pista di passaggio dalla religiosità conservatrice tradizionale ( chiamatela clericalismo, se vi piace ) a una società largamente laicizzata ( funzione analoga a quella che Gramsci attribuiva al Partito Popolare, futura D.C.; da cui l’atteggiamento di Togliatti sull’art. 7 ).
In questo momento le più alte autorità dello Stato stanno assistendo alla rappresentazione del “Nabucco”, opera emblematica dello spirito risorgimentale. Nel palco ci sono tra gonnelloni rosso-neri; sembrerebbero totalmente fuori luogo se non fosse che
tutto il palcoscenico, cantanti e coro, è vestito alla gonnellonesca. Il fatto è che la retorica del Risorgimento si ispirava larghissimamente
a quella cristiana, fin nel nome ( = Risurrezione ); e il “Nabucco” si basa su una vicenda biblica ( Ebrei vinti = Italiani ). Vien da citare anche “I Lombardi alla Prima Crociata”. Verdi in persona rappresenta questa situazione culturalmente e sociologicamente ambivalente: popolano fin nell’ultima fibra ( e lo si sente nella sua musica ), conterraneo di Guareschi, anticlericale e molto probabilmente massone ma imbevuto di letture bibliche, fino a comporre l’apocalittico “Dies irae”; appassionato di Victor Hugo, scrittore
in gioventù cattolico-integralista, poi progressista umanitario; ancor più di Shakespeare, forse criptocattolico ( cfr. Wikipedia ) e sicuramente impegnato in una problematica etico-psicologica di matrice cristiana.
D’altra parte i due più grandi letterati cattolici, Dante e Manzoni, furono fieramente contrari al dominio temporale della Chiesa…
Penso che basti per dimostrare che la questione non si presta a semplificazioni manichee o sanculottesco-giacobine.
Florenskij. se ci mettiamo a giocare con parole e citazioni si può andare avanti davvero molto; e si esula dal problema principe, che non è quello dei credenti (del resto circa milleesettecento anni di “sistema” hanno avuto una loro pesantissima influenza) ma quello del potere temporale della chiesa che esonda dai confini vaticani e occupa indebitamente gli spazi di un altro stato e tenta in ogni modo, con l’acquiescente e interessata complicità dei politici di quest’ultimo, di conculcare le libertà dei cittadini italiani.
… Il mondo rimane sempre preda delle miserabili nullità che lo sanno ingannare…
( G. Garibaldi )
bella e giusta
@ Hexengut. Grazie dell’avvertmento. Comunque mi permetto di osservare:
1) Le citazioni servono a indicare la non arbitrarietà di una pista esplicativa,, o almeno di ricerca ( anche se, purtroppo, finiscono per apparire come espressione di esibizionismo ).
2) In passato, più specificamente ne Medioevo di cui lei è esperto, esisteva un problema di rapporto fra potere statale e potere religioso. In Occidente il problema sembrava obsoleto, tanto da far apparire del tutto arbitrario l’influsso pubblico “istituzionalizzato”della religione; tuttavia esso si sta riproponendo in relazione all’Islam in crescita ( stati islamici in Oriente, moschee con predicatori talebani in Occidente ).
3) Rimane, di sfondo, il problema sociologico di fondo sulla libertà di pensiero, parola, espressione e comunicazione nella nostra società “evoluta”: “deregulation” totale o limitazione entro argini, sia pure larghi, dettata da una Costituzione con accenti parareligiosi, come la nostra ( i “principi dell’89 )? Non è che la Costituzione prenda
il ruolo “dogmatico” e metastorico delle Tavole di Mosè? Può affermarsi una legittimazione “scientifica”dei “principi etici” e degli assetti istituzionalizzabili come il matrimonio se, stando a Max Weber, dall’osservazione dei fatti non si evincono i “valori”?
4) Ridurre i rapporti fra Vaticano e stato italiano nei termini del diritto internazionale vuol dire non riconoscerne la qualità di “formalizzazione giuridica” di una relazione “sui generis”:il Vaticano come “agenzia centrale” di una “civilizzazione” continentale ( nel senso di Toynbee-Huntington.
5) Si pone davvero la possibilità di uno stato assolutamente neutro, assolutamente a-teo oppure si tratta di un “mito” ( polemica settecentesco su una repubblica di “atei virtuosi” )?
Saluti.
Ho l’ impressione che però non si veda l’ altra faccia della medaglia e parlo della presenza della chiesa ad una manifestazione per i festeggiamenti dell’ evento che ha portato 150 anni fa alla sconfitta del potere temporale dei papi esercitato in un vero e proprio stato.
Ok , ora il potere terreno ( come se ce fosse un altro!) tentano di esercitarlo in altri modi più subdoli ma già il fatto che santifichino l’ evento , presumo in mezzo a quelle bandiere contro cui combattevano allora , a me fa un po’ piacere .Che volete che vi dica , sento un po’ di profumo di vittoria a vedere la chiesa di oggi dovere festeggiare i patrioti ammazzati dalla chiesa di allora ! Anche questo messaggio non deve passare inosservato secondo me.
In sostanza sono loro che si inchinano alla bandiera italiana che i bersaglieri italiani portarono a porta pia anche se dal punto di vista formale sembra il contrario.
@ scommettitore. Penso che lei abbia ragione sulla quasi ammissione di sconfitta da parte della gerarchia cattolica. Un papa ( non ricordo se Giovanni XXIII o Paolo VI ) arrivò a benedire il Risorgimento, il che a me personalmente sembrò un poco di cattivo gusto. Sono d’accordo con l’opinione che la Chiesa almeno fino a Pio XII ( m. 1958 ) abbia tentato di far svolgere all’Italia intera la funzione prima svolta dallo Stato Pontificio: la roccaforte della Cristianità. Allora l’incubo della gente pia era l’immagine dei cavalli dei Cosacchi intenti ad abbeverarsi alle fontane di piazza San Pietro. D’altra parte bisognerebbe tentare di capire il motivo per cui il Papato voleva essere titolare di uno stato: per non essere soggetto a un potere politico sovrastante e invadente, come il patriarcato di Costantinopoli e quello di Mosca, cinghia di trasmissione dei rispettivi poteri imperiali. Fasi molto gravi per il Papato furono il secolo X, per il malo influsso dei nobilastri romani con lo spadroneggiare di Marozia, da cui forse la leggenda della Papessa Giovanna; poi il secolo XIV, con la “Cattività avignonese” sotto il dominio dei re di Francia, che segnò il declino della civiltà medievale. Che cosa voglia dire il dominio dello Stato sulla Chiesa si può capire leggendo il catechismo imposto da Napoleone dopo il concordato con Pio VII: la disobbedienza al potere del Sovrano
( guerrafondaio e tartassatore ) era classificata come peccato mortale, così grave da portare dritti all’Inferno ( il tutto detto esplicitamente e con la più grande crudezza ).
Alla luce della nostra sofferta storia risorgimentale, sfociata con tanta fatica e tanti sacrifici in uno stato unitario, trovo la cosa assolutamente ridicola. La politica non fa solo arrabbiare ma, a volte, anche ridere, anzi sghignazzare.
Ognuno di noi è figlio e testimone del proprio tempo. Nostro dovere è oggi quello di lasciare, alle generazioni di un lontano domani, la vergogna dell’odierna italia: sia quella dei politici che si presenta in queste ore sotto i nostri occhi, che quella, non meno colpevole, dei milioni di atei noncuranti e indolenti. E quest’ultimi li ritengo i veri responsabili, in quanto chi ha il dovere di battersi e vigliaccamente fugge sul campo, merita di essere apostrofato come vile, uno degli aggettivi più lesivi della dignità della persona.
Eh già , adesso ci mettiamo a fare come i bonzi !
Comincia tu con il dare il buon esempio.
“L’armi, qua l’armi: io solo combatterò, procomberò sol io”
Ps
E i lanzichenecchi ,cis e transtiberini, raus!
@ Stefano Grassino
Sono completamente d’accordo con te. Come ho già ricordato sopra, il 17 febbraio del 2000 ricorreva il quarto centenario della morte sul rogo di Giordano Bruno, che poi sarei io: a parte i rappresentanti ufficiali delle istituzioni repubblicane, i quali pensarono bene di disertare ogni qualsivoglia forma di commemorazione sia pubblica sia privata, i cosiddetti intellettuali laici che cosa fecero? E poi ci stupisce che oggi, nel 2011, le gerarchie cattoliche tentino di appropriarsi surrettiziamente di una festa civile, e non religiosa, nella quale si commemora la nascita dell’attuale nazione italiana?
I colori delle tre virtù teologali (Fede, Speranza, Carità) nella bandiera tricolore…
Dobbiamo lottare uniti, con fede, speranza e carità, perchè il nostro Stato laico Italiano vinca ancora sullo Stato del Vaticano.
Uniti per Dio chi vincer ci può?
Grazie.
Dobbiamo impegnarci per vincere la nostra battaglia per la Laicità, stato Italiano contro stato Vaticano.
Possiamo farcela.
Purtroppo si dice che i tre colori della nostra bandiera Italiana sono i colori delle tre virtù teologali, fede, speranza e carità.
Ma noi cantando la terza strofa del nostro inno nazionale riusciremo:
l’Unione, e l’amore / Rivelano ai Popoli / Le vie del Signore / Giuriamo far libero / Il suolo natìo / Uniti per Dio Chi vincer ci può?».
Facciamo nostre le parole del testo creato da Padre Canata-Mameli.
Crediamoci davvero, “Uniti per Dio chi vincer ci può?”
Grazie.
P.s.: per Dio non è tra virgole.
Ah beh, non si deve credere a tutto quel che si dice, chiunque può attribuire ai colori quello che vuole, da una virtù a una squadra di calcio a un esercito all’insalata caprese! In realtà la bandiera italiana nasce sulla falsariga di quella francese.
Le tinture per i tessuti erano un lusso, e quindi finivano per assorbire le “qualità” di chi poteva permettersele. Nell’antica Roma, la gente comune portava tuniche di colore grezzo, la tunica bianca era un segno distintivo e di “superiorità” per chi sceglieva la vita politica, il “candidato”.
Un colore molto costoso era quello che i Fenici ottenevano da una specie di molluschi, un rosso che solo i “porporati” potevano permettersi, insieme al gadget vari di virtù o titoli.
Anche l’indaco era costoso e legato alla “nobiltà” d’animo, il colore del re, e i francesi se lo accaparrarono. Noi scegliemmo poi il verde che non aveva una storia così antica, per motivi puramente tecnici ed economici.
Questo sì che è un ragionamento razionalista
Sandra ha scritto: In realtà la bandiera italiana nasce sulla falsariga di quella francese.
Marcus Prometheus Vero
Sandra ha scritto: Noi scegliemmo poi il verde che non aveva una storia così antica, per motivi puramente tecnici ed economici.
Marcus Prometheus: inventato di sana pianta ed assurdo, anzi complimenti per il livello di fantasia, e per l’ulteriore fantasia di un suo commentatore che lo apprezza come analisi materialistica.
In sintesi:
Il verde fu adottato perche’ era colore milanese (di divise e di stemmi col biscione) e perche’ rappresentava araldicamente la speranza, e fu ritenuto adatto percio’ ad esprimere la speranza di risorgimento di unita’ e di liberta’ della nazione Italiana che ancora non esiteva quando la sua bandiera fu adottata.
In maggior dettaglio:
Il verde compariva sugli stemmi Sforza e Visconti (il Biscione) e dunque era un colore araldico di casa a Milano.
Forse per questo verdi erano le divise di reparti di soldati della Milano austriaca (soprannominati per questo dai milanesi “ramolazz” cioe’ radici commestibili)
In seguito alla conquista Napoleonica Nel 1796 questi furono incorporati nella sua armata come Guardia Nazionale Milanese e la Legione Lombarda e ricevettero da Napoleone una bandiera nello stile del tricolore rivoluzionario francese, ma con un colore nuovo ripreso proprio dalla divisa dei soldati.
Inoltre probabilmente sulla decisione di adottare il verde come terzo colore del tricolore della Repubblica Cispadana che nel 1797 fu la prima formazione territoriale (e non reparto militare) ad innalzare un tricolore orizzontale rosso in alto bianco al centro e verde in basso influi’ anche un fatto accaduto a Bologna tre anni prima e cioè nell’autunno del 1794.
Due studenti, Luigi Zamboni (cui è dedicata la via di Bologna che conduce dalle Due Torri all’Università) e Giovanni Battista De Rolandis, si erano prefissi di organizzare una rivoluzione per ridare al Comune di Bologna l’antica indipendenza perduta con la sudditanza agli Stati della Chiesa. Propagandarono idee liberali, predisposero armi e diffusero coccarde bianco, rosso e verdi.
Ma la sommossa, nella notte del 13 dicembre1794, fallì e i due studenti furono
scoperti e catturati dalla polizia pontificia, insieme ad altri diciannove cittadini.
Avviato il processo, il 19 agosto 1795, Luigi Zamboni fu trovato
morto nella cella denominata “Inferno” dove era rinchiuso insieme con due
criminali, che lo avrebbero strangolato per ordine espresso della polizia.
L’altro studente Giovanni Battista De Rolandis fu condannato a morte ed
impiccato il 23 aprile 1796. Orbene, la scelta del colore verde da parte dello
Zamboni sarebbe stata determinata, secondo alcuni storici, dal fatto che
tale colore è il simbolo della speranza e “l’Italia era solo una speranza” come
scrisse il Castagna nel suo: “Commento allo Statuto Italiano”;
(secondo altri perché il bianco, rosso e verde erano i tre colori evidenziati nel rito di iniziazione di alcune logge massoniche italiane. Ma in verità al riguardo non esiste alcuna prova sicura e documentata).
Le notizie sull’insurrezione bolognese di Zamboni sono tratte da: Origini, storia e significato del Tricolore nel suo bicentenario di Mauro STRAMACCI
Io non ho scritto che adottammo il verde per motivi economici, ma che il verde non aveva una storia antica come le altre tinture per motivi economici!! E infatti, tu confermi, venne adottato in epoca successiva, quella degli Sforza, rispetto agli altri colori, i rossi i carmini i blu, che erano antecendenti presso nobili e reali. Comunque grazie del ripasso di storia, da milanese apprezzo, ho sentito ieri sera Formigoni in un brano delle Iene dire che il 17 marzo è la data di inizio dell’insurrezione milanese, mi è venuto un attacco di pecola….. per cui che ci sia qualcuno ferrato in storia mi fa solo piacere.
Mi chiedo come la vedrebbero i cattolici se il papa in giacca e cravatta andasse al Quirinale e lì il presidente della repubblica gli offrisse la cravatta da baciare o un sigillo di stato.
Dopo la scena prosegue con il presidente che spiega la papa e ad altri prelati (anche loro senza pigiamoni, ma vestiti civilmente) che il preservativo è assolutamente sano e sicuro, che la concezione di un figlio da una vergine è impossibile con la tecnologia del tempo, che le donne decidono del proprio corpo e ciascun essere umano della propria vita, che serve l’autorizzazione della ASL per distribuire cibi e bevande durante la messa… che in ogni chiesa va esposto il tricolore accanto all’altare.
Tragicamente tutti i giorni accade il contrario, ma non siamo certo ad un punto di equilibrio.
Cosa non si fa per qualche voto in più.
Da questo punto di vista l’UAAR ha molto da imparare.
Meditate atei, meditate e pure gli agnostici e razionalisti !
No dai; non vi mettete anche voi a fare gli atei devoti.
” Amore per l’ Italia” ??? Per i suoi ( nostri) soldi e gli innumerevoli privilegi!!!!
i Paesi del Magreb hanno trovato l’energia ,la forza,il coraggio di ribellarsi ai sultanati sanguinari dai quali erano (sono )sottomessi.Noi italiani,quando troveremo il coraggio di fare una rivoluzione culturale per liberarci di questa teocrazia beffarda,ipocrita,viscida,sfruttatrice,insolente,trasversale che ci opprime e non ci da la possibilita’ di divenire un Paese moderno,civile,evoluto(a parte il Cavaliere,ma quanto campera’ ancora?)?
Tutti bei commenti,a parte i troll. Ma devo elogiare per la sua competenza Roberto Grendene. E’ proprio vero. LIBERA CHIESA IN STATO SUDDITO. Bagnasco e tutto il clero non devono intervenire negli affari dello stato. E’ veramente un’INDECENZA!!!!!!!!!!
che tristezza, speriamo per domani: a questo siamo ridotti.
pensate che 150 anni fa si sparava ai preti, guardate adesso: che ca..o festeggio?
te stesso, appunto.
Se andassero alle messe varie e poi al momento di legiferare non tenessero conto delle esigenze dei porporati, non mi interesserebbe affatto.
Il problema è che poi li accontentano anche in sede politica…
La verità vi brucia e l’unità fra credenti e non credenti vi disturba. Ma cambiate nazione e cosi saremo tutti più contenti!
I politici che si inchinano davanti a Bagnasco sono la metafora dell’Italia che si inchina davanti allo stato vaticano!!
Quando finira’!!!!
Guardate che Bagnasco era anche a teatro sul palco con le più alte cariche dello stato, cosi come prevede il cerimoniale di stato
Una massa davvero critica. Peccato non sia fuso il nocciolo.
La breccia di porta pia:
*toc toc*
– avanti, è aperto!
I politici italiani sono dei venduti 👿 Lo sapevamo da tempo.
@Federico Tonizzo
Esatto VENDUTI, oppure soci in affari con la holding vaticana.
Però sul rendiconto dell’ 8x mille non figurano le voci “acquisto politici” “acquisto magistrati” “acquisto uomini delle forze del’ordine” etc etc. Si fa tutto in camera caritatis, ovviamente…..
Con la situazione che abbiamo davanti e il quadro penoso di un dittatore che non molla come e più di Gheddafi, che c’era da spettarsi se non un trinomio “dio-patria-famiglia” coi colori della caprese – pomodoro mozzarella e basilico – anzi… basilica?
Grazie a Sandra e a Marcus Prometheus abbiamo “messo a fuoco” i colori della bandiera Italiana, primo simbolo della nostra laicità.
E’ rimasto da chiarire il secondo simbolo statale della nostra laicità, cioè, comprendere il significato delle parole del testo dell’inno di Mameli.
Il testo non sarebbe di Mameli, ma di Padre Canata, come si può desumere anche dalla terminologia usata (amore, Signore, Dio). Ma i Massoni delle Logge Italiane dormivano, oppure pensavano che i laici scarsamente devoti dei secoli a venire avrebbero ivi “mugolato” la musica, omettendo le parole?
E se questo è stato uno sbaglio, perché meravigliarsi poi che Napolitano va a Messa chiedendosi per offenderlo quanto prende di gettone di presenza, e come fare, uno Uaar, a cantare le parole di un Inno di tal fatta, le infinite “vie del Signore”…”, “uniti per Dio”…, “amor”…
In sintesi, Marcus Prometheus con l’acca, come lo spieghi in modo documentato un tale scivolone RELIGIOSO?
ho seguito il discorso del presidente napolitano alla camera, sui rapporti stato chiesa napolitano – ex comunista – ha dato come la solito il meglio – ovverosia il peggio di se – mi chiedo sino a che punto la ns. classe politica e dirigente sia disposta a prostituirsi nei confronti della ccar pur di mantenere il potere ed i privilegi !! – per dirla con tutta franchezza la vista del cardinal bagnasco e bertone alle varie commemorazioni ha stimolato in me un forte risentimento e conati di vomito. W il XX settembre !!!
I soliti storici da strapazzo! Anche nella laica Francia, dopo la liberazione di Parigi dai nazisti, il Generale De Gaulle si recò con i governanti francesi ad assistere ad un solenne Te Deum nella Cattedrale di Nostre Dame.
Pertanto meravigliarsi o peggio inveire per la Messa celebrata dal Card. Bagnasco di fronte alle massime autorità dello Stato Italiano in occasione del 150° dell’unità è solo manifestazione del solito livore laicista, che deve asssitere impotente ad un ulteriore smacco!
Poiché lo “smacco” è garantito dai miliardi dei preti, se non sei miliardario, lo “smacco” è anche per te. In effetti, a volte è curioso come certa gente si convinca di essere quello che non è: rallegrarsi dei gol dei preti come allo stadio fa spesso dimenticare che i giocatori di serie A – e i predicanti di Altare De Luxe – guadagnano “come branco” e dispongono come combriccola di quantità di denaro impensabili per i loro fan “basilari”. Fan che gioiscono delle loro facilissime vittore in partite truccate come se a loro ne venisse qualcosa, quasi racimolando una briciola di gloria altrui con la punta del mignolo. Se non non giochi fra i primi, ricorda: assomigli più ai tifosi di altre squadre o ai non tifosi che ai centravanti strapagati di cui parli. Sveglia! I soldi li rubano anche a te.
E’ veramente inspiegabile che Bagnasco, udito l’inno di Padre Atanasio Canata (cercare su wikipedia), abbia tirato fuori i “centomila campanili”, tanto per far sapere a Uaar che si hanno venticinque ( 25) chiese a testa per ogni iscritto a Uaar?
Grazie sempre per le vostre velocissime e puntuali risposte.
Forse Cagnasco è andato a teatro aspettando beato il coro degli esuli ebrei sognando i bei tempi di Babilonia, dei ghetti di Roma, Milano e della giudecca veneta.
Cara UAAR, da socio e sostenitore convinto mi permetto di suggerirti di togliere la possibilità di commentare le notizie. Già esse stesse sono di per sè sempre più deprimenti, in più questi chierichetti sguinzagliati sulla banda larga a fare i provocatori acuiscono soltanto la rabbia. Con le notizie che date e col modo in cui lo fate riuscite, soli, a squarciare la cortina immonda e revisionista di questi tempi italiani, con una schiena diritta che nessun altro in Italia ha (vedi autoproclamtasi stampa “libera”). Ci basta. Soprattutto basta ai fascio-clericalpadani che altrimenti devono perdere il loro tempo a correrci dietro sul web per alzare polveroni e dar fiato alle trombe.
Prima di Darwin piu’ scarse erano le munizioni per una interpretazione razionale della vita e scarso era l’ateismo di massa. Piu’ comuni teismo ( cattolicesimo, ebraismo) o in opposizione ad esso anche un vago deismo o panteismo che ammetteva l’esistenza di un creatore o almeno la sua possibilita’, ma non antropomorfo e non interventista, una sorta di deus otiosus. Cosi’ era presso gli illuministi francesi, incluso Voltaire e presso i padri della prima costituzione USA democratica ed illuminista che furono i primi presidenti americani. Il concetto di deus otiosus era gia’ stato usato da Epicuro per poter dire tranquillamente le sue idee (sostanzialmente razionali ed atee) senza entrare in contrasto coi credenti, e, addirittura 2.500 anni fa Buddha altro ateo aveva proprio accantonato il problema di dio senza pronunciarsi contro ma ponendo i suoi insegnamenti tendenzialmente razionalisti semplicemente a fianco di qualsiasi concezione dell’esistenza degli dei che uno potesse avere.
Insomma in una societa’ ufficialmente e ferocemente cattolica da 15 secoli c’erano sia cattolici sia anticattolici indotti ad esprimersi ancora ancora nei termini di una certa compatibilita’ con la cultura dominante cui pur si opponevano. Lo stesso e’ avvenuto per l’opposizione alla “chiesa” del partito e dello stato sovietico, e lo stesso avviene per i movimenti di riforma dell’Islam anche se con scarso successo, si pensi alla impiccagione del grande riformista religioso liberale il Sudanese Mohamed (o Mahmud) Taha il 18 Gennaio 1985.
Ed anche la cultura grecoromana costituisce per tutti noi occidentali un ulteriore codice espressivo che prevede il ricorso figurativo agli dei anche senza bisogno di crederci strettamente.
Insomma per qualcuno gli dei negli inni sono figure in cui credono, per altri sono figure retoriche.
Inno di Padre Anastasio Canata? Ma proprio NO.
Corriere della Sera INTERVENTI E REPLICHE
L’ Inno di Mameli rubato? Quali autori del libro «Fratelli d’ Italia, la vera storia dell’ inno di Mameli» siamo rimasti quanto meno perplessi per l’ accusa rivolta a Goffredo Mameli di aver copiato il suo celebre inno da un testo scritto del padre scolopio ligure Atanasio Canata. L’ accusa è contenuta in un libro dello scrittore di fede monarchica Aldo A. Mola di cui il 14 dicembre il Corriere ha pubblicato la recensione. Manca il sostegno di qualsiasi documentazione, meno che mai vengono contrapposti manoscritti a quello tutto di pugno di Goffredo Mameli, con correzioni e postille, che si conserva presso i musei del Risorgimento di Genova e Torino. C’ è solo una lamentela formulata in poesia (ma chi giura che si riferisse a Mameli?) in un’ ode che padre Canata compose nel 1849 e fu poi pubblicata solo nel 1889. La «denunzia» di padre Canata sarebbe contenuta nei versi ermetici «A destare quell’ alme imbelli/ meditò robusto un canto;/ ma venali menestrelli/ si rapina dell’ arte un vanto/ sulla sorte dei fratelli/ non profuse allor che pianto/ e aspettando nel suo core/ si rinchiuse il pio cantore». Perché Atanasio Canata, se era stato vittima di un plagio, non fece valere allora le sue ragioni? Si afferma nel libro di Mola che il padre scolopio nobilmente lo fece per non offuscare la memoria dell’ eroe morto a 22 anni nella difesa del Gianicolo a Roma. Senonché Mameli era vivissimo in tutto il 1848 in cui il suo inno fu cantato a squarciagola sia dall’ esercito piemontese impegnato nella prima guerra di indipendenza sia sulle barricate delle Cinque giornate di Milano e quelle della rivoluzione veneziana. E continuò a essere vivo per metà del 1849. Ebbe anzi tutto il tempo di scrivere un secondo inno, intitolato «Inno militare» che fu messo autorevolmente in musica da Giuseppe Verdi. Il testo richiama lo stile, le immagini (e anche la retorica allora apprezzata) usati per «Fratelli d’ Italia». Le rime iniziali dicevano: «Suona la tromba, ondeggiano/ le insegne gialle e nere./ Fuoco per Dio sui barbari,/ sulle vendute schiere». Padre Atanasio Canata avrebbe avuto dunque modo e tempo di far valere suoi eventuali diritti e diventa difficile pensare che solo dopo la morte di Mameli, senza alcuna prova e servendosi di versi cifrati, lo scolopio abbia inteso spargere veleni di accuse a cui l’ interessato non poteva più rispondere. Tarquinio Maiorino Giuseppe Marchetti Tricamo Andrea Zagami
Pagina 39 (7 gennaio 2003) – Corriere della Sera
Purtroppo, a d aumentare la vostra delusione è arrivata anche la sentenza di Strasburgo…
Caro Prometheus,
Quello che scrivi può anche servire a dimostrare che l’inno era del Padre Scolopio Atanasio Canata. Il tuo argomentare su questioni materiali e materialistiche, tipico di un certo tipo di atei e per altro da te rimproverato supra a Sandra, costruisce un teorema che contrasta con la prova scritta, e con correttezza riportata da te.
Se l’inno fosse di Mameli, resterebbe da capire perchè Mameli parlava nell’inno da baciapile credente?
Neanche nel l’inno francese manca il verso che cita Dio, ma lo fa in modo laico, più sobrio, in una esclamazione “Grand Dieu! Par des mains enchaînées…” Insomma Mameli era un laico ipocrita oppure un credente infiltrato nelle file laiche? Vi sentite ingannati da lui oppure accettate l’ipocrisia come un fatto normale e da qui la necessità di fare i finti tonti.
Insomma, vi riconoscete nell’Inno oppure vi sentite discriminati? In tal caso potreste tentare una rivincita giudiziaria a Strasburgo….Oppure siete in perfetta sintonia con questo simbolo … ma allora avreste dovuto essere presenti alla Messa di Bagnasco…
Con l’ occasione ti segnalo che fu Giuseppe Verdi ad abbinare i colori della bandiera italiana alle virtù teologali cristiane. Anche qui vi riconoscete in Giuseppe Verdi, oppure vi sentite discriminati anche sul piano culturale? Altra causa legale a Strasburgo?
Grazie.